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GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO PREMESSE LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI...

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 1

INDICE INDICEINDICE INDICE

Capitolo Primo Capitolo Primo Capitolo Primo Capitolo Primo 1.11.1

1.11.1 RIFERIMENTI NORMATIVI.RIFERIMENTI NORMATIVI.RIFERIMENTI NORMATIVI.RIFERIMENTI NORMATIVI. ........................... 4...444 1.2.

1.2.

1.2.

1.2. PREMESSE.PREMESSE.PREMESSE.PREMESSE. ....................................... 5555 1.31.3

1.31.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO. ..................... 20202020 1.4

1.4 1.4

1.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI. ........................ 22222222

Capitolo Capitolo Capitolo

Capitolo SecondoSecondoSecondo Secondo 2.

2.

2.

2.1.1.1.1. TRATTI DELLA STORIA URBANA DI CATENANUOVA.TRATTI DELLA STORIA URBANA DI CATENANUOVA.TRATTI DELLA STORIA URBANA DI CATENANUOVA. ...TRATTI DELLA STORIA URBANA DI CATENANUOVA................... 25252525 2.2.

2.2.

2.2.

2.2. TRATTI GEOGRAFICOTRATTI GEOGRAFICOTRATTI GEOGRAFICO----TERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVA.TRATTI GEOGRAFICOTERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVA.TERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVA.TERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVA. ............ 35353535

Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo TerzoTerzoTerzo Terzo 3.1

3.1 3.1

3.1 LA POPOLAZIONELA POPOLAZIONELA POPOLAZIONELA POPOLAZIONE .................................... 40404040 3.23.2

3.23.2 LA DEMOGRAFIA.LA DEMOGRAFIA.LA DEMOGRAFIA.LA DEMOGRAFIA. .................................... 42424242 3.3

3.3 3.3

3.3 L’ ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO.L’ ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO.L’ ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO.L’ ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO. ..................... 45454545 3.3.1

3.3.1 3.3.1

3.3.1 STIMA DEL FABBISOGNO RESIDENZIALE.STIMA DEL FABBISOGNO RESIDENZIALE.STIMA DEL FABBISOGNO RESIDENZIALE.STIMA DEL FABBISOGNO RESIDENZIALE. ...........................49...494949

Capitolo Capitolo Capitolo

Capitolo QuartoQuartoQuarto Quarto 4.1

4.1 4.1

4.1 DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUALI.DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUALI.DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUALI.DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUALI. ......... 61...616161 4.24.2

4.24.2 DISCIPLINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI.DISCIPLINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI.DISCIPLINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI.DISCIPLINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI. ..................... 63636363 4.2.1.

4.2.1.4.2.1.

4.2.1. ZONA A ZONA A ZONA A ZONA A ---- AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE URBANISTI

URBANISTI URBANISTI

URBANISTICO.CO.CO.CO. ....................................63...636363 4.2.2

4.2.24.2.2

4.2.2 ZONE B ZONE B ZONE B ZONE B –– AMBITI URBANI RESIDENZIALI TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATI DIVERSI AMBITI URBANI RESIDENZIALI TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATI DIVERSI AMBITI URBANI RESIDENZIALI TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATI DIVERSI AMBITI URBANI RESIDENZIALI TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATI DIVERSI DALLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A.

DALLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A.

DALLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A.

DALLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A. ...........................68...686868 4.2.3

4.2.34.2.3

4.2.3 ZONE C ZONE C ZONE C ZONE C –– LE AREE DI ESPANSIONE, LE AREA RISORSA (AR) PEREQUATE.LE AREE DI ESPANSIONE, LE AREA RISORSA (AR) PEREQUATE.LE AREE DI ESPANSIONE, LE AREA RISORSA (AR) PEREQUATE. ...LE AREE DI ESPANSIONE, LE AREA RISORSA (AR) PEREQUATE.......69...696969 4.2.4

4.2.44.2.4

4.2.4 ZONE D ZONE D ZONE D ZONE D –– GLI AMBITI DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE.GLI AMBITI DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE.GLI AMBITI DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE. ...GLI AMBITI DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE...................70707070 4.2.5

4.2.54.2.5

4.2.5 ZONE E ZONE E ZONE E ZONE E –– GLI AMBITI DELL’AGRICOLTURAGLI AMBITI DELL’AGRICOLTURAGLI AMBITI DELL’AGRICOLTURAGLI AMBITI DELL’AGRICOLTURA ..............................71717171 4.2.6

4.2.64.2.6

4.2.6 LE AREE DESTINATE ALLE ATTREZZATURE ED AI SERVIZI.LE AREE DESTINATE ALLE ATTREZZATURE ED AI SERVIZI.LE AREE DESTINATE ALLE ATTREZZATURE ED AI SERVIZI.LE AREE DESTINATE ALLE ATTREZZATURE ED AI SERVIZI. .....................71717171 4.2.7

4.2.74.2.7

4.2.7 LE ZONE DI LE ZONE DI LE ZONE DI LE ZONE DI VINCOLO.VINCOLO.VINCOLO.VINCOLO.......................................74747474 4.2.8

4.2.84.2.8

4.2.8 LE ZONE DESTINATE ALLA MOBILITA’.LE ZONE DESTINATE ALLA MOBILITA’.LE ZONE DESTINATE ALLA MOBILITA’.LE ZONE DESTINATE ALLA MOBILITA’..............................74747474 4.34.3

4.34.3 I SERVIZI.I SERVIZI.I SERVIZI.I SERVIZI. ....................................... 75757575 4.3.1

4.3.14.3.1

4.3.1 AREE PER L'ISTRUZIONE.AREE PER L'ISTRUZIONE.AREE PER L'ISTRUZIONE.AREE PER L'ISTRUZIONE. ......................................78....787878 4.3.2

4.3.24.3.2

4.3.2 ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNEATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNEATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNEATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE ..............................78787878 4.3.3

4.3.34.3.3

4.3.3 AREE A VERDE.AREE A VERDE.AREE A VERDE.AREE A VERDE. ....................................79...797979 4.3.4

4.3.44.3.4

4.3.4 AREE PER PARCHEGGI.AREE PER PARCHEGGI.AREE PER PARCHEGGI.AREE PER PARCHEGGI. .......................................80808080 4.3.5

4.3.54.3.5

4.3.5 INDICAZIONI PROGETTUALI.INDICAZIONI PROGETTUALI.INDICAZIONI PROGETTUALI.INDICAZIONI PROGETTUALI. ..............................80808080

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 2

4.4 4.4 4.4

4.4 RETE STRADALE E VIARETE STRADALE E VIARETE STRADALE E VIARETE STRADALE E VIABILITÀ’ DI PIANO.BILITÀ’ DI PIANO.BILITÀ’ DI PIANO. ...BILITÀ’ DI PIANO................... 82828282 4.4.1

4.4.14.4.1

4.4.1 ASSETTO VIARIO DI PREVISIONEASSETTO VIARIO DI PREVISIONEASSETTO VIARIO DI PREVISIONEASSETTO VIARIO DI PREVISIONE ..............................83838383 4.54.5

4.54.5 LA PEREQUAZIONE NEL PIANO URBANISTICO.LA PEREQUAZIONE NEL PIANO URBANISTICO.LA PEREQUAZIONE NEL PIANO URBANISTICO.LA PEREQUAZIONE NEL PIANO URBANISTICO. .................. 85...858585

Capitolo Capitolo Capitolo

Capitolo QuintoQuintoQuinto Quinto 5.1

5.1 5.1

5.1 L’IDEA PROGETTO.L’IDEA PROGETTO.L’IDEA PROGETTO.L’IDEA PROGETTO. .............................. 89898989 5.

5.

5.

5.2222 L’ELENCO ELABORATI.L’ELENCO ELABORATI.L’ELENCO ELABORATI.L’ELENCO ELABORATI. .............................. 92929292

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 3

C C C C C C C

C a a a a a a a a p p p p p p p p iiii iiii tttt tttt o o o o o o o o llll llll o o o o o o o o p p p p p p p p rrrr rrrr iiii iiii m m m m m m m m o o o o o o o o

1.1 RIFERIMENTI NORMAT

1.1 RIFERIMENTI NORMAT 1.1 RIFERIMENTI NORMAT 1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI. IVI. IVI. IVI.

1.2 PREMESSE.

1.2 PREMESSE.

1.2 PREMESSE.

1.2 PREMESSE.

1.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.

1.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.

1.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.

1.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.

1.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.

1.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.

1.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.

1.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.

1.5 ALLEGATI.

1.5 ALLEGATI.

1.5 ALLEGATI.

1.5 ALLEGATI.

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 4

1.1 1.1 1.1

1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI.RIFERIMENTI NORMATIVI.RIFERIMENTI NORMATIVI.RIFERIMENTI NORMATIVI.

Il presente Piano Regolatore Generale del Comune di Catenanuova, con annesso Regolamento Edilizio e Regolamento Edilizio, è stato redatto in conformità alla legislazione vigente in materia.

- L.N. n°1150/42;

- L.N. n°1902/52;

- L.R. n°22/58;

- L.N. n°765/67;

- L.R. n°19/72;

- L.R. n°21/73;

- L.R. n°38/73;

- L.R. n°70/76;

- L.N. n°10/77;

- L.R. n°71/78;

- D.A. n°91/79;

- L.R. n°86/81;

- L.R. n°37/85;

- L.R. n°26/86,

- Circ. A.R.T.A. 20 marzo 89, n°14159;

- L.R. n°15/91;

- D.A. n°64/92;

- Circ. A.R.T.A. 3 febbraio 1992, n°1;

- Circ. A.R.T.A. 5 maggio 1993, n.4;

- Circ. A.R.T.A. 25 novembre 1993, n.10;

- L.R. n°9/93;

- L.R. n°4/94;

- Circ. A.R.T.A. 13 maggio 1994, n.1;

- L.R. n°17/94;

- Circ. A.R.T.A. 6 luglio 1994, n.2;

- L.R. n°34/94;

- L.R. n°40/95;

- Circ. 15 maggio 1995, n.10970 - DRU - Circ. 31 gennaio 1995, n.2222 - DRU - D.P. 26 giugno 1995, n.63

- Circ. 22 settembre 1995, n.10221/U - Circ. 4 ottobre 1995, n.10826/U - L.R. n°16/96;

- L.R. n°13/99;

- L.R. n° 28/99;

- Circ. A.R.C.C.A.P. 7 aprile 2000 n.3;

- Circ. A.R.T.A. 11 luglio 2000 n.2;

- Circ. A.R.T.A. 11 luglio 2000 n.3;

- D.A. A.R.C.C.A.P. 12 luglio 2000;

- D.P.R. 6 giugno 2001 n° 380 e s.m.i.;

- D.P.R. 8 giugno 2001 n° 327 e s.m.i.;

- L.R. 16 aprile 2003 n. 4 art. 102;

- D.Lgs. n° 42/04.

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 5

1 1 1

1.2.2.2.2. . . . PREMESSE.PREMESSE.PREMESSE. PREMESSE.

Il Piano Regolatore Generale comunale rappresenta, attualmente, il principale strumento della pianificazione urbanistica, anche se opera limitatamente al ristretto ambito di ciascun Comune.

La legislazione urbanistica vigente, relativamente al piano regolatore generale, prende i passi dalla legge urbanistica 17 agosto 1942 n.1150, modificata ed integrata poi dalle leggi 6 agosto 1967 n.765, 19 novembre 1968 n.1187, 1° giugno 1971 n.291 e 22 ottobre 1971 n.865, da correlarsi ulteriormente con la legge sulla edificazione dei suoli, la legge 28 gennaio 1977 n.10.

Il Piano regolatore generale nella regione Sicilia è, altresì, regolato dalle LL. RR.

27 dicembre 1978 n.71 e 30 aprile 1991 n.15, nonché da una nutrita serie di decreti a circolari assessoriali. Successivamente, le leggi regionali nn.9/93, 4/94 e 17/94 hanno apportato modifiche relative al processo di formazione ed adozione dei piani regolatori generali da parte degli organi consiliari comunali.

In linea con tali orientamenti, in data 03 aprile 2002, con Decreto Dirigenziale del Dipartimento Regionale dell’urbanistica n. 144, veniva approvato, sia pure con alcune modifiche, il Piano Regolatore Generale del Comune di Catenanuova.

Il C. R. U. (Consiglio Regionale dell’Urbanistica), in sede di approvazione di detto strumento urbanistico, nel ritenere accettabile la scelta operata dall’Amministrazione Comunale, dettava, infatti, specifiche prescrizioni e imponeva motivati ridimensionamenti, nelle more della successiva attuazione delle previsioni progettuali.

In considerazione del tenore di detta convalida e delle premesse contenute nel relativo decreto di approvazione del vigente strumento urbanistico generale del Comune di Catenanuova, nonché nell’ulteriore considerazione dello stralcio di disciplina operato per alcune zone importanti del territorio interessato dalla pianificazione urbanistica, si rendeva necessario avviare un procedimento di adeguamento della disciplina urbanistica in linea con le esigenze di continuo adattamento alla mutevolezza della realtà contingente.

Inoltre, il mutato scenario infrastrutturale, relazionale, territoriale ed economico, delineatosi nell’ambito geografico di riferimento cui appartiene il Comune di Catenanuova, ed i nuovi sistemi di forme istituzionali attivati per avviare proficui processi di crescita del contesto locale (agenzie di sviluppo, procedure a bando, strumenti della programmazione negoziata), meglio specificati nei paragrafi successivi, inducevano l’Amministrazione ad intraprendere un processo di revisione dello strumento urbanistico vigente, di cui si è detto.

Tutto quanto sopra detto è ulteriormente avvalorato dal variato contesto normativo di riferimento, e più specificatamente dalla mutata durata del regime vincolistico preordinato alle espropriazioni per pubblica utilità connesse agli strumenti urbanistici, a seguito dell’entrata in vigore, anche in Sicilia, del D.P.R. n.

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CAPITOLO PRIMO 6

327/2001 come recepito dall’art. 36 della L.R. 7/2002 (successivamente integrato con l’art. 24 della L.R. 7/2003), il quale ha ridotto da decennale in quinquennale l’efficacia di detto regime vincolistico.

Rilevatosi, altresì, che il Comune di Catenanuova, non disponeva al proprio interno di personale idoneo allo svolgimento dei suddetti compiti, che richiedono alta specializzazione e competenza acclarata anche in funzione delle prospettive di articolazione di una disciplina per alcune delle zone nevralgiche della realtà urbanistica del territorio comunale, si individuava nel dott. ing. Maurizio Erbicella il professionista esterno cui affidare l'incarico di redigere il progetto della variante generale al piano regolatore del Comune di Catenanuova, approvato con D.A. 144 del 03.04.02, ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71.

Collateralmente, reputandosi fondamentale la compartecipazione degli attori locali ed al fine di supportare, in un‘ottica partecipativa, consultiva e di democratica condivisione, l’azione amministrativa de quo su problematiche generali connesse alla revisione e gestione dello strumento urbanistico, nel corso delle numerose conferenze tenutesi alla presenza dei rappresentanti delle categorie sociali e professionali e delle associazioni di categoria, nonché delle forze politiche, culturali, socio-religiose, imprenditoriali e produttive locali, che, in quanto operanti nell’ambito del territorio comunale, sono direttamente interessate alle scelte di pianificazione che il Comune andrà ad adottare, si è provveduto a tracciare, per grandi linee, la metodologia di lavoro per la costruzione della nuova dimensione di progettualità del PRG in un territorio, come quello di Catenanuova, che si presenta di forte competitività rispetto al sistema e capace di esprimere svariate condizioni di premialità.

Si rassegna, pertanto, l’azione amministrativa posta in essere attraverso l’enucleazione degli atti consequenziali:

 affidamento incarico al dott. ing. Maurizio Erbicella per la redazione della Variante al Piano Regolatore e del Regolamento Edilizio, ai sensi della legge regionale 27/12/1978 n°71 e s.m.i. del Comune di Catenanuova, avvenuto con delibera di G.M. n. 79 del 02/08/2004;

 approvazione del “Documento di indirizzi per la redazione della Variante Generale al Piano Regolatore del Comune di Catenanuova” ai sensi dell’art.3 L.R. 15/91, avvenuta con delibera del Consiglio Comunale n. 32 del 23/11/2005;

 affidamento dell’incarico per la redazione dello studio geologico per la rielaborazione del P.R.G. al dott. geol. Vincenzo Antonio Castiglione;

 affidamento incarico per la redazione dello studio agricolo forestale per la rielaborazione del P.R.G. al dott. agr. Salvatore Rizzo, indi, successivamente all’approvazione dello schema di massima del P.R.G., al dott. agr. Riccardo Perricone per l’integrazione ed il completamento dello studio preliminare redatto dal predetto dott. agr. Salvatore Rizzo.

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CAPITOLO PRIMO 7

Si riporta, pertanto, di seguito il “Documento di indirizzi per la redazione della Variante Generale al Piano Regolatore del Comune Catenanuova" approvato, ai sensi dell’art. 3 L.R. 15/91 con deliberazione del Consiglio Comunale n. 32 del 23/11/2005.

« Nel mutato scenario del sistema di forme istituzionali nate per attivare processi di crescita del contesto locale (anche attraverso nuove modalità e strumenti d’attuazione, quali agenzie di sviluppo, procedure a bando, strumenti della programmazione negoziata, che hanno assunto un’importanza notevole nella nostra Regione), per il progetto di Variante Generale al Piano Regolatore del Comune di Catenanuova si sono ipotizzati i seguenti obiettivi programmatici:

conquistare al ruolo di centralità territoriale Catenanuova:conquistare al ruolo di centralità territoriale Catenanuova:conquistare al ruolo di centralità territoriale Catenanuova:conquistare al ruolo di centralità territoriale Catenanuova:

1. migliorando tutto ciò che in quanto esistente è già patrimonio dei cittadini;

proponendo nuovi ruoli di “centralità possibile” che esaltino funzioni concretamente attuabili (sia connessi alle attività culturali e scientifiche, che produttive secondarie e terziarie);

2. valorizzando i beni e le valenze storico - ambientali-naturali-etnoantropologiche;

3. promuovendo una maggiore integrazione funzionale con i comuni contermini al fine di elevare le soglie di utenza dei servizi;

creare una efficace posizione di piattaforma logisticacreare una efficace posizione di piattaforma logisticacreare una efficace posizione di piattaforma logisticacreare una efficace posizione di piattaforma logistica attivando l’apporto delle tecnologie come molla per un importante e qualificante cambiamento di stato;

qualificare Catenanuova come polo di intermodalitàqualificare Catenanuova come polo di intermodalitàqualificare Catenanuova come polo di intermodalitàqualificare Catenanuova come polo di intermodalità sotto il profilo della mobilità e assicurare relative infrastrutture che siano funzionali al ruolo di centralità territoriale riconquistato a Catenanuova, e che consentano un adeguato standard di vivibilità nell’area urbana;

individuare, coordinare, attuare interventi pubblici a sostegno della realizzazione del individuare, coordinare, attuare interventi pubblici a sostegno della realizzazione del individuare, coordinare, attuare interventi pubblici a sostegno della realizzazione del individuare, coordinare, attuare interventi pubblici a sostegno della realizzazione del futuro parco tematico di Regalbuto,

futuro parco tematico di Regalbuto, futuro parco tematico di Regalbuto,

futuro parco tematico di Regalbuto, che consentano di beneficiare delle importanti ricadute che ne deriverebbero in favore dell’occupazione e dell’economie locali e in generale, in favore del comprensorio al quale appartengono, oltre Regalbuto e Catenanuova, anche i comuni di Agira, Centuripe, Cerami, Gagliano e Troina, in provincia di Enna, e Castel di Judica, Raddusa e Ramacca, in provincia di Catania;

riattribuire al centro storico il ruolo propulsore della qualità cittadinariattribuire al centro storico il ruolo propulsore della qualità cittadinariattribuire al centro storico il ruolo propulsore della qualità cittadinariattribuire al centro storico il ruolo propulsore della qualità cittadina in quanto generatore vero dell’immagine riconoscibile e storicamente identificante della comunità;

riririridare dignità urbana alla città pianificata ed alle aree agricoledare dignità urbana alla città pianificata ed alle aree agricoledare dignità urbana alla città pianificata ed alle aree agricoledare dignità urbana alla città pianificata ed alle aree agricole caratterizzate da processi di trasformazione non pianificati, da risanare senza violarne le connotazioni ambientali, privilegiando il recupero e l’integrazione funzionale;

stimolare lo svilupstimolare lo svilupstimolare lo svilupstimolare lo sviluppo delle attività produttive industriali ed artigianali e valorizzare le po delle attività produttive industriali ed artigianali e valorizzare le po delle attività produttive industriali ed artigianali e valorizzare le po delle attività produttive industriali ed artigianali e valorizzare le aree produttive agricole,

aree produttive agricole, aree produttive agricole,

aree produttive agricole, anche con la salvaguardia, la riattivazione dei processi di riconversione d’uso del grande patrimonio costituito dagli ambienti rurali e dai luoghi storici della produzione agricola;

difendere, proponendolo all’uso sociale, il patrimonio naturale, archeologico, difendere, proponendolo all’uso sociale, il patrimonio naturale, archeologico, difendere, proponendolo all’uso sociale, il patrimonio naturale, archeologico, difendere, proponendolo all’uso sociale, il patrimonio naturale, archeologico, etnoantropologico, ambientale della cultura materiale

etnoantropologico, ambientale della cultura materiale etnoantropologico, ambientale della cultura materiale

etnoantropologico, ambientale della cultura materiale largamente diffuso nel territorio e radicato nella coscienza della comunità che, in quanto fondamento della sua identità, deve disporne come elemento portante di una nuova cultura dell’accoglienza.

attuare un processo di pianificazione localeattuare un processo di pianificazione localeattuare un processo di pianificazione localeattuare un processo di pianificazione locale proiettato verso un welfare universalistico che si qualifichi come: integrato, partecipato, unitario, concertato, contestualizzato, compatibile, verificabile e valutabile, pubblico, equo, efficace.

“costruire” un’identità storico“costruire” un’identità storico“costruire” un’identità storico“costruire” un’identità storico----culturaleculturaleculturaleculturale----religiosa di Catenanuovareligiosa di Catenanuovareligiosa di Catenanuovareligiosa di Catenanuova capace di attivare percorsi di riconoscimento e caratterizzazione che incentivino riflessione, ricreazione, culto.

In quest’ottica, il territorio, l’ambiente, la società, l’economia vengono a rappresentare i quattro lati che racchiudono lo spazio dell’agire umano e che offrono all’uomo opportunità e vincoli, possibilità di crescita e consapevolezza dei limiti.

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 8

Lo spazio fisico e geografico del territorio e dell’ambiente e lo “spazio” funzionale dell’interazione umana economica e sociale da sempre si connettono in modo concreto e inscindibile, ne deriva l’influenza che la morfologia del territorio ha sul processo di sviluppo dei sistemi economici locali, ovvero il ruolo rilevante che le caratteristiche fisiche dello spazio giocano sulle potenzialità di crescita di un “sistema produttivo e turistico locale”. Così, molto spesso, queste stesse caratteristiche possono rispondere efficientemente alla necessità di

“spezzare” le modalità di trasporto, utilizzando comunque più di un mezzo per il raggiungimento della località di destinazione, con l’attività della cosiddetta “intermodalità”, intesa come un sistema in base al quale sia possibile ”integrare almeno due modi diversi in una catena di trasporto porta a porta ” al fine di consentire un uso più razionale delle capacità disponibili e di aumentare qualità ed efficienza degli annessi servizi.

ECONOMIA ECONOMIA

TERRITORIO TERRITORIO

SOCIETA’

SOCIETA’

AMBIENTE AMBIENTE

AGIRE AGIRE UMANO UMANO

OPPORTUNITA’

VINCOLI CONSAPEVOLEZZA DEI LIMITI

POSSIBILITA’ DI CRESCITA

-- Il sistema della mobilitàIl sistema della mobilità

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CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO PRIMO 9

Il trasporto (delle merci, come delle persone) si configura, così, nei termini di una vera e propria “filiera”: una connessione di attività distinte e differenti, il cui articolato attuarsi realizza in concreto il servizio della mobilità. Il problema della gestione del trasporto non consiste, dunque, nell’individuazione del mezzo più idoneo, quanto nella gestione della logistica, ossia nell’ottimizzazione della “catena di offerta”.

Se la dotazione di reti di trasporto e di comunicazione è indubbiamente uno degli indicatori di base per valutare la competitività di un sistema territoriale, è pur vero che l’elemento cruciale appare sempre più non solo l’esistenza delle reti infrastrutturali, ma soprattutto la loro interconnessione.

In tal senso, Catenanuova, per la sua “specificità” in relazione alla localizzazione intermedia ed interprovinciale nel contesto dello sviluppo della mobilità regionale, può assurgere ad un ruolo centrale e strategico, anche e soprattutto sul piano tecnologico, non soltanto per la cucitura tra due sistemi territoriali, ma con una funzione di crocevia di raccordo intermodale baricentrico per la Sicilia centro orientale.

-

- Il sistema dell’intermodalitàIl sistema dell’intermodalità

Il trasporto aereo Il trasporto aereo Il trasporto aereo

Il trasporto aereo Il trasporto Il trasporto Il trasporto Il trasporto marittimo marittimomarittimo marittimo

Il trasporto su gomma Il trasporto su gomma Il trasporto su gomma Il trasporto su gomma

Il trasporto ferroviario Il trasporto ferroviario Il trasporto ferroviario Il trasporto ferroviario Il trasporto su gomma

Il trasporto su gommaIl trasporto su gomma Il trasporto su gomma

(11)

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CAPITOLO PRIMO 10

Per la natura pianeggiante del suo territorio, per l’immediato allacciamento all’autostrada A19 Catania-Palermo, per la presenza dello scalo ferroviario Catenanuova- Centuripe che può assumere crescenti significati in rapporto al trasporto delle merci in modo complementare all’area ASI del Dittaino, alla quale peraltro è collegata su rotaia (17 km di distanza), per la vicina area artigianale ove è allocato un incubatore di imprese, il comune di Catenanuova costituisce già una valvola sensibile in riferimento all’intero sistema territoriale e presenta in sé una naturale vocazione di snodo. Collateralmente, gli interventi programmati dell’eliporto, della stazione terminal bus per il collegamento nord-sud del paese, dell’aeroporto intercontinentale nella piana di Catania, della ferrovia veloce della tratta CT-PA, dell’interporto di Catania, rendono oggi questo territorio espressione dell’incrocio di crescenti interessi e interventi di trasformazione, rendendo ancor più manifesta la sua vocazione di snodo logistico e punto di convergenza e smistamento dei flussi-merce da e per la Sicilia: la particolare posizione di questo sistema territoriale si presta bene a tale ruolo e si dimostra estremamente funzionale ad un’idea dello sviluppo dell’economia siciliana che vede nel suo entroterra il centro radiante.

Sistema dei principali autoporti siciliani Sistema dei principali autoporti siciliani Sistema dei principali autoporti siciliani Sistema dei principali autoporti siciliani

Tali fattori, che concorrono a “pianificare” la crescita del comune di Catenanuova configurandolo come “centro dell’intermodalità e della logistica”, rappresentano elementi indiscussi di vantaggio competitivo del territorio nella valorizzazione delle opportunità offerte tanto dall’incremento dimensionale del mercato e dall’impatto positivo diretto sull’economia quanto dall’indotto attivato dalle potenzialità attrattive di un luogo che deve “costruire” la propria identità storica e culturale e creare una sua precisa ”caratterizzazione”.

La ”infrastrutturazione del territorio” e gli scenari di sicurezza sostenibile (caserma dei carabinieri, nuova caserma VV.FF, distretto della Protezione Civile, ecc…), che rappresentano un aggiuntivo elemento di premialità per il paese, devono essere, pertanto, concepiti come una “opera territoriale” la cui realizzazione diventi l’occasione per mobilitare la rete degli attori locali e stimolare un’azione condivisa di riconoscimento e valorizzazione del milieu locale.

In tale logica:

la riorganizzazione dell’area di “Isola di Niente” e del centro parrocchiale “Gioacchino Di Maria” e il recupero di strutture ricreative e di formazione ivi esistenti (7),

lo spostamento a nord del Calvario in un nuovo sito più raccolto e suggestivo, espressione della tradizione pasquale e religiosa del paese (2);

la creazione di una nuova chiesa parrocchiale a nord del paese al posto del campo sportivo (6),

(12)

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la forestazione e l’ampliamento del Parco S. Prospero con un suo concreto inserimento nel circuito turistico regionale (1);

la riqualificazione dell’ex mattatoio per la realizzazione di una struttura polivalente attrezzata destinata a divenire centro di servizi, di cultura ed aggregazione giovanile (8),

il risanamento ambientale dei torrenti che attraversano il centro abitato e la concretizzazione di un “parco lineare Mulinello” “parco lineare Mulinello” “parco lineare Mulinello” “parco lineare Mulinello” che, snodato snodato snodato snodato dall’autostrada fino al Calvario, realizzerebbe un perfetto percorso religioso per la Via Crucis;

delineano propositi programmatici la cui attuazione consentirebbe di armonizzare la struttura urbana, con la storia, la memoria, la cultura, le peculiarità, la bellezza del paese di Catenanuova, agevolando, al contempo, un moderno sviluppo locale del territorio, anche in riferimento all’area geografica contermine.

Il nuovo piano regolatore del Comune di Catenanuova costituisce, allora, lo strumento attraverso il quale eliminare alcune rigidità che non permettono di superare limiti locali endemici: la costruzione del proponendo strumento urbanistico richiede il passaggio da una prospettiva di government ad una prospettiva di governance, ovvero un’attività di governo svolta attraverso la mobilitazione effettiva dei vari soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio.

La fattiva collaborazione, in fase pianificatoria come in quella attuativa, dell’ordinamento parrocchiale e della comunità pastorale diventa, quindi, irrinunciabile fattore di preminenza nell’individuazione delle specificità del territorio (il genius loci), attraverso la lettura delle emergenze di natura culturale, ambientale, di promozione e di sviluppo dello stesso, mediante cui generare l’innovazione ed accrescerne la capacità competitiva, e nell’interpretazione del nuovo progetto di PRG, in termini di programmazione funzionale all’economia ed allo sviluppo.

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1. FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED FORESTAZIONE ED

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3.3. CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO SECONDARIO;

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4.4. CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;CENTRO POLISPORTIVO;

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6. NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE NUOVA CHIESA PARROCCHIALE AL POSTO DEL CAMPO AL AL POSTO POSTO DEL DEL CAMPO CAMPO AL POSTO DEL CAMPO AL POSTO DEL CAMPO AL POSTO DEL CAMPO AL POSTO DEL CAMPO AL POSTO DEL CAMPO SPORTIVO;

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7.7. RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE RIQUALIFICAZIONE E E E E E E E E INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DELLDELLDELL

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