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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.46 (1919) n.2354, 15 giugno

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(1)

L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Direttore : M. ,T. de Johannis

AnnoXLV! -Voi. L Firenze-Roma, 15 Giugno 1919 f J S S ^ V t ^ S ^ i l 2354

1919

Il favore dei nostri lettori ci ha consentito di supe-rare la critica situazione fatta alla stampa periodica non quotidiana, dalla guerra, durante quattro anni, nei quali, senza interruzione e senza venir meno ai nostri impegni, abbiamo potuto continuare efficacemente il nostro coni pito. Il periodo di crisi non è ancora cessato nei riguardi delle imprese come le nostre; tuttavia sentiamo di poter proseguire più alacremente e di poter anzi promettere no-tevoli miglioramenti non appena la diminuzione dei costi ci consentirà margini oggi inibiti.

BIBLIOTECA DELL' " ECONOMISTA „ S T U D I E C O N O M I C I F I N A N Z I A R I E S T A T I S T I C I

P U B B L I C A T I A C U R A D E L L ' E C O N O M I S T A

1) F E L I C E V I N C I

L'ELASTICITÀ' DEI CONSUMI

con le sue applicazioni ai consumi attuali e prebellici

_ _ _ = L. 2 =

2) G A E T A N O Z I N G A L I

Di aitone esperienze metodologiche

tratte dalla prassi della statistica degli Zemstwo russi

= L . 1 =

I n v e n d i t a p r e s s o i p r i n c i p a l i l i b r a i - e d i t o r i e p r e s s o ^ A m m i n i s t r a z i o n e d e l l ' E c o n o m i s t a — 56 V i a G r e g o r i a n a ,

L A N F R A N C O M A R O I

I FATTORI DEMOGRAFICI DEL CONFLITTO EUROPEO

con prefazione di C O R R A D O G I N I V o l u m e d i 600 p a g i n e — L 18 S o c i e t à E d i t r i c e " A t h e n a e u m „ — R o m a S O M M A R I O : PARTE ECONOMICA. Scambi e cambi. Scambi e moneta.

Piccola antologia settimanale (AUSONIO LOMELLINO). L'industria idroelettrica

Il Commercio dell'Italia con l'estero nel 1918. Il Risparmio nazionale,

ta produzione del petrolio.

NOTIZIE - C O M U N I C A T I - INFORMAZIONI. P a g a m e n t o d e l l a r e n d i t a . R e l a z i o n e d e l l a B a n c a I t a l i a n a d i S c o n t o p e l 1918. S i t u a z i o n i I s t i t u t i d i C r e d i t o .

PARTE ECONOMICA

Scambi e cambi.

L'on. Artaud, Presidente della Camera di Com-mercio di Marsiglia, noto anche per la sua amicizia e simpatia per FItalia, trattando delia concezione del ministro Klotz et Loucher, tendente a mantenere il cambio al 10 % , affermava che se si dovesse pagare in Francia 125 franchi o più ciò che, acquistato dal-l'estero, si paga attualmente 110 franchi, verrebbero ad esserne ridotti gli acquisti. Ma l'azione dello Stato attualmente a che cosa tende se non à limitare gli acquisti ? Ed allora non sarebbe meglio che una tale limitazione anziché arbitraria avvenisse automatica mente? Se infatti fosse tale essa oscillerebbe a se-conda delle circostanze e la concorrenza fra vendi-tori rischierebbe di annullarne l'incidenza sul costo. Vi sono più probabilità che un oggetto gravato del 25 p e r cento di cambio risulti in definitivo più a buon mercato nelle mani di un venditore ben disposto, che non quando un venditore privilegiato si accontenti di 10 franchi di cambio ma aggiunga 50 franchi al costo iniziale.

Vi è in Francia un debito esteriore notevole che esige delle uscite per il servizio degli interessi e per il pagamento del capitale poi, ed è evidente che lo Stato sarà acquirente di tratte create dalla esportazione, al cambio del giorno, fino a che ve ne saranno. Quando quindi si sarà venduto per 100 dollari di merci, la tratta sul relativo acquirente, v a r r à in Francia, non già 550 franchi (in cifra tonda) ma 626 franchi al cam-bio di 125. E' appunto ciò che spaventa lo Stato, quel premio cioè da dover pagare per aggiustare i suoi debiti all'estero; ma la perdita per io Stato è com-pensata dal guadagno per il paese, e le due cose si compensano a vicenda.

Vale meglio, conclude l'Artaud, pagare i p r o p r i debiti all'estero, con un sopracarico apparente del 15 per cenfo, coll'abbandono di tutto o parte dei bene-fici da realizzare sulle transazioni commerciali, o non acquistare all'estero che lo stretto necessario, o acqui-stare quello stretto necessario che da amici cari in tutti i sensi della parola, e continuare a subire il caro vita e in definitiva nulla esportare, perchè un paese a produzione deficiente e cara è nella condizione di non poter esportare.

Queste considerazioni trovano perfetto riscontro da noi poiché le nostre condizioni non sono diverse da quelle della Francia.

Occorre, noi riteniamo, educare la opinione pub-blica, a considerare il problema e a vedere, nel rialzo dei cambi un male che trova un corrispondente be-neficio nello stimolo alla produzione ed alla espor-tazione.

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276 L'ECONOMISTA 15 giugno 1919 - N. 2354

Scambi e moneta.

Nello Statisi di Londra si tratta, ultimamente, di una questione assai interessante, cioè, l'opinione di alcuni — e lamenta che fra questi vi siano p r o d u t t o r i e commercianti i quali non d o v r e b b e r o ignorare le leggi degli scambi internazionali — secondo cui un paese a valuta deprezzata si trova spinto, e meglio in grado, a dare impulso alle sue esportazioni. Esso osserva che, per quanto ciò possa apparire esatto in qualche caso, in realtà un tale fenomeno è sempre s u b o r d i n a t o alla condizione che il paese stesso pro-duca in quantità s u p e r i o r e al fabbisogno interno, e a prezzo di costo inferiore a quello dei paesi coi quali si trova in concorrenza. Il periodico cita il fatto della Repubblica Argentina che negli anni antecedenti al 1900 sviluppò e n o r m e m e n t e la esportazione non già perchè la sua valuta avesse subito il forte deprezza-mento successo alla crisi del 1890, sibbene a seguito dello sviluppo avuto dalla sua rete ferroviaria, il quale abbreviò e n o r m e m e n t e la distanza che già se-parava i centri p r o d u t t o r i argentini dai mercati d'ol-t r e Ad'ol-tland'ol-tico e ded'ol-td'ol-te impulso alla produzione in pro-porzioni siffatte da s u p e r a r e e n o r m e m e n t e il consumo i n t e r n o e r e n d e r e i prezzi talmente bassi da vincere qualsiasi c o n c o r r e n z a sui mercati destinatari.

La constatazione e la esemplificazione del perio-dico inglese hanno un notevole significato anche fuori della Gran Bretagna, onde ne consegue che dove la moneta è deprezzata, ma la produzione non eccede il fabbisogno interno, o, se lo supera, è caratterizzata da prezzi di costo s u p e r i o r i a quelli dei mercati esteri, non vi può essere aumento di esportazione ; e si deve, quindi, p r o v v e d e r e a una riduzione delle importa-zioni per non aggravare la posizione irregolare della bilancia.

Secondo lo Statist la confusione di idee che esiste circa la influenza di una circolazione deprezzata è dovuta all'assenza di esatte nozioni sul fatto che i cambi sono favorevoli ad alcuni paesi e c o n t r a r i ad altri.

Per q u a n t o Stati Uniti e Inghilterra abbiano agito, d u r a n t e la guerra, a r m o n i c a m e n t e e la circolazione inglese sia. deprezzata in misura limitata, il cambio fra New York e Londra, è stato ed è decisamente con-t r a r i o a quescon-t'ulcon-tima piazza, così c o n con-t r a r i o che sino a poco fa il governo britannico spendeva, per il tra-mite dei suoi agenti agli Stati Uniti, ingenti somme per influire sulle quotazioni, ed evitare l'eccezionale ribasso che esse avrebbero subito se lasciate libere di conseguire il loro livello naturale. E ciò, nono-stante il fatto che il governo e il m e r c a t o nord-ame-ricano facessero del loro meglio per assistere l'In-g h i l t e r r a e i suoi alleati. El'In-gli è che la Gran Bretta-gna comprava agli Stati Uniti derrate, materie p r i m e e p r o d o t t i per la g u e r r a in quantità molto maggiore che non inviasse loro merci o rendesse loro altri servigi; e quindi il m e r c a t o dei cambi svalutava i corsi della sterlina in presenza dell'enorme debito che gravava l'Inghilterra e che questa non era in grado, nè lo sarebbe adesso, di liquidare. Ove tale dubbio potesse essere estinto, il cambio inglese a New York risalirebbe senza r i t a r d o alla pari, a n c o r c h é la estin-zione implicasse un a u m e n t o nella circolaestin-zione car-tacea che p o t r e b b e t r a d u r s i in un ulteriore deprezza-m e n t o della valuta all'interno. Si ricordi che prideprezza-ma della guerra i capitali inglesi investiti in valori ame ricani r e n d e v a n o annualmente gli Stati Uniti debitori della Gran Brettagna di Ls. 100 milioni, che essi sal-davano con l'invio di una ugual somma in loro pro-dotti, e la sterlina a New York si manteneva i n t o r n o alla p a r i : se si verificava una deficienza dall'uno o o dall'altro iato, essa veniva più o meno i n t e r a m e n t e bilanciata con r i m e s s e di o r o attraverso l'Atlantico in una od altra direzione.

Piccola antologia settimanale.

i.

I titoli di Debito pubblico. — E' di evidenza intui tiva, palmare e indiscutibile che anche il r e d d i t o mo-biliare proveniente dai titoli di debito pubblico, - qua lunque ne sia la loro specie - debba essere valutato per f o r m a r e il reddito globale, mobiliare ed immo-biliare, di ciaschedun cittadino da sottoporsi alla tassa

generale sull'entrata.

Qualora così non fosse, si c r e e r e b b e il privilegio della esenzione della imposta nel cittadino che vive di r e d d i t o proveniente da titoli di debito pubblico, anziché di redditi provenienti dal lavoro professio-nale, industriale e commerciale.

E n o r m i t à costituzionale che fa bestemmia col solo enunciarla. — E' v e r o che il Ministro del T e s o r o nel-l'emettere il titolo lo proclamò esente da imposta di falcidazione : — ma la esenzione del titolo della im-posta di sua falcidazione non implica la esclusione del r e d d i t o che esso produce dal c o n c o r r e r e alia for-mazione del r e d d i t o globale imponibile del cittadino: ciò è, come si disse, di evidenza incontrovertibile.

. . .

Quel che diciamo per i titoli di debito pubblico va, naturalmente, applicato anche alle Azioni delle

Società anonime: — anche il reddito di questi titoli

sociali debba c o m p u t a r s i dal Fisco per la formazione del r e d d i t o globale imponibile soggetto alla imposta sulla entrata personale del cittadino.

Finora, per una strana concezione dello Stato — del resto, spiegabile in chi non riflette che lo Stato è la Nazione e che la Nazione siamo Noi cittadini che ne facciamo parte — che vige presso i popoli ancora giovani alla vita collettiva nazionale di libertà e giu-stizia — finora, ripeto, la legislazione fiscale e sociale italiana è i m p r o n t a t a a stelloncini di privilegio di t u t t e f o r m e ed irridescenza.

La guerra, f r a m m e z z o a tutti i suoi mali, ha se non altro p r o d o t t o questo di bene — la convinzione, ras-segnata e reale, che i pesi dalla medesima p r o d o t t i debbono venire egualmente e p e r e q u a t a m e n t e distri-buiti su tutti indistintamente i cittadini dello Stato: — se no, lo Stato va alla deriva, al fallimento — ed assieme all'Ente Stato se ne vanno a gambe pef aria le Nazioni ed i Popoli che lo Stato f o r m a n o ed ali-mentano.

...

P e r c h è poi il r e d d i t o proveniente dai Titoli di De-bito pubblico e dalle Azioni delle Società anonime possa venire agevolmente e p e r intero conglobato sul r e d d i t o cumulativo imponibile del cittadino è ne-cessario e indispensabile che tanto'gli uni quanto le altre diventino nominativi, senza fare eccezioni di sorta.

Così si pratica in Inghilterra — la cui tassa gene-rale sull'entrata (income-tax) non avrebbe, potuto, pri-ma della guerra, v e r s a r e al T e s o r o dello Stato più di 700 milioni di lire annue (nonostante la modesta ali-quota del 2.90 % ) se nel reddito imponibile del cit-tadino non avesse potuto conglobare, in m o d o certo, il r e d d i t o dei Titoli di Debito pubblico e delle Aziorti delle Società anonime emessi tutti al nome.

Si mettano, pertanto, di buona volontà i Ministri del T e s o r o e delle Finanze — decretino la trasfor-mazione in nominativi di tutti i Titoli ed Azioni ora al portatore — e pensino che senza di una tale sem-plicissima r i f o r m a nella intestazione di quei pezzi di

carta non sarà mai possibile ricavare i t r e miliardi

di fabbisogno erariale che debbono f o r n i r e alle Casse dello Stato le t r e seguenti indispensabili nuove im-poste della indispensabile r i f o r m a tributaria generale che dovrà essere cura e fatica del nuovo Parlamento Nazionale della integrata Italia :

(3)

15 giugno 1919 — N. 2354 277

* * •

A proposito dell'obbligo di emettere al nome tutti i Titoli di debito pubblico e delle Azioni della Società parmi, se bene ricordo, che tale sanzione fosse de-cretata nel progetto di legge presentato alla Camera dal defunto senatore Gagliardo, Ministro di Finanza nel governo Giolitti, per la instituzione della , tassa complementare sui redditi globali superiori alle lire c nquemila (1893).

Non sarebbe male che l'ex dittatore di D r o n e r o se ne ricordasse in questi momenti di ora grave per tutti: e che, di conseguenza, consigliasse alla sua

Stampa di tralasciare per il m o m e n t o if popolare fa

cile argomento della smobilitazione generale dell'eser-cito (smobilitazione che la Stampa sa benissimo non poter fare sino a pace generale stipulata e firmata) e di sostituirlo coll'altro meno popolare, ma necessario per quel buon Governo che la Stampa invoca ad ogni piè sospinto, della emissione nominativa di tutti i Ti-toli di debito pubblico e di tutte le Azioni delle So-cietà anonime.

E' un argomento antiborghese, antiplutocratico, ma è tale che non potrà venire stigmatizzato dai Tu-rati e dal Chiaraviglio del partito caro all'uomo di Dronero, non fosse altro che per amore di logica e di propaganda proletaria.

II.

P a t t o di Londra e di S. Giovanni M o r i a n a . — E' stata accolta con generale soddisfazione la notizia che la Delegazione Italiana a Parigi (svaniti, per buona sorte, gli espedienti wilsoniani) esige ora la esecu zione integrale del Patto di L o n d r a e di S. Giovanni Moriana.

Dopo le vittorie del Piave, del Grappa, di Vittorio Veneto che d i s p e r s e r o gli eserciti a u s t r o - u n g a r i c i e d i s t r u s s e r o l'impero degli Absburghi, le condizioni di quei due trattati, possono — e d o v r e b b e r o — ve-nire migliorati, mai peggiorati.

Le condizioni territoriali e di confine dettate nel-l'armistizio italo-austro ungarico del 3 n o v e m b r e 1918 sono quelle consacrate nel Patto di Londra — e fu-rono deliberate dal Consiglio s u p r e m o interalleato di guerra a Parigi — cioè dai primi Ministri di Francia, Inghilterra, Italia, Stati Uniti d'America.

Con quella deliberazione, pertanto, Wilson assieme a Clemenceau e Lyod George riconobbe e sanzionò il Patto di Londra — alla cui leale applicazione quei tre alleati ed associati non possono per niun verso s o t t r a r s i o dinegarsi.

In quanto a Fiume siamo a p o s t o ; testé quella ita-liana città, per deliberazione del p r o p r i o Consiglio Nazionale si è costituita in città autonoma, libera, an-seatica. A suo tempo per autodecisione di sua cittadi-nanza Fiume dichiarerà la sua annessione all'Italia.

E poiché l'occupazione militare dell'Italia in Tiralo, Istria e Dalmazia fu ed è quella stipulata nell'armi-stizio, coll'Austria-Ungheria, va da sé che l'Italia non può né deve modificare la estensione di quella occu-pazione se non le vengono offerti compensi tali da giustificare in linea di fatto le manchevolezze di even-tuali concessioni sul Patto di Londra e di San Gio. vanni Moriana.

Sia d u n q u e la benvenuta la carta di g u e r r a e di pace dell'Italia, sanzionata dall'armistizio imposto al l'Austria'Ungheria il 3 novembre del 1918.

Che se le irresolutezze, la mancanza di obbiettivi e le parole facilone dell'on. Orlando, a Parigi e fuori, quella carta avevano compromessa, oggi che nel Con-siglio dei q u a t t r o è s u b e n t r a t o a lui l'on. Sonnino (e speriamo sia per sempre) l'Italia r i p r e n d e r à nella Conferenza il posto di autorità e prestigio che le compete quale Grande Potenza alleata che ebbe parte massima e decisiva nella vittoria finale dell'Intesa.

La r i p r e s a di quel posto da p a r t e dell'Italia sarà simbolo e pegno di pace giusta e d u r a t u r a in Europa — epperò pel mondo.

Addi. 15 giugno 1919

A U S O N I O L O M E L L I N O .

L'industria idroelettrica.

Con questo titolo il Ministero dei lavori pubblici ha stampato un opuscolo in cui sono riportati i di scorsi pronunciati dal prof. Corbino, presidente del Consiglio superiore delle acque, e dal Ministro on. Bonomi, nell'adunanza del 1° febbraio 1919.

Il discorso del prof. Corbino riassume i risultati del decreto-legge 20 novembre 1916, e lumeggia con grande sincerità le condizioni attuali, e quelle che pos-sono prevedersi per il futuro, delle nostre industrie idroelettriche. Le sue parole, piuttosto pessimistiche, hanno suscitato nella stampa politica e scientifica commenti in vario senso: noi ci limitiamo a riassu-m e r e obbiettivariassu-mente i punti principali che interes-sano l'aspetto economico dell'utilizzazione delle no-s t r e forze idriche.

D u r a n t e la guerra si è creato anche per l'energia idroelettrica quella situazione che ha dominato per q u a t t r o anni il m e r c a t o di tutte le cose, e cioè la necessità e la convenienza di produrla ad ogni costo, senza valutazione di spese, e senza difficoltà per t r o v a r e i capitali necessari. Ma ritornale normali le condizioni di approvvigionamento dall'estero del carbone, e n t r e r à in giuoco l'esistenza o meno della convenienza economica dello s f r u t t a m e n t o dei corsi d'acqua. Ed è appunto a questo proposito che il prof. Corbino ritiene che si siano create d u r a n t e la guerra pericolose illusioni.

Vi è infatti scarsa probabilità che molti nuovi im-pianti siano veramente eseguiti, e ciò essenzialmente per due r a g i o n i : lo s f r u t t a m e n t o dei còrsi di acque con opere di derivazione facili e poco costose è già quasi ovunque avvenuto, restando solo in quelle cir-costanze favorevoli alcuni dei fiumi per i quali il vincolo della riserva ferroviaria ha ritardato finora la utilizzazione; nella maggior parte dei nuovi im-pianti si deve invece provvedere ad opere costosis-sime e di non sicura e spesso assai dubbia riuscita, per il progettato invasamento delle acque di piena sulle gole dei monti a mezzo di serbatoio. Inoltre il collocamento di forti quantità di energia nei mercati più ricchi è o r m a i diffìcile, poiché non resta molto da fare (esclusa parte dell'Italia meridionale e le isole) nell'impiego di energia per luce e per piccole forze motrici, le due sole applicazioni per le quali la vendita dell'energia è sempre largamente rimune-rativa. Restano i grandi impieghi per la elettrochi-mica e la elettrosiderurgia e per la trazione elet-trica.

Ma se per e n t r a m b e queste due ultime applica-zioni, come per quella del riscaldamento domestico, il prof. Corbino esprime giudizi tutt'altro che otti-mistici.

Può darsi però, come accade p e r esempio riguardo l'invasamento dei corsi del Velino e del Nera, che un'opera pur risultando non redditizia dal punto di vista industriale, apporti alla regione vantaggi eco-nomici di altra natura, che p e r m e t t o n o alla colletti-vità di rifarsi del maggior costo di produzione del-l' energia idroelettrica così prodotta, in c o n f r o n t o dell'energia termica.

In questi casi lo Stato non deve esitare a favorire l'opera non solo con facilitazioni fiscali, ma anche in tutti quegli altri modi che il prof. Corbino partita-mente analizzà.

(4)

278 L'ECONOMISTA 15 giugno 1919 — N. 2354 ogni caso i m p o r t a n t i servizi a l l ' a m m i n i s t r a z i o n e ed

al Paese. Quel c h e o c c o r r e e v i t a r e è c h e Io Stato si sostituisca ai p r i v a t i q u a n d o q u e s t i s o n o v e r a m e n t e disposti ad agire.

R i p o r t i a m o q u i i dati c o n t e n u t i n e l l ' o p u s c o l o ci-t a ci-t o :

Concessioni di derivazioni per forza motrice negli anni 1917 e 1918. R e g i o n i e P r o v i n c i e Piemonte. A l e s s a n d r i a . . Cuneo . . . . Novara . . . . . T o r i n o . . . . N . 1917 H P N . 1918 H P Liguria. Genova . . . . P o r t o Maurizio . Lomba B e r g a m o Brescia . Milano . Como. . C r e m o n a P a v i a . . S o n d r i o . Veneto. Belluno . . Padova . . Rovigo . . T r e v i s o . . Udine. . . V e n e z i a . . V e r o n a . . Vicenza . . dia. Emilia B o l o g n a . F e r r a r a . F o r l ì . . M o d e n a . P a r m a Piacenza Ravenna Reggio Emilia Toscana. F i r e n z e . . . . Arezzo . . . . G r o s s e t o . . . L i v o r n o . . . . Lucca . . . . Massa e C a r r a r a Pisa Siena Marche. Ancona . . . Macerata . . Ascoli . . . P e s a r o - U r b i n o Umbria. P e r u g i a . . Lazio. Roma. . — — 1 164,44 2 3,969,90 3 4.300,05 11 12.690,00 13 7.659,08 4 45.686,00 31 117.852.96 17 62.345,90 _48 129.975,53 1 26,70 5 946,16 — — 4 61,72 1 26,70 9 1.007,89 1 2.616,48 11 9.445,83 7 34.490,15 10 46.603,75 1 2.300,00 — — — — 3 6.499,00 — 3 301,20 — — 14 42.222,12 9 39.406,63 41 105.071,90 1 180,00

_

1 9,33 2. 115,10 — ' — 2 67,50 — — 4 446,43 2 189,22 8 629,03 • — - 1 110,19 2 14.350,00 3 420,00 2 1.954,90 3 986,15 1 5.013,34 2 2.538,50 — — 2 8.540,00 5 21.357,84 11 12.594,84 1 119,00 4 158,75 — 2 82,03 — 4 1.493,76 5 6.081,11 3 38,70 6 6 200,11 . io 1.773,24 1 421,33 — — •4 7.784,67 1 1.251,21 5 12.049,66 1 1.251,24 10 20.255.66 8 34.519,38 7 15.439,56 8 34 519,38 7 15.439,56 — — 1 10,00 — — 1 10,00 Abruzzi e Molise. Aquila 2 8.659,00 C a m p o b a s s o . . . — — Chieti — -T e r a m o . . . . 1 1,34 224,36 40,50 105,12 Campania. Avellino. . . . B e n e v e n t o . . . Caserta . . . . Napoli . . . . S a l e r n o . . . Puglie. Bari . . Foggia . Lecce. . Basilicata. P o t e n z a . . . Calabria. C a t a n z a r o . . . . Cosenza Reggio Calabria. . Sicilia. Catania C a l t a n i s s e t t a . . . Girgenti Messina P a l e r m o Siracusa T r a p a n i Sardegna-Cagliari . . . . Sassari . . . . Regno . . 3 8.660,34 8 379,98 2 165,46 3 679,12 — 1 6.056,00 2 165,46 4 6.^35,12 — . — — — — — — — — 1 1.515,00 1 26.880,00 — — — — 1 153.00 1 26.880,00 1 1.668,00 — — 2 1.783,55 1 4 1 2.184,00 1 4 3 3.967,55 — — 1 95,33 — — 1 95,33 56 201.006,93 166 299.603,63

Il commercio dell'Italia con l'estero nel 1918.

Sono s t a t i pubblicati in q u e s t i g i o r n i i dati uffi-ciali i n e r e n t i il c o m m e r c o speciale d ' i m p o r t a z i o n e e di e s p o r t a z i o n e del n o s t r o P a e s e nell'anno t e s t é de-c o r s o . Q u a n t u n q u e i dati p e r ii 1918 siano provvi-sori, vale a d i r e d e t e r m i n a t i in base ai prezzi prati-cati sul 1917, è assai i s t r u t t i v o e s a m i n a r e le cifre del c o m m e r c i o e s t e r o d u r a n t e t u t t o il p e r i o d o di g u e r r a , m e t t e n d o l e a c o n f r o n t o con q u e l l e del 1913, u l t i m o a n n o n o r m a l e . I m p o r t a z i o n i (esclusi i m e -talli p r e z i o s i ) S b i l a n c i o c o m m . 1,134 713 2,170 5,302 10,683 11,618 E s p o r t a z i o n i (esclusi i m e -talli p r e z i o s i ) (milioni di lire) 1913 3,646 2,512 1914 2,923 2,210 1915 4,703 2.533 1916 8,390 8,088 1917 13,991 3,308 1918 14,102 2,484

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15 giugno 1919 — N. 2354 L'ECONOMISTA 279 è più che raddoppiato in confronto del 1915 e nel

1917 è pure raddoppiato in c o n f r o n t o del 1916. Nel 1918 invece, anche tenendo il dovuto conto del mag-gior valore che risulterò quando saranno applicati i prezzi reali di detto anno, l'espansione è assai più modesta.

Il fenomeno che esaminiamo trova spiegazione in due fattori, e cioè, da un lato, l'enorme fabbisogno dall'estero di materie prime necessarie alla condotta delle guerra, e, dall'altro, il rialzo costante e marca-tissimo dei prezzi. Senza contare poi che, appunto a motivo di tale rialzo, la cifra delle nostre esporta-zioni, rimanendo quasi costante in valore d u r a n t e il periodo considerato, significa che queste ultime hanno subito in quantità una riduzione proporzionale all'au-mento dei prezzi.

Questi elementi p e r t u r b a t o r i , è agevole sostenerlo, hanno agito per forza di necessità ineluttabili, indi-pendentemente dalla nostra volontà: m e n t r e durava la g u e r r a bisognava ad ogni costo provvederci in larga misura dall'estero degli s t r u m e n t i bellici, biso-gnava t r a t t e n e r e nel paese tutto ciò che poteva di-rettamente o indidi-rettamente giovare a r e n d e r e meno penosi i sacrifici e le privazioni che si dovevano sop-portare. Ma ora che la guerra è terminata, ora che i movimenti internazionali di beni non p o t r a n n o che svolgersi in condizioni gradatamente più favorevoli, è doveroso che tutti, Governo e privati, tendano con ogni lóro forza al raggiungimento di una condizione meno disastrosa della nostra bilancia commerciale. Per questo è necessario dare il massimo incremento alle esportazioni, e sviluppare al più alto grado la pro-duzione nazionale. Non diciamo senz'altro che, è ne-cessario r i d u r r e le importazioni, perchè la frase po-trebbe suonare atroce ironia, in un m o m e n t o in cui mancano alle nostre industrie le materie prime, i ma-teriali indispensabili alla loro attività: bisogna bensì evitare le importazioni superflue, bisogna rinunciare all'acquisto all'estero di tutto ciò che anche noi sap-piamo e possiamo p r o d u r r e , ma bisogna nello stesso spalancare le p o r t e delle frontiere alle materie prime senza le quali le n o s t r e industrie non possono esi-stere, senza le quali la vita della nazione sarebbe im-possibile. Il carbone, il terrò, il cotone, che ci per-v e r r a n n o dall'estero, dopo aper-ver incorporato il per-valore del lavoro di centinaia e centinaia di migliaia di la-voratori, si t r a s f o r m e r a n n o in merci, le quali, sod-disfatto il bisogno interno, p o t r a n n o dare e n o r m e im-pulso, alla nostra esportazione.

Passiamo ora ad esaminare la composizione del commercio estero dell'anno 1918, secondo le varie categorie di merci.

Categorie Valore delle m e r c i s e c o n d o la n o m e n c l a t u r a I m p o r t a t e E s p o r t a t e

p e r la statistica (in m i l i o n i di lire)

1. Spiriti, bevande e o l i . . . . 556 337 2. Generi, coloniali, d r o g h e e

ta-b a c c h i . . . . 305 41 3. Prodotti chimici, generi

me-dicinali, ecc 1,452 144 4. Colori e generi p e r tinta e

concia 441 14 5. Canapa, lino, juta, ecc. . . . 124 256 6. Cotone 1,103 331 7. Lana, crino e peli . . . 621 7 8. Seta 143 628 9. Legno e paglia 62 38 10. Carta e libri 73 - 2 6 11. Pelli 356 35 12. Minerali, metalli e loro lavori 2,723 109 13. Veicoli. . 31 52 14. Pietre, t e r r e , vasellami, ecc. 1,194 114 15. Gomma elast., guttaperga, ecc. 103 16 16. Cereali, farine vegetali, ecc. . 3,836 231 17. Animali, prodotti e spoglie di

animali 946 48 18. Oggetti diversi 29 55

Totale . . . 14,102 2AU

È pure del massimo interesse la seguente (ripar-tizione del nostro commercio con l'estero per il 1918.

Importa?,. Esporta?. Sbilancio m i l i o n i di lire

1. Materie greggie per le

industire 3,490 360 3.130 2. Materie semi-lavorate

per le industrie. . . 3,731 7Q4 3,017 3. Prodotti fabbricati . . 3,335 923 1,412 4. Generi alimentari e

ani-mali vivi 4,556 497 4,059 Totale . . . 14,102 2,484 11,618 Come si vede nel 1918 il primo posto nelle impor-tazioni è tenuto dai generi alimentari e animali vivi: vengono poscia le materie semilavorate, le materie greggie e infine i p r o d o t t i lavorati,

Sarebbe non poco istruttivo seguire le variazioni proporzionali avvenute in queste singole categorie d u r a n t e i vari anni di g u e r r a : per brevità ci limite-r e m o a c o n f limite-r o n t a limite-r e le impolimite-rtazioni del 1913 e del 1918.

1913 1918 Differenza

Materie greggie . . . 38,0 24,7 13,3 Materie semilavorate . 19,3 36,4 — 7,1 Prodotti fabbricati . . 23,4 16,6 6,8 Generi alimentari ecc. 19,3 32,3 — 13

100,0 7oo~o 0 , 0 ~

Nel 1918 dunque, in c o n f r o n t o al 1913, si è verifi-cato proporzionalmente una minore importazione di materie greggie e di prodotti fabbricati, a cui corri-sponde una maggiore importazione di materie semi-lavorate e di generi alimentari e animali vivi.

Vediamo ora l'andamento, nel 1913 e nel 1918, del nostro c o m m e r c i o estero con i principali paesi.

(000.000 omessi)' i m p o r t a z i o n i E s p o r t a z i o n i 1913 1918 1913 1918 Francia 283 1,027 231 903 Gran Bretagna . ' . . . . 592 2,190 261 559 Grecia 8 18 18 101 Spagna 29 ,230 18 30 Svizzera 86 156 249 284 India Britannica . . . . 146 1,164 49 33 Egitto 28 193 49 46 Tripolitania e Cirenaica . 5 9 78 39 Tunisia 23 35 12 17 Argentina 167 1,494 186 99 Brasile 55 235 48 45 Stali Uniti d'America . . 522 6,227 268 128 Austria-Ungheria . . . . 265 — 221 — Germania 613 — 343 —

Colpisce subito l'enorme espansione delle impor-tazioni dagli S. U. d'America, che nel 1918 (prezzi del 1917) ci hanno mandato merci per un valore moneta-rio dalle 11 alle 12 volte maggiore che nel 1913. Ven gono poi per importanza relativa l'Argentina, l'India Britannica, la Francia e la Gran Bretagna; quest'ul-tima nel 1918 tiene il secondo posto nel nostro com-mercio d'importazione, collocandosi dopo gli Stati Uniti. Nel 1913, invece, il n o s t r o m e r c a t o d'importa-zione era dominato dalla Germania, e cui seguivano l'Inghilterra e gli Stati Uniti.

Il Risparmio nazionale.

I depositi delle Casse di risparmio, i piccoli depo-siti, che r a p p r e s e n t a n o le economie del contadino e delle classi operaie e borghesi, e non già gli investi-menti cospicui riservati ai conti c o r r e n t i delle Ban-che, hanno aumentato d u r a n t e la guerra del 50 per cento !

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280 L'ECONOMISTA 15 giugno 1919 - N. 2354 del 31 luglio 1914, all'inizio, cioè, della guerra europea

come segue : 31 luglio 1914 L. 31 d i c e m b r e 1914 » 30 giugno 1915 » 31 dicembre 1915 » 30 giugno 1916 » 31 dicembre 1916 » 30 giugno 1917 31 dicembre 1917 » 30 giugno 1818 » 30 s e t t e m b r e 1918 > 2.668.555.531 2.546.446 677 2.374.214.741 2.560.731.209 2.678.087.306 2.975.339.236 3.174.703.506 3.432.731.185 3.726.865.055 4.000.085.907

L'incremento dei depositi d u r a n t e 4 anni di guerra» è stato pressoché identico a quello verificatosi nel più largo intervallo di tempo dei 10 anni precedenti di p a c e ; e s u p e r i o r e anche di molto a quello dei de-cenni anteriori. Ciò è messo in luce dalle seguenti cifre :

31-12-1884 L. 887.605 554 -31-12-1894 L. 1.306 912.414: i n c r e m e n t o decenn. 49 per cento.

31-12-1904 L. 1.717.656.711 i n c r e m e n t o decenn. 31 per cento. 21-7-1914 L. 2.668.555.531 i n c r e m e n t o decenn. 55 p e r cento. 31-9-1918 L. 4.000.085.907 i n c r e m e n t o q u a d r e n n a l e 50 p e r cento.

Ora come si concilia la manifestazione di questo fenomeno, con il grido di dolore che si eleva da t u t t e le classi sociali? Ma se il costo della vita fosse supe-r i o supe-r e agli effettivi guadagni, i depositi a supe-rispasupe-rmio — i piccoli depositi delle classi più umili — non dovreb-b e r o diminuire anziché a u m e n t a r e ?

La realtà dice che se vi sono p u r t r o p p o delle vit-time — e queste vitvit-time bisogna ricercarle nella pic-cola borghesia e in genere nella massa dei lavoratori a stipendio fisso — esiste altresì una massa operaia che dall'attuale movimento t r a e guadagni non solo sufficienti per le esigenze della vita, ma capaci altresì di lasciare margini di r i s p a r m i o in misura cospicua. Né la cessazione dello stato di g u e r r a ha alterato la situazione da essa c r e a t a : che anzi il movimento sindacalista ha sempre più elevato i profitti in rela-zione ai costi. I salari di oggi sono più alti dei salari di guerra, m e n t r e i prezzi del consumo non segna-r o n o nel complesso che eguale ascesa.

La classe agricola realizza guadagni mai percepiti. Se il latifondista o il grosso p r o p r i e t a r i o vede r i d u r r e al minimo i p r o p r i profitti dalle pretese dei lavora-tori e dal carico delle imposte, gli agricollavora-tori e i mezzadri, che lavorano la loro terra, traggono dal-l'opera loro utili favolosi. I prezzi deile f r u t t a , delle ortaglie, del pollame, del bestiame consentono gua-dagni cospicui, q u a n d o il costo della vita di una fa-miglia di contadini si è elevato in modesta misura, di f r o n t e alle normali esigenze.

Né i contadini soltanto vivono nell'agiatezza. Chi non sa che i negozianti, grossi e piccoli, malgrado tutti i calmieri e tutte le limitazioni conseguiscono benefici non lievi / Chi non sa come i metallurgici, i facchini di porto, ed in genere tutti gli operai quali-ficati, percepiscono mercedi di gran lunga superiori al costo della vita, quando specialmente si tenga conto del cumulo dei guadagni famigliari ?

La produzione del petrolio.

Il consumo formidabile del petrolio d u r a n t e il corso della g u e r r a ha m o s t r a t o l ' i m p o r t a n z a della sempre crescente utilizzazione degli olì minerali. Al-l'indomani della pace, l'impiego del petrolio non ac-cenna affatto a diminuire, t u t t ' a l t r o . In ragione delle possibilità di estrazione ed in seguito alla facilità di manutenzione, specie se si considerano le sempre cre-scenti difficoltà dell'estrazione del carbone, il petro-lio s e m b r a debba essere s e m p r e più p r e f e r i t o , nella maggior p a r t e dei casi, come combustibile, senza c o n t a r e l'uso al quale esso è destinato nei m o t o r i a scoppio.

Per questo, ci s e m b r a interessante indicare per sommi capi ciò che la produzione del petrolio rap-presenta, come la si può utilizzare e sviluppare, e qual'è l'interesse che presenta la questione, dal punto di vista finanziario.

Al giorno d'oggi non esiste alcuna statistica della produzione petrolifera mondiale degli anni 1917 e 1918. Le vicissitudini, a t t r a v e r s o le quali sono passate la Russia e la Romania d u r a n t e gli ultimi anni, non per-mettono di basarsi su di una produzione r e g o l a r e ; bisogna perciò p r e n d e r e in considerazione le cifre riferentisi all'anno 1916.

Nell'anno 1916, per l'appunto, la produzione petro-lifera mondiale — quale risulta dalle indicazioni for-nite dal servizio geologico degli Stati Uniti — è stata la seguente : Stati Uniti 300.767.158 Russia 72 801.110 Messico 39.N17.402 India 13.174 399 Romania ' 10.298.208 Indie olandesi 8.228.571 Galizia 6.461.706 Giappone 2.997,178 P e r ù 2.550.645 Trinità 1.000.000 Germania 876.000 Argentina 876.000 Egitto 411.000 Canada 198123 Italia 43.143 Altri paesi 25.000 460.639.407

La produzione è in barrels (1 barrel : 42 galloni ;

1 gallone: litri 3.78).

La produzione degli Stati Uniti nel 1916 r a p p r e -senta il 65.29 per cento della quantità totale estratta nel mondo intero, e questa produzione si è ancora accresciuta nel 1917. La Russia forniva il 15.80 per cento del totale; il Messico, 1' 8.64 per cento; la Ro-mania, il 2.24 p e r c e n t o ; e la Galizia 1'1,49 p e r c e n t o della produzione mondiale.

Anche supponendo che gl'Imperi Centrali, dopo le loro f o r t u n a t e offensive d'oriente, avessero potuto utilizzare e t r a s p o r t a r e tutta la produzione petroli-fera della Galizia e della Romania, essi non avrebbero avuto a loro disposizione che il 3.64 per cento della produzione mondiale.

La produzione petrolifera degli Stati Uniti ha rag-giunto, nel 1917, i 341 800.000 b a r r e l s ; ma questa cifra è stata ancora s u p e r a t a nell'anno 1918, con un totale di 345.500.000 barrels.

Davanti al considerevole a u m e n t o del consumo, provocato in maggior parte della guerra, gl'indu-striali degli Stati Uniti hanno intensificato la loro pro-duzione per d a r e seguito a t u t t e le d o m a n d e di pe-trolio che provenivano dai Paesi alleati. Nuovi pozzi così sono stati scavati nel Texas e nel Kansas; ed an-che in Pensylvania, la culla dell'industria del petro-lio, si son create nuove sorgenti che danno un ren-dimento eguale, se non superiore, a quello degli an tichi giacimenti. Contemporaneamente, l'America ha intensificato i mezzi di t r a s p o r t o , ha c o s t r u i t o linee ferroviarie, ha fatto r a c c o r d i con linee già esistenti ed ha affrettata la costruzione delle navi petrolifere. Per dare un'idea dei progressi che hanno saputo rea-lizzare in q u e s t o campo gli Stati Uniti, basta riflet-t e r e che, m e n riflet-t r e nel 1914 essi conriflet-tavano 80 navi spe-cialmente adatte al t r a s p o r t o del petrolio, oggi ne contano più del doppio, e sono in grado di traspor-tare circa un milione di tonnellate di petrolio per viaggio.

A parte questa ricchezza in olii minerali gli Stati Uniti posseggono ancora una riserva immensa in gas naturali che possono essere utilizzati d i r e t t a m e n t e come combustibili ovvero essere trattati industrial-mente p e r o t t e n e r n e benzina.

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15 giugno 1919 — N. 2354 L'ECONOMISTA 281 le seguenti cifre: Gli Stati Uniti hanno prodotto 108

milioni di ettolitri di benzina, la di cui distillazione ba dato 200 milioni di barrels utilizzati dalle ferrovie, dalla marina e dalla industria. Attualmente le risorse in petrolio positivamente identificate, sono valutate a più di 6 miliardi di barrels, ciò che assicura 15 anni di consumo ordinario, tenendo per base la quantità utilizzata durante gli ultimi quattro anni del conflitto. L'avvenire sarebbe, quindi, assai oscuro se le risorse petrolifere degli Stati Uniti, non fossero, per così dire, illimitate. Anche se i giacimenti di petrolio e di gas naturali dovessero presto o tardi esaurirsi, reste-rebbero gl'immensi depositi di schisti bituminosi, riconosciuti nel corso degli ultimi dieci anni. I com-petenti difatti valutano la produzione eventuale di questi schisti bituminosi a più di 50 miliardi di bar-rels, cioè a dire a 140 volte la produzione petrolifera mondiale di oggi.

Le risorse in petrolio del Nuovo Mondo sono state particolarmente utili alla Intesa nel momento in cui la produzione europea in petrolio diminuiva per il fatto della guerra. La Russia produceva ancora nel 1916, 72 milioni di b a r r e l s (608.100.000 pudi, il pudo: kg. 16.38). I vecchi giacimenti petroliferi di Baku hanno dato, nello stesso anno, 331.000.000 di pudi di nafta: ma l'estrazione in questa regione danneggiata dalla guerra è in continua decrescenza. Per contrario, nella regione di Grosuyi, il deficit degli antichi giacimenti è compensato dal rendimento dei nuovi, occupati oggi quasi per intero dagli Inglesi.

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P a g a m e n t o della R e n d i t a . — Il M i n i s t r o j d e l T e s o r o h a d i s p o s t o c h e il p a g a m e n t o n e l R e g n p d e l l a c e d o l a d e l l a r e n d i t a d a t a 3,50 p e r c e n t o al p o r t a t o r e e m i s t a e d e l l a r e n d i t a consoli-d a t a 5 p e r c e n t o al p o r t a t o r e consoli-di s c a consoli-d e n z a al 1» luglio 1919 a b b i a p r i n c i p i o col g i o r n o 26 c o r r e n t e m e s e .

Ranca Italiana di Sconto (i).

A n c h e l e voci D e p o s i t i i n Sconto c o r r e n t e ' e a r i s p a r m i o , C o r r i s p o n d e n t i saldi c r e d i t o r i e A s s e g n i in c i r c o l a z i o n e p r e s e n -t a n o d i f f e r e n z e così f o r -t i d a r e n d e r c i s o d d i s f a -t -t i d e l p r o g r e s s o r a g g i u n t o . I b e n e f i z i che la B a n c a a v e v a già c o n s e g u i t i n e l p r i m o s e m e -s t r e 1918, ci c o n -s i g l i a r o n o d i a c c r e -s c e r e , d u r a n t e l ' a n n o , d i b e n sei m i l i o n i il f o n d o d i r i s e r v a o r d i n a r i o c h e salì così a v e n t i mi-lioni. M a l g r a d o la d e t r a z i o n e di tale c o s p i c u a s o m m a , a b b i a m o la s o d d i s f a z i o n e d i p o t e r v i a n n u n z i a r e u n u l t e r i o r e u t i l e r i p a r -tibile di L. 19,608,514.82, la c u i d i m o s t r a z i o n e t r o v e r e t e n e l c o n t o Profitti e p e r d i t e . Con l ' a p p r o v a z i o n e d e l b i l a n c i o si i n t e n d e r à a n c h e a p p r o v a t a l ' a v v e n u t a d e s t i n a z i o n e di utili alla r i s e r v a , i n corso d ' e s e r c i z i o , n o n c h é l ' e r o g a z i o n e s t r a o r d i n a r i a di L. 500.000 che il Consiglio h a c r e d u t o di f a r e in f a v o r e d e l f o n d o di p r e v i -d e n z a -d e g l i i m p i e g a t i -d e l l a Banca, p e r f e s t e g g i a r e c o n t a l e atto di l i b e r a l i t à la v i t t o r i a d e l l e a r m i n o s t r e . I n t a l e o c c a s i o n e , e s e m p r e n e l l ' i n t e n t o di f a r t u t t i p a r t e c i p a r e alla c o m u n e letizia, a s s e g n a m m o al p e r s o n a l e u n ' a l t r a m e n s u a l i t à di s t i p e n d i o . An-che a l l ' i n f u o r i di q u e s t i p r o v v e d i m e n t i s o v v e n z i o n a m m o , con la c o n s u e t a e d o v e r o s a l a r g h e z z a , le f a m i g l i e d e i p r o d i n o s t r i f u n -z i o n a r i m o r t i i n g u e r r a o d a l l a g u e r r a d a n n e g g i a t i . U g u a l e lar-ghezza u s a m m o con le f a m i g l i e dei n o s t r i b e n e m e r i t i i m p i e g a t i m o r t i n e l l a r e c e n t e i n f e z i o n e e p i d e m i c a . N o n o s t a n t e la p r o p o s t a , c h e c r e d i a m o d o v e r o s o d i f a r v i , di a u m e n t a r e il d i v i d e n d o a £5 l i r e p e r a z i o n e , s a r e m o i n g r a d o d i a c c r e s c e r e il f o n d o di r i s e r v a di a l t r i 10 m i l i o n i , a r r i v a n d o cosi a b e n 30 m i l i o n i , e di p a s s a r e al c o n t o Utili i n d i v i s i la r i m a n e n z a di L. 625,226.33, d a a g g i u n g e r e a L 302,974.73 d e l l o s c o r s o a n n o , il t u t t o c o m e il s e g u e n t e p r o g e t t o di r e p a r t o : Utile n e t t o d e l l ' e s e r c i z i o 1918 L. 19,606,536 82 5 p e r c e n t o alla r i s e r v a s t a t u t a r i a . . . » 380,326.84 L. 18,626,209.98 5 p e r c e n t o al Consiglio d i A m m i n i s t r a z i o n e . » 931,310 49 L 17,694,809.49 7 p e r c e n t o su 115 m i l i o n i di c a p i t a l e , ossia L 35 p e r a z i o n e » 8,050,000.00 L. 9,644,899,49 A c o m p l e m e n t o r i s e r v a o r d i n a r i a p e r p o r t a r l a a L. 10,000,000.03 e r a g g i u n g e r e colla p r e e s i -s t e n t e L. 30.000,000.00 » 9,019,673 16 Al c o n t o u t i l i i n d i v i s i L. 625,226.33 (1) V. Economista, n 2352 pag. 261 d e l 1» g i u g n o 1919. La cedola n. 4 d e l l e a z i o n i sociali s a r à p a g a b i l e d a d o m a n i i n L. 35 p e r le a z i o n i al p o r t a t o r e e in L. 35,30 p e r q u e l l e n o m i -n a t i v e . S c a d o n o p e r a n z i a n i t à i c o n s i g l i e r i s i g n o r i : G u g l i e l m o Mar-c o n i , Angelo P o g l i a n i , R o b e r t o Calegari, Luigi Mazzanti, Luigi Medici d e l Vascello, Giacomo P a l l a i n , P i e r o l ' a r i a n i , S a l v a t o r e P e s di V i l l a m a r i n a , Giulio P o n t e d e r a , Mario Luigi Pozzi, Leo I t a p p a p o r t , F i l i p p o R e i n a , F r a n c e s c o R o u l a n d , E n r i c o Scalini. C o m p i a c e t e v i d e t e r m i n a r e il n u m e r o d e i consiglieri p e r l'e-sercizio 1919 e p r o v v e d e r e a l l e r e l a t i v e n o m i n e , c o m e a n c h e di e l e g g e r e c i n q u e s i n d a c i e f f e t t i v i e d u e s u p p l e n t i , fissandone il r e l a t i v o e m o l u m e n t o . La p a r t e s t r a o r d i n a r i a d e l l ' o r d i n e d e l g i o r n o vi c h i a m a a de-l i b e r a r e , giusta de-le s u e s p o s t e c o n s i d e r a z i o n i , s u de-l de-l ' a u m e n t o d e de-l ca-p i t a l e sociale da 180 a 315 m i l i o n i . Questa volta, a d i f f e r e n z a d i q u a n t o f a c e m m o i n passato, vi p r o p o n i a m o di e f f e t t u a r e 1' emis-s i o n e delle n u o v e azione con u n emis-s o p r a p r e z z o c h e laemis-sci t u t t a v i a u n m a r g i n e r a g i o n e v o l e , e ai b e n e m e r i t i f o n d a t o r i e agli azio-n i s t i . Noazio-n d u b i t i a m o d e l successo d e l l ' o p e r a z i o azio-n e , alla q u a l e da-r e m o seguito n o n a p p e n a a v da-r e m o o t t e n u t a l ' a p p da-r o v a z i o n e d e l G o v e r n o al d e l i b e r a t o vostro.

Vi c o m p i a c e r e t e a n c h e d i m o d i f i c a r e ' g l i a r t . 5 e 50 d e l l o Sta-t u Sta-t o , sia i n r e l a z i o n e alla v a r i a n Sta-t e d e l c a p i Sta-t a l e , sia p e r c h è il v o s t r o Consoglio c r e d e d o v e r o s o di r i d u r r e al 4 p e r c e n t o la mi-s u r a degli u t i l i c h e gli c o m p e t o n o .

Ecco o r a i soliti dati statistici :

Cassa. R i m a n e n z a al 31-12-1917 L. 100.963 248 28 I n c a s s i fatti d u r a n t e il 1918 » 35.129.482.098(u0 L. 35.230.445-346,37 P a g a m e n t i e f f e t t u a t i d u r a n t e 1 a n n o 1918 . . » 35.120.689.062,20 R i m a n e n z a al 31-12-1918 L. 169.756.284,11

Portafoglio Italia ed Estero.

R i m a n e n z a al 31-12-1917 L. 669.520.535,31 Carico d e l l ' a n n o 1918 • » 13.421.457.174,62

L 14.000.977 807,93 Scarico d e l l ' a n n o 1918 » 13 028.503.502,69 R i m a n e n z a al 31-12-1918 ; » 1.062.383.915,25

Banche e Corrispondenti debitori e creditori.

Questi c o n t i d i e d e r o l u o g o , n e l 1918, a d u n m o v i m e n t o : a l l ' a t t i v o d i . . . . L. 30.793.651.199,40 al passivo di . » 31.488.431.004,02 con u n a r i m a n e n z a p a s s i v a di . . . L. 604.779.804 62 c o s t i t u i t a d a saldi c r e d i t o r i p e r 1.577Ì6< 0 056*91 c o s t i t u i t a d a s a l d i d e b i t o r i p e r . . . . » 882.820.252(29 L. 691.779.101,02

Depositi in Conio corrente. ~

R i m a n e n z a al 31-12-1917 • L. 301 569,619,63 v e r s a m e n t i e f f e t t u a t i d u r a n t e il 1918 . . . L. 2.573.326.233 99 . , . . . , L; 2.354.895.813,62 r i m b o r s i e s e g u i t i d u r a t i t e l i 1918. . . . » 1.764 781.294 37 T o t a l e c r e d i t o dei d e p o s i t a n t i aì 31-12-1918 . L. 590.114.559,25 Assegni in circolazione. Al 31-12-1917 e r a n o i n r i m a n e n z a p e r . . . L. 42.451.127 07 e m e s s i d u r a n t e l ' a n n o 1918 3.968.964!455'40 L . 4.011.415.582,47 e s t i n t i d u r a n t e l ' a n n o 1918 » 3.923.765 396,02 i n c i r c o l a z i o n e al 31-12-1918 , L. 37.650.486 45 Conto Riporti. R i p o r t i attivi . L. 382.805.315,42 R i p o r t i p a s s i v i 147.H6.132,55 L. 233.189.182,37 L ' A s s e m b l e a a p p r o v ò ad u n a n i m i t à il Bilancio Sociale c h i u s o al 31 d i c e m b e 1518, la d i s t r i b u z i o n e del d i v i d e n d o di L. 35 p e r a z i o n e p a g a b i l e d a l 15 c o r r e n t e m a r z o p r e s s o t u t t e le Filiali d e l l a A a n c a , ed il passaggio al F o n d o di r i s e r v o o r d i n a r i a della s o m m a di L. 10.000.000, e l e v a n d o s i così la R i s e r v a stessa a L. 30.000.000. D e l i b e r ò , p u r e a d u n a n i m i t à , l ' a u m e n t o d e l Capitale sociale d a L."180.050.000 a L. 315.000.000, m e d i a n t e e m i s s i a n e di N. 270.000 n u o v e a z i o n i da n o m i n a l i L. 500 c a d a u n a , con g o d i m e n t o d a l 1» g e n n a i o 1919 al prezzo di L. 560, da v e r s a r s i in u n a sola volta a l l ' e p o c a da fissarsi d a i Consiglio d ' A m m i n i s t r a z s o n e , c o l i ' a g -g i u n t a d e l l ' i n t e r e s s e 6 p e r c e n t o dal 1» -g e n n a i o 1919 al -g i o r n o d e l v e r s a m e n t o , e c o l l ' o f f e r t a in o p z i o n e d i u n terzo delle n u o v e azioni ai s o t t o s c r i t t o r i ed e f f e t t i n i a s s u n t o r i d e l capitale iniziale, i n r a g i o n e di t r e a z i o n i n u o v e p e r u n ' a z i o n e sottoscritta n e l l ' a t t o costitutito d e l l a Società, e d u n terzo ai p o s s e s s o r i delle a t t u a l i 360.000 azioni, in r a g i o n e di u n ' a z i o n e n u o v a p e r ogni j q u a t ' r o azioni p o s s e d u t e e p r e s e n t a t e , i n c a r i c a n d o il Consiglio dèi collo-c a m e n t o d e l l ' u l t i m o terzo e d e l l e azioni e v e n t u u l m e n t e n o n opt o opt e , a n c h e c o n opt r o c o n f e r i m e n opt o d i s opt a b i l i , e con facoloptà d i p r e -l e v a r e de-l s o p r a p r e z z o fino a L. 1.200.000 p e r e r o g a r -l e a f a v o r e d e l F o n d o di P r e v i d e n z a d e l P e r s o n a l e

(8)

282 L'ECONOMISTA 15 giugno 1919 - N. 2354 Banca Commerciale Italiana

SITUAZIONE

ATTIVO

N. In cassa e f o n d i presso Ist. qm. Cassa, cedole e valute . Port. su Italia ed estero e B. T. I. Effetti all'incasso

Riporti . . . . ' .

Effetti pubblici di p r o p r i e t à Anticipazioni su effetti pubblici C o r r i s p o n d e n t i - Saldi d e b i t o r i . Debitori p e r accettazioni Debitori diversi Partecipazioni d i v e r s e . Partecipazioni I m p r e s e b a n c a r i e Beni stabili . . . . Mobilio ed i m p d i v e r s i Titoli di p r o p r . F o n d o prev. pers Deb. p e r av. d e p p e r cauz. e cusl.

Risconti attivi. . . . .

Spese a m m i n . e tasse esercizio Totale. PASSIVO. Cap.s.e.(N.272,000azioni da L.600 c i I e N. 8000 da 25001 . F o n d i di riserva o r d i n a r i a . F o n d i i i s e r v a s t r a o r d i n a r i a Riser zi sp di a m m o r t rispetto F o n d o assa a z i o n i - E m i s s . 1!)18 F o n d o previd. pel p e r s o n a l e • D i v i d e n d i in corso ed a r r e t r a t i . D e p o s i t i c. e. b u o n i f r u t t i f e r i . C o r r i s p o n d e n t i - s a l d i c r e d i t o r i . Cedenti effetti all'incasso . C r e d i t o r i diversi . . . . Accettazioni c o m m e r c i a l i 1 Assegni in circolazione

Cred. p e r avallo d e p o s i t . t i t o l i . Risconti a t t i v i . . . . Avanzo utili esercizio 1918 . Utili l o r d i esercizio cori e n t e

T o t a l e . L. 31 m a r z o 1919 30 aprile 1010 L. 145,743,328.52 148,027,627,63 • 4 369,204.08 1,392,568.71 » 1,080,061,882 79 2,096,458,008.33 » 63,759,386.46 51,390,613.52 » 130,672,883.01 122,889,319 44 » 59,876,040 23 67,866,012.20 9,648,884.77 10,070,684.82 » 863,745,067.85 864,206,502.66 » 47,843,115 20 48,940,399.65 » 18.910,455.04 20,038,285.16 » 34,766,333 78 34,650,384.33 » 20,875,242.25 20,044.376.60 » 18,060,870.34 18,960.870.34 » 1 - 1 — » 16.639,509 50 16,539,500.50 * 2,920,018,649.10 2,020,035,958 — » 7,326,297.74 10,846,201.08 L. 6,433,026,876.42 _aj461,3751731.96 L. 208,000,000 - 208,000,000 -» 41,600,000 — 41,600,000 — » 41,100.000 - 41,100,000 -» 12,025,000 — 12,625,000 — 3,560.000 — 3,550,000 — » 15,223,062.29 10,422,810.28 » 10,138,080 — 6,608,470 — » 637,284.002.66 649,366 031.08 » 2,183,869,068.69 2,172,973,906.07 » 93,168,602.19 94,859 519.55 » 114,640,597.05 109,346,758.39 » 47,843,115.29 48.940,399.05 » 06,273,873.84 113,907,537.23 » 2,029,918,540.16 2,920,035 058j— > 093,461.26 093,461.26 » 13,093,473.09 18,236,380.45 L 0,433,025,876.42 6,401,375,731.90

Banca Italiana di Sconto

SITUAZIONE

ATTIVO.

Azionisli a saldo azioni . L. N u m e r a r i o in Cassa . » F o n d i presso Istituti di emiss. » Cedole, Titoli estratti - valute • Portafoglio Conto r i p o r t i . . . . » Titoli di p r o p r i e t à . . » Titoli d e l f o n d o di p r e v i d e n z a » C o r r i s p o n d e n t i - saldi debitori » Anticipazioni su titoli . . » Debitori per accettazioni

Conti diversi - saldi d e b i t o r i . »

Esattorie , Partecipazioni. ,

Beni stabili . . . .

Partecipazioni d i v e r s e ! » Soc. an. di costruzione « R o m a . » Mobilio, Cassette di sicurezza . »

Debitori per avalli . . . .

Risconto . , Conto Titoli : a cauzione servizio. . . » presso terzi . . . in d e p o s i l i . . . T o t a l e . . . L PASSIVO.

Cap. soc. N. 360,000 az. da L, 600 . L. Riserva o r d i n a r i a . . . » F o n d o d e p r e z z a m e n t o i m m o b i l i » Utili indivisi » Azionisti - Conto d i v i d e n d o . » F o n d o p r e v i d e n z a p e r i i p e r s o n . » Dep. in c/c ed a r i s p a r m i o . . » Buoni f r u i t . a s c a d e n z a fìssa . » C o r r i s p o n d e n t i - saldi creditori » Accettazioni p e r c o n t o terzi . » Assegni in circolazione . » Creditori diversi - saldi c r e d i t o r i > Avalli p e r conto terzi . . »

E s a t t o r i e . . . »

Conto Titoli . . .

Avanzo utili esercizio p r e c e d e n t e » Utili l o r d i del c o r r e n t e esercizio » Totale. . L 28 f e b b r . 1919 124,656,673.48 1,166,691,626.84 214,969,942.83 81,067,972.88 3,857,733.74 893,439,999.26 11.777. 12,448. 1,048. 11,624. 16,773, 68,602. 1,800, 400, 78,231, 4.11.25 490 89 ,809 31 ,907.40 637.93 282.45 0 0 0 -000 497 20 5,177,670 — 84,778.283.36 1,150,088,541.72 8 927.A25.509.63 180.000,000 — 20,000,000 2,631.795 302,974.73 3,857,733 74 029,909,756.64 1,630.033.136.11 11.777.441 25 85,139,592.15 22,190,706,42 78,231,497.30 1,240,044,495.08 19.606,536.82 3,639,844.39 3,927,425,509.53 31 m a r z o 1919 142,898,882.49 1,177,603,979.29 179,290,273.97 103,746,845.02 3,893,344.79 956,594,951.47 9,966,146.27 12,478,780.09 910,937.18 12,646,612.40 17,473,637.93 44,562.908.95 1,800,000 — ' 400,000 — 76,539,289.63 5,329,022.36 87,920,024,66 1,180,182,253.38 4,013,335,888.87 180,000,000 — 20,000,000 -2,631,795 — 928,201.06 3,893,344.79 678,712,282.36 1,632,015,815.32 9,965,146.27 93,757,554.76 26,509,117.68 76,539,289.63 1,274,431,299.89 4,952,042.61 4,013,335,818 87 Credito Italiano SITUAZIONE ATTIVO Cassa . . . Portafoglio Italia ed E s t e r o Riporti C o r r i s p o n d e n t i Portafoglio titoli . . . . P a r t e c i p a z i o n i . Stallili . . . Debitori d i v e r s i . Debitori p e r avalli Conti d ' o r d i n e : Titoli Cassa P r e v . I m p i e g a t i Depositi a cauzione Conto titoli . . . . T o t a l e . PASSIVO. Capitale Riserva

Dep. in conto corr. ed a r i s p a r m . C o r r i s p o n d e n t i . Accettazioni Assegni in circolazione ! Creditori diversi . . . . Avalli . . . Esercizio p r e c e d e n t e . Utili Conti d ' o r d i n e : Cassa P r e v i d e n z a I m p i e g a t i . Depositi a cauzione Conto titoli L. L. T o t a l e . . L. 31 marzo 1919 184,131,038.50 1,666,500 065.25 168,357.405.80 581 747,211.85 18,661.740.20 7,180,351.85 12,500,000 -48,229,038.66 83,618,048.50 5,078,548 2,910,415.50 2,877,129.871.65 5,654,344,335.65 160,000,000 — 32,000,000 — 636,861,466.40 1,684,697,560 — 34,058,126.60 98,615,073 -44,230,277.70 91,612,828.30 5,144,348.30 30 a p r i l e 1919 167,800,262 -1,668,909,063.75 174.442,033.50 634,863,329.95 26,693,787.40 7,056.961,95 12,500,000 — 46,117,650.05 83,093,132.15 5,125,118.80 2,890,516.50 2,014,783,561.65 5,743.275.306.70 200,000,000 — 32,000,000 644,267,643.96 1,704,201,988.45 28,034,990.05 81,200,430 20 40,399,510.45 83,093,132 15 3,571,705.05 5,078,548 — 5,125,118.80 2,910,415.50 2 890,515,50 2,877,129,871.65 2,014.783,561.65 5,654,344,335.65 5,743,276,306.70

Monte dei Paschi di Siena

SITUAZIONE

A T T I V I T À

Cassa : N u m e r a r i o L.

Cambiali . " . . . .

Titoli : E m e s s i n g a r a n t i t i dallo Stato ! 1 »

Cartelle f o n d i a r i e ,

Diversi . . * . . . ] . »

Riporti \ , Depositi presso Istituti di e m i s s i o n e ! 1 » C o r r i s p o n d e n t i - Saldi attivi . . . . »

P a r t e c i p a z i o n i , Anticipazioni e conto c o r r e n t e su t i t o l i ! >

Prestiti sul p e g n o di oggetti preziosi e diversi v Portafoglio . » Sofferenze : Cambiali . . . » Crediti ipotecari » Crediti c n i r o g r a f a r i . . . . ' . . » Reni i m m o b i l i ! ! » Crediti d i v e r s i » Valori in d e p o s i t o : A cauzione. . . . » A c u s t o d i a , Per cause d i v e r s e '. . » Elargizioni a n t i c i p a t e

Interessi passivi e tasse . - . * . . »

Spese d ' a m m i n i s t r a z i o n e Totale g e n e r a l e L. PASSIVITÀ R i s p a r m i » Depositi vincolati . . . . » Buoni f r u t t i f e r i Conti c o r r e n t i a c h é q u e s » Correntisti - p e r d e p o s i t i i n f r u t t i f e r i » Cartelle f o n d i a r i e : in circolazione . . . » » » estratte . . . . » C o r r i s p o n d e n t i - Saldi passivi . . . . » Cassa di p r e v i d e n z a p e r gli i m p i e g a t i . . » Debiti d i v e r s i » Totale d e l passivo L. PATRIMONIO Riserva o r d i n a r i a F o n d o p e r d i t e e v e n t u a l i . . » T o t a l e del passivo e dei p a t r i m o n i o L.

Depositanti di v a l o r i : Cassa p r e v . i m p . (sede) <» Id. id. (succursale)

Diversi L. R e n d i t e e profitti . . . Totale g e n e r a l e L 31 d i c e m . 1918 7,704, 1,576. 169,650, 4,649. 2,314. 2,760, 3,510, 4,158 2,558. 16,430, 159! 29,400, 291, 119,140, 35,914, 4,897, 9,626, 70,088, 49,064, 278, 103, 13,073,' 1,659,' ,336.94 .764.07 1,466 — ',347 — ,483 — 000 — ,170.35 .585.59 ,078.57 ,884.55 ,087 — ,748.59 ,668.85 ,212.83 ,145.92 ,722.03 ,014.46 ,580.73 ,559.67 .348.22 051.05 680.98 727.73 539,300,617.80 175,244,077.82 40,640,043.10 28,057,987.87 52,940,045.34 6,336,446.86 70,628,000 -319,500 — 697,786.08 194,515.72 11,011,205.60 385,969,608.39 14,377. 260, ,903.20 349.23 401,624,924.37 328,839 -1.839 — 1,810.62 1501 118,951, i 521.056. 18,136, ,412.99 377.10 539,300,617.80 S I T U A Z I O N I R I A S S U N T I V E 000 emessi 31 die. B A N C A C O M M E R C I A L E C R E D I T O I T A L I A N O 1814-Bassa, Cedole, Valute

percentuale Portafogli cambiali . percentuale Corrisp. saldi d e b i t o r i percentuale . R i p o r t i . percentuale Portafoglio titoli . percentuale D e p o s i t i . . . . percentuale . i 80,623 100 1437,314 100 293,629 100 74,457 100 47,025 100 166,685 100 31 die. 31 die 1916 1916 96.362 719,47 394,818 90,28 339,005 115,45 59,868 83.78 57,675 122 64 142,101 "5,25 104,932 130,15 816.683 186,79 395,646 135,92 67,709 90,94 73,877 152,85 246,379 157.68

31 die. ,(31 die. 31 die. 31 die. 1917 |i 1914 1915 1916 (1) = Società B a n c a r i a . 119,9241 158,8/1 1,269,353 290,24 710,840 252,08, 66.107Ì SS,7 8 50,300 106,99, 349,716 209,80 45,447 100 253,711 100 166,492 100 49,107 100 17,560 100 146,895 100 104,485 229,90 332,626 131,62 172,452 103.59 36,219 73,75 16,425 93.53 138,727 94,43 Credito P r o v i n c i a l e . 115,756 255,68 792,188 313,55 226,642 136,13 37,148 75,64 13,620 77,56 239,245 163,06 31 die. 1917 165,098 363,27 1,071,102 422,17: 473,505 284,40 49,839 101,48 16,072' 91,51 365,699 245f05|j B A N C A DI S C O N T O

31 die. 31 d i e 31 die. 31dic. Ì1014 (1) 1916 1916 1917 33,923 100 149,; 100 94,681 100 16,646 100 30,983 100. 105,484' 100j 56.941 167.84 170 784 114,31 137,155 144.85 21,117 126,85 41,058 132,51 117,789 111,66 52,483 155,77 373,090 249,87 260,274 274,89 56,358 339,35 36,616 118,18 179,969 170,61 B A N C O DI R O M A

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