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La Società Umanitaria di Alghero presenta Cinema delle terre del mare. Festival itinerante per cinefili in movimento Dal 30 lug.al 9 ago.

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Academic year: 2022

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La Società Umanitaria di Alghero presenta Cinema delle terre del mare. Festival itinerante per cinefili in movimento” Dal 30 lug.al 9 ago.

Tutto pronto per la nuova edizione di “Cinema delle terre del mare – Festival itinerante per cinefili in movimento”, l’evento realizzato dalla Società Umanitaria di Alghero in collaborazione con l’assessorato regionale alla Cultura, il Comune di Alghero e la Fondazione Alghero, e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

Primo appuntamento sabato 27 luglio ad Alghero con l’anteprima dell’edizione 2019 del festival. A partire dalle 21.30, la piazza della Juharia si trasforma in una scatola magica capace di riportare il pubblico indietro nel tempo. Grazie all’installazione ideata e curata dal giovane scenografo, regista, costumista e performer Marco Velli, sarà possibile entrare nel mondo in bianco e nero di Charlie Chaplin, in particolare dentro il più lucido, profetico, tenero e amaro dei suoi film, Tempi Moderni.

Velli – laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera, collabora agli allestimenti di importanti spettacoli teatrali rappresentati in tutta Italia, e con artisti del calibro di Antonio Marras, Lella Costa e Marco Baliani – ha immaginato una scenografia ispirata a quella originale del film, essenziale per esprimere il messaggio d’amore di Chaplin nei confronti dell’uomo, contro la società e le sue macchine:

l’eterna lotta tra gli uomini e gli oggetti è esasperata dalla

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presenza ingombrante degli ingranaggi, che nel film sono sia il punto di partenza per gli slanci comici di Charlot, sia il simbolo del pericolo che incombe.

Dentro questo microcosmo in bianco e nero, proprio come si faceva all’epoca di Chaplin, la proiezione delle immagini del film sarà accompagnata dal vivo dalle improvvisazioni sonore di Raimondo Dore, polistrumentista e compositore che ha collaborato con molti grandi della musica classica e del jazz.

Rispettando la bellezza delle musiche volute dall’autore e accettando un rapporto fisico di musica e immagini di grande complessità, Dore – che ha composto ed eseguito colonne sonore per documentari RAI e per il corto “I Sentieri della foresta”

– troverà al pianoforte temi nuovi per rispecchiarsi dentro il delicato intrigo del film, che più di tutti ha saputo anticipare la spietatezza dell’epoca moderna.

Una grande sarabanda dello spirito umano fatta di gioie, di cadute e dell’intensità della bellezza del vivere.

DA MARTEDI’ 30 LUGLIO A GIOVEDI’ 9 AGOSTO AL VIA LA NUOVA EDIZIONE DEL FESTIVAL

Archiviata l’anteprima di sabato, l’appuntamento con Cinema delle terre del mare è per martedì 30 luglio, giorno del taglio del nastro per questa nuova edizione, che andrà in scena tutte le sere sino a venerdì 9 agosto.

Ben 12 giorni di festival su spiagge mozzafiato e altri luoghi incantevoli, con pellicole indipendenti, grandi classici, b- movies e proiezioni per ragazzi, per un totale di 26 film da tutto il mondo, con anteprime regionali e nazionali, circa 40 ospiti italiani e internazionali. E ancora tavole rotonde, il grande fumetto contemporaneo, concerti e dj set d’autore negli scenari più suggestivi della Riviera del Corallo.

P r o g r a m m a c o m p l e t o d i s p o n i b i l e s u l

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sito: www.umanitaria.it/cinema-delle-terre-del-mare/

LA STORIA: ALGHERO CITTÀ DEL CINEMA

C i n e m a d e l l e t e r r e d e l m a r e è u n p r o g e t t o f i r m a t o dalla Società Umanitaria di Alghero che riannoda i fili della memoria guardando agli anni ’60 e ’70, al periodo del Meeting internazionale del Cinema quando la città catalana era una delle capitali europee del cinema internazionale. Un’epoca d’oro in cui in Riviera non ci si stupiva di incontrare Liz Taylor o Roger Moore, di imbattersi nell’ultima produzione di Carlo Lizzani o di Francis Ford Coppola. Ma Cinema delle terre del mare non è un festival che vive di vecchi ricordi, è anzi f o r t e m e n t e p r o i e t t a t o n e l f u t u r o c o n l ’ o b i e t t i v o di rilanciare Alghero come città del Cinema in Sardegna.

GLI OSPITI E LE CONTAMINAZIONI: IL FESTIVAL IN PILLOLE

Cinema delle terre del mare è da sempre un festival aperto e inclusivo, che ama spaziare tra i generi e le arti. Ogni giorno, a partire dalle 18, si potrà assistere a opere indipendenti su temi sociali nella categoria Indie; agli storici film che hanno visto l’isola come set naturale nella

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categoria Sardinia B movie; agli incontri sulle più celebri colonne sonore con Soundtracks; e poi il cinema rivolto ai ragazzi e alle ragazze nella sezione Young Adult; e infine le p r o i e z i o n i i n s p i a g g i a , d o p o i l t r a m o n t o , p e r l a categoria Night on earth. Spazio anche alle tavole rotonde con Stories: approfondimenti e focus con ospiti e addetti ai lavori. Tra gli appuntamenti di un cartellone ogni giorno ricco di spunti, si distingue la proiezione di “Formentera Lady”, per la prima volta in Italia grazie agli schermi di Cinema delle terre del mare. Il film diretto dal regista valenciano Pau Durà racconta la storia di Samuel, vecchio hippie che dagli anni ’70 porta a casa la giornata come menestrello nelle bettole di Formentera. La visita di sua figlia Anna lo costringerà a fare i conti con il tempo che passa in una storia sempre sul crinale tra dramma e commedia.

Ospite della serata, in programma venerdì 2 agosto a partire dalle 22 alla spiaggia Maria Pia, il produttore David Ciurana. Un incontro tutto al femminile, invece, quello in programma sabato 3 agosto sempre alla spiaggia Maria Pia: Ragazze la vita trema è il titolo del forum con alcune tra le più importanti fumettiste italiane affermate ed emergenti. Saranno protagoniste Cristina Portolano, napoletana classe ’86 pluripremiata per i suoi lavori di graphic journalism e di racconto a fumetti; Silvia Rocchi, 33enne pisana che ha esordito con le biografie a fumetti di Alda Merini e Tiziano Terzani per approdare poi a Rizzoli, con cui ha pubblicato “Brucia”, la sua prima graphic novel;

e Josephine Yole Signorelli, in arte “Fumettibrutti”, il nuovo grande fenomeno del fumetto italiano nato sul web: catanese classe ’91, ha recentemente esordito per Feltrinelli Comics con “Romanzo esplicito”. Un’altra importante tavola rotonda è quella fissata per venerdì 2 agosto come unico appuntamento mattutino del festival: alle 11,30 a Lo Quarter si parlerà di “Lavori in corso. Forum sul nuovo cinema indipendente sardo”, con la regista Stefania Muresu e i registi Daniele Atzeni, Stefano Deffenu, Antonio Maciocco e Marco Antonio Pani. Un’occasione per scoprire in anteprima i film che

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v e r r a n n o , i p r o g e t t i c i n e m a t o g r a f i c i a n c o r a d a realizzare. Ma Cinema delle terre del mare è anche un festival di contaminazione tra le arti, come testimonia lo spettacolo “Andante sul mare” di Moreno Solinas e Igor Urzelai, una performance di danza contemporanea in anteprima nazionale, in scena al Centro di Accoglienza Vel Marì giovedì 8 agosto, a partire dalle 20. Uno spettacolo che è un invito a fermarci, a rallentare, a notare il tempo che passa e l’attenzione che fluttua. Una chiamata dal mare, un lento abbandono della terraferma, un immaginare cosa significhi sparire in quel profondo, un andare incontro a chi sta sull’altra sponda. Ampio e di qualità anche lo spazio riservato alla musica: tra dj-set d’autore e concerti ecco in evidenza il Tormentone live di Scarda, in programma mercoledì 7 agosto dalle 20 al parco di Porto Conte. Cantautore calabrese trapiantato a Roma, Scarda deve proprio al cinema il suo esordio discografico, grazie alla colonna sonora della fortunata trilogia di “Smetto quando voglio”, che gli è valsa una candidatura ai David di Donatello per la miglior canzone originale. Reduce dalla recente pubblicazione del sue terzo disco, il musicista ha da poco tagliato il traguardo dei 100 mila ascoltatori mensili su Spotify.

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LUOGHI E TERRITORIO: UN FESTIVAL ITINERANTE

Il rapporto con il mare e il legame con il territorio sono due dei temi centrali di Cinema delle terre del mare. Da qui la necessità di essere un festival itinerante che ogni giorno esplora e racconta i suoi luoghi d’elezione. Nascono così gli itinerari cine-turistici, nati lo scorso anno da un’idea d e l l a S o c i e t à U m a n i t a r i a i n c o l l a b o r a z i o n e c o n A S’Andira (Agenzia di servizi per il turismo culturale in Sardegna).

Il progetto farà scoprire ai visitatori le tracce di un passato illustre con una visita guidata che lega la storia del territorio a quella del cinema. Due i movietour in programma, durante i quali i partecipanti saranno accompagnati nei luoghi che hanno fatto da sfondo ai grandi film, o che hanno ospitato manifestazioni cinematografiche e televisive importanti come il Meeting Internazionale del Cinema.

Martedì 30 luglio sarà la volta dell’itinerario urbano, con partenza dallo Scalo Tarantiello per una passeggiata cinematografica in città sulle tracce Richard Burton e della leggendaria e controversa figura del bandito sardo Graziano Mesina, raccontata nei film “Barbagia. La società del malessere” e “I protagonisti”.

Mercoledì 7 agosto il viaggio toccherà invece alcune tra le più belle località del litorale: da Porto Conte a Capo Caccia sulle orme di James Bond, che interpretato da Roger Moore con Barbara Bach nel ruolo della spia sovietica Anya Amasova, ha dato vita sulla litoranea a uno degli inseguimenti più spettacolari della storia del cinema. Un itinerario che evoca anche la straordinaria Liz Taylor de “La scogliera dei desideri”.

Agli itinerari turistici si aggiungono le tappe delle proiezioni, ogni giorno diverse. E allora diventeranno

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cinema le splendide spiagge Rafael, Hermeu, Rosanna, Lazzaretto e Vel Marì; diventerà cinema il Mirador Giuni Russo, con la sua vista mozzafiato su tutta la Rada di Alghero, passando dal centro storico e guardando sino a Capo Caccia, dove tutto è cominciato cinquant’anni fa.

Capo Caccia, Ph. massimilianocaria.com Porticciolo, Ph. massimilianocaria.com

CULTURA E IMPRESA: DAL TURISMO ALL’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA Cinema delle terre del mare è una manifestazione che crede nella cultura anche come motore economico per il territorio, grazie all’indotto turistico che è in grado di generare ma anche, e soprattutto, grazie alla possibilità che il festival offre a registi, autori e produttori di riscoprire la Sardegna come un grande set cinematografico a cielo aperto.

Fondamentale in questo senso è la collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission, ente di governance regionale per il potenziamento della filiera audiovisiva in Sardegna, che interviene nel festival organizzando per gli ospiti degli speciali location scouting alle scoperte di luoghi, comunità e beni artistici materiali e immateriali.

Attività consueta per la Fondazione, che opera su tutto il territorio regionale per far conoscere l’isola nei suoi aspetti più inconsueti e originali alle produzioni nazionali e internazionali interessate a girare in Sardegna, attraendo talenti e capitali di investimento. La missione della Sardegna Film Commission incontra quindi l’impegno della Società

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Umanitaria di Alghero, che beneficia anche del sostegno dell’assessorato regionale alla Cultura, del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero.

Enrico Liotti

L’Italian Film Festival Cardiff diventa un Premio

14-17 novembre 2019: queste le date della quinta edizione dell’Italian Film Festival Cardiff che a partire da quest’anno diventerà l’unico festival dedicato al cinema italiano nel Regno Unito che esca dal perimetro della “rassegna” per esprimere un vero e proprio riconoscimento internazionale.

D u e l e s e z i o n i : r i m a n e i l f o c u s tradizionale del Festival, ovvero la sezione dedicata a mostrare e a premiare il meglio del cinema italiano dell’ultimo anno (estate 2018 – estate 2019) e si apre invece una nuova sezione dedicata alla documentaristica (2018 – 2019), di cui il cinema italiano è sempre più ricco.I premi, in omaggio alla ricchissima cultura artistica del Galles, avranno nomi locali scelti appositamente tra vocaboli gallesi di suggestione ed ispirazione Sarà così che il Premio al grande Cinema italiano dell’ultima stagione prenderà il nome di Awen, una parola che rimanda alle Muse della creatività e che solo sommariamente può essere tradotta come ‘ispirazione artistica’. Il premio alla documentaristica prenderà invece il titolo di Canfod, che in gallese significa ‘scoprire’,

‘trovare’, ‘vedere’. “Aprendo al concetto del premio – ci

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spiegano i direttori artistici Luisa Pèrcopo e Luca Paci – abbiamo voluto sottolineare con maggior vigore il nostro impegno di sempre: quello di diventare un ponte per la ampia e tanto invidiata produttività italiana, con un’attenzione speciale per il cinema indipendente, verso il territorio anglo-celtico che da sempre ama il Belpaese.Già da questa edizione, infatti, stiamo aprendo le porte di alcune sale locali al cinema nostrano: una preziosa occasione per le produzioni, peraltro, per gettare alcuni fra i presupposti per accedere ai fondi per l’internazionalizzazione.Le i s c r i z i o n i p e r l a s e z i o n e

documentari saranno aperte dal 22 luglio e saranno online fino al 8 settembre. Due le giurie deputate nel corso del Festival:

una di specialisti e addetti ai l a v o r i , s i a i t a l i a n i c h e britannici che sarà riservata a l l a f i c t i o n . A v a l u t a r e ,

invece, i documentari in concorso sarà una giuria che includerà alcuni membri del pubblico di italofili di cui il Galles è ricchissimo, coordinate da Arianna Careddu (già fra i selezionatori del Festival di Salina e ora direttrice della programmazione del Festival di Lampedusa) coadiuvata da un pubblico di italofili di cui il Galles è ricchissimo.look

I THE DARKNESS HANNO

INFIAMMATO IL FESTIVAL DI

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MAJANO CON IL LORO ROCK ENERGICO

Energici, irriverenti, esplosivi, sono diversi gli aggettivi che si potrebbero utilizzare per descrivere i Darkness nel concerto tenuto domenica sera al Festival di Majano (UD), la rassegna musicale e gastronomica dell’omonima cittadina che da moltissimi anni anima l’estate friulana.

L’esibizione degli attesissimi The Darkness è stata preceduta dalla cover-band Cindy & The Rock

History che ha presentato alcuni brani tratti dal lavoro in studio della band:

H i s t e r y a , u n a l b u m d i i n e d i t i caratterizzato da un buon sano Rock’n Roll con la potente voce di Cindy Cattaruzza a fare da trade-union alle chitarre di Fabrizio De Ros e Mattia Toso ed al basso di Mauro Tolot, il

tutto ritmato dalla batteria di “Charlie” Bonazza; il pubblico ha gradito le proposte della band che con questo album ha voluto togliersi, in parte, l’etichetta di semplice cover-band (per quanto di altissima qualità grazie al loro progetto rock history) riuscendo a produrre un lavoro raffinato e al contempo originale.

Spazio poi ai The Darhness, il glam rock dei Darkness, con richiami agli anni ‘80 e ad artisti molto in voga all’epoca, ha fin da subito infiammato il pubblico con “Black Shuck”, tratto dal primo album della band, facendo scatenare non solo gli spettatori delle prime file ma anche chi non era proprio a ridosso del palco; molto il “pogo” (ballare spingendosi a vicenda) del pubblico a dimostrazione della carica che i brani dei Darkness riescono a dare al pubblico nelle loro esibizioni.

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La band inglese capitanata da Justin Hawkins ha mandato in visibilio i fan, accorsi numerosi anche dall’estero per seguire i loro beniamini, con un concerto “energico” e…. ricco di fronzoli: proprio così, il più delle volte il rock è

“energico e senza fronzoli” dove è la musica a parlare lasciando poco spazio allo spettacolo, non è stato così per i Darkness che nell’ora e mezza a loro disposizione hanno messo in scena uno spettacolo esplosivo ed un bel repertorio di gag con il pubblico che non ha lesinato il suo appoggio alla band lanciando sul palco vari indumenti – più o meno intimi – che il leader Justin ha inutilmente tentato di indossare suscitando l’ilarità dei presenti.

Indiscutibili le doti canore di Justin Hawkins, dal vivo ben più marcate di quanto possano lasciar intendere gli album in studio, a volte forse anche troppo estremizzate con il risultato di rendere meno gradevole là riproposizione dal vivo di un brano fino al momento conosciuto solo in versione

“studio”….. ma chissà, forse potrebbe essere anche l’esatto contrario.

Abbiamo citato più volte il leader della band in quanto lo spettacolo visto a Majano ha messo in evidenza che la band ruota tutta intorno a lui, vero animale da palcoscenico, che lascia poco spazio ai suoi musicisti relegandoli quasi a ruolo di comprimari ma d’altronde con un carisma come il suo poco riescono a fare il fratellino Daniel Hawkins (chitarra), il bassista Frankie Poullain e Rufus Taylor (batteria, figlio del batterista dei Queen Roger Meddows-Taylor, ndr)

Pezzi come “One Way Ticket to Hell… and back”, “Open Fire” e

“I Believe in a Thing Called Love”, fra i più noti)del loro repertorio, hanno lasciato il segno facendo esplodere lo stadio di Majano in un tripudio di watt, luci ed energia.

Il concerto dei Darkness, organizzato da Azalea (che cura anche tutta la programmazione musicale del Festival) non ha deluso le aspettative portando a Majano una ventata di Rock,

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forse un po’ leggero ma ritmato e – come detto – carico di energia.

Gli appuntamenti del prossimo fine settimana al Festival di Majano: venerdì 26 luglio Calcutta, il 27 i New York Ska Jazz Ensemble e il 28 i mitici Jethro Tull. Il programma completo

a l l i n k d e l F e s t i v a l

https://www.promajano.ithttps://www.promajano.it Dario Furlan

L’alba della Luna! 50 anni dopo Villa Manin risveglio con il concerto di Remo Anzovino

C’è un momento in ciascuna alba in cui la luce è come sospesa, un istante magico dove tutto può s u c c e d e r e e l a c r e a z i o n e trattiene il suo respiro. Questa è la “fotografia” del concerto all’alba di Remo Anzovino, conclusosi da poco nel Parco di Villa Manin a Passariano di Codroipo – appena inserito tra i 10 parchi più belli d’Italia – che ha chiuso la straordinaria rassegna musicale “Concerti nel Parco”, organizzata dall’Erpac (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale) per valorizzare l’immenso patrimonio naturalistico della residenza dogale e per far vivere al pubblico una esperienza veramente unica ed

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esclusiva.

Un’esperienza dell’anima. È proprio quella che hanno vissuto stamattina le oltre 2 mila persone che alle 5 del mattino hanno gremito il parco di Villa Manin facendosi trasportare per un’ora e mezza dalla musica del pianista compositore che ha guidato il pubblico in un magico viaggio, tra i suoi brani più conosciuti (da “Igloo” a “Tabù”, passando per le musiche dell’ultimo album Nocturne e per il bis con “Metropolitan” che ha lanciato una lunghissima standing ovation del pubblico), assieme alle ultime composizioni per le colonne sonore dei film “Van Gogh tra il grano e il cielo” e “Le Ninfee di Monet”, che lo hanno portato a conquistare il Nastro D’Argento 2019 – menzione speciale “Musica Dell’Arte”.

Nel viaggio immaginifico del pubblico e di Anzovino il parco della Villa si è trasformato per alcuni istanti nel “Giardino di Giverny” di Monet, unendo il fascino delle note suonate alla b e l l e z z a d e l l o s c e n a r i o naturalistico.

Il Concerto all’Alba è stato l’ultimo grande evento di una r a s s e g n a c h e h a s a p u t o

valorizzare al meglio tutti gli artisti che ne hanno fatto parte e ha dato nuova visibilità ad u n o s p a z i o d e l l a V i l l a , meraviglioso e inesplorato dai

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più.

Foto Simone DiLuca

Il viaggio di Sofia sulla Nave degli Incanti Mercoledì 17 luglio – FERRANDINA Domenica 21 luglio – MATERA

Il viaggio di Sofia sulla Nave degli Incanti

Mercoledì 17 luglio – FERRANDINA Domenica 21 luglio – MATERA

Arriverà domenica 21 luglio a Matera, passando per Ferrandina il 17, AWARE – La Nave degli Incanti, un progetto di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto dalla compagnia Gommalacca Teatro e dalla Fondazione Matera- Basilicata 2019 e inserito tra le proposte della scena creativa lucana che compongono il palinsesto di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019.

Sta giungendo il termine del viaggio la Nave degli Incanti, con una tappa a Ferrandina mercoledì 17 e l’approdo definitivo a Matera il 21 luglio.

Due anni di lavoro, uno staff di oltre 40 persone, 102 comparse, 21 attori impegnati nelle 5 tappe del progetto con una nave lunga 28 metri, alta 8, larga 2 metri e mezzo e

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pesante 8 tonnellate, sono questi i numeri di AWARE – La Nave degli Incanti, progetto di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019, co-prodotto dalla compagnia teatrale Gommalacca Teatro e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e inserito nel palinsesto di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019. A partire da un’esperienza artistica e pedagogica lunga oltre dieci anni, in cui l’arte performativa diviene strumento di attivazione e innovazione sociale dei territori periferici e marginali in cui opera, Gommalacca teatro, compagnia lucana composta da Carlotta Vitale e da Mimmo Conte, ha vinto sia il bando per Matera 2019 con il progetto Aware – La Nave degli Incanti, sia il bando per l’altra capitale europea della cultura, Plovdiv, per la quale hanno ideato Aw(E)are – Io, Noi. L’ispirazione per il progetto AWARE deriva dal quartiere di Potenza dove la compagnia lavora dal 2012, il Rione Cocuzzo, meglio noto come la Nave o il Serpentone: due lunghe, interminabili file di palazzi alti 13 piani che si snodano lungo i fianchi di un colle, in mezzo ai quali è stato costruito, nel 2010, il Parco Miralles, un’enorme struttura in cemento che avrebbe dovuto essere parte integrante della riqualificazione del quartiere ma che ne è divenuto, invece, ulteriore elemento di degrado. Un giardino pensile ideato dall’architetto spagnolo Enric Miralles come una grande nave composta di vari blocchi di cemento che tolgono luce ai primi piani dei palazzi antistanti e che avrebbe dovuto completarsi con tre alberi maestri, alti 18 metri, rimasti irrealizzati per la morte prematura del progettista.

Quando la compagnia, nel 2017, ha risposto alla call lanciata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 per la realizzazione di uno dei progetti del dossier, che richiedeva la realizzazione di un teatro viaggiante, l’impulso è stato quello di lavorare su uno degli elementi che costituiscono una vergogna per la città, simbolo del brutto e del non- accessibile: «In una città della Basilicata c’è una grande nave di cemento, incastrata tra due palazzi altissimi. È

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un’opera d’arte, un monumento, un giardino pensile, è il simbolo per noi dell’immobilismo del Sud, di ciò che è potente e maestoso ma non trova la forza per muoversi e partire.

Immaginiamo allora che, grazie al teatro, questa nave trovi la sua identità e riesca ad affrontare il viaggio a cui è destinata», racconta Carlotta Vitale.

Una nave di cemento che diviene quindi un t e a t r o v i a g g i a n t e , u n a m a c c h i n a spettacolare che replica la forma del parco Miralles, progettata e realizzata dallo scenografo lucano Mario Carlo Garrambone, lunga 28 metri e alta 8 che dal quartiere di origine, il serpentone di Potenza, arriva a Matera.

Nella fase di ricerca, curata da Recollocal, sono state raccolte storie e leggende degli abitanti delle comunità di Potenza, Castelmezzano, Albano di Lucania, Calciano-Garaguso- Oliveto Lucano, Ferrandina e Matera, reinterpretate dalla drammaturgia di Riccardo Spagnulo, attore e autore per il teatro, fondatore della compagnia Fibre Parallele e vincitore di numerosi premi fra cui il Premio Hystrio – Castel dei Mondi nel 2011 e il Premio Lo Straniero nel 2014. Un abile lavoro di intreccio drammaturgico in cui, per esempio, la cicogna nera, rarissima in italia, che da 8 anni nidifica nell’oasi naturalistica di Castelmezzano entra fra i protagonisti del secondo episodio, L’incantatrice di anime, ambientato appunto nel paese.

Un unico spettacolo multidisciplinare, composto da 5 episodi, nutriti dalle storie raccolte sul territorio, che hanno come tema il viaggio di Sofia, una bambina di nove anni che si mette a capo della nave incantata per riportare il pesciolino

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Milo a casa, una favola moderna con valori antichi ma quanto mai attuali e necessari come l’amicizia, l’amore, la compassione, la tolleranza, la solidarietà. Un viaggio di formazione, che attraversa i paesaggi, le comunità e le storie di una terra piena di mistero e meraviglia, in cui Sofia e il suo Maestro Elia, accompagnati da un equipaggio di 15 persone, incontreranno personaggi magici come l’incantatrice, il taglialegna, la cicogna nera, l’alchimista, affronteranno pericoli ed enigmi da risolvere per esaudire i loro desideri.

Nel cast dello spettacolo, che si avvale del mentoring organizzativo e artistico del Teatro dell’Argine di Bologna e del lavoro dell’artista plastico Didier Gallot – Lavellée, gli attori Souphiene Amiar, Mino De Cataldo, la piccola Sara Larocca, Marica Mastromarino, Francesco Sigillino, Carlotta Vitale, gli allievi bambini, ragazzi e adulti dei laboratori di ricerca scenica della compagnia La Klass, gli abitanti delle comunità.

Tra gli sponsor tecnici del progetto: ANAS Gruppo FS Italiane, Erra Servis s.r.l, Fantastico Mondo agenzia di viaggi, Motor France e Motor Kappa società di Capitale Umano, Punto Service servizi per la stampa, Radio Tour.

Il progetto è realizzato anche grazie al sostegno del fondo etico della BCC Basilicata.

ANGELO BRANDUARDI IN CONCERTO

Trieste Piazzale Castello di

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San Giusto 20 LUG.

HOT IN THE CITY PRESENTA

ANGELO BRANDUARDI IN CONCERTO SABATO 20 LUGLIO 2019 h 21

Piazzale Castello di San Giusto

Biglietti: posto unico a sedere 27 euro (+dp) Vendita Biglietti

Ticket Point di Corso Italia (Ingresso da Corso Italia e Via San Nicolò) Telefono: 040 3498276 – 040 3498277 nei giorni feriali: 8.30 – 12.30; 15.30 – 19.00

Punti vendita Ticketone in Italia (consulta quello più vicino: https://goo.gl/15DQjl)

Possibile acquistare i biglietti anche sul sito ticketone.it Continua la quarta edizione di “Hot In The City”, rassegna prodotta da Good Vibrations con la collaborazione di Trieste is Rock che vuole allietare le calde serate estive dei triestini (e non) con nove concerti che abbracciano il rock in tutte le sue sfumature, negli spazi di Trieste Estate, il cartellone estivo del Comune di Trieste. Tra gli eventi di punta, dopo molti anni di assenza da Trieste (dove suonò un unico concerto a San Giusto moltissimi anni fa) torna Angelo Branduardi con lo spettacolo “Camminando, Camminando” in duo con Fabio Valdemarin.

Classe 1950, Angelo Branduardi è conosciuto con il soprannome de “Il Menestrello”, perché nella sua lunga carriera musicale ha ricercato un nuovo genere musicale che unisse la musica antica (in particolare medievale e rinascimentale) con la

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musica folk tradizionale e di tradizione celtica e nord- europea. Diplomato in violino e laureato in filosofia, ha iniziato a comporre da giovanissimo. Il suo debutto discografico risale al 1974, mentre l’ultimo album è stato pubblicato nel 2012 come raccolta di tutti i suoi più grandi successi. Come dimenticare: «Alla Fiera dell’est», «Cogli la prima mela», «La pulce d’acqua» e tutti gli altri brani che l’hanno reso famoso in una carriera che dura da più di 40 anni? Numerose sono state le collaborazioni artistiche e le colonne sonore da lui musicate, senza parlare delle tournée in tutta Italia e in Europa. In questo tour sarà affiancato dal polistrumentista triestino Fabio Valdemarin, pianista di formazione classica con tendenza alle divagazioni pop e jazz, vanta collaborazioni con artisti pop del calibro di Vanoni, Mannoia, Lavezzi e Neffa ed è autore di musiche da film e musiche di scena per personaggi dello spettacolo di particolare talento e fama, quali sono il trasformista Arturo Brachetti ed il mentalista Vanni De Luca. Branduardi racconta che in questo tour è sua intenzione reinventare i brani eseguiti, smontandoli alla ricerca del nucleo essenziale e rimontandoli con nuove soluzioni. Ci saranno pianoforte, organo, tastiere e tromba oltre che naturalmente le chitarre e l’immancabile violino. Saranno eseguiti brani famosi e brani meno conosciuti, e non mancheranno ovviamente i “classici”.

Per maggior info:

Good Vibrations Entertainment s.r.l.:

Via San Spiridione 1 – Trieste +39 040 260 6882 Enrico Liotti

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Menù ischitano per le star di Hollywood al Grand Hotel Punta Molino

Nella rotonda del ristorante O’ Rangio Fellone è tutto pronto per accogliere i divi hollywoodiani: galà con cena ispirata all’isola verde, premiazione e atmosfera da dolce vita

Dall’antipasto al dolce, uno s p e c i a l e m e n ù p e r i B i g dell’Ischia Global Film & Music Festival è in preparazione per la cena nello storico O’ Rangio Fellone, il ristorante del Grand H o t e l P u n t a M o l i n o . L’appuntamento per l’edizione 2019 del galà è sabato 20 luglio, dove alle star di Hollywood saranno serviti piatti di alta cucina come quelli preparati per il vertice dei ministri dell’interno dei paesi del G7, che si è tenuto nel grande albergo nel 2017. Il menù delle stelle ideato dallo Chef Alfonso Arcamone prevede: antipasto millefoglie ai colori mediterranei, risotto agli agrumi di Ischia e bollicine di Villa Campagnano, tortino di Branzino in beccafico di patate alla rucola e pomodorino pachino dell’Epomeo e per dessert il nero morbido e croccante.

Tutto si svolge nella mitica rotonda cantata da Fred Bongusto, che si affaccia sulla baia di Punta Molino, sotto la direzione del Punta Molino. In queste

edizioni hanno partecipato alla serata personaggi del calibro di Jeremy Irons, Antonio Banderas, Armand Assante, Andrea Bocelli, Helen Mirren, Tim Robbins, V a l e r i a G o l i n o , R i c c a r d o

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Scamarcio, Clementino, Mira Sorvino, Robert Davi, Gabriel Garko e tante altre celebrità. Attori, attrici, vip, registi, capitani d’azienda, rappresentanti delle istituzioni, sono da anni protagonisti di una lunga notte che richiama le atmosfere degli anni ’50 e ’60, quando apriva O’ Rangio Fellone, il mitico locale sul mare ideato e realizzato dall’architetto Sandro Petti, che sarebbe diventato ben presto insieme all’isola d’Ischia un luogo d’incontro del jet set internazionale, tanto che i più importanti imprenditori, attori, personaggi in vista dell’epoca erano di casa.

Quest’anno sono attesi grandi nomi come Bob Geldolf che si aggiudica l’Ischia Humanitarian Award, Marco Bellocchio a cui si assegna il premio Luchino Visconti dopo il pienone ai Nastri d’argento con il film su Buscetta Il traditore. Il premio ‘Ischia William Walton Music Legend Award’ va ad Albano e a Diana Warren cantautrice più p r o l i f i c a d e l l a s t o r i a d i s c o g r a f i c a , d i e c i v o l t e candidata agli Oscar, che ha s c r i t t o a n c h e p e r W h i t n e y Houston, Cher, Aerosmith, Celine Dion, Aretha Franklin, Mariah Carey e collabora con artisti più famosi cui Beyoncé, Lady Gaga, Adele, Justin Bieber, Christina Aguilera.

Si tratta della 17esima edizione del Festival ideato dal giornalista Pascal Vicedomini al via domenica e presieduta quest’anno dal premio Oscar Steven Zaillian, regista, sceneggiatore e produttore statunitense, considerato tra le personalità più influenti di Hollywood. A venti anni dal film di Anthony Minghella, girato anche a Ischia, si vocifera proprio il nome di Zaillian come sceneggiatore e regista, dei primi episodi della serie tv americana Il talento di mister Ripley. Alcune scene del famoso film con Jude Law, Matt Damon e Gwyneth Paltrow sono state girate proprio nella baia di

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Punto Molino, davanti il grande albergo e il Castello Aragonese.

DAL 18 AL 22 SETTEMBRE 2019 PORDENONELEGGE.IT, FESTA DEL LIBRO CON GLI AUTORI

D a l 1 8 a l 2 2 settembre 2019 si r i n n o v a

l’appuntamento con pordenonelegge, la Festa del Libro con gli Autori: è la ventesima edizione di una tra le più a t t e s e

m a n i f e s t a z i o n i d e l l ’ a g e n d a

culturale italiana. Un traguardo importante che ci fa pensare di aver lavorato per un buon fine. Come sempre pordenonelegge cercherà di raccontare, attraverso i libri, il mondo che si agita intorno a noi, a volte con rabbia a volte con una bellezza stupefacente. E’ questa infatti da sempre la missione del festival: raccontare il mondo, sentire le sue voci, o r i e n t a r e i n u n a r e a l t à a v o l t e s f u g g e n t e s e n o n incomprensibile, con l’idea di fondo che i libri siano il luogo dove il sapere si stratifica e si intreccia.

Pordenonelegge diventa il luogo di un confronto ampio, vario e senza pregiudiziali: dalla saggistica, all’economia, al linguaggio pop, alle contaminazioni fra musica teatro e

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letteratura. Un’ultima avvertenza: così come il mondo non si riduce a un unico pensiero, anche il festival avrà diversi percorsi possibili, linee che possono incrociarsi oppure non incontrarsi mai; e quindi i lettori che affolleranno le strade di Pordenone, dovranno cercare nella ricca offerta del programma quel particolare viaggio di dialoghi, incontri e discorsi che formerà l’unico itinerario della propria immaginazione: la “loro” pordenonelegge. La prima notizia è il conferimento a Svetlana Aleksievi del Premio Crédit Agricole FriulAdria La storia in un romanzo, promosso da Crédit Agricole FriulAdria per aver raccontato, con partecipazione e sincerità, il dramma corale di vittime e carnefici della Grande Utopia comunista. Sullo sfondo della tragedia collettiva legata al crollo dell’Unione Sovietica e della problematica nascita di una nuova Russia, Aleksievič ha raccolto le storie di contadini, operai, studenti, intellettuali, nonché dimenticati eroi che non hanno saputo rassegnarsi al tramonto del sole dell’avvenire. Con una particolare attenzione all’epopea delle donne, Aleksievič ci ha fornito uno spaccato della tramontata civiltà comunista, resa viva dal potente dono della scrittura, che permette all’autrice di rendere vibranti e universali le testimonianze raccolte.

Anche quest’anno a pordenonelegge.it ci saranno grandi nomi della letteratura italiana e internazionale, con un programma che unisce firme consacrate a scrittori esordienti.

Innanzitutto, a inaugurare ufficialmente il festival sarà una serata dedicata a un grande amico di pordenonelegge e della città, lo scrittore Javier Cercas, che ci parlerà della sua vocazione letteraria e dei romanzi che la hanno alimentata.

Michela Marzano ci porterà invece dentro una storia dove narrazione e memoria incontrano gli affetti di famiglia; un sortilegio famigliare che conduce alla paura e al sospetto verso ogni forma di desiderio sarà invece protagonista del romanzo di Nadia Terranova. Pietro Spirito esplorerà il fondo del mare, seguendo le tracce lasciate dall’uomo nel corso dei secoli. Giaime Alonge ci condurrà dentro un thriller storico,

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che affonda nelle colpe e nelle connivenze col nazismo.

Tinte gialle o di spy story anche per i romanzi di Andrea Purgatori, ambientato in una Europa piena di intrighi; di O t t a v i a C a s a g r a n d e , c h e racconta, con ritmi alla James Bond, la figura di Raimondo Lanza di Trabia; di Ilaria Tuti

con il secondo romanzo dedicato alla sua detective, Teresa Battaglia; e di Giovanni Zanolin, che indaga la misteriosa struttura di potere che governa un pezzo di Nordest. La storia recente sarà protagonista dei libri di Giovanni Pacchiano e di Massimiliano Santarossa, mentre Stefania Auci ci porterà più lontano, nella Sicilia dell’Ottocento sulle tracce della famiglia Florio. Ambientato nei primi mesi del 1907, nel Monastero di San Lazzaro degli Armeni a Venezia, l’esordio di Emanuele Termini. Giallo anche per Annalisa Strada che presta la sua voce ironica a Clotilde Grossi, la sua protagonista investigatrice. Intelligentemente divertente è l’ultimo romanzo di Piersandro Pallavicini, che si prende gioco delle futilità e dei narcisismi dell’ambiente letterario. Mentre Cinzia Leone proporrà un romanzo che, nella gioia della narrazione, rifletterà sull’identità e sulla tolleranza. Giovanni Grasso ci porterà in Germania, negli anni Trenta, per una storia d’amore e ingiustizia sull’importanza di decidere da che parte stare. Corde che riguardano invece da vicino i nostri tempi saranno quelle toccate da Enrico Galiano, attento osservatore di sentimenti e emozioni contemporanei; da Eraldo Affinati che traccerà le relazioni tra educare e vivere; da Ginevra Lamberti con uno spensierato libro sulla morte; da Francesco Mandelli, sui nuovi padri; da Concita De Gregorio con un perturbante romanzo sul potere; da Mauro Covacich che continua a specchiarsi fisicamente e moralmente in sé stesso e nei

tempi in cui vive; da Aldo Cazzullo che insieme con Fabrizio Roncone ha scritto un mistery ambientato nella Roma

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contemporanea; e infine da Chiara Valerio con un vorticante apologo sulla necessità delle ferite quotidiane. Michela M u r g i a r a c c o n t e r à i n v e c e d i e c i s t o r i e d i d o n n e anticonformiste, scomode, spesso antipatiche, talentuosissime;

e Loreta Minutilli, attraverso la figura di Elena di Sparta, rivendicherà il dritto di tutte le donne di esprimersi non rimanendo imprigionate nel proprio corpo. Francesco Piccolo spiegherà invece come è la formazione di un qualsiasi maschio contemporaneo. Valerio Massimo Manfredi si soffermerà sul sentimento italiano, vita storia e natura di un popolo inimitabile. Michele Zisa racconterà la parabola di un probabile destino del mondo. Matteo Codignola sarà invece il biografo delle vite di grandi tennisti del passato, Fulvio Ervas si soffermerà su una figura importante ma spesso dimenticata nella vita famigliare, il nonno, mentre Piero Vigutto ci porterà nella seconda guerra mondiale tra amore, avventura, amicizia.

P o r d e n o n e l e g g e s i c a r a t t e r i z z a a n c h e p e r i s u o i dialoghi inediti, un modo a volte sorprendente per scoprire aspetti nuovi di un libro, attraverso la vicinanza o il contrasto fra gli interlocutori. Dialogo straordinario, su

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crimini e criminali, sarà quello fra due re del noir, Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo. Il mondo contemporaneo visto sia nel lavoro che nella famiglia, tra segreti e affetti misconosciuti, sarà al centro delle conversazioni fra Eleonora Molisani e Francesco Musolino, caratterizzata da forte taglio sociale e esistenziale; tra Simona Sparaco e Loredana Lipperini, per l’aspetto affettivo e magico; e tra Fabio Geda e Romana Petri, più concentrati su quello che in famiglia non si dice e sugli errori commessi nel passato. Marco Missiroli e Marino Niola dialogheranno sul tema della seduzione, mentre Emanuele Trevi e Alessandro Zaccuri sulle intersezioni tra vita e letteratura. In modo simile, tra letteratura e esperienza, Davide Barilli e Massimo Onofri si chiederanno quanto in ognuno di noi si può definire un’isola. Invece Lorenzo Pavolini e Romolo Bugaro si interrogheranno sull’influenza del passato generazionale sulla vita quotidiana. Giovani che cercano un futuro e una dimensione più autentica di vita saranno i protagonisti del dialogo fra Paolo Valentino e Maura Maioli. Cuori fanatici, amicizia e rapporti epifanici per la conversazione fra Edoardo Albinati e Valeria Parrella. Tra sentimenti e leggerezza si svolgerà il dialogo fra Lorenzo Marone e Cristina Caboni, mentre Mirella Serri e Zita Dazzi ci porteranno a conoscere storie di resistenza e libertà. Maria Pia De Conto e Stefano Zangrando dialogheranno su Berlino e il crollo del muro. Massimo Rizzante, Sylvie Richterova e Bozidar Stanisic parleranno dell’esilio ieri e oggi, tra romanzo e saggio. Francesco Pecoraro e Domenico De Masi, da due punti di vista diversi,ci porteranno a conoscere meglio una città al centro di grandi amori e grandi polemiche:

Roma. Infine Mauro Corona e Matteo Righetto racconteranno la montagna attraverso una serie di parole che racchiudono un mondo: da Alba a Zuppa.

Molto spazio sarà anche riservato alla critica, o alla riflessione sulla letteratura. Lorenzo Tomasin, insieme a Giuseppe Patota, sottolineerà la natura linguistica della stessa nozione di storia. Serena Vitale ci parlerà di un piccolo capolavoro della letteratura russa, Sonecka di Marina

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Cvetaeva, mentre i Classici contro Alberto Camerotto, Marcella Farioli, Alessandro Iannucci e Massimo Manca si chiederanno come diventare cittadini Europei. Dedicati a Dante e curati da Alberto Casadei, saranno il dialogo fra Chiara Valerio e Alberto Giuliani su infinito e immortalità nell’opera del grande poeta fiorentino e l’incontro con Domenico De Martino sulle parole che Dante ha usato o addirittura inventato. Marco Balzano e Leonardo. Luccone dialogheranno intorno all’importanza delle parole e al punteggiare rapido e accorto. Giulio Mozzi metterà in pratica il suo recente Oracolo manuale attraverso il colloquio con aspiranti scrittori. Filippo La Porta parlerà invece di un grande critico, Nicola Chiaromonte; mentre Mauro Novelli ci farà viaggiare nelle case dei grandi scrittori italiani. Infine Federico Faloppa ci porterà la sua esperienza in un campo affascinante per natura, quello dell’indicibile varietà linguistica delle popolazioni umane.

Continua poi anche quest’anno la preziosa collaborazione tra pordenonelegge e il Premio Campiello Letteratura. Nella s e r a t a d i a p e r t u r a s a r à presente il vincitore della 57^

edizione del Premio Campiello e un secondo appuntamento sarà invece dedicato al Campiello Giovani, con la partecipazione dei cinque giovanissimi finalisti e di un testimonial d’eccezione. Nuova sarà la presentazione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, ponendo in rilievo la sua attenzione per la natura e l’ambiente. Non mancherà l’appuntamento dedicato al Premio Scrivere per Amore, che ampia quest’anno i suoi orizzonti.

Infine la felice collaborazione con il Premio Hemingway di Lignano Sabbiadoro avrà un incontro dedicato.

Di straordinaria rilevanza è anche la presenza di autori stranieri, perché pordenonelegge da sempre vuole essere un ingranaggio di trasmissione della conoscenza, e aprire

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finestre sulle realtà più lontane e significative del pianeta.

Oltre al già citato Cercas, altri due grandi scrittori verranno dalla penisola iberica, Manuel Vilas, autore del romanzo rivelazione dell’anno, n’autobiografia dolente e s i n c e r a , e I l d e f o n s o F a l c o n e s , d a i f o l g o r a n t i e documentatissimi romanzi storici. Graditissimo è il ritorno di uno dei più amati scrittori al mondo, l’israeliano David Grossman, che parlerà dei rapporti tra letteratura e vita.

Quattro tra i migliori giallisti a livello internazionale, saranno protagonisti di altrettanti incontri: i tedeschi Wulf Dorn e Simone Buchholz, l’inglese Stuart Turton, e la canadese Andrée A. Michaud, con le loro storie piene di mistero, enigmi e umanità. Noir anche per Tahar Ben Jelloun che ha creato un personaggio capace di commettere crimini perfetti come quelli del cinema, in una spirale inquietante di bisogno e violenza; e per Sara Shepard che, dopo lo straordinario successo internazionale di Pretty Little Liars, torna in libreria con un nuovo romanzo carico di suspense e mistero.

L’autrice francese Marie-Aude Murail ci consegna un’indagine profonda dell’animo umano e dei tempi complessi in cui viviamo, affrontandoli senza tabù e con straordinaria sensibilità. L’irlandese Peter Cunningham ci porterà a conoscere il suo ultimo libro, un’opera potente e sensuale, con scene di guerra brillantemente evocate. Stéphanie Hochet ci condurrà invece sulle tracce del Minotauro, per una sapiente e ironica rivisitazione del mito. Mentre l’olandese Jan Brokken comporrà l’incalzante ritratto di un eroe visionario con il fascino di un Fitzcarraldo, colto e selvatico, passionale e misantropo. Imre Oravecz e David Szalay ci proporranno il primo un romanzo in versi che racconta in 99 istantanee la storia di un amore, e il secondo dodici racconti tenuti insieme dal tema del volo, del viaggio, dell’aria. Dall’est europeo anche la macedone Rumena Buzharovska, con le sue storie di mariti raccontate dalle donne della loro vita, e la slovena Bronja Zakelj. Mentre Timur Vermes, autore di Lui è tornato, immaginerà l’Europa e in particolare la Germania alle prese con politiche sociali

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che devono fronteggiare ondate di immigrati. Long Litt Woon, antropologa e scrittrice norvegese di origini malesi, con un libro molto particolare ci parlerà di elaborazione del lutto e di funghi. Nordica è anche Hanne Ørstavik che spiegherà quale distanza c’è, non solo tra le persone, ma anche tra ogni persona e sé stessa. Mentre Saskia Vogel, americana che vive a Berlino, debutterà con un romanzo profondamente femminista che racconta la solitudine e il potere. Daniel Saldaña Parìs offrirà uno sguardo sul Messico e sull’America latina.

Concludiamo con lo scrittore ucraino Aleksej Nikitin che ci farà a conoscere, con ironia e profondità, la Kiev sovietica degli anni Ottanta.

Non sempre i libri hanno una vocazione verso la fiction.

Spesso cerchiamo tra le pagine un senso e un orientamento rispetto a ciò che succede nel

n o s t r o t e m p o . C o s p i c u a a pordenonelegge la presenza di alcuni dei più noti giornalisti italiani: innanzitutto Bruno Vespa, che nei cinquant’anni dall’allunaggio racconterà, da cronista d’eccellenza, questa straordinaria avventura. Beppe

Severgnini e Mario Calabresi, in due diversi incontri, ripercorreranno le loro vite a stretto contatto con le notizie, mentre Federico Rampini acconterà i paesi e i continenti in cui ha vissuto, nella sua vita da nomade globale. Carlo Verdelli ci spiegherà come il problema dell’informazione si conferma essere più che mai cruciale per la nostra democrazia. Ferruccio De Bortoli proporrà una serie di appunti per una riscossa civica, con la convinzione che il nostro paese si salverà. Enzo Risso discuterà della fine delle grandi ideologie alle nuove identità politiche. Intorno all’Europa dialogheranno Renato Mannheimer e Giorgio Pacifici, mentre un altro sondaggista Nando Pagnoncelli ci parlerà di tutte le percezioni sfasate che abbiamo sull’Italia. Più lontano – sulle rotte della via della Seta – ci porteranno

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invece gli incontri con Alessandro Giraudo, con Antonio Selvatici e il dialogo fra Matteo Bressan e Domitilla Savignoni, un focus per conoscere e approfondire storia, insidie e possibilità di un grande paese come la Cina. Padre Agbonkhianmeghe Orobator, con le sue confessioni di un animista, ha scritto un brillante saggio teologico sul rapporto tra cristianesimo e animismo in Africa; e Ziauddin Yousafzai, padre di Malala Yousafzai presenterà in anteprima il saggio dal titolo Lasciatela volare. Emanuele Bompan e Riccardo Pravettoni, delineeranno invece un Atlante dell’acqua. Le esperienze personali, famigliari e sportive, saranno al centro di altrettanti incontri con Jacopo Fo e Dan Peterson. Grandi avventure umane saranno raccontate anche da Arrigo Sacchi, innovatore del calcio moderno, in dialogo con Luigi Garlando, e da Jan Slangen,

comandante delle Frecce tricolori. Marino Bartoletti parlerà del prato del calcio, luogo in cui nascono solide amicizie, per insegnare a grandi e piccoli qual è il vero valore dello sport. La scuola, tra presente e futuro, tra pratiche quotidiane e concrete prospettive di vita, sarà protagonista degli incontri con Daniele Grassucci su cosa succede dopo il ciclo di studi; con Mariapia Veladiano, sulle parole della scuola; e con Giovanni Ciot, che propone un ironico vademecum per sopravvivere in un mondo scolastico alla deriva. Di giovani, Europa, lavoro e futuro tratterà il dialogo tra Edoardo Vigna e Fabio Filocamo. Massimo Cirri e Andrea Segrè cercheranno invece di spiegare come si possono evitare gli sprechi per rendere la nostra vita più felice ed economica, mentre Michele Maio ci dirà perché il cancro ha già perso, e Francesco Cannadoro racconterà la lotta di un padre contro la malattia degenerativa e sconosciuta del figlio. Angelo Floramo si soffermerà sulla sensualità del libro, piccole erranze sensoriali tra manoscritti e libri antichi. Tragico e molto legato al tempo in cui viviamo il tema del saggio di Cristina Cattaneo che cerca di dare un nome ai naufraghi senza volto, alle vittime del Mediterraneo. Sempre il Mediterraneo al centro dell’incontro con Amedeo Feniello e Alessandro Vanoli

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che tenteranno di raccontarne la storia in venti oggetti.

Emanuela Iacchia ci parlerà invece di un problema diffuso ma spesso sconosciuto, il mutismo selettivo, mentre Fabrizio Barca si soffermerà su disuguaglianze e disagi sociali con lo scopo di abitare di nuovo l’Italia, e Fabio Chiusi ci condurrà in viaggio dentro un mondo in cui i confini fra virtuale e reale tendono a sovrapporsi. Viaggio, ma questo volta molto reale, anche per Luigi Nacci, che ormai da anni fa del camminare una filosofia di vita. Filippo Boni parlerà invece dell’ultimo soldato di Cefalonia, Bruno Bertoldi. Susanna Tartaro, autrice e curatrice radiofonica, entrerà nel vivo di uno dei mezzi di comunicazione più affascinanti, la radio, appunto. Anna Linda Callow si addentrerà nella lingua che visse due volte, l’ebraico. Irene Soave ci parlerà invece di un divertente Galateo per ragazze da marito. Marianna Maiorino spiegherà la sinestesia, fra arte scienza e esoterismo. Fulvio Comin racconterà la storia della nostra città, Pordenone, mentre Francesco Boni de Nobili parlerà dello stemmario di Pordenone. Giuseppe Ragogna si occuperà di come le famiglie possono rinascere, salvate dalla forza di riscatto dei bambini in affido. Monsignor Bruno Fabio Pighin e don Renato De Zan discuteranno delle nuove scoperte sulla storica figura del cardinale Celso Costantini.

Mentre Paolo Medeossi ci farà conoscere il Sessantotto friulano e dintorni. Infine Romano Vecchiet, Sara Palluello, Luigi Cantamessa e Giuseppe Morandini dialogheranno intorno alla pedemontana Gemona Sacile e cioè sul romanticismo del viaggio in treno. Molto vicino al tema anche Giuseppe Nogarino che si soffermerà sulle tre ferrovie di Pordenone. Ritorna al festival il Premio di Giornalismo Sportivo Libertas FVG, aperto a tutti i ragazzi delle scuole del FVG, in un incontro con Bruno Pizzul, Manuela Di Centa, Tino Zava, Antonio Simeoli, Alessandro Talotti, Michela Carli, Mauro Baron e Pierpaolo Simonato.

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La montagna e il r a p p o r t o c o n l a natura sono sempre temi privilegiati di pordenonelegge, e anche quest’anno saranno sviluppati c o n o s p i t i d i e c c e z i o n e :

A l e s s a n d r o

Boscarino ci farà conoscere la storia della montagna impossibile, il K2; Paolo Ascenzi e Alessandro Gogna getteranno luce nuova sul fenomeno dell’alpinismo senza-guida;

Leonardo Bizzaro spiegherà come anche i gialli si possono ambientare in alta quota; e infine Alex Cittadella proporrà una breve storia delle Alpi tra clima e meteorologia. Questi incontri sono curati da Luca Calzolari e Roberto Mantovani.

Ripercorrendo le montagne della sua vita, Massimiliano Ossini, racconterà l’amore e l’amicizia, le gioie della famiglia e il miracolo della paternità. Daniele Zovi invece ci porterà in giro per l’Italia selvatica: con storie di orsi, lupi e cinghiali. Gabriele Centazzo, Salvatore Giannella, David Monacchi, e Richard Samson Odingo affronteranno un tema di profonda suggestione: il progetto di creare un’arca immateriale che custodisca i suoni del mondo naturale.

Giuseppe Barbera farà un viaggio tra gli alberi da frutto del Mediterraneo, tra scienza e letteratura, mentre Pierluigi Rossi, insieme a Patrizio Roversi, spiegherà che dobbiamo passare dal calcolo delle calorie giornaliere ad una alimentazione sempre più attenta e consapevole.

Tra arte e letteratura gli intrecci sono molteplici e pordenonelegge li racconterà. Innanzitutto il critico Flavio Caroli proporrà un elogio della modernità pittorica da Turner a Picasso. Ferdinando Scianna racconterà la sua fotografia, fatta di istanti e luoghi. Mentre Manlio Brusatin ci parlerà del cappello di Leonardo, e cioè comporrà una storia sulla forma delle immagini. Un grande artista, Bernardino Luino,

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insieme con il critico Roberto Cresti ricostruiranno alcune vicende dell’arte dell’ultimo Novecento attraverso la testimonianza dello stesso Luino. Mentre Luigi Molinis racconterà gli aneddoti e le passioni della sua vita da architetto. A contorno della mostra fotografica Cape Town, la seconda città, Letterio Scopelliti, Davide De Blasi e Cécile Kashetu Kyenge parleranno del Sudafrica senza Mandela.

Giovanni Callegari e Andrea Simionato illustreranno il fondo fotografico di GioBatta Sina. Alcuni incontri sono poi riservati al fumetto: Davide Toffolo, in dialogo con Alessandro Baronciani, parlerà di venti anni di graphic novel in Italia; Igort del suo nuovo libro Kokoro, il suono nascosto delle cose; Roberto Battestini proporrà una storia per immagini dove cronaca nera e cronaca familiare si fondono e arrivano al cuore. A pordenonelegge anche l’importante illustratrice francese Rebecca Dautremer, con la storia di Jacominus Gainsborough. E il regista Ferdinando Vicentini Organi, che ha scritto invece 12 racconti corredati da altrettanti frammenti di arte contemporanea. Infine Luca Crovi, accompagnato dalle spettacolari illustrazioni di Paolo Barbieri, dipingerà una Milano fantastica e misteriosa, magica e persino steampunk.

Anche quest’anno, pordenonelegge proporrà una serie di incontri sul tema dell’economia legata all’etica e all’innovazione. Innanzitutto, Stefano Zamagni, ci parlerà di cooperazione di come possa essere spiegata ai millennials.

Zamagni sarà anche protagonista di un dialogo con Luigino Bruni, dedicato all’economia civile, e in sostanza al bisogno sentito socialmente di contemperare le regole economiche con le esigenze di un nuovo umanesimo. Anche Jacopo Sforzi e Pier Angelo Mori spiegheranno come funzionano le imprese di comunità e quali sono i loro tratti fondanti. Mentre Antonio Calabrò traccerà le forme di una impresa riformista, con un sistema di valori d’innovazione positiva, attenzione ambientale, solidarietà, responsabilità sociale. Infine Stefano Miani e Riccardo Viale si occuperanno di “finanza comportamentale”.

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Di straordinario spessore sarà la qualità degli incontri dedicati alla storia, alla scienza e alla filosofia.

Innanzitutto, di assoluto interesse sarà il dialogo fra due forti personalità della cultura italiana Alberto Asor Rosa e Massimo Cacciari, intorno a Machiavelli e all’inquietudine dell’u manesi m o . Mentre u n

grande storic o ,

C a r l o Ginzbu rg, proporrà un inatteso accostamento fra lo stesso Machiavelli e Pascal. Corrado Augias leggerà i vangeli come fossero romanzi, mentre Ilaria Simeone ci spiegherà come funzionava la macchina della giustizia che condannava le streghe nel secolo della rivoluzione scientifica. Altrettanto interessanti saranno i dialoghi fra Luciano Mecacci e Luciano Canfora, su una tragedia dimenticata della recente storia russa; fra Elisabetta Moro e Nadia Fusini, sulla forza ancora attuale del mito, e fra Jacques Rupnik e Guido Crainz sulle due Europe dopo il crollo del comunismo. Luciano Canfora sarà protagonista anche di un incontro dedicato a Concetto Marchesi e il comunismo italiano. Alain Touraine sosterrà un elogio della modernità; di altro avviso sarà la provocatoria lezione di Armand Farrachi che si chiederà e ci chiederà perché stiamo diventando sempre più stupidi. Ivano Dionigi ci esorterà a osare di sapere, contro la paura e l’ignoranza. Attraverso lo studio di personalità esemplari, Riccardo Calimani cercherà di spiegare ai non ebrei cosa significa essere ebrei, mentre Mauro Magatti ci parlerà della sfida cattolica e cioè del cristianesimo del futuro. Tre incontri saranno poi dedicati all’amore. Eva Cantarella si soffermerà sull’amore come era percepito dagli antichi, per capire che un sentimento che

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sembra sempre uguale, in realtà nasconde visioni profondamente diverse.

Massimo Recalcati terrà una lezione su il destino dell’amore, chiedendosi quali siano i margini di verità nella promessa degli amanti. La pressante domanda sul perché l’amore finisce, sarà invece al centro del dialogo fra Paolo Crepet e Alessandra Arachi. Giulio Giorello e Pietro Greco porranno in evidenza lo stretto rapporto tra sviluppo economico, politico e culturale e investimento nei saperi scientifici. Fritjof Capra, prendendo le mosse da Leonardo Da Vinci, spiegherà che l’universo è una fitta rete di relazioni e che le piante sono il modello più straordinario di rete che si possa studiare.

Francesca Rossi ci illustrerà le novità e i pericoli di uno dei temi più caldi del presente, l’intelligenza artificiale.

Anche il matematico Marcus Du Sautoy, maestro riconosciuto della divulgazione, dipanerà il

mistero della creatività umana, attraverso le ultime frontiere dell’intelligenza artificiale. Patrizia Caraveo, tra scienza e storia, ripercorrerà la grande impresa che ha portato l’uomo sulla luna. Amedeo Balbi ci aiuterà a capire l’avventura scientifica che ha spinto l’uomo a

conoscere e a teorizzare l’universo. Mentre Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia spiegheranno che, grazie ai neuroni specchio, quello di cui facciamo esperienza quando osserviamo gli altri agire non è poi così diverso da quello di cui facciamo esperienza quando agiamo in prima persona. Andrea Moro racconterà le vicende di lingue barbariche e di idiomi ritenuti superiori, per scoprire che conoscere meglio come parliamo può insegnarci molto su chi siamo. Don Luciano Padovese spiegherà come vita serena non dipende mai da grandi eventi, ma dall’impegno di rendere straordinario ogni momento ordinario della propria esistenza. Matteo Venier terrà una lezione sulle Opere edite e inedite di un umanista europeo, Iacopo di Porcia. Mentre Fabiana Martini, Fabiana Nascimben, Francesco Stoppa e Laura Lionetti

parleranno della città delle donne, quando la paura dell’altro genera violenza. Beatrice Bonato, Francesca Scaramuzza, Mauro

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Magatti e Massimo De Bortoli approfondiranno questioni f i l o s o f i c h e e a n t r o p o l o g i c h e : l a r e c i p r o c i t à , i l riconoscimento, il dispendio e il sacrificio, l’economia del soggetto in rapporto alla verità. Infine Raoul Kirchmayr si interrogherà intorno all’esperienza del vedere che porta a ripensare non solo il che cosa si vede ma anche il chi vede.

Anche quest’anno, importante sarà la collaborazione con l’Enciclopedia Treccani, sui temi della formazione e dell’autoformazione basata sulla conoscenza. Il lavoro dell’Enciclopedia Treccani continua quindi con il suo progetto formativo, Treccani libreria, di cui proponiamo alcuni importanti esiti. Innanzitutto Giuliano Amato proporrà una lectio magistralis dal titolo

Davanti a noi l’Europa di Spinelli; Telmo Pievani presenterà Evoluzione culturale di Luigi Luca Cavalli-Sforza. E infine verrà presentata la rivista quadrimestrale Enciclopedia Italiana edita da Treccani, a cura di Emma Giammattei e Vincenzo Trione. Anche per questa edizione 2019 grande spazio occupa la poesia, un vero e proprio “festival nel festival”

che non ha paragoni in Italia per qualità degli autori e ricchezza delle proposte, tanto che pordenonelegge è uno degli appuntamenti più attesi a apprezzati dai poeti e dagli

appassionati di poesia.

I n n a n z i t u t t o v a r i c o r d a t o i l l a v o r o e d i t o r i a l e d i pordenonelegge in collaborazione con l’editore LietoColle, nelle due versioni cartaceo e e-book, e in autonomia solo in versione e-book. Per tale risultato, oltre a Michelangelo Camelliti, che è l’editore LietoColle, si riconoscono i

contributi di Augusto Pivanti, valido sostegno per le

“Gialle”, e di Roberto Cescon. In particolare per il sesto anno ritorna “La Gialla” con le cinque nuove proposte del

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2019, Fabio Prestifilippo, Francesca Ippoliti, Francesca Santucci, Francesco Maria Tipaldi e Francesco Tripaldi, presentati da Augusto Pivanti e Roberto Cescon: sono opere che offrono esordi o consolidano voci poetiche già note, riunite in una comune intenzione, che è ancora una volta quella di ascoltare voci sincere e di “dare credito alla poesia”.

Inoltre per il quarto anno la “Gialla Oro” consacra il nuovo spazio editoriale con cinque autori di grande rilievo nel panorama nazionale e internazionale, Kate Clanchy, Maël Guesdon, Tiziana Cera Rosco, Ivan Crico, Giovanna Rosadini e Paolo Maccari, presentati da Michelangelo Camelliti e Gian Mario Villalta. È la risposta alla richiesta di una partecipazione più ampia e condivisa che nasce nei luoghi dove la scrittura poetica trova una sua casa. Là dove non osano i grandi editori, pordenonelegge si prende la responsabilità di puntare su una poesia che rinnova voce e tematiche della grande poesia straniera. Oltre a tutto questo, due grandi poeti saranno ospiti del festival, il gallese Patrick McGuinness, presentato da Giorgia Sensi, e il turco Metin Cengiz, presentato da Laura Garavaglia. Il luogo privilegiato d

e g l i i n c o n

tri di poesia sarà ancora a Palazzo Gregoris la seguitissima Libreria della Poesia – realizzata in collaborazione con Librerie Coop – che per il terzo anno di seguito ha riscosso un notevole successo non solo a Pordenone, ma anche al Salone Internazionale del Libro di Torino, dove ormai da anni pordenonelegge propone diversi importanti appuntamenti poetici sotto l’egida della Regione Friuli Venezia Giulia. Moltissimi

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gli

incontri che si succederanno presso la Libreria della poesia, a cominciare da giovedì 20 settembre alle 16.00 con Domenico Cipriano e Gianluca D’Andrea, che dialogheranno sul fare poetico nel nostro tempo e il confronto con la tradizione novecentesca. Milo De Angelis,

con Lorenzo Chiuchiù, presenterà Poesia e destino, una delle opere di poetica più significative degli ultimi decenni, di recente ristampato: un’occasione per chiedere a sé stesso quanto di quelle istanze ancora sopravvive. Sempre De Angelis terrà una lezione sul De rerum natura di Lucrezio, di cui ha tradotto alcuni frammenti, con letture di Viviana Nicodemo.

Massimo Raffaeli dialogherà sulla letteratura francese e europea con Tommaso Giartosio, proponendo un punto di vista finissimo ed eccentrico, frutto di un lavoro ventennale. Uno sguardo particolare sarà dedicato alla poesia romantica con il Meridiano dedicato all’opera di Keats, curato da Nadia Fusini, e quello dedicato a Hölderlin, ad opera di Luigi Reitani, in un incontro con Maria Carolina Foi e le letture di Tommaso Ragno. Sabato 21 settembre

Stefano Dal Bianco e Alberto Bertoni dialogheranno sulle direzioni della poesia contemporanea a partire dai loro ultimi libri e sotto la Loggia del Municipio ci sarà un omaggio all’opera di Fabio Pusterla con la proiezione del trailer del documentario realizzato da

Francesco Ferri. Due incontri sulla rinnovata lettura di due grandi poeti della modernità, Montale e Leopardi: Ida Campeggiani e Niccolò Scaffai presenteranno l’edizione critica da loro curata de La bufera e altro, mentre Davide Rondoni, che dallo scorso anno promuove

suggestive iniziative sul poeta di Recanati, in occasione del bicentenario dell’Infinito, con la sua intelligente capacità seduttiva darà una personale lettura di questo autore.

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Novità di quest’anno è I poeti d i v e n t ’ a n n i . P r e m i o Pordenonelegge Poesia, con il quale pordenonelegge rinnova un’attenzione già consolidata per la poesia, che nel tempo ha saputo sia porre questioni sull’orizzonte di un genere che muta pelle tra le generazioni, sia coinvolgere chi scrive e legge poesia in iniziative di rilievo. In questo caso pordenonelegge continua con immutata passione a cercare il fare poetico che si rinnova, dedicando il premio ai nati dall’1 gennaio 1989 al 31 dicembre 1998. Il vincitore verrà proclamato tra una terna di finalisti, scelti entro il 31 luglio dalla giuria, composta da Roberto Cescon, Azzurra D’Agostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi e Franca Mancinelli. L’attenzione di pordenonelegge per i giovani si rivolge inoltre alle scuole superiori con due workshop per il biennio condotti dalla poetessa Isabella Leardini, che spesso ha guidato con successo queste interessanti esperienze. Tra le molte proposte su singole opere uscite nel corso dell’anno o di fresca edizione a settembre, ci saranno: Giardino della gioia di Maria Grazia Calandrone, Sindrome del distacco e tregua di Maurizio Cucchi, Il conoscente di Umberto Fiori, L’alea di Laura Pugno, Belluno di Patrizia Valduga, Alter di Christian Sinicco, Residence cielo di Stefano Simoncelli, Come sarei felice di Tommaso Giartosio, Calende di Elia Malagò.

Franco

Buffoni presenterà il XIV Quaderno italiano di poesia contemporanea con Pietro Cardelli, Carmen Gallo, Maddalena Lotter e Giovanna Cristina Vivinetto, mentre verranno ancora proposte le nuove plaquettes della collana A27 di Amos Edizioni con Stefano Raimondi e Marco Villa, presentati da Sebastiano Gatto, Maddalena Lotter e Giovanni Turra. Vincenzo Bagnoli, Vito Bonito, Fabrizio Lombardo, Vittoriano Masciullo, Marilena Renda, insieme a Giorgia Sensi e Jenny Mitchell, presenteranno l’ultimo numero della rivista Versodove, che da

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