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Giovani, ambiente e futuro

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Academic year: 2021

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POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 LOM/CR/1458 GIORNALE LOCALE ROC

SABATO 16 MARZO 2019

ANNO 94 - N. 12

piazza Duomo, da dove era partito.

Il movimento, che ha coinvolto gli studenti, – ma non solo loro – di mezzo pianeta, chie- de ai Governi di intervenire e invertire la rotta con politiche ambientali per contrastare i cam- biamenti climatici. Una richiesta quanto mai necessaria anche nella nostra Pianura Padana, uno dei luoghi più inquinati (e inquina-

mento e cambiamenti

climatici vanno a braccetto) di tutta Europa.

La manifestazione cremasca s’è inserita in una settimana significativa e delicata per le questioni ambientali della nostra città. Su tut- te l’abbattimento degli alberi di via Bacchetta, che ha infiammato i social e aperto un dibat- tito molto acceso (ne parliamo a pagina 7 e a pagina 10).

Nella giornata del Fridays for Future, anche la Giunta ha contributo alla riflessione con un proprio scritto (integrale sul nostro sito).

“Dobbiamo tutti ascoltare questo appello e farlo nostro. La terra e le specie viventi che la popolano non sono mai state così in peri- colo. Come singoli cittadini non possiamo chiamarci fuori, dirci estranei o soltanto vit- time del cambiamento climatico: esso è pro- dotto dalla somma di tutte le nostre scelte, gran parte delle quali, specialmente nei con- sumi e negli spostamenti, non sono affatto obbligate. Come amministratori dovremo impegnarci ancora di più e coordinarci per affrontare in modo strutturato e ‘sistemico’ i gravi problemi di inquinamento delle nostre aree con politiche attive battendoci per col- legamenti pubblici adeguati, dignitosi e so- stenibili, per tecnologie di riduzione dell’im- patto ecologico, per la mobilità sostenibile

in tutte le sue declinazioni...”.

di M. ZANOTTI e L. GUERINI

“S

iamo l’oceano che si solleva contro que- sto sistema”: con queste parole scritte sullo striscione che apriva il corteo di ieri mat- tina, centinaia di studenti delle scuole secon- darie di secondo grado di Crema (fra le quali l’Iis G. Galilei, la Fondazione Manziana, l’Iis.

Racchetti-da Vinci, l’Istituto Agrario Stanga, quest’ultimo anche con classi intere) hanno partecipato allo sciopero globale Fridays For Future.

Alle ore 9, in piazza Duomo, i giovani si sono dati appuntamento per aderire alla cam- pagna di sensibilizzazione lanciata dal movi- mento capitanato dalla determinata studen- tessa svedese Greta Thunberg (per la quale si parla addirittura di nomina per il Nobel per la Pace).

Il corteo cittadino si è spostato per le vie del centro città, raggiungendo piazza Garibaldi,

piazza Rimembranze, via Palmieri (zona Giardini di Porta Serio) e tornan-

do a metà mattina in

Giovani, ambiente

e futuro

www.ilnuovotorrazzo.it

Studenti in piazza per il clima

Fridays for Future: lo sciopero globale approda a Crema

ANNO 94 - N. 12

SETTIMANALE CATTOLICO CREMASCO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1926

CARAVAGGIO Santuario:

varie iniziative

a pagina 27

Sì alla famiglia

S

i terrà, dal 29 al 31 marzo a Verona, il XIII Congres- so Mondiale delle Famiglie che prevede anche una Marcia delle famiglie per la famiglia, nel centro città, do- menica 31. Sarà un momento di festa. Ma tanto basta per suscitare incomprensibili, pesanti polemiche.

Protagonista è la città di Verona che, con una mozio- ne votata a larga maggioranza in Consiglio, si è auto- proclamata Città a favore della vita, impegnandosi per il rilancio demografico e la limitazione dell’aborto.

Nel 2018 il Congresso Mondiale delle Famiglie s’è tenuto a Chisinau (Moldova): in tale occasione il card.

Parolin, segretario di Stato vaticano, tenne una relazio- ne. Anche questa volta numerosissime le personalità presenti: il presidente del Parlamento Europeo Tajani, il vicepremier Salvini, il ministro per la famiglia Fonta- na, il ministro dell’Istruzione Bussetti, il sindaco di Ve- rona Sboarina, il governatore del Veneto Zaia, il card.

Turkson e il presidente dell’Organizzazione Internazionale per la Famiglia Brown, don Fortunato Di Noto, ecc. Il Santo Padre, essendo in Marocco in quei giorni, invierà un Suo delegato o un messaggio.

Ecco le tematiche che verranno discusse: la bellezza del matrimonio; i diritti dei bambini; ecologia umana integrale; la donna nella storia; crescita e crisi demo- grafica; salute e dignità della donna; divorzio: cause ed effetti; politiche aziendali per la famiglia e la natalità.

Il tema economico, in particolare, è legato al welfare familiare-aziendale: mettere cioè le donne nelle condi- zioni di conciliare famiglia e lavoro, godendo di conge- di maternità più lunghi e confortevoli, di orari di lavoro più flessibili negli anni della crescita dei figli. L’ho visto in atto in un’azienda della cosmesi cremasca, tutta di donne sorridenti, i cui figli sono i “nipoti” d’azienda.

Famiglie sempre più numerose favoriranno la ripre- sa demografica e lo sviluppo economico: l’Italia delle

“culle vuote” non può non tenerne conto.

Tutto bello? No. È in atto contro questo Congres- so una violentissima opposizione di alcuni ambienti politici e culturali che lascia basiti. Polemiche fe- roci per il patrocinio concesso dal governo tramite il ministro Fontana, scatenata l’on. Cirinnà tifosa dell’utero in affitto, Di Maio parla di un raduno di

“sfigati” e poi si rimangia. La famiglia tradizionale, naturale e di ispirazione cristiana, ci farebbe tornare al Medioevo, sottomette la donna, è difesa da retro- gadi, omofobi, oscurantisti, liberticidi e carnefici dei diritti. Gabriele Piazzoni, segretario Arcigay dice:

“Quel contenitore racchiude il peggior pensiero omotrasfobico e misogino”. Pazzesco!!

Il vescovo Daniele

incontra i

CRESIMANDI

zona Urbana e sub-Urbana

DOMENICA 17 MARZO Cattedrale

ore 15.30

A sei lunghi mesi dal rapimento di PADRE GIGI

VEGLIA DI PREGHIERA

Chiesa parrocchiale di OMBRIANO

Domenica 17 marzo

Tutte le parrocchie sono invitate a ricordarlo nelle celebrazioni

o nei momenti di preghiera

Alle ore 21 ritrovo nel cortile

dell’oratorio dove partirà la processione

per la chiesa

ARTICOLO APAG. 13

SABATO 23 MARZO

Chiesa di San Pietro in Crema

R itiro di Q uaresima

PEROPERATORI EVOLONTARIDELMONDO DELLASALUTE

Guida il ritiro il vescovo Daniele

Ore 16.00 - MEDITAZIONE A seguire possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione

o colloquio spirituale ORE 18.00 - SANTA MESSA FESTIVA

presieduta dal Vescovo

ANNIVERSARI SACERDOTALI

Martedì 19 marzo ore 21 S. Messa in Cattedrale

Nel ricordo del secondo anniversario di ordinazione episcopale del vescovo Daniele

e degli anniversari signifi cativi di alcuni sacerdoti

a pag 14 Diretta audio FM 87.800

Diretta audio/video www.radioantenna5.it

Il corteo degli studenti che hanno manifestato venerdì mattina nelle vie e nelle piazze della città

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SABATO 16 MARZO 2019

2

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SABATO 16 MARZO 2019 In primo piano

di BRUNO TIBERI

F

inalmente. Dopo anni di atte- sa Castelleone ha il suo nuovo oratorio. La struttura, costruita ex novo dietro al vecchio centro parrocchiale (dismesso da sabato sera), è stata inaugurata domenica scorsa, 10 marzo, alle 11.20 del mattino alla presenza del vescovo di Cremona Antonio Napolioni, del Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli (castelleonese acquisito), del sindaco Pietro Fio- ri, del parroco don Giambattista Piacentini e del suo predecessore don Amedeo Ferrari. A fare gli onori di casa il vicario don Vittore Bariselli, anima del ‘Gesù adole- scente’ e timoniere nel progetto di realizzazione dell’edificio. Grande la partecipazione dei fedeli e dei castelleonesi di tutte le età a te- stimonianza di quanto l’oratorio sia fondamentale per una comu- nità, come punto di riferimento educativo, aggregativo e non solo.

Le opere murarie sono state com- pletate e l’attività da domenica è ospitata nel nuovo edificio. nelle prossime settimane sarà abbattuto il vecchio stabile e sistemata tut- ta l’area esterna perché sia tutto pronto in vista dell’estate.

La giornata si è aperta con la Messa delle 9.45 in chiesa par- rocchiale presieduta da Mons.

Napolioni. Quindi il trasferimento in oratorio (accesso al momento solamente da piazza Santi Latino e Giacomo, al termine dei lavo- ri anche da viale Santuario) per

il taglio del nastro affidato a due bambini del paese. Quando le forbici hanno inciso la fettuccia è partito uno scrosciante applauso e non sono mancate le lacrime di chi ha vissuto il momento come un in- credibile traguardo raggiunto e di chi ha pensato ad un epoca che si è chiusa per lasciare spazio a un nuovo capitolo.

Grande la commozione anche nei discorsi che hanno preceduto la visita della struttura e il ricco rinfresco preparato e servito dai tanti volontari che ogni giorno

contribuiscono a rendere vivo il

‘Gesù adolescente’. Il leitmotiv degli interventi è stato il concetto di comunità ripreso dal Ministro e dal sindaco oltre che dai sacer- doti. “L’oratorio è un esempio di come l’accoglienza di tutti fac- cia comunità”, patrimonio che a Castelleone abbonda. Non sono mancati i ricordi di chi non c’è più: da don Eugenio Mondini alla signora Alma, che ha accompa- gnato la crescita di generazioni e generazioni di castelleonesi dal bancone del bar. E non sono man-

cati i ringraziamenti a tutti (volon- tari e benefattori) da parte di un emozionatissimo don Vittore, più volte interrotto nel suo discorso dal classico nodo alla gola che ha strozzato la sua voce. A lui il com- pito di ripercorrere la storia di que- sti decenni che hanno trasformato un sogno in realtà. “La struttura è affidata a voi, fatene buon uso” il concetto espresso dal vescovo Na- polioni che ha benedetto l’edificio.

Quindi gli applausi e le strette di mano prima del buffet e della vi- sita alla bellissima struttura. Due

piani di funzionalità, gusto e spazi per le diverse attività. Dal bar con la sala compleanni e la sala giochi, alla segreteria, dalla cucina con sala refezione, ai nuovi spogliatoi dei campi sportivi, dalla sala poli- funzionale alle aule per la cateche- si, dalla cappella agli appartamenti di vicario e custode. Non manca nulla e soprattutto non manca la gente, di ogni età, che vive da anni la realtà del centro parrocchiale e che ancor di più farà da domenica in questa nuova e bella casa.

Ora, nei prossimi giorni, il col-

po al cuore per molti residenti sarà l’abbattimento del vecchio edificio con il quale anche il viale aprirà un bel colpo d’occhio sull’oratorio nuovo. Del resto i tempi passano e le cose cambiano; le cose, non i contenuti. Poi spazio alla siste- mazione dei campi esterni per il calcio a 5 e basket/pallavolo, con area giochi per bambini. Tutto sarà ultimato entro l’estate quan- do il ‘Gesù adolescente’ ospiterà i tradizionali appuntamenti con le attività proposte per bambini e ragazzi nei mesi caldi.

DOMENICA SCORSA TAGLIO DEL NASTRO ALLA STRUTTURA COSTRUITA

DALLA PARROCCHIA ANCHE CON L’AIUTO DELLA CEI

E DI TANTI FEDELI E PRIVATI

DELLA CITTÀ

A sinistra, l’edificio dall’ingresso di piazza Santi Latino e Giacomo, la benedizione del vescovo Napolioni, don Vittore Bariselli, il sindaco Pietro Fiori col Ministro Danilo Toninelli.

A destra, il taglio del nastro.

UN ORATORIO TUTTO NUOVO DONO ALLA COMUNITÀ

CASTELLEONE

Il grande salone centrale con bar e spazio giochi situato al pian terreno, la bella e accogliente cappella e una delle aule di catechesi poste invece al primo piano della nuovissima struttura

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Dall’Italia e dal mondo

4 SABATO 16 MARZO 2019

Soccorsi dopo l’attentato di questa notte in Nuova Zelanda

NUOVA ZELANDA

di STEFANO DE MARTIS

I

l “contratto” tra M5S e Lega – due partiti che, va sempre ricordato, si erano presentati agli elettori su fronti opposti – mese dopo mese mostra sempre più la corda. È emerso chiaramente anche nella questione Tav...

Sulla vicenda della Torino-Lione, la Tav, chi ha vinto? Il M5S, che è riuscito a ottenere qualcosa di simile a un rinvio a dopo le europee per non scontentare il proprio elettorato, o la Lega, che ha buon gioco nel dire che alla fine la Tav si farà, come desiderano i suoi elettori (e molti altri, per la verità, dentro e fuori il Parlamento)? La domanda, dopo un braccio di ferro dai toni durissimi, è ovviamente lecita.

Ma non è la domanda decisiva. In attesa di conoscere l’esito finale, al punto in cui siamo arrivati è più importante chiedersi come il Paese esca dall’ennesimo capitolo di una vicenda di cui si parla da almeno vent’anni (il progetto era stato inse- rito nella pianificazione europea già nel 1994, il primo accordo italo- francese è del 2001). E la risposta è che il Paese non ne esce bene.

La lettera con cui il presidente del Consiglio ha sbloccato per il mo- mento la questione (appigliandosi, paradossi del sovranismo, a una norma della legislazione francese) è stata accostata con ironia alla celebre missiva di Totò e Peppino, quella del “punto, due punti, punto e virgola”. Ma non è la prima volta che in politica, anche a livello internazionale, uno scoglio venga aggirato ricorrendo ai codicilli e a tortuose formule di compromesso.

Proprio a dispetto di quanto certa

“nuova politica” ha cercato di far passare nell’opinione pubblica, purtroppo con qualche risultato, i problemi nella maggior parte dei casi non sono risolvibili in modo semplicistico. Hanno una loro

irriducibile complessità, richiedono tempi adeguati e faticose media- zioni. Si può discutere sulla qualità delle mediazioni, naturalmente, ma il discorso di metodo non cambia.

Se il Paese non esce bene dalla vi- cenda degli ultimi giorni, piuttosto, è perché ha perso punti in termini di credibilità internazionale. E soprattutto perché non si capisce in che direzione le forze di governo lo stiano portando. Manca un progetto politico condiviso almeno tra i par- titi che compongono la maggioran- za. Che poi ci siano questioni su cui bisognerebbe cercare un consenso più ampio delle maggioranze pro- tempore, perché il Paese ha bisogno di procedere insieme e non per strappi divisivi, è una convinzione sacrosanta. Ma qui manca una con- vergenza di fondo tra le stesse forze politiche che esprimono l’esecutivo.

Il “contratto” tra M5S e Lega – due partiti che, va sempre ricordato, si erano presentati agli elettori su fronti opposti – mese dopo mese mostra sempre più la corda. È emerso chiaramente anche nella questione Tav, in cui sono in gioco trattati internazionali e precedenti decisioni del Parlamento e in cui la soluzione, per quanto provvisoria, è stata raggiunta con una mediazione giuridica e non certo con un richia- mo ideologico al “contratto”, ormai incapace di coprire le divergenze strategiche tra i due partiti.

L’incertezza per quel che accadrà dopo il voto europeo è elevatissima.

I due leader della maggioranza, tuttavia, continuano a ripetere che il governo durerà l’intera legislatura.

Proposito legittimo. Ma per fare che cosa? Il Paese è nuovamente preci- pitato in una situazione economica grave, dopo l’estate sarà necessa- rio mettere in piedi una manovra finanziaria da far tremare le vene ai polsi. Magari sarebbe il caso di par- larne da subito e non rinviare anche questo a dopo le elezioni europee.

S

olidarietà e profonda vicinanza a tutti membri della comunità musulmana in Nuova Zelanda. È quanto viene espresso in un comunicato dai vescovi cattolici del Paese mentre ancora giungono notizie del terribile attac- co contro due moschee di Christchurch, in Nuova Zelan- da, durante le preghiere del venerdì.

L’assalto è avvenuto verso le ore 15 (le 3 di notte in Italia) ed è stato filmato in diretta Facebook da uno degli assalitori. Il bilancio è di 49 morti, stando a quanto con- fermato dalla premier, ma le vittime potrebbero aumenta- re come anche il numero dei feriti. L’autore dell’attacco si chiama Brenton Tarrant ed è un australiano bianco di 28 anni. L’uomo, originario dello Stato di New South Wales, sulla costa orientale del Paese, lo ha rivendicato con mo- tivazioni anti-immigrati. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti, sebbene abbia agito da solo e nessun gruppo abbia ordinato l’attacco.

Ha aggiunto di aver scelto la Nuova Zelanda a causa del- la sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da “immigrazione di massa”.

Le due mitragliatrici usate dal killer erano coperte con scritte in inchiostro bianco che facevano riferimento ad antiche battaglie e più recenti attacchi contro le comunità musulmane: tra queste, una riportava anche il nome di un estremista di destra italiano.

Quattro persone sono state tratte in arresto, tre uomini e una donna. La premier neozelandese Jacinda Ardern ha affermato che la strage è stata frutto di un “attacco terroristico”, e ha aggiunto: “È uno dei giorni più bui”

per il Paese.

“Ci tratteniamo in preghiera mentre ascoltiamo la ter- ribile notizia della violenza contro i musulmani nelle mo- schee di Christchurch”, scrivono i vescovi neozelandesi:

“Siamo profondamente grati delle relazioni positive che abbiamo con le persone islamiche in questa terra, e sia- mo particolarmente inorriditi che ciò sia accaduto in un luogo e in un momento di preghiera. Siamo rattristati dal fatto che persone siano state uccise e ferite. I nostri cuori si rivolgono a loro, alle loro famiglie e alla più ampia co- munità. Siate certi della nostra solidarietà di fronte a tale violenza”.

Il messaggio si conclude con l’invocazione alla pace, Salaam. Il comunicato è firmato da mons. Patrick Dunn, vescovo di Auckland e presidente della Conferenza epi- scopale neozelandese; mons. Charles Drennan, vesco- vo di Palmerston North e segretario della Conferenza episcopale; card. John Dew, arcivescovo di Wellington;

mons. Paul Martin, vescovo di Christchurch; mons. Ste- ve Lowe, vescovo di Hamilton, e mons. Michael Dooley,

vescovo di Dunedin.

Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea ha affermato: “Ho appreso con orrore e profonda tristezza dell’attacco terroristico contro la comunità mu- sulmana a Christchurch, in Nuova Zelanda. Porgo le mie più sentite condoglianze ai familiari delle vittime e alla comunità nel suo complesso”. “Questo insensato atto di brutalità su persone innocenti nel loro luogo di culto non potrebbe essere più avverso ai valori e alla cultura di pace e di unità che l’Unione europea condivide con la Nuova Zelanda”. Juncker conclude: “L’Unione europea piange con voi oggi e staremo sempre dalla vostra parte contro coloro che vogliono distruggere le nostre società e il no- stro modo di vivere”.

Profondo dolore e solidarietà ai fratelli musulmani e alle loro famiglie anche da parte del direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortu- nato: “Un atto di brutalità contro civili innocenti riuniti in preghiera, – ha detto –. Non esistono né stranieri né ospiti, né cristiani né musulmani, né bianchi né neri, ma esistono solo uomini e donne in cammino verso l’unità della famiglia umana”.

“I frati profondamente toccati – ha aggiunto padre For- tunato – pregheranno sulla tomba di san Francesco af- finché i cuori imbarbariti dall’odio imparino a rinunciare alla violenza e ad abbracciare la via della pace. Termini il tempo della divisione si alimenti la cultura dell’unità”.

Strage in due moschee: 49 morti

NOTA POLITICA

Tav: né vincitori né vinti

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SABATO 16 MARZO 2019 In primo piano

di LUCA GUERINI

L

’ecoazione Serio da amare, organiz- zata dal nostro giornale domenica scorsa, ha fatto centro! Per la pulizia e la valorizzazione del nostro fiume – insieme al gruppo di Francesca&Co.

– avevamo chiamato a raccolta tutti i cremaschi, che hanno risposto alla grande.

Oltre cento i partecipanti, per 950 chilogrammi di rifiuti raccolti nel tratto tra la palata Borromea e il ponte di via Libero Comune. Un successo che, se ci ha sorpresi positivamente in termini di partecipazione, ha lasciato l’amaro in bocca per quanto riguarda il materiale abbandonato rinvenuto: troppa gente lascia indiscriminatamente qualunque tipo di scarto nella natura! È giunto il momento di dire basta, tutti insieme. Il Serio va rispettato!

Il fiume ci ha accolto, presto la matti- na, in silenzio, con il suo scorrere lento e tranquillo. Poi, poco a poco, le sue sponde si sono animate, con i volontari impegnati nell’iniziativa ecologica.

Pensionati, gruppi, associazioni, intere famiglie e bambini hanno mostrato grande entusiasmo e, soprattutto, tanta voglia di fare. Lo testimonia la grande quantità di scarti raccolti, quasi una tonnellata, tra batterie di auto, cinque biciclette, cartacce, materassi, bottiglie di birra, alcune siringhe, cartelli, pneu- matici, plastica e cellophane...

Il via alle operazioni era in program- ma alle ore 9, ma già prima del fischio d’inizio, guidati da Francesco, i primi

arrivati hanno cominciato a pulire e rac- cogliere, tanta era la voglia di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.

Un grazie va al “nostro” Alfredo Bettinelli e ai diversi partner che hanno

“sposato” la proposta. Dalle Federazio- ne Italiana Amici della Bicicletta (Fiab, presente con una bici carrellata specia- le) al Parco del Serio (in campo con le Guardie Ecologiche Volontarie e Basilio Monaci a regalare magliette e cappellini), dall’associazione Camminiamo Insieme (che ha curato la parte assicurativa) alla Delegazione Fai di Crema. E ancora la Catfishing Italia Asd e la Over Limits.

La protezione civile intercomunale

“Lo Sparviere” ha coordinato tecnica- mente la giornata, allestendo anche due gazebi e provvedendo alla stampa di tutti gli attestati di partecipazione per i presenti. Un plauso, dunque, al presiden- te Giovanni Mussi e alla sua squadra. I loro sub sono riusciti a recuperare rifiuti

anche dalle acque del fiume.

Linea Gestioni, che ha distribuito sacchi e guanti, ha provveduto allo smaltimento dei rifiuti accumulati dai vo- lontari. Il Comune di Crema ha concesso il proprio patrocinio gratuito all’iniziati- va e, per questo, ringraziamo l’assessore all’Ambiente Matteo Gramignoli, presen- te e attivo durante la manifestazione con

il fido Ugo. Tra i politici del territorio non sono mancati il consigliere regionale Matteo Piloni e il consigliere comunale Manuel Draghetti (Cinque Stelle), che hanno dimostrato la consueta sensibilità ambientale.

L’associazione Ex allievi della scuola di agraria di Crema, vista la vicinanza della ‘Festa della donna’, ha donato delle

primule a tutte le signore presenti alla raccolta. Durante le operazioni diversi ciclisti, pescatori e camminatori ci hanno fatto i complimenti, così come gli enti e le forze dell’ordine. Ci ha fatto piacere.

Prima dei saluti è doveroso un ultimo ringraziamento a tutti i partecipanti.

Bravi e alla prossima!

Impossibile, infine, non segnalare la sporcizia trovata nel parcheggio e nell’area dietro lo “Zanzibar”, dove evidentemente, con il clima mite di queste settimane, sono già cominciati i ritrovi serali. Ragazzi non è obbligatorio lasciare i rifiuti a terra e sui tavoli, oppure gettare le bottiglie di birra nel verde, anzi, farlo dimostra davvero poca intelligenza!

Serio da amare e...

UN SUCCESSO LA NOSTRA ECOAZIONE PER DIRE BASTA (!) ALL’ABBANDONO:

100 VOLONTARI PER 950 KG DI RIFIUTI

Nelle foto, tanti momenti della raccolta dei rifiuti abbandonati lungo le sponde del Serio avvenuta domenica mattina.

Oltre 100 presenti per quasi 1 tonnellata di materiale recuperato: bravi!

S e r io

amare

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nel ringraziarLa per lo spazio riservatomi la scorsa settimana, e per lo stimolo che ha voluto rivol- germi, sono a risponderLe nel me- rito. Innanzitutto il mio intervento ha riguardato esclusivamente la formazione professionale, la cui competenza è regionale, e la neces- sità di prevedere maggiori risorse.

Gli obiettivi sono molti, a parti- re dal mantenimento dell’organico di personale al fine di garantire una buona istruzione, oppure l’aumen- to della dote per la formazione di studenti disagiati e garantire il V anno di istruzione dopo i 3 obbli- gatori. Provvedimenti che servono a migliorare l’offerta dei centri di formazione puntando anche a un adeguato incrocio fra domanda e offerta sul territorio lombardo, con l’obiettivo di migliorare l’inseri- mento al lavoro degli studenti.

In merito a quanto Lei segna- lato è bene ricordare che Regione Lombardia ha ripartito le risorse per il Diritto allo studio nella scuo- la dell’obbligo, con l’aggiunta, in chiave lombarda, del sostegno alla libertà di scelta delle famiglie che mandano i figli alle scuole parita- rie. La novità è che ci sono meno fondi rispetto agli anni precedenti e meno equità. Per questi motivi abbiamo chiesto a Regione di au- mentare le risorse aggiungendo 5 milioni sulla componente “soste- gno al reddito” e altri 5 milioni per i “contributi alle famiglie per la fornitura dei libri di testo”, per garantire equità del sistema dote per le fasce di reddito più basse, prevedendo aggiornamenti dei criteri Isee che permettano di garantire sostegno delle famiglie economicamente più deboli. Rite- niamo queste proposte utili e mi- gliorative del sistema formativo regionale.

Il tema che Lei solleva, infatti, non è oggi di competenza di Re- gione Lombardia. Lo dice anche lei citando infatti l’Autonomia, oggetto di dibattito tra il Governo e le Regioni che ne hanno fatto richiesta. Quando, e se, ci sarà l’Autonomia, che è bene ricorda- re sarà a risorse invariate per lo Stato e riguarderà, oltre la com- petenza, anche il trasferimento delle risorse impegnate oggi dallo

Stato, allora si potrà ragionare su come migliorare, a livello lom- bardo, l’accesso all’Istruzione in generale, che ovviamente condivi- do, e sul ruolo che dovrà giocare la Regione, per garantire e rende- re ancor più efficiente l’istruzione pubblica e quindi anche quella parificata.

Matteo Piloni Consigliere regionale

Grazie, Matteo, il metodo del costo standard farebbe addirittura rispar- miare sulla spesa scolastica!

Giustizia bendata

Se la Giustizia non portasse una benda sugli occhi, proverebbe orro- re davanti ai crescenti casi di errore giudiziario e ingiusta detenzione.

La politica concentra l’attenzione su temi-propaganda quali la pre- scrizione o la legittima difesa, sen- za rendere conto (anche in termini economici) di questi ben più gravi problemi di InGiustizia.

Noi avvocati penalisti vogliamo invece accendere un faro sulle vit-

time del processo ingiusto. Sapete quanti sono gli errori giudiziari?

Quante persone ogni anno sconta- no periodi in custodia cautelare in carcere, salvo poi essere dichiarati innocenti? Quanto spende lo Stato per risarcirle? Ecco i numeri forniti dal Ministero.

1) vittime di ingiusta detenzio- ne, ossia coloro che hanno subìto un periodo di custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, pur venendo poi assolti. Dal 1992 al 30/9/18, i casi di questo tipo sono stati 27.200, in media 1007

ogni anno, con una spesa per lo Stato che sfiora i 740 milioni di euro, ovvero circa 27,4 milioni di euro l’anno. E sono numeri in au- mento.

2) Vittime di errore giudiziario sono invece le persone che, dopo essere state condannate in via de- finitiva, vengono assolte a seguito di un processo di revisione. Dal 1991 al 30/9/18, i casi di questo tipo sono stati 144, con una me- dia superiore ai 5 casi l’anno. Nel solo periodo da gennaio a settem- bre 2018 i casi sono già 9. Fino al

2017 (il Ministero non ha fornito i dati relativi al periodo successivo), lo Stato aveva speso, per risarcire le vittime di errore giudiziario, 46 milioni e 733.000 euro, per una media annua di 3,9 milioni di euro.

Qualche nome:

Sandro Vecchiarelli: 588 giorni di custodia cautelare in carcere.

INNOCENTE. Pietro Paolo Me- lis: 18 anni in carcere, condannato a 30 anni di reclusione, ASSOL- TO. Domenico Morrone: 15 anni in carcere, condannato per duplice omicidio, ASSOLTO. Giampaolo Ragusa: 15 anni in carcere con- dannato all’ergastolo. ASSOLTO.

Giuseppe Gullotta, un incubo durato 36 anni, di cui 22 in car- cere, condannato all’ergastolo e finalmente ASSOLTO: “Ho subito una tortura ben peggiore, quella di essere stato definito assassino sen- za aver mai ucciso nessuno, ho ac- cettato tutto: il carcere, le botte, la paura, la solitudine, i regolamenti assurdi, il dolore procurato ai miei genitori, il senso di colpa di avere abbandonato i nostri figli, mi sem- bra di aver vissuto solo per sentirmi dire che non sono un assassino”.

Parole amare, che ricordano a tutti che la libertà perduta non sarà mai più restituita, a prescindere da qualsiasi somma lo Stato sia poi tenuto a risarcire!

Finisca quindi, ora e subito, la leggenda per cui i processi sono pieni di presunti colpevoli che, quando assolti, l’hanno sempli- cemente fatta franca! E che i giu- stizialisti dell’ultima ora, leggano l’art. 27 della Costituzione e ricor- dino che la Giustizia ha la benda sugli occhi e non guarda in faccia nessuno per cui, un giorno, vittime di un errore giudiziario potrebbero essere loro! Siamo certi che, a quel punto, la loro idea di Giustizia cambierebbe radicalmente…

E quando, con il mantra della riduzione dei tempi del processo, si cancellano garanzie processua- li o si vorrebbe la limitazione o, peggio, la cancellazione del grado d’appello, o si rende di fatto inac- cessibile il giudizio in Cassazione, occorre ricordare che questi sono gli argini all’errore giudiziario e pensare, magari, che il prossimo potresti essere TU.

Avv. Maria Luisa Crotti

Responsabile commissione comu- nicazione Camera Penale Lomb. Or.

L

a vita del popolo reale abita i marciapiedi della città. I picco- li mestieri nascono, si inventano, si sommano e si susseguono freschi di giornata. Possono anche sparire senza lasciare traccia e, se domandate dov’è finito il giovane che vendeva carte telefoniche, sarete osservati con curiosità come si fa con un estraneo. Ci si occu- pa dellle scarpe, da lucidare o da riparare, delle unghie per le signo- re, finte o da dipingere sul posto, dei vestiti da rammendare grazie ad una una macchina da cucire migrante tra un angolo e l’altro del marciapiede. Anche gli arrotini e i riparatori di pentole al dettaglio passano in giro e, come i venditori di alcool di contrabbando, fanno suonare la bottiglia col ferro per annunciarsi. C’è chi propone, non senza orgoglio, sacchetti d’acqua in plastica trasparente gettabili appena usati, lontano da introvabili pattumiere. Accanto si trova anche chi vende, a suo rischio e pericolo, il ghiaccio per via degli insondabili tagli nell’erogazione dell’elettricità. Sui marciapiedi si vende ogni tipo di frutta e i prezzi variano secondo il cliente, come si addice all’economia di mercato selettivo. Il popolo resiste grazie ai marciapiedi che, malgrado le distruzioni programmate dal po- tere costituito, fioriscono dalle ceneri dei caterpillar che volevano cancellare l’informale. La sera stessa della distruzione si vendevano spiedini nell’unico spazio rimasto intatto.

Sui marciapiedi la vita è informale e irregolare. Anche i mendi- canti trovano uno spazio a parte e fanno i pendolari con la strada accanto. Sono preziosi e a loro modo insostituibili. Difficile salvar- si l’anima senza di loro. Le elemosine nel giorno della preghiera solenne e quelle occasionali gli altri giorni, rendono i mendicanti altrettanto meritevoli di coloro che li assistono. Si salvano, a loro modo, entrambi. Aiutano a superare obsolete categorie tra materia- le e spirituale, corpo e anima, pubblico e privato. Ogni cosa, infatti, è uno spettacolo senza limiti di tempo e spazio, così come il neoli- beralismo insegna e pratica. Agli incroci si offrono allo sguardo di frettolosi e incauti autisti i variegati tipi di umanità solitamente e pudicamente nascosta. Ciechi, storpi, zoppi, mutilati, muti e senza

arti che si muovono con disinvoltura su carri a rotelle che funzio- nano a spinta. I bambini sono, come sempre, i loro migliori alleati.

Guidano i ciechi e fanno sentire i sordi, conducono i paralizzati, tendono la mano per i mutilati e chiedono un aiuto per i muti. Gli altri bambini, chiamati popolarmente ‘talibé’, piccoli studenti di scuole coraniche informali, dai quartieri di periferia raggiungono i marciapiedi del centro. Seguono le strade principali e hanno eletto le rotonde come luogo privilegiato di operazione. Fanno attenzione ai vigili e restano fedeli al cliente prescelto.

I marciapiedi sono arredati da fiori finti di plastica, vasi di porcel- lana cinese, utensileria di seconda mano, serrature con chiavi, luc- chetti colorati, passeggini per neonati, vasche da bagnetto a forma di cigno, spezie, patate di Agadez, carote e insalate del lungofiume, mele verdi e arance per tutte le stagioni, coltelli di diverse dimen- sioni, legna da ardere già tagliata e accatastata in piccole quantità, scarpe sportive, da passeggio e con tacchi a spillo che si piantano nella sabbia accanto, abiti per le feste più vicine e pantaloni che van- no in giro sulle spalle di giovani imprenditori di moda all’ultimo grido, si trovano senza problema gli ultimi ritrovati della telefonia mobile e i pezzi di ricambio che sono altrove scomparsi, non man- cano, sul fondo a parte, i medicinali per le malattie più probabili secondo il genere e le età, i quaderni sono esposti accanto a penne a sfera, sedie e materassi a molle sono a volte assieme ad armadi a specchio, appaiono sempre più spesso piccoli pannelli solari che il sole del Sahel mantiene in attività permanente, seminascosti dietro una paratia si trovano i capri che hanno il loro mondo a parte e le incaute galline faraone che vedono i loro giorni svanire nei fine set- timana. Non manca chi vende sigarette, caramelle e succhi di frutta.

Seduta dietro una grande cesta che racoglie alla rinfusa i profumi più raffinati per le donne in cerca di emozioni, c’è una madre che nutre al seno l’ultimo nato. È la vita che rinasce dai marciapiedi.

Mauro Armanino

Niamey, marzo 2019

Vita sui marciapiedi a Niamey, nel Niger di padre Gigi

La penna ai lettori

6 Opinioni e commenti SABATO 16 MARZO 2019

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sabato 16 marzo 2019 7

di LUCA GUERINI

N

on poteva che aprirsi con alcune comunicazioni su via Bacchetta il Consiglio comunale di martedì scorso.

“Ahimè sono iniziati i lavori nella via. Prevedono anche uno sban- camento e interventi relativi ai sottoservizi. Non sono un tecnico, ma mi è stato detto che questi hanno almeno 40 anni e in quel periodo ve- niva impiegato cemento-amianto – ha affermato Emanuele Coti Zelati (La Sinistra). Credo che i lavori previsti comprendano la sostituzione di questi impianti, quindi possibile rottura di tali tubazioni e possibilità che particelle di amianto si liberino nell’aria, con potenziale rischio per i residenti. Segnalo questo potenziale pericolo”. A proposito della sua annunciata uscita dalla maggioranza in caso di taglio degli alberi, ora che il fatto è compiuto, il consigliere si trova ancora nel “Limbo” in attesa che si riunisca il coordinamento del partito.

Più severo, come ipotizzabile, l’intervento di Manuel Draghetti dei Cin- que Stelle, che ha rappresentato anche il Comitato contro l’abbattimento:

“Inaccettabile che il sindaco di una città si permetta di offendere e attac- care in modo stizzito i cittadini che si sono mobilitati per difendere trenta alberi. Chi la pensa diversamente da lei e da questa ‘illuminata Giunta’

viene definito ‘persona che ha difficoltà di ossigenazione al cervello’. Non ho visto azioni violente, ma solo grande partecipazione e voglia di mettere a disposizione progetti e idee. Una sana voglia di partecipare al disegno della propria città. Non capisco davvero questa stizza e queste offese. Ave- te fatto un’azione violenta, non prendendo in considerazione possibilità alternative. Non meritate nulla, sarete ricordati come i distruttori di via Bacchetta” (dell’argomento parliamo diffusamente anche a pagina 10).

Tra i temi attesi, spazio poi alle due varianti, quella dell’ecomostro di via Indipendenza e quella di via Milano, per cui non è arrivata alcuna osservazione. Prima quella relativa al piano attuativo “Lago Gerundo”, illustrata dall’assessore all’Urbanistica Cinzia Fontana.

“Voteremo contro, il Comune per noi poteva realizzare molto di più in termini economici”. Forza Italia – d’istinto è stato precisato – con Simone Beretta ha proposto di impiegare gli 800.000 euro di oneri che saranno incassati per acquisire l’immobile di via Pesadori. “È di proprietà di Fbc, costa 2.600.000 euro. L’importo potrebbe essere coperto con la vendita di altri immobili comunali. Abbiamo l’esigenza di dare una mano alla Fondazione e in tal modo “si darebbe liquidità alla stessa, che ha dovuto aumentare le rette perché in cronica difficoltà”. Un’operazione che il for- zista indica come utile anche “per non depauperare il nostro patrimonio pubblico”. La proposta non è stata accolta dalla maggioranza. La variante è passata a maggioranza, con 15 voti favorevoli, l’astensione dei Cinque Stelle e il no di Laura Zanibelli, Beretta (FI), Andrea Bergami (Polo Civico) e Andrea Agazzi (Lega).

Coti Zelati, da parte sua, nel dibattito aveva evidenziato come “l’e- comostro è davvero una ferita per i residenti con situazioni di pericolo presenti”, mentre per Eugenio Vailati del Pd, “l’amministrazione ha giocato bene le sue carte”, raccogliendo il dovuto in termini economici dagli oneri.

Di seguito, l’approvazione del programma integrato d’intervento, sempre in variante al Pgt, delle aree in via Milano/via Europa, anch’esso passato a maggioranza (16 voti), contrari Bergami e Draghetti e astenuti Beretta, Zanibelli e Agazzi per il Carroccio. Se per i leghisti il problema è l’aumento del traffico, oltre che l’esigenza di un Piano serio del commer- cio, per Beretta e soci troppo poche sono le compensazioni ricevute.

L’assessore Fontana aveva premesso che “anche in questo caso abbiamo adottato la variante lo scorso 26 novembre e non sono arrivate osserva- zioni. “C’è la necessità di una progettazione condivisa e partecipata, non improvvisata”, ha commentato Coti Zelati. Sempre Beretta ha invece insistito sul fatto che “anche qui si poteva portare a casa qualcosa di più”.

Il pentastellato Draghetti, infine, ha puntato il dito contro il consumo di suolo (“avrei fatto di tutto per far restare quell’area verde”), anche se l’area era già classificata come edificabile. Del dibattito sulle Farmacie comunali (erano in discussione il Bilancio previsionale 2019 e quello pluriennale) riferiamo a pagina 12.

RIGUARDAVANO L’ECOMOSTRO DI VIA INDIPENDENZA E LE AREE VIA MILANO/

VIA EUROPA CONSIGLIO COMUNALE

Doppia variante, via libera in aula

Il Consiglio comunale riunito giovedì e Draghetti (5 Stelle)

I

gruppi consigliari Forza Italia, Lega Nord, Polo Civico e Movi- mento Cinque Stelle insieme – polemici – sulla riqualificazione di piazza Garibaldi. Giovedì in municipio, in una conferenza congiunta, hanno detto la loro su un progetto definito “non affatto adeguato”. “L’amministrazione a guida Bonaldi ha preferito andare avanti con la propria datata e insoddisfacente soluzione. Ha enfatizzato ricorrenti momenti di pseudo con- fronto, ma il dato di fatto è che non ha prodotto alcun progetto complessivo condiviso. L’amministrazione non può non avere un progetto su cui puntare e un progetto complessivo di città”, ha esordito Manuel Draghetti (Cinque Stelle).

Per le opposizioni “deve finire l’epoca degli interventi spot, ieri piazza Giovanni XXIII, oggi via Bacchetta e piazza Gari- baldi e domani altro. Servono un progetto e una visione com- plessiva della città nel suo insieme, che manca alla Bonaldi e alla sua Giunta”. “Abbiamo più volte sottolineato con razio- nalità, sensibilità politica e buonsenso che la riqualificazione di una piazza così importante – quale è piazza Garibaldi – dovesse essere condivisa dalla città nella sua complessità politica, eco- nomica e sociale, divenendo l’esito di un ‘alto compromesso’, unica modalità in grado di garantire un’operazione duratura nel tempo e di sottrarla al rischio di ulteriori e onerose riqualifi- cazioni”, si legge nel comunicato condiviso delle opposizioni.

“A questa amministrazione è mancata totalmente la volontà di un confronto aperto anche con tutte le forze consigliari. Nep- pure uno straccio di commissione! In questo senso derubrichia- mo a poco più di nulla la presa di posizione pubblica a difesa dell’operato della giunta da parte di Eugenio Vailati, consiglie- re del Pd e presidente della commissione Ambiente”.

Ben altra – per le minoranze – avrebbe dovuto essere l’azione politica del sindaco, “volando alto piuttosto e non appiattendo- si su scelte che non intercettano affatto il consenso della città”.

“Fatico a chiamare la Bonaldi ‘nostro sindaco’, è il sindaco di Bergamaschi, o di parte, come preferite. Ci ha delusi: non ha voluto ascoltare nessuno, ha perso un’occasione per far valere la sua autorità istituzionale”, ha aggiunto Beretta (FI).

Per il coinvolgimento, secondo le minoranze, il tempo a di- sposizione non mancava di certo. “Partirono con un progetto che era poco più che un’idea; poi proposero un progetto di mas- sima, molto di massima, ma, nonostante le richieste settimanali per la visione, non è esistito uno straccio di progetto esecutivo in grado di rendere evidente una strategia compiuta sul futu- ro di piazza Garibaldi”. Un comportamento “muscolare” non gradito.

Tra le proposte concrete, questa. “Si potrebbe studiare l’effi- cacia e la bontà dell’ipotesi di un doppio senso di marcia della strada verso via Griffini. Ciò consentirebbe pure un amplia- mento dell’area pedonale e, dopo un periodo di sperimentazio- ne, di apportare eventuali modifiche senza ulteriore esborso si- gnificativo di denaro”. Da parte sua Andrea Agazzi (Lega Nord) ha ricordato progettualità e contributi ignorati. “Sarebbe stato meglio aprire alla società civile, a un concorso di idee, inserito in un progetto generale. Ma il sindaco pensando di bastare a se stessa, non si sta rendendo conto dei danni che produrrà in fu- turo”. Bergami (Polo Civico) invece, ha insistito sulla necessaria bellezza della realizzazione, tenendo presente il valore dell’in- vestimento.

Piazza Garibaldi, per i consiglieri di minoranza avrebbe me- ritato “anche una rivisitazione storico-culturale, ma per farlo è necessario possedere il know how adeguato. Spiace prendere atto che il sindaco non abbia voluto fare il sindaco, ovvero stare al di sopra delle parti e prodigarsi per raggiungere un comune obiet- tivo, dimostrando di essere per davvero il sindaco della città”.

Luca Guerini

PIAZZA GARIBALDI: minoranze, polemica in coro

Piazza Garibaldi e i consiglieri delle minoranze in conferenza, giovedì sera, in palazzo comunale

S

i terrà martedì 19 marzo, alle ore 17, presso Sala Ricevimenti del Comune l’incontro- presentazione del Corso di Specializzazione nel Metodo Montessori per docenti di Scuo- la dell’Infanzia (3-6). Il 14 febbraio si è già svolto un primo approccio tra i Ds degli I.C.

del territorio, l’assessore all’Istruzione Attilio Galmozzi, la formatrice Sonia Coluccelli della Fondazione Montessori e i funzionari comu- nali che promuovono l’organizzazione del corso.

Obiettivo è attivare anche a Crema un corso di specializzazione che porti all’apertura, se non di una scuola Montessori, di sezioni della scuola dell’Infanzia e delle Primarie montes- soriane con l’auspicio che la collaborazione tra i docenti che hanno frequentato il corso

‘contamini’, positivamente la metodologia didattica della scuola, anche in un’ottica di continuità didattica. Il corso – raggiunto un numero minimo di partecipanti sia tra i docen- ti dell’Infanzia sia tra quelli della Primaria, di 20 – inizierebbe a fine maggio, per proseguire fino a giugno 2020. Sarà quindi possibile av- viare sezioni montessoriane a partire dall’an- no scolastico 2020/21. Sono previste 128 ore di formazione in aula più 40 ore facoltative di osservazione. Al termine del corso sarà ne- cessario superare un esame per avviare poi la

sperimentazione montessoriana.

“Non si intende azzerare le precedenti espe- rienze, ma rivalutarle alla luce di questa me- todologia”, chiariscono i funzionari comunali Elisabetta Mariani, responsabile dei Servizi Educativi, assessorato all’Istruzione e Silvia Fiorentini, funzionario socio-educativo.

La frequenza si articolerà, indicativamen- te, in un finesettimana al mese, venerdì dalle ore 17 alle ore 21, sabato dalle ore 9 alle ore 18. In provincia di Cremona non esistono scuole montessoriane: l’avvio a Crema di una sperimentazione in tal senso evidenzia una spiccata attenzione alla didattica applicata. La scelta dell’amministrazione punta su questa metodologia riconosciuta, nel mondo, come la migliore didattica per ‘aiutare i bambini a fare da soli’ come Maria Montessori sosteneva. I docenti delle scuole statali che frequenteranno il corso potranno utilizzare il bonus docente.

Per promuovere anche la partecipazione degli insegnanti della scuola dell’Infanzia paritaria, l’amministrazione comunale interverrà con un badget dedicato.

Ma che cosa significa avviare sperimenta- zioni montessoriane? Il pensiero pedagogico di Maria Montessori suggerisce la realizzazio- ne di un ambiente preparato scientificamente per permettere lo sviluppo delle abilità cogniti-

ve, sociali e morali di ogni essere umano. In un ambiente favorevole si può apprendere bene e con piacere senza ricorrere a premi e punizio- ni, l’interesse attraverso l’impiego di tecniche d’insegnamento rispettose dell’individualità di ognuno, e lasciando i bambini liberi di lavo- rare secondo i propri ritmi e i propri interessi su materiali che permettono a tutto il corpo di esercitare intelligenza e creatività, sviluppan- do così una personalità democratica e aperta al mondo.

L’ambiente Montessori contiene materiali e attività progettate appositamente per favori- re l’interesse di chi apprende, in tutti i campi del sapere, dalle attività di vita pratica fino all’algebra e alla geometria. In una classe sono presenti materiali di sviluppo che richiedono al bambino di dedicarsi all’apprendimento in- dividualmente, scegliendo liberamente i propri impegni.

Ogni materiale educativo presente nell’am- biente invita alla scoperta di una caratteristica del mondo e della natura, permette l’auto- correzione dell’errore, riunisce l’aspetto co- gnitivo e immateriale dell’apprendimento con quello fisico e materiale. Con queste premesse la partecipazione all’incontro di martedì 19 è essenziale.

Mara Zanotti

Corso di specializzazione nel “metodo Montessori” in città

I

l monito del presidente Sergio Mattarella alla cerimonia comme- morativa dell’alluvione dell’ottobre 2018 nella Regione Veneto, contiene le parole giuste per sollecitare alla consapevolezza sui temi ambientali ciascuno di noi e chiamarci tutti alla correspon- sabilità: “Il rapporto con la natura è fatto di rispetto degli equili- bri dell’ecosistema, pur se l’umanità ha dimostrato una costante propensione a misurarsi quotidianamente con i limiti conosciuti (…) Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello planetario, e sul terreno delle concrete pratiche da parte delle istituzioni locali e na- zionali vanno respinte decisamente tentazioni dirette a riproporre soluzioni già ampiamente sperimentate in passato con esito nega- tivo, talvolta premessa per futuri disastri”.

Nella giornata di FridaysforFuture, in cui moltissimi giovani han- no manifestato (anche a Crema, cfr. in prima pagina) per esprimere la propria consapevolezza e rivendicare i propri diritti sul futuro, dobbiamo tutti ascoltare questo appello e farlo nostro. La terra e le specie viventi che la popolano non sono mai state così in peri- colo. Come singoli cittadini non possiamo chiamarci fuori, dirci estranei o soltanto vittime del cambiamento climatico: esso è pro- dotto dalla somma di tutte le nostre scelte, gran parte delle quali, specialmente nei consumi e negli spostamenti, non sono affatto obbligate... Come amministratori dovremo impegnarci ancora di più e coordinarci per affrontare in modo strutturato e ‘sistemico’

i gravi problemi di inquinamento delle nostre aree con politiche attive...

Il messaggio completo della Giunta comunale sul nostro sito www.ilnuovotorrazzo.it.

Giunta per FridaysForFuture

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