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Capitolo 2 Spazi vettoriali Esercizi svolti Tutorato di geometria e algebra lineare

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(1)

Capitolo 2 Spazi vettoriali

Esercizi svolti

Tutorato di geometria e algebra lineare

Marco Robutti

5 Ottobre 2017

(2)
(3)

Introduzione

Gli esercizi di questo capitolo riguardano i seguenti argomenti:

• Dato un insieme, verificare se è un sottospazio (vedi esercizi nella pagina seguente e a pagina 5).

• Determinare di una base per un sottospazio (vedi esercizio a pagina 7).

• Determinare le coordinate di un vettore rispetto ad una data base (vedi esercizio a pagina 7).

• Algoritmo di completamento di una base (vedi esercizio a pagina 7).

• Determinare una base per lo spazio somma di due sottospazi (vedi eserci- zio a pagina 13).

• Determinare una base per lo spazio intersezione di due sottospazi (vedi esercizio a pagina 13).

• Esercizio di riepilogo, piuttosto elaborato...(vedi esercizio a pagina 18).

(4)

Esercizio 1

Dato l’insieme

V =

x1 x2 x3

∈ R3| x1+ 2x2= 3x1+ x3= 0

,

verificare se è un sottospazio vettoriale di R3.

Soluzione

Dobbiamo controllare le 3 condizioni mostrate sulle slide teoriche, ovvero:

• 0R3∈ V ?

Per rispondere a questa domanda, basta sostituire il vettore nullo all’inter- no delle equazioni che definiscono V (notiamo subito come tali equazioni definiscano una retta passante per l’origine...):

V :

(x + 2y = 0 3x + z = 0

0R3

−→

(0 + 2 × 0 = 0 3 × 0 + 0 = 0

Quindi possiamo concludere che V contiene il vettore nullo di R3.

• Dati v, w ∈ V , v + w ∈ V ?

Per poter dimostrare la veridicità di tale affermazione non possiamo pren- dere dei vettori a caso appartenenti a V . Infatti tale proprietà deve essere verificata per tutti i vettori appartenti a tale insieme. Dobbiamo quindi dimostrare tale asserto facendo uso di due vettori generici ∈ V :

v =

v1

v2

v3

, w =

w1

w2

w3

=⇒

v1+ w1

v2+ w2

v3+ w3

Sostituendo tali vettori all’interno delle equazioni cartesiane che definisco- no V otteniamo:

((v1+ w1) + 2 (v2+ w2) = 0 3 (v1+ w1) + (v3+ w3) = 0 (v1+ w1+ 2v2+ 2w2 = 0

3v1+ 3w1+ v3+ w3 = 0 Riordinando i termini possiamo scrivere:

((v1+ 2v2) + (w1+ 2w2) = 0 (3v1+ v3) + (3w1+ w3) = 0

(5)

Ora però si può subito notare che, siccome v e w appartengono a V, valgono le condizioni che definiscono tale insieme e quindi:













0

q

z }| { (v1+ 2v2) +

0

q

z }| { (w1+ 2w2) = 0 (3v1+ v3)

| {z }

q

0

+ (3w1+ w3)

| {z }

q

0

= 0

Pertanto anche la seconda proprietà è verificata.

• Dati v ∈ V e λ ∈ R, λv ∈ V ?

Per rispondere a questo quesito, dobbiamo ragionare come nel punto precedente, e quindi in via del tutto generale usando vettori generici:

v =

v1

v2

v3

, λ ∈ R =⇒ λv =

λv1

λv2

λv3

Sostituisco λv nelle equazioni cartesiane di V : ((λv1) + 2 (λv2) = 0

3 (λv1) + (λv3) = 0 (λ (v1) + 2λ (v2) = 0 3λ (v1) + λ (v3) = 0











 λ

0

q

z }| { (v1+ 2v2) = 0 λ(3v1+ v3)

| {z }

q

0

= 0

Quindi anche l’ultima proprietà è verificata. Possiamo concludere che V è un sottospazio vettoriale di R3.

NB. In realtà potevamo fin da subito affermare che V è un sottospazio di R3: infatti per come era definito V , non era nient’altro che una retta passante per l’origine. Come ben si sa dalla teoria, le rette e i piani passanti per l’origine sono sottospazi di E3O, il quale è isomorfo a R3; quindi potevamo giungere subito a tale conclusione. E’ bene notare tuttavia che ciò vale solamente in R3, in quanto in spazi vettoriali di dimensione superiore non vi è il concetto di “retta” o di

“piano” (anche se si può parlare di iperpiano...).

(6)

Esercizio 2

Dato l’insieme

V =





x1

x2

x3

x4

∈ R4| x1+ x1x2+ 3x4= 0





,

verificare se è un sottospazio vettoriale di R4.

Soluzione

A prima vista l’insieme V non sembra un sottospazio. Tuttavia prima di giun- gere a qualsiasi conclusione, dobbiamo dimostrarla. Ragioniamo come nell’eser- cizio precedente:

• 0R4∈ V ?

Per rispondere a questa domanda, basta sostituire il vettore nullo all’in- terno dell’ equazione che definisce V :

V : 0 + 0 × 0 + 3 × 0 = 0

Quindi possiamo concludere che V contiene il vettore nullo di R4.

• Dati v, w ∈ V , v + w ∈ V ?

Per poter dimostrare la veridicità di tale affermazione non possiamo pren- dere dei vettori a caso appartenenti a V . Infatti tale proprietà deve essere verificata per tutti i vettori appartenti a tale insieme. Dobbiamo quindi dimostrare tale asserto facendo uso di due vettori generici ∈ V :

v =

v1

v2

v3

v4

, w =

w1

w2

w3

w4

=⇒

v1+ w1

v2+ w2

v3+ w3

v4+ w4

Sostituendo tale vettore all’interno dell’equazione che definisce V ottenia- mo:

(v1+ w1) + (v1+ w1) (v2+ w2) + 3 (v4+ w4) = 0 v1+ w1+ v1v2+ v1w2+ w1v2+ w1w2+ 3v4+ 3w4 = 0 (v1+ v1v2+ 3v4)

| {z }

q

0

+ (w1+ w1w2+ 3w4)

| {z }

q

0

+ v1w2+ w1v2 = 0

v1w2+ w1v2 = 0 (1)

(7)

Ma l’equazione (1) non è affatto vera! Possiamo quindi concludere che la somma di due vettori appartenenti a V restituisce un elemento che non appartiene più a tale insieme: pertanto, senza nemmeno verificare la con- dizione successiva, possiamo affermare che V non è un sottospazio.

NB. In questo caso volevamo dimostrare nel modo più generico possibile che V è un sottospazio e siamo giunti alla conclusione che non lo è; se il nostro intento fosse stato quello di cercare di dimostrare che V non era un sottospazio, allora non avevamo bisogno di prendere due vettori generici appartenenti a V : sarebbe bastato cercare due vettori appartenenti a V che se sommati non rispettavano più le condizioni imposte dall’equazione di V . Infatti, se per dimostrare la veridicità di una proposizione è necessario verificarla per tutti i casi possibili, per confutarla basta solamente un controesempio...

(8)

Esercizio 3

Si consideri il sottospazio:

V =





x y z t

∈ R4| x + y + 2t = x + 3z = 0





,

Determinare:

1. una base per V ;

2. dire per quali valori di h il vettore u1=

−6 h 2 2

∈ Span (V ) ;

3. Completare la base BV trovata in modo da ottenere una base per R4;

4. Scrivere i vettori della base canonica e1=

 1 0 0 0

, e2=

 0 1 0 0

, e3=

 0 0 1 0

, e4=

 0 0 0 1

, nella nuova base trovata.

Soluzione

Punto (1)

Per ottenere una base per V conviene prima ottenere una rappresentazione para- metrica del sottospazio, così da poter vedere quali sono i vettori che ne compon- gono la base (è un po’ come quando si vuole ottenere l’equazione parametrica di una retta così da poter vedere facilmente qual è il suo vettore direttore...).

Tuttavia non sappiamo quale sia la dimensione del sottospazio e quindi quanti parametri servano per poter descrivere parametricamente V ; infatti anche se V è definito da due equazioni, abbiamo a che fare con un sottospazio di R4 e pertanto non possiamo affermare che, siccome è definito da due equazioni, rap- presenta una retta per l’origine.

Per poter ricavare la dimensione del sottospazio dobbiamo piuttosto sfruttare la relazione “d’oro” mostrata sulle slide teoriche relative al capitolo, ovvero la formula:

dim (V ) = dim R4 − n° equazioni cartesiane di V = 4 − 2 = 2

(9)

Quindi per ottenere le equazioni parametriche di V dobbiamo aggiungere due parametri:

V :

(x + y + 2t = 0 x + 3z = 0

V :









x + y + 2t = 0 x + 3z = 0

z = α

t = β

V :









x + y + 2β = 0

x = −3α

z = α

t = β

V :









x = −3α y = 3α − 2β z = α t = β

V :

x y z t

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

(2)

Dall’equazione parametrica vettoriale (2) si nota subito che una base per V è data da:

BV =





−3 3 1 0

,

 0

−2 0 1





= {v1, v2}

Punto (2)

Affinchè il vettore u ∈ V , esso deve poter essere scritto come combinazione lineare dei vettori componenti una base di V . In termini matematici questo

(10)

vuol dire che:

−6 h 2 2

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1









−6 = −3α h = 3α − 2β

2 = α

2 = β







 α = 2

h = 6 − 4 = 2 α = 2

β = 2

Quindi il vettore u ∈ V se e solo se h = 2.

Punto (3)

Usiamo l’algoritmo di completamento. Provo ad aggiungere il vettore e1 e mi chiedo:

Span (v1, v2, e1) 6= Span (v1, v2) =?

cioè:

 1 0 0 0

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

∀α, β ∈ R









−1 = −3α 0 = 3α − 2β

0 = α

0 = β









α =13 ? 0 = 3α − 2β

α = 0 ?

β = 0

Siccome il sistema non è risolubile, possiamo concludere che e1 è un vettore

(11)

linearmente indipendente rispetto a Span (v1, v2), e quindi può essere tenu- to.Quindi ora ho il seguente insieme di vettori linearmente indipendenti:





−3 3 1 0

,

 0

−2 0 1

,

 1 0 0 0





Tuttavia non abbiamo ancora ottenuto una base per R4, pertanto dobbiamo continuare con l’algoritmo di completamento. Prendiamo ora il vettore e2:

e2=

 0 1 0 0

Span (v1, v2, e1, e2) 6= Span (v1, v2, e1)?

cioè:

 0 1 0 0

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

+ γ

 1 0 0 0

∀α, β ∈ R









0 = −3α + γ 1 = 3α − 2β 0 = α 0 = β







 γ = 0

1 = 0 F ALSO!

α = 0 β = 0

Anche questo sistema è senza soluzione, vuol dire che possiamo prendere e2 e aggiungerlo ai vettori della base che otterremo.

Abbiamo ora 4 vettori linearmente indipendenti e pertanto possiamo fermarci:

abbiamo una base di R4 data da:

B0=





−3 3 1 0

,

 0

−2 0 1

,

 1 0 0 0

,

 0 1 0 0





(12)

Punto (4)

Come mostrato sulle slide di teoria, dobbiamo risolvere le seguenti equazioni vettoriali:

• e1:

 1 0 0 0

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

+ γ

 1 0 0 0

+ δ

 0 1 0 0

=⇒ [e1]B0 =

 0 0 1 0

• e2:

 0 1 0 0

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

+ γ

 1 0 0 0

+ δ

 0 1 0 0

=⇒ [e2]B0 =

 0 0 0 1

• e3:

 0 0 1 0

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

+ γ

 1 0 0 0

+ δ

 0 1 0 0









0 = −3α + γ 0 = 3α − 2β + δ 1 = α

0 = β









0 = −3 + γ 0 = 3 + δ α = 1 β = 0







 γ = 3 δ = −3 α = 1 β = 0

Quindi:

[e3] =

 1 0 3

−3

(13)

• e4:

 0 0 0 1

= α

−3 3 1 0

+ β

 0

−2 0 1

+ γ

 1 0 0 0

+ δ

 0 1 0 0









0 = −3α + γ 0 = 3α − 2β + δ 0 = α

1 = β







 0 = γ 0 = −2 + δ α = 0 β = 1







 γ = 0 δ = 2 α = 0 β = 1

[e4] =

 0 1 0 2

;

Quindi le coordinate della base canonica nella base B0 sono date da:

[BC]B0 =





 0 0 1 0

,

 0 0 0 1

,

 1 0 3

−3

,

 0 1 0 2





(14)

Esercizio 4

Si considerino i seguenti sottospazi:

V =

x y z

∈ R3| x + 3y = 0

W =

x y z

∈ R3| 2x + y + z = 0

 determinare:

1. la dimensione e una base per V e W ; 2. il sottospazio V + W e una sua base;

3. il sottospazio V ∩ W e una sua base;

4. se la somma V + W è diretta;

5. a chi appartiene il vettore u1=

 3 1

−1

(se appartiene a V + W , a V ∩ W o a entrambi).

Soluzione

Punto (1)

Siamo in R3, quindi V rappresenta un piano per l’origine in quanto è definito da un unica equazione cartesiana; la stessa cosa vale per W . Quindi dim (V ) = dim (W ) = 2. Per determinarne una base, dobbiamo ottenere le loro equazioni

(15)

parametriche:

V :





x = −3α y = α z = β

=⇒ V :

x y z

= α

−3 1 0

+ β

 0 0 1

BV =

−3 1 0

,

 0 0 1

= {v1, v2}

W :



 x = α y = −2α − β z = β

=⇒ W :

x y z

= α

 1

−2 0

+ β

 0

−1 1

BW =

 1

−2 0

,

 0

−1 1

= {w1, w2}

Punto (2)

Un insieme di generatori per V + W è dato dall’unione delle due basi di V + W , cioè dall’insieme:













−3 1 0

,

 0 0 1

| {z }

BV

,

 1

−2 0

,

 0

−1 1

| {z }

BW













Applicando l’algoritmo di estrazione a tale insieme di vettori otteniamo una base per il sottospazio V + W :

v1∈ Span (v2)? N O! (assieme formano una base per V!)

w1∈ Span (v1, v2)?

 1

−2 0

= α

−3 1 0

+ β

 0 0 1





1 = −3α

−2 = α 0 = β





α = −13 α = −2 β = 0

(16)

Possiamo concludere che w1∈ Span (v/ 1, v2).

Siccome abbiamo ottenuto 3 vettori linearmente indipendenti in R3, possiamo fermarci (w2 sarebbe sicuramente linearmente dipendente agli altri 3 vettori, in quanto questi sono già una base per R3, cioè il massimo numero di vettori linearmente indipendenti che è possibile avere in R3). Concludiamo quindi che V + W = R3.

Punto (3)

Innanzitutto, sfruttando la formula di Grassman, determiniamo la dimensione dello spazio V ∩ W , così da poter sapere in anticipo quanti vettori costituiscono una sua base:

dim (V ) + dim (W ) = dim (V ∩ W ) + dim (V + W )

dim (V ∩ W ) = dim (V ) + dim (W ) − dim (V + W ) dim (V ∩ W ) = 2 + 2 − 3 = 1

Quindi una base per V ∩ W è costituita da un unico vettore, cioè è una retta in R3. Effettivamente, essendo V e W due piani (siamo in R3), non era difficile intuire tale risultato, e avremmo potuto fare a meno della formula di Grassman.

Tuttavia è bene ricordare che ragionamenti “geometrici” di questo tipo sono impraticabili quando ci troviamo di fronte a sottospazi di spazi vettoriali di dimensione > 3 (tipo R4).

Per poter ottenere una base per il sottospazio intersezione V ∩ W dobbiamo applicare l’algoritmo di estrazione di una base al seguente insieme di vettori:













−3 1 0

,

 0 0 1

| {z }

BV

,

 1

−2 0

,

 0

−1 1

| {z }

BW













e per ciascun vettore che viene scartato da tale insieme in quanto linearmente dipendente agli altri, è necessario trovarne una scrittura come combinazione li- neare di tutti gli altri elementi: così facendo potremo poi trovare ciascun vettore della base V ∩ W .

Dal punto precedente sappiamo che il vettore scartato è il vettore:

w2=

 0

−1 1

(17)

Troviamone una scrittura come combinazione lineare degli altri vettori dell’in- sieme {BV, BW} :

 0

−1 1

= α

−3 1 0

+ β

 0 0 1

+ γ

 1

−2 0





0 = −3α + γ

−1 = α − 2γ 1 = β





γ = 3α

−1 = α − 6α 1 = β



 γ =35 α =15 β = 1

Quindi abbiamo che:

w2= 1

5v1+ v2+3 5w1

Il vettore che rappresenta una base per lo spazio intersezione è dato da:

w2− w1=1

5v1+ v2= m1

cioè:

 0

−1 1

−3 5

 1

−2 0

= 1 5

−3 1 0

+ 1

 0 0 1

=

−3/5 1/5

1

Quindi una base per lo spazio intersezione è data da:

BV ∩W =

−3/5 1/5

1

Punto (4)

La somma V + W non è diretta in quanto dim (V ∩ W ) 6= 0.

(18)

Punto (5)

Per verificare se v1appartiene ad uno dei due sottospazi piuttosto che all’altro è necessario verificare che v1 ammetta una scrittura in coordinate in una base del sottospazio presa in questione. In altre parole, dobbiamo verificare che per V ∩ W esista una soluzione univoca alla scrittura:

v1= tm1

 3 1

−1

= t

−3/5 1/5

1





3 = −35t 1 =15t

−1 = t

Dal sistema sopra mostrato si nota che non esiste una soluzione univoca nel parametro t: quindi v1 non può essere scritto in coordinate rispetto ad una base per V ∩ W e pertanto non appartiene a tale sottospazio.

Ora in teoria dovremmo ripetere lo stesso procedimento anche per il caso di V + W ; tuttavia abbiamo constatato in precedenza che Span (V + W ) = R3! Quindi sicuramente v1∈ Span (V + W ).

(19)

Esercizio 5

Dato il seguente sottospazio:

V = {p (x) ∈ R3[x] | p (1) = p (2)} ,

determinare:

1. una base per V ;

2. una base per R3[x] a partire dalla base trovata al punto 1;

3. Trovare le coordinate del polinomio p1(x) = x3+ 2x2+ 1 nella nuova base trovata.

Soluzione

Punto (1)

Se indichiamo con ax3+ bx2+ cx + d un generico polinomio appartenente a V , allora la condizione imposta dalla definizione di V può essere matematicamente espressa nel modo seguente:

a (1)3+ b (1)2+ c (1) + d = a (2)3+ b (2)2+ c (2) + d a + b + c + d = 8a + 4b + 2c + d

−7a − 3b − c = 0

c = −7a − 3b

Quindi possiamo scrivere un generico polinomio di V come:

p (x) = ax3+ bx2− (7a + 3b) x + d

Prendendo ciascun coefficiente che moltiplica ciascun addendo del polinomio, otteniamo il vettore di coordinate:

[p (x)]B

V =

a b

−7a − 3b d

Quindi possiamo rappresentare ciascun polinomio appartenente a V in coordi-

(20)

nate rispetto alla base BV (ancora da determinare...) nel modo seguente:

[p (x)]B

V =

a b

−7a − 3b d

=

a 0

−7a 0

 +

 0 b

−3b 0

 +

 0 0 0 d

= a

 1 0

−7 0

+ b

 0 1

−3 0

+ d

 0 0 0 1

Quindi una base per V è data dall’insieme di vettori:

BV =





 1 0

−7 0

,

 0 1

−3 0

,

 0 0 0 1





= {p1, p2, p3} Punto (2)

Per ottenere una base per R3[x], utilizziamo l’algoritmo di completamento.

Notiamo come, dato che ora abbiamo fissato una base, ci ritroviamo a lavorare con le coordinate, e quindi che non ci rendiamo nememno più conto di avere a che fare con uno spazio vettoriale di polinomi:

Span (p1, p2, p3, e1) = Span (p1, p2, p3)?

 1 0 0 0

= α

 1 0

−7 0

+ β

 0 1

−3 0

+ γ

 0 0 0 1







 1 = α 0 = β

0 = −7α − 3β 0 = γ







 α = 1 β = 0 0 = −7 γ = 0

Possiamo quindi concludere che Span (p1, p2, p3, e1) 6= Span (p1, p2, p3) e che

(21)

quindi e1può essere tenuto. Abbiamo ottenuto quindi una base per R3[x] data dai vettori di coordinate:

B1 =





 1 0

−7 0

,

 0 1

−3 0

,

 0 0 0 1

,

 1 0 0 0





= {p1, p2, p3, p4} Punto (3)

Dobbiamo poter scrivere il polinomio p1(x) = x3+ 2x2+ 1 nella nuova base trovata. Quindi, definite con [p1(x)]B

C le coordinate del polinomio rispetto alla base canonica di R3[x], dobbiamo trovare la soluzione al sistema:

 1 2 0 1

= α

 1 0

−7 0

+ β

 0 1

−3 0

+ γ

 0 0 0 1

+ δ

 1 0 0 0









1 = α + δ 2 = β

0 = −7α − 3β 1 = γ









1 = α + δ β = 2 6 = −7α γ = 1









δ = 1 +67 =137 β = 2

α = −67 γ = 1

Quindi:

[p1(x)]B

1=

−6/7 2 1 13/7

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