Acceleratori
Sorgenti
Accelerazione
Corrente continua Radiofrequenza
Focalizzazione ed accumulazione dei fasci Collisioni
R. Fernow, Introduction to experimental particle physics, cap 4 D.H. Perkins, Introduction to high energy physics, cap 2
Review of Particle properties
O. Bruning, CERN summer student lectures (lezioni disponibili su web, audio+video+trasparenze)
Perche’ usare gli acceleratori
Per esplorare oggetti di determinate dimensioni occorre una sonda la cui lunghezza d’onda e’ dell’ordine delle dimensioni dell’oggetto.
Oggetti visibili al microscopio ottico:
=0.4−0.8⋅10
−6m
Dimensioni accessibili con un acceleratore:
~10
−15−10
−18m
Rivelatore:
Elaborazione:
Cenni storici
Fisica nucleare:
1906 Rutherford
modello dell'atomo: nucleo + elettroni 1911 Rutherford
disintegrazione dei nuclei Acceleratori
Fisica delle particelle:
con i raggi cosmici
1932 Anderson: scoperta del positrone (predetto da Dirac nel 1930) 1937 Anderson: scoperta del muone
Limiti nelle misure coi raggi cosmici:
No trigger
Sovrapposizione di eventi nelle lastre
Antiprotone (antimateria, Dirac)? Pione (predetto da Yukawa nel 1935)?
Acceleratori
Au
N OH
Sorgenti: elettroni
Gli elettroni vengono emessi dal
filamento di un triodo ad alta tensione Vengono prodotti impulsi da 110 µs a un rate fino a 500 Hz
Gli
e
lasciano
la sorgente con β=0.5 Un esempio: il tubo a raggi catodici
Filo caldo
e- e-
e- e-
V
+Sorgenti: protoni
Si pone dell'idrogeno in una camera a cui viene applicata una radiofrequenza
Gli e
oscillano all'interno della camera e urtano le molecole neutre e gli atomi producendo ioni positivi
Gli ioni sono attratti da un campo elettrico ed estratti con una corrente di uscita di alcuni mA ed energie di qualche keV
e- e- e- e-
V
+V
- pp p p
Idrogeno
H
2e
− H
22 e
−H
2e
− H
He
−H e
− H
2 e
−Sorgenti: ioni pesanti
Ioni pesanti
Come per i protoni.
Alcuni elettroni sono fortemente legati.
✔
Gli ioni attraversano dei fogli sottili
✔
Gli elettroni che subiscono degli urti col materiale del foglio vengono
strappati dal nucleo pesante, che continua imperturbato
Fasci secondari in acceleratori a bersaglio fisso
Ottenuti mandando parte del fascio primario su un bersaglio
Le particelle create avranno una distribuzione di impulso e angolo Collimatori selezionano particelle a un dato range angolare
Separatore elettrostatico (a basse energie, fino a ~5 GeV)
Le particelle attraversando una regione di lunghezza L sede di campo elettrico, vengono deflesse di un angolo proporzionale al tempo di attraversamento.
Particelle con masse diverse e con lo stesso impulso subiranno deflessioni differenti:
= p
Tp
0= eL
p
0 B−E= eLV
p
0d 1
0− 1 = eLV p
0d m p
02021− m p
221
B/E: (velocità)
-1quando non c'è deflessione
1 /=Energia/ p
Per p~p
0>>m
= eLV
2 p
0d m
02−m p
20 2 ∝ p 1
30Separazione possibile
a basse energie
Fasci secondari: γ
Possono essere ottenuti da un fascio di elettroni mediante bremmstrahlung o da un fascio di protoni mediante
Contaminazione da particelle cariche eliminata mediante magneti deflettenti
Contaminazione da neutroni eliminata facendo incidere il fascio su deuterio liquido (rapporto favorevole X
0/λ
I)
Se il γ è prodotto con bremmstrahlung si può ricavare
l'energia del fotone misurando l'energia dell'e
prima e dopo l'emissione del γ
0
Fasci secondari: neutrini e muoni
Prodotti con le reazioni:
Il flusso dei ν
eè soppresso di un fattore 100 rispetto a ν
µSpettro di energia per i neutrini solitamente largo
I muoni vengono prodotti con le reazioni utili per produrre ν
µe selezionati ponendo un assorbitore per adroni di spessore sufficiente e con basso Z
Possibile fondo dovuto a elettroni provenienti dai
decadimenti dei muoni avvenuti dopo l'attraversamento dell'assorbitore
−
−
K
K
−
−
K
e
0
eK
− e
−
0
eNeutrino
elettronico:
Sorgenti: antiparticelle
Le particelle vengono accelerate e fatte collidere su una lastra di metallo pesante.
Le antiparticelle vengono estratte mediante un campo magnetico Il sistema e' inefficiente
E' necessario accumulare le antiparticelle per averne un numero sufficiente per l'uso negli esperimenti
Antiprotoni:
vengono creati in coppia coi protoni in collisioni energetiche pA con basso guadagno e ampia dispersione in p,θ
Visti dal CMS di tutti gli antiprotoni prodotti, questi si comportano come molecole in un gas caldo
Per accumulare abbastanza pbar e' necessario “raffreddare” il fascio
per ridurre la dispersione in p,θ
Accelerazione
Una particella carica in moto in una regione sede di campo elettrico e magnetico è soggetta alla forza di Lorentz:
Nota: solo il campo elettrico permette l'aumento di energia della particella
Ricordando che:
Possiamo ottenere l'accelerazione con un campo elettrostatico o con un campo variabile nel tempo
d p
dt =q Ev×B
E=− ∇ − 1 c
∂ A
∂t B= ∇×A
∂ A/∂ t=0
E
2= p
2c
2m
2c
4dE
dt = qc
2E p⋅E
E dE
dt =p⋅ d p
dt c
2=q p⋅ Ev×Bc
2Accelerazione con campi elettrostatici
1 V e
E=1eV
Il meccanismo di accelerazione con campi elettrostatici è semplice: si crea una differenza di potenziale che accelera le particelle cariche trasformando l'energia potenziale elettrostatica in energia cinetica.
Generatore di Van der Graaf
Accelerazione con campi elettrostatici
Utilizzato al RHIC per i primi stadi dell'accelerazione (BNL, USA)
Tandem:
Ioni negativi vengono accelerati verso un foglio metallico sottile (caricato positivamente).
Nell'attraversare il foglio, gli gli elettroni degli ioni negativi vengono rimossi.
Gli ioni, ora carichi positivamente, vengono indirizzati verso un bersaglio collegato a terra.
Il risultato è quello che si otterrebbe con
un generatore di Van der Graaf con una
d.d.p. doppia rispetto a quella utilizzata
Tandem
Accelerazione con campi elettrostatici: in sintesi
E' possibile accelerare le particelle cariche utilizzando generatori elettrostatici
generatore di Van Der Graaf Tandem
(CockroftWalton)
Si ottiene un fascio continuo di particelle Limitazioni
Grandi dimensioni (a parità di energia, confrontate con acceleratori basati su campi variabili nel tempo)
Energie limitate a ~ 25 MeV (scariche elettrostatiche)
Campi variabili nel tempo
Possiamo ottenere un campo elettrico mediante un campo magnetico variabile nel tempo
Si possono accelerare le particelle utilizzando cavità a radiofrequenza.
La corrente alternata applicata induce un campo magnetico oscillante che a sua volta induce un campo elettrico oscillante
E=− 1 c
∂ A
∂t
beam
Zona di accelerazione
Zona di deriva (E=0)
Accelerazione delle particelle: LINAC
Un LINAC (LINear Accelerator) consiste in un tubo entro il quale e' fatto il vuoto, contenente una serie di cavita' collegate ai poli di un generatore a radiofrequenza
La sorgente e' continua, ma solo alcune particelle, in fase con la radiofrequenza, possono essere accelerate.
Le particelle vengono dunque divise in pacchetti (bunches)
La lunghezza degli elementi va scelta opportunamente
Tipicamente i campi sono di
qualche MeV per metro
Outside
Inside
L'energia del fascio dipende Dalla tensione per cavita' Dalla lunghezza totale
Si raggiungono energie di ~50 MeV Limitazione principale: lunghezza
I LINAC vengono generalmente usati come iniettori
Stanford: LINAC lungo 3 km, accelera e
-fino a 25 GeV
Il ciclotrone
●
Il ciclotrone utilizza più volte la stessa cavita' risonante mediante la deflessione in campo magnetico
●
Le particelle si muovono in orbite via via piu' larghe all'aumentare della velocità.
●
Acceleratore compatto se confrontato con i LINAC
●
Svantaggi:
●
ad energie relativistiche f
RFnon può essere mantenuta costante:
E
max~ 25 MeV
●
Sono richiesti magneti
di grandi dimensioni
Accelerazione delle particelle: sincrotroni
Un sincrotrone e' un acceleratore ciclico in cui il fascio e' confinato entro un'orbita chiusa mediante dei magneti deflettenti
Per particelle con carica e:
Le particelle vengono iniettate tramite un acceleratore a piu' bassa energia (solitamente un LINAC) e devono già essere ad energie relativistiche
L'accelerazione avviene ad ogni rivoluzione durante il passaggio entro una o piu' cavita' a RF sincronizzate
B deve essere aumentato per mantenere il raggio ρ dell'orbita costante
Anche la frequenza deve essere sincronizzata all'aumentare della velocita'
L'energia finale del fascio dipende da ρ e da B
Limiti: campi magnetici superiori a 2 Tesla richiedono magneti superconduttori (a LHC B=8.4 T)
p [GeV /c]=0.3 B[T ][m]
Il principio di funzionamento e' identico a quello dei sincrotroni per protoni
L'unica importante differenza consiste nella radiazione di
sincrotrone, trascurabile per protoni, importante per e
ad alta energia
Cariche elettriche accelerate emettono onde E.M.
L'energia persa per rivoluzione è:
per β~1
Questa perdita di energia deve essere compensata dalle cavità RF a ogni rivoluzione.
Ad alta energia la radiazione è emessa in un cono la cui apertura va come 1/γ
Es.: calcolare ∆E per elettroni al LEP.
Elettrosincrotroni
E= 4 3
e
2
2
4
E keV =88.5 E
4GeV
4
m
Focalizzazione
Durante ogni ciclo di accelerazione i protoni ricevono un kick di ~0.1 MeV E' estremamente importante la focalizzazione
Oltre ai magneti deflettenti (dipoli) sono necessari anche dei magneti focalizzanti.
Infatti piccole variazioni della direzione o dell'impulso di una particella rispetto ai valori nominali non corrette nei cicli successivi causerebbero la perdita della particella
Es. ogni componente verticale del moto causerebbe una deriva della particella che la porterebbe ad urtare il tubo di fascio
Esercizio: calcolare l'angolo di apertura massimo all'SPS nell'ipotesi in cui non fossero presenti magneti focalizzanti
I magneti quadrupolari forniscono una focalizzazione simile a quella delle lenti ottiche
Beam Pipe
Focussing
No Focussing
Focalizzazione nei sincrotroni
Magneti focalizzanti: producono un campo di quadrupolo
Il quadrupolo mostrato e' focalizzante in verticale e defocalizzante in orizzontale.
Si puo' mostrare che alternando quadrupoli i cui poli sono invertiti si
ottiene una focalizzazione in entrambi i piani
Equazione del moto in campo magnetico (supposto v=dz/dt=cost, B
Z=0, z=direzione iniziale)
d
2x
dz
2= q p
d x
dz ×B d
2x
dz
2= q
p B
yd
2y
dz
2=− q p B
xIl campo dato da un quadrupolo ha la forma B=(Gx,Gy,0) dove G=cost è detto gradiente del quadrupolo
d
2x
dz
2= q p Gx
d
2y
dz
2=− q p Gy
x =x
0cos qG p x x '
0sin qG p x moto oscillatorio
y =y
0cosh qG p y y '
0sinh qG p y y cresce esponenzialmente
Si dimostra che un quadrupolo agisce come una lente spessa avente distanza focale:
f =± p
0q ∣G∣L
f<0: focalizzante
f>0: defocalizzante
L: lunghezza di deriva
Stabilita' del fascio
Oscillazioni di betatrone
Sono oscillazioni nella direzione trasversa dovute a piccole asimmetrie nei campi e nell'allineamento dei magneti
La loro lunghezza d'onda è legata alla lunghezza focale dei quadrupoli ed e' piccola se confrontata con la
circonferenza.
Oscillazioni di sincrotrone
Oscillazioni longitudinali che avvengono quando le particelle non sono in perfetta sincronia con la radiofrequenza.
Una particella che arriva in ritardo rispetto ad una esattamente sincrona riceve una spinta meno forte dalla RF, si porta in un'orbita piu' stretta e alla
rivoluzione seguente arriva in anticipo.
(vice versa per le particelle in anticipo)
Collisioni a bersaglio fisso
Il fascio puo' essere estratto da un sinctrotrone e diretto verso un bersaglio fisso.
Vantaggi:
Tutte le particelle del fascio possono collidere col bersaglio
ALTA INTENSITA'
Il boost di Lorentz fa si' che le particelle vengano prodotte in avanti
APPARATI SPERIMENTALI SVILUPPATI IN LUNGHEZZA COPERTURA ANGOLARE LIMITATA NEL LABORATORIO
Svantaggi:
L'energia nel CM, ovvero l'energia “spendibile” per la creazione di particelle, cresce con la radice quadrata dell'energia del fascio:
ad energie relativistiche, p
p~E
pE
CM2=m
TE
p
2− p
2p≈m
T22 m
TE
pE
CM≈ m
T22 m
TE
pColliders
Nei colliders due fasci di particelle accelerati in verso opposto vengono fatti urtare.
Se i due fasci hanno la stessa
energia E
CM=2 E
pColliders: vantaggi e svantaggi
E
CM=2 E
pVantaggi:
L'energia nel centro di massa e' uguale alla somma delle energie delle particelle (se l'angolo tra i fasci è nullo)
Svantaggi:
Non tutte le particelle collidono quando i fasci si incrociano:
tempi di immagazzinamento lunghi Sono richiesti due fasci
I due fasci possono interagire
Gli apparati devono coprire l'intero
angolo solido
Luminosità
Un parametro utile per misurare le prestazioni di un collider è la luminosità
La luminosità è data dalla frequenza di interazioni per un processo avente sezione d'urto unitaria:
Se due bunch di N particelle circolano con frequenza f, la luminosità al punto di intersezione è:
Per due fasci gaussiani con k bunch aventi rispettivamente N
1e N
2particelle per bunch
[L]=cm
−2s
−1dN
dt =L
L = N
2f A
A: area della sezione trasversa dell'intersezione tra i fasci
L ≈ k N
1N
2f σ
x( σ
y): RMS della dimensione
28 GeV 450 GeV
7 TeV per fascio
Acceleratori nei vari laboratori
VEPP-2000 BEPC-II DAFNE CESR-C KEK-B PEP-II LEP
Località Novosibirsk Cina Frascati Cornell KEK SLAC CERN
Inizio-fine 2005 2007 1999~2007 2002 1999 1999 1989-2000
Energia massima (GeV) 1 1.89 0.7 6 101
100 1000 80 35 11305 6777 24
Lunghezza (km) 0.0240 0.2370 0.0980 0.7680 3.02 2.2000 26.6600
(e-x e+): 8 x 3.5 (e-x e+): 7-12 x 2.5-4 Luminosità (1030cm-2s-1)
Colliders e
+e
-HERA TEVATRON RHIC LHC
Desy Fermilab Brookhaven CERN
e-p ppbar 2000 2007
1992 1987 p-p Au-Au d-Au p-p Pb-Pb
e:0.030, p:0.92 0.98 0.1 0.1 TeV/u 0.1 TeV/u 7 2.76 TeV/u
75 50 6 0.0004 0.07 0.001
6.3360 6.2800 3.8340 26.66
1 x 104