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Consiglio Nazionale dei Geologi

6 agosto 2021

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Data Pagina Foglio

06-08-2021

la Nuova Ferrara

16

" k

Massimo Coltorti (Unife)

Carbonio

"profondo"

L'apporto dei vulcani

A

nche dai vulcani arriva un apporto all'anidride carbo- nica in atmosfera.

Geologi italiani e Unife svi- luppano un nuovo approc- cio alla quantificazione. Lo studio, pubblicato su Natu- re Geoscience, fornisce nuo- vi strumenti che potrebbe- ro aiutare a comprendere i cambiamenti climatici in at- to. Oltre a essere emblema per eccellenza di distruzio- ne e creazione, il magma in- candescente dei vulcani evoca da sempre nell'imma- ginario collettivo la possibi- lità di vedere ciò che di nor- ma è nascosto nel cuore del Pianeta. In realtà, anche i gas magmatici rilasciati dai vulcani sono preziose fonti di informazione sulla com- posizione profonda della Terra e sull'impatto di que- sta, per esempio, sui cam- biamenti climatici. Si basa proprio sull'analisi di que- sti gas il nuovo approccio sviluppato e utilizzato da un team di geologi italiani per quantificare il carbonio

immagazzinato nel mantel- lo superiore della Terra. Un dato fondamentale, que- sto, per conoscere meglio il contributo di questa fonte

"geologica" alla presenza complessiva di anidride car- bonica, la principale re- sponsabile dei cambiamen- ti climatici in atto. La ricer- ca è stata coordinata da Alessandro Aiuppa dell'Uni- versità di Palermo, e ha vi- sto la collaborazione di Vin- cenzo Stagno dell'Universi- tà di Roma "La Sapienza", Giancarlo Tamburello dell'Imgv-.Sezione di Bolo- gna e Massimo Coltorti e Fe- derico Cassetta del diparti- mento di fisica e scienze del- la terra di Unife.

«Il ciclo del carbonio cui di solito pensiamo - spiega il ricercatore Unife - è quel- lo superficiale, riferito all'atmosfera e all'idrosfe- ra: la concentrazione del carbonio in questi sistemi è riconosciuta come determi- nante per i cambiamenti cli- matici». Si conosce poco in- vece del carbonio imprigio- nato nel mantello, che in parte torna in superificie con i vulcani. Grazie allo studio su 12 vulcani si po- trà stimare la quantità di Co2 emessa.

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Intorno in presenza Gliancidenti

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dB ANTONIO CENTONZE

MIGLIONICO - Miglionico omag- gia Maggiore. All'interno del pro- getto, "Sulle spalle dei giganti", vo- luto dall'amministrazione per inti- tolare Vie e Piazze della cittadina, a personaggi illustri oggi Miglioni- co omaggia l'illustre concittadino Michele Maggiore dedicandogli una strada del centro storico.

L'intitolazione riguarda il vicolo che collega piazza. Popolo con largo Chiesa Madre. Michele Maggiore ha avuto un legame molto stretto con Miglionico, di cui la famiglia è originaria e dove ancora oggi con- serva la casa che si affaccia proprio sulla via adesso a lui intitolata.

Geologo e docente di Idrogeologia all'Università, degli Studi, presso le sedi di Bari e Taranto, Maggiore ha dedicato al territorio miglioniche- se diversi studi e pubblicazioni scientifiche sulle sorgenti minerali che sgorgano in più punti e note

■ MIGLIONICO Oggi l'intitolazione di una via del centro al geologo

Una strada per Michele Maggiore

sin dall'antichità per le loro pro- prietà terapeutiche. Diverse le sue attività, di consulenza perla, ricerca e la captazione di acque sotterranee per la progettazione di opere idrau- liche e di sistemazione idraulico fo- restale, per l'attuazione di sistemi di controllo e di monitoraggio delle falde. Studi condotti dal professor Maggiore hanno permesso di evi- denziare le caratteristiche chimico- fisiche e batteriologiche delle ac- que delle sorgenti locali più cospi- cue, la loro probabile genesi in rela- zione alla situazione idrogeologica locale e le possibili proprietà tera- peutiche. Fine ultimo dello studio era evidenziare la necessità di rea- lizzare opere per la tutela e la valo-

rizzazione di quelle sorgenti mine- rali presenti sul territorio, nel qua- dro di uno sviluppo turistico. Nel I998 è stato delegato dal Rettore dell'Università di Bari per le attivi- tà di cooperazione scientifica pro- mosse dal Governo Italiano e il Go- verno della Russia in campo ecolo- gico. Dopo la sua prematura scom- parsa, la Società Italiana di Geolo- gia Ambientale ha attivato un pro- getto di raccolta, fondi "Pozzi per l'Africa - Michele Maggiore" attra- verso il quale, in collaborazione con African medical and research foundation (Amref), sono stati rea- lizzati in Kenya due pozzi. La giun- ta regionale pugliese ha approvato, nell'ambito del "Servizio di monito-

raggio dei corpi idrici sotterranei"

il "Progetto Maggiore" intitolando- gli la rete di monitoraggio delle ac- que sotterranee mentre l'Ordine dei Geologi della Puglia gli ha inti- tolato la sala conferenze e più re- centemente il comune di Bari gli ha reso omaggio con una fonta- na/scultura a lui dedicata all'inter- no del Parco Rossani. Alla cerimo- nia di intitolazione della via, oltre al sindaco Franco Comanda e al par- roco don Mark Anthony Stani- slaus ci saranno rappresentanti della famiglia che, per l'occasione hanno ideato un'installazione lu- minosa che interesserà l'intera via e che rimarrà visibile fino al mese di settembre.

«Riparta lungodegenza a Stiglianoe

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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L'intitolazione riguarda il vicolo che collega pia zza Popolo con largo Chiesa Madre. Michele Maggiore ha avuto un legame molto stretto con Miglionico, di cui la famiglia è originaria e dove ancora oggi con- serva la casa che si affaccia proprio sulla via adesso a lui intitolata.

Geologo e docente di Idrogeologia all'Università degli Studi, presso le sedi di Barie Taranto, Maggiore ha dedicato al territorio miglioniche- se diversi studi e pubblicazioni scientifiche sulle sorgenti minerali che sgorgano in più punti e note

■ MIGLIfNIGO Oggi l'intitolazione di una via del centro al geologo

Una strada per Michele Maggiore

sin dall'antichità per le loro pro- prietà terapeutiche. Diverse le sue attività di consulenza per la ricerca e la captazione di acque sotterranee per la progettazione di opere idrau- liche e di sistemazione idraulico fo- restale, per l'attuazione di sistemi di controllo e di monitoraggio delle falde. Studi condotti dal professor Maggiore hanno permesso di evi- denziare le caratteristiche chimico- fisiche e batteriologiche delle ac- que delle sorgenti locali più cospi- cue, la loro probabile genesi in rela- zione alla situazi one idrogeologica locale e le possibili proprietà tera- peutiche. Fine ultimo dello studio era evidenziare la necessità di rea- lizzare opere per la tutela e la valo-

rizzazione di quelle sorgenti mine- rali presenti sul territorio, nel qua- dro di uno sviluppo turistico, Nel 1998 è stato delegato dal Rettore dell'Università di Bari per le attivi- tà di cooperazione scientifica pro- mosse dal Governo Italiano e il Go- verno della Russia in campo ecolo- gico. Dopo la sua prematura scom- parsa, la Società Italiana. di Geolo- gia Ambientale ha attivato un pro- getto di raccolta fondi `'Pozzi per l'Africa - Michele Maggiore" attra- verso il quale, in collaborazione con African medical and research foundation (Arnref), sono stati rea- lizzati in Kenya due pozzi. La giun- taregionalepugliese ha approvato, nell'ambito del "Servizio di monito-

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6 agosto 2021

Terremoto in Abruzzo oggi, venerdì 6 agosto 2021, scossa M. 2.0 sul Mar Adriatico | Dati Ingv

centrometeoitaliano.it/terremoti-e-geofisica/terremoto-in-abruzzo-oggi-venerdi-6-agosto-2021-scossa-m-2-0-sul- mar-adriatico-dati-ingv-109603

Terremoto oggi, 6 agosto 2021 1 di 2

Terremoto in Abruzzo oggi, 6 agosto 2021, scossa registrata sul Mar Adriatico Centrale – Dati Ingv

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato nella notte di oggi, venerdì 6 agosto 2021, una scossa di terremoto di M. 2.0 con epicentro

localizzat sul Mar Adriatico Centrale. L’evento sismico si è verificato alle ore 2:11 e non è stato avvertito dalla popolazione. La scossa ha causato danni a persone o strutture e ha avuto un ipocentro localizzato a 15 km di profondità. Non vi sono comuni italiani nel raggio di 100 km dall’epicentro del sisma. Al momento, non sono state registrate altre scosse di terremoto di magnitudo superiore a 2.0 in Italia, seguiranno nuovi aggiornamenti. Leggi anche: Violento terremoto M 5.5 colpisce zona altamente sismica, epicentro nelle Vanuatu: dati EMSC e dettagli epicentro

Le scosse di terremoto di ieri, giovedì 5 agosto 2021

Nella giornata di ieri, venerdì 5 agosto 2021, l’Ingv ha registrato in Italia una sola scossa di terremoto di magnitudo superiore a 2.0. L’evento sismico è stato registrato alla ore 11:46 scossa di M 2.3 con epicentro localizzato sullo Stretto di Messina, ipocentro a 32 km. La scossa è stata localizzata ad 8 km da Roghudi, in provincia di Reggio Calabria, a 25 km a sud di Reggio Calabria, a 36 km a sud-est di Messina e a 55 km a nord-est di Acireale. Non sono state registrate altre scosse di terremoto di magnitudo superiore a 2.0.

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Le scosse strumentali

L’Ingv ha registrato alcuni eventi sismici strumentali nella giornata di oggi, sabato 6 agosto 2021. La più significativa è stata registrate alle ore 3:14 con epicentro a Sillano Giuncugnano in provincia di Lucca, ipocentro a 13 km. Alle ore 3:10 scossa di terremoto con epicentro a Serravalle di Chienti in provincia di Macerata.

Alle ore 3:37 scossa di M. 1.4 a Preci in provincia di Perugia, con epicentro a 11 km di profondità. Leggi anche: Intenso terremoto M 4.1 nel Mediterraneo, zone colpite e dati ufficiali EMSC

Le forti scosse registrate nel mondo

Nelle ultime ore non sono state registrate forti scosse di terremoto di magnitudo pari o superiore a 6.0 nel mondo. Sul sito Centrometeoitaliano potrete tenervi

aggiornati sulla situazione sismica in Italia e nel mondo in tempo reale.

Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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Grecia, ancora incendi, abitanti e turisti lasciano l'isola di Evia in barca

ilgiornaledellaprotezionecivile.it/attualita/grecia-ancora-incendi-abitanti-e-turisti-lasciano-lisola-di-evia-in-barca

Il fuoco minaccia il sito archeologico di Olimpia e l'Isola di Evia. In totale nelle ultime 24 ore i vigili del fuoco hanno affrontato ben 92 incendi boschivi

Le fiamme continuano a devastare la Grecia. Questa volta gli incendi hanno colpito la zona dell'antica città di Olimpia, sede di interesse culturale, la culla dei giochi olimpici.

Olimpia e Evia in fiamme

A Olimpia stanno operando 170 vigili del fuoco 50 camion e sei mezzi aerei per spegnere un vasto incendio che ha distrutto una ventina di case e i boschi a Nord-Est del sito archeologico. Alcuni villaggi nelle zone limitrofe sono stati evacuati. Il fuoco sta bruciando anche l'isola di Evia (o Eubea) ad Est di Atene, le fiamme hanno distrutto 150 case e costretto gli abitanti e i turisti di due villaggi ad evacuare via mare.

L'incendio si sta muovendo su quattro fronti e uno di questi è vicino al monastero di San Davide. Il vento forte e la scarsa visibilità causata dal fumo rendono più complicate le operazioni di spegnimento. E prosegue la lotta dei Vigili del fuoco contro gli altri incendi nel Paese: in totale nelle ultime 24 ore i vigili del fuoco hanno affrontato ben 92 incendi boschivi. La Grecia "sta combattendo una guerra contro i titani. Ma il peggio deve ancora arrivare", ha dichiarato ai cronisti il viceministro alla Protezione Civile, Nikos Hardalias. Il Paese è alle prese con un'ondata di caldo senza precedenti, che complica il lavoro delle squadre di pompieri costantemente impegnate su più fronti nell'ultima settimana.

red/cb

(Fonte: Corriere della Sera, RaiNews)

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Incendi Sardegna, al via il censimento dei danni al patrimonio pubblico

ilgiornaledellaprotezionecivile.it/attualita/incendi-sardegna-al-via-il-censimento-dei-danni-al-patrimonio-pubblico

La stima dei danni subiti da privati e aziende a causa degli incendi è già in atto da parte protezione civile regionale

Come anticipato ieri, mercoledì 5 agosto, dal Presidente della Regione Sardegna,

Christian Solinas, che a Cuglieri ha coordinato la riunione operativa con i Sindaci dei paesi devastati dai roghi, entro domani, venerdì 6 agosto, i Comuni riceveranno dalla Protezione Civile Regionale, incaricata di gestire le operazioni, la modulistica per il censimento dei danni al patrimonio pubblico danneggiato dalle fiamme. La stima dei danni subiti da privati e aziende è già in atto da parte protezione civile regionale fin dai giorni scorsi, in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali.

Stato di emergenza nazionale

La ricognizione è fondamentale per l’elaborazione della relazione che la Regione invierà in tempi rapidi al Governo, e che permetterà di ottenere la dichiarazione di stato di emergenza nazionale per la catastrofe del Montiferru, come concordato con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Ieri, mercoledì 4 agosto, il Presidente Solinas ha illustrato ai Sindaci il contenuto del provvedimento di legge che sarà sottoposto all’esame del Consiglio Regionale, per il quale, ha detto, è auspicabile il concorso unanime di tutte le forze politiche per garantire una approvazione immediata, nell’interesse delle popolazioni colpite dalla tragedia. É una battaglia di tutti, ha detto il Presidente Solinas, che deve essere condotta senza distinzioni di bandiere politiche e in tempi rapidissimi. Dopo l’approvazione, ha chiarito ancora il Presidente, su mia

disposizione la Protezione Civile Regionale emetterà un’ordinanza contenente gli indirizzi per la gestione dei contributi ai cittadini e alle imprese che presenteranno le richieste. Il provvedimento stanzia nell’immediato i primi 20 milioni di euro, e altre

soluzioni potranno essere messe in campo in breve tempo, come interventi de minimis, in attesa che lo Stato faccia la sua parte, come ha assicurato anche a nome del

Presidente Draghi, il Capo della Protezione Civile Curcio.

Contributi anche ad agricoltori

“Siamo determinati, ha detto ancora il Presidente Solinas, a non lasciare indietro nessuno.

Abbiamo a cuore tutte le categorie colpite, e tra queste non possono essere

dimenticate le tante piccole imprese agricole a carattere familiare che tramandano la tradizione della coltura delle vite e dell’ulivo, tipiche della zona, che caratterizza il territorio e il paesaggio assicurando inoltre alle famiglie una preziosa integrazione di

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reddito”. Gli uffici della Regione stanno studiando i provvedimenti che con una specifica disamina normativa potranno consentire l’erogazione di contributi straordinari anche per questa importante categoria.

Red/cb

(Fonte: Ufficio Stampa Regione Sardegna)

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5 agosto 2021

La Turchia devastata dagli incendi: 140mila ettari di foreste inceneriti in una settimana

greenreport.it/news/clima/la-turchia-devastata-dagli-incendi-140mila-ettari-di-foreste-inceneriti-in-una-settimana

Aree protette e biodiversità | Clima | Pesca e allevamenti | Risorse

Almeno 8 persone morte, strage di bestiame e fauna selvatica. A rischio molte specie autoctone

[5 Agosto 2021]

Gli incendi in corso i un po’ in tutto l’emisfero nord – Italia compresa – stanno

devastando anche la Turchia do, centinaia di roghi stanno riducendo in cenere foreste un tempo rigogliose e ricche di biodiversità nel sud del Paese.

Il Wwf Turkey spiega che «Le fiamme, alimentate probabilmente da un’ondata di aria calda proveniente dal Nord Africa, hanno distrutto fattorie, case e foreste lasciando le persone bisognose di urgenti soccorsi».

Le foreste della Turchia producono ogni anno circa 42 milioni di tonnellate di ossigeno, stoccando circa 90 milioni di tonnellate di carbonio, proteggono suolo e i corsi d’acqua, ospitano milioni di creature viventi e sono una fonte di vita per circa 10 milioni di abitanti

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dei villaggi della foresta.

In una nota il Wwf Turkey descrive una situazione drammatica: «Siamo devastati dagli incendi, di un’intensità senza precedenti nella storia recente della Turchia. Negli ultimi 7 giorni sono andati perduti almeno 140mila ettari di foreste, 15 volte il totale medio degli anni precedenti. Come in Australia, Brasile e altre parti del mondo negli anni passati, lo spirito di solidarietà che abbiamo già ricevuto finora ci dà forza. Abbiamo appena avviato un programma di emergenza per il salvataggio e la cura della fauna selvatica ferita. C’è molto da dire e da fare una volta finita l’emergenza, ma attualmente tutti i nostri sforzi sono rivolti all’azione immediata. Confidiamo che starai con noi in questa missione storica»

Il Wwf ricorda che « Il pianeta in crisi a causa del riscaldamento globale, del disastro climatico e dalla scellerata distruzione di ecosistemi (tra cui appunto le foreste) continua ad essere travolto da una raffica di eventi catastrofici: dalle micidiali ondate di caldo in Nord America, che hanno determinato numerosi decessi ed incendi devastanti

dall’Oregon, al Canada all’Alaska, alle alluvioni in Europa e in Cina, ai roghi inarrestabili della Siberia e ora agli incendi che stanno mettendo a ferro e fuoco il Mediterraneo.

Ultima (ma ancora per quanto?) nella tragedia la Turchia dove solo giovedì scorso il calore prodotto dagli incendi è stata 4 volte maggiore di qualunque dato sinora mai registrato durante altri incendi nel paese. Una drammatica ondata di calore con picchi da record assoluto (nella città di Cizre sono stati registrati 49,1 °C) insieme ad atti

sicuramente criminali (non dimentichiamoci che nel Mediterraneo gli incendi sono per più del 90% di origine umana) hanno generato incendi che stanno uccidendo persone, distruggendo un patrimonio di natura e di animali selvatici, cancellando un’importante economia collegata al turismo: un paese quindi tre volte in ginocchio».

Negli incedi che fino a ieri avevano distrutto circa 141.000 ettari di foreste sono morti migliaia di animali da allevamento e un numero imprecisato di animali selvatici in un’area ad elevata biodiversità: nella sola provincia di Antalya vivono 11.870 specie, 1.421 delle quali endemiche e 121 in pericolo di estinzione. Il Wwf Turkey si è mobilitato subito per supportare le cliniche veterinarie nelle aree degli incendi nel recupero e nelle cure trattamento e la riabilitazione del numero massimo di animali feriti negli incendi, per supportare i loro bisogni e sviluppare le infrastrutture necessarie per la risposta alle emergenze e la riabilitazione a lungo termine.

Le foreste della Turchia ospitano molte specie endemiche, che però stiamo perdendo anche a causa degli incendi. 4 gufi pescatori, animali rarissimi (se ne contano nel Paese poche coppie superstiti) che vivono nel sud della Turchia proprio nelle foreste divorate ora dalle fiamme – sono stati uccisi dagli incendi e questo significa che abbiamo perso una significativa parte della popolazione conosciuta del Paese. Il numero di specie minacciate nel Mediterraneo e globalmente sta aumentando rapidamente e se continua così circa un milione di specie in tutto il mondo saranno in serio pericolo di estinzione a causa del cambiamento climatico e del nostro impatto sulla biosfera.

Il Wwf sottolinea che «Ogni anno in Turchia si verificano più di 2mila incendi boschivi e in media vengono distrutti 7mila ettari di terreno. Più del 90% di questi incendi sono causati dall’uomo, ma mentre le foreste bruciano, diventiamo più vulnerabili agli effetti

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del cambiamento climatico. Come emerge dal report Wwf “Mediterraneo in fiamme”, gli incendi diminuiscono di numero ma aumentino in modo impressionante per portata: «A partire dal 2017 una nuova generazione di roghi è apparsa nell’Europa mediterranea. Si tratta dei mega-incendi, che generano vere e proprie tempeste di fuoco, come quella della Sardegna (20.000 ettari percorsi dalle fiamme) o quella che ha interessato nel 2020 oltre 3.000 ettari in provincia di Trapani».

Il servizio Ue Copernicus ha rilevato che in due giorni le temperature delle fiamme sono quadruplicate con uno sbalzo di ben 20 gigawatt da un giorno all’altro. Numeri fuori da qualunque scala e record registrato nel paese negli ultimi 20 anni.

Il Wwf ricorda che nel suo ultimo rappporto l’IPCC ha sottolineato che «A causa del cambiamento climatico l’Europa meridionale si troverà a fronteggia un significativo aumento del rischio incendi, rischio che stiamo già toccando con mani, con vite perse, con foreste e animali tragicamente carbonizzati. In aggiunta alcuni scienziati ritengono che l’ondata di caldo estremo che sta interessando l’Europa meridionale potrebbe essere una delle peggiori mai registrate. Si prevede che le temperature ad Ankara e dintorni saranno nel mese di agosto di ben 12° C al di sopra delle media sinora registrata. Non è un caso se gli incendi abbiano già colpito il sud della Grecia, forzando l’evacuazione di cittadini e turisti. Fiamme vengono anche registrate in Bulgaria e Albania».

L’Unione Europea ha lanciato il livello più alto di allerta incendi in Italia, Portogallo, Spagna e il Wwf conclude: «Si teme quindi che la stagione degli incendi continuerà a colpire tutto il bacino del Mediterraneo nelle prossime settimane. Drammaticamente in linea con le previsioni dei climatologi con quello che il cambiamento climatico porterà nelle nostre vite».

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5 agosto 2021

Yemen: forti piogge e inondazioni sulla più grande e dimenticata crisi umanitaria del mondo

greenreport.it/news/clima/yemen-forti-piogge-e-inondazioni-sulla-piu-grande-e-dimenticata-crisi-umanitaria-del- mondo

Clima | Geopolitica | Risorse

L’Onu fortemente preoccupata anche per il Tigray/Etiopia e per l’Afghanistan. Non arrivano gli aiuti umanitari promessi

[5 Agosto 2021]

Nel suo briefing quotidiano, l’United Nations Office for the coordination of humanitarian affairs (OCHA) ha rivelato che un’altra terribile calamità ha colpito la popolazione dello Yemen, piegata da anni di guerra scatenata dall’Arabia saudita, da siccità, colera e

carestia: «Nello Yemen, forti piogge e inondazioni hanno colpito almeno 28mila persone, secondo le prime stime. I partner umanitari sul campo stanno conducendo valutazioni e fornendo assistenza, inclusi alloggi, cibo e assistenza sanitaria».

Intanto, negli ultimi giorni i casi di Covid-19 sono aumentati de probabilmente lo Yemen – che è preda da anni della più grande e dimenticata crisi umanitaria del mondo – sta entrando nella terza ondata della pandemia. All’OCHA sottolineano che «Finora sono

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stati somministrati poco più di 310.000 vaccini, il che significa che solo l’1% della

popolazione ha ricevuto la prima dose. Questo avviene in un contesto di terribili bisogni umanitari, conflitti e minaccia di carestia. Più della metà degli yemeniti sta affrontando livelli di crisi di insicurezza alimentare e 5 milioni di persone sono a un passo dalla carestia. Mentre il valore del rial yemenita continua a precipitare – scambiato a oltre 1.000 rial per dollaro in alcune aree – sempre più yemeniti vengono spinti sull’orlo della fame».

Se i donatori hanno intensificato il loro sostegno all’operazione umanitaria, l’HOCA fa notare che «Il piano di risposta umanitaria dello Yemen è attualmente finanziato per il 47% ( sono stati ricevuti 1,82 miliardi di dollari rispetto al fabbisogno di 3,85 miliardi di dollari). Ma la maggior parte di questi soldi finirà a settembre. Sono urgentemente necessari finanziamenti aggiuntivi e prevedibili in modo che le persone possano continuare a ricevere l’assistenza salvavita di cui hanno bisogno».

Dall’altra parte del Mar Rosso, il nuovo coordinatore dei soccorsi di emergenza dell’Onu, Martin Griffiths, ha concluso una missione di 6 giorni in Etiopia per cercare s di sbloccare l’arrivo di cibo e di altri rifornimenti assolutamente necessari nella regione/Stato del Tigray.

Griffiths ha detto che «Dobbiamo cambiare le circostanze che hanno portato al lento movimento degli aiuti: abbiamo bisogno che il conflitto si fermi»

Secondo l’OCHA, nel Tigray più di 5,2 milioni di persone in tutto il Tigray, pari a oltre il 90% della popolazione, necessitano di assistenza salvavita e tera queste ci sono 400.000 persone ormai alla fame. La scorsa settimana l’Unicef ha avvertito che nel Tigray più di 100.000 bambini potrebbero soffrire di malnutrizione pericolosa e rischiano di perdere la vita nei prossimi 12 mesi, un aumento di 10 volte rispetto al numero normale.

9 mesi di conflitto scatenato dal governo centrale etiope contro il Tigrayan People’s Liberation Front (TPLF) hanno avuto come risultato la sconfitta sul campo delle truppe federali, eritree e delle milizie amhara che avevano invaso il Tigray e hanno fatto

estendere le conseguenze della guerra nei vicini Stati etiopi di Amhara e Afar, dove aumentano i bisogni umanitari.

L’Amhara è colpito a sua volta da altri conflitti regionali ed etnici, inondazioni improvvise e insicurezza alimentare, che sta aumentando il numero di sfollati interni nelle zone centrali di Gondar e Awi. E oltre 100.000 sfollati interni hanno attraversato il confine tra Amhara e Tigray e vivono in diversi campi profughi.

Ad Addis Abeba Griffiths ha incontrato il vice primo ministro e ministro degli esteri dell’Etiopia Demeke Mekonnen Hassen, i capi delle agenzie Onu e le ONG per discutere della spirale di guerra che sta portando l’intero Paese a un rapido declino. Ma prima il nuovo coordinatore dei soccorsi Onu aveva passato due giorni nel Tigray, dove ha toccato con mano una situazione terribile: «Ho incontrato persone nel Tigray che hanno perso tutto ciò che avevano, dopo aver dovuto fuggire dai loro villaggi o città, lasciando le loro

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case e fattorie. Ad Hawzen, ho visitato una famiglia la cui casa è stata bruciata e i raccolti sono stati saccheggiati. E’ stato straziante vedere la portata della devastazione e le

famiglie che, fino ad oggi, non hanno un posto dove vivere o cibo da mettere in tavola».

A Mekelle, la capitale del Tigray, e Freweyni, Griffiths ha parlato con donne che «Hanno subito “violenze inimmaginabili», comprese alcune che hanno riferito di essere state struprate per settimane dai soldati etiopi ed eritrei e «Sebbene queste donne abbiano bisogno di servizi completi e olistici, questo non è disponibile poiché la maggior parte dei centri sanitari non è funzionante».

L’alto funzionario dell’Onu ha detto che in un ospedale di Hawzen che ha visitato «Quasi nient’altro che i muri sono stati lasciati intatti; tutte le attrezzature e i medicinali devono essere sostituiti. E l’interruzione dei servizi essenziali, compreso l’accesso alle

comunicazioni, al carburante e al sistema bancario, sta aggravando una situazione disperata».

Griffiths ha respinto con forza le accuse dei funzionari del governo etiope secondo le quali gli operatori umanitari sono prevenuti a favore dei ribelli del Tigray: «Le accuse

generalizzate nei confronti degli operatori umanitari devono finire, devono essere supportate da prove se ce ne sono e, francamente, tutto questo è pericoloso. Mentre centinaia di migliaia di persone soffrono la carestia, siano autorizzati gli aiuti

disperatamente necessari nella regione montuosa. Abbiamo bisogno di 100 camion al giorno che vadano nel Tigray per soddisfare i bisogni umanitari, Una cifra che

corrisponde al bisogno calcolato e non è sovrastimato. Nei giorni scorsi nel Tigray sono entrati solo 122 camion».

Intanto. mentre intensificano gli sforzi di risposta ad Amhara e Afar, l’Onu e le

organizzazioni umanitarie stanno anche assistendo milioni di persone vittime di conflitti, sfollamenti e siccità in tutta l’Etiopia. E Griffiths non vuole farsi condizionare dalle

polemiche e dalla propaganda di Addis Abeba: «La mia priorità più alta è che ogni etiope che ha bisogno di assistenza la riceva».

Infatti, le agenzie Onu stanno supportando i partner dell’OCHA e le controparti del governo in tutta la regione/Stato dell’Amhara, dalla quale sono partiti l’attacco e milizie tribali contro il “nemici” del Tigray. Ma l’OCHA ha avvertito che «La limitata presenza umanitaria nella regione ha reso la risposta insufficiente e che i ripari di emergenza, il cibo e gli articoli non alimentari rimangono priorità chiave, insieme al preposizionamento di aiuti per salute, nutrizione, riparo e forniture.

A preoccupare profondamente l’OCHA è anche la situazione a Lashkargah, nel sud dell’Afghanistan, dove decine di migliaia di persone potrebbero essere intrappolate dai combattimenti tra l’esercito di Kabul e i Talebani. L’Agenzia Onu spiega che «I

combattimenti in corso nelle province di Hilmand e Kandahar hanno portato allo

sfollamento di civili in aree adiacenti più tranquille all’interno dei capoluoghi di provincia e dei distretti limitrofi. A Hilmand e Kandahar, ci sono segnalazioni di un aumento delle vittime civili, distruzione o danni alle abitazioni civili e alle infrastrutture critiche,

compresi gli ospedali. Ospedali e operatori sanitari sono sopraffatti dal numero di feriti».

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L’Onu e i suoi partner umanitari stanno valutando i bisogni e, se l’accesso umanitario viene consentito, cercano di portare aiuti. Il 1° agosto, a Kandahar oltre 2.000 persone sono state raggiunte con cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e assistenza in denaro. Ma

«Dall’inizio dell’anno, quasi 360.000 persone sono state sfollate con la forza a causa del conflitto. Dal 2012 sono state sfollate circa 5 milioni di persone – denuncia l’OCHA – Gli attacchi alle strutture sanitarie nella prima metà dell’anno hanno privato 200.000 persone in Afghanistan dell’accesso alle cure di base».

L’Onu esorta le parti in conflitto a «Proteggere i civili, gli operatori umanitari e le infrastrutture civili, comprese scuole e ospedali, nel rispetto del diritto umanitario internazionale» e le invita a «Concedere agli operatori umanitari l’accesso per fornire assistenza senza interferenze, in conformità con i principi umanitari».

Agenzie Onu e ONG umanitarie si sono impegnate a rimanere per aiutare la popolazione civile e nel 2021, nonostante il peggioramento delle condizioni, hanno raggiunto quasi la metà dei quasi 16 milioni di persone oggetto di assistenza. Anche per l’Afghanistan, chiede ai donatori di finanziare urgentemente il piano di risposta umanitaria dell’Afghanistan, che richiede 1,3 miliardi di dollari ma ha ricevuto solo 485 milioni di dollari, il 38% dei finanziamenti promessi.

(17)

T

ransizione 4.0, la cedi- bilità del credito ripe- scata in legge di bilan- cio. Mentre per il Su- perbonus supplemento di inda- gine con Bruxelles. Sono que- ste alcune delle indicazioni che arrivano dalle risposte de- positate dal ministero dell’eco- nomia ieri in commissione bi- lancio del Senato in risposta all’interrogazione presentata da Andrea De Bertoldi (FlI) sul trattamento contabile del- le detrazioni fiscali del bonus 110% e del Transition plan 4.0.Per il Superbonus il discri- mine sta se riclassificarlo o me- no come credito pagabile. Que- sta categoria di crediti non so- no quelli legati alle detrazioni fiscali (i crediti non pagabili, quale è l’origine del Superbo- nus): «sono in corso riflessioni per comprendere se la trasferi- bilità del credito, che amplia si- gnificativamente la probabili- tà di effettivo utilizzo dell’age- volazione ben oltre la capien- za fiscale del primo beneficia- rio, non comporti altresì il cam- biamento della natura del cre- dito da non pagabile a pagabi- le». È una fattispecie nuova per l’ufficio legislativo del mi- nistero dell’economia tanto da richiedere approfondimenti al- le autorità europee. Nella disa- mina il ministero puntualizza che i crediti non pagabili diven- tano inesigibli superata la ca- pienza il limite della capienza fiscale. Sono registrati come ri- duzione delle entrate fiscali.

Mentre i pagabili sono quelli per cui non si puo’ prevedere con certezza se saranno inte- gralmente fruiti dal beneficia- rio. In entrambi i casi sono in-

dicati come riduzione dei ver- samenti fiscali. Solo in sede di compilazione dei conti nazio- nali che le misure pagabili di- ventano spesa provvedendo a rettificare la voce delle entra- te fiscali. Direzione diversa per il credito transizione 4.0, quest’ultimo secondo Istat ri- cade nella categoria dei crediti pagabili, perché diversamen- te dal Superbonus non compor- ta la decadenza del beneficio in assenza della capienza fisca- le nell’anno in cui non è consen- tito l’utilizzo, non nasce come detrazione fiscale utilizzabile solo a riduzione delle imposte sul reddito, ma direttamente come credito che puo’ essere utilizzato in compensazione di qualunque debito fiscale e con- tributivo direttamente affe- rente al reddito del beneficia- rio. Le conclusioni del ministe- ro dell’economia sono che il cre- dito di transizione 4.0 ha natu- ra pagabile mentre il Superbo- nus no: «Su questa base» si leg- ge nella risposta, «in occasione della prossima manovra di bi- lancio si lavorerà per rendere più efficiente l’utilizzo del cre- dito, eventualemtne anche va- lutando la possibliità di rende- re ammissibile la facoltà di ces- sione».

Andrea De Bertoldi valuta poca coraggiosa la presa di po- sizione del governo sul punto:

«mi sarei atteso dal governo più coraggio sui blocchi impo- sti da Bruxelles sulle detrazio- ni del Transition plan 4.0. In- vece si è scelto di appiattirsi su quanto indicato da Eurosta- ti che, in maniera erronea, ha interpretato questi crediti di imposta fonti di debito pubbli- co in quanto pagabili. Non è co-

sì». ______© Riproduzione riservata_____n

Nel triennio 2017-2021 l’Agenzia delle en- trate ha effettuato 804 accertamenti sul bonus ricerca e sviluppo mentre i processi verbali di contatazione notificati sono sta- ti164. Mentre i pareri tecnici che l’ammi- nistrazione e la Guardia di finanza posso- no richiedere al ministero dello sviluppo economico a suppor-

to dell’attività inve- stigativa si aggira- no attorno ai 70. So- no queste alcune delle indicazioni for- nite dal ministero dell’economia all’in- terrogazione pre- sentata da Roberta Toffanin, Forza Ita- lia, in merito all’at- tività di controllo sul bonus ricerca e sviluppo e il perime- tro normativo su cui si muove l’ammi- nistrazione finan- ziaria.

L’Agenzia delle entrate e il ministe- ro dello sviluppo economico eviden- ziano che nel caso in cui a seguito di controlli a posterio-

ri sia accertata l’indebita fruizione anche parziale del credito di iimposta per il man- cato rispetto delle condizioni richieste o a causa dell’inammmissibilità dei costi sul- la base dei quali è stato determinato l’im- porto fruito l’Agenzia provvede al recupe- ro dell’importo maggiorato di interessi e sanzioni.

Nella risposta si ricorda che per atte- nuare gli effetti dell’aspetto sanzionato-

rio per il contribuente si puo’ ricorrere a un abbattimento delle sanzioni benefi- ciando dell’istituto del ravvedimento an- che successivamente alla constatazione della violazione ma sempre prima che sia notificato l’atto di notifica. Il ministero ri- corda poi che il parere tecnico di supporto al ministero dello sviluppo economico puo’ essere richiesto anche dall’impresa proprio si legge nel- la risposta, «per con- sentire alle impre- se di operare in si- tuazioni di certezza agli effetti della di- sciplina agevolati- va in esame (e di non incorrere quin- di nelle sanzioni conseguenti) è rico- nosciuto alle stesse la possibilità di ac- quisire autono- mammente il pare- re tecnico del mini- stero dello sviluppo economico rispetto all’esistenza o me- no dell’attività eleg- gibile o di presenta- re all’Agenzia delle entrate attività di interpello ordina- rio per i dubbi inter- pretativi di caratte- re tributario».

Si evidenzia poi che sempre per dare cer- tezza alle imprese a far data dal 2018 è sta- to introdotto l’onere per le imprese di pre- disporre una relazione illustrativa del pro- getto o dei progetto di ricerca e sviluppo in- trapresi con le informazioni rilevanti sui lavori ammissibili ai fini del credito di im- posta.

L’anticipazione di ItaliaOggi del 30 luglio

Bonus ricerca, più di 800 controlli

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Risposta del mineconomia a una interrogazinoe di De Bertoldi apre alla legge di bilancio

Verso la cessione a terzi. Per il Superbonus continua l’esame

Il superbonus del 110% prende il volo.

Al 3 agosto 2021 sono oltre 5 miliardi di euro le detrazioni relative all’agevola- zione del 110%, mentre arrivano a quo- ta 32 mila i lavori con almeno un'asse- verazione protocollata (Asid). Erano ol- tre 24 mila cantieri aperti a fine giugno per un ammontare di detrazione pari a circa tre miliardi e mezzo di euro. Que- sti i principali numeri del 110% che emergono dai dati Enea (Agenzia nazio- nale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), pub- blicati nel report «Statistiche Super Ecobonus 110%», aggiornati ai primi di agosto 2021. Le detrazioni ammesse di progetto sono state, ai primi di agosto, oltre 4,7 miliardi; quelle riconosciute nell'ambito del 110% sono arrivate a 5,2 miliardi. Ai primi di giugno, le de- trazioni programmate erano oltre 2,7

miliardi di euro.

Da aprile, primo mese del monitorag- gio Enea, ai primi di giugno sono stati quasi 19 mila gli immobili coinvolti in progetti interessati alla detrazione fino ad arrivare a 24 mila lavori agli inizi di luglio. Ai primi di agosto, dei 32.065 cantieri aperti, gli edifici unifamiliari (16.573 quelli coinvolti dai lavori) e le unità immobiliari indipendenti (11.510) sono le tipologie di edifici che hanno maggiormente beneficiato del superbonus; meno invece gli edifici con- dominiali (3.982). Questi ultimi, tutta- via, hanno registrato un valore ammes- so a progetto in detrazione pari a oltre 2,1 miliardi di euro; mentre per gli edifi- ci unifamiliari è pari a oltre 1,6 miliar- di di euro e poco più di un miliardo per le unità immobiliari indipendenti.

Il numero di asseverazioni dei lavori (Asid) ricevute sale a 38.432. Agli inizi di giugno, erano 21.756 le ricevute per

l'asseverazione, 12.062 ad aprile, 16.227 a maggio.

A livello di distribuzione geografica, la Lombardia continua ad essere la pri- ma regione per numero di interventi.

Sono oltre 4 mila, infatti, i cantieri aper- ti nella regione per un ammontare am- messo a progetto in detrazione pari a 712.652.475,20 euro, seguita da Vene- to (3.990 edifici interessati per un am- montare ammesso a progetto in detra- zione pari a 468.623.729,72 euro) e La- zio (3.190 edifici per per un ammontare ammesso a progetto in detrazione pari a 460.474.095,13 euro). Mentre, Valle d’Aosta, Molise e Liguria, rimangono le regioni con il minor numero di interven- ti agevolati, seppur con un aumento del numero di pratiche rispetto a maggio (rispettivamente +19, +121 e +153). Da rilevare anche Sicilia (2.379 interven- ti) e Puglia (2.634), che rientrano tra le prime dieci regioni per numero di inter-

venti interessati dall’agevolazione. De- gli oltre 84 mila soggetti beneficiari, so- no soprattutto le persone fisiche (81.301) e 1.869 altri soggetti a voler av- valersi della detrazione fiscale maggio- rata. Le onlus sono 190 e le società spor- tive 53. I primi di giugno, erano oltre 42.000 i beneficiari persone fisiche de- gli interventi agevolati, seguiti da altri 1328 altri soggetti, 86 Onlus e 21 socie- tà sportive. Riguardo, invece, alla di- stribuzione per tipo di intervento, gli in- terventi trainati su singole unità immo- biliari sono i lavori più interessati (76.620 per un ammontare ammesso a progetto in detrazione pari a oltre 2,1 miliardi di euro), seguiti dagli interven- ti trainanti sull’impianto (24.624 inter- venti per un valore ammesso a progetto in detrazione di 640,2 milioni di euro) e da quelli sull’involucro (18.958 per ol- tre 1,9 miliardi).

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Transizione 4.0 più conveniente

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Fisco e concorrenza rimandati a settembre

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_ _ _© Riproduzione riservata_____ Il fisco può contestare il rimborso di ecce-

denza detraibile Iva anche se sono già scadu- ti i termini per l’accertamento.

A questa interessante conclusione sono giunte le Sezioni unite civili della Corte di cassazione che, con la sentenza n. 21765 del 29 luglio 2021, hanno re- spinto il ricorso di una banca che aveva acqui- stato il credito di un’azienda poi fallita.

Il fatto In particolare l’ammi- nistrazione contestava la genuinità della richie- sta di rimborso da parte dell’ente in quando era stato comprato bene sa- pendo dell’insolvenza dell’azienda. L’Agenzia aveva denegato il rim- borso facendo, in parti- colare, leva sulla relazio- ne del curatore, il quale aveva evidenziato ope- razioni sospette della so- cietà, che aveva qualificato come vere e pro- prie truffe tali da connotare come illegittia l’attività sociale.

A questo la banca ha opposto che i termini per l’accertamento erano già decorsi. Una te- si che non ha convinto né i giudici di merito né il Massimo consesso di Piazza Cavour.

La decisione In fondo alle lunghe motivazioni(una disa- mina in 14 punti) gli Ermellini hanno infatti enunciato il principio per cui “in tema di rim- borso dell'eccedenza detraibile di iva, l'am- ministrazione finanziaria può contestare il credito esposto dal contribuente in dichiara- zione, che non derivi dalla sottostima dell'imposta dovuta, anche qualora siano scaduti i termini per l'esercizio del potere di

accertamento o di rettifica dell'imponibile e dell'imposta dovuta, senza che abbia adotta- to alcun provvedimento.

In sostanza è stato esteso all’Iva quanto già affermato nel 2016 dalle stesse Sezioni unite – sentenza n. 5096 – in relazione

all’Ires.

Allora i Supremi giu- dici avevano messo ne- ro su bianco che in tema di rimborso d'imposta, l'amministrazione fi- nanziaria può contesta- re il credito esposto dal contribuente nella di- chiarazione dei redditi anche qualora siano sca- duti i termini per l'eser- cizio del proprio potere di accertamento senza che abbia adottato al- cun provvedimento.

Fino ad oggi per quanto concerne l’Iva era sempre stato affer- mato che «nel caso di ri- chiesta di rimborso dell'eccedenza d'impo- sta detraibile risultante dalla dichiarazione annuale, se tra la data di notifica della ri- chiesta di documenti da parte dell'ufficio e la data della loro consegna intercorre un pe- riodo superiore a quindici giorni, il termine di decadenza, relativo agli anni in cui si è for- mata l'eccedenza detraibile chiesta a rimbor- so, è differito di un periodo di tempo pari a quello compreso tra il sedicesimo giorno e la data di consegna».

Debora Alberici Il testo della decisione su www.ita- liaoggi.it/documenti-italiaoggi

La Guardia di finanza a caccia di falsi crediti di imposta. Fari puntati sulle agevolazioni previ- ste per i crediti di imposta utiliz- zati in compensazione dalle im- prese che effettuano investi- menti in ricerca e sviluppo. L’at- tenzione è alta anche a livello dell’Agenzia delle entrate che negli ultimi due anni ha creato degli alert specifici sul tema. A maggior supporto dell’attività arrivano anche gli uomini delle fiamme gialle. Una circolare del 28 lulgio 2021 (0210419/21) in- viata alle strutture locali riper-

corre la normativa sul tema e in- dica le procedure da seguire su come effettuare i controlli. Si do- vrà prestare particolare atten- zione alla documentazione con- tabile certificata dal soggetto in- caricato della revisione legale o dal collegio sindacale o dal pro- fessionista incaricato. Questa documentazione dovrà essere allegata al bilancio. Le aziende da parte loro devono tenere me- moria dei costi sostenuti e dun- que dell’ammissibilità degli stessi. Per la particolare specifi- cità delle misure, nella circola- re si evidenzia che è possibile chiedere parere tecnico di sup- porto alle strutture del ministe-

ro dello sviluppo economico, an- che se l’intervento tecnico deve essere visto come ultima spiag- gia. Nella selezione del control- lo, si legge nel documento che ItaliaOggi è in grado di anticipa- re, « l’attività del reparto deve essere indirizzata sui contri- buenti connotati da chiari indi- ci di anomalia, potenzialmente indicativi del coinvolgimento nel meccanismo di frode». La ve- rifica attiene in particolare a:

ammissibilità, effettività e ine- renza dei costi che hanno con- corso alla determinazione del credito di imposta. Il dialogo con gli uffici dell’Agenzia delle entrate sul punto deve essere

garantito. Nella circolare si pro- pone un elenco non esaustivo di situazioni di indici di frode sul tema. Si va dallo svolgimento di un'attività di ricerca e sviluppo difficilmente compatibile con l'attività economica dichiara- ta/svolta alla presentazione di dichiarazioni dei redditi inte- grative relative a più anni, spe- cie se trasmesse nello stesso giorno, per inserimento del qua- dro RU e dei crediti maturati, poi utilizzati in compensazione;

dall'assenza di riferimenti ad at- tività di ricerca e sviluppo nei bi- lanci d'esercizio e/o mancata presentazione degli stessi all'u- tilizzo dei crediti d'imposta per

il pagamento di ruoli, oneri fi- scali e previdenziali relativi al personale, per rateizzazioni e controlli dei modelli di dichiara- zione. Se alla fine della valuta- zione per la complessità del te- ma non si riesca sarà possibile avvalersi del supporto anche delle strutture del ministero dello sviluppo economico.

L’esempio proposto nel docu- mento operativo è quello dell’ac- certamento sul livello di novità del progetto intrapreso rispetto allo stato dell’arte del settore, o sulle incertezze scientifiche che hanno reso necessario i lavori di ricerca e sviluppo.

Riforma fiscale e legge sulla concorrenza rimanda- te a settembre. Nulla di fatto per la legge delega atte- sa per il consiglio dei ministri di fine luglio.

La legge delega di riforma fiscale, inizialmente at- tesa entro il 30 luglio, si prende una pausa di scrittu- ra per essere ultimata entro settembre. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi le scelte prioritarie per la delega, come peraltro sottolineato dallo stesso mi- nistro nella sua audizione in Parlamento (si veda ItaliaOggi del 23/7/21) daranno la preceden- za all’abolizione dell’Irap per gli auto- nomi che ha un costo relativamente conte- nuto, intorno ai tre mi- liardi.

Ci sarà spazio poi per interventi a costo zero nell’ottica della semplificazione e po- trebbe proprio in quel- la sede trovare spazio la deforestazione del- le spese fiscali che or- mai superano quota 600 in quanto a misu- re di favore in diversi ambiti. Ieri il sottosegretario all’economia, Maria Cecilai Guerra, intervenendo al programma radio, Radio anche io ha sottolineato che: « dobbiamo cer- care di fare una riforma che equilibri il carico fisca- le, recuperi evasione, ma che ovviamente non potrà ridurre per tutti le imposte, perché non dobbiamo le condizioni di bilancio affinché questo sia possibi- le».Per il sottosegretario punto cruciale è la lotta all’evasione: «abbiamo indicazioni dalla Commis- sione europea molto chiare per quanto riguarda ad esempio l'Iva, un'imposta su cui perdiamo, nel sen- so che non vengono pagati, 35 miliardi».

Cristina Bartelli

Rimborso Iva, contestazioni ampieSEZIONI UNITE: IL FISCO PUO’ ANDARE OLTRE I TERMINI

Maria Cecilia Guerra La corte di Cassazione

Gdf a caccia di falsi sconti fiscali

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Circolare ai reparti. Ok al supporto tecnico del ministero dello sviluppo economico in edicola con

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Analisi sui documenti per i crediti di imposta in R&s

DICRISTINABARTELLI

Venerdì 30 Luglio 2021 25

Il 110% prende il volo. Ad agosto oltre 5 mld le detrazioni

IL MONITORAGGIO DI ITALIAOGGI SUI DATI INVIATI DA ENEA SUGLI INTERVENTI EDILIZI BILANCIO DELLE VERIFICHE CONDOTTE NEL TRIENNIO

Venerdì 6 Agosto 2021

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IMPOSTE E TASSE

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6 agosto 2021

Sismabonus 110%, responsabilità e assicurazione: 10 punti da verificare (check list)

lavoripubblici.it/news/sismabonus-110-responsabilita-assicurazione-10-punti-verificare-check-list-26444

Dal 19 maggio 2020 ad oggi sono state diverse centinaia le problematiche applicative in merito alle detrazioni fiscali del 110% messe in piedi dal Decreto Rilancio. E ogni volta che si prova a risolverne una, ecco che ne salta fuori un'altra.

Il Sismabonus 110%

Questa volta è il turno del bonus 110% per gli interventi di riduzione del rischio sismico (sismabonus 110%) e delle asseverazioni tecniche, previste dalla normativa, dalle quali scaturiscono gran parte delle responsabilità, in primis dei professionisti e poi, di rimando, dei committenti. Per regolamentare questi nuovi adempimenti è stato

pubblicato il Decreto del MIT n. 329/2020 che ha modificato il precedente Decreto del MIT n. 58/2017 che nella sua nuova versione prevede la compilazione dei seguenti allegati:

Allegato B - Asseverazione del progettista da allegare al titolo edilizio;

Allegato 1 - Asseverazione del direttore dei lavori per stato di avanzamento;

Allegato B1 - Asseverazione del direttore dei lavori a fine lavori;

Allegato B2 - Asseverazione del collaudatore a fine lavori.

L'asseverazione del professionista

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Ciascuno di questi modelli richiede esplicitamente al professionista di attestare l’efficacia degli interventi ai fini della riduzione del rischio sismico e la congruità dei costi.

Sulla riduzione del rischio sismico siamo tutti d’accordo, si sa che il Sismabonus serve a questo.

Sull’attestazione di congruità dei costi, invece, ci sono vari passaggi controversi. Ad esempio, non so se lo avevate notato, l'asseverazione finale che deve rilasciare il direttore dei lavori (allegato B1) prevede l'obbligo di attestare che le somme risultano congrue con il “risultato conseguito”. Il punto è il seguente:

“l’ammontare dei lavori, eseguiti in conformità al Progetto per la riduzione del rischio sismico della costruzione, sono risultati pari ad € _______________ e tale somma risulta congrua per il risultato conseguito”.

Sismabonus 110%, asseverazione e “risultato conseguito”

Cosa significa che la "somma risulta congrua per il risultato conseguito"? Come ci si può tutelare dai rischi derivanti da una richiesta così insolita e così impegnativa?

Difficile dirlo.

Ho chiesto un parere al nostro esperto di Sismabonus, l’ing. Cristian Angeli.

Domanda - Ingegnere, l'allegato B-1 prevede questa "strana dicitura". Ci spieghi meglio cosa significa.

Non si sa bene che cosa si debba intendere con il termine “risultato conseguito”, non c’è scritto da nessuna parte. In effetti si tratta di una precisazione insolita perché in tutti gli altri moduli di asseverazione viene chiesto al progettista e allo stesso DL di

dichiarare la congruità rispetto a un prezziario. Ma non credo si tratti di una svista, poiché lo stesso art.119, al comma 13bis, dice una cosa simile “L’asseverazione

rilasciata dal tecnico abilitato attesta i requisiti tecnici sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione”.

Quindi è così, con il Sismabonus 110% dobbiamo stare attenti - tra l’altro - al “risultato conseguito” e alla “effettiva realizzazione” delle opere. Parole impegnative… E come al solito il cerino lo hanno lasciato in mano a noi tecnici.

Non possiamo fare altro che mettere in campo la nostra professionalità per

raggiungere RISULTATI che siano davvero impeccabili, che possano essere asseverati senza problemi e che siano in linea tanto con i costi quanto con i progetti.

Di quali risultati stiamo parlando? Secondo me di quelli inerenti alla riduzione del rischio sismico, perché è questa la finalità della norma introduttiva del Sismabonus.

Quindi il tecnico asseveratore deve verificare che la somma ammessa a detrazione sia dapprima congruente con i prezziari regionali e poi che le opere realizzate consentano di aumentare, come previsto in progetto, la sicurezza sismica del fabbricato.

Riferimenti

Documenti correlati

Le l inee guida inserite nel decreto affrontano il tema della classificazione del rischio sismico delle costruzioni esistenti con un nuovo approccio, che va a coniugare

160 (Legge diBilancio 2020), «per le spese documentate, sostenute nell'anno 2020, relative agli interventi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati

sottraendolo all'ambiente determinando così un abbassamento della temperatura dell’aria. Tenuto conto che la quantità di acqua assorbita dalle radici per la crescita e il

3) dalla qualità in passato spesso non adeguata dei progetti, sia dal punto dí vista ingegneristico che economico, sono derivati riflessi sui tempi di realizzazione delle opere,

Secondo l'agenzia delle Entrate, però, l'attestazione della congruità delle spese è slegata dalla presentazione dell'allegato B e può essere, quindi, presentata anche oltre il

Gli elementi che emergono come più importanti sono la qualità dei prodotti, in generale, e dei prodotti da banco in particolare, l’igiene e la pulizia del punto vendita, e i

Pertanto, per l’agenzia, gli interventi finalizzati alla ri- duzione del rischio sismico o al risparmio energetico devono essere realizzati su edifi ci «esi- stenti», esclusi

In caso di interventi realizzati in assenza di permesso di costruire, o in difformità da esso, o in assenza di Scia o in difformità da essa, fino alla scadenza dei termini e