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Esportazioni regionali - 3° trimestre 2011 (.pdf 81kb)

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(1)

http://www.ucer.camcom.it I dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane rela-

tivi al terzo trimestre del 2011 presentano nuovamen- te risultati positivi per quelle emiliano-romagnole, che sono risultate pari a 12.067 milioni di euro, con un aumento del 9,7 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (tab. 1). Si tratta, però, di una va- riazione a una cifra e sensibilmente inferiore a quella messa a segno nei due trimestri precedenti, quando la crescita era stata del 19,2 e del 14,7 per cento (fig.

1). Il risultato è analogo a quello riferito al complesso del commercio estero nazionale, che segna un in- cremento del 9,6 per cento (tab. 2).

Questo dato regionale conferma la tendenza positiva avviata con l’inizio del 2010, ma sembra porre fine al- la fase di forte crescita delle esportazioni registrata tra il secondo trimestre del 2010 e il primo del 2011. I notevoli incrementi conseguiti nel corso del 2010 so- no dipesi dal confronto con i corrispondenti trimestri del 2009, che erano risultati sensibilmente negativi.

Man mano che la buona ripresa ha riportato le espor- tazioni in prossimità dei precedenti livelli massimi toc- cati tre anni fa, il tasso di crescita tendenziale si è andato riducendo, anche se si mantiene tuttora su li- velli elevati. L’indice delle esportazioni regionali a va- lori correnti (media trimestrale 2008 = 100) è risultato pari a 101,6 (fig. 1 e tab. 1), un dato analogo, ma lie-

vemente superiore rispetto a quello nazionale (100,2).

I settori

I dati Istat mettono in luce i risultati notevolmente po- sitivi conseguiti dai settori regionali dei “mezzi di tra- sporto” (+18,8%), dei “ macchinari e apparecchiature”

(+17,3%) e del “tessile, abbigliamento, cuoio e calza- ture” (+15,3%). Buona anche la crescita delle espor- tazioni dell’industria “alimentare e delle bevande”

(+11,6%). Questi settori, ma in particolare i primi due, hanno messo a segno incrementi delle vendite all’estero notevolmente superiori a quelli conseguiti dagli stessi a livello nazionale (fig. 2 e tab. 1 e 2).

Questi però sono anche gli unici settori ad avere con- seguito risultati superiori alla media regionale. Si re- gistra quindi ancora una volta da un lato un segnale positivo e dall’altro un segnale di attenzione per il ri- schio di caratterizzare con una “monocultura” mecca- nica” le esportazioni regionali. I settori dei “macchinari e apparecchiature” e dei “mezzi di trasporto” costitui- scono il 39,2 per cento delle vendite sui mercati esteri e hanno un rilievo ampiamente superiore a quello dei rispettivi settori a livello nazionali, pari al 27,9 per cento.

Per la prima volta dal primo trimestre 2010, alcuni

Fig. 1 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: tasso di variazione tendenziale (1) e indice (2)

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente (asse sx). (2) media trimestrale 2008 = 100 (asse dx).

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

9,7106,0

103,4

70 80 90 100 110 120 130

-30 -20 -10 0 10 20 30

1t-07 2t-07 3t-07 4t-07 1t-08 2t-08 3t-08 4t-08 1t-09 2t-09 3t-09 4t-09 1t-10 2t-10 3t-10 4t-10 1t-11 2t-11 3t-11

emilia-romagna italia

e s p o r t a z i o n i r e g i o n a l i

Terzo trimestre 2011

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ESPORTAZIONI REGIONALI –3° TRIMESTRE 2011

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

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settori hanno registrato una diminuzione delle espor- tazioni e con flessioni marcate. Il settore dell’agricoltura silvicoltura e pesca ha subito la ridu- zione più rilevante (-9,1%), con un andamento in li- nea con quello del settore primario nazionale. Per il ben più rilevante settore dei “prodotti di minerali non metalliferi”, ovvero ceramica vetro e materiali edili, la fase di debolezza sui mercati esteri avviata con l’ultimo trimestre del 2010 ha condotto a una contra- zione tendenziale delle esportazioni dell’8,9 per cento tra luglio e settembre. Infine, dopo il debole risultato del trimestre precedente, si sono ridotte del 7,2 per cento le vendite all’estero dell’aggregato delle “appa- recchiature elettriche, non elettriche per uso domesti-

co, elettronica, ottica, elettromedicale e apparecchi di misura”. A differenza che nel caso precedente, le e- sportazioni di questo settore hanno mostrato un an- damento particolarmente positivo nel 2010 e nel pri- mo trimestre del 2011, con risultati molto superiori alla media regionale. Il dato settoriale regionale del terzo trimestre è però sensibilmente inferiore a quello positivo conseguito a livello nazionale (fig. 2 e tab. 1 e 2).

Le fasi cicliche affrontate dal sistema regionale, di crisi prima e di ripresa poi, hanno determinato conse- guenze differenti per i settori regionali (tab. 1). Rispet- to alla media trimestrale del 2008, l’indice del com- plesso delle esportazioni regionali si è collocato a

Tab. 1 - Esportazioni emiliano-romagnole: principali settori. 3° trimestre 2011.

Valore (1) Var. % (2) Quota (3) Indice (4)

Agricoltura silvicoltura pesca 236 -9,1 2,0 113,6

Alimentari e bevande 1.023 11,6 8,5 127,1

Tessile abbigliamento cuoio calzature 1.621 15,3 13,4 138,9

Industrie legno e mobile 167 3,6 1,4 79,0

Chimica, petrol., farma., gomma e materie plastiche 1.262 7,6 10,5 119,7

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 894 -8,9 7,4 92,6

Prodotti della metallurgia e in metallo, non mac. att. 902 8,4 7,5 93,6

Appar. elettrici elettronici ottici medicali di misura 818 -7,2 6,8 96,9

Macchinari e apparecchiature nca 3.490 17,3 28,9 89,9

Mezzi di trasporto 1.241 18,8 10,3 91,4

Altra manifattura 316 8,2 2,6 97,8

Totale esportazioni 12.067 9,7 100,0 101,6

(1) Valore corrente in milioni di euro. (2) Variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente. (3) Percentuale sul totale delle espor- tazioni. (4) Indice trimestrale (base: media trimestrale 2008 = 100) a valori correnti.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Fig. 2 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: principali settori, 3° trimestre 2011

Emilia-Romagna Italia

Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2)

(1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Altra manifattura Mezzi di trasporto Macchinari appar. nca Ap.elet. ott. med. misu.

Metallurgia prod. met.

Prod. min. non metalli.

Chi. far. gom. mat.pla.

Ind. legno e mobile Tessile abb. cuoio calz.

Alimentari e bevande Agricoltura silv. pesca Emilia-Romagna

8,2

18,8 17,3 -7,2

8,4 -8,9

7,6 3,6

15,3 11,6 -9,1

9,7

2,6 10,3 28,9 6,8 7,5 7,4 10,5 1,4 13,4 8,5 2,0 100,0

4,1 2,1

13,5 4,1

21,9 -3,1

9,2 2,2

11,1 9,2 -6,8

9,6

4,8 9,9 17,9 8,8 12,8 2,4 19,1 2,5 11,4 6,3 1,5 100,0

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ESPORTAZIONI REGIONALI -3° TRIMESTRE 2011

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

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quota 101,6 nel trimestre in esame. Assumono quindi notevole rilievo i risultati conseguiti dai settori della moda e da quello degli “alimentari e bevande”, i cui indici delle esportazioni sono risultati pari a 138,9 e a 127,1 rispettivamente. Buoni anche i dati riferiti al set- tore della “chimica, petrolio, farmaceutica, gomma e materie plastiche” e all’agricoltura e pesca. Emerge in negativo lo stato del vendite all’estero dell’industria del legno e del mobile, il cui indice è fermo a quota 79,0. Pesante anche il quadro per i due più importanti settori delle esportazioni regionali, quelli dei “mac- chinari e apparecchiature” e dei mezzi di trasporto,

che hanno subito una notevole caduta della domanda a seguito della crisi internazionale e confrontano una notevole concorrenza globale. L’indice delle vendite all’estero di questi settori si trovano rispettivamente a quota 89,9 e 90,4.

Le destinazioni

Se si considerano gli andamenti per paesi e aree di destinazione delle esportazioni regionali (fig. 3), e- merge come l’export destinato ai mercati europei, pari al 66,5 per cento del totale, sia cresciuto (+12,2%) più del complesso delle esportazioni. In particolare

Tab. 2 - Esportazioni italiane: principali settori. 3° trimestre 2011.

Valore (1) Var. % (2) Quota (3) Indice (4)

Agricoltura silvicoltura pesca 1.205 -6,8 1,3 90,0

Alimentari e bevande 6.132 9,2 6,6 117,4

Tessile abbigliamento cuoio calzature 11.557 11,1 12,5 113,0

Industrie legno e mobile 2.217 2,2 2,4 81,5

Chimica, petrol., farma., gomma e materie plastiche 17.515 9,2 18,9 112,4

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2.185 -3,1 2,4 90,3

Prodotti della metallurgia e in metallo, non mac. att. 11.618 21,9 12,6 102,5

Appar. elettrici elettronici ottici medicali di misura 8.012 4,1 8,7 96,5

Macchinari e apparecchiature nca 16.400 13,5 17,7 92,4

Mezzi di trasporto 8.680 2,1 9,4 88,1

Altra manifattura 4.284 4,1 4,6 101,4

Totale esportazioni 92.438 9,6 100,0 100,2

(1) Valore corrente in milioni di euro. (2) Variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente. (3) Percentuale sul totale delle espor- tazioni. (4) Indice trimestrale (base: media trimestrale 2008 = 100) a valori correnti.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Fig. 3 - Esportazioni emiliano-romagnole e italiane: selezione dei principali paesi ed aree di destinazione, 3° trimestre 2011

Emilia-Romagna Italia

Quota (1) Tasso di variazione (2) Quota (1) Tasso di variazione (2)

(1) Quota percentuale sul totale delle esportazioni. (2) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Oceania India Cina Asia Brasile Stati Uniti America Africa Francia Germania Regno Unito Spagna Polonia Ue27 Russia Turchia Europa

29,0 22,2 1,8

4,6 2,6

6,8 8,3 -8,9

17,0 9,3 3,5 1,9

15,8 10,6

21,0

38,2 12,2

1,4 1,1 3,4 16,5 1,4 6,8 11,8 3,7 11,6 13,0 5,0 4,4 2,5 55,5 4,0 2,0 66,5

18,0 4,5

8,6 11,1

20,9 3,4

13,7 -12,0

13,0 11,6 -5,4

-1,6

17,8 5,6

7,1 13,8 10,1

1,0 0,9 2,6 14,3 1,3 5,9 10,8 4,1 11,3 13,2 4,8 5,0 2,8 2,4 55,2 2,5 69,2

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ESPORTAZIONI REGIONALI –3° TRIMESTRE 2011

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

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ciò è derivato dal risultato particolarmente positivo conseguito dalle vendite nei paesi non appartenenti all’Unione europea. Tra questi si segnalano la Russia e la Turchia per la quota delle esportazioni regionali a loro destinata e per gli aumenti registrati dalle vendite sui loro mercati, che sono stati rispettivamente pari al 21,0 e al 38,2 per cento, dati ampiamente superiori a quelli nazionali. Le esportazioni regionali destinate all’Unione europea, pari al 55 per cento, hanno mo- strato una minore dinamica (+10,6%). Si tratta di un risultato sensibilmente superiore a quello riferito al complesso delle esportazioni nazionali. Notevoli i ri- sultati ottenuti in Francia e in Polonia e in linea con la media l’andamento delle vendite in Germania. La crisi europea si fa sentire e trova espressione nei magri ri- sultati conseguiti sui mercati del Regno Unito e su quello spagnolo.

Hanno avuto una crescita notevolmente superiore al- la media le esportazioni regionali verso i mercati dell’Oceania (+7,7%), che costituiscono però una quota decisamente minore, mentre quelle indirizzate ai mercati africani si sono nuovamente ridotte (- 8,9%), anche se molto meno di quelle nazionali.

Questo dato non stupisce se si tiene conto dei note- voli sommovimenti politici in corso nel Nord Africa e rileva lo scarso orientamento delle esportazioni re- gionali verso l’Africa sub Sahariana.

Sui mercati americani, ai quali è stata destinata una quota pari al 11,8 per cento delle vendite, le esporta- zioni regionali hanno ottenuto un risultato (+8,3%) in- feriore a quello medio regionale, con un andamento peggiore rispetto a quello nazionale. In particolare, è stato migliore il risultato ottenuto negli Stati Uniti (+6,8%) rispetto a quello realizzato in Brasile (+2,6%), al contrario di quanto accaduto a livello na- zionale. Il primo paese assorbe però il 6,8 per cento delle esportazioni regionali mentre al secondo ne è destinata una quota pari a solo l’1,4 per cento.

La crescita delle vendite regionali sui mercati asiatici è stata ancora minore (+4,6%), ad essi è stato indi- rizzato il 16,5 per cento delle esportazioni.

L’andamento sui mercati dell’Asia è stato sensibil- mente migliore per le vendite nazionali. È magro il ri- sultato conseguito dalle esportazioni regionali in Cina (+1,8%), mentre il successo ha arriso agli esportatori regionali sui mercati indiani (+22,2%). L’importanza dei due mercati di destinazione è però diversa. In Ci- na si è realizzato già il 3,4% del fatturato estero re- gionali, mentre all’India è stato destinato solo l’1,1 per cento delle esportazioni emiliano-romagnole. In en- trambi i casi la quota export risultata sensibilmente superiore a quella riferita alle vendite nazionali (fig.

3).

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