E.M.I. Shield e Grounding:
analisi applicata ai sistemi di cablaggio strutturato
Fondamenti teorici
Pier Luca Montessoro
pierluca.montessoro@diegm.uniud.it
Nota di Copyright
Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slides) è protetto dalle leggi sul
copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slides (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà degli autori indicati a pag. 1.
Le slides possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica, per scopi istituzionali, non a fine di lucro. In tal caso non è richiesta alcuna autorizzazione.
Ogni altra utilizzazione o riproduzione (ivi incluse, ma non limitatamente, le
riproduzioni su supporti magnetici, su reti di calcolatori e stampate) in toto o in parte è vietata, se non esplicitamente autorizzata per iscritto, a priori, da parte degli autori.
L’informazione contenuta in queste slides è ritenuta essere accurata alla data della pubblicazione. Essa è fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di impianti, prodotti, reti, ecc. In ogni caso essa è soggetta a cambiamenti senza preavviso. Gli autori non assumono alcuna responsabilità per il contenuto di queste slides (ivi incluse, ma non limitatamente, la correttezza, completezza,
applicabilità, aggiornamento dell’informazione).
In ogni caso non può essere dichiarata conformità all’informazione contenuta in queste slides.
In ogni caso questa nota di copyright non deve mai essere rimossa e deve essere riportata anche in utilizzi parziali.
Carica elettrica (Q)
Unità di misura: Coulomb (C)
6.28 • 1028 elettroni generano una carica negativa di 1 C
Si definisce corrente di 1 Ampere (A) un flusso uniforme di 1 C in 1 secondo
Cariche elettriche interagiscono attraendosi o respingendosi:
f = Q1Q2/r2k (legge di Coulomb) dove:
r = distanza, k = costante dielettrica (relativa)
Campo elettrico (E)
Possiamo misurare l’intensità della forza di
attrazione/repulsione nello spazio circostante un corpo carico Q1
Definiamo campo elettrico la grandezza E = Q1/r2k
E è rivolto in direzione di r Unità di misura: V/m
Poiché f = Q2E , se Q2 = 1 C allora f = E
Pertanto E può essere definito come forza esercitata sulla carica unitaria
Potenziale elettrico (V)
Definito per il campo elettrico in modo analogo al campo gravitazionale
Unità di misura: Volt (V)
1 V = energia di 1 Joule (J) per una carica di 1 C 1 V = differenza di potenziale di due punti del campo elettrico tali che una carica di 1 C
passando dall’uno all’altro perda/acquisti 1 J di energia
1 V = lavoro necessario per spostare una carica unitaria tra due punti la cui differenza di
campo elettrico sia di 1 V/m
Forza elettromotrice (V
E)
E` definita come il lavoro necessario per spostare una carica unitaria lungo un
percorso chiuso in un campo elettrico
Per un campo elettrico statico:
VE = 0
V
EE dl
L
= ∫ ⋅
Conduttore sferico carico
Definiamo zero il potenziale all’infinito
Il campo intorno ad una sfera è radiale, e vale E = Q/kr2
Il lavoro per portare una carica Q
dall’infinito alla superficie della sfera è:
che, riferito alla carica Q diventa:
W Q Q
kr dr Q Q kr
r
= − =
∫
∞∆
2∆
W V Q
∆ = =
Capacità (C)
La carica di una sfera ed il potenziale sulla superficie sono quindi proporzionali
Definiamo il coefficiente capacità Unità di misura: Farad (F)
1 F = capacità di un conduttore isolato con carica 1 C il cui potenziale elettrico vale 1 V Esso rappresenta la capacità del conduttore a portare una carica elettrica
Per la sfera vale:
C Q
= = kr
Esempi di campo elettrico
-Q = carica indotta
Piano di terra infinito:
fornisce al conduttore esterno -Q senza cambiare il proprio potenziale (zero)
Cilindri circolari concentrici
Differenza di potenziale:
dove εε = costante dielettrica del mezzo = kεε0 Capacità:
V Q r
= − r 2
1 2
ln
C = − 2 r r
1 2
ln /
Energia
L’energia elettrica è sempre immagazzinata in campi elettrici
I conduttori servono per definire la geometria del campo
Alle basse frequenze la maggior parte
dell’energia è contenuta nei componenti (sistema a parametri concentrati)
Al crescere della frequenza diventa sempre
più rilevante la geometria dei conduttori, i cui campi contengono l’energia (“sistema a
parametri distribuiti”)
Mutua capacità (c
ij)
Teorema di reciprocità di Green:
In un sistema di N cariche:
dove i termini cij rappresentano le mutue capacità
Σ V Q
n' n= Σ V Q
n n'Q c V c V c V Q c V c V c V
1 11 1 12 2 13 3
2 21 1 22 2 23 3
= + + +
= + + +
...
...
...
Mutua capacità
Q3 = 0
Q3/V1=c31=0
Mutua capacità
Q3 0
Q3/V1=c310
Problemi pratici
Le mutue capacità possono indurre correnti che si sommano all’interno del sistema ai segnali da elaborare
Spesso le soluzioni teoricamente valide non sono praticamente applicabili
feedback
eliminazione del feedback
Una schermatura elettrostatica, per essere
efficace, deve essere collegata al riferimento di tensione (zero volt) di tutti i circuiti contenuti all’interno dello schermo.
La corrente indotta resta confinata nello schermo
Lo schermo deve essere collegato al riferimento di tensione (zero volt) in corrispondenza del
collegamento di terra.
NO!
Problemi
Il sistema all’interno dello schermo non può essere completamente isolato dall’esterno (es.
alimentazione elettrica, segnali di I/O) Altri fattori (es. sicurezza elettrica)
impongono più collegamenti di terra,
generando dei loop, nei quali possono essere indotte correnti indesiderate (v. oltre)
Correnti nello schermo possono accoppiarsi con i circuiti contenuti all’interno e quindi introdurre rumore
elettrico
Definisce il flusso elettrico attraverso una superficie chiusa racchiudente una carica totale Q
(flusso = somma integrale della componente del campo elettrico ortogonale alla superficie per ogni elemento dS)
Φ
E NS
E u dS Q
= ∫ ⋅ = ε
0
Campo magnetico (B)
Analogo al campo elettrico: al posto che usare una carica unitaria, si usa per la misurazione un dipolo magnetico unitario
Un campo magnetico può essere generato da:
un magnete permanente
una carica elettrica in movimento
N O E
I
Campo magnetico
Unità di misura: Tesla (T)
1 T = campo magnetico che produce una forza di 1 Newton (N) su una carica di 1 C in moto perpendicolare al campo alla velocità di 1 m/s
Legge di Gauss per il campo magnetico
Contrariamente alla carica elettrica, non
esiste la “carica magnetica”: esistono soltanto dipoli magnetici
La legge di Gauss per il campo magnetico è analoga a quella per il campo elettrico, alla luce della precedente considerazione
il flusso del campo magnetico attraverso una superficie chiusa è sempre nullo
Φ
B NS
B u dS
= ∫ ⋅ = 0
Geometria del campo magnetico
Tende a concentrarsi nei materiali ferro-
magnetici, in modo da minimizzare l’energia globale del sistema
Intensità del campo magnetico
Sperimentalmente si osserva che:
E` proporzionale a nI
E` inversamente proporzionale alla distanza G
Se G raddoppia, per ottenere lo stesso campo occorre raddoppiare B
Introduciamo la grandezza H=nI/G (corrente totale nelle spire per unità di lunghezza del campo B)
Permeabilità magnetica ()
È definita come:
Quindi, per l’esempio di prima:
µ = B H
nI B
l B l
A A
G
= +
Gµ µ
Possiamo esprimere la relazione tra H e nI in forma integrale:
Integrando lungo un piccolo percorso, in cui il campo generato dalla corrente all’esterno sia trascurabile:
Hdl nI
∫ =
Hdl rH I H I
∫ = 2 π = → = 2 π r
Esempio
La corrente risultante all’interno del
cammino di integrazione è nulla, quindi il campo magnetico esterno è nullo
In realtà:
le due correnti non sono mai perfettamente coassiali
le due correnti non scorrono lungo una linea retta infinita
Esempio
Poiché le correnti non sono coassiali, i campi magnetici non si annullano esattamente in
prossimità dei due conduttori. Soltanto a D >> d la differenza diventa trascurabile.
d I H
Esempio
II
La twistatura consente di:
tenere vicini i conduttori, anche in corrispondenza di tratti curvi
alternare in ciascun punto dello spazio
circostante la predominanza del campo di un conduttore rispetto all’altro, dando
luogo ad un annullamento quasi totale del campo risultante
“Loop” magnetici
L’area delle spire (loop) dei conduttori gioca un ruolo fondamentale:
tutti i conduttori che trasportano segnali critici devono formare loop di area
minima per ridurre l’effetto dei campi magnetici esterni
tutte le correnti devono fluire attraverso conduttori che formano loop di area
minima per ridurre la generazione di campi magnetici
Legge di Faraday-Henry
Sperimentalmente si osserva che si può
generare corrente in un conduttore se lo si fa muovere in un campo magnetico, oppure se lo si tiene fermo in un campo magnetico
variabile. In particolare:
la corrente dipende dall’area A della spira la corrente aumenta se il flusso del campo varia più rapidamente
se si utilizzano n spire, la forza
elettromotrice indotta è proporzionale a n, all’area A, e alla velocità di variazione del flusso del campo
Legge di Faraday-Henry
Un flusso di campo magnetico variabile
induce, in ogni circuito chiuso immerso nel campo, una forza elettromotrice
proporzionale alla variazione nel tempo del flusso del campo magnetico attraverso il
circuito:
(n numero di spire)
V nA d
E
dt
= − Φ
BB diminuisce B aumenta
B B
E E
Una variazione di corrente in un conduttore crea una variazione di campo magnetico il quale, a
sua volta, induce una tensione ai capi del
conduttore in base alla legge di Faraday-Henry La forza elettromotrice indotta nel conduttore dipende dalle caratteristiche fisiche e
geometriche del sistema
Poiché il flusso B dipende dalla corrente I:
Attenzione: V aumenta all’aumentare della
V nA d
dt nk dI
dt L dI
E
dt
= − Φ
B= − = −
Induttanza (L)
Unità di misura: Henry (H)
1 H = geometria e caratteristiche fisiche di un sistema tale per cui una variazione di
corrente di 1 A/s nel conduttore autoinduce nello stesso conduttore una forza
elettromotrice di 1 V
La forza elettromotrice autoindotta agisce
sempre in modo da opporsi al cambiamento della corrente
Se il sistema non è rigido tende a deformarsi per mimizzare l’energia complessiva
Mutua induttanza (M
ij)
Definisce l’interazione tra circuiti distinti come rapporto tra la variazione di corrente nel circuito 1 e la forza elettromotrice indotta nel circuito 2:
Inoltre vale:
La mutua induttanza tra due linee di segnale determina la diafonia
V M dI
2 21
dt
= −
1M
12= M
21, M
13= M
31, ...
Esempio
d
l
L’area del loop è approssimativamente A = dl
d non può essere nullo a causa dell’isolante tra i due conduttori
Schermature
Le schermature elettrostatiche, efficaci contro i campi elettrici, lo sono molto meno contro i campi magnetici
Per questa ragione anche nei cavi STP le coppie, schermate singolarmente, sono twistate
Cavo tipo 1 IBM
Schermature
L’efficacia di una schermatura dipende anche dalla permeabilità magnetica del materiale
(es. canaline metalliche)
Una schermatura è efficace se l’intero circuito (loop di corrente) è contenuto al suo interno:
non è possibile schermare un singolo conduttore o un sistema in cui il
collegamento di terra è usato come ritorno di segnale
Loop di massa
Un conduttore usato per la tensione di
riferimento (0 V), se collegato a massa (lo schermo) in più di un punto forma dei loop che si accoppiano ai campi magnetici esterni
Loop di terra
Uno schermo, messo a terra in più di un punto, oltre a risentire delle differenze di potenziale di terra, forma dei loop che si accoppiano ai campi magnetici esterni
Campo elettromagnetico
Come visto finora:
un campo magnetico variabile produce una forza elettromotrice
una corrente variabile produce un campo elettrico variabile
E` possibile che un campo magnetico
variabile generi un campo elettrico variabile, che a sua volta genera un campo magnetico variabile e così via?
Campo elettromagnetico
Maxwell ha trovato una relazione tra campo elettrico e magnetico che, in assenza di
correnti, assume la forma:
(legge di Ampere-Maxwell) In pratica:
un campo elettrico dipendente dal tempo
comporta l’esistenza, nel medesimo luogo, di un campo magnetico
B d l d
dt E u dS
NS L
⋅ = ∫ ⋅
∫
0 0Equazioni di Maxwell
È l’insieme di equazioni costituito da:
legge di Gauss per il campo elettrico legge di Gauss per il campo magnetico legge di Faraday-Henry
legge di Ampere-Maxwell
Costituiscono il fondamento della teoria delle interazioni elettromagnetiche
La carica elettrica Q e la corrente I sono dette sorgenti del campo elettromagnetico
Le equazioni di Maxwell consentono di calcolare E e B a partire da Q e da I
Campo elettromagnetico
Una corrente variabile genera un campo
magnetico variabile che a sua volta genera un campo elettrico variabile e così via
L’insieme dei due campi prende il nome di campo elettromagnetico
La relazione tra i due campi permette al campo elettromagnetico di propagarsi
La propagazione del campo elettromagnetico prende il nome di onda elettromagnetica
elettromagnetica
Le due componenti del campo
elettromagnetico, B ed E, giacciono in un piano perpendicolare alla direzione di propagazione Quando B ed E sono reciprocamente ortogonali l’onda elettromagnetica è piana
A distanza d >> dalla sorgente l’onda diventa praticamente piana
elettromagnetica
Frequenza (f) o lunghezza d’onda (λλ)
f e λλ sono correlate dalla velocità della luce nel vuoto (c = 3⋅⋅108 m/s):
Intensità
può essere definita indifferentemente in relazione a E (V/m) o a H=B/ (A/m)
può essere definita in termini di densità di potenza:
⋅⋅
λ ( ) ( / ) ( ) m c m s
f Hz f
= = ⋅ 3 10
8elettromagnetica
Impedenza
Definita come rapporto tra le intensità dei campi elettrico e magnetico:
L’impedenza di un’onda piana è pari a quella del vuoto: Z = 377
In prossimità di un generatore di campo magnetico Z < 377 (bassa impedenza) In prossimità di un generatore di campo
Z E V m
H A m
( ) ( / )
( / )
Ω =
Campo vicino e campo lontano
elettromagnetiche
Le leggi viste regolano tutti i fenomeni
elettromagnetici, dalla corrente continua alle frequenze superiori ai GHz
Al crescere della frequenza diminuisce la possibilità di confinare i campi
elettromagnetici all’interno dei componenti dei circuiti elettronici
A frequenze elevate qualsiasi elemento tende ad irradiare energia sotto forma di onde
elettromagnetiche
Onde elettromagnetiche
I materiali conduttori permettono di realizzare:
circuiti che “guidano” le onde
elettromagnetiche (linee di trasmissione, guide d’onda)
circuiti che irradiano le onde
elettromagnetiche nello spazio (antenne trasmittenti)
circuiti in cui le onde elettromagnetiche incidenti inducono correnti elettriche (antenne riceventi)
Linee di trasmissione
Lungo una linea di trasmissione composta da due conduttori paralleli, con capacità per
unità di lunghezza C e induttanza per unità di lunghezza L l’onda di un potenziale elettrico si propaga a velocità
La corrente elettrica che fluisce dalla sorgente è determinata dalla impedenza caratteristica della linea
v = LC 1
Z = L C
Linee di trasmissione
Se alla fine della linea si inserisce un resistore di resistenza R = Z0, la propagazione
dell’onda elettromagnetica avviene come se la linea fosse infinitamente lunga
Se in un qualsiasi punto la linea viene
interrotta o cortocircuitata, la corrente o la tensione devono diventare zero. Ma vale
anche I = Z0V. La relazione resta soddisfatta perché si genera un’onda riflessa che,
sommandosi con quella diretta, la annulla.
Campi nelle linee di trasmissione
due conduttori paralleli
Tutte le linee di campo elettrico attraversano il piano centrale
perpendicolarmente Se fosse un
conduttore non ci sarebbe passaggio laterale di corrente
Campi nelle linee di trasmissione
La corrente non attraversa il
conduttore in un punto finché il campo non lo raggiunge
Se la linea è adattata (terminata con R = Z0) l’energia viene dissipata su R
I campi sono
concentrati tra il conduttore e il
Campi nelle linee di trasmissione
due conduttori i cui campi condividono il medesimo spazio
La sovrapposizione dei campi genera
l’accoppiamento elettrico tra i conduttori, il cui effetto, se trasportano segnali, è la diafonia
Campi nelle linee di trasmissione
esempio semplice di campo in cavo coassiale
Tutta la corrente di ritorno del segnale deve passare
attraverso il
conduttore esterno Qualsiasi altro
cammino di ritorno genera campi
elettromagnetici esterni