Le origini del nostro futuro - corso di storia antica e medioevale. Vol. 2. Dalla crisi dell'impero romano al XIV secolo
Frugoni Chiara; Magnetto Anna
[Milano 2003]
Artifex bonus Enrico Castelnuovo
Dagli scultori longobardi a Giotto, da Simone Martini a Claus Sluter, venticinque profili di pittori, scultori, architetti, miniaturisti e orafi.
[Bari 2004]
La voce delle immagini Chiara Frugoni
Mille anni di immagini di un lungo Medioevo scorrono davanti ai tuoi occhi e assumono per la prima volta un senso...
La Città Medievale Jacques Le Goff
Gli spazi urbani, grazie al movimento di uomini, di merci, di capitali, di culture, divennero i punti nodali di una grande trama attraverso la quale l’Europa assorbì gli elementi di diversità e di novità che provenivano dal mondo esterno.. .
La civiltà dell'Occidente medievale Jacques Le Goff
«Ho centrato questo libro sui secoli tra il X e il XIII, che costituiscono in una piú ampia prospettiva un momento decisivo nell'evoluzione dell'Occidente»
[Milano 1999]
Arte medievale. Interpretazioni storiografiche, a cura di Adriano Peroni e Marina Righetti
Angiola Maria Romanini
L’alto medioevo - La scultura pavese nel quadro dell’arte preromanica di Lombardia - Problemi di scultura e plastica altomedievali - Tradizione e
“mutazioni” nella cultura figurativa precarolingia - Il concetto di classico e l’alto medioevo - La questione dei rapporti tra l’Europa carolingia e la nascita di un linguaggio figurativo europeo - Scultura nella Langobardia major: questioni storiografiche - Committenza regia e pluralismo culturale nella Langobardia major - XII-XIII secolo - Tracce per una storia dell’architettura gotica a Spoleto - Arte comunale [
Spoleto 2005]
L’invenzione del quotidiano Michel de Certau
traduzione di M. B
ACCIANINI, prefazione di A. A
BRUZZESEe postfazione di D. B
ORRELLI, Edizioni Lavoro, Roma 2001.
Giotto e gli umanisti. Gli umanisti osservatori della pittura in Italia e la scoperta della composizione pittorica 1350-1450
Michael Baxandall
In questo libro l'autore documenta e dimostra come la lingua degli umanisti, un latino neo-classico e neo-ciceroniano, influì in maniera determinante sul loro modo di parlare e pensare riguardo alle opere d'arte. Attraverso gli scritti di Petrarca, Boccaccio, Villani, Vittorino da Feltre, Guarino da Verona, Crisolora, Facio, Filelfo, Biondo, Valla e Leon Battista Alberti assistiamo al formarsi di una specifica critica d'arte umanistica che si misura con gli artisti del proprio tempo, da Giotto e i giotteschi ai fiamminghi Jan van Eyck e
Rogier van der Weyden, da Pisanello a Gentile da Fabriano (più noti e apprezzati di Masaccio) da Donatello a Ghiberti.