Tutorato di Analisi 2 - AA 2014/15
Emanuele Fabbiani 27 febbraio 2015
1 Serie di Potenze
Per tutti gli esercizi che richiedono il calcolo di raggio e insieme di convergenza delle serie il procedimento è il medesimo. Per gli esempi viene utilizzata la serie
+∞
X
k=1
1
k2(x + 1)k (1.1)
1. Si opera una sostituzione in modo tale che la serie si presenti nella forma
Xakyk (1.2)
Dove ak è un coeciente che NON deve contenere la variabile della funzione x, ma SOLO l'indice della serie k.
Esempio:
y = x + 1 (1.3)
+∞
X
k=1
1
k2(x + 1)k =
+∞
X
k=1
1
k2(y)k (1.4)
2. Si utilizza il criterio del RAPPORTO o della RADICE per determinare il raggio di convergenza della serie.
Esempio - criterio del RAPPORTO:
l = lim
k→+∞
ak+1
ak
= lim
k→+∞
(k + 1)2
k2 = 1 (1.5)
r = 1
l = 1 (1.6)
3. L'intervallo di convergenza rispetto alla variabile y contiene quindi l'insieme |y| < r, ovvero −1 < y < 1. I criteri, tuttavia, non forniscono alcuna informazione sugli estremi dell'intervallo. Occorre quindi sostituirli nell'espressione iniziale e studiare le due serie numeriche risultanti. Se queste convergono, l'intervallo di convergenza della serie di potenze comprende anche gli estremi.
Esempio:
Per y = 1
+∞
X
k=1
1
k2(1)k=
+∞
X
k=1
1
k2 (1.7)
Converge perché è una serie armonica generalizzata Pk1α con α > 1. Quindi l'intervallo di convergenza diventa −1 < y ≤ 1.
Per y = −1
+∞
X
k=1
1
k2(−1)k=
+∞
X
k=1
(−1)k
k2 (1.8)
Converge per il criterio di Leibniz. Quindi l'intervallo di convergenza diventa −1 ≤ y ≤ 1.
4. Si torna alla variabile iniziale x. Ricordando la sostituzione iniziale:
y = x + 1 (1.9)
L'intervallo di convergenza diventa:
− 1 ≤ y ≤ 1 (1.10)
− 1 ≤ x + 1 ≤ 1 (1.11)
− 2 ≤ x + 1 ≤ 0 (1.12)
NOTA:per applicare il criterio della radice è bene ricordare che, ∀α ∈ R:
x→+∞lim
√k
kα= 1 (1.13)
1.1 Stima di raggio e insieme di convergenza
Stabilire il raggio e l'insieme di convergenza delle seguenti serie di potenze.
1. +∞
X
k=2
2k + 1
(k − 1) (k + 2)(x + 2)2k Sostituzione:
y = (x + 2)2 (1.14)
La serie diventa:
+∞
X
k=2
2k + 1
(k − 1) (k + 2)yk (1.15)
Criterio del RAPPORTO:
l = lim
k→+∞
ak+1
ak
= lim
k→+∞
2(k+1)+1 (k+1−1)(k+1+2)
2k+1 (k−1)(k+2)
= (1.16)
k→+∞lim
2k + 3
(k) (k + 3)·(k − 1) (k + 2)
2k + 1 = lim
k→+∞
2k3+ ...
2k3+ ... = 1 r = 1
l = 1 (1.17)
Quindi −1 < y < 1. Per y = 1
+∞
X
k=2
2k + 1
(k − 1) (k + 2)yk=
+∞
X
k=2
2k + 1
(k − 1) (k + 2) (1.18)
Si studia tramite il criterio del CONFRONTO ASINTOTICO:
2k + 1
(k − 1) (k + 2)= 2k + 1
k2+ k − 2 ∼2k k2 = 2
k ∼ 1
k (1.19)
Diverge perché serie armonica. Per y = −1
+∞
X
k=2
2k + 1
(k − 1) (k + 2)yk =
+∞
X
k=2
(−1)k 2k + 1
(k − 1) (k + 2) (1.20)
Converge per il criterio di LEIBNIZ (le condizioni sono vericate). Quindi l'intervallo denitivo per y è
− 1 ≤ y < 1 (1.21)
Tornando a x
− 1 ≤ (x + 2)2< 1 (1.22)
La condizione di sinistra è sempre vericata, per quanto riguarda quella di destra:
(x + 2)2< 1 (1.23)
− 1 < x + 2 < 1 (1.24)
− 1 − 2 < x + 2 − 2 < 1 − 2 (1.25)
− 3 < x < −1 (1.26)
2. +∞
X
k=2
2k + 1
(k − 1) (k + 2)(x + 2)k Sostituzione:
x + 2 = y (1.27)
Il raggio di convergenza è identico a quello della serie precedente r = 1, come pure l'intervallo di convergenza rispetto a y: −1 ≤ y < 1. Dierente è invece la sostituzione nale:
− 1 ≤ y < 1 (1.28)
− 1 ≤ x + 2 < 1 (1.29)
− 3 ≤ x < −1 (1.30)
3. +∞
X
k=1
k + (−1)kk + 1 k + ln k xk
Non è necessaria alcuna sostituzione. Dal momento che il numeratore assume due espressioni diverse a seconda del valore di k, non è conveniente applicare il criterio del rapporto. Si impiega quindi il criterio della RADICE:
l = lim
k→+∞
p|ak k| = lim
k→+∞
k
v u u t
k + (−1)kk + 1 k + ln k
= lim
k→+∞
k
q
k + (−1)kk + 1
√k
k + ln k (1.31)
Per quanto riguarda il numeratore, a seconda del fatto che k sia pari o dispari, si ha:
lim
k→+∞
k
q
k + (−1)kk + 1 =
(limk→+∞√k
k + −1k + 1 = limk→+∞√k
1 = 1 k dispari
limk→+∞ k
√k + k + 1 = limk→+∞ k
√2k + 1 = limk→+∞
√k
2k = 1 k pari (1.32) Si ricorda, infatti, che limk→+∞
√k
k = 1. Per il denominatore, si osserva che k domina ln k nella gerarchia degli inniti, quindi
k→+∞lim
√k
k + ln k = lim
k→+∞
√k
k = 1 (1.33)
Si ha quindi
l = 1 (1.34)
r = 1
l = 1 (1.35)
Per quanto riguarda gli estremi, sia in x = 1 che in x = −1 si verica la condizione necessaria di convergenza.
k→+∞lim ak= lim
k→+∞
k + (−1)kk + 1 k + ln k =
(limk→+∞k+ln k1 = 0 k dispari limk→+∞ 2k+1
k+ln k = 2 k pari (1.36) Un limite, se esiste, è unico: si conclude che il limite non esiste e che quindi la condizione necessaria non è soddisfatta. Similmente per x = −1. L'intervallo di convergenza è quindi:
− 1 < x < 1 (1.37)
4. +∞
X
k=0
(−1)kx2k k! (k + 1)!22k Sostituzione:
x 2
2
= y (1.38)
La serie diventa:
+∞
X
k=0
(−1)k
k! (k + 1)!yk (1.39)
Con i fattoriali conviene sempre applicare il criterio del RAPPORTO:
l = lim
k→+∞
ak+1 ak
= lim
k→+∞
1 (k+1)!(k+2)!
1 k!(k+1)!
= lim
k→+∞
k! (k + 1)!
(k + 1)! (k + 2)! = (1.40)
= lim
k→+∞
k!
(k + 2) (k + 1) k! = lim
k→+∞
1
(k + 2) (k + 1)= 0 r = 1
l = +∞ (1.41)
Quindi la serie converge ∀y ∈ R e di conseguenza ∀x ∈ R.
5. +∞
X
k=1
2k−2 ln2kxk
Non è necessaria alcuna sostituzione. L'utilizzo del criterio della RADICE è suggerito dal k all'esponente:
l = lim
k→+∞
p|ak k| = lim
k→+∞
√k
2k−2 ln2k= lim
k→+∞
√k
2k· 2−2 ln2k= (1.42)
= lim
k→+∞
√k
2k· k
√
2−2 ln2k= lim
k→+∞
√k
2k·pk
2ln2k−2 = lim
k→+∞
√k
2k·√k
k−2= 2 · 1 = 2
r =1 l =1
2 (1.43)
Per ora è noto che l'intervallo di convergenza comprende l'insieme −12 < x < 12. Occorre ora considerare gli estremi. Per x = 12:
+∞
X
k=1
2k−2 ln2kxk =
+∞
X
k=1
2k−2 ln2k 1 2
k
=
+∞
X
k=1
2k 1 2
k
· 2k−2 ln2k =
+∞
X
k=1
2 2
k
· 2ln2k−2 =
+∞
X
k=1
1
k2 (1.44) Converge perché serie armonica con α > 1. Per x = −12:
+∞
X
k=1
2k−2 ln2kxk=
+∞
X
k=1
2k−2 ln2k
−1 2
k
=
+∞
X
k=1
2k
−1 2
k
· 2k−2 ln2k=
+∞
X
k=1
−2 2
k
· 2ln2k−2 =
+∞
X
k=1
(−1)k k2 (1.45) Converge per il criterio di LEIBNIZ o per quello della CONVERGENZA ASSOLUTA. In denitiva, la serie converge per:
−1
2 ≤ x ≤ 1
2 (1.46)
6. +∞
X
k=1
(k + 6)2(x − 2)k
Sostituzione:
x − 2 = y (1.47)
La serie diventa:
+∞
X
k=1
(k + 6)2yk (1.48)
Si applica il criterio del RAPPORTO - ma anche quello della radice risulterebbe agevole:
l = lim
k→+∞
ak+1
ak
= lim
k→+∞
(k + 1 + 6)2
(k + 6)2 = lim
k→+∞
k2+ 14k + 49
k2+ 12k + 36 = 1 (1.49)
r = 1
l = 1 (1.50)
Quindi l'intervallo di convergenza comprende l'insieme −1 < y < 1. Per y = −1:
+∞
X
k=1
(k + 6)2yk=
+∞
X
k=1
(k + 6)2(−1)k (1.51)
Si verica la condizione necessaria di convergenza:
lim
k→+∞ak= lim
k→+∞(k + 6)2(−1)k= non esiste (1.52) Quindi la serie non converge. Per y = 1:
+∞
X
k=1
(k + 6)2yk=
+∞
X
k=1
(k + 6)2 (1.53)
Si verica la condizione necessaria di convergenza:
lim
k→+∞ak= lim
k→+∞(k + 6)2= +∞ 6= 0 (1.54)
Quindi, anche in questo caso, la serie non converge. L'intervallo calcolato rispetto a y risulta quindi essere:
− 1 < y < 1 (1.55)
Ritornando alla variabile x:
− 1 < x − 2 < 1 (1.56)
− 1 + 2 < x − 2 + 2 < 1 + 2 (1.57)
1 < x < 3 (1.58)
7. +∞
X
k=1
3k − 2 k + 1
k xk
Non è necessaria alcuna sostituzione. Il fatto che l'intero coeciente della serie sia elevato alla potenza k suggerisce l'utilizzo del criterio della RADICE:
l = lim
k→+∞
p|ak k| = lim
k→+∞
k
s
3k − 2 k + 1
k
= lim
k→+∞
3k − 2
k + 1 = 3 (1.59)
r =1 l =1
3 (1.60)
L'intervallo di condenza comprende −13 < x < 13. Per x = −13:
+∞
X
k=1
3k − 2 k + 1
k
xk =
+∞
X
k=1
3k − 2 k + 1
k
−1 3
k
=
+∞
X
k=1
(−1)k 3k − 2 3k + 3
k
(1.61)
Si verica la condizione necessaria di convergenza:
lim
k→+∞ak= lim
k→+∞(−1)k 3k − 2 3k + 3
k
= non esiste (1.62)
Quindi la serie non converge. Per x = 13:
+∞
X
k=1
3k − 2 k + 1
k
xk=
+∞
X
k=1
3k − 2 k + 1
k
1 3
k
=
+∞
X
k=1
3k − 2 3k + 3
k
(1.63)
Si verica la condizione necessaria di convergenza:
lim
k→+∞ak= lim
k→+∞
3k − 2 3k + 3
k
= lim
k→+∞eln(3k−23k+3)k= lim
k→+∞ek ln(3k−23k+3) = +∞ (1.64)
Per l'ultimo passaggio si ricorda che x supera ln x nella gerarchia degli inniti e che quindi limk→+∞x ln x = +∞. Si noti inoltre che il criterio della radice per serie numeriche sarebbe stato qui inecace, in quanto
lim
k→+∞
p|ak k| = 1 (1.65)
Non si sarebbe potuto concludere nulla sul carattere della serie. In denitiva, per x = 13 la serie non converge. L'insieme di convergenza risulta quindi essere:
−1
3 < x < 1
3 (1.66)
8. +∞
X
k=0
(−1)k k−2 x2− 2k
2k Sostituzione:
x2− 2 = y (1.67)
La serie diventa:
+∞
X
k=0
(−1)k k−2 2k yk =
+∞
X
k=0
(−1)k
k22k yk (1.68)
Criterio del RAPPORTO:
l = lim
k→+∞
ak+1
ak
= lim
k→+∞
k22k
(k + 1)22k+1 = lim
k→+∞
k22k
(k + 1)22k· 2 = 1
2 (1.69)
r = 1 l = 1
1 2
= 2 (1.70)
Criterio della RADICE:
l = lim
k→+∞
p|ak k| = lim
k→+∞
k
r 1
k22k = lim
k→+∞
√k
k−2· k s
1 2
k
= 1 ·1 2 = 1
2 (1.71)
r = 1 l = 1
1 2
= 2 (1.72)
Quindi l'intervallo di convergenza comprende l'insieme −2 < y < 2. Per y = −2:
+∞
X
k=0
(−1)k k−2 2k yk=
+∞
X
k=0
(−1)kk−2
2k (−2)k=
+∞
X
k=0
(−1)k 1 k2
−2 2
k
(1.73)
=
+∞
X
k=0
(−1)k(−1)k 1 k2 =
+∞
X
k=0
(−1)2k 1 k2 =
+∞
X
k=0
1 k2 Converge perché serie armonica generalizzata Pk1α con α > 1. Per y = 2:
+∞
X
k=0
(−1)kk−2 2k yk =
+∞
X
k=0
(−1)k k−2 2k (2)k=
+∞
X
k=0
(−1)k 1 k2
2 2
k
(1.74)
=
+∞
X
k=0
(−1)k(1)k 1 k2 =
+∞
X
k=0
(−1)k 1 k2
Converge per il criterio di LEIBNIZ (le ipotesi sono vericate). L'intervallo di convergenza rispetto a y è:
− 2 ≤ y ≤ 2 (1.75)
Tornando a x:
− 2 ≤ x2− 2 ≤ 2 (1.76)
− 2 + 2 ≤ x2− 2 + 2 ≤ 2 + 2 (1.77)
0 ≤ x2≤ 4 (1.78)
La condizione di sinistra è sempre vericata, quella di destra diventa:
− 2 ≤ x ≤ 2 (1.79)
Che è l'intervallo di convergenza della serie.
1.2 Esercizio tratto dal tema d'esame 16-Giu-2010
Si consideri la serie di potenze
+∞
X
k=0
k + ek
k3+ 1(x − 1)k Determinare:
1. Il raggio di convergenza r.
Criterio del RAPPORTO:
l = lim
k→+∞
ak+1
ak
= lim
k→+∞
k+1+ek+1 (k+1)3+1
k+ek k3+1
= lim
k→+∞
k + 1 + ek+1
(k + 1)3+ 1 · k3+ 1
k + ek (1.80)
Gli esponenziali dominano le potenze nella gerarchia degli inniti, quindi i termini che non sono moltiplicati per exsono trascurabili.
l = lim
k→+∞
ek+1 k3+ 1
(k + 1)3ek = lim
k→+∞
e · ek k3+ 1
ek(k + 1)3 = lim
k→+∞
e · k3+ 1
(k + 1)3 = e (1.81) r =1
l = e−1 (1.82)
2. L'intervallo di convergenza I.
Sostituzione:
y = x − 1 (1.83)
La serie diventa:
+∞
X
k=0
k + ek
k3+ 1yk (1.84)
Sicuramente I comprende −e−1 < y < e−1. Per y = −e−1:
+∞
X
k=0
k + ek k3+ 1yk =
+∞
X
k=0
k + ek k3+ 1e−k=
+∞
X
k=0
ke−k+ 1
k3+ 1 (1.85)
Criterio del CONFRONTO ASINTOTICO:
ke−k+ 1 k3+ 1 ∼ 1
k3+ 1 ∼ 1
k3 (1.86)
Perché ke−k → 0e 1 è trascurabile rispetto a k3. La serie dunque converge perché serie armonica Pk1α
con α > 1. Per y = −e−1:
+∞
X
k=0
k + ek k3+ 1yk =
+∞
X
k=0
k + ek
k3+ 1(−e)−k=
+∞
X
k=0
(−1)k ke−k+ 1
k3+ 1 (1.87)
Le ipotesi del criterio di LEIBNIZ sono rispettate, quini la serie converge. L'intervallo di condenza rispetto a y è:
− e−1 ≤ y ≤ e−1 (1.88)
Tornando a x:
− e−1≤ x − 1 ≤ e−1 (1.89)
− e−1+ 1 ≤ x − 1 + 1 ≤ e−1+ 1 (1.90)
− e−1+ 1 ≤ x ≤ e−1+ 1 (1.91)
Quindi, utilizzando la scrittura per intervalli:
I =−e−1+ 1; e−1+ 1
(1.92) 3. f000(1), dove f (x) denota la somma della serie.
Si osserva che il punto in cui occorre calcolare la derivata è proprio il centro x0 della serie. Si può quindi utilizzare la formula:
f(k)(x0) = k!ak (1.93)
Quindi:
f(3)(1) = 3!a3= 6 ·3 + e3 33+ 1 = 3
14 3 + e3
(1.94)
1.3 Esercizio tratto dal tema d'esame 05-Lug-2010
Si consideri la serie di potenze
+∞
X
k=2
1
k ln (k2)(x − 1)k Determinare:
1. Il raggio di convergenza r.
Criterio del RAPPORTO:
l = lim
k→+∞
ak+1 ak
= lim
k→+∞
1 (k+1) ln(k+1)2
1 k ln(k2)
= lim
k→+∞
(k + 1) ln (k + 1)2
k ln (k2) (1.95)
Le potenze dominano i logaritmi nella gerarchia degli inniti, quindi questi ultimi sono trascurabili.
l = lim
k→+∞
(k + 1)
k = 1 (1.96)
r = 1
l = 1 (1.97)
2. L'intervallo di convergenza I.
Sostituzione:
y = x − 1 (1.98)
La serie diventa:
+∞
X
k=2
1
k ln (k2)yk (1.99)
Sicuramente I comprende −1 < y < 1. Per y = 1:
+∞
X
k=2
1
k ln (k2)yk =
+∞
X
k=2
1 k ln (k2) =
+∞
X
k=2
1
2k ln (k) (1.100)
Criterio INTEGRALE: per accertarsi che la funzione f (x) = 2x ln(x)1 sia decrescente nell'intervallo [2; +∞]
si studia la sua derivata:
f0(x) = 1 2
− ln x − 1
(x ln (x))2 (1.101)
La funzione è decrescente in
− ln x − 1 < 0 (1.102)
ln x > −1 (1.103)
x > e−1 (1.104)
Quindi in tutto l'intervallo di integrazione. Si può ora risolvere l'integrale:
ˆ +∞
2
1
2x ln (x)dx = 1 2
ˆ +∞
2
1
x ln (x)dx = 1
2[ln (ln x)]+∞2 = +∞ (1.105) La serie diverge, come l'integrale. Per y = −1
+∞
X
k=2
1
k ln (k2)yk =
+∞
X
k=2
(−1)k k ln (k2) =
+∞
X
k=2
(−1)k
2k ln (k) (1.106)
Le ipotesi del criterio di LEIBNIZ sono vericate, quindi la serie converge. L'intervallo rispetto a y è quindi
− 1 ≤ y < 1 (1.107)
Tornando a x:
− 1 ≤ x − 1 < 1 (1.108)
− 1 + 1 ≤ x − 1 + 1 < 1 + 1 (1.109)
0 ≤ x < 2 (1.110)
Quindi, utilizzando la scrittura per intervalli:
I = [0; 2) (1.111)