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Academic year: 2021

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(1)

Polinomi

I polinomi della forma

p(x) = a 0 + a 1 · x + a 2 · x 2 + · · · + a N · x N

richiedono N potenze, N somme e N moltiplicazioni per essere valutati Un metodo pi` u efficiente (Horner) ` e

p(x) = a 0 + x · (a 1 + x · (a 2 + · · · + x · (a N −1 + a N · x))) che richiede solo N moltiplicazioni e N somme.

In pratica devo fare un ciclo 1. assegno a p(x) il valore a N

2. per j che va da N − 1 a 0 scendendo un numero alla volta

3. moltiplico p per x e aggiungo a j

4. ripeto il punto precedente finch´ e j non raggiunge

zero

(2)

Esempio: N = 3

• P = a 3

• P = P · x + a 2 = a 3 · x + a 2

• P = P · x + a 1 = a 3 · x 2 + a 2 · x + a 1

• P = P · x + a 0 = a 3 · x 3 + a 2 · x 2 + a 1 · x + a 0

(3)

Derivate

p (x) = a 1 + 2 · a 2 · x + 3 · a 3 · x 2 + · · · + N · a N · x N −1 Si possono calcolare in modo analogo ai polinomi e assieme ad essi con il seguente trucco

1. assegno a p(x) il valore a n

2. assegno a p (x) il valore 0

3. per j che va da N − 1 a 0 scendendo un numero alla volta

4. moltiplico p (x) per x e aggiungo p(x) 5. moltiplico p(x) per x e aggiungo a j

6. ripeto i due punti precedenti finch´ e j non raggiunge

zero

(4)

Esempio: polinomio di terzo grado

• D = 0

• P = a 3

• D = D · x + P = a 3

• P = P · x + a 2 = a 3 · x + a 2

• D = D · x + P = 2 · a 3 · x + a 2

• P = P · x + a 1 = a 3 · x 2 + a 2 · x + a 1

• D = D · x + P = 3 · a 3 · x 2 + 2 · a 2 · x + a 1

• P = P · x + a 0 = a 3 · x 3 + a 2 · x 2 + a 1 · x + a 0

(5)

Divisione di un polinomio

Se x 0 ` e uno zero di un polinomio dei grado n, p n (x), questo si pu` o scrivere come

p n (x) = (x − x 0 ) · p n−1 (x)

Voglio trovare i coefficienti di p n −1 (x) a partire da quelli di p n (x). Per fare questo esplicito il prodotto

(x−x 0 )·(a 0 +a 1 x+a 2 x 2 +a 3 x 3 +. . . )+R = a 0 +a 1 x+a 2 x 2 +a 3 x 3 +a 4 x 4 +. . .

che da’

a 0 = R−a 0 x 0 a 1 = a 0 −a 1 x 0 a 2 = a 1 −a 2 x 0 . . . a n = a n−1 da cui si trova per a j :

a n−1 = a n a j = a j+1 + a j+1 x 0 R = a 0 + a 0 x 0

In questo modo, partendo da n, ogni a j viene calcolato quando a j+1 ` e gi` a noto.

Questo procedimento rende particolarmente semplice

trovare le radici di un polinomio dato che, trovata la

prima, si pu` o ridurre di grado il polinomio e trovare

la successiva. Il procedimento si interrompe quando il

polinomio ` e arrivato al grado zero oppure quando non

ci sono pi` u radici reali

(6)

Radici di equazioni

L’equazione:

f (x) = 0

ha un numero di soluzioni non note a priori 1. isolo la radice

2. calcolo con precisione il valore

Non c’ ` e un metodo universale per 1). Possibili strategie

• parto da un intervallo e lo allargo fino a includere una radice

• divido l’intervallo in cui cerco la radice in intervallini [x j−1 , x j ] finch´ e

f (x j−1 ) · f (x j ) < 0

Isolata la radice la si pu` o calcolare con il metodo di bisezione

Alternativa: parto da uno o due punti e cerco una suc-

cessione che converga alla radice.

(7)

Bisezione

Se in [x low , x hig ] esiste una radice e la voglio calcolare con precisione ε suppongo che:

f (x low ) < 0 e f (x hig ) > 0

Prendo allora il punto medio

x med = 1

2 · (x low + x hig )

e calcolo f (x med ).

(8)

• Se |x hig − x low | < ε termino il ciclo;

• se f (x med ) e f (x low ) hanno lo stesso segno ; 1. [x med , x hig ] come nuovo intervallo;

2. 1 2 · (x med + x hig ) ` e il nuovo punto medio;

• Se f (x med ) e f (x hig ) hanno lo stesso segno;

1. [x low , x med ] come nuovo intervallo;

2. 1 2 · (x low + x med ) ` e il nuovo punto medio;

• ripeto il ciclo;

La precisione dopo N passi ` e 2 1

N

volte l’intervallo inizia-

le.

(9)

Metodo di Newton

E applicabile quando si conosce la derivata della fun- ` zione. Espando la funzione vicino allo zero

f (x) = f (x 1 ) + f (x 1 ) · (x − x 1 )

supponendo quindi che i termini non lineari si possano trascurare. Se la relazione fosse esatta, e non approssi- mata al primo ordine, avrei per lo zero α:

0 = f (x 1 ) + f (x 1 ) · (α − x 1 ) e quindi

α = x 1 − f (x 1 ) f (x 1 )

In generale per` o la successione definita da x N +1 = x N − f (x N )

f (x N )

pu` o convergere verso un limite finito, e in questo caso il limite ` e una radice dell’equazione.

Inconvenienti

• la convergenza non ` e garantita;

• ` e necessario conoscere la derivata.

(10)

Precisione

Chiamo α la radice, quindi f (α) = 0. Esister` a allora uno ξ N , con α < ξ N < x N tale che:

f (α) − f (x N ) = (α − x N ) · f (x N ) + 1

2 · f ′′N ) · (α − x N ) 2 da cui, essendo f (α) = 0:

− f (x N )

f (x N ) = (α − x N ) + 1

2 · f ′′N )

f (x N ) · (α − x N ) 2

α − x N = − f (x N )

f (x N ) − 1

2 · f ′′N )

f (x N ) · (α − x N ) 2 Ricordando che

(x N +1 − x N ) = − f (x N ) f (x N ) trovo

α − x N = (x N +1 − x N ) − 1

2 · f ′′N )

f (x N ) · (α − x N ) 2

α − x N +1 = − 1

2 · f ′′ (ξ N )

f N ) · (α − x N ) 2 = C N · (α − x N ) 2 Per N → ∞ C N → C purch´ e la derivata non si annulli.

l’andamento dell’errore ` e quindi

|α − x N +1 | ≈ C · |α − x N | 2

(11)

Metodo della secante

• ` E utile quando non si pu` o calcolare la derivata;

• richiede la conoscenza della funzione in due punti per partire.

Attraverso due punti di una curva passa una secante: la posso prolungare fino al punto dove interseca le ascisse.

(x 0 , f 0 ) e (x 1 , f 1 ) siano i due punti iniziali f 2 − f 1

x 2 − x 1

= f 1 − f 0

x 1 − x 0

Imponendo f 2 = 0 si trova il nuovo punto x 2 x 2 = x 1 − f 1

f 1 − f 0

· (x 1 − x 0 )

Analogamente i punti successivi sono dati dalla re- lazione di ricorrenza:

x N +1 = x N − f N

f N − f N −1

· (x N − x N −1 ) L’errore ` e dato da

|α − x N +1 | ≈ C · |α − x N | · |α − x N −1 |

(12)

Metodi di punto fisso

Un punto x 0 per cui valga

g(x 0 ) = x 0

si dice punto fisso di g(x). Posto f (x) = g(x) + x si ha g(x 0 ) = f (x 0 ) + x 0 = x 0 ⇒ f (x 0 ) = 0

Esiste quindi una stretta relazione tra punti fissi e zeri.

Un modo per trovare gli zeri di una funzione f (x) ` e trovare i punti fissi di g(x) = f (x) + x.

Il metodo pi` u semplice consiste nel definire la succes- sione

x N +1 = g(x N )

il cui limite ` e un punto fisso (se esiste finito). questa successione non ` e per` o l’unica scelta possibile: ad esem- pio, l’equazione

x 2 − 3x + 2 = 0

`

e equivalente a

x 2 − 2x + 2 = x ma anche a

3 − 2

x = x

che hanno gli stessi punti fissi, ma possono avere diverse propriet` a di convergenza

x N converge in un intervallo [a, b] se per ogni x, y ∈ [a, b]

vale

|g(x) − g(y)| < k · |x − y| k < 1

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