-85-Conclusioni e sviluppi futuri
Il metodo automatico sviluppato in questo lavoro di tesi ha permesso l'estrazione e la caratterizzazione di lesioni epatiche dalle immagini TAC multifase su un paziente con metastasi al fegato. La segmentazione
dell’intero organo, fase preliminare per l’individuazione delle lesioni, ha portato a risultati soddisfacenti. Dopo aver isolato il fegato dagli altri organi ad esso vicini, sono state individuate le lesioni presenti al suo interno. Il procedimento adottato ha consentito di rilevare la maggior parte delle lesioni epatiche presenti nelle immagini. Non sono state localizzate dal metodo automatico le lesioni che si ricongiungono, in qualche punto, ai bordi del fegato e quelle di dimensioni troppo piccole. A questo scopo, è stata aggiunta la possibilità di selezionare manualmente la lesione da parte dell’utente. Scopo principale di questo lavoro non è stato, comunque, quello di localizzare esattamente tutte le lesioni presenti nel fegato ma di studiarne le caratteristiche. Delle lesioni trovate sono stati ricavati alcuni parametri significativi per le quattro fasi di assorbimento del mezzo di contrasto. Dall’analisi della variabilità dei parametri nelle quattro fasi con la tecnica ANOVA, il parametro che ha rilevato una differenza significativa delle medie nei quattro esperimenti è risultato il contrasto normalizzato. Il contrasto è stato normalizzato alla media del parenchima per ridurre gli effetti di volume parziale sulle misure. I parametri ricavati dal software hanno permesso di descrivere il comportamento delle lesioni in accordo con la diagnosi iniziale del medico radiologo. Per facilitare l’interazione dell’utente con il software realizzato è stata creata un’interfaccia grafica user-friendly. Il frame-work realizzato in questo lavoro di tesi potrebbe essere riadattato anche su immagini non di tipo CT.
-86-Uno dei maggiori vantaggi che potrebbe offrire il follow-up con metodo automatico è quello di riuscire a diminuire le variabilità inter, ma soprattutto intra-osservatore sui risultati poiché offre al medico la possibilità di fare riferimento a dei parametri oggettivi.
In futuro, sarebbe auspicabile riuscire ad ottimizzare il software realizzato e a validarlo su un numero maggiore di dati. Dopo aver effettuato svariate misure su pazienti con diverse tipologie di lesioni, si potrebbe avere la possibilità di istruire il sistema. Il training set potrebbe essere costituito dalle insieme delle lesioni epatiche trovate dall’algoritmo e analizzate da un supervisore esperto, con il sussidio dei parametri di qualità trovati dal software.
Il metodo automatico realizzato in questo lavoro di tesi per la caratterizzazione delle lesioni epatiche potrebbe avere risvolti importanti nella sperimentazione dell’azione terapeutica dei farmaci angiogenesi-inibitori per il trattamento delle masse tumorali. Infatti, esso offrirebbe la possibilità di studiare il numero CT della lesione nelle quattro fasi dell’assorbimento del mezzo di contrasto nel tempo e permetterebbe, dunque, di monitorare il comportamento inibitorio del farmaco sulla crescita della lesione su un certo periodo.
La versatilità del software realizzato potrebbe avere un ruolo importante anche in ambito dosimetrico per lo studio in vivo dell’intensità delle lesioni epatiche con mezzi di contrasto di tipo SPIO, ovvero mezzi di contrasto contenenti una certa concentrazione di particelle ferro metalliche superparamagnetiche. L’obbiettivo della ricerca è quello di caratterizzare il segnale di risonanza magnetica prodotto dal cambiamento dello stato di ossidazione del ferro nella lesioni prima e dopo l’esposizione dell’organo alle radiazioni ionizzanti della CT.