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Rassegna Stampa Giovedì 19 maggio 2022 Servizi di Media Monitoring

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Giovedì 19 maggio 2022

Rassegna Stampa

Servizi di Media Monitoring

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Time: 18/05/22 22:24 IL_MATTINO - BENEVENTO - 22 - 19/05/22 ----

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Giovedì 19 Maggio 2022 ilmattino.it

Primo PianoBenevento M

«Purtroppo anche il Sannio ri- specchia in pieno il trend nazio- nale per quanto attiene il discor- so della crisi endemica che attra- versa il comparto moda». Nicola Romano, numero uno della Con- fcommercio, fa luce sulle ten- denze disomogenee che si regi- strano nei vari comparti impren- ditoriali. Se infarti per abbiglia- mento e calzature «ci sono solo chiusure e nessuna nuova aper- tura», al contrario e per fortuna,

«sta andando il settore del food che a dire il vero ha sempre tira- to più degli altri»

Quali sono i motivi che frena- no ormai da anni il commercio tradizionale dell’abbigliamen- to e delle calzature?

«Pagano questo scotto prima di tutto a causa del commercio on-

line. Inoltre, la crisi ha portato una serie di piccole attività gesti- te direttamente dai nuclei fami- liari specie nei piccoli centri, a una carenza di liquidità e quindi alle cessazioni. Bloccare le vendi- te significa non far fronte ai pa- gamenti e quindi perdere forni- tori di riferimento. Il colpo mor- tale comunque è arrivato

dall’e-commerce e dal potenzia- mento dei centri commerciali ar- tificiali. Il comparto moda un in- cremento di fatturato lo registra solo nelle grosse catene destina- te al cittadino medio».

Parliamo della ristorazione, dai numeri emerge un aumen- to delle attività in questi ultimi mesi nel capoluogo sannita.

«Andiamo per gradi. Va detto in- nanzitutto che anche qui c’è una crisi importante per quanto con- cerne la grande ristorazione, mi riferisco a quelle strutture che operavano solo su grossi nume- ri, come cerimonie, matrimoni, convegni ed altro. Qui, purtrop- po ci sono state chiusure e nello stesso tempo non sono avvenute riaperture. La ripresa è legata in parte alla riconversione».

A cosa si riferisce in particola- re?«Ci sono aperture o meglio ria- perture con dimensioni diverse, puntando al cosiddetto food ve- loce. In particolare si aprono piz- zerie da asporto o con pochi po- sti a sedere, anche nel caso di ri- storanti. Una formula che evita grossi immobilizzi di capitali e soprattutto con costi di gestione ridotti al lumicino».

Al di là di queste considerazioni, comunque, questo fenomeno rappresenta un fattore positi- vo e soprattutto un segnale di ripresa.

«Alcuni addetti ai lavori conside- rano questa fase di riassesta- mento. Dopo questa estate e il prossimo inverno e quindi solo nella primavera del 2023 avre-

mo un quadro preciso. Andiamo con i piedi di piombo ed aspettia- mo prima di poter stilare un bi- lancio definitivo e più attendibi- le anche per quanto concerne gli occupati del settore dove pur- troppo i grandi ristoranti non credo riapriranno, almeno da noi, contrariamente a quanto po- trà verificarsi in zone di mare o ad altissima vocazione turisti- ca».

Per il futuro su cosa bisogne- rebbe puntare? Qual è la sua ri-

cetta?

«Come associazione stiamo pre- mendo molto sul discorso dei di- stretti commerciali per intercet- tare quelle risorse extra che pos- sono ridare vita a centri urbani.

Ma senza un input diventa diffi- cile immaginare la ripresa dura- tura, al di là di eventi isolati co- me lo scorso aprile, il termome- tro sono i bar del centro che han- no chiuso, un numero troppo al- to».

an.mar.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TREND

Antonio Martone I ristoranti si riprendono la sce- na in città, i bar languono. Que- ste le due facce della medaglia che presenta Benevento nei pri- mi mesi dell’anno in corso, se- condo i dati ufficiali forniti dalla sede provinciale di Confcom- mercio. Partiamo dalla cattiva notizia: dall’inizio dell’anno ad oggi, soltanto nel centro, si è re- gistrata la chiusura di ben 9 bar.

Un numero considerevole e pre- occupante soprattutto se la ten- denza dovesse proseguire. Al contrario, invece, nello stesso periodo hanno avviato l’attività ben 7 tra ristoranti, pizzerie e pub e ci sono, inoltre, altre 5 atti- vità in fase di allestimento, con lavori di ristrutturazione dei lo- cali in corso, in varie zone del ca- poluogo con percentuale più al- ta nella parte alta e nel centro storico.

Sono questi i segnali che arriva- no dalla fase post pandemica in città, che per quanto concerne il settore ristorazione in generale rispecchia il trend nazionale an- che se a Benevento, facendo le debite proporzioni, la percentua- le di incremento risulta maggio- re. Tra l’altro per la cucina sanni- ta stanno arrivando apprezza- menti dai visitatori che nello scorso aprile ed anche nei recen- ti weekend di maggio hanno pre- so d’assalto i locali.

È forte, dunque, il richiamo del food per chi vuole intraprendere nuove attività, mentre al contra- rio per abbigliamento e moda i numeri sono da profondo rosso

e, ciò che più colpisce, in costan- te peggioramento.

L’ANALISI

Il calo del giro d’affari dei bar stando agli addetti ai lavori è la diretta conseguenza del lungo lockdown e delle restrizioni che hanno determinato un impasse rivelatasi fatale specie per quegli esercizi che già in precedenza non attraversavano una fase feli- ce. «Più volte nei mesi scorsi - di- ce Mimmo Bianchini, decano del settore - avevo prospettato il pericolo per il settore dei bar, in particolare quando ci sarebbe stato il ritorno alla normalità, rappresentato dal cambiamento delle abitudini da parte dei clien- ti. Ed è quanto, purtroppo, sta ac- cadendo in queste settimane. Di- versi clienti hanno remore a tor- nare al banco o sedersi a tavoli- no per prendere il tradizionale

caffè o farsi l’aperitivo. C’è chi ha ancora timore e chi invece si è organizzato saltando il caffè di mezza mattinata ed ha instaura- to altre usanze. Siamo quelli che paghiamo scotto del Covid più di tutti». La tesi è sposata anche da Gianluca Diglio, titolare di uno bar nel centro storico, che ag- giunge: «Tanti colleghi non ce l’hanno fatta a reggere in quanto l’afflusso di clienti è diminuito in un contesto già di per sé com- plicato e difficile. Inoltre il no- stro settore tra rincari energetici e altri ritocchi ai costi è comun- que l’unico a non aver aumenta- to i prezzi. La gente deve ritrova- re il gusto ed il piacere della buo- na tazzina di caffè, della sociali- tà e dello stare insieme». Il sold out assicurato dal venerdì alla domenica costituisce per gli esercizi che operano nel campo del food un segnale positivo, trai-

nato dalla tendenza delle fami- glie a programmare con mag- gior frequenza una sortita fuori porta dopo due anni quasi in iso- lamento.

I TIMORI

Non mancano, però, le preoccu- pazioni. «Il numero di nuove aperture di ristoranti e pizzerie - dice l’esperto pizzaiolo Raffaele Russo – mi ricorda il boom che si registrò tra gli anni ottanta e no- vanta quando era funzionante la scuola allievi carabinieri. Rispet- to ad allora, però, ci sono meno clienti, pertanto mi auguro che tutti possano resistere e che la categoria non ne risenta anche come immagine».

Nelle nuove aperture confluisco- no ristoranti di lusso, con arredi all’avanguardia che stanno rice- vendo apprezzamenti dalla clientela, ma anche pizzerie con

pochi posti a sedere che puntano in particolare anche sull’asporto e il delivery, oltre che su prezzi modici. Soddisfatto Mario Carfo- ra, rappresentante del Mio Italia nel centrosud e portavoce dei ri- storatori del Sannio: «Anche se può sembrare un paradosso, so- stengo che più locali aprono e maggiore è l’appeal per i clienti che sono in questo modo più in- vogliati a pranzare a ristorante o in pizzeria. È ’fondamentale, pe- rò, metterci tanta professionali- tà soprattutto con i visitatori di fuori provincia e per il futuro ci auguriamo anche che si dia mag- giore rilevanza al turismo con in- centivazioni e organizzazione di vari eventi. Per l’economia loca- le sarebbe il vero toccasana anzi- ché inseguire chimere».

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La città, il commercio

«La nostra bellissima città ha le carte in regola per ospitare produzioni cinematografiche e televisive; con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi monumenti, puè essere considerata, nell’ambito del più ampio progetto di città turistica di arte e cultura, anche città del cinema»: ne è convinta Rosetta De Stasio, consigliera di «Prima Benevento» e vicepresidente della commissione Cultura a palazzo Mosti. Ne è convinta e si è già mobilitata: «Dopo

essermi confrontata con esperti del settore, ho inoltrato all’assessore alla Cultura e alla commissione competente la richiesta di istituzione di una “film commission” che, oltre a consentire di far conoscere la nostra città anche attraverso cinema e della televisione, coinvolgerebbe la collettività dei lavoratori ed operatori economici del territorio».

Dopo uno zoom su poderoso indotto generato dai set, la De Stasio puntualizza che

«l’attività principale della

“film commission”, la cui direzione dovrebbe essere affidata ad un esperto di cinema e televisione, consiste nel sostegno alle produzioni cinematografiche e televisive che scelgono di produrre sul territorio comunale con una serie di servizi: ricerca e l’offerta delle locations, il rilancio di permessi, e così via». La consigliera pensa anche a un «cineporto»

cittadino, ovvero «uno spazio polifunzionale predisposto

per l’accoglienza delle produzioni cinematografiche, televisive e radiofoniche, e quindi un luogo ove effettuare e casting e provini, shooting fotografici, organizzare convegni, mostre, cineforum.

Potrebbe anche essere allestito uno studio televisivo attrezzato, con una sala regia e sale montaggio, locali deposito attrezzature e costumi, oltre ad una sala proiezione delle prime per gli addetti ai lavori».

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«Ripresa legata alla riconversione grandi strutture ancora in crisi»

Pizzerie e ristoranti boom di aperture

ma bar «in ritirata»

LE PROPOSTEPiù varietà per chi mangia fuori

De Stasio: «Per Benevento vocazione cinema, si istituisca una film commission»

La proposta CARFORA (MIO):

«BENE LA CONCORRENZA PURCHÉ CI SIA QUALITÀ»

RUSSO CITA LA «BOLLA»

DEGLI ANNI ‘80 E ‘90:

«ORA NUMERI DIVERSI»

Intervista Nicola Romano

CONFCOMMERCIOIl leader provinciale Nicola Romano

«PER IL SETTORE FOOD BILANCI ATTENDIBILI SOLO TRA UN ANNO SU ABITI E CALZATURE CROLLO LOCALE FRUTTO DELL’E-COMMERCE»

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Ai 12 locali avviati da poco o in arrivo fanno da contraltare 9 chiusure in centro

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I titolari: «I clienti hanno ancora paura

di venire al bancone o stare al tavolino»

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EUROPA E MONDO 13

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