SEGNALI E SISTEMI
(a.a. 2004-2005) Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni Prima prova di accertamento – 6 novembre 2004Testo e Soluzione Esercizio 1 – [punti 4]
Per i segnali a. x1(t) = cos(176πt) a tempo continuo e b. x2(n) = cos(176πn) a tempo discreto, discutere la periodicit`a e calcolare, se esiste, il periodo fondamentale.
Svolgimento. A tempo continuo, un segnale sinusoidale di pulsazione ω0 6= 0 `e sempre periodico, di periodo fondamentale T0 = |ω2π0|. Per il segnale x1(t) = cos(176 πt) abbiamo ω0 = 176 π e quindi T0 = |ω2π
0| = 173 .
A tempo discreto,un segnale sinusoidale di pulsazione normalizzata θ0 `e periodico se e solo se il rapporto 2πθ0 `e razionale. In tal caso, scrivendo 2πθ0 = Nm0 con N0 > 0 e la frazione ridotta ai minimi termini, il periodo fondamentale `e N0. Per il segnale x2(n) = cos(176πn) abbiamo θ0 = 176π, cosicch´e da 2πθ0 = 173 = Nm
0 segue la periodicit`a, con N0 = 17.
Esercizio 2 – [punti 6] Per questo esercizio NON `e necessario giustificare le risposte.
Per un sistema a tempo discreto descritto dalla relazione y(n) =
X∞
k=0
|x(n − k)|
2k , n ∈ Z,
verificare se valgono: a. causalit`a, b. linearit`a, c. tempo invarianza, d. BIBO-stabilit`a.
Svolgimento. a. Poich´e la somma `e estesa ai valori k ≥ 0, l’uscita y al tempo n dipende dall’ingresso x(m) negli istanti m = n − k ≤ n precedenti od uguali a n. Quindi, il sistema `e causale.
b. La presenza del modulo |x(n − k)| nella relazione che descrive il legame ingresso-uscita rende il sistema non lineare. Infatti, pur essendo y(n) ≡ 0 se x(n) ≡ 0, non sono soddisfatte n´e la propriet`a di omogeneit`a, n´e quella additiva. Ad esempio, all’ingresso x1(n) = −x(n) corrisponde l’uscita y1(n) = y(n), in generale diversa da −y(n).
c. Per ogni n0 ∈ Z, definendo l’ingresso traslato x1(n) = x(n − n0), si ottiene la risposta y1(n) =
X∞
k=0
|x(n − k − n0)|
2k , coincidente con y(n − n0). Perci`o, il sistema `e tempo invariante.
d. Il sistema `e anche BIBO-stabile. Infatti, se l’ingresso `e limitato, cio`e esiste Mx < ∞ tale che |x(k)| ≤ Mx per ogni k ∈ Z, allora anche y `e limitato, dato che |y(n)| ≤
X∞
k=0
Mx
2k = 2Mx per ogni n ∈ Z.
Si noti che il sistema corrisponde alla serie di un elemento non lineare, statico, tempo invariante e BIBO stabile che trasforma l’ingresso x in z = |x|, seguito da un sistema LTI causale e BIBO-stabile, con risposta impulsiva (causale e assolutamente sommabile) h(n) = 2−nu(n), che genera y come y = h ∗ z. In effetti, causalit`a, linearit`a, tempo invarianza e BIBO-stabilit`a sono propriet`a che si conservano nella connessione di sistemi in serie.
Esercizio 3 – [punti 6]
Si calcoli la convoluzione a tempo continuo y = h ∗ x, dove x(t) =
X∞
k=−∞
δ(t − 3k) `e un “treno d’impulsi” e
h(t) =
( t, se 0 < t < 1, 0, altrimenti.
Si tracci il grafico del segnale risultante y(t).
Svolgimento. Ricordando le propriet`a formali del segnale δ a tempo continuo, in particolare l’identit`a h(t)∗δ(t−t0) = h(t−t0), per ogni t0 ∈ R, dalla linearit`a della convoluzione otteniamo
y(t) =
X∞
k=−∞
h(t) ∗ δ(t − 3k) =
X∞
k=−∞
h(t − 3k), t ∈ R,
cio`e la “ripetizione periodica” y(t) = repT h(t) di periodo T = 3 del segnale h(t), il cui grafico
`e riportato in figura:
- 6
t
−4 −3 −2 −1 1 2 3 4
y(t)
1
Esercizio 4 – [punti 6]
Si consideri un sistema LTI a tempo continuo, caratterizzato dalla risposta impulsiva h(t) =
( e−t, se 0 < t < 1, 0, altrimenti.
a. Calcolare la corrispondente risposta in frequenza H(jω).
b. Determinare la risposta y(t) all’ingresso x(t) = 2 ej2πt.
Svolgimento. a. Il sistema `e BIBO-stabile, dato che la risposta impulsiva `e assolutamente integrabile. Infatti,
Z ∞
−∞|h(t)| dt =
Z 1
0 e−tdt = −e−t¯¯¯1
0 = 1 − e−1 < ∞.
Ora, per definizione, la risposta in frequenza del sistema si calcola come l’integrale
H(jω) =
Z ∞
−∞h(t)e−jωtdt =
Z 1
0 e−te−jωtdt = −e−(1+jω)t 1 + jω
¯¯
¯¯
¯
1
0
= 1 − e−(1+jω)
1 + jω , ω ∈ R.
b. A tempo continuo, per un sistema LTI e BIBO-stabile in regime sinusoidale, la risposta all’ingresso x(t) = A ejω0t`e y(t) = H(jω0) A ejω0t. Perci`o, con A = 2 e ω0 = 2π, risulta
y(t) = 2 H(j2π)ej2πt = 2 1 − e−(1+j2π)
1 + j2π ej2πt = 2 1 − e−1
1 + j2π ej2πt, t ∈ R, avendo semplificato il fattore e−j2π = 1.
Esercizio 5 – [punti 6]
Lo sviluppo in serie di Fourier del segnale x(t) `e x(t) = 1
2− X
k dispari
2
k2π2 ejkπt, t ∈ R.
Si calcolino i coefficienti di Fourier del segnale y(t) = x0(t − 1) = dxdt(t − 1).
Svolgimento. I coefficienti {ak} del segnale x(t), di pulsazione ω0 = π e periodo fondamentale T0 = 2πω
0 = 2, rispetto alla famiglia {ejkπt, k ∈ Z} sono, per ispezione,
ak=
1
2, se k = 0, 0, se k 6= 0 `e pari,
− 2
k2π2, se k `e dispari.
Applicando la propriet`a di derivazione, i coefficienti {bk} di x0(t) = dxdt(t) sono
bk= jkπak=
0, se k `e pari, 2
jkπ, se k `e dispari.
Infine, applicando la propriet`a di traslazione, i coefficienti {ck} di x0(t − 1) = dxdt(t − 1) sono
ck = e−jkπbk =
0, se k `e pari,
− 2
jkπ, se k `e dispari.
Naturalmente, allo stesso risultato si arriva derivando addendo per addendo la serie di Fourier di x(t − 1). Infatti, da
x(t − 1) = 1
2 − X
k dispari
2
k2π2 ejkπ(t−1), t ∈ R, si ottiene
y(t) = x0(t − 1) = dx
dt(t − 1) = X
k dispari
2
jkπ ejkπ(t−1) = − X
k dispari
2
jkπ ejkπt, t ∈ R, da cui, per ispezione, si ricavano i coefficienti di Fourier {ck} come sopra.
Esercizio 6 – [punti 2] [difficile, da svolgere per ultimo!]
Siano x(t) ed y(t) segnali a tempo continuo, di potenza media finita, periodici del medesimo periodo T > 0. Si definisce la correlazione (periodica) di x(t) ed y(t), come la funzione T - periodica
rxy(t) :=
Z T
0 x(t + τ )y(τ ) dτ, t ∈ R.
Trovare la relazione tra i coefficienti di Fourier {ak}, {bk} dei segnali x(t), y(t) ed i coefficienti {ck} della correlazione rxy(t), rispetto alla famiglia {ejk2πTt, k ∈ Z}.
Svolgimento. Operando il cambio di variabile s = −τ nell’integrale che la definisce, la corre- lazione rxy(t) si pu`o scrivere anche come
rxy(t) =
Z 0
−T x(t − s)y(−s) ds =
Z T
0 x(t − s)y(−s) ds, t ∈ R,
avendo tenuto conto nell’ultima uguaglianza della T -periodicit`a dell’integranda. Perci`o, la correlazione tra x(t) ed y(t) appare coincidere con la convoluzione periodica tra il primo segnale ed il secondo coniugato e temporalmente invertito. Dalla propriet`a di coniugazione abbiamo intanto che i coefficienti di Fourier {dk} del segnale y(t) sono
dk = b−k, k ∈ Z,
mentre quelli del segnale y(−t) risultano, per la propriet`a di inversione temporale, ek = d−k = bk, k ∈ Z.
Infine, applicando la propriet`a di convoluzione tra x(t) ed y(−t), otteniamo ck= T akek= T akbk, k ∈ Z.
Si noti che dalla serie di Fourier rxy(t) =
X∞
k=−∞
ckejk2πTt, t ∈ R,
ponendo t = 0, si ottiene l’energia mutua E[0,T ](x, y) =R0T x(τ )y(τ ) dτ = rxy(0) nella forma E[0,T ](x, y) =
X∞
k=−∞
ck = T
X∞
k=−∞
akbk,
come anticipato dal Teorema di Parseval.