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Seconda sessione 2013 – Seconda commissione Sezione A - SETTORE ARCHITETTURA Prova scritta 14 gennaio 2014

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Academic year: 2022

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Politecnico di Torino

Esami di Stato per l’abilitazione alla professione di Architetto Seconda sessione 2013 – Seconda commissione

Sezione A - SETTORE ARCHITETTURA Prova scritta 14 gennaio 2014

Dopo aver scelto una delle tre tracce seguenti, il candidato sviluppi in modo sintetico un ragiona- mento sul tema, avendo cura di dire innanzitutto quale ipotesi sostiene e per quali ragioni ritiene tale ipotesi rilevante. Quindi argomenti utilizzando eventualmente il riferimento a casi studio o esperienze personali aiutandosi, se ritiene, con schizzi e schemi. Richiami infine la letteratura di riferimento.

Non saranno presi in considerazione temi che eccedano le 4 facciate protocollo. Tale ina- dempienza comporterà la valutazione insufficiente della prova.

Tema n. 1

È stata recentemente terminata la costruzione di un edificio multifunzionale a torre sulla riva del Maas a Rotterdam.

Il progetto dello studio OMA oltre a realizzare 160.000 mq di superficie per funzioni varie (uffici commerciali, hotel, conference center e residenza) propone un atteggiamento sul cambiamento del paesaggio urbano contemporaneo e sui fondamenti dell’architettura che non possono lasciare indifferenti. Siamo nel terreno critico della Bigness, tanto caro al progettista dell’edificio (Rem Koolhaas) ove la scala, sovra architettonica, scombina ogni regola dell’architettura e del confronto con il contesto.

Tema n. 2

Cenobio, dal greco Koinòs Bìos, significa vivere insieme, in comunità. Il richiamo alla comunità è frequente.

Numerosi sono, infatti, gli episodi che mostrano l’irrobustirsi di legami orizzontali nella società contempora- nea: associazionismi di diverso tipo, azioni collettive non necessariamente durature; comunanze poco inten- zionate; incontri che avvengono in luoghi che non si direbbero spazi pubblici nell’accezione tradizionale del termine. Forme temporanee e fragili o, al contrario, durature, chiuse, poco inclusive. Per la cultura progettua- le è importante interrogarsi sui modi con i quali il progetto riesce a rapportarsi con le nuove domande di prossimità, di vicinato, di densità spaziale e relazionale che stanno ridefinendo in parte significativa, l’abitare contemporaneo, spesso intrecciandosi con un insieme di valori di tipo ecologico, ambientalista o identitario.

Tema n. 3

Nel 1972, Giancarlo De Carlo scrive «… un’immagine architettonica può avere effetti rilevanti anche se non arriva a diventare attuale (purché sia così carica di energia potenziale da mettere a dura prova le forze che si oppongono al suo attuarsi). Può smitizzare i luoghi comuni più radicati, può svelare la stupidità o l’ingiustizia di situazioni passivamente accettate, può risvegliare la consapevolezza di diritti che non si osa rivendicare, può delineare una meta fino a quel momento ignota e che da quel momento diventa traguardo.

Tra la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX, è stata prodotta una serie di immagini che non hanno avuto immediato successo e tuttavia non solo hanno sconvolto il pensiero architettonico e urbanistico, ma hanno anche contribuito a far ruotare la prospettiva politica e sociale dei loro contemporanei e delle ge- nerazioni successive. Ricordo Robert Owen […], William Morris […], Patrick Geddes e, - perché no – il si- gnor Paxton, il sig. Eiffel e poi […], Adolf Loos e Le Corbusier …».

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