Disequazioni
Una disequazione `e una disuguaglianza tra due espressioni algebriche che contengono delle incognite, e che `e verificata per alcuni valori delle stesse. Ad esempio
3x2+ 2x ≥ 9x − 2 x4+ 2
`e una disequazione. Date due funzioni qualsiasi h(x) e g(x) (definite rispettiva- mente sul proprio dominio Dom(f ) e Dom(g)), una disequazione `e una scrittura del tipo
h(x) ≤ g(x) , h(x) < g(x) , h(x) ≥ g(x) , h(x) > g(x).
Risolvere una disequazione significa trovare tutti i valori dell’incognita x ∈ Dom(f ) ∩ Dom(g) che la soddisfano.
Sia f : D ⊆ R → R (dove D = Dom(f )). Ogni disequazione si pu`o sempre ricondurre alla forma
f (x) ≥ 0 o f (x) > 0.
La soluzione non `e data in generale da un insieme finito di valori (come per un’equazione) ma da un insieme infinito (ad esempio x + 3 < 0 `e verificata per tutti i valori di x pi`u piccoli di −3).
1 Principi di equivalenza
Due disequazioni si dicono equivalenti quando ammettono la stessa soluzione.
Per risolvere una disequazione `e importante conoscere i principi di equivalenza che permettono di trasformare una disequazione in un’altra equivalente e di pi`u immediata risoluzione. Elenchiamoli:
Sommando ad entrambi i membri di una disequazione una stessa espressione algebrica definita sul dominio della disequazione di partenza, si ottiene una disequazione equivalente a quella data:
f (x) ≥ g(x) ⇐⇒ f (x) + A(x) ≥ g(x) + A(x).
Moltiplicando entrambi i membri di una disequazione per la stessa espres- sione algebrica definita sul dominio della disequazione di partenza e sempre positiva, si ottiene una disequazione equivalente a quella data:
se A(x) > 0 per ogni x ∈ Dom(f ) ∩ Dom(g) allora f (x) ≥ g(x)
⇐⇒ f (x) · A(x) ≥ g(x) · A(x).
Moltiplicando entrambi i membri di una disequazione per la stessa espressione algebrica definita sul dominio della disequazione di partenza e sempre nega- tiva, si ottiene una disequazione di verso opposto ed equivalente a quella data:
se A(x) < 0 per ogni x ∈ Dom(f ) ∩ Dom(g) allora f (x) ≥ g(x)
⇐⇒ f (x) · A(x) ≤ g(x) · A(x).
Analoghi principi valgono con disuguaglianze strette, sostituendo opportuna- mente i simboli ≥, ≤ con >, < :
Sommando ad entrambi i membri di una disequazione una stessa espressione algebrica definita sul dominio della disequazione di partenza, si ottiene una disequazione equivalente a quella data:
f (x) > g(x) ⇐⇒ f (x) + A(x) > g(x) + A(x).
Moltiplicando entrambi i membri di una disequazione per la stessa espres- sione algebrica definita sul dominio della disequazione di partenza e sempre positiva, si ottiene una disequazione equivalente a quella data:
se A(x) > 0 per ogni x ∈ Dom(f ) ∩ Dom(g) allora f (x) > g(x)
⇐⇒ f (x) · A(x) > g(x) · A(x).
Moltiplicando entrambi i membri di una disequazione per la stessa espressione algebrica definita sul dominio della disequazione di partenza e sempre nega- tiva, si ottiene una disequazione di verso opposto ed equivalente a quella data:
se A(x) < 0 per ogni x ∈ Dom(f ) ∩ Dom(g) allora f (x) > g(x)
⇐⇒ f (x) · A(x) < g(x) · A(x).
2 Un’interpretazione grafica
Consideriamo la disequazione
f (x) ≥ 0, dove
f (x) = 1 x − 2.
Il dominio di f `e D = R \ {2}: f non `e definita in x = 2. Risolvere f (x) ≥ 0 significa trovare l’insieme delle x ∈ D tale per cui il grafico di f si trova sull’asse delle ascisse o al di sopra di esso. Il grafico di f `e infatti l’insieme {(x, f (x)) ∈ R2 : x ∈ D}, ed un punto (x, y) ∈ R2 si trova sull’asse delle ascisse o al di sopra di esso se y ≥ 0.
x y
f (x) = x−21 0
1 2 3
1 2•• 3 4
Il grafico di f `e al di sopra dell’asse delle ascisse per x > 2. La soluzione di f (x) ≥ 0 `e in effetti l’intervallo ]2, +∞[.
3 Disequazioni di primo grado
Una disequazione di primo grado `e una disuguaglianza dalla forma ax + b ≥ 0.
Se a > 0 la soluzione della disequazione `e
−b a, +∞
. Se a < 0 invece la soluzione `e
−∞, −b a
.
Se la disuguaglianza `e stretta, ovvero se si ha ax + b > 0, gli intervalli vanno considerati aperti in corrispondenza di −ab.
Esempio. Risolviamo
−3x + 1 2 < 2.
Utilizzando i principi di equivalenza vediamo che
− 3x + 1
2 < 2 ⇐⇒ −3x + 1
2− 2 < 0 ⇐⇒ −3x − 3 2 < 0
⇐⇒ 3x + 3
2 > 0 ⇐⇒ x > −1 2, pertanto la soluzione `e
−1 2, +∞
.
3.1 Segno di ax + b
Possiamo fare uno schema del segno di ax + b a seconda che a sia positivo o meno.
segno di ax + b per x ∈−∞, −ba
segno di ax + b per per x ∈−ba, +∞
a > 0
− +
a < 0
+ −
Chiaramente ax + b = 0 quando x = −ab.
x y
f (x) = ax + b , a < 0
f (x) < 0 f (x) > 0
•
−ba
x y
f (x) = ax + b , a < 0
f (x) > 0 f (x) < 0
•
−ba
4 Disequazioni di secondo grado
Una disequazione di secondo grado `e una disuguaglianza dalla forma (disuguaglianza larga)
ax2+ bx + c ≥ 0, a 6= 0, o della forma (disuguaglianza stretta)
ax2+ bx + c > 0, a 6= 0.
Una regola mnemonica facile da ricordare `e la seguente:
ax2+ bx + c ha lo stesso segno di a ovunque, tranne che tra le radici.
Rendiamo questa affermazione pi`u esplicita, riassumendo il comportamento del segno di ax2 + bx + c in due tabelle. Prima abbiamo bisogno di richiamare delle notazioni.
Sia ∆ il discriminante del trinomio ax2+ bx + c, ovvero
∆ = b2− 4ac
Ricordiamo che l’equazione ax2+ bx + c = 0 ha due radici distinte se ∆ > 0, una radice “doppia” se ∆ = 0 e nessuna radice reale se ∆ < 0.
4.1 Caso a > 0
Studiamo il segno di ax2+ bx + c per a > 0 nella seguente tabella:
Soluzione di ax2+ bx + c = 0
Soluzione di ax2+ bx + c > 0
Soluzione di ax2+ bx + c < 0
Grafico di f (x) = ax2+ bx + c
∆ > 0 x±=−b±
√
∆
2a ] − ∞, x−[∪]x+, +∞[ ]x−, x+[
x y
f (x) > 0 f (x) < 0 f (x) > 0
•
•
∆ = 0 x0= −2ab R \ {x0} nessuna soluzione
x y
f (x) > 0 f (x) > 0
•
∆ < 0 nessuna radice reale R nessuna soluzione
x y
f (x) > 0
4.2 Caso a < 0
Il segno di ax2 + bx + c per a < 0 si ricava immediatamente dal caso a > 0 osservando che ax2+ bx + c > 0 ⇐⇒ −ax2− bx − c < 0. Basta quindi cambiare tutti i segni nella tabella per a > 0:
Soluzione di ax2+ bx + c = 0
Soluzione di ax2+ bx + c > 0
Soluzione di ax2+ bx + c < 0
Grafico di f (x) = ax2+ bx + c
∆ > 0 x±=−b±
√∆
2a ]x−, x+[ ] − ∞, x−[∪]x+, +∞[
x y
f (x) < 0 • f (x) > 0 • f (x) < 0
∆ = 0 x0= −2ab nessuna soluzione R \ {x0}
x y
f (x) < 0 • f (x) < 0
∆ < 0 nessuna radice reale nessuna soluzione R
x y
f (x) < 0
4.3 Disequazioni di secondo grado e parabola
Nella terza colonna delle due tabelle presentate `e riportato il grafico della fun- zione f (x) = ax2 + bx + c: quando a > 0 il grafico `e quello di una parabola con la concavit`a rivolta verso l’alto. I punti x ∈ R in cui ax2+ bx + c > 0 sono quelli per cui il grafico di f si trova strettamente al di sopra dell’asse delle x. Se ∆ > 0 allora la parabola interseca l’asse delle x in due punti distinti x±,
ed il grafico di f si trova al di sopra dell’asse per valori esterni alle due radici.
Se ∆ = 0, la parabola interseca l’asse delle ascisse in un solo punto x0 (dove
`e anche tangente all’asse) e quindi il grafico si trova strettamente al di sopra dell’asse per ogni valore di x, eccetto il punto di intersezione. Se invece ∆ < 0 la parabola non interseca mai l’asse delle x, pertanto essa si trova sempre al di sopra dell’asse e ben staccata da esso.
Il grafico di f (x) = ax2 + bx + c quando a < 0 `e quello di una parabola con la concavit`a rivolta verso il basso. Pertanto valgono le analoghe considerazioni fatte per quanto riguarda il grafico di f per a > 0 (infatti per ottenere i vari ca- si `e sufficiente riflettere i grafici della pagina precedente rispetto all’asse delle x).
In ogni caso, si pu`o evitare di ricordare tutti e due i casi a > 0 e a < 0 e comprenderne bene uno (solitamente a > 0). Infatti qualsiasi disequazione di se- condo grado pu`o essere ricondotta al caso a > 0 semplicemente cambiando segno a tutti i termini della disequazione e invertendo il verso della disequazione.
4.4 Disequazioni di secondo grado: esempi
Esempio. Risolviamo
3x2+ x − 2 ≥ 0.
Si vede che ∆ = 1 + 24 = 25 > 0, quindi l’equazione 3x2 + x − 2 ammette due radici reali distinte che si calcolano facilmente: x− = −1, x+ = 2. Il coefficiente di x2 `e 3, quindi positivo, e ci viene richiesto di trovare le x per cui l’espressione
`e maggiore o uguale a 0. Queste sono date da tutti i valori esterni alle due radici, e le due radici sono incluse nella soluzione (perch´e vogliamo anche i valori per cui l’espressione `e nulla). In definitiva la soluzione `e
x ∈] − ∞, −1] ∪ [2, +∞[.
Esempio. Risolviamo
(x − 2)2 < −3x2
Possiamo fin da subito notare che questa disequazione non ammette soluzioni, ovvero la soluzione `e l’insieme vuoto ∅. Infatti la disuguaglianza afferma che (x − 2)2 che `e un numero sempre maggiore o uguale a 0, sia strettamente pi`u piccolo di −3x2 che `e un numero sempre minore o uguale 0. Questo
`e chiaramente impossibile. Alternativamente, possiamo svolgere normalmente i calcoli. Innanzitutto riconduciamoci alla forma standard di un’equazione di secondo grado, esplicitando tutti i termini:
(x−2)2 < −3x2 ⇐⇒ x2−4x+4+3x2 < 0 ⇐⇒ 4x2−4x+4 < 0 ⇐⇒ x2−x+1 < 0.
Abbiamo ottenuto una disequazione equivalente, ovvero che ha le stesse solu- zioni di quella di partenza. Notiamo che ∆ = −3 < 0 ed il coefficiente di x2 `e positivo. Per cui questa disequazione non ammette soluzioni.
5 Disequazioni contenenti prodotti e quozienti di funzioni
Consideriamo disequazioni del tipo
f1(x) · f2(x) · · · fn−1(x) · fn(x) ≥ 0 o
f1(x) · f2(x) · · · fn−1(x) · fn(x) > 0
Dove f1(x), ..., fn(x) sono funzioni definite ognuna sul proprio dominio. Vogliamo quindi conoscere il segno del prodotto di f1, ..., fn. Per farlo `e sufficiente cono- scere il segno di ognuna delle funzioni f1, ..., fne ricordarsi la regola dei segni:
il prodotto tra due numeri concordi ha segno “+”, ed il prodotto tra due numeri discordi ha segno “−”.
In particolare, nel caso in cui abbiamo un prodotto di due fattori f (x), g(x), il segno del prodotto `e
f (x) > 0 f (x) < 0 g(x) > 0 f (x)g(x) > 0 f (x)g(x) < 0 g(x) < 0 f (x)g(x) < 0 f (x)g(x) > 0 Inoltre f (x)g(x) = 0 se x `e tale che f (x) = 0 o g(x) = 0.
Esempio (prodotto di due funzioni). Risolviamo (x2− 1)(x + 3) ≤ 0.
Si tratta di un prodotto di due fattori di cui sappiamo studiare il segno. In particolare x2− 1 > 0 su ] − ∞, −1[∪]1, +∞[, x2 − 1 = 0 per x = ±1. Invece x + 3 > 0 su ] − 3, +∞[, mentre x + 3 = 0 per x = −3. La situazione `e riassunta nella seguente tabella:
x x2 − 1
x + 3 (x2 − 1)(x + 3)
−∞ −3 −1 1 +∞
+ + 0 − 0 +
− 0 + + +
− 0 + 0 − 0 +
Si vede allora che il prodotto (x2 − 1)(x + 3) `e strettamente positivo in ] − 3, −1[∪]1, +∞[ e nullo per x = −3, −1, 1. Quindi la soluzione di (x2−1)(x+3) ≤ 0 `e
] − ∞, −3] ∪ [−1, 1].
Esempio (quoziente di due funzioni). Anche un quoziente `e un prodotto, per cui il segno di f (x)g(x) si trova allo stesso modo di quello di f (x) · g(x). C’`e una
precisazione importante da fare: bisogna escludere dalla soluzione tutti i valori per cui g(x) = 0, perch´e questo farebbe annullare il denominatore e quindi far perdere di significato a tutta l’espressione.
Risolviamo
x + 3 x2− 4 ≥ 0
L’ espressione xx+32−4 non ha significato nei punti in cui il denominatore si annulla, ovvero per x = ±2. Quindi il dominio di xx+32−4 `e R \ {−2, 2}. studiamo i segni del numeratore e del denominatore. Il numeratore `e strettamente positivo per x > −3 e si annulla per x = −3. Il denominatore `e strettamente positivo per x ∈] − ∞, −2[∪]2, +∞[. Dobbiamo escludere dalle soluzioni della disequazione i valori −2, 2. La tabella dei segni diventa:
x x2 − 4
x + 3
x+3 x2−4
−∞ −3 −2 2 +∞
+ + 0 − 0 +
− 0 + + +
− 0 + − +
Per cui la soluzione della disequazione `e
[−3, −2[ ∪ ]2, +∞[.
Esempio (polinomio fattorizzabile come prodotto). Data un’espressione polinomiale di cui si vuole conoscere il segno, `e utile fattorizzare l’espressione, ovvero scriverla come prodotto di espressioni pi`u semplici (magari polinomi di grado uno o due), e studiare il segno dei singoli fattori.
Risolviamo
x3− 4x2+ 3x + 2 > 0.
Si vede subito che x = 2 `e una radice, e che quindi x3− 4x2+ 3x + 2 pu`o essere diviso per (x − 2) ottenendo
x3− 4x2 + 3x + 2 = (x − 2)(x2− 2x − 1).
Inoltre x2− 2x − 1 ha due radici reali 1 −√
2, 1 +√
2. Siamo pronti a disegnare una tavola dei segni
x x − 2 x2 − 2x − 1 x3 − 4x2 + 3x + 2
−∞ 1 −√
2 2 1 +√
2 +∞
− − 0 + +
+ 0 − − 0 +
− 0 + 0 − 0 +
Quindi la soluzione della disequazione di x3 − 4x2+ 3x + 2 > 0 `e ]1 −√
2, 2[ ∪ ]1 +√
2, +∞[.
6 Sistemi di disequazioni
Date n funzioni f1 : D1 → R,..., fn : Dn → R, chiameremo sistema di disequazioni una scrittura del tipo
f1(x) ≥ 0 f2(x) ≥ 0
... fk(x) ≥ 0 fk+1(x) > 0
... fn(x) > 0
Risolvere il sistema di disequazioni appena introdotto significa trovare tutti gli x ∈ D1 ∩ · · · ∩ Dn tali per cui tutte le disequazioni siano verificate. Notiamo che alcune disequazioni del sistema sono larghe (le prime k), mentre altre sono strette (le restanti n − k). Nel linguaggio insiemistico, la soluzione di ogni disequazione fi(x) ≥ 0 o fi > 0 `e un sottoinsieme di Dk ⊆ R che indichiamo con Sk. Dire che x soddisfa contemporaneamente tutte le disequazioni significa dire che x ∈ S1∩ · · · ∩ Sn, ovvero che x `e nell’intersezione di tutte le soluzioni.
La soluzione di un sistema di disequazioni `e data dall’intersezione delle soluzioni di ogni singola disequazione.
Esempio. Risolviamo
(3x − 2 ≥ −5 x2− 3x < 0.
La prima disequazione `e equivalente a x ≥ −1 e quindi ha come soluzione [−1, +∞[.
Per quanto riguarda la seconda, notiamo che le due radici di x2− 3x sono −3 e 0, per cui la soluzione di x2 − 3x < 0 `e data da ] − 3, 0[.
La soluzione del sistema `e quindi
[−1, +∞[ ∩ ] − 3, 0[ = [−1, 0[.
Possiamo schematicamente rappresentare la situazione come segue:
3x − 2 ≥ −5
-3 -1 0
x2− 3x < 0
Soluzione
7 Disequazioni con modulo
Consideriamo ora disequazioni del tipo
|f (x)| ≥ g(x) e |f (x)| ≤ g(x).
e del tipo
|f (x)| > g(x) e |f (x)| < g(x).
Prima di dare uno schema risolutivo per questo tipo di disequazioni `e utile ricordare alcune propriet`a fondamentali del modulo. Per ogni x, a ∈ R
|x| ≥ a ⇐⇒ x ≤ −a o x ≥ a ⇐⇒ x ∈] − ∞, −a] ∪ [a, ∞[
|x| > a ⇐⇒ x < −a o x > a ⇐⇒ x ∈] − ∞, −a] ∪ [a, ∞[
e
|x| ≤ a ⇐⇒ −a ≤ x ≤ a ⇐⇒ x ∈ [−a, a]
|x| < a ⇐⇒ −a < x < a ⇐⇒ x ∈ [−a, a].
Notiamo anche che se a < 0 allora |x| ≥ a `e vera per ogni x ∈ R mentre |x| ≤ a non `e mai vera. Se a = 0 allora |x| ≥ a `e vera per ogni x ∈ R mentre |x| ≤ a `e vera solo se x = 0.
Da queste propriet`a deriva immediatamente uno schema risolutivo per ognuno dei casi in esame.
Consideriamo
|f (x)| ≥ g(x).
Il dominio D dove la disequazione ha significato `e D = Dom(f ) ∩ Dom(g).
Per ogni x ∈ D
|f (x)| ≥ g(x) ⇐⇒ f (x) ≥ g(x) o − f (x) ≥ g(x)
⇐⇒ f (x) ≥ g(x) o f (x) ≤ −g(x).
La soluzione di |f (x)| ≥ g(x) `e data dall’unione delle soluzioni di f (x) ≥ g(x) e di f (x) ≤ −g(x).
Consideriamo
|f (x)| ≤ g(x).
Il dominio D dove la disequazione ha significato `e D = Dom(f ) ∩ Dom(g).
Per ogni x ∈ D
|f (x)| ≤ g(x) ⇐⇒ f (x) ≤ g(x) e −f (x) ≤ g(x) ⇐⇒ −g(x) ≤ f (x) ≤ g(x).
La soluzione di |f (x)| ≤ g(x) `e data dall’intersezione delle soluzioni di f (x) ≤ g(x) e di
f (x) ≥ −g(x).
Nel caso di disequazioni del tipo |f (x)| > g(x) o |f (x)| < g(x) valgono le stesse regole, opportunamente sostituendo tutte le disuguaglianze larghe con disugua- glianze strette.
Esempio. Risolviamo
3x + 2 2x − 1
≤ 1.
Innanzitutto determiniamone il dominio: L’espressione ha significato quando il denominatore della frazione che compare `e non nullo, ovvero quando x 6= 12. Quindi D = R \1
2 . Abbiamo visto che per x ∈ D
3x + 2 2x − 1
≤ 1 ⇐⇒ −1 ≤ 3x + 2
2x − 1 ≤ 1 ⇐⇒
(3x+2
2x−1+ 1 ≥ 0
3x+2
2x−1− 1 ≤ 0
Infatti nel caso |f (x)| ≤ g(x) la soluzione `e data dall’intersezione delle soluzioni di f (x) ≤ g(x) e f (x) ≥ −g(x), che non `e altro che un sistema di disequa- zioni. Semplificando le espressioni all’interno del sistema otteniamo il sistema equivalente
(5x+1 2x−1 ≥ 0
x+3 2x−1 ≤ 0.
Studiamo i segni di 5x+12x−1:
x 5x + 1 2x − 1
5x+1 2x−1
−∞ −15 12 +∞
− 0 + +
− − 0 +
+ 0 − +
e di 2x−1x+3:
x x + 3 2x − 1
x+3 2x−1
−∞ −3 12 +∞
− 0 + +
− − 0 +
+ 0 − +
La soluzione di 5x+12x−1 ≥ 0 `e quindi−∞, −15 ∪ 12, +∞. Il valore 12 `e da scartare in quanto non appartiene al dominio dell’espressione di partenza. La soluzione di
x+3
2x−1 ≤ 0 `e invece −3,12. La soluzione del sistema, e quindi della disequazione con modulo, `e
−∞, −1 5
∪ 1 2, +∞
∩
−3,1 2
=
−3, −1 5
, ovvero l’intersezione delle due soluzioni. Graficamente
5x+1 2x−1 ≥ 0
-3 −15 12
x+3 2x−1 ≤ 0
Soluzione
7.1 Disequazioni con pi` u moduli
Consideriamo la disequazione |f (x)| ± |g(x)| ≥ h(x) con dominio D = Dom(f ) ∩ Dom(g) ∩ Dom(h). Quello che si fa in questa situazione `e distinguere quattro casi, a seconda che f (x) e g(x) siano entrambe positive, entrambe negative, o una positiva e l’altra negativa, ed utilizzare la definizione di modulo.
Sia x ∈ D. Siano S1, S2, S3 ed S4 le soluzioni dei quattro sistemi
(1)
f (x) ≥ 0 g(x) ≥ 0
f (x) ± g(x) ≥ h(x)
(2)
f (x) ≥ 0 g(x) < 0
f (x) ∓ g(x) ≥ h(x)
(3)
f (x) < 0 g(x) ≥ 0
−f (x) ± g(x) ≥ h(x)
(4)
f (x) < 0 g(x) < 0
−f (x) ∓ g(x) ≥ h(x).
Allora la soluzione S di |f (x)| ± |g(x)| ≥ h(x) `e data dall’unione delle soluzioni: S = S1∪ S2∪ S3∪ S4.
Si divide il dominio D in quattro sottoinsiemi disgiunti dove f (x) e g(x) hanno un segno ben preciso. I casi possibili sono quattro. In ognuno di questi sottoinsie- mi, possiamo rimuovere il modulo poich´e conosciamo il segno di f (x) e di g(x) e risolvere una disequazione senza modulo. Alla fine prenderemo tutte le soluzioni ottenute nei diversi casi. Nel caso di disequazioni del tipo |f (x)| ± |g(x)| > h(x) valgono le stesse regole, opportunamente sostituendo tutte le disuguaglianze larghe con disuguaglianze strette nell’ultima riga di (1) − (2) − (3) − (4).
Esempio. Risolviamo
|x − 1| < |x − 4| − 3.
Il dominio `e D = R. Consideriamo i quattro sistemi
(1)
x − 1 ≥ 0 ⇐⇒ x ∈ [1, +∞[
x − 4 ≥ 0 ⇐⇒ x ∈ [4, +∞[
x − 1 < x − 4 − 3 ⇐⇒ 6 < 0 ⇒ mai verificata (2)
x − 1 ≥ 0 ⇐⇒ x ∈ [1, +∞[
x − 4 < 0 ⇐⇒ x ∈] − ∞, 4[
x − 1 < 4 − x − 3 ⇐⇒ x ∈] − ∞, 1[
(3)
x − 1 < 0 ⇐⇒ x ∈] − ∞, 1[
x − 4 ≥ 0 ⇐⇒ x ∈ [4, +∞[
1 − x < x − 4 − 3 ⇐⇒ x ∈]4, +∞[
(4)
x − 1 < 0 ⇐⇒ x ∈] − ∞, 1[
x − 4 < 0 ⇐⇒ x ∈] − ∞, 4[
1 − x < 4 − x − 3 ⇐⇒ 0 < 0 ⇒ mai verificata.
Notiamo che tutti i sistemi (1), (2) (3) e (4) non ammettono soluzioni. Quindi la disequazione non ammette soluzioni.
8 Disequazioni con un radicale
Ci occupiamo ora di risolvere disequazioni del tipo pn
f (x) ≥ g(x) , pn
f (x) > g(x) o
pn
f (x) ≤ g(x) , pn
f (x) < g(x).
Prima di esporre uno schema risolutivo, ricordiamo alcune propriet`a importanti delle radici.
8.1 Caso n pari
Consideriamo il caso in cui n ∈ N \ {0} sia pari. Affinch´e la disequazione abbia senso, dobbiamo avere f (x) ≥ 0. In particolare il dominio in cui la nostra disu- guaglianza ha senso sar`a dato dall’intersezione tra il dominio di f , il dominio di g, e l’insieme {x ∈ R : f (x) ≥ 0}.
Ricordiamo che per ogni a ≥ 0, √n
a ≥ 0, per cui un’espressione del tipo pf(x) ≥n a con a < 0 `e sempre vera (dove pf(x) `e definita), mentren pf(x) ≤ a non `en mai vera se a < 0.
Inoltre ricordiamo che se a, b ≥ 0, allora √n
a ≥ b `e equivalente a a ≥ bn, e che √n
a ≤ b `e equivalente a a ≤ bn, e anche √n
a > b `e equivalente a a > bn, e
√n
a < b `e equivalente a a < bn. Questo `e falso se b < 0.
Consideriamo
pn
f (x) ≥ g(x)
con n pari. Il dominio D dove questa espressione ha senso `e dato da D = {x ∈ R : f(x) ≥ 0} ∩ Dom(f) ∩ Dom(g). Distinguiamo i casi in cui g(x) < 0 e g(x) ≥ 0:
1. se x ∈ D e g(x) < 0 la disuguaglianza `e vera;
2. se x ∈ D e g(x) ≥ 0 allora la disuguaglianza `e equivalente a f (x) ≥ g(x)n.
La soluzione della disequazione di partenza sar`a data dall’unione delle solu- zioni dell’equazione data dal punto 1 e del sistema dato dal punto 2. Se la disuguaglianza di partenza `e stretta, ovvero pf(x) > g(x), allora nella 2. lan disuguaglianza `e equivalente a f (x) > g(x)n.
In effetti la situazione `e la seguente: pf(x) > (≥)g(x) per x ∈ D quandon g(x) < 0 o
(g(x) ≥ 0
f (x) > (≥)g(x)n.
Se S1 `e la soluzione di g(x) < 0 ed S2 `e la soluzione del sistema (g(x) ≥ 0
f (x) > (≥)g(x)n. allora la soluzione di pf(x) > (≥)g(x) `e Sn 1∪ S2.
Consideriamo
pn
f (x) ≤ g(x).
con n pari. Il dominio D dove questa espressione ha senso `e dato da D = {x ∈ R : f(x) ≥ 0} ∩ Dom(f) ∩ Dom(g). Distinguiamo i casi in cui g(x) < 0 e g(x) ≥ 0:
1. se x ∈ D e g(x) < 0 la disuguaglianza `e falsa;
2. se x ∈ D e g(x) ≥ 0 allora la disuguaglianza `e equivalente a f (x) ≤ g(x)n.
La soluzione della disequazione di partenza coincide con la soluzione del sistema
(g(x) ≥ 0 f (x) ≤ g(x)n.
Se la disuguaglianza di partenza `e stretta, ovvero pf(x) < g(x), allora nel-n la 2. la disuguaglianza `e equivalente a f (x) < g(x)n e la soluzione della disequazione di partenza coincide con la soluzione del sistema
(g(x) ≥ 0 f (x) < g(x)n.
8.2 Caso n dispari
Nel caso in cui n sia dispari, la radice ha senso anche per argomento negativo.
Consideriamo
pn
f (x) ≥ g(x).
con n dispari. Il dominio D dove questa espressione ha senso `e dato da D = Dom(f ) ∩ Dom(g). La disuguaglianza `e equivalente a
f (x) ≥ g(x)n. Consideriamo
pn
f (x) ≤ g(x).
con n dispari. Il dominio D dove questa espressione ha senso `e dato da D = Dom(f ) ∩ Dom(g). La disuguaglianza `e equivalente a
f (x) ≤ g(x)n.
Se le disuguaglianze di partenza sono strette, anche le disuguaglianze equivalenti sono strette.
Esempio. Risolviamo √
x + 5 ≤ x − 1.
Se x − 1 < 0 allora la disuguaglianza `e falsa, quindi non ci sono soluzioni in ] − ∞, 1[. Se x ≥ 1 allora la disequazione `e equivalente a
x + 5 ≤ (x − 1)2 ⇐⇒ x2− 3x + 4 ≥ 0.
Risolvere√
x + 5 ≤ x − 1 equivale a risolvere il sistema (x ≥ 1
x2− 3x + 4 ≥ 0.
La disequazione x2− 3x + 4 ≥ 0 ha come soluzione ] − ∞, −1] ∪ [4, +∞[, mentre x ≥ 1 ha banalmente come soluzione [1, +∞[ . La soluzione del sistema (e quindi di√
x + 5 ≤ x − 1) `e data da
[1, +∞[ ∩ (]−∞, −1] ∪ [4, +∞[) = [4, +∞[ .
8.3 Disequazioni con pi` u radicali
Consideriamo la disequazione
mp
f (x) ≥ pn g(x)
con dominio D = Dom(f ) ∩ Dom(g) ∩ {x ∈ R : f (x) ≥ 0} ∩ {x ∈ R : g(x) ≥ 0}.
La disequazione mpf(x) ≥ pg(x) per x ∈ D `e equivalente a:n f (x)n ≥ g(x)m.
Se la disuguaglianza di partenza `e stretta, ovvero se mpf(x) > pg(x), alloran per x ∈ D essa `e equivalente a f (x)n > g(x)m.
E importante verificare che le soluzioni trovate risolvendo f (x)` n ≥ g(x)m o f (x)n > g(x)m appartengano al dominio D. Le stesse conclusioni valgono se la disequazione di partenza presenta i simboli ≤ o < invece di ≥ o >, invertendo ovunque il verso.
Esempio. Risolviamo √
x <√4
3 − 2x.
Il dominio `e D =
0,3
2
. Cerchiamo x ∈
0,3
2
tali che
x2 < (3 − 2x) ⇐⇒ x2+ 2x − 3 < 0 ⇐⇒ x ∈] − 3, 1[.
La soluzione `e quindi data da
0,3
2
∩] − 3, 1[= [0, 1[.