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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.24 (1897) n.1229, 21 novembre

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L’ ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SC IEN ZA ECONOMICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N CH I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R I V A T I

Anno XXIV - Voi. XXVIII

Domenica 21 Novembre 1897

N. 1229

LE SPESE M ILITALI

D iscutendo della p olitica italia na d ura n te il periodo nel quale si preparò e concluse la] accessione del­ l'Ita lia alla alleanza delle potenze cen trali per form are con esse la trip lic e alleanza, g li u o m in i di Stato, o q u e lli che ta li si credono e che da qualche tem po sono diventati p iù o meno fecondi di lettere o d ic h ia ­ ra zion i into rn o al passato e in to rn o alle conversazioni che hanno avute con M in is tri ora m o rti, non m an­ cano di usare la loro esperienza per a m m o n ire i presenti ed i fu tu r i prendendo esempio d a lle vicende del passato.

E , in sostanza, il ragionam ento procede così: Dopo la occupazione d i T u n is i la F ra n cia m in a c ­ ciava l’ Ita lia ; i M in is tri guardatisi in to rn o tro va ro no esercito e m arina im p re pa ra ti, non solo a q ua lu n q u e offesa, ma anche a qualunque difesa e q u in d i accet­ tarono d i entrare n e ll’ orbita dei due Im p e ri c e n tra li. E d i g io rn a li che pubblicano queste lettere o queste in te rv is te appartengono al p a rtito che con divide le idee G ris p i-S o n n in o sulla funzione d e ll’ Italia nel concerto europeo, e sulla sua capacità c o n trib u tiv a per poter dare, occorrendo, valore e serietà alla sua a ttitu d in e ; perciò aggiungono: — vedete a che conduce una p o litica dà povera gente? — vedete a q u a li p e ric o li ci si espone ad essere sempre im p re p a ra ti?

Coteste considerazioni che leggiam o in questi g io rn i e che non mancano di fare im pressione sul pubblico, c i inducono a fare qualche cenno sulle spese militari, sostenute d a ll’ Italia in questi u ltim i ve n ticin q u e anni. D al 1871 al 1880, cioè dalla costituzione del Regno quale è attualm ente fino a ll’ avvenim ento di T o n is i le spese m ilita ri da 1 7 4 2 comprese q u in d i quelle per l ’ esercito e per la m arina, tanto o rd in a rie che strao rd i • n arie , salirono a 2 53 .6 ; la somma totale delle spese m ilita ri ordinarie fu nel decennio di 1 ,9 7 7 .9 m i­ lio n i ; quella delle spese stra o rd in a rie fu di 229 ; nel totale q u in d i aum entarono in dieci anni a 2 ,2 0 6 .9 .

In o ltre la somma dei distacchi dal 1871 ris u lta di m ilio n i 4 33 .9 ; cioè la spesa totale fu d i 4 34 m ilio n i m aggiore di q uello che sarebbe stata con­ servando per il decennio le c ifre del 1 87 1.

E d ecco Io specchio delle c ifre a nn ua li :

A nni Ordinarie Straordinarie Totali

Distacchi dal 1871

1 8 7 1 . . . . 1 6 3 . 5 1 1 . 7 1 7 4 . 2 —

1 8 7 2 . . . . 1 7 7 . 2 1 7 . 6 1 9 4 . 8 2 0 . 6

1 8 7 3 . . . . 1 8 5 . 1 2 1 . 5 2 0 6 . 6 3 2 . 4

Anni Ordinarie Straordinarie T otali

Distacchi dal 1871 1874 .. . 196.1 18.5 214.6 40 .0 1875 .. . 196.1 19.5 215.6 41 .4 1876.. . 199.0 22.8 221.8 47.6 1877 .. . 210.9 36.6 21T. 5 43 .3 1878. . . 208. 8 40.1 248.9 74,7 1879. . 210.7 17.6 228.3 54.1 1 8 8 0 .. . 230.5 23.1 253.6 79. 4 Le q u a li c ifre d im ostrano alla evidenza che, c o m ­ p atibilm e nte alle p ro p rie forze, l’ Ita lia ha cercato dal 1871 di prepararsi m eglio, alm eno alla difesa, spendendo a questo scopo somm e sem pre crescenti ed im piegando in d ie ci anni due m ilia rd i e duecento m ilio n i a questo scopo.

Ma nel 1881 avvertono i n um e ro si d ip lo m a tic i che oggi in te rlo qu isco no , nel 1881 fum m o sorpresi dal fatto della occupazione d i T u n is i e ci tro va m m o im p re p a ra ti.

R im anga adunque bene assodato che, non ostante per le rich ieste dei m in is tri la spesa aumentasse così che dalla somma nel p rim o trie n n io , d i circa 1 9 2 m i­ lio n i di media annua, salì n e ll’ u ltim o trie n n io 1 8 7 8 -8 0 a 2 4 7 .6 m ilio n i, tuttavia si riconobbe nel 1881 di essere im p re p a ra ti non solo alla offesa, ma anche

alla difesa e se ne ebbe sgomento.

Che cosa si è fatto nel decennio successivo? V e ­ diam o ancora le c ifre che d iran no m eglio d i ogni com m ento.

Anni Ordinarie Straordi uarie Totale

Distacchi dal 1881 1881_____ .. 225.5 26.6 252.1 — 1882... 47.0 279.7 27.6 1883... .. 256.1 63.5 319.6 67 .5 1 8 8 4 -8 5 .. . . 258.0 65 .9 323.9 71.8 1 8 8 5 -8 6 .. . . 270.2 58 .6 323.8 76.7 1886-87. . . . 285.1 68.0 353.1 101.0 1 8 8 7 -8 8 .. . . 323.4 100.4 423.8 171.7 1 8 8 S -8 9 .. . . 337.4 216.3 553.7 301.6 1889-90. . . . 359.7 52 .2 411.9 159.8 1 8 9 0 -9 1 .. . . 348.8 44.6 393.4 141.3 T o ta li.. . 2896.9 743.1 3640.0 1119.0

Nel secondo decennio a d u n q u e , senza tener conto del 1° semestre 1 8 8 4 , nel quale la spesa fu nel complesso di 1 4 6 .5 m ilio n i; senza tener conto d i ciò, il totale salì a o ltre tre m ilia rd i e m ezzo; cioè u n m ilia rd o e duecento m ilio n i p iù del decen­ n io precedente.

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738 L ’ E C O N O M I S T A 21 novembre 1897

è noto il consuntivo e cioè dal 1 8 9 1 -9 4 al 1 8 9 5 -9 6 e per il quinquennio si ha Anni Ordinarie Straor­ dinarie Totali Distacchi dal 1881 1891-92.. . . 334.2 19.2 3 53.4 101.3 1892-93.. . . 324.8 1 8.0 342.8 90.7 1893-94.. . . 328.3 1 9 .9 348.2 86.1 1894-95.. . . 304.6 1 9 .0 323.6 71.5 1895-96.. . . 4 29.6 2 2 .5 452.1 200.0 1721.5 9 8 .6 1820.1 549.6

La media spesa del q uin qu en nio è adunque di 3 64 m ilio n i l ’anno.

L e c ifre d i c u i sopra com prendono sempre le spese di A ffric a meno l ’anno 1 8 9 4 -9 5 p e r cui biso­ gnerebbe aggiungere circa 15 m ilio n i ').

Così abbiamo la seguente progressione: la media spesa annua m ilita re o rd in a ria e strao rd ina ria f u : Nel decennio 1871-1880 di 220 milioni l’anno Nei quindici anni 1881-1895-96 364 » » una m aggiore spesa q u in d i di un m ilia rd o e mezzo d i quella che si avrebbe avuto se si fosse rim a sti nei lim iti del 1881.

Ebbene ?

M algrado questa enorm e cifra di quasi cinque miliardi e mezzo im piegati in q u in d ic i anni nelle spese m ilita r i, m algrado che dal trie n n io 1 8 8 1 -8 4 a q ue llo 1 8 9 3 -9 4 e 1 8 9 5 -9 6 si sia passati da una media 2 8 3 .8 ad una di 3 7 4 per spese m ilita ri, ci si sente ancora d ire d ie non siamo preparati, e si studia il modo di chiedere ai co n trib u e n ti altre e cospicue c ifre di nuove spese.

F ra n ca m e n te ; si può com prendere che un paese faccia dei sacrifizi per la propria difesa anche al di là di q uello che non possa essere concesso dalla sua situazione econom ica; ma ha il d iritto di sapere però fin o dove deve andare con ta li sacrifizi ; ha il d iritto di sapere se q u e lli che g li si domandano raggiungono lo scopo; ha il d iritto in fin e di sapere se il denaro con tanti stenti dato al fisco sia stato bene im piegato.

E su questi d ub bi, noi confessiamo di essere m olto perplessi.

Questo problem a delle spese m ilito r i tem iam o che sia stalo tra tta to e si tra tti ancora con troppa leg­ gerezza. 0 le m a g g io ri spese che dal 1881 si sono fatte e si fanno bastano ragionevolm ente alla difesa; o, come afferm ano delle persone com petenti, siamo m olto ma m olto lontani da questo punto e la nostra organizzazione m ilita re è ancora insu fficien te e do­ m anderebbe molte centinaia di milioni soltanto per m ig lio ra rla , ed allora torniam o alla cifra del 1881. Ma spendere somm e che am m ontano a m ilia rd i con la quasi certezza di non poter seriam ente sperare che nella cieca fortuna è doloroso, non solo, ma crediam o anche dannoso p e r p iù aspetti al paese.

*) Le spese fin qui sostenute per l ’Affrica sommano in totale a 303 milioni, ma non si può farne la sot­ trazione dalle spese militari, perchè nei 303 milioni sono comprese anche le spese dei ministeri dei lavori pubblici, delle poste e telegrafi, ecc.

ANCORA L’AFFRICA

A proposito d i quanto diciam o n e ll’ a rtico lo sulle spese m ilita ri rich ia m ia m o la attenzione dei le tto ri sulla nuova campagna che si intrap re nd e per d is­ suadere il M inistero a com piere il program m a p ro ­ messo così solennemente circa la disgraziata Colonia E ritre a .

Si afferm a che i l deputato F . M a rtin i abbia ac­ cettato l ’ inca rico di g overnatore s tra o rd in a rio della E ritre a ; si aggiunge che coerente al pensiero già espresso in p iù occasioni egli non possa approvare un intendim ento riv o lto a re string ere i l p iù possi­ bile la occupazione ed a rid u rre q u in d i al m in im o la spesa.

Una vo lta ammesso che il M in iste ro re nu n zi al proposito che aveva m anifestato alla Camera, e sul quale aveva raccolto una numerosa schiera di con­ senzienti così da avere a sua disposizione una enorm e m aggioranza, è n aturale che g li appetiti si ridestino v iv a c i e tentino di sovverchiare chi si mostra così in e rto e titubante.

P erciò si parla di fo rtific a z io n i da co s tru irs i ai c o n fin i, d i linee fe rro v ia rie da p ro lu n g a rsi fino a l- P a ltip ian o, di spese e no rm i q u in d i da intrap re nd ere per m antenere una grande estensione d i te rrito rio .

E in p a ri tempo si rim e tte in discussione la ces­ sione di Cassala a g li ing le si e si dice che se g li ing le si agognano a questo possesso v u o l d ire che r i ­ conoscono il pregio di quella località e q u in d i noi facciam o m ale a cederla, perchè potrem m o tra rre da essa q ue gli stessi vantaggi per i q u a li è desiderata dalla In g h ilte rra .

È un ris v e g lio q u in d i del m orbo affricano questo che ci assale, e dobbiam o con ra m m a rico a cc e rta rlo : questo ris v e g lio è dovuto alla incerta condotta del M inistero. N on è il caso d i investigare q u a li influenze abbiano potuto agire sui M in is tri per m utare così profondam ente il loro con vin cim en to, ma non è fu o r di luogo il rile v a re , come lo fa la Perseveranza in un recente suo a rtico lo, che così operando ci esponiamo ad un p ericolo grave senza avere di fronte i re la tiv i vantaggi.

Una fo rte occupazione d e ll’ A ltip ia n o , con tutto quanto è necessario per m antenervisi in qualunque caso o per respingere con energia q ua lsiv o g lia ag­ gressione, è una p o litica , che re pu tiam o dannosa, ma di c u i com prendiam o perfettam ente il concetto.

Una occupazione d e ll’ A ltip ia n o con mezzi in a d e ­ g ua ti e continuando nella stessa contraddizione, che fin q ui c i ha portato tanto danno, cioè v o le r m olto conseguire con mezzi in s u ffic ie n ti, è u n tale d e litto , dopo l ’ esperienza già fatta, che non si potrebbe perd o na re al M in iste ro attuale.

U n a rtico lo recente dell'Ordine di A ncona, che è evidentem ente dettato da chi d e ll’ A ffric a ha lunga esperienza, pone chiaram ente la questione : — o v o ­ gliam o con tinu are ad occupare d i fatto e m ilita r­ mente l ’ A ltip ia n o , ed allora portiam o il b ilancio della colonia ad un centinaio di m ilio n i; — o non possiamo spendere per la colonia una o due diecine di m ilio n i ed allora re string iam o m olto, ma m olto, la nostra effettiva occupazione.

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21 novembre 1897 L ’ E C O N O M I S T A 739

nistero attuale vuole esporsi ad eguali p e ric o li ? N oi speriam o di no. Ma se, dopo quanto ha d i­ chiarato, e dopo l’ esplicito voto della Cam era, il M i­ nistero, cedendo ad altre influenze, rimanesse al G o­ verno per seguire una p olitica coloniale opposta a quella che ha solennemente tra ccia ta , v u o l d ire che in Ita lia il regim e costituzionale non ha a lcu n v a ­ lore, e che, nonostante lo S tatuto, si può governare contro g li in te n d im e n ti del paese.

M entre prem ono tanti bisogni in te rn i, m entre da ogni parte si sente la necessità di m ig lio ra re i ser­ v izi, m entre il rin ca ro del pane apparecchia una d iffic ile stagione invernale, è doloroso vedere che i l G overno si espone a p e ric o li che possono im p e ­ gnarci da un m om ento a ll’ a ltro a gettare nel ba­ ra tro delle am bizioni centinaia d i m ilio n i.

11 M in iste ro avrebbe dem eritato della pubblica estimazione. Il program m a che deve essere seguito d eriva dalle stesse necessità in te rn e ; le spese deb­ bono essere contenute nella m in o r cifra , per dar tem po al con tribu e nte di sistem are la p ro p ria po ­ tenzialità, decimata già dalle esorbitanze del fìsco.

GLI AFFARI A T E R lliE SRI CEREALI II GERIAIIA

La Borsa non è in favore presso i tedeschi e le agitazioni che si sono prodotte contro d i essa p iù volte in G erm ania dim ostrano che non soltanto i socialisti, ma anche i p a rtiti conservatori le fanno m olte accuse, le rivo lg o n o m o lti rim p ro v e ri e v o ­ gliono darle una d isciplin a ferrea. Dopo l ’ agitazione del 1891 fu deliberata una inchiesta sulle borse, che si prolungò dal 6 a prile 1 89 2 a ll’ 11 novem bre 1 89 3, fu preparato un progetto di legge, che con va rie m o ­ d ificazio ni divenne poi la legge vigente del 22 g iu ­ gno 1896, andata in v ig o re col I o gennaio di questo anno ') . E fra le m aterie che si v o lle ro regolare v i è q uella degli a ffa ri a term ine sulle m e rci, transazioni queste praticate largam ente in G erm ania, come a g li S tati U n iti d’A m e rica e in a ltri paesi.

P oiché la questione dei m ercati a te rm in e è sem ­ pre di attualità e in qualche paese, come in F ran cia , si vu o l far in te rv e n ire il legislatore a d is c ip lin a re quel genere di a ffa ri, non è in u tile col sussidio dei m a te ria li ra cco lti n e ll’accennata inchiesta d i dare una scorsa a ll’ o rigin e e alla natura degli affari a te rm in e sulle m e rci.

C om inciam o col com m ercio dei cereali. S ino alla seconda metà di questo secolo, la G erm ania è stata un paese di esportazione, il com m ercio aveva per oggetto di rip a rtire convenientem ente a ll’ inte rn o i cereali necessari al consumo indigeno e di esportare l’ eccedenza. 1 p rin c ip a li centri di produzione s i tro ­ vavano a ll’ est d e ll’E lba (P ro v in cia di Prussia o c c i­ dentale, P om erania, Posnania, S lesia) che avevano i lo ro sbocchi nelle re gio ni in d u s tria li del Reno, poi in In g h ilte rra , in F ra n cia , n eg li S tati S candinavi. I l com m ercio dei cereali aveva la sua sede n e i p o rti

*) I lavori dell’ inchiesta sulle borse in Germania sono stati compendiali con ordine e chiarezza da F. J. Pflegeb e L. Gschwindt in Börsenreform in

Deutschland voi. 1° parte generale ; voi. 2° le borse

pei prodotti; voi. 3° le borse pei valori. - Stuttgart, Cotta, 1896-97.

del Baltico, del Mare del N ord (S te ttin o , Danziea, K oe n igsbe rg , A m b u rg o ) e così pure a Breslavia. G li a ffa ri si facevano a contanti e per consegna. Il ne­ goziante dei p o rti acquistava dal p ro p rie ta rio o dal com m erciante d e ll’ interno il grano dì c u i aveva po­ tu to conoscere la qualità de visu, oppure mediante i cam pioni, e il grano doveva essere consegnato im ­ mediatam ente o più tardi.

L e epoche più a b itu a li erano la p rim a ve ra o l’ au ­ tunno, la determ inazione delle con dizion i di conse­ gna era abbandonata al libe ro accordo delle p a rti. Col tempo però si fo rm ò un complesso d i c o n d i­ zioni che salvo convenzione contraria divennero usi com m ercia li accettati in certo modo tacitam ente. Fra il 1830 al 1840 si codificarono questi usi, in ­ corporandoli nei bordereaux sui q u a li erano sta m ­ pati. D alle transazioni per consegna venne fu o ri a poco a poco il m ercato a te rm in e colle sue clausole p iù rig id e re lativam ente alla q uantità m in im a, al tem po, ai m odi di esecuzione. A S tettino il mercato a term ine funzionò nel 1 8 3 3 ; lo si ritro v a verso il 1840 a Danziea, a K oenigsberg, e ad A m b urgo . Questo genere d ’ affari era assai a ttivo alla metà del secolo. L ’ estero acquistava in autunno i g ran i per l ’ in v io in p rim a ve ra , il negoziante tedesco vendeva nel corso d e ll’ autunno e d e ll’ inve rn o a te rm in e per la prim avera.

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740 L ’ E C O N O M I S T A 21 novembre 1897

pitale diventa così indipendente dagli in v ii ris tre tti e dagli a rriv i in c e rti, può far ven ire per ferrovia tutte le Q u a ntità che vuole e n e ll’ epoche che crede. C o­ m incia q u in d i col non dare p iù caparre, nè acconti, si serve d’ un bordereau che indica le condizioni ge­ n e ra li del contratto. Questi bordereaux si applicarono dapprim a alle transazioni sulle segale e sulle avene; essi erano poco c o m p licati, indicavano la quantità, i l prezzo, il peso m edio, il term ine di consegna (p ri­ m avera o autunno), il luogo della consegna e la con­ dizione che se uno dei contraenti non adempiva esattamente il contratto, l ’a ltro avrebbe il d iritto di fa r acquistare o vendere la quantità stipulata con P in te rm e d ia rio di un sensale g iurato. A mano a mano l’ im portanza di B e rlin o cre bb e; si in tro d u s ­ sero clausole nuove, specialmente quella del ricorso a ll’ a rb itra to in caso di contestazione, poi, si sosti­ tu iro n o dei m esi d e te rm in a ti alle espressioni : p r i­ m avera, autunno. A datare dal 1 8 5 3 -5 5 g li affari a te rm in e prendono una certa estensione sopratutto negli anni di cattivo raccolto.

'L ’ organizzazione del com m ercio dei cereali a B e rlin o fu dapprim a quella di una corporazione re lativam en te chiusa o alm eno di accesso d iffic ile . Essa teneva le sue riu n io n i nella casa della m a nifattu ra reale delle p o r­ cellane; d apprim a non v i fu C om itato, poi ne venne

eletto uno, che d’ accordo con le case interessate al com m ercio dei cereali fissò le condizioni delle ve n ­ d ite delle p a rtite d is p o n ib ili e degli affari a term ine . Le contestazioni re la tive alla qualità del grano erano decise dagli a rb itr i eletti e g iu ra ti. Quando la legge prescrisse la riu n io n e d i tu tti i ra m i del com m ercio in una sola borsa, il m ercato dei cereali fu com preso nella borsa e sottoposto alla Camera di C om m ercio che dopo accordi con g li interessali co­ d ific ò le re gole accettate d a ll’ uso. A m isura che la Germ ania divenne un paese ind u stria le , il cui con­ sumo di p ro d o tti a lim e n ta ri sorpassa la produzione indigena, bisognò sem pre più ric o rre re alla im p o rta ­ zion e; l ’ esportazione dei cereali si re string e, i p o rti del B altico e del Mare del N ord perdono della loro im portanza per questo ram o di com m ercio. G li af­ fa ri a te rm in e d im inuiscono sempre p iù a S te ttin o ; verso il 1 8 7 0 essi sono cessati ad A m b u rg o ; m entre B e rlin o occupa una posizione preponderante; nel 1868 p iù di duecento case v i fanno il com m ercio dei c e ­ r e a li; fino al 1897 B e rlin o è uno dei p rim i m ercati del m ondo e per la segale è anzi q uello che dà lo in d irizzo. F ra le altre piazze si possono citare M an- m h ein e D u is b u rg come sede di g ran d i case ; Dau- zica e K oe n igsbe rg hanno ancora una im portanza re ­ lativa come p o rti d’ im b arco verso g li Stati scandinavi e l ’ In g h ilte r r a ; S tettino e A m b urgo sono d ive n u ti i p o rti di a rriv o dei g ra n i russi e am ericani per B erlino .

Questo ra pid o riassunto non è p riv o di u tilità ; esso dim ostra in modo concreto come il com m ercio è stato condotto naturalm ente ad adottare una form a sempre p iù perfezionata. Senza esporre qui la tecnica del com m ercio dei cereali a term ine è da rite ne re un fatto, che cioè l’ a utorità am m inistra tiva ha vo ­ luto in te rv e n ire per obbligare la Borsa a m odificare le condizioni relative al peso del grano da conse­ gnare ; la conseguenza non è stata quale si r ip ro ­ mettevano g li in izia to ri di questa rifo rm a che d o ­ veva fa v o rire i grani in d ig en i. Si voleva, alzando il lim ite di peso, ris trin g e re la massa del grano da consegnare a term ine e per conseguenza ria lzarne i l

prezzo. Fu il massimo del possibile che si prescrisse e si è tro va to che di rado il grano indigeno ha c o r­ risposto a quel tipo. I p e riti del porto del B altico hanno dichiarato a ll’ inchiesta che con q u e ll’ esigenza si erano uccisi g li affari a term ine in fru m en to in ­

digeno.

La m a gg ior parte d eg li a ffa ri a te rm in e è con­ chiusa d ag li im p o rta to ri. Le caso solide non ope­ rano v o le n tie ri acquisti a ll’ estero se non quando possono assicurarsi con tro le flu ttu a z io n i del prezzo m ediante vendite c orrispo nd en ti a term ine . U n ne­ goziante rice ve un’ offerta da P ietrob urgo re lativa a una quantità di segala al prezzo di H 5 m archi che potrà essergli consegnata, vìa S te ttin o , in settembre. E g li crede a un u lte rio re aum ento, ma siccom e è p rud e nte, cerca u n com pratore a term ine che g li offra un prezzo sufficiente per co p rire le spese di tra sp orto, d i com m issione e g li assicuri un u tile sufficiente. Non è del tutto sicu ro che egli conse­ gnerà la segala acquistata in Russia a B e rlin o ; e g li ha com inciato per assicurarsi un prezzo che g li pa­ reva vantaggioso, che lo garantisse contro un r i ­ basso u lte rio re . Il bordereau è in certo modo una polizza di assicurazione. Se più ta rd i trova p iù van­ taggioso d i vendere la segala in Sassonia, in D a n i­ marca, d irig e rà da quella parte la merce e riscatterà a B e rlin o la quantità venduta. I l negoziante di p ro ­ v in c ia che acquista e riu nisce il grano presso i p ro p rie ta ri agirà n ello stesso modo. E g li profitterà della istitu zio ne del m ercato a te rm in e per garan­ tirs i contro il ribasso dei prezzi ; se n e ll’ in te rv a llo può collocare i cereali acquistati con m aggior pro­ fitto , lo farà e procederà a un riscatto ; si sbaraz­ zerà così degli inco n ve n ie n ti che presentano le flu t­ tuazioni. U no degli in te rro g a ti ha fatto osservare n e ll’ inchiesta, che g li affari in cereali fa tti alla Borsa di B e rlin o per conto di S tettino erano più considerevoli di q u e lli fa tti nella stessa S tettino.

Il com m ercio in cereali della Germ ania è assai im p orta nte , poiché dal 1887 al 1892 l’ im portazione media di segala e di fru m en to è stata d i 2 ,5 0 0 ,0 0 0 tonnellate. A lcu n e case pagano annualm ente p a re c ­ chi m ilio n i di m a rc h i p e r dazi d i entrata. L e qua n ­ tità sulle q ua li si fanno dom ande d i consegna alla Borsa di B e rlin o am m ontano a 5 0 0 ,0 0 0 o 6 0 0 ,0 0 0 tonnellate, un q ua rto appena del totale im p o rta to . Secondo l ’ opinione di a lcu ni testim oni bisogna con­ siderare i m ercati a te rm in e , conclusi a B e rlin o , come una assicurazione contro la fluttua zion e dei corsi. O gni polizza porta, in m edia, da v e n ti a trenta girate ; questo sign ifica che su ven ti o trenta a ffa ri a te r­ m ine uno solo si liq u id ò con la consegna della m erce. G li im p o rta to ri fanno un q uin to circa d eg li af­ fa ri alla Borsa di B e rlin o , e se v i si aggiungono le operazioni dei negozianti d e ll’ in te rn o , è il com m ercio stesso che opera sopratutto a term ine . F ra i nego­ zianti v i sono degli avversari del m ercato a term ine , specialm ente fra q u e lli che non sono d o m ic ilia ti in una piazza dotata di questa organizzazione; essi sono in una situazione d’ in fe rio rità re la tiv a .

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21 novembre 1897 L ’ E C O N O M I S T A 741

CONTRIBUTO I H (1IESTIIE D E M BEL L U I '>

V ediam o ora le disposizioni fondam entali dei re ­ centi progetti di legge presentati al P arlam ento ita ­ liano ed in specie del progetto approvato alla Camera nel m aggio 1896 e di q uello u ltim o approvato dal Senato, che il m in istro G u ic cia rd in i portò alla Ca­ mera il 7 lu g lio di quest’ anno.

T u tti questi progetti, oltreché al ris a rc im e n to dei danni per g l’ in fo rtu n i a vve nu ti, provvedono anche alla prevenzione dei m edesim i, stabilendo che i capi 0 esercenti delle im prese, in d u strie o costruzioni, dai progetti stessi indicate, adottino, per proteggere la v ita e l’ in te g rità degli operai, le speciali m is u re , che saranno contenute in appositi rego lam en ti, detti appunto p re v e n tiv i.

L a quale cura del legislatore è lodevole, poiché é m eglio p revenire che rip a ra re , ed è p iù im p o r­ tante che il lavoratore non muoia di quel che non sia giusto ris a rc ire il danno in caso di m orte o di ferim en to.

N elle legislazioni straniere i regolam enti p re ve n ­ tiv i sono num erosi ed e ffic a c i: l ’ inadem pim ento delle disposizioni preventive è severam ente p un ito e al­ l’ osservanza di esse vegliano ispe tto ri g o v e rn a tivi, che hanno il com pito di visita re a questo scopo le fabbriche e le m in iere.

Ora è certo che l’ interesse stesso consiglia m ag­ g io r diligenza e m aggior precauzione agl’ in d u s tria li, quando essi sappiano che non solo devono ris a rc ire 1 d an ni degli in fo rtu n i a vvenuti per loro negligenza, ma che, da u n m om ento a ll’ a ltro, p rim a e in d ip e n ­ dentem ente da ogni in fo rtu n io , possono le loro fa b ­ b riche essere visitate da un ispettore del G overno, il quale li sottoporrà certam ente a fo rti m u lte , se tro ve rà che non si sono adottate le m isure prescritte per proteggere la salute e la vita degli operai.

E del resto crediam o che da questo inte rven to dello Stato possano tra rre un u tile g li stessi in d u ­ s tria li, poiché, ammesso, come dovrebbe essere, che essi siano responsabili dei danni degl' in fo rtu n i de­ riv a n ti da qualsiasi lo ro colpa, è bene che abbiano nei regolam enti p reve ntivi una vivace spinta ad attuare i p ro vve d im e n ti atti ad e lim in a re o a re n ­ d er meno grave il pericolo, giacché essi spendono certam ente meno nel provvedim ento, di quel che non dovrebbero spendere poi, ad in fo rtu n io avve­ nuto, per il risa rcim en to dei danni.

I recenti progetti ita lia n i stabiscono in proposito che « quando disposizioni speciali non co m m in in o penalità ai c o n tra v v e n to ri delle m isure im poste dai regolam enti p re v e n tiv i, questi siano p u n iti a norm a d e ll’ a rt. 4 34 del Codice penale, senza p reg iud izio delle responsabilità c iv ili e penali in caso di in ­ fo rtu n io . »

1 lim iti di applicazione della legge su g l’ in fo rtu n i ris u lta n o nel progetto approvato dal Senato d a ll’ a r ­ tic o lo 1° (corrispondente agli a rt. 8, 6 di q u e llo approvato dalla C am era), il quale dice :

« La presente legge si applica agli operai a d ­ d etti :

1° a ll’ esercizio delle m in ie re , cave e to rb ie re ; •) V e d i i l num ero 1228 d e ll’ Economista.

a lle im prese d i costruzioni edilizie ; alle im prese per produzione di gas o di forza e lettrica e alle im prese te le fo n ich e ; alle in d u strie , che trattano o applicano m aterie esplodenti ; agli arsenali o c a n tie ri di co­ struzio ni m a rittim e ;

2° alle costruzioni ed im prese seg ue nti, q u a ­ lo ra v i siano im p ieg ati p iù di cinque operai : co­ struzione o esercizio di strade ferra te , d i mezzi di trasporto per fiu m i, canali e laghi, d i tra m v ie a trazione meccanica ; la v o ri d i b on ifica m en to id r a u ­ lico ; costruzioni e re sta u ri di p o rti, canali ed a r­ g in i ; costruzioni e restauri di ponti, g alle rie e strade o rd in a rie , nazionali e p ro v in c ia li ;

3° agli o p ific i in d u s tria li nei q u a li si fa uso d i m acchine mosse da agenti in a n im a ti o da a n im a li, q ualora v i siano occupati p iù di cinq ue operai.

Come si vede, la legge non rig u a rd a tu tti i la ­ v o r a to r i; e, se è naturale che non estenda la p ro ­ tezione a q u e i piccoli operai, che lavorano nella p ro p ria bottega, al servizio di p a rtic o la ri c o m m it­ te n ti, perchè non sono organizzati, non ci par bene che siano lasciati fu o ri g li a g ric o lto ri, poiché non solo l ’ a g ric o ltu ra è la p rincip ale fra le in d u s trie della nostra Ita lia , ma oram ai le m acchine hanno invaso i cam pi e le tre b b ia tric i fanno ogni anno v ittim e num erose.

Im po rta però v e n ire al cardine fondam entale dei recenti p ro g e tti : l'assicurazione obbligatoria a ca­ rico dell'imprenditore, contro tutti gl'infortuni, da qualunque causa derivino.

W art. 7 in fa tti del progetto votato dal Senato dice :

« L ’ assicurazione deve essere fatta a cura e spese del capo o d e ll’ esercente d e ll’ im presa, in d u s tria o costruzione per tu tti i casi di m orte o lesioni p e r­ sonali p ro v e n ie n ti da in fo rtu n io , che avvenga per causa violenta in occasione del lavo ro , le cui con­ seguenze abbiano una dura ta m aggiore d i cinque g io rn i. »

Il progetto votato dalla Camera diceva invece dieci g io rn i. (V eram ente non com prendiam o questa lim itazio ne ). Forsechè la m inore im portanza del danno può insinuare l ’ applicazione del p rin c ip io ? E poi, ove si pensi quanto piccola e ris tre tta sia I’ econo­ mia di una fam iglia operaia, si vede che anche l’ astensione dal lavoro per 8 o per 9 g io rn i, sia pure per 4 soli, può recare u n g rave dissesto, a cui non c’ è ragione di non provvedere. U n solo tem peram ento, inadeguato in v e rità , è q uello d el- l ’ a rt. 9, per c u i in ogni in fo rtu n io il capo o eser­ cente d e ll’ im presa è o bb liga to a sostenere la spesa p e r le p rim e im m ediate cure di assistenza medica e farm aceutica. (11 progetto della Camera poneva il massimo d i questa spesa in L . SO). In fa tti ciò vale per il rim b o rs o del m aggiore dispendio reso neces­ sario d a ll’ in fo rtu n io ; ma il vero danno consiste nel mancato guadagno ed è questo che andrebbe com ­ pensato.

Non era in u tile fe rm a rc i su questa lim itazione, p u r volendo toccare, come dicem m o, solo i p u n ti fondam entali dei re cen ti p rog e tti, poiché essa serve, con altre disposizioni che vedrem o, a darci l ’ idea dei c rite ri sui quali poggiano i p ro g e tti m edesim i.

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742 L’ E C O N O M I S T A 21 novembre 1897

avvenim enti luttuosi im pressionanti la pubblica opi­ nione.

L ’ art. IO del progetto votato dalla Camera fissa la m isura delle indennità nei seguente modo :

1. ° Nel caso di in a b ilità perm anente assoluta l ’ indennità sarà eguale a cinque salari a nnui e non mai m inore di lire m illecinquecento ;

2. ° Nel caso di in a b ilità perm anente parziale, l ’ indennità sarà eguale a cinque volte la parte di cui è stata o può essere rid o tto il salario annuo ;

3. ° Nel caso d’ in a b ilità temporanea assoluta, l ’ indennità sarà g io rn alie ra ed eguale alla metà del salario medio e dovrà pagarsi per tutta la durata d e ll’ in a b ilità ;

■i.° Nel caso d’ in a b ilità temporanea parziale l’ in ­ dennità sarà eguale alla metà della riduzione, d ie dovrà subire il salario medio per effetto d e ll’ in a b i­ lità stessa, e dovrà pagarsi per tutta la durata del­ l ’ in a b ilità ;

S.° N el caso d i m orte, l’ indennità sarà eguale a qua ttro salari annui e sarà devoluta ai discen­ d enti, a g li ascendenti ecc. ecc. n e ll’ ordine e secondo le regole d i rip a rtizio n e stabilite dalle vige nti leggi sulle successioni le g ittim e ecc. ecc.

Il progetto votato dal Senato porta un aum ento a queste in d e n n ità , ma l’ indennità è sempre in una m isura p restab ilita ed è certam ente in fe rio re a ll’ en­ tità del danno.

V i sono dei casi però in c u i, anche secondo i p rog e tti presi in esame il risa rcim en to dev' essere com pleto.

Nei m o lti progetti, che precedettero q uello votato dalla Camera nel 1896, e nello stesso progetto Ba­ razzuoli, che la Camera discusse e m odificò, si sta­ b iliv a che, non ostante l’ assicurazione, la respon­ sabilità d e ll’ im p re n d ito re risorgesse quando l’ in fo r­ tu n io era prodotto dal suo dolo o da inosservanza delle m isure preventive prescritte dalle leggi o dai re g o la m e n ti: in questi due casi, ma in questi soli, il danneggiato aveva d iritto ad un indennità p re c i­ samente corrispondente al danno subito, secondo le norm e del d iritto comune.

La prova del dolo d e ll’ im p re n d ito re e della sud­ detta inosservanza delle m isure preventive doveva ris u lta re da condanna penale passata in giudicato. Salvo questi due casi, g l’ im p re n d ito ri, stipulata l’ assicurazione erano esonerati da ogni responsabilità c iv ile per g l’ in fo rtu n i del lavoro (a rt. 24, 23 del progetto Barazzuoli).

Con questo sistema si voleva riso lve re la famosa questione della colpa grave, che nei P arlam enti nei Congressi per g l’ in fo rtu n i del lavoro ha dato luogo a discussioui in te rm in a b ili. A colo ro , i quali volevano che, pattuita l ’ assicurazione, l ’ im p re n d ito re fosse liberato da ogni responsabilità, escluso il caso d i dolo, a ltri, p iù num erosi, opponevano che non potevasi sanare in antecedenza neppure la colpa grave e che anche in caso d i colpa grave doveva risorgere intatta la responsabilità.

Ma, obiettando g li avversari che in pratica sa­ rebbero nate questioni sui c rite ri da adottarsi per discernere la colpa grave, si credette opportuno so­ s titu ire alla espressione « colpa grave » l ’ altra di * inosservanza alle m isure p reve ntive p rescritte dalle le g g i e dai regolam enti » ritenendosi che i casi d’ inosservanza dalle dette m isu re comprendessero appunto tu tti casi più co m u n i di colpa grave.

[ Il progetto Barazzuoli adottò il sistema, ma neppur esso approvato dalla Camera, la quale stabilì che la responsabilità risorgesse integra e q u in d i il ris a rc i­ mento dovesse essere com pleto solo nel caso di dolo d e ll’ in d u stria le — e che nel caso d i colpa grave si dovesse sem plicem ente raddoppiare le indennità, po- j nendo a carico del responsabile l ’ indennità snp ple - ! menta re.

J È in u tile d ire , dopo i p rin c ip i! esposti, che noi non possiamo approvare s im ili disposizieni. Soltanto ! osserviam o che, se si rifle tte a ll’ in d iriz z o attuale della g iu risp ru de nza, tanto favorevole ai la v o ra to ri, e alle norm e del d iritto com une in tema di colpa, si vede che questo progetto, se non n e ll’ intenzione d i chi lo ha fatto, certo in realtà, p iù che una d i­ fesa dei d ir itti degli operai, costituisce una garanzia degl’ interessi degl’ in d u s tria li, pei q u a li l ’ obbligo di ris a rc im e n ti gravosi e im p re ve d u ti v ie ti so s titu ito , nella massima parte dei casi, d a ll’ o bbligo, per in ­ tensità e per qualità ben p iù lieve, d i un annuo p re m io .

[Continua).

Rivista Bibliografica

Yves Guyot. — Les travaux publias. — Paris, Ernest

Flammarion, 1897, pag. 256 (3 fr. 50).

Questo volum e fa parte della collezione in tito la ta : La vie nationale, che vu o l essere una biblioteca della politica e della scienza sociale e nella quale sono già stati p u b blicati, fra g li a ltr i: La Finanza, di L é o n S a y ; La Questione Sociale, di A ndrea Liesse; Il Commercio, di 6 . F ran ço is, ecc.

Il valente D ire tto re del Siècle, seguendo l’ ind irizzo dato a questa u tile collezione, ha diviso il suo studio sui la v o ri p u b b lici in due p arti, per esaminare dap­ prim a la definizione e i lim iti dei lavo ri p u b b lic i, il Corpo dei Ponti e S trade, g li a ltri servizi a tti­ nenti ai la v o ri p u b b lic i, le m in ie re , le vie nazionali, le strade ferrate, i servizi d i navigazione, i fari e i segnali m a rittim i [balises.) Nella seconda parte il G uyot studia le o rig in i del m inistero dei la v o ri p ub blici, la sua attuale organizzazione, i co n sig li e le com ­ m issioni del detto m in iste ro , la direzione delle co­ struzioni c iv ili e dei palazzi nazionali e da u ltim o , lo s vilu pp o dei lavo ri p ub blici dal 1 8 7 0 in poi; in appendice esamina l’ o rdinam ento della rete fe r ro ­ v iaria dello Stato, e dà una lista di opere da con­ sultare e la lista cronologica delle a u to rità incaricate della direzione dei la v o ri p u b b lic i in F ran cia dal

1599 in poi.

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21 novembre 1897 L’ E C O N O M I S T A 743

V. Cathrein. — I l Socialismo, suo valore ' teoretico e

pratico. — Torino, Bocca, 1897, pag. 200 (L. 2,50).

È la traduzione dal tedesco di un lib ro che nella lingua o rigin ale ha avuto u n ’ accoglienza favorevole, e indubbiam ente l ’ operetta del C athrein ha alcuni pregi che la rendono adattatissima a volgarizzare la c ritic a dei p rin c ip i socialisti, l’ A uto re avendo cercato con chiarezza e sobrietà di esporre tu tto ciò che r i ­ guarda i l socialism o e di presentarne la c ritic a in m odo re lativam en te sereno e o b b iettivo . I t i tre ca p ito li il C athrein tratta successivamente de! concetto e della storia del socialism o, della insussistenza dei p rin c ip i socialisti e da u ltim o della im p ossibilità pratica del socialism o. E g li non ha d im enticalo nessuna questione, ma d’ altra parte, son tutte trattate un po’ alla lesta, e certo il capitolo secondo, in c u i le d o ttrin e socia­ liste sono esposte e critic a te , aveva bisogno d ’ un m aggiore svolgim ento, per riu s c ire in tu tto soddi­ sfacente. C onviene aggiungere che 1’ A u to re appar­ tiene alla C om pagnia d i Gesù e q u in d i il suo punto di vista non è scevro di preoccupazioni re ligio se e di preconcetti s cie n tific i. N ondim eno è questo un lib ro di c u i si può consigliare la le ttu r a , perchè alm eno è scritto da persona che si è data cura d i studiare g li s c ritto ri che v u o l c ritic a re e se non è u n ’ econo­ m ista pienam ente a cognizione delle te o rie econo­ m iche , sa in generale tro va re il punto debole dei p rin c ip ii socialisti.

Dr. Paul Barth. — Die Philosophie der Geschichte als

Sociologie. — E rslerT h eil: — Einleitung und kri- tische Uebersicht. — Leipzig , K eisland, 1897,

pag. xvi-396 (9 marchi).

L ’ A u to re , già noto per uno studio sulla filosofia della storia d i H egel e degli egeliani fin o a M a rx e H artm a nn , ha intrapreso con questo v o lu m e un ’ opera assai im portante d i sociologia. E g li crede che la¡ filo ­ sofia della storia e la sociologia siano una stessa cosa, e la storia g li pare una sociologia concreta e ris e r­ vando questa dim ostrazione a u n secondo volu m e, ha fatto in questo che annunciam o un esame c ritic o dei sistem i sociologici e delle concezioni storiche u n ila te ra li, che viene p ro p rio in u n m om ento assai opportuno e perm etterà a g li studiosi della sociolo gia di o rien tarsi in mezzo alle num erose d o ttrin e socio­ log iche esposte n eg li u ltim i tem p i. Prem essi, in fa tti, - il concetto della storia e della filosofia della storia, e

accennato alla identità fra quest’ u ltim a e la socio­ logia, l’ A uto re studia la nascita della sociologia con S ain t S im on, il p rim o vero sistema sociologico nel C om te, le classificazioni sociologiche d i questi del L ittré , del de R o b e rty, del de Greef, del Lacom be e del W a g n e r, per v e n ire poi alla sociologia biologica dello Spencer; del sistema di questi si occupa con qualche larghezza (pag. 9 0 a pag. 1 2 8 ); nè sono tra sc u ra ti in questo campo i sistem i del L ilie n fe ld , d ello S chafile, del F o u illé e e del W o rm s . Segue lo s tu d io della sociologia d ua listica, secondo g li s c ritti del W a rd , del Mackenzie, del H a u rio u e del G id d in g s ai q u a li rim p ro v e ra d i non conoscere o di non tener conto della storia. Questa parte del lib ro del B a rth ria s ­ sum e in m odo chiaro e preciso le idee fon d a m e n ta li degli accennati s c ritto ri e presenta alcune c ritic h e acute e in p a ri tempo tem perate e suc c ia te . Ma p iù interessante è lo studio delle concezioni u n ila te ra li della storia, ossia di quella in d iv id u a lis ta , a ntro po ­

geografica, etnologica, s to ric o -c iv ile , p o litic a , id e o ­ logica, econom ica. Quest’ u ltim a concezione dà modo a ll’ A uto re di scrivere pagine di m olto interesse per g li econom isti, i quali v i troveranno la c ritic a delle d o ttrin e del M a rx , del Patten, del L o ria e di a ltri. C hiudono il lib ro due capitoli in cui il B arth si oc­ cupa della im p ossibilità della filosofia della storia quale scienza, ed espone il suo m odo di vedere re- lativam ente alla società ed al suo svolgim ento storico.

U n g iu d izio sul lib ro dal punto di vista delle idee p rop rie d e ll’ A u to re , si potrà dare soltanto quando l ’ opera sarà com piuta ; invece, della rassegna c ritic a può d irs i che è fatta con vera competenza e con m olta cura, così che ci parrebbe u tile la traduzione del lib ro , quale mezzo o ttim o per d iv u lg a re idee che hanno una im portanza e una influenza notevolissim e s u ll’ ind irizzo degli studi di sociologia. N el ra lle g ra rc i col d olt. B a rth per questo suo dotto lib ro , auguriam o eh’ egli possa con du rre a te rm in e presto u n ’ opera così felicem ente iniziata.

Ubaldo A. Monconi. — Nel paese de' « M acacchi » T o ­ rino, Roux, Frassati e C., 1897, pag. 517 (lire 5).

Nella p rim a parte (Il paese dei Macacchi) l’ A u ­ tore descrive in 14 ca p ito li il B ra sile , e svolge uno studio del paese, del carattere degli a bitan ti e delle istitu zio n i ; nella seconda (L'esodo dell’ emigrante al Brasile), in 6 ca p ito li, espone le v a rie vicende che attraversa l’ em igrante p rim a di a rriv a re _ alla sua nuova posizione (v ita d i b ord o , hospedarla, fazen- da, ece.) ; nella terza (Gli italiani del Brasi1 e), in 4 c ap itoli, si occupa degli ita lia n i che vivo n o al B rasile, con tribu e nd o colle braccia e colla mente al progresso d i quel paese, toccando anche le magagne della nostra colonia.

Il M o ric o n i fu a lungo nel B rasile, dove — per ragione d’ im piego visse fra g li e m ig ra n ti, rile v a n ­ done le m iserie, am m irandone il cuore e d ivid en do con loro le pene ed i p e ric o li, dove, m ilita n d o nella stampa brasiliana, conobbe bene g li a b ita n ti e le is titu zio n i loca li. P er questo egli ha potuto scrivere un libro, che acquista una p articola re im portanza e riesce o rig in a le fra q ua nti a ltri lib r i trattano dello stesso argom ento.

Il M o ricon i, poi, come svela le magagne della nostra colonia, non risp a rm ia ai b ra s ilia n i i p iù se­ v e ri, ma g iu sti g iu d izi sui d ife tti della lo ro o rga ­ nizzazione sociale e su llo s p irito eccezionalm ente na­ tivista che li caratterizza. P e r vero coteste fisim e sono in com pleta dissonanza con la prosperità e la grandezza del B rasile, che solo d a ll’ im m ig ra zio ne può sperare 1’ a vve nire d i progresso e di ricchezza che natura ad esso rise rb ò. E l’ A u to re osserva che g li u o m in i i q ua li reggono le sorti del B ra sile deb­ bono tener presente che il p ro le ta rio , i l quale ab­ bandona il vecchio m ondo per sottra rsi a condizione troppo d u ra , deve tro va re nella nuova patria q u a l­ cosa d i p iù di un p ro le ta ria to meno penoso, deve in c o n tra re um ane e lib e ra li disposizioni.

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744 L ’ E C O N O M I S T A 21 novembre 1897

Rivista Economica

M o n o g ra fia in d u s tr ia le d e lla P ro v in c ia d i M e s s in a

Le so vvenzioni m a r ittim e in F ra n g iaL’ u ffic io c e n tra le p e r la p re p a ra z io n e d e i t r a t t a t i di com­ m e rcio in G erm ania.

Monografia industriale della Provincia di Mes­ sina. — Il M in iste ro d’A g rie o ltu ra , In d u stria e C om ­ m ercio ha pubblicato in questi g io rn i un nuovo fa ­ scicolo di S tatistica In d u s tria le , avente per oggetto la P ro vincia d i Messina.

Com piendosi con questo fascicolo lo studio delle con d izio n i in d u s tria li delle p rovin cio siciliane, fu u nita al testo una carta d i geografia in d u stria le del­ l ’ isola, con segni convenzionali che indicano in q ua li C om uni sono esercitate le p rin c ip a li ind u strie .

Dopo questa m onografia di Messina non manca p iù che quella della p rovin cia d i Roma per avere le notizie di tu tto il Regno, e così si potrà fra breve m e tte r mano al rie pilo go generale dei dati ra cco lti p e r tu tte le p rovin cie del Regno.

I l fascicolo ora pubblicato, come tu tti g li a ltri della serie, contiene a guisa di introduzione, a lcu ni cenni sulla superficie e popolazione, sulla em igra ­ zione e s u ll’ istruzio ne p ubblica, sulla stampa pe­ rio d ica , sul servizio postale telegrafico e telefonico, s u lle finanze com unali e p ro v in cia li, sui depositi a ris p a rm io , sulle Società per azioni, sulla v ia b ilità , sul m ovim ento della navigazione, sulla pesca e so­ pra a ltri fa tti che possono giovare a far conoscere le condizioni generali economiche d e ll’ Isola.

N on v i si parla d e ll’a g rico ltu ra perchè l’ inchiesta statistica d i cui si tratta e che orm ai è quasi com ­ p iu ta , sono le in d u strie .

N ei successivi cap itoli sono prese in esame le in ­ d u strie m in e ra rie , m eccaniche e ch im ic h e , le a li­ m e ntari, le tessili ed a ltre diverse, come le concerie, le cartie re , le tip o g ra fie , ecc,

N el complesso ris u lta che, sopra una popolazione calcolata di 5 2 7 ,2 77 a bitan ti, la p rovin cia di Mes­ sina ne ha 1 6 ,1 8 8 , occupati nelle suddette in d u strie , e che per le in d u s trie stesse viene im piegata una ener­ gia meccanica di 4541 c a v a lli vapore, di cui 2741 con m o to ri a vapore, 1635 con m o to ri id ra u lic i e 1 6 7 con m o to ri a gas.

l e sovvenzioni marittime in Francia. — L ’ a r­ gom ento che, ind ire tta m e nte, interessa anche noi, specie per ra pp o rto alle linee postali del M e diter­ raneo, è ora in discussione davanti alla Camera francese e VEconomiste n e ll’ u ltim o fascicolo se ne occupa di proposito.

I l servizio postale m a rittim o sovvenzionato si pro­ pone in F ran cia due scopi d is tin ti :

1. ° Di assicurare il trasporto delle corrispo n ­ denze col massimo di v elo cità che consentono le condizioni a ttu a li della navigazione ;

2 . ° D i dare alla m arina m ercantile delle sov­ venzioni che le perm ettano, se non d i svilu pp arsi u lte rio rm e n te , alm eno di conservarsi nello statu quo.

La F ran cia d istrib uisce delle sovvenzioni ra gg u ar­ devoli ai se rvizi m a rittim i postali. E ccole, quali si desumono dalla relazione parlam entare del signor V o g e li :

1. Al servizio marittimo tra la Fran­ cia e la C o r s i c a ... 2. Alle linee del Mediterraneo . . . 3. Alla linea Douvres-Oalais . . . . 4. A l servizio marittimo New Y ork -A n tille... 5. A l servizio marittimo Indo-China-Giappone ... 6. Al servizio marittimo tra Francia, Algeri, Tunisi, Tripolitania e Ma­ rocco ... 7. A l servizio marittimo Australia, Nuova C a led on ia ... 8. A l servizio marittimo Africa Or. e Oceano in diano... 9. A l servizio marittimo Africa occi­

dentale... L. 355.000 » 1,351,666 » 250,000 » 11,25 8,0 00 » 6,083,688 » 880,000 » 3,107,936 » 1,924,640 » 500,850 Totale L. 25,711,780

A queste sovvenzioni si possono aggiungere q uelle pagate alle Com pagnie dei cavi telegrafici sottom a­ rin i, e cioè, L. 3 0 0 ,0 0 0 alla Compagnia del cavo S a in t-L o u is del Senegal e i possedimenti francesi di R io -N u n e z, Porto N ovo e Gabon ; e L . 4 0 0 ,0 0 0 alla Compagnia francese del cavo collegante la F ra n ­ cia a ll’ A m e rica del N o rd e le A n tille .

L ’ Economiste osserva che, ad eccezione di tre o qua ttro n avi, le linee del M editerraneo sono servite colla massima lentezza, perchè le n avi addette al servizio postale non filan o p iù di 12 o 13 nodi a ll’ ora.

Ora si ritie n e indispensabile, per vin ce re le con­ correnze di raggiungere una velocità di alm eno 18 nodi, accordando alle C om pagnie sovvenzionate una dilazione di due anni per realizzare questa velocità.

O ccorrendo, si potrebbero a questo scopo aum en­ tare alquanto le sovvenzioni.

Sostiene poi la necessità di rifo rm a re il servizio tra la F rancia e g li S tati U n iti, perchè la velocità dei piroscafi francesi non risponde p iù alle con di­ zioni a ttu a li delle navigazione.

P er lottare con le linee inglesi e tedesche, biso­ gna c o stru ire delle n avi che attra versin o l’ A tla n tic o in sei g io rn i.

La C om pagnia Transatlantica acconsente a co­ s tru irle , purché le si rin n o v i I’ attuale convenzione per un periodo di d od ici anni.

Come si vede da queste notizie, la F rancia si prepara a sostenere la concorrenza e cerca di m et­ tersi in grado d i vincerla.

N on ci sembra fu o r di proposito che si conosca anche in Italia ciò che in questa im p orta nte m ateria si sta organizzando dai nostri v ic in i.

L’ Ufficio centrale per la preparazione dei trattati di commercio in Germania. — Da un rapporto d e ll’ enotecnico italia no a B e rlin o cav. G. F e rra n o in data 28 settem bre 1897 togliam o queste interessanti notizie sulle tendenze re la tiv e alla p o li­ tica com m erciale.

(9)

21 novembre 1897 L ’ E C O N O M I S T A 745

I l Deutscher Handelstag, una istituzione che ab­ braccia tutte le Camere di com m ercio d e ll’ Im pe ro , ha fatto d ich iarare per mezzo dei suoi organi e della stampa p olitica che il com pito di preparare il ma­ te ria le , che dovrebbe servire di base alle fu tu re tra tta tive com m e rcia li, spettava esclusivam ente a lu i, che a questo scopo già erano in corso le tra tta tive con l ’ Associazione centrale degli in d u s tria li tedeschi e col C onsiglio di a g ric o ltu ra tedesco e che il p ro ­ getto re la tivo alla istituzione di un u ffic io centrale era già stato ven tila to p rim a che l ’ Associazione delle in d u strie chim ich e avesse pensato a creare il suo.

Dal canto suo la Centralstelle rende noto che le tra tta tiv e iniziate dal Deutscher Handelstag da un paio d ’anni a questa parte colle anzidette istitu zio n i non avevano condotto a nessun risu lta to positivo e che date le diverse tendenze di queste is tilu z io n i (il Deutscher Handelstag professa idee di libe ro scam­ b io , mentre il Centralverband deutscher Industriel­ ler & il Deutscher Landwirthschaftsrath sono p rote ­ zionisti) e per l’ antagonism o degli interessi lo accordo fra di essi non era possibile.

L ’ istituzione della Centralstelle venne d ie tro in i­ ziativa della Associazione delle in d u strie chim ich e deliberata in una assemblea, alla quale quarantotto Società in d u s tria li e affatto ind ip en de nti della G er­ m ania avevano mandato i p ro p ri delegati. Questo u ffic io centrale intende lasciare ad ogni gruppo in ­ d ustriale o com m erciale ampia libe rtà d’ azione per la tutela dei p ro p ri interessi e si propone d i in te r­ v e n ire soltanto nei casi in cui le pretese dei sing oli in d u s tria li non fossero c o n c ilia b ili cogli interessi g e ­ n e ra li del paese, o dovessero entrare in collisione cogli interessi d i a ltri ram i in d u s tria li. A ra g g iu n ­ gere questo scopo la Centralstelle ha già aperto un appori.o u ffic io avente il com pito di raccogliere a l­ l ’ in te rn o ed a ll’esterno le notizie ed i dati statistici o pp o rtu n i e ciò tanto n e ll’ interesse generale che n e l­ l’ interesse dei singoli g rup p i in d u s tria li.

Essa intende m ettere a disposizione del G overno tu tto il m ateriale raccolto e si propone di prestare l’ opera sua affinchè, ove il G overno reputasse op ­ p ortu no is titu ire una C om m issione doganale ai sin ­ goli g ru p p i in d u s tria li venisse nella medesima ac­ cordata una rappresentanza proporzionale alla lo ro im portanza economica ed alla parte che essi p re n ­ dono nel com m ercio c o ll’ es'ero. Le spese per il m antenim ento d e ll' u ffic io vengono sopportate dalle singole Associazioni. O rgani della Centralstelle sono : l ’ assemblea dei delegati nella quale o g n i Associa­ zione ha d iritto ad un voto, la Presidenza che è composta d i 15 m em bri e il C om itato esecutivo no ­ m in ato da q uella composto d i cinque persone.

In previsione delle fu tu re convenzioni c o m m e r­ c ia li, il C onsiglio di a g ric o ltu ra tedesco, conside­ rando che g li interessi a g ric o li non possono andar d is g iu n ti da' q u e lli in d u s tria li ha nella recente se­ duta del suo Com itato perm anente, che ebbe luogo ad Eisenach, deliberato :

1° di form are una Com m issione incaricata di raccogliere e rive de re il m ateriale di notizie, d a ti, ece., o cco rre nti per una revisione d eg li a ttu a li tra tta ti d i com m ercio in quanto tale m ateriale si rife ris c e agli interessi d e ll’ a g ric o ltu ra ,

2° di entrare in ra p p o rti c o ll’ Associazione d e g li in d u s tria li tedeschi e con a ltre persone note per la lo ro capacità per discutere i p ro v v e d im e n ti da p re n ­ dersi di com une accordo.

Nel dare alle Associazioni dip e nd en ti com u nica ­ zione della anzidetta deliberazione, il C onsiglio di a g rico ltu ra tedesco esprim e la speranza di tro va re in quelle Associazioni un va lid o appoggio in occa­ sione della revisione dei tra tta ti di com m ercio . Poi la circola re aggiunge : « A llo scopo d i in d u rre il G overno im p e ria le ed i G overni confederati ad ac­ cordare una m aggiore protezione ai p rod o tti a g ra ri occorre un lungo periodo prep a rato rio inteso a ra c ­ cogliere i dati re la tiv i alla produzione, allo sm ercio ed ai prezzi dei p ro d o tti a gra ri che form ano oggetto d i un com m ercio di im portazione o di esportazione per potere in base ai ris u lta ti o ttenuti g iu stificare e fissare la m isura del dazio dei s in g o li a rtic o li. V i preghiam o q u in d i :

I o di costituire nel vostro seno una C om m is­ sione per la revisione dei tra tta ti di com m ercio col­ l’ incarico di raccogliere e rive d e re il m ateriale o c­ corrente entro i lim iti della vostra c irc o s c riz io n e ;

2° di mettere a nostra disposizione il m ateriale così ottenuto o quello che eventualm ente fosse già stato raccolto.

Il g iorno 25 settem bre, sotto la Presidenza del segretario d i Stato al d ip a rtim e n to im p e ria le del Tesoro, conte von Posadow sky, ebbe luogo una con­ ferenza segreta fra d iv e rs i rappresentanti del Go­ verno im p e ria le e a lc u n i delegati del Deutscher Handelstag, d e ll’ Associazione centrale degli in d u ­ s tria li tedeschi e del C onsiglio d i a g ric u ltu ra . In ­ torno alla seduta la stampa rife risce che in d u s tria li, com m ercia nti e a g ric o lto ri riconobbero la necessità di procedere d’ accordo per elaborare il m ateriale che deve se rvire di base alla com pilazione della nuova lariffa doganale autonom a che, come è stato annunciato, deve essere p iù specializzata della tariffa ora in vigo re e per preparare il terre no alle fu tu re convenzioni com m ercia li.

Il G overno si d ic h ia rò disposto ad assecondare l’ opera delle Associazioni anzidette e di altre Associa­ zioni private e disse che non avrebbe mancato, a tempo debito, di fa r tesoro dei loro consigli e suggerim enti.

La Deutsche Tages-Zeìtung, l’ organo del Bund der Landwirthe, osserva che il G overno in quella conferenza venne im p licita m e n te a confessare d i avere sbagliato strada inaugurando una p o litica doganale a base di convenzioni co m m ercia li che, m entre si allontanava dal retto sentiero della politica econo­ mica bism archiana aveva provocato un funesto con­ flitto fra g li interessi a grico li e q u e lli in d u s tria li della nazione. Ora bisognerà cam biar strada iniziando una p olitica doganale autonom a a base di a lti dazi d’ e n tra ti.

LE TRAMVIE IN ITALIA

Da una m onografia del C om m . De B en e de tti, delegato della Società A d ria tic a presso il G overno, pubblicata negli a tti del Congresso fe rro v ia rio di B ru xe lle s, togliam o le seguenti notizie in to rn o alla situazione delle trm v ie in Italia la 30 giugno 1 8 9 7 .

(10)

746 L’ E C O N O M I S T A 21 novembre 1897

I 2850 c h ilo m e tri di tra m vie a vapore, esistenti in Italia al 30 giugno scorso, hanno per la m aggior parte l’ arm am ento norm ale collo scartam ento di 1.45, eguale a quello delle ferro vie .

Essi sono d iv is i nelle diverse re gió ni nel modo seguente :

l settentrionale . . k m . 2466 Regione continentale j centrale. . . . » 176

( m eridionale . . » 118 S ic ilia ...» i o S a rd e g n a ... » 80

Totale nel Regno. . . k m . 2 85 0 Queste tra m vie sono in massima parte posate sulle strade o rd in a rie , ed è perciò che esse hanno preso uno svilu pp o così notevole nella regione setten trio ­ nale, dove le strade abbondano e dove hanno potuto essere eseguite con m in ore spesa.

D ifa tti il costo m edio, compreso il loro m ateriale m o bile , e non compreso il valore della strada su cui sono posate, aon ascende che a 3 5 ,0 0 0 lire al chilo m etro.

Quando si volesse is titu ire un confronto fra queste tra m vie e le fe rro vie econom iche a b in a rio rid o tto , od anche colle fe rro vie o rd in a rie , converrebbe ag­ giungere a questo prezzo di L . 35,000, il costo deila parte occupata della strada o rd in a ria , che può v a ­ ria re fra 1 0 ,0 0 0 e 15,00 0 lire al ch ilo m e tro secondo che la strada è in piano ovvero in pendio.

Tenendo conto adunque del valore stradale, il co­ sto delle nostre tram vie si può considerare fra le 45 e le 5 0 m ila lire al chilom etro.

Calcolando che la m aggior parte corrono in piano, la somma totale occorsa per la loro costruzione non oltrepassa 130 m ilio n i. Somma re lativam ente lieve, se si confronta con quelle che hanno costato 1270 c h ilo m e tri di fe rro vie di b in a rio rid o tto aventi sede p ropria, che raggiunsero l ’ im p o rto di 150 m ilio n i, vale a d ire circa 120 m ila lire il chilo m etro, se nza rendere m a g g io ri, nè m ig lio ri se rvig i di q u e lli che rendono le tra m vie.

Som m ando insiem e la lunghezza delle tra m v ie a v a p o r e ...c h il. 285 0 con quella delle fe rro vie a b in a rio rid otto » 1270 si ha un complesso d i ...c h il. 44 20 i q u a li hanno im portato una spesa complessiva di 2 8 0 m ilio n i.

Questa lunghezza rappresenta il 23 per cento della lunghezza totale delle fe rro vie italiane m entre il costo raggiunge appena il 5 1 /4 per cento di q uello delle ferrovie.

E p p u re i se rvizi che hanno reso le tra m v ie a va­ pore e le fe rro v ie econom iche sono eguali e qualche volta su p e rio ri a q u e lli che rendono parecchie delle fe rro vie n o rm a li, m entre le ta riffe delle tra m vie e delle fe rro vie a b in a rio rid o tto sono, com ’ è facile capire, in fe rio ri a quelle delle fe rro vie norm ali.

Basterà osservare che il prodotto medio c h ilo m e ­ tric o di 3 10 0 c h ilo m e tri di strade ferrate o rd in a rie , appartenenti alla rete com plem entare, è stato di circa 5 0 0 0 lire n e ll’ anno 1 8 9 5 -9 6 , m entre n ello stesso anno v i furon o 6 1 0 c h ilo m e tri di tra m vie a vapore che diedero un prodotto in fe rio re di poco a L . 5 80 0 per c hilo m etro — e che, m entre le fe rro v ie com ­ p le m e nta ri non coprono le spese d ’ interesse e d i esercizio, le tra m v ie , anche d i deboli tra ffic i, gene­ ralm ente le coprono anzi m olte d i esse hanno po­

tuto dare ai loro azionisti dei d iv id e n d i che variano fra 0 ,8 0 e 2,7 0 per cento, per quanto un tale fru tto in Italia non sia m olto lu sin gh iero per i c a p ita li in v e stiti.

La nuova legge sulle tra m v ie approvata nel gen­ naio di quest’ anno, avendo accordato alcune fa c ili­ tazioni alle tra m v ie in Ita lia , disciplinandone la con­ cessione e l ’ esercizio, c o n trib u irà certam ente a m i­ g lio ra rn e le condizioni.

Le ferrovie degli Stati Uniti d’ America

Han veduto la luce le statistiche delle fe rro vie d e g li Stati U n iti per il 1 89 6. Resulta da esse che alla fine di quest’ anno, la rete in esercizio m isurava 1 8 2 ,6 0 0 m ig lia con un aum ento d i circa 1700 m ig lia n e ll’ anno precedente. L ’ aumento n e ll’ anno precedente era stato di 1500 m ig lia , e per trovare un aum ento così lieve bisogna rim o n ta re al 1865, nel quale fu soltanto di 1177 m ig lia . D urante g li u ltim i 3 0 anni lo s v i­ luppo annuale delle fe rro vie am ericane era stato p iù rile v a n te di quello degli u ltim i due anni, avendo raggiunto 2 ,3 0 0 m ig lia nel 189 3 e 1 90 0 nel 1 89 4. Risalendo a p iù annate in d ie tro si trova che dopo il 1 88 7, annata durante la quale fu ro n o messi in esercizio 12,87 8 m ig lia di nuove ferro vie , lo s v i­ luppo annuale della rete è andato costantemente dim inuendo. Nel 1884 era già caduto a 6 ,9 0 0 m ig lia . Ciò che ha specialm ente con trariato il progresso delle fe rro vie am ericane, è stato che durante questi u ltim i anni i c a p ita lis ti, non trovavano una rem unerazione soddisfacente del capitale che v i avevano im piegato. La somma dei ca p ita li im p ie g a ti nelle fe rro vie am e­ ricane ascende presso a poco a 12 m ilia rd i di d o lla ri. S ulle 1 8 2 ,6 0 0 m iglia p iù sopra ram m entate, 151,394 erano interam ente term ina te alla fine d e ll’ anno scorso.

L ’ a ttiv o e il passivo si riassum ono nelle seguenti cifre : Attivo Società che pubblicano i loro rapporti Società che non pubblicano

i loro rapporti

Prezzo delle linee e del materiale, doli. P ortafoglio... ¡> Conti diversi . . . » Conti correnti. . » Profitti e perdite » (182,549.33 m.) 9,933,767,710 1,450.418,025 231^915,121 161,396,357 171,046,873 (2,844.84 m.) 125,728,110 7,238,185 558,649 1,124,011 4,459,396

Totale dell’ attiro... doli. 11,968,544,086 139,109,551

Passivo

Capitale... doli. 5,290,730,567 Debito consolidato.. » 5,416,074,969 Debito non consolidato» 339,502,302 Debito corrente . . . . » 386,382,440 Profitti e perdite. . . » 535,853,808 82,457,252 45,781,629 4,997,667 2,931,479 2.941,524

Totaledel passivo doll. 11,968,544,086 139,109,551 Il debito consolidato 5 ,4 6 1 ,8 5 7 ,5 9 8 d o lla ri è in ­ feriore d i 1 7 9 ,0 8 5 ,9 6 9 a q uello che esisteva nel 1895 che non pesava che su 179,821 m ig lia . V i è stata pertanto una d im inu zio ne del 3,17 per cento.

Le m e rc i trasportate ascesero a tonn. 7 3 3 ,8 6 8 ,1 7 6 e il num e ro dei passeggieri a 5 3 5 ,0 0 0 ,0 0 0 .

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