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Academic year: 2022

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(1)

MANUALE INSTALLAZIONE

ve r 1- 2 02 0

Giona srl

info@gionasrl.com

(2)

DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Sommario

1. SCOPI DEL MANUALE ... 3

2. SIMBOLI ... 3

3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA ... 4

4. LA FLESSIBILITA' NELLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA DREAM2 ... 5

5. LE VARIE OPZIONI I/O ... 5

5.1. I

NTERFACCIA PER

I/O

LOCALI

AC

O

DC ... 6

5.2. E

SPANSIONI

I/O

LOCALI E REMOTE

... 7

5.2.1. Ingressi digitali ... 8

5.2.2. Uscite AC ... 8

5.2.3. Uscite DC con funzionamento bistabile... 9

5.3. I

NTERFACCIA MONOCAVO PER

RTU 2

FILI

... 9

5.4. I

NTERFACCIA RADIO

... 10

5.5. I

NTERFACCIA PER LA LETTURA DI INGRESSI ANALOGICI

... 10

5.6. I

NTERFACCIA LETTURA P

H/EC ... 10

5.7. I

NTERFACCIA PER CONTROLLO P

H/EC (FERTMASTER) ... 10

5.8. I

NTERFACCIA

T/H/D ... 10

5.9. I

NTERFACCIA PER

S

TAZIONE

M

ETEO

... 11

6. ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA DREAM 2

... 12

6.1. A

CCENSIONE

/S

PEGNIMENTO

... 14

6.2. A

CCENSIONE

... 15

6.3. S

PEGNIMENTO

... 15

7. SYSTEM MANAGER ... 16

7.1. G

ENERAL

... 16

7.2. N

ETWORK

... 17

7.3. L

OGGING

... 18

7.4. S

ERVICE

... 18

7.5. U

PDATE

... 18

7.5.1. Aggiornamento software ... 18

7.5.2. Carica/Salva configurazione ... 19

7.6. M

ODEM

... 20

7.7. S

YSTEM

... 21

8. PROTEZIONE ANTIFULMINI

...

22

9. I BOX UTILIZZATI PER IL SISTEMA DREAM 2

...

23

10. FASI DI INSTALLAZIONE ... 24

10.1. M

ONTAGGIO

C

ENTRALINA ... 24

10.2. D

EFINIZIONE DELLA CONFIGURAZIONE ... 24

10.3. L

A DEFINIZIONE NETWORK ... 27

(3)

DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

10.4. L

A DEFINIZIONE

H

ARDWARE ... 31

10.5. D

EFINIZIONE CONNESSIONI ... 32

10.6. D

EFINIZIONE INGRESSI ANALOGICI E P

H/EC

... 33

11. ALTRE ATTIVITA’ DI INSTALLAZIONE ... 35

11.1. P

ROVE SUI CAVI PRIMA DELLA CONNESSIONE DI INGRESSI E USCITE

... 35

11.2. P

ROVARE LA FUNZIONALITÀ DI INGRESSI E USCITE

... 35

11.3. S

OFTWARE DI SIMULAZIONE

DREAM 2 ... 36

11.4. A

TTIVAZIONE POMPE ELETTRICHE

... 36

11.5. R

ELÈ A FOTODIODO

AC ... 38

11.6. R

ELÈ A FOTODIODO

DC... 39

12. ACCESSORI SPECIALI ... 40

12.1. I

NTERFACCIA

2

O

4

INGRESSI ANALOGICI

... 40

12.2. R

IPETITORE

RS485

CON ISOLAMENTO OPTO

... 41

12.3. B

RIDGE

RS485 ... 42

APPENDICE "A" – CONVERSIONE DECIMALE BINARIO ... 43

APPENDICE "B" – CAVI ... 44

R

EGOLE PER I CAVI

... 44

T

EST RESISTENZA CAVI

... 44

APPENDICE “C" – TEST MONOCAVO ... 45

P

ROCEDURA

T

EST SISTEMA

M

ONOCAVO

... 45

(4)

DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

1. SCOPI DEL MANUALE

Questo manuale fornisce le istruzioni per l’installazione e l’autorizzazione del sistema DREAM 2 e i suoi componenti.

Lo scopo è di fornire una sequenza logica per quanto riguarda l’installazione per assicurare un tempo minore di setup e un sistema operativo affidabile.

Inoltre, nell’appendice è possibile trovare le istruzioni per procedure avanzate di installazione e operazioni aggiuntive che vengono eseguite da tecnici qualificati.

2. SIMBOLI

I simboli utilizzati in questo manuale si riferiscono a:

AVVERTENZE

Il testo contiene istruzioni mirate alla prevenzione di lesioni fisiche o danni diretti alle colture, al prodotto o/e all’infrastruttura.

PRUDENZA

Il testo contiene istruzioni mirate alla prevenzione di operazioni di sistema non desiderate, installazioni o condizioni che se non seguite, possono annullare la garanzia.

ATTENZIONE

Il testo contiene istruzioni mirate al miglioramento dell’efficienza di utilizzo delle istruzioni del manuale.

NOTE

Il testo contiene istruzioni mirate a rilevare alcuni aspetti delle operazioni di sistema o dell’installazione.

ATTREZZATURE DI PROTEZIONE

Il testo contiene istruzioni mirate alla prevenzione di danni fisici o alla salute in presenza di fertilizzanti, acidi o altri prodotti chimici.

CONSIGLIO

Il testo seguente contiene chiarimenti, consigli o informazioni utili.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

3. LA STRUTTURA DEL SISTEMA

Il seguente schema descrive la struttura principale del sistema DREAM 2.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

4. LA FLESSIBILITA' NELLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA DREAM2

Le attività di un sistema di controllo di irrigazione dipendono molto sulla sua capacità di lettura degli ingressi e di esecuzione comandi di uscita, come dalla possibilità che i dispositivi I/O (valvole, contatori d'acqua, ecc) siano collegati vicino alla centralina di controllo o a grande distanza. A volte questi sono concentrati in un unico luogo e, talvolta, distribuiti. Possono essere raggiunti via cavo e talvolta no. Il sistema DREAM 2 offre risposte per tutti questi casi.

Il cuore del sistema e il modulo CPU che contiene tutti i programmi e le informazioni necessarie per il controllo di tutte le attività del sistema di irrigazione. La CPU utilizza vari tipi di interfacce I/O per comunicare con i vari tipi di gestori I/O che saranno scelti in base alle specifiche esigenze. Di conseguenza, la costruzione del sistema DREAM 2 varierà in funzione delle specifiche caratteristiche del sistema.

Il diagramma di cui sopra dimostra come il sistema DREAM 2 può essere costruito da una combinazione flessibile di varie interfacce Input / Output, atte a dare le risposte giuste in ogni casistica.

5. LE VARIE OPZIONI I/O

Le varie opzioni I/O saranno affrontate durante la presentazione delle diverse interfacce collegabili al sistema DREAM 2:

Terminale comunicazione RS485 per le interfacce I/O non direttamente inserite nelle connessioni sulla scheda madre

Interfaccia AC/DC I/O locali

Modulo

16uscite/8ingressi locali

Connessione per un'altra interfaccia o un altro modulo 16/8 Scheda madre

Ingresso USB

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

5.1. Interfaccia per I/O locali AC o DC

Permette la lettura di ingressi digitali e attivazione di uscite locali, che sono nelle immediate vicinanze della DREAM 2. L'interfaccia può controllare 1 o 2 moduli di 16 uscite e 8 ingressi

Il Jumper di selezione AC/DC deve essere impostato in base al tipo di modulo I/O utilizzato.

Naturalmente la selezione AC può essere utilizzata solo quando esiste costante fornitura di energia elettrica. Ogni interfaccia del sistema avrà un indirizzo univoco. I microinterruttori saranno impostati per identificare uno specifico indirizzo. Questo indirizzo sarà successivamente introdotto nel software della DREAM 2 durante il processo di configurazione.

Per generare il numero dell’indirizzo si utilizza un codice binario (vedi sotto):

I microinterruttori sono numerati 1,2,3,4,5,6. Ogni microinterruttore a seconda del numero ordinale indicato, rappresenta un valore compreso tra 1 e 32, come indicato sopra. L'indirizzo è calcolato sommando i valori dei microinterruttori che si trovano in posizione ON. Appendice "A", fornisce una

Led indicatori

Jumper si selezione interfaccia per modulo I/O locale AC o DC

Tasto Test Tasto Reset

Microinterruttori per la numerazione indirizzo interfaccia

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

tabella di conversione da binario a decimale che indica l'impostazione delle opzioni necessarie per ciascun indirizzo.

Il led rosso indica la comunicazione tra la CPU e l'interfaccia. Quando la comunicazione funziona correttamente, il LED rosso lampeggia con un breve lampeggio ogni secondo. I led giallo e led verde vengono utilizzati durante la modalità test dell’interfaccia. Dopo aver premuto il tasto Test, l’interfaccia si pone in modalità Test. Quando il LED giallo resta acceso vengono testate le uscite, ogni uscita sarà aperta e chiusa, ogni apertura e chiusura sarà indicata da un lampeggio del LED verde. Durante il test degli ingressi il LED giallo lampeggerà per ogni ingresso che verrà testato e qualora sia trovato un contatto chiuso, lampeggerà anche il led rosso.

5.2. Espansioni I/O locali e remote

La scheda madre della DREAM 2 può ospitare un’interfaccia AC/DC I/O locali e massimo due moduli 16 uscite/8 ingressi, e quindi il numero massimo di uscite e ingressi all’interno del box sono limitate.

Le uscite non possono superare le 32 (2x16 = 32) e gli ingressi digitali non possono superare i 16 (2x8 = 16). Quando ciò non è sufficiente, è possibile utilizzare un box di espansione. Il box di espansione conterrà un’interfaccia locale AC/DC I/O locali, i/il modulo di espansione 16/8, una scheda madre, e un alimentatore di corrente, che può essere AC o DC a seconda della disponibilità di energia elettrica di origine. Il box di espansione può essere installato a grandi distanze dall’unita centrale DREAM 2 cosa che diventa molto utile quando vi sia una concentrazione di un gran numero di dispositivi I/O lontano dall’unità centrale stessa. L'immagine seguente mostra un box di espansione che è alimentato dalla rete e contiene un’interfaccia AC/ DC locale e un modulo di espansione 16 uscite/8 ingressi DC. Il collegamento con la DREAM 2 sarà dato da un cavo bipolare collegato nei terminali contrassegnati per la comunicazione remota I/O RS485. Notare che la marcatura P2 e N2 sulla scheda madre, indica che il cavo di comunicazione ha una polarità, P2 è per il filo positivo e N2 per quello negativo. Sull’unità centrale DREAM 2, la connessione sarà attraverso un’interfaccia Bridge che è una scheda speciale per il collegamento remoto delle interfacce (vedi qui di seguito la spiegazione circa ACCESSORI SPECIALI).

AVVERTENZA: Attenzione alla polarità! la linea di comunicazione RS485 ha un filo positivo segnato "P2" e un filo negativo segnato "N2". Attenzione a non confonderli tra loro.

Collegamento cavi comunicazione Dream

Box espansione

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Alcuni chiarimenti circa ingressi, uscite e connessioni alle schede I/O:

5.2.1. Ingressi digitali

• Gli ingressi digitali accettano sensori a contatto secco, pertanto non hanno polarità.

• Ogni ingresso e collegato alla scheda I/O con 2 fili che possono essere intercambiabili.

• Più ingressi possono condividere un filo comune; questo filo sarà collegato a uno qualsiasi dei terminali sulla morsettiera ingressi contrassegnati dalla lettera "G", che e assegnato per gli ingressi comune.

• I comuni entranti su diverse schede non possono essere interconnessi.

• La lunghezza massima del filo tra la scheda e il sensore non può superare i 200 metri. I fili dovrebbero essere con sezione trasversale di 1.5mm2.

5.2.2. Uscite AC

• Le uscite AC sono attivate a 24 V AC.

• Ogni uscita AC e collegata alla scheda I/O da 2 fili che possono essere tra loro intercambiabili.

• Diversi uscite AC possono condividere un filo comune, questo filo sarà collegato a uno qualsiasi dei terminali sulla morsettiera delle uscite contrassegnati dalla lettera "C", che e assegnato per il comune delle uscite. Lo spessore del filo comune deve prendere in considerazione il numero di solenoidi per essere attivato contemporaneamente e la potenza nominale dei solenoidi.

• I comuni di diversi moduli I/O non possono essere interconnessi.

• La lunghezza dei cavi tra il modulo I/O e il dispositivo AC che deve essere attivato può essere di centinaia di metri di lunghezza, ma la sezione richiesta cresce con la distanza.

• L'uscita rimane attivata fino a quando è eccitata.

Il led indica la presenza di tensione a 24 V AC

Blocco terminali uscite

"G" indica il comune degli ingressi

"C" indica il comune delle uscite

Blocco terminale ingressi

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

• Solenoidi di valvole normalmente aperte e normalmente chiuse saranno cablati allo stesso modo al modulo,

ma si differenziano per la connessione del comando idraulico e, talvolta, differiscono nella loro struttura fisica.

• La tensione misurata sul terminale della scheda AC sarà corretta solo se l'uscita é testata sotto carico.

5.2.3. Uscite DC con funzionamento bistabile

• Le uscite DC bistabili sono attivate da impulsi di energia e rimangono nella loro ultima posizione per campo magnetico, di conseguenza, esse si caratterizzano per un risparmio energetico.

• Ogni uscita DC e collegata al modulo da 2 fili – rosso (+) e nero (-), la cui polarità è importante. La morsettiera del modulo contiene due terminali per ogni uscita. Un terminale è segnato dal numero ordinale specifico e l'altro dalla lettera "C". Per aprire le valvole di norma, il filo nero sarà collegato al terminale contrassegnato "C" e il filo colorato al terminale contrassegnato dal numero ordinale. L’

inversione della polarità genera un funzionamento opposto del dispositivo.

• Diversi uscite possono condividere un filo comune, questo filo sarà collegato a uno qualsiasi dei terminali sulla morsettiera contrassegnata dalla lettera "C", che e assegnato per il comune.

• I comuni di distinti moduli non possono essere interconnessi.

• La lunghezza dei cavi tra modulo e dispositivo che deve essere attivato, non può essere molto lungo e differisce in funzione del tipo di solenoide utilizzato. La corretta distanza deve essere richiesta al costruttore.

• L'uscita rimane attivata fino a quando non riceve il comando opposto.

• La tensione di uscita DC non può essere misurata con regolare voltmetri perché è data da impulsi molto brevi.

5.3. Interfaccia monocavo per RTU 2 fili

Quando i dispositivi I/O sono distribuiti in una vasta area (con un raggio di 10 km) ed e possibile stendere un cavo bipolare in campo, e possibile utilizzare un sistema monocavo 2 fili cablato per raggiungere tutti i dispositivi remoti I/O. L’RTU è una Unita Terminale Remota (Remote Terminal Unit), che può leggere ingressi digitali o analogici e attivare uscite DC bistabili. Le RTU verranno installate ovunque vi sono dispositivi I/O da controllare. Un cavo bipolare schermato corre tra le RTU diramandosi ad albero dall’interfaccia monocavo posta vicino alla DREAM 2. Ad una singola interfaccia potranno essere collegate fino a 60 RTU. La DREAM 2 può gestire diverse interfacce monocavo. Informazioni dettagliate sul sistema monocavo possono essere trovate nel manuale

"SISTEMA DREAM MONOCAVO".

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

5.4. Interfaccia radio

Quando i dispositivi remoti I/O non possono essere raggiunti via cavo, potranno essere utilizzate RTU Radio. L’interfaccia Radio o RF comunica con RTU RF attraverso un trasmettitore/ricevitore RF MASTER situato sulla cima di un palo alto. In campo, le RTU verranno messe accanto a dispositivi I/O da controllare. Ogni RTU RF potrà essere dotata di una scheda ingressi e uscite e di una antenna che dovrà essere posizionata in luogo visibile alla MASTER o a RTU che abbiano funzione di ripetitori. Ulteriori informazioni sul sistema RADIO possono essere trovate nel manuale di installazione "SISTEMA RADIO".

5.5. Interfaccia per la lettura di ingressi analogici

Gli ingressi analogici possono essere letti sia attraverso il sistema RTU monocavo/RTU radio o direttamente tramite speciali interfacce per ingressi analogici. Per queste ultime esistono due tipi di interfacce di input analogici, una più compatta in grado di gestire 2 o 4 ingressi e quella modulare che può leggere fino a 64 ingressi analogici, suddivisi in lotti da 8.

5.6. Interfaccia lettura pH/EC

Permette la lettura di valori di Ec e pH per visualizzazione ed utilizzo di soglie di allarme.

5.7. Interfaccia per controllo pH/EC (FERTMASTER)

Quando è necessario che il sistema di iniezione fertilizzante controlli i livelli di pH e di elettroconducibilità (EC), deve essere utilizzata questa speciale interfaccia. L’interfaccia pH / EC e in grado di gestire 6 iniettori, e dotata di un display e una tastiera che consente di fare alcune tarature e l'impostazione di parametri senza l'intervento di DREAM 2. Durante il processo di iniezione, l’unita riceve dal DREAM 2 tutti i dettagli e le esigenze del particolare processo ed esegue l'iniezione di conseguenza. Lungo tutto il processo, la DREAM 2 è aggiornata on-line sullo stato e sui risultati.

Ulteriori informazioni sul controllo pH / EC possono essere trovati nel manuale "FERTMASTER pH / EC ".

5.8. Interfaccia T/H/D

Questa interfaccia è dotata di sensori di temperatura e umidità relativa dell’aria e calcola il valore di Dew Point (punto di rugiada) utilizzabile dalla Dream2 per programmi di umidificazione e protezione delle colture.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

5.9. Interfaccia per Stazione Meteo

Grazie a questa interfaccia e possibile trasferire al sistema DREAM 2 i dati della Stazione Meteo. I dati raccolti dalla Stazione Meteo sono i seguenti: pressione atmosferica; temperatura esterna;

umidita esterna; velocita del vento; direzione del vento; radiazione solare; precipitazione giornaliera;

intensità pioggia; radiazione UV; evapotraspirazione e punto di rugiada. Ulteriori informazioni sull'interfaccia Stazione Meteo possono essere trovate nel manuale d'installazione "DREAM with weather station".

Le varie interfacce I/O sono collegate alla CPU attraverso un canale di comunicazione RS485 attraverso il quale si scambiano informazioni con la CPU secondo per secondo. Il fatto che diverse interfacce I/O possano essere collegate al canale di comunicazione danno al sistema un'eccellente flessibilità.

Protezione sovratensioni

Alimentatore 12 V DC

Connessione con la DREAM 2

Alimentazione 5 V DC Console

Interfaccia comunicazione console

Connessione con la Stazione Meteo

Console

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

6. ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA DREAM 2

Il tipo di alimentazione del sistema di DREAM 2 e per i box di espansione I/O, dipende dall'esistenza di una continua fornitura di energia elettrica presso il sito di installazione. Quando la fornitura di energia elettrica e disponibile, la DREAM 2 sarà generalmente alimentata con energia elettrica della rete, altrimenti potrà essere alimentata da energia solare. In entrambi i casi, una batteria ricaricabile di backup mantiene alimentato il sistema quando la fonte di energia non è disponibile. Ovviamente, mentre il sistema DC può essere pienamente operativo quando alimentato dalla sola batteria, i sistemi a corrente alternata, AC, non potranno attivare i dispositivi collegati ma mantenere le sole memorie.

Il tipo di unità di alimentazione deve essere scelto in relazione al particolare sistema DREAM 2 e dipende dalla fonte di ricarica e dal tipo di sistema. Esistono i seguenti tipi di unità di alimentazione:

• AC/AC,DC - alimentato dalla rete e utilizzato per DREAM 2 con uscite locali AC.

• DC/DC - Alimentato a energia solare e usato con DREAM 2 senza uscite locali AC.

AVVERTENZA

DREAM 2 16/8 AC e DREAM 2 32/16 AC che alimentano uscite locali a 24V AC devono essere alimentate dalla rete.

La tabella seguente mostra le varie unità di alimentazione e il tipo di batteria ricaricabile richieste per ogni tipo di sistema di DREAM 2

TIPO DI DREAM 2

ENERGIA DISPONIBILE DA RETE ENERGIA DISPONIBILE DA PANNELLO SOLARE Alimentatore Batteria Trasformatore Alimentatore Batteria Pannello

solare DR16/8 DC

DR32/16DC

DR16/8 DC++ RF AC/AC,DC 9-40 Ah* 75VA DC/DC 9 -40Ah** 10-20W***

DR16/8 AC DR32/16AC

DR16/8 AC++ RF AC/AC,DC 9 Ah 75VA --- --- ---

DR++ 2W AC/AC,DC 9-40 Ah* 75VA DC/DC 40Ah 20W

DR16/8 DC++ 2W AC/AC,DC 9-40 Ah* 75VA DC/DC 40Ah 20W

DR16/8 AC++ 2W AC/AC,DC 9 Ah 75VA --- --- ---

DR++ RF AC/AC,DC 9 Ah 75VA DC/DC 9 -40Ah** 10-20W***

DR16/8

DC++RF++2W AC/AC,DC 9-40 Ah* 75VA DC/DC 40Ah 20W

DR16/8

AC++RF++2W AC/AC,DC 9-40 Ah* 75VA --- --- ---

* La dimensione della batteria dipende dalla lunghezza massima di autonomia richiesta. Una batteria 9Ah completamente carica e in grado di rifornire il sistema di consumo per circa 30 ore, mentre una batteria 40 Ah sarà sufficiente per circa 200 ore senza ricarica.

** Le dimensioni della batteria dipendono dalle condizioni di luce sul sito del progetto. Una batteria 7Ah completamente carica e in grado di rifornire il sistema di consumo per circa 30 ore, mentre un 40 Ah batteria sarà sufficiente per circa 200 ore senza ricarica.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

*** Il pannello solare da 10W per ogni ora di buona condizione di luce solare può compensare 2 ore senza luce del sole, quindi nei casi in cui durante la stagione di irrigazione ci sono meno di 8 ore di luce solare è preferibile utilizzare il pannello solare da 20W .

AVVERTENZA

Una batteria ricaricabile non dovrebbe mai essere lasciata scaricare completamente. La batteria potrebbe subire un danno non recuperabile e quando si provi a ricaricala, il suo consumo potrebbe essere troppo elevato e far saltare il fusibile del caricabatterie. Pertanto, quando siano attesi lunghi periodi di interruzione della fonte di ricarica, la batteria dovrebbe essere scollegata, ricontrollata prima della riconnessione e, se necessario, ricaricata esternamente.

Guardiamo da vicino la scheda di alimentazione:

La scheda di alimentazione ha anche la funzione di caricabatterie e limitatore di carica mantenendo costante il livello della batteria e proteggendola da carichi in eccesso. E’ dotata di strumenti per l'individuazione di batteria scarica, di perdita di alimentazione AC e di corto circuito sulle uscite AC.

Quando l'interruttore è alzato, alcuni dei LED della scheda di alimentazione inizieranno ad accendersi. Se questo non accade, l'alimentazione dalla rete deve essere controllata. Se siamo sicuri circa l'alimentazione dalla rete dobbiamo controllare il fusibile principale di alimentazione.

Il LED ROSSO o 24V AC (solo in sistemi a corrente alternata) indica che 24V AC arriva dal trasformatore.

Fusibile principale

Fusibile

alimentazione 12 V Protezione

sovratensioni

Interruttore principale alimentazione Led USB

Filtro protezione disturbi di linea

Fusibile Caricabatteria

Led 12 V DC

Led di carica Led 24 V AC Pulsante di START

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Il LED GIALLO o di RICARICA indica la presenza della tensione di carica della batteria di backup (14.3V DC). Se questo LED non si accende, controllare il fusibile di ricarica (F3). La batteria di backup non dovrebbe mai essere completamente scarica, potrebbe danneggiare la batteria, quindi, se la fonte di ricarica deve essere scollegata per un lungo periodo, la batteria di backup deve essere scollegata, altrimenti quando la centralina viene riavviata, potrebbe portare a problemi e far saltare il fusibile se molto scarica.

Il LED VERDE o 12V DC indica che il 12V arriva nel sistema. Il DC 12V è utilizzato per alimentare tutte le schede elettroniche del sistema; può essere generata dal dispositivo di carica o dalla batteria di backup quando il dispositivo di ricarica è spento. Nel caso di sistemi a corrente alternata il dispositivo di carica è il trasformatore, mentre in sistemi a corrente continua è il pannello solare. La batteria di backup è protetta dal consumo di corrente in eccesso dal fusibile della batteria (F2).

AVVERTENZA

La corrente di carica passa attraverso il fusibile della batteria, quindi se per qualche motivo il fusibile fosse danneggiato la batteria non sarà ricaricata, anche se il led giallo di ricarica sarà acceso. Il fatto che il fusibile della batteria si sia bruciato, sarà evidente SOLO quando la fonte di carica sia scollegata, e il sistema sia spento perché la batteria di backup è esclusa.

Il LED ROSSO o USB inizierà ad accendersi solo dopo che il pulsante Start è stato premuto, per

indicare che il sistema è ora attivo e funzionante. Insieme con il LED USB, i tre LED rossi sulla scheda madre e i tre LED rossi sulla CPU inizieranno ad illuminarsi.

Quando l'applicazione Dream 2 è attiva e funzionante, la CPU inizia la scansione di tutte le interfacce secondo per secondo. Questa attività è indicata dal lampeggio del REMOTE I/ O LED di comunicazione sulla scheda CPU e su ciascuna delle interfacce.

6.1. Accensione/Spegnimento

Osservando la struttura interna della DREAM 2, essa può essere paragonata ad un personal computer che ha un sistema operativo che gestisce più applicazioni contemporaneamente.

Batteria al Litio

Led CPU

Led

comunicazione remota I/O

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

AVVERTENZA

Come nei PC, un non corretto spegnimento potrebbe causare danni al sistema. Per questo motivo, lo spegnimento e l’accensione di tali sistemi deve essere fatto con attenzione. Gli schermi di gestione del sistema (vedi sotto) permettono un unico modo sicuro per spegnere la centralina.

La chiusura richiede tempo ed è necessario attendere che le luci sulla scheda CPU si spengano (non solo il display). Solo a questo punto, che indica che il software è stato chiuso, l'interruttore di alimentazione può essere spento. Quando l'interruttore di alimentazione è spento, l'intero sistema è scollegato dall'alimentazione tranne la ricarica della batteria che continua.

6.2. Accensione

L’accensione della DREAM 2 da spenta avviene in 2 fasi:

1. Alzare interruttore principale 2. PREMERE il pulsante di START

La procedura di riattivazione potrebbe richiedere circa 30 secondi durante i quali lo schermo mostrerà il logo di Talgil; quando l'applicazione viene avviata, verrà visualizzato il menu principale del sistema Dream 2.

6.3. Spegnimento

La procedura di spegnimento avviene premendo contemporaneamente i tasti PgUp (/\) e PgDn (V) della tastiera. In questo modo si entrerà nel menù “System manager”. La funzione di arresto è attivata premendo il tasto funzione F3. (premendo F2 invece la centralina si riavvia).

Appena i led sulla CPU saranno spenti, abbassare l’interruttore principale presente sulla scheda di alimentazione.

Spegnimento (F3)

Riavvio (F2)

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

7. SYSTEM MANAGER

Le schermate System Manager sono raggiungibili da una qualsiasi delle schermate della Dream 2 premendo contemporaneamente i tasti Pg Up (/\) PgDn (V) .

Il lato sinistro del display mostra l'elenco delle schermate, e il lato destro mostra i parametri della

schermata selezionata in quel momento. La selezione delle schermate è fatta spostando il cursore su / giù sulla schermata desiderata. Premendo il tasto freccia destra il cursore si sposta a destra al primo parametro modificabile.

7.1. General

Time e Date - il sistema visualizza l'ora e la data attualmente definite. Il conteggio del tempo interno continua anche quando l'unita viene scollegata dalla rete esterna se la batteria al litio è carica (vedi sopra).

L'utente può regolare la centralina per l'ora locale, tuttavia quando l'unita viene collegata al server, l'orologio viene regolato automaticamente dal server secondo il GMT + il fuso orario definito per la particolare unita.

Turn off LCD - parametro che definisce il ritardo per lo spegnimento del display LCD dopo tot secondi di inattività.

Device name e ID - mostra il nome dato alla centralina da parte dell'utente e il suo numero ID. Il nome del dispositivo può essere modificato tramite la Console o il software Spot. Il numero ID e unico per ogni scheda CPU e non può essere modificato.

Discharge - dipende dal tipo di batteria tampone utilizzato dal sistema. Se si tratta di una batteria molto scarica l'impostazione dovrebbe essere "Deep" altrimenti dovrebbe essere "Normal". Su

"Normal" la segnalazione di batteria scarica inizierà quando la tensione della batteria scende al di sotto 12V, su "Deep" avverrà sotto 10.5V.

Connection - questo e il luogo in cui si definisce il tipo di comunicazione. Le opzioni sono "Network"

(LAN - Ethernet), "Modem" (SIM) o "None" (nulla).

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

7.2. Network

I parametri di questa schermata sono necessari quando la comunicazione avviene attraverso rete Local Area Network (LAN) o Ethernet.

Le impostazioni di IP, GW, DNS e NETMASK come spiegato qui di seguito, sono rilevanti solo quando la connessione e "Network" (LAN - Ethernet), questo significa che non stiamo usando un modem, ma abbiamo collegato la centralina a un router via cavo.

IP address - Questo e l'indirizzo dato alla Dream 2 all'interno del router. Utilizzando la modalità automatica può essere automaticamente rilevato l’IP, GW e DNS.

GW (indirizzo gateway) - e l'indirizzo IP del router.

Netmask - dovrebbe essere lasciato invariato.

Per abilitare la connessione a Internet con rete LAN, deve essere disponibile un router collegato a Internet. La Dream 2 sarà collegata al router tramite un cavo Ethernet. Sulla CPU deve essere installata la scheda di interfaccia Ethernet, quest’ultima verrà collegata alla Scheda Madre attraverso un secondo cavo Ethernet. L'immagine seguente mostra il pannello anteriore posto a faccia in giù sul telaio interno e i cavi Ethernet sopra descritti:

Scheda interfaccia Ethernet

Cavo Ethernet proveniente dal router

Cavo Ethernet tra interfaccia e scheda madre Ethernet CPU

Scheda madre

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

7.3. Logging

Solo per uso tecnico.

7.4. Service

In questa schermata visualizziamo i parametri richiesti per l'accesso al server Talgil.

Service IP - e l’indirizzo IP del server Talgil. (srv.talgil.com)

Service port - e la porta usata dal controller per l’accesso al server.

Dealer - quando la centralina cercherà di effettuare il login, il server controllerà il contenuto di questo campo e se contiene un nome utente valido registrerà il controller sotto quell’utenza. (per il primo accesso inserire di default: giona)

7.5. Update

Questo menu viene utilizzato per aggiornare la versione software o per caricare / salvare la configurazione della centralina.

7.5.1. Aggiornamento software

Update source - L'aggiornamento può essere effettuato sia da Internet che da una chiavetta di memoria USB. Per selezionare la sorgente degli aggiornamenti è necessario portare il cursore nella posizione indicata in figura a destra e premere F3 = Change (Cambio). Quando si aggiorna dalla rete la sorgente dell'aggiornamento software sarà impostato su Internet. In caso contrario, se la sorgente di aggiornamento selezionata e USB, l'aggiornamento verrà preso dalla chiavetta collocata nella presa USB sulla scheda madre. L'aggiornamento del software e costituito da due file: gdreamSetxy.md5 egdreamSetxy.tar dove XY rappresentano il numero di versione. Il file di configurazione è config.txt. Il sistema cercherà i file nella cartella denominata tlgupdate. La procedura di aggiornamento richiede un paio di minuti e termina quando lo schermo visualizza il menu principale.

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7.5.2. Carica/Salva configurazione

Per effettuare operazioni sulla configurazione, dobbiamo spostare il cursore sulla data dell’ultima configurazione e successivamente premere F3=Change (cambia).

Le possibili operazioni saranno:

Set default config. - Quando il controller ha perso la sua configurazione o risulti essere danneggiata, la centralina non sarà in grado di connettersi al server. In tal caso, può essere caricata una configurazione di default, così da permettere alla macchina di stabilire una connessione al server, “l'immagine” corretta della centralina potrà poi essere ricaricata attraverso internet. E 'importante sapere che il server crea un file di “immagine di backup” ogni sera e mantiene le ultime dieci, in modo tale che nel caso fosse necessario recuperare la configurazione, si possa scegliere quella da utilizzare. ( L“immagine” è la copia esatta della centralina in quel momento) Backup config to USB - SALVA il file di configurazione sulla chiavetta USB.

Restore conf. from USB - CARICA la configurazione sulla centralina, dal file di backup memorizzato sulla chiavetta di memoria USB.

Recover intern. backup - Ripristina la configurazione di backup interna, ovvero carica la configurazione di backup interna alla macchina che viene salvata nella memoria della centralina ogni mezzanotte.

VPN ON / OFF - questo e il luogo in cui può essere attivata una la rete privata virtuale. La comunicazione regolare tra gli utenti e le centraline è gestita dal server Talgil. Ma in casi particolari per l’analisi dei i problemi con quel canale di comunicazione dovremmo attivare il VPN che si comporta come un bypass del canale di comunicazione regolare. L'attivazione della VPN deve essere fatta solo su richiesta da parte del team tecnico di Talgil.

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7.6. Modem

Questo argomento riguarda le definizioni richieste quando la comunicazione utilizza il modem cellulare.

Model - Il sistema riconosce diversi modem già pre-configurati. Quindi, la prima cosa da fare e selezionare il tipo di modem che intendiamo utilizzare attraverso la lista di quelli disponibili.

APN (access point name) - è il nome utilizzato dal fornitore della SIM per la comunicazione di dati cellulari. L' APN sbagliato impedisce la comunicazione dei dati.

Lista APN dei principali provider:

Vodafone: web.omnitel.it TIM: ibox.tim.it WIND: internet.wind Tre: tre.it

User,password e Dial - sono di solito ignorati. Il fornitore di servizi locale dovrebbe essere consultato su questi parametri. Non è necessario inserire nulla.

Le ultime due righe forniscono informazioni sullo stato del modem e sul livello del segnale.

Livelli:

2-8 basso 9-10 medio

11 o superiore buono

Ulteriori informazioni sullo stato del modem possono essere ottenute dai LED di cui i modem sono dotati. Ogni tipo di modem può avere il proprio LED di segnalazione, di solito descritto dal produttore.

Quando il modem non riesce a connettersi (più di 5 minuti) l'utente può spingere F3 = Connect, questo reimposta il modem e lo forza per riprovare a connettersi.

CONSIGLIO

Per evitare errori di connessione, ricordarsi di togliere il PIN di sicurezza della SIM prima dell’inserimento nella centralina. Assicurarsi che la SIM sia abilitata al traffico dati.

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Collegamento del modem sulla scheda CPU della DREAM 2

7.7. System

Solo per uso tecnico.

Scheda Modem

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8. PROTEZIONE ANTIFULMINI

Un fulmine normalmente penetra nel sistema attraverso i lunghi cavi che lo collegano, pertanto tutti i cavi devono essere protetti contro i fulmini. Nel DREAM 2 monocavo i cavi di linea possono essere lunghi chilometri e quindi devono essere ben protetti. Nella DREAM 2 AC tutti i fili di comando dal modulo I/O ai solenoidi possono coprire centinaia di metri di lunghezza e pertanto devono essere ben protetti. La protezione si ottiene con l'aggiunta di unità di protezione tra la linea proveniente dal campo e il dispositivo da proteggere. La protezione dei circuiti contiene componenti in grado di reagire molto velocemente quando colpiti da un fulmine, e che provocano un corto circuito che scarica il fulmine a terra. A tal fine, ogni unità di protezione fulmini deve disporre di un ottimo collegamento di messa a terra. Nel sistema monocavo ogni RTU deve essere dotata di una protezione fulmini ed e quindi da non dimenticare la messa a terra in tutte le RTU. La messa a terra e costituita da un filo di rame di grossa sezione collegato a una verga di metallo inserita in profondità nel terreno.Le seguenti immagini mostrano due tipi di unità di protezione fulmini - uno utilizzato per il cavo per il sistema monocavo e la linea di comunicazione RS485, e l’altro per proteggere il cablaggio che va dal modulo I/O AC ai 16 solenoidi AC ad esso collegati.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Si noti che tutte e tre le schede di protezione fulmini hanno segnato un lato "Field" o "Line", questo e il lato in cui il cavo proveniente dal campo deve essere collegato. Dalla parte opposta, che è contrassegnato da “Device” (dispositivo) e il lato in cui collegare il dispositivo che sarà protetto.

Notare anche che, la scheda di protezione RS485 ha in entrambi i terminali un morsetto caratterizzato da una macchia bianca. Questo è fatto per essere in grado di non confondere tra il polo positivo "P" e quello negativo "N" del cavo RS485. Se il polo "P" e stato collegato al terminale bianco posto su un lato, la prosecuzione del cavo "P" al morsetto opposto dovrà essere collegato al posto contrassegnato in bianco.

AVVERTENZA

Anche se unità di protezione fulmini può fare un ottimo lavoro proteggendo il sistema dall’essere gravemente danneggiato da un fulmine, si deve comprendere che non e possibile aspettarsi in ogni caso una protezione al 100%. Non vi è infatti alcuna protezione contro un colpo diretto, perché l'energia del fulmine e troppo elevata per essere assorbita da qualsiasi sistema di protezione.

9. I BOX UTILIZZATI PER IL SISTEMA DREAM 2

La centralina DREAM 2 può essere ordinata in due box:

BOX PLASTICA (standard) BOX IN METALLO

L'armadio metallico ha un formato più grande e, pertanto, può ospitare altre interfacce, schede di espansione, protezioni fulmini che normalmente si trovano in box plastici esterni. D'altro canto, l'armadio metallico e molto pesante, e non e adatto per essere installato in pieno campo.

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10. FASI DI INSTALLAZIONE

L'installazione di un sistema di controllo DREAM 2 si compone delle seguenti fasi:

• Montaggio della centralina e delle sue periferiche.

• Definizione della configurazione del sistema.

• Collegamento dispositivi di ingresso / uscita alla centralina e alle RTU.

• Test funzionamento di tutti gli ingressi / uscite.

AVVERTENZA

Qualsiasi connessione o disconnessione di componenti del sistema deve essere fatto solo quando l'interruttore di alimentazione e spento (Off), altrimenti possono essere causati danni imprevedibili.

10.1. Montaggio Centralina

La migliore posizione per il montaggio della DREAM 2 e a muro, sotto un tetto, protetta dalla luce diretta del sole e dalla pioggia. Pertanto, si suggerisce l’installazione negli uffici, nel locale pompa o in altri locali tecnici delle aziende. Di solito in questi luoghi è disponibile energia elettrica e, pertanto, non vi sarà dubbio sul tipo di alimentazione. Tuttavia, la DREAM 2 può essere installata anche all'aperto, legata ad un palo di metallo con morsetti a "U" e alimentata da pannelli solari. Se la DREAM 2 e il modello tipo DC, che significa che attiva solenoidi DC bistabili, si suggerisce l’installazione dei solenoidi in prossimità della centralina con comando idraulico alle valvole. Lo stesso vale anche per il collegamento dei solenoidi alle unità di espansioni remote e di tutti i tipi di RTU. Anche in questo caso è preferibile, in caso di ampie distanze tra unita di comando e valvole, usare un comando idraulico. Se la DREAM 2 comanda dispositivi I/O locali, ovviamente tutti i cavi che arrivano dai solenoidi dovranno raggiungere il locale di installazione della DREAM 2. Lo stesso vale per quanto riguarda il collegamento dei solenoidi alle unità di espansione remote. Ora, la questione a cui si deve rispondere e: in quale ordine si consiglia di collegare i fili alle varie uscite e ingressi dei terminali? La risposta è che l'ordine di connessione non è dettata dal sistema, ma può essere deciso nel software di installazione. All'interno del DREAM 2 vi è infatti una tabella delle connessioni nei quali è possibile definire dove ciascuno dei dispositivi utilizzati dovrà essere collegato. Il modo corretto di procedere avrà inizio con la definizione della configurazione del sistema in cui sono indicati tutti i dispositivi, il tipo di hardware che costituisce il sistema e quindi la tabella delle connessioni. Una stampa della tabella delle connessioni può essere usata quando si eseguono i collegamenti in campo.

Il seguente capitolo descrive il processo di configurazione che include i passi descritti sopra.

10.2. Definizione della configurazione

La definizione della configurazione può essere fatta in due modi: o direttamente dal pannello di controllo della DREAM 2 o utilizzando il software DREAM CONSOLE da remoto. Se la configurazione è stata effettuata con il software DREAM CONSOLE, il file di configurazione sarà successivamente caricato sulla DREAM 2.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Per iniziare la procedura di configurazione, selezionare il programma SETUP nel menu principale, quindi nel sottomenu

selezionare CONFIGURAZIONE SISTEMA.

La selezione e confermata con il tasto ENTER

Entrare nella configurazione del sistema senza l'inserimento di una password

consente solo di guardare la configurazione esistente. Per ottenere il permesso di definire una nuova configurazione, è obbligatorio inserire una password. Detta password è 139.

AVVERTENZA

Notare che iniziare un nuovo processo di configurazione comporta la cancellazione di tutti i parametri e le impostazioni precedentemente definiti e dei dati accumulati, compresi i programmi di irrigazione e le tabelle delle connessioni.

Il processo di configurazione si compone di tre fasi:

• Definizione network - comprende la definizione della struttura della rete idraulica, i dispositivi di controllo e il loro rapporto.

• Definizione hardware - definisce il tipo di hardware utilizzato dal sistema per il controllo dei dispositivi definiti nel corso della definizione network.

• Definizione connessioni - definisce la tabella collegamenti che contiene l'elenco di tutti i punti di connessione fisica dei dispositivi definiti in precedenza.

Quando il sistema contiene solo I/O locali e non fa uso di nessuna RTU, e molto conveniente usare l'opzione di ASSEGNAZIONE AUTOMATICA che permette assegnazione automatica, degli ingressi / uscite in un modo sequenziale. Alla fine dell'ultimo passaggio la connessione fisica di tutti i dispositivi e definita, e quindi può essere avviato il processo di cablaggio

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

La pagina seguente contiene un esempio d'impianto, che verrà utilizzato per mostrare il processo di configurazione.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

L'esempio mostra un sistema con due sorgenti d'acqua "A" e "B" e 8 linee di irrigazione L1 - L8. Le linee da L1 a L6 sono di irrigazione per colture in pieno campo, la linea L7 e un vivaio, e la linea L8 irriga una piantagione di palme.

L’unita di controllo DREAM 2 si trova nel locale pompe della fonte "A", in cui l'elettricità è disponibile.

I dispositivi che sono in stretta vicinanza con la DREAM 2, sono collegati direttamente ai terminali del modulo I/O posto nella DREAM 2.

I dispositivi delle linee L1 - L6 e la seconda fonte di acqua sono collegati mediante l'uso di 17 RTU monocavo.

Il collegamento della piantagione L8 e fatto da 2 RTU RADIO, e il vivaio L7, che contiene un gran numero di valvole vicine le une alle altre, sarà collegato tramite un Modulo di espansione remota.

10.3. La definizione network

Il processo di definizione network consiste di una serie di schermate attraverso nel quale si definisce il contenuto e la struttura del sistema. Gli schermi sono disposti in un ordine verticale. Utilizzare i tasti PAGINA GIU’ () e PAGINA SU () per spostarsi tra le schermate.

Si inizia con elencare la quantità dei principali elementi compresi nella rete idraulica:

Esistono 8 linee di irrigazione (L1-L8)

Esiste 1 sito di filtrazione centrale che serve (L1-L4,L7,L8)

Esiste 1 sito di fertirrigazione centrale che serve le linee (L1-L4,L7,L8)"

Esistono due sorgenti acqua ("A" e "B")

Le uscite satellite sono destinate a lavorare in parallelo con altre uscite. Nel nostro caso ci sono due valvole definito come “satelliti” S1 e S2.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Le uscite satellite sono strumenti molto utili, possono essere utilizzati in 3 modi:

1. Un satellite può essere collegato a un qualsiasi numero di uscite al fine di disporre di esso attivo per tutto il tempo in cui una qualsiasi delle altre uscite è attiva.

2. Un satellite può essere attivato quando una o più condizioni risultano vere.

3. Le condizioni possono essere definite sullo stato di satelliti, in modo tale che se si voglia combinare questa funzione con funzione indicata al numero 1, si può impostare condizioni per lo status di ogni uscita al quale che il satellite è collegato.

Una spiegazione dettagliata su come i satelliti possono essere utilizzati, è fornito nella guida per l'utente.

Quando il sistema abbia più fonti di acqua in ognuna potrà esser definito un numero di uscite (di solito pompe), appartenente alla fonte stessa e se abbia o no il relativo contatore.

Contatori non associati a linee di irrigazione

Nel nostro esempio ci sono due contatti C1 e C2 usati come sensori di livello della

sorgente “A”

Tutte le linee di irrigazione hanno inizialmente questo numero di valvole assegnato per impostazione predefinita. Lo scopo è quello di assistere nella definizione delle linee più simili.

Successivamente può essere cambiato individualmente per ogni linea.

La sorgente A ha 2 pompe e la sorgente B 1

La sorgente A non ha contatore mentre la sorgente B lo possiede

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Il prossimo passo sarà la definizione di quanto contenuto nelle linee di irrigazione fornendo le seguenti informazioni:

 il numero di valvole che appartengono a ogni linea

 esistenza di fertirrigazione locale sulla linea

 se e a quale sito fertilizzante centrale la linea e collegata

 esistenza di siti di filtrazione locali o centrali sulla linea

 esistenza di un sensore di pressione sulla linea. Se si, dovrebbe essere un contatto secco di tipo normalmente aperto

Il passo successivo è la definizione di quali contatori acqua, quali valvole principali e quali sorgenti acqua vengono utilizzati da ciascuna linea di irrigazione. La sorgente acqua selezionata sarà utilizzata come impostazione predefinita durante la definizione di programmi di irrigazione. Si noti che quando ogni linea d'irrigazione ha la propria valvola principale è possibile utilizzare il tasto di numerazione automatica, altrimenti si dovrà fare la numerazione manualmente.

La linea 8 ha un sensore di pressione

Tutte le linee da 1 a 6

hanno il contatore La sorgente preimpostata

delle linee 1-4, 6 è "A" per la 5 è "B"

Questa finestra si apre quando il pulsante

“Change" è attivato per la

selezione di fonti d'acqua Numerazione valvole

principali

La sorgente preimpostata delle linee 7 e 8 è "A"

Le linee 7 e 8 non hanno valvole principali

Le linee 7 e 8 non hanno contatore

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Passo successivo è la definizione dei siti fertilizzante. Per ciascun sito, impostare il numero di iniettori e per ogni iniettore specificare se si utilizza un contatore e/o la pompa di rilancio.

Il prossimo passo sarà la definizione dei siti di filtrazione:

In questo punto e terminata la Definizione Network, premendo il tasto PAGINA GIU(V) si ritorna alla schermata iniziale della Definizione Network dalla quale e possibile rivedere quanto impostato o spostarsi alla DEFNIZIONE HARDWARE usando l’ultimo tasto funzione a destra (F4).

Il sito fertilizzante centrale 1 è composto da 2 iniettori, entrambi forniti di contatore e collegati alla pompa di rilancio

La definizione del sito fertilizzante locale di linea 6 ha due iniettori con contatore ma senza pompa di rilancio

La definizione del sito fertilizzante locale di linea 5 e uguale al precedente

Esiste un filtro centrale n.1

Il filtro centrale ha 4 elementi

Esiste un sensore Dp

In questo caso, non è presente una valvola filtri principale usata generalmente per aumentare la pressione durante il lavaggio

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

10.4. La definizione Hardware

La definizione hardware inizia specificando i tipi e i quantitativi di interfacce utilizzate dal sistema.

L’elenco che segue contiene le varie opzioni. Si deve specificare il tipo e il numero delle interfacce che vengono utilizzate nel sistema.

Nella tabella seguente si dovrà specificare l'indirizzo indicato per ogni interfaccia attraverso i microinterruttori sulle varie schede di interfaccia.

L’interfaccia DC o AC può gestire 1 o 2 moduli di espansione I/O, quindi quando é presente un solo modulo saranno disponibili 16 uscite e 8 ingressi (16/8), mentre con 2 moduli saranno disponibili 32 uscite e 16 ingressi (32/16).

Per l’interfaccia Radio, oltre l'indirizzo dobbiamo selezionare l’intervallo di scansione con cui la DREAM 2 farà la scansione delle RTU RF, le opzioni sono: 1.25 sec; 2,5 sec; 5,0 sec; 10,0 sec.

Questo parametro è irrilevante nel sistema Radio G5 essendo il sistema asincrono. Una descrizione completa del sistema di installazione dei componenti radio può essere trovato nei manuali di installazione "SISTEMA RADIO".

Nell'esempio abbiamo 2 interfacce DC, una nella DREAM 2 e una nel box di espansione nel vivaio

Esiste un'interfaccia monocavo che serve le RTU

Esiste un'interfaccia radio

Interfaccia DC N.1 (nella DREAM 2) ha 1 modulo espansione 16/8 (16 uscite/8 ingressi)

Interfaccia N.3 e l'interfaccia monocavo a 2 fili

Interfaccia DC N.2 (nel box espansione) ha 2 moduli 16/8 (32 uscite/16 ingressi)

Interfaccia N. 4 e l'interfaccia radio. La scansione e impostata ogni 10 secondi

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

10.5. Definizione connessioni

Nel seguente passaggio si definisce dove sia fisicamente collegata ciascuna delle uscite e ciascuno degli ingressi. Per ogni voce si deve indicare l'indirizzo dell’interfaccia usata per la connessione, il numero della RTU se la connessione è attraverso una unità remota (o altrimenti "RTU = 0") e la posizione specifica sulla scheda (scheda RTU o modulo espansione I/O).

Posizione o terminale sulla scheda

Numero RTU

Indirizzo interfaccia

La valvola 1 di linea 8 e connessa all'interfaccia radio 4, RTU RF 1, morsetto 1

Filtro 4 interfaccia 1 (locale su DREAM 2), morsetto 8

La valvola 6 di linea 6 è connessa all'interfaccia 3 (monocavo), RTU 16, morsetto 2

La valvola 1 di linea 7 è connessa attraverso l'interfaccia N. 2 (Box espansione) al morsetto 1 senza RTU

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

10.6. Definizione ingressi analogici e pH/EC

Gli ingressi analogici in generale e gli ingressi di pH / EC in particolare hanno bisogno di una particolare attenzione. In primo luogo, il numero totale di ingressi analogici deve essere dichiarato nella DEFINIZIONE NETWORK come illustrato di seguito

Il contatore della sorgente "B" è connesso attraverso il monocavo (lnd=3) all'RTU N. 17 ingresso No 1.

Il contatore fertilizzante 1 del sito centrale è connesso al modulo espansione (Ind=1) all'ingresso N. 3

Il sensore di pressione di linea 8 è connesso attraverso il sistema radio (Ind=4) RTU N. 1 ingresso N. 1

Inserire il numero totale di ingressi analogici

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

Durante la DEFINIZIONE HARDWARE deve essere definito il tipo di hardware utilizzato per la lettura degli ingressi analogici. Quando gli ingressi analogici sono collegati attraverso le RTU monocavo o RADIO, non e necessario specificare alcun hardware aggiuntivo, ma se sono utilizzate delle speciali interfacce analogiche o pH / EC, esse devono essere dichiarate come illustrato di seguito.

Durante la DEFINIZIONE CONNESSIONI, deve essere specificato l'indirizzo di interfaccia attraverso la quale ogni ingresso analogico e collegato. Per gli ingressi pH / EC , gli altri dati saranno compilati automaticamente dal sistema, ma per gli altri ingressi analogici si deve specificare manualmente a quale terminale di ingresso RTU essi siano stati collegati.

Si hanno due tipi di interfacce per gli ingressi analogici: la più compatta per un massimo di 4 ingressi e una modulare a gruppi di 8 fino a 64. Si noti che in entrambi i casi, gli ingressi analogici sono collegati come se fossero su RTU, per cui nel caso del modello compatto, l’indirizzo RTU sarà uguale a 1, e nel caso del modello modulare, l'indirizzo “RTU” sarà l'indirizzo di una delle schede (da 1 a 8) a cui gli specifici ingressi analogici sono stati collegati.

Inserire il numero di interfacce pH/EC e di interfacce analogiche connesse alla DREAM 2

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11. ALTRE ATTIVITA’ DI INSTALLAZIONE

11.1. Prove sui cavi prima della connessione di ingressi e uscite

Prima del collegamento dei cavi, ogni coppia di fili deve essere sottoposta a test di continuità, per assicurarsi che non abbiano interruzioni. Per effettuare questo test, collegare insieme i fili da un capo (con l'isolamento rimosso) e misurare la resistenza dall’altra parte. Questa non deve superare i 150 Ohm. Una seconda prova e necessaria per assicurarsi che non vi e alcun corto circuito o dispersione a terra del cavo dovuto ad un danneggiamento dell’isolamento. Per questa prova dobbiamo lasciare entrambi i capi del filo scollegato e misurare la resistenza tra loro, e tra ciascuno di essi con la terra. Il risultato deve essere superiore a 1 Mega Ohm.

11.2. Provare la funzionalità di ingressi e uscite

Il processo di installazione non e completo senza che tutte le uscite e tutti gli ingressi siano stati testati e risultati perfettamente funzionanti. Per la verifica delle uscite, si può utilizzare la modalità

"manuale" che puo essere attivata dallo schermo STATO DELLE USCITE. Nel menu principale selezionare Stato e quindi l’uscita. Premere il pulsante rosso tasto funzione (F2) sotto la parola

"manuale", il cursore cambierà forma in un riga lampeggiante di sottolineatura. Ora, il cursore può

essere spostato a destra e sinistra usando le frecce orizzontali, consentendo la selezione di una uscita dalla lista. Per attivare / disattivare l'uscita selezionata usare lo stesso tasto funzione (F2) che ora e indica "ON / OFF". Le uscite attivate saranno contrassegnate dal simbolo "^". Per uscire dalla modalità di funzionamento manuale viene utilizzato il tasto ENTER.

Lo stato degli ingressi viene visualizzato nella schermata STATO / INGRESSI. Ogni ingresso che rilevi un contatto chiuso appare con un segno "+".

Prima di iniziare ad utilizzare il sistema DREAM 2 vi sono ancora un po’ di cose da fare. Vi sono in primo luogo le DEFINIZIONI DEALER che dovrebbe essere visionate in modo da fare qualche

"regolazione fine " del sistema per renderlo più aderente all'effettiva applicazione. Un altro passo importante e l'impostazione delle COSTANTI, senza le quali il processo di configurazione non e completo. Entrambi questi due temi sono trattati in dettaglio nella sezione "DREAM 2 GUIDA UTENTE".

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11.3. Software di simulazione DREAM 2

Il software di simulazione DREAM 2 è un programma che consente di simulare la DREAM 2 sul PC.

Il software di simulazione è uno strumento molto utile per dimostrazioni, formazione, sperimentazione e verifica dei problemi. Il software di simulazione ha il seguente aspetto:

La tastiera del simulatore è utilizzabile nello stesso modo nel quale è utilizzata quella di una DREAM 2 reale.

Per la selezione del file di configurazione desiderato, utilizzare l’opzione nella barra dei menu File/Open. Il software di simulazione avrà gli stessi contenuti della DREAM 2 dalla quale la configurazione è stata presa. L'utente può ora sperimentare la simulazione esattamente come se stesse operando sulla centralina stessa. L'unica differenza è che la DREAM 2 reale è collegata a tutte le valvole e ai contatori in campo e quando si apre una valvola ci sarà un flusso di acqua o di fertilizzanti. Nella simulazione, e possibile ottenere un effetto simile selezionando nella barra dei menu Configuration/Flow-simulation. Il software simulerà il flusso nei contatori acqua e fertilizzante in base al flusso nominale specificato, quando le valvole ad esse connessi sono aperte. I “contatori liberi”, quindi, non avranno la simulazione del flusso, perché non hanno valvole di loro appartenenza.

Il simulatore DREAM 2 può essere utilizzato anche per definire una nuova configurazione che può essere salvata in un file e successivamente scaricata nella centralina DREAM 2.

11.4. Attivazione pompe elettriche

Naturalmente, il controllo di pompe elettriche differisce dall'apertura e chiusura delle valvole, che sono dispositivi idraulici. Poiché nel controllo dell’Accensione/Spegnimento sono coinvolte fonti di elevata potenza elettrica che molte volte possono creare scintille elettriche e interferenze, è meglio avere un buon isolamento galvanico tra le unita di comando e le pompe che devono essere accese.

Pertanto, il controllo di pompe elettriche nei sistemi Talgil e fatto attraverso apposite unità (Relè a fotodiodo) che contengono un relè a stato solido, in cui ingresso e uscita sono collegati otticamente

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

e pertanto forniscono un buon isolamento galvanico. Esistono due tipi di unità AC e DC per il comando. Il tipo AC tipo verrà utilizzato quando l’uscita dalla centralina è a 24VAC e il tipo DC quando il comando è 12V DC bistabile. Il tipo di unita con relè DC può essere comandato sia da un sistema a tre fili -con un filo (bianco) che serve come comune il secondo (rosso) per aprire e il terzo (nero) per chiudere- o da 2 fili che lavorano con un’inversione di polarità sul comando. Entrambi i tipi di unità di comando agiscono come un relè normalmente aperto che, quando attivato lascia passare la corrente di potenza quando disattivato la toglie. In ogni caso, la potenza deve essere fornita esternamente. I relè a fotodiodo possono essere utilizzati solo per pompe da 24 a 240 V AC e fino a 10 A. Essi sono previsti solo per l'interruzione di una fase, quindi quando la pompa sia una trifase o abbia un assorbimento superiore a 10 A, non è possibile attivare direttamente la pompa, ma piuttosto attivare un contattore che acceda e spenga la stessa.

AVVERTENZA

Con ogni “relè a fotodiodo” AC e fornito un condensatore di 1 μF 400V. Questo condensatore deve essere installato in parallelo con il carico, altrimenti, in alcuni casi, la pompa potrebbe non spegnersi.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

11.5. Relè a fotodiodo AC

Il seguente schema mostra il cablaggio del relè a fotodiodo AC. L'alimentazione esterna arriva al punto 2 del relè stato solido, ma non passa al punto 1, se non autorizzato dal comando della centralina.

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11.6. Relè a fotodiodo DC

Quanto spiegato in precedenza circa l’unità relè a fotodiodo AC, vale anche per il tipo DC fatta eccezione per il comando. Come accennato in precedenza nell’unità relè a fotodiodo DC è predisposta la ricezione dei comandi da centraline con uscite di comando DC bistabile a 2 o 3 fili.

L'unica differenza e la connessione del comando. Gli schemi seguenti mostrano tale differenza.

AVVERTENZA

È importante sottolineare che a differenza del tipo AC, il tipo di unita DC richiede un’alimentazione a 12V DC, senza la quale non può funzionare. Quando l’unità relè è comandata dalle Uscite locali della DREAM 2 o dal box di espansione remota, il 12V può essere preso dall'alimentazione elettrica della DREAM 2 stessa o del box. Invece, quando il relè DC viene attivato attraverso una RTU (monocavo o RF), l'alimentazione 12V non può essere preso dall’RTU, ma deve essere fornita esternamente da un pannello solare 2.5W e una batteria ricaricabile di 3Ah.

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DREAM 2 – MANUALE INSTALLAZIONE

12. ACCESSORI SPECIALI

Il seguente paragrafo descrive 3 accessori speciali che presentano la stessa scheda elettronica, ma che grazie alla diversa impostazione dei jumper soddisfano funzioni totalmente diverse.

12.1. Interfaccia 2 o 4 ingressi analogici

La prima funzione di questa scheda è un'interfaccia per un massimo di 4 ingressi analogici che può essere collegata alla scheda madre o collegata al terminale RS485 remote I/O, e che consente alla DREAM 2 di leggere direttamente gli ingressi analogici 4-20 mA.

Il Jumper che decide la funzione della scheda e la imposta come interfaccia ingressi analogici e il jumper JP12 ponticello che dovrebbe essere impostato come dimostrato nel disegno a destra. Quando questa scheda e collegata alla scheda madre non richiede la connessione del cavo di comunicazione RS485 e la fornitura 12V DC (vedi immagine sopra). In base all'indirizzo indicato durante la definizione "hardware e connessioni"

all’interfaccia ingressi analogici. L'impostazione degli altri jumper sulla scheda dovrebbe essere lasciata invariata.

JP12 per impostare la funzione

interfaccia analogica

Microinterruttori indirizzo

Terminali degli ingressi analogici

Alimentazione a 12V Dc quando la scheda non è connessa direttamente alla scheda madre Connessione RS485

alla DREAM 2

Riferimenti

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