L'ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
S C I E N Z A E C O N O M I C A , F I N A N Z A , C O M M E R C I O , B A N C H I , F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I
Anno XXIV - Voi. XXVIII
Domenica 17 Gennaio 1897
N. 1185
LE LEGGI BANCARIE IN SENATO
Il Senato, dopo una discussione abbastanza i m p o r -tante, ha a p p r o v a t e l e leggi bancarie proposte dallo on. Luzzatti nella parte che r i c h i e d o n o la i m m e d i a t a applicazione. L ' i n t e r e s s e principale della discussione si è limitato ai p r o v v e d i m e n t i p e r i portatori d e l l e cartelle d e l C r e d i t o fondiario del B a n c o di N a p o l i , r a v v i s a n d o in quelle disposizioni, e non a torto, alcuni senatori una certa sopraffazione dello Stalo sui c o n -tratti liberamente corsi tra i privati,
N o n o c c o r r e dire che L'Economista, il quale n o n ha mai riconosciuto p e r lo Stato la utilità di questo smodato esercizio d i potere, in base al quale si c r e d e in diritto di modificare i patti che - senza contraddire alle leggi vigenti i cittadini hanno tra loro c o n -venuto, non può, certo, sconoscere tutta la serietà d e l l e obbiezioni sollevate e la ripugnanza manifestata da alcuni senatori.
S a r e b b e stato molto più c o n f o r m e a d una politica liberale, c h e il G o v e r n o avesse ottenuto la spontanea adesione d e i portatori di obbligazioni alla r i d u z i o n e dell' interesse ed al ritardo dell' a m m o r t a m e n t o . A l l e conversioni forzate sono s e m p r e preferibili le c o n -versioni spontanee e naturali. E c h i ha combattuta la riduzione d e l l ' i n t e r e s s e al Consolidato fatta dallo on. Sonnino e l ' e m e n d a m e n t o A n t o n e l l i pure dallo on. S o n n i n o accettato, non può c e r t a m e n t e a p p r o -v a r e il m e t o d o c o e r c i t i -v o proposto d a l l ' o n . Luzzatti.
Tuttavia non si può a m e n o d i notare che, dato 10 stato delle cose, quale v e n n e discusso e q u a l e effettivamente risulta dalle situazioni d e l Banco di Napoli, non vi e r a altra via di uscita, o d a l m e n o noi n o n v e d i a m o che v i fosse altra v i a di uscita, nè g l i oppositori hanno saputo indicare un'altra f o r m a , colla quale sciogliere la questione che si i m p o n e v a .
Già I' on. S o n n i n o a v e v a c o m m e s s o un g r a v e e r -rore, quando colle leggi del 1 8 9 4 - 9 5 lasciò c r e d e r e d i a v e r e assicurato la esistenza del B a n c o di N a p o l i , mentre, lo si v e d e ora, quei p r o v v e d i m e n t i non b a stavano allo s c o p o ; ma sarebbe stato p i ù i m p e r d o -nabile e r r o r e del n u o v o M i n i s t r o del T e s o r o , se, edotto della situazione, avesse lasciato c o r r e r e un t e m p o u l -teriore, senza prendere n u o v e e d e f i n i t i v e disposizioni atte a r a g g i u n g e r e la completa sistemazione del Banco. L ' o n , S o n n i n o a v e v a pensato a sanare il C r e d i t o fon-diario del Banco di Napoli per m e z z o d e l l ' a i u t o c h e 11 Banco stesso d o v e v a dargli p e r l e g g e , ma non si era sufficientemente p r e o c c u p a t o della impossibilità, in cui si sarebbe presto trovato il B a n c o a v e n i r e in aiuto del proprio C r e d i l o fondiario. « L a s o m m a dovuta dal C r e d i l o f o n d i a r i o al B a n c o dice il s e
-natore L a m p e r t i c o nella sua relazione - saliva già a 4 5 milioni, s o m m a c b e necessariamente, senza l e i n -n o v a z i o -n i proposte, sarebbe i -n d e f i -n i t a m e -n t e cresciuta, n è dal C r e d i t o fondiario si s a r e b b e potuta s o d d i s f a r e mai all' Istituto di e m i s s i o n e » .
« Il C r e d i t o f o n d i a r i o a v r e b b e tratto così il B a n c o i n e s o r a b i l m e n t e a r o v i n a » .
« L a perturbazione c o n c l u d e l ' e g r e g i o r e l a t o r e -ne s a r e b b e tanto p i ù g r a v e , q u a n d o si ponga m e n t e che i biglietti d e l B a n c o , nelle presenti c o n d i z i o u i della circolazione, n o n più c o n s e r v a n o la natura g e -nuina d e l big ietto c o m e titolo di credito, ma costi-tuiscono u n s u r r o g a t o della moneta metallica c h e lo Stato obbliga i cittadini ad accettare. »
Di f r o n t e pertanto ad un Istituto di e m i s s i o n e , che a v e v a una perdita confessala di 9 0 milioni su 71 e m e z z o d i capitale, di f r o n t e alla p r e v i s i o n e di u n au-m e n t o inevitabile d e l s u o c r e d i t o v e r s o il C r e d i t o f o n d i a r i o , senza speranza d i r i c u p e r o , le soluzioni possibili non erano m o l t e in verità : o d i c h i a r a r e il f a l l i m e n t o d e l Banco e lo Slato, è e v i d e n t e , a v r e b b e d o v u t o assumersi la liquidazione d e i biglietti, l a -s c i a n d o g l i obbligatari a d agitar-si -sul c a m p o del fal-l i m e n t o ; — o safal-lvare ifal-l B a n c o , c e r c a n d o di t r o v a r e il m e n o m a l e p e r l o Stato.
Si p u ò dire c h e colle proposte fatte dall'on. L u z -zatti lo Stato e g l i obbligatari d i v i d o n o il d a n n o un po' p e r ciascuno soddisfacendo insieme, per un'alta r a g i o n e politica, alla necessità di m a n t e n e r e in vita il B a n c o di N a p o l i . Gli obbligatari p e r d o n o di interessi e di rapidità di a m m o r t a m e n t i ; lo Stato p e r d e l e imposte e tasse c b e percepiva ; g l i obbligatari a c q u i -stano la garanzia dello Stato p e r il loro credito così r i d o t t o ; A lo Stato ottiene di m a n t e n e r e in vita e di sistemare il Banco.
F u r o n o v e r a m e n t e d a n n e g g i a l i g l i obbligatari ? N e s s u n o oserebbe a f f e r m a r l o ; certo di fronte al loro diritto astratto, f u r o n o in certo m o d o costretti a d a c -cettare i nuovi patti, c h e però sono di g r a n lunga m i g l i o r i d i quelli c h e a v r e b b e r o ottenuto, s e lo Stato avesse lasciato andare il B a n c o di N a p o l i i n falli-m e n t o .
-34 17 gennaio 1897 mera od al Senato, la quale consigliasse un altra
so-luzione al difficile problema.
Certo egli è che il nostro ordinamento bancario, quale risulterà quando saranno approvate le leggi Luzzatti, cbe in parte si sovrappongono a quelle S o n -nino, risulterà un meccanismo così complicato da esigere la massima buona lede in chi d e v e e s e guirlo e la massima oculatezza in chi d e v e s o r v e r -glìarne la esecuzione.
N o n si può negare che mediante i molteplici con-gegni escogitati, i tre Istituti di emissione potranno, se'nulla interviene a perturbarne ulteriomente la esistenza, arrivare al porto ; ma la v i a da p e r c o r -rere è lunga, la rotta ristretta e seminata di s c o g l i ; e perciò per un decennio ancora il paese d e v e sen-tire lutto l ' o n e r e c h e gli deriverà dal possedere Istituti di emissione ai quali manca quella
elasti-cità che sarebbe tanto utile ad u n paese giovane e colpito da così gravi perturbazioni.
Ciò vuol dire che p e r o r a e p e r qualche tempo ancora l'economia italiana d e v e considerare gli Isti-tuti di emissione c o m e organi tutti intesi a digerire lentamente il passato ed a sostituire coi loro biglietti la moneta metallica mancante ; l'altra funzione quella di intermediari tra il capitale e la attività c o m -merciale ed industriale del paese si manterrà p e r necessità di cose quasi nulla.
Il
MOTO
progetto Belga sol contratto di lavoro
Il ministro dell' industria e del lavoro, o n . N y s -sens, ha presentato alla Camera dei rappresentanti del Belgio un progetto di legge sul contratto di la-v o r o . P o i c h é si tratta di materia non ancora regolata dalla legislazione civile di vari paesi, tra i quali il nostro, interessa conoscere le proposte del sig. N y s -sens, proposte che, almeno in parte, sono il risul-tato di studi compiuti in questi ultimi anni nel Belgio e delle discussioni fatte, o r non è molto, da quel Consiglio supcriore del lavoro.L ' a r g o m e n t o si presterebbe a una larga trattazione e a indagini di legislazione c o m p a r a t a ; ma noi ci l i m i t e r e m o q u i a un semplice cenno del progetto belga. Osserva il ministro Nyssens che varie misure legislative, quali ad esempio l'abolizione dell'art. 1781 dèi Codice Civile N a p o l e o n i c o - pel quale il padrone era creduto sulla parola r i g u a r d o alla durata dello impegno, al pagamento del salario dell' anno p r e c e -dente e agli anticipi dati per l'anno corrente, - l'abo-lizione del libretto obbligatorio e dei vincoli al libero esercizio d e l diritto di associazione; questi ed altri p r o v v e d i m e n t i hanno ricondotto il r e g i m e del lavoro nel diritto c o m u n e . Ma una lacuna considerevole sus-siste, perchè la locazione dei servizi r i m a n e sotto l ' i m p e r o esclusivo dei principi generali che r e g g o n o i contratti, e delle consuetudini locali spesso arbi-trarie ed incerte. L a definizione chiara e precisa dei diritti e degli obblighi delle parti scrive il M i n i -stro — è pure di importanza primordiale, poiché si tratta di una convenzione, i cui effetti si esten-dono alla personalità stessa dei contraenti e dalla quale dipendono l'esistenza sociale e la condizione economica di u n n u m e r o considerevole di cittadini. È p r e s u m e n d o la volontà delle parti che il legislatore ha definito i loro diritti e d obblighi in materia di
matrimonio, di vendita, di locazione, di società, di mandato, di deposito, di prestito, di fidejussione; e questo esempio è facile a seguire p e r c i ò cbe con-cerne il contratto di lavoro, o g g i c h e lo sviluppo delle comunicazioni, ^ r a p i d i t à dei mezzi di trasporto, la estensione crescente del mercato, la mobilità degli operai, hanno stabilito negli usi, m a l g r a d o le d i v e r genze locali accessorie, una certa uniformità c b e non esisteva punto all' epoca della redazione del Codice Civile. N o n è questione del resto di restringere i n questa materia, più di quello c h e si è fatto p e r gli altri contratti, la libertà delle parli. Il legislatore presumendo la loro volontà non interdice loro le stipulazioni contrarie. Questa libertà non è limitata che .dalle necessità di ordine pubblico, alle quali conviene sottomettersi, proibendo sotto pena di nullità certe clausole, cbe sono ad esse contrarie, o d inter-dicendo alle parli, sotto la stessa sanzione, di sottrarsi a certi obblighi determinati. Quando le r a -gioni di ordine pubblico sono di una gravità parti-colare, è la legge di polizia e n o n la legge civile cbe interviene e le sanzioni presentano un carattere penale. »
Il progetto, di cui ci occupiamo, non ha per scopo di risolvere tutte le questioni complesse che nascono dai rapporti tra il datore e il prenditore di lavoro. S e m p l i c e legge di diritto civile, espressione fedele dell'eguaglianza giuridica dei contraenti, la l e g g e sul contratto di lavoro è ugualmente accettabde, secondo il ministro proponente, dai fautori c o m e dagli avversari d e l l ' i n t e r v e n t o dello Stato nel d o -minio del lavoro e dell'industria. A n c h e ristretto i n questi limiti, il progetto non si applica al contratto di locazione di servizi inteso nel senso più generale. L e condizioni nelle quali si fa questo contratto e gli effetti c h e le parti intendono coilegarvi sono iungi dall'essere i m e d e s i m i p e r tutte le categorie di lavoratori. Sarebbe quindi impossibile di com-prendere c o n una formula unica i rapporti giuri-dici derivanti dal contratto di locazione di servizi considerato nella sua concezione p i ù larga.
Questo spiega perchè il nuovo progetto belga considera unicamente il contratto c h e g l i operai fanno coi capi d ' i m p r e s a e non si applichi par-ticolarmente, nè agli artieri cbe lavorano a domicilio, nè ai domestici.
Il pregetto belga c o m p r e n d e 2 8 articoli distri-buiti in tre capitoli, ai quali fanno seguito alcune disposizioni addizionali.
17 gennaio 1897 L' E C O N O M I S T A 35 a p p r e n d i s t i , g l ' i m p i e g a t i a l l e s c r i t t u r e , alla
contabi-lità e alle riscossioni, g l i a g e n t i tecnici c h e n o n s o n o soprastanti ( c o n t r e maitre) e capi o p e r a i . S o n o p u r e esclusi r i f e r e n d o s i l ' a r t i c o l o e s c l u s i v a m e n t e agli ope-rai c h e s ' i m p e g n a n o a l a v o r a r e sotto l ' a u t o r i t à , la d i r e z i o n e e la s o r v e g l i a n z a d ' u n c a p o d ' i m p r e s a , q u e l l i c h e trattano, p e r l o r o p r o p r i o c o n t o , c o n privati n o n i n t r a p r e n d i t o r i . L ' a r t i c o l o s e c o n d o dichiara c h e g l i o p e r a i i q u a l i p e r e s e g u i r e l a v o r i pattuiti, d e v o n o o r g a n i z z a r e , o c o n d u r r e g r u p p i o b r i g a t e si p r e s u m e a g i r a n n o c o m e m a n d a t a r i d e l c a p o d ' i m p r e s a ; è questa u n a p r e s u n z i o n e juris et dejure, c h e n o n a m m e t t e , c i o è , p r o v a in c o n t r a r i o e ciò allo s c o p o di i m p e d i r e c h e il c a p o d ' i m p r e s a si liberi d a i suoi o b b l i g h i stipu-lando c h e declina o g n i responsabilità. S i a v r e b b e q u i p e r a l t r o una c o n d i z i o n e g i u r i d i c a a l q u a n t o a n o r m a l e , p e r c h è il c a p o d e l g r u p p o r i m a n e u n s e m p l i c e o p e r a i o di f r o n t e al c a p o d ' i m p r e s a , m e n t r e r i g u a r d o ai suoi c o l l a b o r a t o r i , c h e f a n n o parte del g r u p p o , s a -r e b b e u n m a n d a t a -r i o .
R i s p e t t o al salario il p r o g e t t o lascia alla c o n v e n -z i o n e tra le parti di d e t e r m i n a r n e I* a m m o n t a r e e la natura senza p r e g i u d i z i o , a g g i u n g e , d e l l e disposi-zioni legali d ' o r d i n e p u b b l i c o . E questa a g g i u n t a è resa necessaria d a l fatto c h e n e l B e l g i o la d e t e r m i n a z i o n e d e ! salario m i n i m o p e r o p e r a d e l l e a u t o rità c o m u n a l i e p r o v i n c i a l i e dello S t a t o n e g l i a p -palti e h ' essi i n d i c o n o , v a p r e n d e n d o s e m p r e p i ù piede. I n m a n c a n z a di c o n v e n z i o n e si p r e s u m e c h e le parti si r i p o r t i n o a l l ' u s o d e i l u o g h i e sussidiaria-m e n t e all'arbitrato del g i u d i c e . S e c o n d o l ' a r t i c o l o 6 il r e g o l a m e n t o redatto e affisso, c o n f o r m e m e n t e alla l e g g e s u i r e g o l a m e n t i d i f a b b r i c a , fa f e d e d e l l e c o n -v e n z i o n i eh' esso r a c c h i u d e tra l e parti c o n t r a e n t i e loro e r e d i e a v e n t i causa. È stata fatta o r n o n è m o l t o i nel B e l g i o una l e g g e p e r r e n d e r e o b b l i g a t o r i i r e g o l a m e n t i di f a b b r i c a e il n u o v o p r o g e t t o s u l c o n -tratto di l a v o r o s i r i f e r i s c e a p p u n t o a d essi.
Q u a n t o alla donna il m i n i s t r o nota c h e la l e g i -slazione v i g e n t e n o n p r o t e g g e il salario della d o n n a maritata ; il m a r i t o c o m e c a p o della f a m i g l i a è p a -d r o n e -di -d i s p o r r e -d i q u e l salario, -d i -dissiparlo i n spese folti e d i i m p e d i r e c h e la m o g l i e l o c o n s a c r a sia al p r o p r i o m a n t e n i m e n t o , sia al r i s p a r m i o . L a s e p a r a z i o n e d e i beni p e r la d o n n a p o v e r a n o n è c h e u n r i m e d i o t e o r i c o . L a m a g g i o r p a r t e d e l l e legislazioni m o d e r n e p r o c l a m a n o il d i r i t t o esclu-s i v o della d o n n a esclu-s u l p r o d o t t o d e l esclu-s u o l a v o r o ; m a il p r o g e t t o , a v e n d o u n o b i e t t o l i m i t a t o , n o n p e r m e t t e al legislatore b e l g a d i a n d a r e fino a q u e l punto. L ' a r t i c o l o 4 , stabilendo c h e la d o n n a m a r i t a t a è s o g -getta, q u a n t o ai suoi diritti s u l salario, alle r e g o l e applicabili alla donna g i u d i z i a r i a m e n t e separata di beni p r o v v e d e a reali necessità m o r a l i . L ' o p e r a i a potrà d u n q u e d i s p o r r e d e l s u o s a l a r i o , m a d o v r à c o n t r i b u i r e p r o p o r z i o n a l m e n t e ai suoi a v e r i e d a q u e l l i d e l m a r i t o alle spese d i f a m i g l i a e a q u e l l e di istruzione d e i figli c o m u n i . Q u e s t e r e g o l e s o n o m e g l i o in a r m o n i a c o n 1' a s s o c i a z i o n e c o n i u g a l e d i q u e l l e r e l a t i v e alla s e p a r a z i o n e c o n v e n z i o n a l e , c h e n o n i m p o n g o n o la c o n t r i b u z i o n e della m o g l i e ai carichi di f a m i g l i a , s a l v o c o n v e n z i o n e c o n t r a r i a , c h e fino alla c o n c o r r e n z a d e l terzo della s u a r e n d i t a . E c o n l ' a r t . 2 6 d e l p r o g e t t o q u e s t e d i s p o s i z i o n i , a n z i c h é essere limitate alle d o n n e c h e c o n c l u d o n o il contratto d i l a v o r o n e l l e c o n d i z i o n i stabilite d a l l o art. 1 ° , si a p p l i c a n o a n c h e a tutti i c a s i , n e i q u a l i
o p e r a i e m a r i t a t e s t i p u l a n o una l o c a z i o n e d ' o p e r a o d ' i n d u s t r i a . N e s s u n a d i f f e r e n z a , a d u n q u e , v i e n e a m -messa r i g u a r d o alla c a p a c i t à g i u r i d i c a della d o n n a , fra il caso in cui l ' o p e r a i a l a v o r a nella f a b b r i c a e d è soggetta al r e g o l a m e n t o di f a b b r i c a e d alle d i s p o sizioni c h e r e g o l a n o il c o n t r a t t o di l a v o r o e I' o p e -raia c h e a s s u m e a d o m i c i l i o la e s e c u z i o n e d i u n la-v o r o o l a la-v o r a p e r c o n t o di u n p r i la-v a t o c h e n o n sia c a p o d ' i n t r a p r e s a . S e n z a q u e s t o p a r e g g i a m e n t o , il s a l a r i o d e l l ' o p e r a i a p o t r e b b e e s s e r e d a l l ' o g g i al d o -m a n i s o g g e t t o a u n r e g i -m e d i f f e r e n t e ; senza d i r e c h e a l t r i m e n t i si i n c o r a g g e r e b b e il l a v o r o d e l l e d o n n e n e l l e f a b b r i c h e e la d i s e r z i o n e dal f o c o l a r e d o m e s t i c o . (Continua)
NOTE ED APPUNTI
I l G o v e r n o e il Socialismo. — Politica più b i z
-zarra, contradittoria e puerile di quella che si segue in Italia, di fronte al socialismo, noi non conosciamo. Essa un giorno è fiduciosa nella libertà, nel buon senso delle masse, un altro è paurosa deile associa-zioni, tremante ad ogni propaganda; in certi momenti si dimostra equanime nei giudizi sulle tendenze e le idee del partito socialista, in altri fa le più erronee e ingiuste confusioni e travisa i suoi fini ed esagera i pericoli. Senza che in modo sensibile ed effettivo, mutino le condizioni del partito, la condotta del Go-verno diventa ora rigida, intollerante, ed ora conci-liativa o tollerante. È superfluo dare esempi; basta pensare alla linea di condotta seguita dagli ultimi tre ministeri, Giolitti, Crispi, D i Rudini, per convin-cersi che si procede con grande incertezza di idee, che si interpretano le leggi più o meno arbitraria-mente, che si fa una politica a base di paura e di colpi di testa e si bada all'effetto immediato, più che alla realtà delle cose e alla legalità degli atti.
com-36 17 gennaio 1897
medie, di farse od anche di drammi ? Sanno ormai tutti cbe il partito socialista militante ha per credo fondamentale la lotta di elasse ; e quanto alla pro-paganda sarebbe veramente strano che non la facesse. E quindi puerile il farne un capo d ' accusa ; e più logico sarebbe, certo, il fare una legge che vietasse addirittura la costituzione dei circoli socialisti. Al-meno non si vedrebbe una questione cosi grave, come
è quella del diritto di associazione, abbandonata al
beneplacito dei prefetti.
Quanto alla Camera del Lavoro, ecco le accuse che le sono rivolte :
Che la Camera del lavoro ha sempre efficacemente aiutata l'opera infesta della Federazione socialista e dei Circoli sorti per di lei impulso, poiché, immemore della missione che ne avrebbe legittimata e resa be-nefica la esistenza, si è f a t t a eccitatrice di odii di classe ed istigatrice di soverchianze e di disordini nelle masse lavoratrici, c specialmente negli operai e sofferenti ;
Che sorta infatti col nobile programma, consacrato dal suo Statuto, di aiutare gli operai a migliorare la loro condizione e di procurare il loro morale perfe-zionamento educandoli con scuole, biblioteche, espo-sizioni operaie ed altre simili istituzioni, si è invece occupata eslusivamente di moltiplicare il numero dei suoi gregari, ricercandoli specialmente negli elementi più riottosi, per avere a propria disposizione falangi numerose e temute che se ha avuto cura di estendere le proprie fila anche alle classi degli impiegati e de-gli insegnanti, lo ha f a t t o per avere strumenti di comunicazione colle Amministrazioni ed organi di agi-tazione che allo medesime creino difficoltà ed imba-razzi per diffondere intendimenti sovversivi nella gene-razione crescente.
Che cosi la Camera del Lavoro, anziché tutelare con mezzi legittimi interessi veri e rispettabili, inter-venendo fra principali e pubbliche amministrazioni ed operai, invece di contribuire a conciliarne le dif-ferenze e ad agevolarne i rapporti, esacerba gli odi incoraggia ed aiuta gli scioperi e le ostili manifesta-zioni, attribuendo a noncuranza e a malvolere delle autorità e ad ingordigie degli abbienti, le sofferenze che sono per la massima parte conseguenze della grave crisi subita dal paese e dalla sua condizione economica ;
Che le sue Sezioni, taluna delle quali ha assunto il nome di L e g a di resistenza, quasi ogni sera ten-gono riunioni, nelle quali si rinfocolano le ire dei soci l'odio ed il disprezzo delle autorità, e in comizi e in adunanze approvano deliberazioni e ordini del giorno; che sono una prossima minaccia alla pubblica quiete. Quello che è avvenuto di alcune Camere del L a -voro noi lo avevamo preveduto quando si iniziò la propaganda per la loro costituzione (vedi L'Economista n. 964, del 23 ottobre 1892); perciò, non ne fummo fautori come alcuni nostri amici. Sopratutto deplo-rammo che ad istituzioni, delle quali i Comuni non conoscevano ancora bene l'indole e i fini, si accor-dassero sovvenzioni più o meno cospicue. Ora abbiamo visto il Consiglio Comunale di Torino che ha abolito il sussidio a quella Camera del L a v o r o , e vediamo il P r e f e t t o di Roma sciogliere la Camera di Roma. Sa-rebbe stato bene non accordare sussidi alla prima e non sciogliere la seconda, almeno fino a tanto che essa non avesse violato qualche disposizione tassativa di legge. Ma è la politica, alla quale accennavamo da principio, che ha condotto a simili contradizioni. A d ogni modo non ci pare che nelle ragioni ad-dotte dal Prefetto di R o m a vi sia una base giuridica incontrovertibile per giustificare il provvedimento. L a pretesa di mettere sotto tutela la Camera del L a v o r o non regge. Spetta al Governo la facoltà di vigilare, perchè l'azione di quella non trascenda i limiti l e g a l i ; e] se esso crede che l ' o p e r a di una Camera di lavoro possa essere quella di una acca.
demia è certo che si illude. N e l l a lotta economica del nostro tempo, almeno fino a tanto che una lunga esperienza non avrà appreso alla classe lavoratrice quali sono i suoi veri interessi e dove sono i mezzi per tutelarli, non c'è da credere e da sperare che tutto possa svolgersi fra g ì ' inni di pace e g l i accordi sereni.
In conclusione non crediamo clw si possa conti-nuare nel sistema, seguito finora, di lasciar fare ad
libitum dei prefetti e dei questori L a libertà di
as-sociazione e di propaganda va dichiarata, mantenuta e rispettata con unità di criterio. E questo un inte-resse troppo generale e importante perchè si possa approvare una condotta che pare suggerita più da ragioni di opportunità che non dall' applicazione im-parziale e obbiettiva della legge.
LETTERA PARLAMENTARE
/ progetti bancari al Senato — Senato e Ministero— Le elezioni.
Tutti coloro che avranno seguito il lavoro c o m -piuto dal Senato i n questi ultimi giorni, si saranno accorti, ancora una volta, della g r a n d e superiorità di sostanza e di forma c h e le discussioni hanno nella Camera elettiva al confronto di quello che si fanno nella Camera vitalizia.
Cos'i a v v e n n e p e r la discussione sui progetti bancari, specialmente l'altr'ieri quando il Saracco r i m -p r o v e r ò al Ministero attuale i decreti-legge fatti -pel Banco di N a p o l i ; il Senato rise, e seguì poi c o n profonda attenzione il discorso del Senatore Pessina e la felice risposta d e l l ' o n . Luzzatti.
Il Senato, a d i r v e r o , non era gran c h e entu-siasta dei progetti bancari, ma c o m u n e era il pen-siero che non si potevano r i m a n d a r e ; nè d' altra parte il leader dell' opposizione è troppo simpatico al S e -nato che non g l i p u ò ancora perdonare di essersi staccato dai colleglli suoi p e r seguire e autorizzare con la sua presènza nel Ministero Crispi, quella politica c h e c i condusse al disastro di A d u a e a 1 4 0 milioni di nuovi debili.
Così i progetti passarono, ma c i ò nulla dice r i -guardo alla posizione in cui il Ministero di fronte al Senato si trova. E d è una posizione n o n mollo bella, non lieta p e r il Ministero
Il Senato ha visto, in fatti, assai a malincuore il Ministero cedere troppo frettolosamente alla opposi-zione dalla Camera fatta specialmente su quella parte dei progetti bancari, che riguardavano la Banca di Italia.
P o i c h é è opinione di molti che gli interessi della Banca, già non molto tutelati dalla convenzione, sieno usciti anche più malconci dalla deliberazione della C a m e r a , tanto che si crede che non sono improbabili concessioni future.
M a se ciò potrà u n p o ' r a d d r i z z a r e materialmente la cosa, politicamente non reca alcun vantaggio e il Senato non constata se non questo che ci f u ec-cessiva arrendevolezza e la disapprova.
Dall' altro lato poi, molti senatori non si trovano gran fatto soddisfatti di certi atti ritenuti di e c c e s -siva energia, e cioè, l o scioglimento di circoli socia-listi, della Camera del L a v o r o e c c . ecc.
17 gennaio 1897 L ' E C O N O M I S T A 37 perchè la sua politica, da oppositore, pareva c h e
sarebbe stata una politica completamente differente da quella di Crispi. I n v e c e eccoci ad u n o sciogli-mento i m p r o v v i s o , ingiustificato nelle apparenze e nell'atto, e fin nella relazione precedente il decreto, la quale dice c h e questi circoli socialisti fin dal primo m o m e n t o della loro costituzione a v e v a n o m a -nifestato idee socialiste. M a d o v e v a n o manifestare idee religiose se erano circoli socialisti ? e non Io si sapeva c h e erano socialisti? e non si v i d e c h e così si sono creati dei martiri, c h e questi, perchè sciolti, non spariranno, ma si agiteranno in segreto e i n caso di bisogno n o n saranno più i n mano del G o v e r n o perchè non esisteranno i circoli c h e agivano alla luce del sole, mentre all' ombra e' è poca speranza, certo, c h e il G o v e r n o c o n i suoi scarsi mezzi, quali si son s e m p r e dimostrati, arrivila pescarli fuori ?
Il Senato conservatore sì ma liberale v e d e , ca-pisce, misura tutto c i ò e trova che se si ha da fare una politica crispina, è m e g l i o lasciarla fare al Crispi che ha politicamente, assai più le physique clu role.
N è , a rassicurare l'alto concesso-, basteranno le di-chiarazioni fatte dal Marchese di Budini in risposta all' interpellanza Parenzo. Certo piacque la a f f e r m a -zione che il G o v e r n o non vuol patteggiare coi par-titi estremi, n è intende spogliare il Parlamento di diritti in favore della Corona. In queste parole stanno due formule liberali purché n o n si arrivi, da u n lato, per non patteggiar con gli estremi, alla reazione, e dall'altro, p e r rispetlo ai diritti della C a m e r a , a lasciar modificare a danno altrui convenzioni d ' a c -cordo stipulate e firmate.
S e , dunque, il Senato ha approvato i progetti ban-cari, c i ò significa poco e a v r e b b e torto il G o v e r n o se, c o m e si dice, da questa approvazione traesse la conseguenza dell'appoggio incondizionato e sicuro del Senato, e si facesse forte di questo p e r affrontar le elezioni.
L e elezioni: ecco il gran problema. Si faranno o no? N e i l ' aria c' è un g r a n d e odore di battaglia e l e t torale e dalle provincie piovono g i ù deputati i n -certi e pericolanti, e prossimi candidati p i ù o m e n o sicuri. E si ripete c h e le elezioni avranno luogo in aprile, e se n e fissa anche il giorno: il 2 5 .
Ora che si facciano può darsi e la necessità di rinnovare la Camera s' è dimostrata p i ù volte.
Ma c h e il momento sia scielto bene, questo p r o -prio non pare, e c i ò è la causa di dissapori n o n leggeri c h e esistono in seno a! Gabinetto.
P o i c h é p r o p r i o non a tutti pare c h e convenga i n questo m o m e n t o affrontare le elezioni, m a che c i ò sia, anzi, una imprudenza gravissima.
L e elezioni si possono fare in due modi : o conti-nuando nel sistema di fare esercitare u n a azione decisa dai prefetti, o presentandosi al paese con u n programma netto e preciso, nel quale si possa chia-ramente affermare. 11 p r i m o sistema il Marchese di Rudini non lo può v o l e r e ; è contrario alla sua p o -litica ; è contrario alla natura sua e d e l suo sotto segretario, e l o dimostra il fatto c h e n o n f u r o n o preparati, n è esperiti prefetti, n è questi si chiamano gran fatto ad audiendum verbum. Il s e c o n d o sarebbe più c o n f o r m e alla ragione d ' e s s e r e d e l Ministero attuale, ma d o v e è ora, il p r o g r a m m a chiaro deciso?
La questione d'Affrica è risolta - la questione morale morta e seppellita, resta ora sul tappeto, sola v e r a m e n t e importante, la questione militare; m a
anch' essa è divenuta ormai più tecnica c h e politi-ca. P u ò questa essere una piattaforma elettorale? Sciogliendo la Camera e presentandosi al paese il marchese di Rudini potrà ripetere ancora una volta che egli vuol essere conservatore ma liberale, l i b e -rale ma conservatore. M a il pubblico, c h e giudica dagli atti e sempre dai più r e c e n t i , esaminerà s o prattutto 1' azione ministeriale di quest' ultimo s e m -pre e fra l ' a b b a n d o n o di Cavallotti, e la colazione con Zanardelli, e il razzo i m p r o v v i s o degli scio-glimenti, non ci si raccapezzerà più c o m e n o u c i si raccapezzano n è i Senatori n è i deputati c h e v e n g o n o qui disorientati, non sapendo p i ù quale sia il loro p r o g r a m m a , p e r le elezioni c h e sentono a n -nuziaro vicine.
P e r cui io credo che il senso dell'opportunità fi-nirà p e r trionfare e le elezioni ci saranno, si, m a a N o v e m b r e .
Ma se si facessero ora, la teoria del marchese d i Rudini, c h e le C a m e r e n u o v e uccidano i Ministeri che le fanno, potrebbe anche avere una c o n f e r m a per l u i .
E questa è l ' o p i n i o n e c h e domina n o n solo a Palazzo Madama e a M o n t e c i t o r i o , m a altresì in a l -tri, c o m e la Consulta e Palazzo finanze.
GLI AGENTI DELLE TASSE E GLI STABILIMENTI
N e i l 'Economista d e l 2 ! ) n o v e m b r e p . p. e b b i m o a parlare delle angherie esercitate da n o n pochi agenti delle imposte, specialmente p e r c i ò c h e r i -guarda l'applicazione della tassa sui fabbricati.
Ma le pretese esagerate, ingiuste, sproporzionate ai redditi reali d e i contribuenti, c o n accanimento d e g n o di miglior causa sostenute da codesti agenti g o v e r n a t i v i n o n v e n g o n o a colpire soltanto i p r o -prietari di fabbricati. Da qualche t e m p o infatti si fanno p i ù v i v e , p i ù sentite le giuste lagnanze e i n particolar m o d o le proteste degli industriali serici e cotonieri.
O r non è molto, nella P r o v i n c i a di B e r g a m o p r e n dendo a pretesto una domanda di riduzione d e l l ' i m -posta di ricchezza m o b i l e innalzata c u m u l a t i v a m e n t e da tutti gli industriali serici i n causa della crisi c h e attraversa la produzione della seta, l ' a g e n t e delle imposte r u p p e i concordati biennali stipulati coi sin-goli filandieri, p r e ' e n d e n d o u n aumento e n o r m e e tale c b e gl' industriali non si sentirono n e m m a n c o di discutere.
P e r c i ò , dubitando anche dell'esito dei ricorsi alle Commissioni, decisero di rivolgersi direttamente al Ministero, ed all'uopo indissero un g r a n d e comizio di protesta, a cui intervennero tutti i principali filandieri della P r o v i n c i a .
Ora i n Brianza, p e r l e eccessive pretese degli agenti delle tasse si chiusero g l i stabilimenti c o t o -nieri di Cara le Brianza delle ditte Galeazzo V i g a n o , B e r n a r d o Caprotti, C o l o m b o A m e d e o , Giosuè B r a m billa, Giuseppe Motta, A n t o n i o V i l l a , l e quali p o s -siedono c o m p l e s s i v a m e n t e circa 1 9 0 0 telai e dànno l a v o r o a circa 2 4 0 0 operai.
L ' E C O N O M I S T A ma unicamente p e r l'avidità degli agenti delle tasse,
non possono lasciare indifferente il pubblico, n è la stampa, n è i rappresentanti del paese, p e r quanto altre cure p i ù o m e n o serie ne reclamino la loro attenzione.
Sul Corriere della sera, giornale onesto e c h e certo non può essere tacciato di v o l e r aizzare il p u b -blico contro il g o v e r n o a scopo partigiano, troviamo un notevole articolo appunto relativo alla chiusura degli stabilimenti cotonieri della Brianza, dal quale togliamo i dati e le notizie che seguono.
' L e ditte suaccennate pagavano prima del 1 8 9 5 da 8 0 a 9 0 lire c o m e imponibile, p e r ogni telaio. Nel 1 8 9 5 fu loro aumentato l'imponibile a 1 1 0 lire, e nel 1 8 9 6 l'agente delle tasse propose venisse portato a 150. L a Commissione P r o v i n c i a l e determinò il r e d -dito dei telai stessi in lire 1 3 0 circa.
Davanti a questa cresciuta imposizione di reddito, gli industriali, non ostante che g l i affari p r o c e d e s -sero bene, e che le commissioni assicuras-sero il la-v o r o ai loro stabilimenti, protestarono energicamente e deliberarono di chiudere g l i stabilimenti. O p p o r -tuno avviso f u affisso alle porte degli stabilimenti stessi, e f u solo in seguito all'intervento del prefetto W i n s p e a r e , che gli industriali recedettero dalla presa deliberazione, nella Fiducia d' ottenere u n n o i e v o l e ribasso d'imponibile, mediante la scheda di rettifica, che d o v e v a n o presentare p e r il 1897.
Presentata tale scheda, l ' a g e n t e delle tasse p r o -pose invece di c o n f e r m a r e , anche p e r il corrente anno, il deliberato della Commissione P r o v i n c i a l e e la C o m m i s s i o n e Mandamentale ribassò ad un m i n i m o di 1 1 2 lire per telaio, più L . 6 , per tintoria, ciò che equivale a L . 118 p e r telaio.
Qualche industriale però venne tassato in ragione di L . 1 2 4 .
Di fronte a tale deliberato, che disconosceva tutto 10 stato di fatto, c h e l'eccesso di produzione v e r i f i -catosi nel secondo semestre del 1 8 9 6 aveva deler minato nell'industria cotoniera, gli industriali, anche perchè si v e d e v a n o delusi nelle legittime speranze, concepito lo scorso anno, deliberarono senz' altro di chiudere gli stabilimenti.
Dal canto suo l'agente delle tasse aveva interposto appello alla Commissione Provinciale, perchè il red-dito determinato da quella Mandamentale, fosse an-cora e n o t e v o l m e n t e sopraelevato.
Gli industriali hanno forse agito con q u a l c h e pre-cipitazione, m a d'altra parte bisogna anche a m m e t tere, che essi erano esasperati dal fatto che si d o -mandavano aumenti di reddito, proprio quando g h affari v o l g e v a n o alla p e g g i o e i loro magazzini ri-gurgitavano di m e r c e , e dal fatto c h e altri indu-striali, c h e lavorano i loro stessi articoli, pagano molto m e n o : e da quello che l ' a g e n t e delle tasse sosteneva e sostiene che essi a v e v a n o g l i operai con un lavoro m a g g i o r e e con minori mercedi di quanto si pratica in altre regioni, mentre anche i n Brianza 11 lavoro è limitato ad undici o r e e i salarli sono pari, se non m a g g i o r i a quelli degli altri centri ma-nifatturieri dell'Alta Italia.
È innegabile che una tassa basata su un reddito imponibile da L . 1 1 2 a 130, p e r il semplice telaio di tessitura, sia eccessiva. È notorio infatti che u n telaio eosta c o m e p r i m o impianto in media L . 8 0 0 , e al massimo L . 1 0 0 0 .
Q u a n d o deducausi da queste L . 1000, almeno 3 0 0 lire c o m e costo di fabbricati, c h e sono tassati
a parte e I' a m m o r t a m e n t o medio del telaio stesso, calcolabile all'8 p e r cento, p e r c i n q u e anni, e cioè il 4 0 p e r cerno (dato che la vita di u n telaio, coi continui perfezionamenti meccanici, non può supe-rare i 1 2 anni), a v r e m o che il valore m e d i o , di u n telaio funzionante, aggirasi intorno alle L . 5 0 0 .
E appare eccessivo che si attribuisca un reddito m e d i o di L . 1 2 0 ad uu ente, che vale L . 5 0 0 . B i -sognerebbe supporre che questo ente rendesse per-manentemente il 2 4 p e r cento.
A l l o slesso risultato si v i e n e qualora si calcoli la produzione di un telaio.
Asseriscono i competenti, che u n telaio produce in media due lire di aumento di ricchezza, c o m e valore di produzione al lordo di ogni spesa. Il telaio, lavora circa 2 5 0 g i o r n i all' anno, p e r i numerosi giorni festivi e per le frequenti assenze degli operai. La ricchezza prodotta da un telaio i n un anno, si aggira adunque attorno alle L . 5 0 0 . S i c c o m e su queste 5 0 0 lire d e v o n o essere pagate tutte le spese di mano d ' o p e r a , di sorveglianza, di forza m o -trice, ecc. ecc., non sarebbe possibile che, in v i a normale ed anche nelle buone annate, ne, residui u n reddito netto all'industriale di L . 120, quale ne pre-tende il F i s c o .
P a r e strano che, data l'esattezza di tali calcoli, alcuni industriali si siano già, i n precedenza lasciati tassare con aliquote tanto elevate, quali quelle degli anni precedenti. M a ciò si spiega facilmente quando si pensi che negli anni scorsi gli industriali f e c e r o effettivamente d e i bilanci tanto buoni da non p e r -m e t t e r e loro di lesinare qualche -migliaio di lire al F i s c o e che p e r il passato il F i s c o non conosceva il n u m e r o esatto dei telai, c o m e oggi l o conosee. A g l i industriali perciò conveniva aggiustarsi alla m e g l i o , piuttosto che p r o v o c a r e rigorose ispezioni che potevano condurli a peggiorare la loro condizione.
Oagi che il F i s c o li obbliga a pagare p e r tutti i telai posseduti e che gli affari v a n n o assolutamente male, c o m e lo p r o v a n o anche l e recenti pubblicazioni statistiche, d e l l ' « Associazione fra industriali c o -tonieri » oggi, essi affermano dì n o n poter più sop-portare I ' e n o r m e peso e non trovando altro mezzo efficace p e r f a r v a l e r e le loro ragioni, chiudono g l i stabilimenti.
Dal 1 ° gennaio ad o g g i g l i stabilimenti rimasero chiusi, e p p e r ò gli operai si mantennero perfettamente tranquilli. Gl' industriali dal canto loro n o n fecero alcun passo : p e r r i s o l v e r e sollecitamente la q u e -stione attendono c h e la C o m m i s s i o n e provinciale decida.
A questa citazione quasi completa dell'articolo del Corriere della sera ci sia permesso a g g i u n g e r e al-cune considerazioni d'indole affatto generale.
I fatti sovraesposti c o n f e r m a n o , a nostro credere, quanto abbiamo già detto nel precedente articolo — che cioè g l i agenti delle tasse colle loro pretese e d insistenze tanto esagerate e sproporzionate all'entità dei guadagni e dei redditi reali dei contribuenti di qualunque specie, mostrano indubbiamente di ubbi-dire ad istruzioni superiori e ad eccitamenti i quali si risolvono, non nel f a r rispettare e nel rispettare essi medesimi lo spirito e la lettera delle leggi ri-guardanti le imposte, m a tutto al contrario nel violarle.
17 gennaio 1897 L' E C O N O M I S T A 39 legislatore, rendendosi ragione delle variazioni, delle
fluttuazzioni cui è soggetta tal sorte di ricchezza e d in particolare quella proveniente dall'esercizio delle industrie, p r o v v i d e acciocché l'imposta relativa, po-tendosi ogni due anni mutare nella sua entità, avesse a seguire p e r quanto fosse possibile codeste fluttua-zioni, proporzionandosi all'aumento o d alla diminu-zione cui v a soggetta l'industria da tassarsi.
E però è logico, è giusto c h e , c o m e dopo u n biennio fortunato per gli industriali, nel quale i loro guadagni sono andati aumentando, essi v e n g a n o m a g g i o r m e n t e tassati, così dopo un periodo nel quale per eccesso di produzione, p e r una crisi generale, o per qualunque altro m o t i v o , i loro guadagni sieno venuti scemando, abbiasi proporzionalmente a s c e -mare l'imposta loro assegnata.
Ma ciò non fa l'interesse delle finanze dello Stato, e coloro che v i stanno a capo intendono fare asse-gnamento sopra ogni imposta p e r una data s o m m a
prestabilita che vogliono incassare in tutti i m o d i . E così se u n gran n u m e r o dei professionisti riesce a sottrarre buona parte dei propri proventi alla tassa di ricchezza mobile, lo Stato cerca rivalersene sugli altri contribuenti della tassa m e d e s i m a , cui è p i ù difficile di sottrarsi, non solo alle ingiuste esigenze degli agenti delle tasse, ma anche a quelle p i ù in-giuste e più sproporzionate all'entità dei loro guadagni.
Se ciò può fare l'interesse del fisco, non rappresenta per nulla affatto quella giustizia, quella p r o -porzionalità e quella imparzialità c h e d o v o n o essere il fondamento di ogni imposta.
Noi v e d i a m o ora escogitarsi per parte del G o v e r n o dei progetti destinati ad incoraggiare le industrie e l'agricoltura.
Ma non è codesta quasi una irrisione, allorché mentre il G o v e r n o centrale pensa ad i n c o r a g g i a r e , l'agente locale di questo stesso G o v e r n o talmente viene a scoraggiare l'industriale da fargli chiudere il proprio stabilimento?
Forse tutto c i ò rappresenta quella raffinata arte machiavellica c h e consiste nel dare u n colpo al cerchio e l'altro alla botte — ma q u i i colpi alla botte sono tanto forti da sfasciarla ed allora non c ' è più incoraggiamenti che valgano a ripararla.
N o i v e d i a m o moralisli, politici, sociologi r i c e r c a r e le cause del malcontento del paese. E noi a m m e t liamo che fra le tante cause v e n e siano di quelle cui convengansi rimedi d ' i n d o l e m o r a l e , politica, psicologica.
Ma credasi pure — la causa precipua e p e r di più giusta e legittima del malcontento devesi r i c e r -care nell'eccesso dei g r a v a m i che il G o v e r n o i m p o n e o tollera che altri corpi i m p o n g a n o — m a più a n cora nella patente ingiustizia, ineguaglianza, s p r o -porzione di talune di codeste imposte, fra le quali prima quella sulla ricchezza mobile. Essa, abbando-nati i criteri legislativi sui quali v e n n e informata, lasciata in balìa di agenti subalterni eccitati a cre-scere sempre, a diminuire mai il getto della imposta, è diventata causa d'ingiustizie e di immoralità, n o n solo p e r parte degli agenti del g o v e r n o , ma anche degli amministratori di società e di stabilimenti, e dei semplici privati, i quali dietro l'esempio degli agenti governativi e per propria difesa e per quello spirito di reazione che vien provocato da ogni in-giustizia, alla lor volta tentano e spesso riescono a
sottrarsi al pagamento non della sola imposta ingiusta ed eccessiva, ma anche di quella giusta ed equa.
Q u a n d o si rifletta poi alla diminuzione della ric-chezza pubblica, alla mancanza di lavoro di migliaia di operai, prodotte dalle eccessive pretese degli agenti delle tasse e dalla dimostrata impotenza delle C o m -missioni Mandamentali e P r o v i n c i a l i a frenarne g l i abusi, allora v i e n fatto di pensare che il p r o v v e d e r e agli infortuni degli operai sul lavoro sia bensì opera filantropica, ma più filantropico assai o d anche p i ù urgente sarebbe l ' i m p e d i r e c h e p e r 1' ingordigia d i u n ' a g e n t e delle tasse, migliaia di operai v e n g a n o privati di lavoro e di pane.
ROBERTO CORNI ANI
Rivista Bibliografica
Josef Stammhammer. — Bibliographie der
Social-Politik. — Jena, Gr. Fischer, 1897, pagine 650
(18 marchi).
D o p o la Bibliografia del Socialismo e del Comuni-smo, pubblicata dall'Autor e nel 1 8 9 3 , abbiamo quella relativa alla politica sociale. I n questo grosso v o l u m e di g r a n d e formato, lo S t a m m h a m m e r dà prima in or-dine alfabetico u n elenco copiosissimo di o p e r e , di opuscoli, di articoli di riviste, attinenti alla politica sociale intesa i n senso largo, e successivamente r a c c o -glie i n ordine alfabetico di materie, le indicazioni degli autori che di ciascun tema si sono occupati. Q u e -sto secondo indice riesce di incontestabile utilità p e r c h i u n q u e ha bisogno di conoscere gli autori che hanno trattato una data questione. Ma forse sarebbe stato m e g l i o , perchè p i ù c o m o d o , di procedere con m e -todo inverso, cioè di dare per ogni tema le indicazioni complete degli scritti relativi e poi di r a c c o -g l i e r e a parte i soli nomi de-gli autori ricordati nella bibliografia colla indicazione ' della relativa pagina. Ciò c h e interessa chi consulta questa opera è di a v e r e subito sott' occhio su ciascun a r g o m e n t o le indicazioni bibliografiche, senza d o v e r l e andare a pescare per tutto il libro. C i ò non toglie che la bi-bliografia del s i g . S t a m m h a m m e r sia assai utile. Certo, non si può dire completa, e anche molti degli autori ricordati potrebbero indicare altri scritti p r o -pri, sulla politica sociale, dimenticati; ma il mate-riale che egli offre, non è p e r questo m e n o ricco e utile. A s p e t t i a m o ora g l i altri v o l u m i di bibliografia intorno alla economia teoretica, alla finanza, e c c .
John T . Merz. — A Hi-tory of european thought in
the XIX century. Voi I. — London and Edinburgh,
Blackwood, 1896, pag. xiv-458.
Una storia d e l pensiero e u r o p e o nel presente s e -colo non può che presentare un g r a n d e e g e n e r a l e interesse. E chi non ignora le relazioni che esistono tra i vari rami dello scibile, c o m p r e n d e r à facilmente c o m e essa debba interessare anche i cultori delle scienze sociali.
40 17 gennaio 1897 arduo, m a a giudicare da questo p r i m o v o l u m e e
dal piano che egli si è proposto di svolgere, n o n pare che egli sia inferiore a un tal compito. N e l p r i m o v o l u m e , oltre l'introduzione generale, abbiamo la prima parte della storia relativa al pensiero scien-tifico in senso stretto, divisa in cinque capitoli, i n cui l ' A u t o r e si occupa dello spirito scientifico i n F r a n c i a , in Germania, in Inghilterra, della concezione astronomica e di quella atomica della natura. N e l secondo v o l u m e l ' A u t o r e tratterà della concezione meccanica, fisica, biologica, statistica e psico-fisica della natura. N e i successivi v o l u m i sarà svolta la storia del pensiero filosofico, e c c .
L ' o p e r a , così felicemente iniziata dal Merz, è frutto di studi assai estesi e profondi, sludi che saranno, certo, completati n e l l ' i n t e r v a l l o fra un v o l u m e e l ' a l t r o . Chiarezza e precisione nella esposizione, erudizione copiosa, ma non eccessiva, rendono q u e -sto primo v o l u m e di reale interesse e assai istrut-tivo p e r g l i studiosi d ' o g n i paese.
Rivista Economica
H commercio a Massaua —Gli studi ministeriali per la cooperazione — L'andamento della pellagra — La legge sui giuochi di Borsa nel Belgio.
Il commercio a Massaua. — Dalla dogana di
Massaua si segnala al ministero delle finanze, dire-zione g e n e r a l e delle gabelle, un notevole aumento degli introiti normali in confronto degli anni p r e -cedenti, n o n tenuto conto dell' incasso eccezionale occasionato dalla guerra contro l ' A b i s s i n i a .
L ' aumento di cui sopra, verificatosi nell' u l t i m o quadrimestre, è dovuto al decreto 1 6 agosto 1 8 9 6 entrato in v i g o r e il 1 ° settembre 1 8 9 6 , in virtù del quale alcune merci di provenienza estera, all' atto della loro introduzione a Massaua, sono state gravate dal dazio doganale nella seguente m i s u r a :
g r a n o L . 7 . 5 0 al quintale farina di grano . » 10. — »
crusca . . . . » 1 . — »
Il valore delle merci importate a Massaua è in continuo aumento e ciò si può stabilire anche senza che si abbiano i dati definitivi per l ' u l t i m o periodo del 1 8 9 6 .
Il valore delle suddette merci importate nel 1 8 9 5 è stato di oltre 1 4 milioni, d i cui solo un milione e 8 0 0 mila i n esenzione di dazio. N e l 1 8 9 4 non si erano importate che circa 1 1 milioni e mezzo.
L a differenza è pertanto i n più di due milioni e mezzo i n circa e m a g g i o r e sarà n e l venturo anno, quando cioè g l i effetfi delle modificazioni introdotte nella tariffa doganale si faranno sentire, non per un solo quadrimestre, ma p e r l ' i n t i e r a annata.
Gli studi ministeriali per la cooperazione. —
D ' a c c o r d o coll'on. Luzzatti, il Ministro dell' agricol-tura e c o m m e r c i o si sta occupando p e r favorire l ' o p e r a della cooperazione, m a s s i m a m e n t e p e r c i ò che spetta all'impianto di magazzini rurali e di società rurali cooperative di consumo, destinati a promuov e r e una larga applicazione della mutualità nei C o -m u n i rurali -mediante p r o v v i s t e a buon -mercato di
merci di uso famigliare, di derrate alimentari e di altri generi di prima necessità, non escluse le buone sementi, sia di granaglie, c o m e di bachi da seta.
Appositi premi saranno accordati e speciali o n o -rificenze a coloro che si renderanno benemeriti di questa specie di cooperazione.
Inoltre al ministero m e d e s i m o si stanno c o n c r e -tando le disposizioni regolamentari p e r estendere l'azione delle società cooperative di produzione e di lavoro, nei loro rapporti c o n le pubbliche a m m i n i strazioni, in vista di stabilire definitivamente le m o -dificazioni da introdursi, tanto alla legge 1 1 luglio 1889, quanto nel testo unico della legge s u l l ' a m -ministrazione e contabilità dello Stato c h e d o v r à essere pure ritoccato, p e r c i ò che concerne l e v a rianti nel sistema contabile rese necessarie p e r a s -sicurare al T e s o r o tutti i proventi a lui spettanti, e per i m p e d i r e efficacemente qualsiasi indebito storno di fondo e malversazione. A tale effetto si stanno ultimando i relativi studi presso il ministero del tesoro e la ragioneria d e l tesoro stesso, unicamente competenti nella materia.
L'andamento della pellagra. — A l ministero
dell'agricoltura sono pervenuti i dati sull'andamento della pellagra in Italia, trasmessi dai corpi locali di quelle regioni i n cui infierisce la terribile malattia.
N e l l e ùltime istruzioni il ministero anzidetto rac-c o m a n d ò la istituzione di forni, di essirac-crac-catoi, di rac- cu-cine e c o n o m i c h e e il miglioramento delle abitazioni coloniche e delle acque potabili.
Oltre a ciò furono anche sussidiate iniziative esco-gitate da associazioni private, c o m e i pellagrosari e le locande sanitarie nei limiti purtroppo modesti del bilancio, c o m e apparisce dalle cifre s e g u e n t i :
S u f i ' esercizio finanziario 1 8 9 2 - 9 3 furono erogate L . 5 , 3 0 0 ; su quello 1 8 9 3 - 9 4 L . 2 0 , 0 5 0 ; su quello 1 8 9 4 - 9 5 L . 33,922.84.
Tutti i prefetti e le commissioni, fatta eccezione della provincia di P e r u g i a , che segna aumento, sono stati concordi n e l segnalare un notevole d e c r e m e n t o della c r u d e l e malattia, dovuto oltre che alle m i g l i o -rate condizioni generali, anche all'attuazione dei vari p r o v v e d i m e n t i , i quali i n genere hanno corrisposto allo scopo, m e n o i forni economici c h e hanno dato esito negativo.
Altri dati sono p o i pervenuti i n o r d i n e alle sta-zioni sanitarie alpine, locande sanitarie, studi sulla alimentazione del contadino, e d i n ordine alla p a -nificazione.
Il ministero dell'agricoltura, all' oggetto di m e g l i o combattere la pellagra e considerando che la bene-ficenza pubblica finora ha preso p i ù essenzialmente di mira la classe operaia delle città, a f a v o r e della quale non piccolo è il n u m e r o delle istituzioni e s i -stenti, mentre la campagna 6 stata poco o punto favorita, ha deliberato di mettersi d ' a c c o r d o col mi-nistero dell' interno, p e r trarre profitto dalla l e g g e 17 luglio 1 8 9 0 sulle istituzioni pubbliche di b e n e -ficenza, onde p r o m u o v e r e la fondazione di speciali stabilimenti a f a v o r e delle classi rurali spec'almente di quelle colpite o minacciate dalla pellagra.
La legge sui giuochi di Borsa nel Belgio. —
Il progetto di legge sulle scommesse o sui giuochi di Borsa, recentemente votalo d a l Senato belga, e concepito nei termini seguenti :
41
A r t . 2 . L e s c o m m e s s e o g i u o c h i d i Borsa sono colpiti d i nullità d ' o r d i n e p u b b l i c o , c o m e contrari al b u o n c o s t u m e .
A r t . 3 . È s c o m m e s s a o g i u o c o di B o r s a q u a l u n -q u e c o n v e n z i o n e , nella -q u a l e è i n t e n z i o n e c o m u n e delle parti di e s c l u d e r e la consegna e il r i c e v i m e n t o delle d e r r a t e , m e r c i o v a l o r i m o b i l i a r i qualsiansi, sui quali le parli stesse n o n trattano c h e i n a p p a -renza, e di limitare l o s c o p o d e l contralto a u n a s e m p l i c e differenza sul r i a l z o o sul ribasso dei c o r s i .
A r t . 4 . — L a s c o m m e s s a o g i u o c o di Borsa n o n si p r e s u m e e d e v ' essere p r o v a l a da c o l u i c h e l ' a f -f e r m a . L a p r o v a può esserne addotta con tutti i mezzi di diritto.
A r t . 5 . S o n o nulli, allo stesso titolo d e l l e s c o m -messe o g i u o c h i d i Borsa, tutti i p e g n i , p r o m e s s e , ipoteche, cauzioni, c o p e r t u r e , m a r g i n i , tutte l e s t i -pulazioni o prestazioni d i c o m m i s s i o n i e d i s a l a r i , e in g e n e r a l e tutti g l i atti di q u a l u n q u e natura siano c h e hanno p e r causa g i u r i d i c a sia la s c o m m e s s a o g i u o c o d i b o r s a , sia i l ' d e b i t o c h e n e è c o n s e g u i t o .
Questa nullità non può essere opposta ai terzi d i buona fede.
A r i . 6 . S a r à punito c o n la p r i g i o n e da 8 g i o r n i a 6 m e s i e c o n un' a m m e n d a d a 1 0 0 a 5 0 0 0 fran-chi, o c o n una sola d i queste p e n e , colui c h e a v r à s c i e n t e m e n t e e d a b i t u a l m e n t e s e r v i t o da i n t e r m e -diario p e r d e l l e s c o m m e s s e o g i u o c h i d i B o r s a .
L e pene p o t r a n n o essere portate al d o p p i o se v i sia stato a b i t u a l m e n t e abuso d e i b i s o g n i , d e b o l e z z e o passioni d e i g i o c a t o r i .
Le ferrerie italiane nel primo trimestre dell'esercizio 1896-97
A l 3 0 s e t t e m b r e p. p . , cioè a d i r e alla f i n e d e l p r i m o t r i m e s t r e dell' e s e r c i z i o 1 8 9 6 - 9 7 l e f e r r o v i e italiane a v e v a n o una lunghezza assoluta d i c h i l o m e tri 1 5 , 4 4 5 e u n a l u n g h e z z a m e d i a d i e s e r c i z i o d i c h i -l o m e t r i 1 5 , 4 4 3 .1 prodotti lordi a p p r o s s i m a t i v i nei p r i m i t r e m e s i dell' esercizio i n c o r s o r a g g i u n s e r o la s o m m a d i L i r e 6 6 , 9 5 6 , 3 6 2 . N e i l ' esercizio p r e c e d e n t e n e l l o stesso p e r i o d o d i t e m p o i prodotti e r a n o stati d i L . 6 9 , 1 1 2 , 2 0 4 e così n e i p r i m i t r e m e s i d e l l ' e s e r -cizio 1 8 9 6 - 9 7 si è a v u t o u n m i n o r e incasso d i L . 2 , 1 5 5 , 8 4 2 .
Questi prodotti si d i v i d o n o fra l e v a r i e reti e l i n e e f e r r o v i a r i e n e l l e seguenti p r o p o r z i o n i :
Luglio-Settemb. Luglio-Settemb. Differenza 1896-97 1895-96 nel 1896-97
Rete Mediterranea.... L . 33,276,430 33,333,480 — 50,050 . Adriatica » 26,561,381 28,519,805 - 1,958,424 • Slcula 2,512,711 2,569,616 — 56,905 Ferr. dello Stato
eser-citate dalla Società
Veneta » 276,327 315,118 - 33,791 Ferrovie Sarde (Comp.
Reale) » 451,393 429,319 -f- 22,074 Sarde secondarie » 198,747 207,457 — 8,710 Ferrovie diverse » 3,679,373 3,735,409 — 56,036
Totale L . 66,956,362 69,112,204 — 2,155,842
T u t t e l e reti e linee s o n o state i n d i m i n u z i o n e a d e c c e z i o n e d e l l e f e r r o v i a r i e S a r d e c o n c e s s e alla C o m -pagnia R e a l e .
E c c o adesso il p r o d o t t o c h i l o m e t r i c o :
Lugllo-Sett Luglio-Sett. Differenza 1896-97 1895-96 nel 1896-97
Rete Mediterranea . . . . I - 5,775 5.937 - 162 , Adriatica » 4,741 6,111 - 370 , Slcula 2,298 2,350 - 250 F e r r . dello Stato esercitate
dalla Società V e n e t a . . » 1,973 2,250 — 277 Ferr. Sarde (Comp. Reale) 1,098 1,044 + 54 Sarde Secondarie 334 349 Ferrovie diverse » 1,999 2,08! ~ Media obilora. L . 4,335 4,539 + 204 T u t t e l e f e r r o v i e h a n n o a v u t o il l o r o p r o d o t t o c h i l o m e t r i c o i n d i m i n u z i o n e a d e c c e z i o n e delle f e r -r o v i e S a -r d e c o n c e s s e alla C o m p a g n i a -r e a l e . Dal 1 ° l u g l i o 1 8 9 6 a tutto s e t t e m b r e f u a p e r t o a l l ' e s e r c i z i o il t r o n c o R o g o r e d o M i l a n o P o r t a S e m -piqne della l u n g h e z z a d i 1 1 c h i l o m e t r i .
Gli Istituti di Credito in Russia
Il n u m e r o d i questi stabilimenti c h e c o m p r e n d e le b a n c h e p e r azioni, l e società di m u t u o c r e d i t o , e l e b a n c h e dette u r b a n e , e r a d i 3 7 3 n e l 1 8 9 6 . I l o r o capitali a s c e n d e v a n o al 1 * g e n n a i o 1 8 9 6 a 2 0 3 , 6 2 4 , 0 0 0 r u b l i , c o m p r e s i i f o n d i di r i s e r v a , m a n o n inclusi i depositi, i quali a m m o n t a v a n o a r u b l i 5 2 4 , 9 1 9 , 0 0 0 , n è i prestiti contratti c o n g a r a n z i a d i titoli sotto f o r m a o d i risconti o d i conti c o r r e n t i s p e c i a l i , il c u i totale e r a alla stessa data d i r u b l i 7 2 , 9 8 7 , 0 0 0 . L a r i u n i o n e d i tutte q u e s t e s o m m e d à un totale c o m p l e s s i v o d i 8 0 1 , 5 3 0 , 0 0 0 rubli c o n t r o 7 5 6 , 5 4 1 , 0 0 0 al 1 ° g e n n a i o 1 8 9 5 e q u i n d i u n a u-m e n t o di 4 4 , 9 8 9 , 0 0 0 r u b l i .
L e b a n c h e c h e h a n n o s e d e a P i e t r o b u r g o e n t r a n o i n q u e l totale nelle seguenti p r o p o r z i o n i :
B a n c a d e l c o m m e r c i o p r i v a t o . . . . r u b l i 2 , 2 4 6 , 0 0 0 B a n c a i n t e r n a z i o n a l e » 5 , 0 0 0 , 0 0 0 B a n c a d e l c o m m . d i P i e t r . e M o s c a » 2 , 5 0 0 , 0 0 0 B a n c a d e l c o m m e r c i o d i P i e t r . - A z o f f » 4 , 5 0 0 , 0 0 0 B a n c a r u s s a d e l c o m m . e d e l l ' i n d u s t . » 1 , 2 5 0 , 0 0 0 T o t a l e r u b l i 1 5 , 4 9 6 , 0 0 0 L e b a n c h e c h e h a n n o la l o r o s e d e f u o r i d i P i e: t r o b u r g o h a n n o a u m e n t a t o il l o r o capitale a z i o n i nella s e g u e n t e m i s u r a : B a n c a i n t e r n a z . di M o s c a r u b l i B a n c a p r i v a t a di K i e w B a n c a d i A z o f f - D o n B a n c a d i V a r s a v i a B a n c a d i O r e l B a n c a d e l c o m m e r c i o d i R i g a . . . -B a n c a d i T i f l i s B a n c a d i L o d z B a n c a d i P s k o w 5 , 0 0 0 , 0 0 0 9 3 5 , 0 0 0 3 6 6 , 0 0 0 16,000 1 , 5 0 8 , 0 0 0 1,000,000 3 3 . 0 0 0 5 0 0 , 0 0 0 5 0 0 , 0 0 0 T o t a l e r u b l i 1 0 , 3 5 8 , 0 0 0 F i n a l m e n t e le b a n c h e dette u r b a n e e l e società di m u t u o c r e d i t o h a n n o a u m e n t a t o i l o r o capitali di 1 , 0 0 3 , 0 0 0 r u b l i e d i 6 0 2 , 0 0 0 r i s p e t t i v a m e n t e al 1 8 9 4 .
10 17 gennaio 1897 siigli effetti scontati, p e r 1 3 - 6 p. e. su prestiti on
cali e 1 - 9 p e r cento su prestiti garantiti da effetti a una sola firma. Resulta da queste cifre che le operazioni dei prestiti a vista e a termine su g a -ranzia si sono sviluppali in maggiori proporzioni dei prestiti su merci e sullo sconto di effetti di c o m m e r c i o .
La media del d i v i d e n d o delle banche russe f u , nel 1 8 9 5 d e l 10-5 p e r cento ossia del 1 0 per cento al di sopra di quello del 1 8 9 1 . E d è appunto p e r questa resa relativamente rilevante c h e i capitali cercano sempre più di collocarsi nelle azioni delle banche.
Quanto alle riserve è la banca c o m m e r c i a l e di Mosca che tiene il p r i m o posto c o n u n capitale di riserva, che supera il capitala azioni ( 5 , 0 2 0 , 0 0 0 r u -bli contro 5 , 0 0 0 , 0 0 0 ) . V e n g o n o in seguito la banca internazionale di c o m m e r c i o di Pietroburgo, la c u i riserva è di 9 milioni di rubli su di un capitale di 1 8 milioni, la banca di Volga K a m a con un ca-pitale di riserva di 3 6 - 8 p e r cento, mentre che la banca russa p e r il c o m m e r c i o estero, il capitale di riserva non è che di circa il 6 - 9 p e r cento.
L e operazioni a b r e v e scadenza dei 3 7 5 istituti, hanno avuto nel 1 8 9 5 un giro di capitali per l'am-montare di rubli 1 , 2 4 0 , 3 5 3 , 0 0 0 contro 4 , 1 6 0 , 9 8 8 , 0 0 0 rubli nel 1 8 9 4 .
La cifra del 1 8 9 5 si d e c o m p o n e c o m e s e g u e :
Banche di commercio per azioni . rubli 939,272,000 Società di mutuo credito » 177,556,000 Banche urbane » 132,525,000
Da un prospetto c h e riassume il prezzo m e d i o delle azioni delle varie banche negli anni 1 8 9 4 e 1 8 9 5 si rileva che i n media le azioni di esse conseguirono u n aumento di circa il 2 3 per cento c o n -tro 14.7 p e r cento nel 1894, mentre I' aumento medio della resa delle operazioni, non è slato c h e del 1 0 p e r cento. Questo vuol dire che il conside-r e v o l e conside-rialzo del pconside-rezzo delle azioni delle banche nel 1 8 9 5 non si d e v e attribuire che alle condizioni speciali dellh Borse russe iu alcuni mesi del 1895, e c i ò è tanto v e r o che la maggior parte delle ban-che subirono al c o m i n c i a r e del 1896 nn ribasso più o m e n o rilevante.
LA SITUAZIONE FINANZIARIA AGLI STATI UNITI
M. John Carlisle segretario del T e s o r o ha p r e -sentato il suo rapporto sull'esercizio 1 8 9 5 - 9 6 chiuso al 3 0 g i u g n o 1 8 9 6 . Resulta dal m e d e s i m o che l'anno fiscale è terminato, lasciando u n deficit di d o l lari 2 5 , 2 0 3 , 2 4 0 , quantunque il prodotto della v e n -dita dei titoli abbia gettato 1 1 1 , 1 7 0 , 3 7 6 doli, e le entrate ordinarie sieno state superiori di 1 9 , 1 0 2 , 2 0 5 doli, a quelle dell' esercizio precedente.11 deficit per 1' anno fiscale in corso è valutato che debba superare di doli. 6 4 , 5 0 0 , 0 0 0 le p r e v i -sioni del bilancio, m a essendovi una forte ripresa negli affari il Segretario del T e s o r o è di opinione, c h e se si continuerà a consumare forti quantità di materie colpite da dazio, il deficit v e r r à a scomparire.
L ' eccedenza delle spese sulle entrate è stata di doli. 2 5 , 2 0 3 , 2 4 6 , cioè inferiore di doli. 1 7 , 6 0 1 , 3 7 7 a quella dell' anno scorso, e durante 1' esercizio le
entrate di ogni specie sono state in aumento ad e c cezione di quelle provenienti dalla vendita di t e r -reni pubblici.
L ' a u m e n t o totale sull'esercizio precedente è stato di doli. 1 3 , 5 8 6 , 1 2 5 provenienti dai seguenti capi-toli : dalle d o g a n e doli. 7 , 8 6 3 , 1 3 4 ; da riscossioni all'interno doli. 3 , 3 4 1 , 1 9 2 e da risorse diverse d o l -lari 2,479,622.
Da questi aumenti di entrate apparisce che l'anno, preso nel suo insieme può essere considerato c o m e sodisfacente, le finanze avendo riguadagnato un poco del terreno che a v e v a n o perduto nel periodo durante il quale il paese fu sottoposto alla tariffa M a c - K i n l e y . D' altra parte durante I' esercizio vi è stata una diminuzione nelle spese di quasi 4 , 0 1 5 , 8 5 2 dollari. Il prodotto totale del primo prestito di 5 0 milioni di doli, emesso nel 1 8 9 4 f u di doli. 5 8 , 6 6 0 , 9 1 7 e quello proveniente dal 2 ° prestito, che f u pure di 50 milioni di doli, ascese a doli. 5 8 , 7 1 9 , 7 1 0 . Il prestilo di 6 2 , 3 1 5 , 4 0 0 doli, emesso nel 1 8 9 5 fruttò doli. 6 5 , 4 2 8 , 0 5 6 e quello di 1 0 0 milioni di dollari emesso nel 1896 produsse doli. 1 1 1 , 3 5 5 , 6 1 2 e cosi in tutto i prestiti det ero un introito di doli. 2 9 4 , 1 6 4 , 2 9 5 .
Dopo aver parlato d e l l ' e m i g r a z i o ò e d e l l ' o r o , c h e c o m i n c i ò 1 2 mesi indietro e continuò fino al luglio scorso, epoca nella quale i banchieri delle principali città dettero allo Stato d e l l ' o r o contro carta, r i -costituendo l'incasso o r o dello Stato a 4 1 0 , 9 8 2 , 4 0 3 doli, il rapporto dice che le easse del Clearing-House rinchiudono attualmente 4 8 , 8 0 0 , 0 0 0 doli, in oro, ossia un aumento di più c h e 1 0 milioni di doli, dopo l'elezione. D o p o il 7 n o v e m b r e il guadagno totale è stato di circa 3 0 milioni di dollari. Il debito p u b -blico al 3 0 g i u g n o scorso era di 1 , 7 6 0 , 8 4 0 , 3 2 3 doli, ossia un aumento di 8 4 , 7 1 9 , 3 4 0 doli, s u l l ' a m m o n -tare del debito pubblico esistente al 3 0 g i u g n o 1 8 9 5 .
L o stock monetario alla fine dell'esercizio 1 8 9 5 - 9 6 si repartiva c o m e s e g u e : incasso metallico del T e -soro 6 6 0 , 0 9 7 , 0 6 1 d o l i . ; in circolazione 5 6 8 , 2 5 8 , 9 8 4 doli.; incasso carta del T e s o r o 180, 803, 9 8 9 doli, e in circolazione 9 3 9 , 208, 547 doli, ciò che v i e n e a costituire per il T e s o r o un incasso totale fra carta e moneta di 8 4 0 , 9 0 1 , 0 5 0 doli, e in circolazione un totale di 1 , 5 0 7 , 4 6 7 , 5 3 1 doli, ossia in tutto d o l -lari 2 , 3 4 8 , 3 6 8 , 5 8 1 contro 2 , 3 0 9 , 7 0 4 , 6 8 8 doli, al 3 0 g i u g n o del 1 8 9 5 . D a quest' epoca questa differenza è più che oltrepassata, principalmente per l ' i m p o r -tazione dell' oro.
17 gennaio 1897
Il raccolto degli agrumi in Italia nella
L ' E C O N O M I S T A
43
campagna 1895-%
Il ministero di agricoltura industria e c o m m e r c i o lia pubblicato in questi giorni le notizie riguardanti il raccolto degli agrumi nell'anno agrario 1 8 9 5 9 6 . R e -sulta da esse che il raccolto degli agrumi nell'annata suddetta è resultato di poco inferiore a quello del-l'anno precedente.Infatti le notizie telegrafiche pubblicate nel Bollet-tino di notizie agrarie, n. 7 , del marzo 1 8 9 6 , pre-v e d e pre-v a n o che la produzione degli agrumi in tutto il regno sarebbe stata di circa 2 , 7 1 8 , 3 4 6 , 0 0 0 di f r u l l i ; le notizie definitive hanno dato u n risultato mollo superiore alle previsioni, raggiungendo u n n u m e r o di frutti di circa 3,337,442,000.
Nelle regioni dell'alta Italia, o v e la coltivazione degli agrumi ha pochissima importanza, le malattie ed il freddo eccessivo hanno danneggiato il raccolto,
A n c h e nella media Italia e nella regione meridio-nale adriatica la siccità e il gelo furono causa di
scarsa produzione.
Nella regione meridionale mediterranea, malgrado che il freddo e la siccità abbiano sinistramente i n -fluito sulle piante di agrumi, nullameno si è avuto un raccolto medio eguale a quello d e l l ' a n n o p r e -CGcIente.
L ' a u m e n t o nella produzione totale della regione proviene dal m a g g i o r n u m e r o di piante.
C o m e nelle regioni del continente, in Sicilia, o v e la produzione degli agrumi è della massima impor-tanza, la siccità è il gelo sono state le cause prin-cipali dello scarso prodotto.
L o stesso può dirsi p e r la Sardegna.
L a produzione degli agrumi è costituita del 3 6 °/0
dagli aranci, del 5 7 ' "/„ dai limoni e dal 7 % dai cedri, mandarini, bergamotti ecc.
I seguenti prospetti riassumono la produzione, la esportazione e il consumo degli a g r u m i nel q u i n -quennio 1 8 9 1 - 9 6
I principali paesi importatori dei nostri agrumi sono g l i Stati Uniti e il Canadà, l ' A u s t r i a - U n g h e r i a e l'Inghilterra.
La Navigazione Generale Italiana nell'esercizio 1895-96
L ' i m p o r t a z i o n e degli agrumi in Italia ascende i n media a circa 1 5 mila quintali all'anno.
Produzione E S P O B T A Z I O N E Quantità A H N I Numero d i f r u t t i annuale complessiva
1 !
S <* eJ © £3 "3 OSil
T3ai ce d v e — a « rimasta per il Quintali ( 1 ) z . s 2-a R «a
« O ce « § consumo 1 8 9 1 - 9 2 3,163,350,000 3,954,188 1,344,618 7,042 2,617,381 1 8 9 2 - 9 3 3,139,578.000 3,924,472 1,699,103 5,525 2,237,639 1893-94 3,320,379,000 4,150,474 1,973,249 4,885 2,158.318 1894-95 3,549,877,000 4,437,347 2,143,473 4,538 2,307,368 1 8 9 5 - 9 8 3,337,443,000 4,171,803 2,198,686 8.184 1,982,326 L ' e s e r c i z i o chiuso al 3 0 g i u g n o 1 8 9 6 è il p r i m o che attua la deliberazione presa nel 2 2 gennaio 1 8 9 6 , che a v e v a per scopo di m e g l i o armonizzare al v e r o il v a l o r e degli enti socialiRiduce,.do di L . 2 2 , 0 0 0 , 0 0 0 . 0 0 il capitale sociale l ' a m m i n i s t r a
-zione ha potuto d i m i n u i r e 1° il v a l o r e della flotta d i L . 2 1 , 2 3 9 , 4 0 2 . 9 6 , ripartendo in base ad opportune analisi la r i -duzione fra i piroscafi
2° il v a l o r e dei materiale g a l -legiante in servizio dei porti, di alcuni i m m o b i l i , di pezzi ili ri-spetto p e r macchine, e c c . , di
L . 2 6 6 , 6 5 3 . 8 8 e così i n tutto » 2 1 , 5 0 6 , 0 5 6 . 8 4 R i m a n e n d o u n residuo di L . 4 9 3 , 9 4 3 . 1 6 parte di svalutazione c h e l ' A m m i n i s t r a z i o n e si r i -serbò d i applicare n e l l ' e s e r c i z i o in corso.
M e r c è la riduzione del capitale il v a l o r e della flotta, che era al 3 0 g i u g n o 1 8 9 5 di L . 5 6 , 1 9 6 , 4 0 2 . 9 6 rappresentato da 9 7 bastimenti, fu ridotto al 5 0 g i u -g n o 1 8 9 6 a L . 3 2 , 8 9 6 , 5 8 5 . 6 0 , rappresentato dallo stesso n u m e r o di n a v i .
C i ò detto, p e r chiarire il m o d o con il quale si è data esecuzione alla importantissima deliberazione,
passiamo a riassumere i risultati dell'esercizio chiuso al 3 0 g i u g n o 1 8 9 6 , i quali si c o m p e n d i a n o nelle seguenti c i f r e : R e n d i t e . Proventi d e l traffico . . » d'ordine generale . L . 4 6 , 4 0 0 , 9 3 7 . 3 7 . » 5 7 5 , 4 9 9 . 1 0 T o t a l e L . 4 6 , 7 7 6 , 4 3 6 . 4 7 S p e s e . Spese di traffico L - 4 0 , 5 8 7 , 5 6 7 . 0 7 Oneri e spese d ' o r d i n e g e n e r a l e . » 3 , 1 1 6 , 2 8 3 . 5 0 Spese e g r a v a m i di a m m i n i s t r a -zione centrale ( 1 ) P e r r i d u r r e i l n u m e r o d e i f r u t t i i n q u i n t a l i si c a l c o l a c h e 8 0 J f r u t t i e q u i v a l g a n o a l p e s o d i u n q u i n t a l e . 4 1 8 , 1 5 6 . 1 9 T o t a l e L . 4 4 , 1 2 2 , 0 0 6 . 5 6 d ' o n d e un'eccedenza i n rendite di. L . 2 , 6 5 4 , 4 2 9 . 9 1 a c u i aggiunto l'avanzo utili
del-l'esercizio precedente di. . . . » 5 , 6 6 0 . 2 0 si ottiene u n totale utili d i . L . 2 , 6 6 0 , 0 9 0 . 1 1 superiore a quello dell'esercizio precedente. E l ' a u -mento deriva principalmente dal m a g g i o r n u m e r o di v i a g g i eseguiti p e r il Brasile, dai servizi straor-dinari per il Mar Rosso, e dal minor costo del carbone.