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Il lavoro durante gli studi e la frequenza alle lezioni

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Academic year: 2022

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3.

Il lavoro durante gli studi e la frequenza alle lezioni

Negli ultimi anni è stato osservato un aumento dei laureati che non hanno mai svolto un’attività di lavoro durante gli studi. I lavoratori-studenti sono più numerosi nell’area delle scienze umane e sociali e meno frequenti nel Mezzogiorno.

La probabilità di lavorare nel corso degli studi universitari è legata al contesto familiare di

provenienza: all’aumentare del titolo di studio dei genitori diminuisce la percentuale di laureati che hanno svolto un’attività lavorativa.

L’assiduità di partecipazione alle attività didattiche varia apprezzabilmente in funzione del gruppo disciplinare.

tudiare lavorando o, all’opposto, completare gli studi universitari senza svolgere alcuna attività lavorativa sono due modi di vivere gli anni dell’università che indubbiamente riflettono opportunità, motivazioni, esigenze e progetti di vita tendenzialmente diversi. L’analisi dell’esperienza universitaria dei lavoratori-studenti, degli studenti-lavoratori e dei

S

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laureati senza alcuna esperienza di lavoro è dunque di grande interesse1.

La serie storica evidenzia un tendenziale incremento del numero dei lavoratori-studenti fino al 2009 seguito da un lieve ridimensionamento fino a raggiungere l’8% nel 2013. I laureati senza alcuna esperienza di lavoro sono sensibilmente aumentati, soprattutto negli ultimi quattro anni (Graf. 3.1). E’ plausibile che la contrazione delle esperienze lavorative sia legata alle crescenti difficoltà occupazionali rilevate in questi anni di crisi economica.

Graf. 3.1 – Laureati con esperienze di lavoro durante gli studi (%)

1 In questa indagine i “lavoratori-studenti” sono i laureati che hanno dichiarato di avere svolto attività lavorative continuative a tempo pieno per almeno la metà della durata degli studi, sia nel periodo delle lezioni universitarie sia al di fuori delle lezioni. Gli

8 9 10 10

8

61 64

65 66 67

31 27

24 24 24

0 100

2013 2011 2009 2007 2005

lavoratori-studenti studenti-lavoratori nessuna esperienza di lavoro non indicato

(3)

La percentuale di lavoratori-studenti è maggiore tra i laureati di genere maschile; sono invece più numerose le laureate senza nessuna esperienza lavorativa.

Il 48% dei lavoratori-studenti ha svolto un’attività lavorativa coerente con gli studi universitari. Tra coloro che al momento della laurea lavorano, l’80% dei casi svolge lo stesso lavoro che svolgeva nel corso degli studi.

La condizione socioeconomica dei genitori dei laureati è associata alla probabilità di lavorare nel corso degli studi: più elevato è il titolo di studio dei genitori, minore è la percentuale dei laureati che hanno svolto un’attività lavorativa. Tra i laureati con almeno un genitore laureato, infatti, i lavoratori-studenti sono solo il 5%; salgono al 7% fra quanti hanno genitori con titoli di scuola secondaria di II grado e raggiungono il 14% tra i laureati con genitori in possesso di un titolo inferiore o senza titolo di studio.

La presenza dei lavoratori-studenti nei diversi tipi di corso risente della natura dei collettivi in esame e, in particolare, della distribuzione per disciplina di studio. I valori più elevati si riscontrano tra i laureati magistrali (10 su 100) e tra quelli di primo livello (7 su 100), mentre nei corsi di laurea a ciclo unico i lavoratori-studenti sono molto meno numerosi (3 su cento).

Il lavoro nel corso degli studi universitari è in generale più diffuso nell’area disciplinare delle scienze umane e sociali: i lavoratori-studenti sono il 18% dei laureati nel gruppo insegnamento e il 17% nel politico-sociale. Nell’area tecnico- scientifica si distinguono – con comportamenti antitetici – il gruppo educazione fisica, dove 13 laureati su 100 sono lavoratori-studenti, e il gruppo medicina e odontoiatria, in cui i lavoratori-studenti sono pressoché assenti e più della metà dei laureati non ha svolto alcuna attività lavorativa durante gli studi universitari (Graf. 3.2).

Il lavoro nel corso degli studi universitari è più diffuso tra gli studenti dell’Italia centro-settentrionale che nel Mezzogiorno (Graf.

3.3).

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Graf. 3.2 – Laureati con esperienze di lavoro durante gli studi, per gruppo disciplinare* (%)

* La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (55 soli laureati nel 2013) non è rappresentata nel grafico.

8 3 4 4 4 5 6 7 7 9 9 9 9 13

17 18

61 41

56 54 58

67 56

69 66 50

64 65 60

61 74 62

62

31 58

41 42 38

28 39

25 27 42

27 26 30

29 13 20 20

0 100

TOTALE medico/ medicina e odont.

chimico-farmaceutico geo-biologico ingegneria architettura scientifico linguistico agrario medico/ prof. sanitarie letterario economico-statistico giuridico psicologico educazione fisica politico-sociale insegnamento

lavoratori-studenti studenti-lavoratori nessuna esperienza di lavoro non indicato

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Graf. 3.3 – Laureati con esperienze di lavoro durante gli studi, per collocazione geografica della residenza (%)

Si osserva una stretta relazione tra lavoro durante gli studi e frequenza alle lezioni: al crescere dell’impegno lavorativo degli studenti diminuisce l’assiduità nel frequentare. Hanno seguito oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti ben 80 laureati su 100 fra quanti non hanno lavorato; questa percentuale si riduce a 67 fra gli studenti-lavoratori e a 32 fra i lavoratori-studenti (Graf. 3.4).

Un confronto tra i laureati 2013 con i pre-riforma del 2004 permette di concludere che la riforma ha portato ad una più assidua frequenza alle lezioni. I frequentanti erano infatti il 55% nel 2004 e salgono nel 2013 al 68% fra i triennali e al 70% fra i laureati di secondo livello (magistrali e magistrali a ciclo unico).

8 6 11

9

61 56

62 65

31 37

27 25

0 100

TOTALE Sud e Isole Centro Nord

lavoratori-studenti studenti-lavoratori

nessuna esperienza di lavoro non indicato

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Graf. 3.4 – Laureati con esperienze di lavoro durante gli studi, per frequenza alle lezioni (%)

L’assiduità alle lezioni è legata all’area disciplinare di studio (Graf. 3.5): i laureati che frequentano oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti sono molto numerosi nelle discipline dell’area tecnico-scientifica, in particolare nel gruppo delle professioni sanitarie, in architettura, chimico-farmaceutico, ingegneria e scientifico, mentre frequentano meno assiduamente i laureati nei gruppi delle scienze umane e sociali.

68 80 67 32

19 14 21 18

7 4 8 16

6 4 32

0 100

TOTALE nessuna esperienza di lavoro studente-lavoratore lavoratore-studente

più del 75% degli insegnamenti previsti tra il 50% e il 75%

tra il 25% e il 50%

meno del 25%

non indicato Hanno frequentato

regolarmente:

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Graf. 3.5 – Laureati per gruppo disciplinare*

e frequenza alle lezioni (%)

* La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (55 soli laureati nel 2013) non è rappresentata nel grafico.

68 35

46 53 54 61

64 65 65

78 78 80 82 82 82 85

93

19 30

24 24

25 22

22 23 23

15 15

15 11 12 13 11

5

7 21

13 11

11 9

8 7

7 4

5 3 4

3 3

6 14 15 12

10 7 5 5 4 3 3

0 100

TOTALE giuridico insegnamento politico-sociale psicologico letterario economico-statistico educazione fisica linguistico agrario medico/ medicina e odont.

geo-biologico scientifico ingegneria chimico-farmaceutico architettura medico/ prof. sanitarie

più del 75% degli insegnamenti previsti tra il 50% e il 75%

tra il 25% e il 50%

meno del 25%

non indicato Hanno frequentato

regolarmente:

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