Lezione 2
Cinematica dei processi di diffusione
Corso di Fisica nucleare e subnucleare Paolo Maestro
a.a. 2018/19
Nel regime non relativistico v<<c, sviluppando g in serie di potenze
si ritrovano le definizioni classiche di energia e quantità di moto
Il secondo termine corrisponde all’energia cinetica classica di una particella di massa m0. Il primo termine è una costante: ricordiamo che in meccanica classica l’energia è definita a meno di una costante.
γ = 1
1− v
2c
2=1+ 1 2
v c
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
2
+ 3 8
v c
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
4
+...
p
µp
µ= E
2− c
2p
2= m
02c
4p
µ= m
0c η
µ= m
0γ c
2, m
0γ c !
( v ) = E, c ( p ! )
Possiamo riscrivere il quadrivettore energia-momento come:
p=m !
0γ v → m !
0! v
E = m
0γ c
2= m
0c
21+ 1 2
v c
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
2
+ 3 8
v c
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
4
⎛ +...
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟ = m
0c
2+ 1
2 m
0v
2Quadrivettore energia-momento
E
2= p
2c
2+ m
02c
4E = p
2c
2+ m
02c
4dE d !
p = c
2p ! E = !
v
Dal modulo del quadrimomento si ricavano le seguenti utili equazioni:
Consideriamo un sistema di N particelle con quadrimomento
Il quadrimomento del sistema è la somma dei quadrimomenti delle particelle
Il modulo del quadrimomento totale è un invariante relativistico, e prende il nome di massa invariante del sistema di N particelle.
• Per una sola particella corrisponde alla sua massa a riposo.
• Se due particelle interagiscono e formano uno stato legato la massa invariante dà la massa dello stato legato
• In generale si può pensare come la massa di una pseudo-particella di quadrimomento pari alla somma dei quadrimomenti delle N particelle.
Nel centro di massa (CM) del sistema per definizione , quindi il quadrimomento è
La massa invariante
piµ = Ei, ! pi
( )
i = 1,..., NP
µ= p
iµi=1 N
∑ = E
i, p !
ii=1 N
∑
i=1 N
⎛ ∑
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ P
µP
µ= E
ii=1 N
⎛ ∑
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
2
− !
p
ii=1 N
⎛ ∑
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
2
P
µ*= E
i*, 0
N
⎛ ∑
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ = E ( )*tot P
µP
µ = E
tot*2
P !
tot*= 0
massa invariante
Cinematica delle reazioni tra particelle
a) Decadimenti a ® b1 + b2 + …+ bn
b) Collisioni anelastiche a1 + a2 ® b1 + b2 +... + bn elastiche a1 + a2 ® a1 + a2
Per studiare queste reazioni si considerano i SR
1) del laboratorio (SLAB) dove sono effettuate le misure
2) del centro di massa (SCM) dove la quantità di moto totale è nulla
Il passaggio da un sistema all’altro si effettua con le trasformazioni di Lorentz del quadrimomento
Nei decadimenti e nelle collisioni relativistiche si conservano:
- l’energia totale - la quantità di moto
L’energia cinetica si conserva inoltre nelle collisioni elastiche
Nel caso a) decadimento , il sistema del CM (*) è quello in cui la particella A è in quiete.
Scriviamo la conservazione del quadrimomento
P si misura in MeV/c, la massa in MeV/c2, l’energia in MeV, pertanto si può assumere con queste unità di misura la convenzione c=1.
Il decadimento può avvenire solo se vale questa condizione.
Da ciò si deduce che un oggetto di massa nulla non può decadere in oggetti massivi.
p
Aµ* = m ( Ac
2, 0 ) = p
Bµ* = E ( B*1 + E
B*2 +... + E
B*n, 0 )
+ E
B*2+... + E
B*n, 0 )
m
Ac
2= E
Bi
* i=1
N
∑ = m
B2ic
4+ c
2p
B*2ii=1 N
∑
m
A= m
B2i+ p
B*2ii=1 N
∑
m
A= m
Bi
2
+ p
B*2ii=1 N
∑ ≥ m
Bii=1 N
∑
Le componenti del quadrimomento nei sistemi CM e LAB sono legate dalle trasformazioni di Lorentz
dove abbiamo scomposto il momento nelle componenti parallela e perpendicolare a b. Quest’ultima è detta momento trasverso ed è un invariante di Lorentz.
E
*p
||*p
⊥*⎛
⎝
⎜ ⎜
⎜ ⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟
⎟ ⎟
=
γ
CM−β
CMγ
CM0
−β
CMγ
CMγ
CM0
0 0 1
⎛
⎝
⎜ ⎜
⎜⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟
⎟⎟
E p
||p
⊥⎛
⎝
⎜ ⎜
⎜⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟
⎟⎟
Trasformazioni di Lorentz del quadrimomento
E p
||p
⊥⎛
⎝
⎜ ⎜
⎜⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟
⎟⎟ =
γ
CMβ
CMγ
CM0 β
CMγ
CMγ
CM0
0 0 1
⎛
⎝
⎜ ⎜
⎜⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟
⎟⎟
E
*p
||*p
⊥*⎛
⎝
⎜ ⎜
⎜ ⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟
⎟ ⎟
P !
tot*= ! p
i*i
∑ = 0
p
i⊥*=
i
∑ 0 = p
i⊥i
∑
p
i||*=
i
∑ 0 = γ
CM( pi|| − β
CME
i )
i
∑
γ
CM( pi|| − β
CME
i )
i
∑ = 0
β
CM||=
p
i||i
∑
E
ii
∑
Si può calcolare la velocità del CM nel sistema del LAB, osservando che nel SCM l’impulso totale è nullo
β !
CM=
p !
TotLABE
TotLABPer la conservazione del quadrimomento abbiamo:
dove i indica il quadrimomento totale dello stato iniziale, f quello dello stato finale. Il quadrimomento nel SCM è indicato con *; quello senza * è misurato nel LAB.
Nel SCM, l’impulso totale è nullo, quindi avremo:
Consideriamo un urto della particella proiettile (p) sul bersaglio (b) in cui sono prodotte N particelle f1…fN
€
p* fµ pµf * = pfµpµf = p*iµpµi* = piµpµi
p b
f1 f2
f3
fN-1
fN
LAB
Energia di soglia di una reazione
p
* fµ= E
*ff
∑ , 0
⎛
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟ = T
f*+ m
f, 0
f
⎛ ∑
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟
p
* fµp
*fµ= E
*ff
⎛ ∑
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟
2
= T
f*+ m
ff
⎛ ∑
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟
2
≥ m
ff
⎛ ∑
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟
2
Il quadrimomento dello stato iniziale nel sistema LAB in cui è
piµ piµ = p* fµ pµf *
p
iµ= E
p+ E
b, !
p
p+ ! p
b( ) = E (
p+ m
b, p !
p)
p
iµp
iµ= E (
p+ m
b)
2− p
p2= m
p2+ m
b2+ 2m
bE
p= m
p2+ m
b2+ 2m
b( Tp + m
p)
Riscrivendo la conservazione del quadrimomento
!"p
b = 0
T
p≥ T
s=
m
ff
⎛ ∑
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟
2
− m ( p + m
b)
2
2m
bmp + mb
( )
2 + 2mbTp = Tf*+ mff
⎛
∑
⎝⎜⎜ ⎞
⎠⎟⎟
2
≥ mf
f
⎛
∑
⎝⎜⎜ ⎞
⎠⎟⎟
2
Si definisce energia di soglia Ts, l’energia per cui nel sistema del Centro di Massa le N particelle dello stato finale sono prodotte ferme.
La reazione può avvenire solo se l’energia cinetica della particella incidente è ≥ Ts. Se Ts<0 la reazione non ha soglia.
m
1r !""
1= F
21ˆr
m
2r !""
2= F
12ˆr = −F
21ˆr
⎧
⎨ ⎪
⎩⎪ !
r
CM= m
1!
r
1+ m
2! r
2m
1+ m
2r = ! !
r
1− ! r
2Equazioni del moto di due particelle che interagiscono con una forza centrale
Introducendo le coordinate del CM e la coordinata relativa
si possono riscrivere le equazioni del moto come
(m
1+ m
2) r !""
CM= 0 µ r = F !""
21ˆr
⎧
⎨ ⎪
⎩⎪
Il CM si muove di moto rettilineo uniforme.
La dinamica del sistema è descritta da particella di massa ridotta e coordinata relativa.
Scriviamo le coordinate delle due particelle nel sistema di riferimento del CM
r !
1*= ! r
1− !
r
CM= m
2m
1+ m
2r ! r !
2*= !
r
2− !
r
CM= − m
1m
1+ m
2r !
m
1r !"
1*+ m
2r !"
2*= 0
La quantità di moto totale nel riferimento del CM è nullaµ
= m1m2 m1+ m2 Massa ridottaCinematica classica della diffusione elastica di 2 particelle
Studiamo ora l’urto elastico nel SCM. Da conservazione di energia e quantità di moto
Nel SCM dopo l’urto le velocità delle particelle non cambiano in modulo ma solo in direzione.
m
1v
1i*− m
2v
2i*= 0 = m
1v
1 f*cos θ
CM− m
2v
2 f*cos θ
CMm
1v
1 f*sin θ
CM− m
2v
2 f*sin θ
CM= 0
1
2 m
1v
1i*2+ 1
2 m
2v
2i*2= 1
2 m
1v
1 f*2+ 1
2 m
2v
2 f*2v
1 f*= v
1i*v
2 f*= v
2i*m
1, ! v
1 f*m
2, ! v
2 f*m
2, ! v
2i*m
1, !
v
1i*m
1, !
v
1im
1, ! v
1 fm
2, !
v
2 fv !
1 f= !
v
1 f*+ ! v
CMv
1 fcos θ
LAB= v
1 f*cos θ
CM+ v
CMv
1 fsin θ
LAB= v
1 f*sin θ
CMRicaviamo ora le velocità finali nel SLAB utilizzando la legge di trasformazione delle velocità e scomponendo nella componenti parallela e perpendicolare a vCM
Sommando le due ultime equazioni al quadrato si ottiene
e sostituendo a vcm e v1f* le espressioni
si ricava
v
1 f2= v
1 f*2+ 2v
1 f*v
CMcos θ
CM+ v
CM2vCM = m1v1i m1+ m2
v1 f* = v1i* = v1i − vCM = v1i − m1v1i
m1+ m2 = m2v1i m1+ m2
v
1 f2= m
22+ m
12m
1+ m
2( )
2v
1i2
+ 2 m
2m
1m
1+ m
2( )
2cos θ
CMv
1i2
Moltiplicando quest’ultima per ½ m1, otteniamo l’equazione dell’energia finale
Con procedimento analogo si ricava l’energia finale della particella 2
Notiamo che l’energia E1f è massima per qCM=0 e minima per qCM=p, e viceversa per E2f
Se le particelle hanno masse simili (m1≈m2)
Tipico esempio è l’urto elastico di un neutrone su di un protone inizialmente fermo (moderazione dei neutroni), in cui il protone può arrivare ad assorbire tutta l’energia del neutrone incidente.
Se invece m1>>m2
E
1 f= m
22+ m
12+ 2m
2m
1cos θ
CMm
1+ m
2( )
2E
1iE
2 f= 2m
2m
1( 1− cos θ
CM)
m
1+ m
2( )
2E
1im
1− m
2( )
2m
1+ m
2( )
2E
1i≤ E
1 f≤ E
1i0 ≤ E
2 f≤
4m
2m
1m
1+ m
2( )
2E
1i0 ≤ E
1 f≤ E
1i0 ≤ E
2 f≤ E
1iE
1 f≈ E
1iE
2 f≈ 0
Per trovare la relazione tra l’angolo di diffusione nel SCM e quello nel LAB, utilizziamo la legge di trasformazione delle velocità e scomponiamola nella componenti parallela e perpendicolare a vCM
Dividendo l’ultima equazione per la penultima si ottiene
che può essere riscritta come
avendo utilizzato le equazioni
v !
1 f*= !
v
1 f− ! v
CMv
1 f*cos θ
CM= v
1 fcos θ
LAB− v
CMv
1 f*sin θ
CM= v
1 fsin θ
LABtan θ
LAB= sin θ
CMcos θ
CM+ m
1m
2tan θ
LAB= v
1 f*sin θ
CMv
1 f*cos θ
CM+ v
CM= sin θ
CMcos θ
CM+ v
CMv
1 f*vCM = m1v1i m1+ m2
v1 f* = v1i* = v1i − vCM = v1i − m1v1i
m + m = m2v1i m + m
v
CMv
1 f*= m
1m
2Scriviamo la massa invariante del sistema e ricaviamo l’energia del CM
La velocità del CM è e il gamma di Lorentz
E1 f, ! p1 f
( )
E1i, ! p1i
( )
E2 f, ! p2 f
( )
m2, 0
( ) (
E1i*, p!1i*) (
E2i*, −p!1i*)
E2 f* , −! p1 f*
( )
E1 f* , ! p1 f*
( )
P
1i+ P
2i( )
2= E ( 1i + m
2, p !
1i)
2 = m
12 + m
22 + 2E
1i m
2
P
1i+ P
2i( )
2= P ( 1i* + P
2i*)
2 = E ( 1i* + E
2i* )
2 = E
*2 = s
+ E
2i*)
2= E
*2= s
s = m
12+ m
22+ 2E
1im
2β
CM=
p !
1iE
1i+ m
2γ
CM= E
1i+ m
2m
12+ m
22+ 2E
1im
2= E
1i+ m
2s
Cinematica relativistica della diffusione elastica di 2 particelle
q1 q2
E
1i*= γ
CM( E
1i− β
CMp !
1i) = E
1i+ m s
2E
1i−
p !
1i 2E
1i+ m
2⎛
⎝
⎜ ⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟ =
m
12+ m
2E
1is E
2i*= γ
CM( E
2i− β
CMp !
2i) = E
1i+ m s
2m
2= m
22+ m s
2E
1ip !
1i*= γ
CM( p !
1i− β
CME
1i) = E
1i+ m s
2p !
1i− E p !
1i1i
+ m
2E
1i⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ = m
2s
p !
1ip !
2i*= γ
CM( p !
2i− β
CME
2i) = − E
1i+ m s
2E p !
1i1i
+ m
2m
2= − m
2s
p !
1iE’ più semplice studiare il processo nel SCM. Usando le trasformazioni di Lorentz si possono trovare le espressioni per energie e momenti nel SCM prima dell’urto
Nel SCM dopo l’urto i momenti non cambiano in modulo ma solo in direzione
Da cui segue che
p !
2i*= !
p
2 f*= !
p
1i*= !
p
1 f*= m
2s
p !
1iE
1 f*= E
1i*= m
12+ m
2E
1is E
2 f*= E
2i*= m
22+ m
2E
1is
Ricaviamo ora energia e momenti dopo l’urto nel SLAB. Scriviamo le equazioni di conservazione di energia e momento:
Scriviamo inoltre l’equazione di invarianza del quadrimomento e, utilizzando le equazioni sopra, ricaviamo l’energia di m2 dopo l’urto in funzione dell’angolo di scattering q2
E
1 f+ E
2 f= E
1i+ m
2p
1 fcos θ
1+ p
2 fcos θ
2= p
1ip
1 fsin θ
1= p
2 fsin θ
2P
1 f+ P
2 f( )
2= P (
1i+ P
2i)
2m
12+ m
22+ 2E
1 fE
2 f− 2 ! p
1 f⋅ !
p
2 f= m
12+ m
22+ 2E
1im
2E
1 fE
2 f− p
1 fp
2 fcos ( θ
1+ θ
2) = E
1im
2E
2 f( E
1i+ m
2− E
2 f) − p
1 fp
2 fcos θ
1cos θ
2+ p
1 fp
2 fsin θ
1sin θ
2= E
1im
2E
2 f( E
1i+ m
2− E
2 f) − p
2 fcos θ
2( p
1i− p
2 fcos θ
2) + p
2 f2sin
2θ
2= E
1im
2E
2 fE
1i+ E
2 fm
2− E
2 f2+ p
2 f2− p
1ip
2 fcos θ
2= E
1im
2E
2 fE
1i+ E
2 fm
2− m
22− p
1ip
2 fcos θ
2= E
1im
2E
2 f− m
2( ) ( E
1i+ m
2) = p
1iE
2 f2− m
22cos θ
2E
2 f2⎡ ⎣⎢ ( E
1i+ m
2)
2− p
1i2cos
2θ
2⎤ ⎦⎥ − 2E
2 fm
2( E
1i+ m
2)
2+ m
22⎡ ⎣⎢ ( E
1i+ m
2)
2+ p
1i2cos
2θ
2⎤ ⎦⎥ = 0
Con un procedimento analogo si può ricavare l’energia dopo l’urto di m1 in funzione di q1
La relazione tra l’angolo nel SCM e quello nel LAB si ottiene dalle trasformazioni di Lorentz
E
1 f= ( E
1i+ m
2) ( E
1im
2+ m
12) ± p
1i2cos θ
1m
22− m
12sin
2θ
1E
1i+ m
2( )
2− p
1i2cos
2θ
1E
2 f= m
2( E
1i+ m
2)
2+ p
1i2cos
2θ
2E
1i+ m
2( )
2− p
1i2cos
2θ
2E
1 f= γ
CM( E
1 f*+ β
CM⋅ p
1 f*cos θ
CM)
p
1 fcos θ
1= γ
CM( p
1 f*cos θ
CM+ β
CME
1 f*)
p
1 fsin θ
1= p
1 f*sin θ
CMtan θ
1= p
1 f*sin θ
CMγ
CM( p
1 f*cos θ
CM+ β
CME
1 f*) =
p
1 f*sin θ
CMγ
CME
1 f*p
1 f*