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Introduciamo il processo X = {Xt}t

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Academic year: 2021

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(1)

III Appello di Analisi Stocastica Cognome:

Laurea Magistrale in Matematica Nome:

14 luglio 2009 Matricola:

Nella risoluzione degli esercizi `e possibile utilizzare tutti i risultati enunciati a lezione, anche quelli non dimostrati.

Esercizio 1. Siano {Bt}t∈[0,∞), {βt}t∈[0,∞) due moti browniani reali indipendenti, definiti su uno spazio di probabilit`a (Ω, F , P). Introduciamo il processo X = {Xt}t∈(−∞,+∞) definito da

Xt :=

(Bt se t ≥ 0

−t β−1/t se t < 0 .

(a) Si mostri che X `e un processo gaussiano centrato (cio`e di media nulla) con traiettorie q.c. continue.

(b) Si mostri che la funzione covarianza Γ(s, t) := Cov(Xs, Xt) di X `e data da

Γ(s, t) =





min{s, t} se s ≥ 0, t ≥ 0

− max{s, t} se s < 0, t < 0

0 se s ≥ 0, t < 0 oppure s < 0, t ≥ 0 .

(c) Si mostri che, per ogni t0∈ R fissato, il processo Y = {Yt}t≥0definito da Yt:= Xt0+t−Xt0

`e un moto browniano reale.

(d) Introduciamo il processo Z = {Zt}t∈(−∞,+∞), definito da Zt :=

t se t ≥ 0

−t B−1/t se t < 0 . Si mostri che i processi X e Z non sono indipendenti.

Soluzione 1. (a) X `e un processo gaussiano perch´e ogni combinazione lineare delle sue componenti `e una variabile gaussiana. Per ogni k ∈ N, t1 < . . . t`< 0 ≤ t`+1 < . . . < tk∈ R e c1, . . . , ck ∈ R possiamo infatti scrivere

k

X

i=1

ciXti =

`

X

i=1

ci(−ti) β−1/ti +

k

X

i=`+1

ciBti.

Le due somme nel membro destro sono variabili aleatorie gaussiane (perch´e B e β sono processi gaussiani) indipendenti (perch´e B e β sono indipendenti): la loro somma `e dunque gaussiana.

(b) L’uguaglianza Γ(s, t) = min{s, t} per s, t ≥ 0 segue immediatamente dal fatto che B `e un moto browniano. Analogamente, ricordando che {u β1/u}u≥0 `e un moto browniano, per s, t < 0 si ottiene Γ(s, t) = min{−s, −t} = − max{s, t}. Infine, se s ≥ 0 e t < 0 si ha Γ(s, t) = Cov(Bs, −t β−1/t) = 0 perch´e i processi B e β (e dunque le variabili Bs e

−t β−1/t) sono indipendenti; analogamente per s < 0 e t ≥ 0.

(c) Se t0 ≥ 0 si ha Yt= Bt0+t − Bt0 e la conclusione segue da una propriet`a nota del moto browniano B. Resta da considerare il caso t0 < 0. Chiaramente Y `e un processo gaussiano centrato con traiettorie q.c. continue, quindi basta mostrare che Cov(Ys, Yt) = s per ogni 0 ≤ s ≤ t < ∞. Per la bilinearit`a della covarianza, possiamo scrivere

Cov(Ys, Yt) = Γ(t0+ t, t0+ s) − Γ(t0+ t, t0) − Γ(t0, t0+ s) + Γ(t0, t0) .

Non ci resta che applicare la formula per Γ(·, ·) ottenuta sopra, distinguendo alcuni casi:

(2)

• se s ≤ t < |t0|, allora t0+ s ≤ t0+ t < 0 e quindi

Cov(Ys, Yt) = −(t0+ t) + (t0+ t) + (t0+ s) − t0 = s ;

• se s ≤ |t0| < t, allora t0+ s ≤ 0 < t0+ t e quindi

Cov(Ys, Yt) = 0 − 0 + (t0+ s) − t0 = s ;

• infine, se t0| < s ≤ t allora 0 < t0+ s ≤ t0+ t e quindi Cov(Ys, Yt) = (t0+ s) − 0 + 0 − t0 = s .

Questo mostra che, per 0 ≤ s ≤ t < ∞, si ha Cov(Ys, Yt) = s = min{s, t}.

(d) Basta osservare che Z−1= X1 = B1, per cui le variabili Z−1 e X1 non sono indipendenti.

(3)

Esercizio 2. Fissiamo uno spazio filtrato standard (Ω, F , {Ft}t∈[0,∞), P), su cui `e definito un {Ft}t∈[0,∞)-moto browniano reale B = {Bt}t≥0.

(a) Sia Z = {Zt}t≥0 un processo di Itˆo: dZt= ϕtdBt + ψtdt, cio`e Zt = Z0 +

Z t

0

ϕudBu + Z t

0

ψudu , ∀t ≥ 0 .

Supponiamo che Z0 = z ∈ R, {ϕu}u≥0 ∈ M2 (non soltanto M2loc), {ψu}u≥0 ∈ M1 (non soltanto M1loc) e inoltre ψu(ω) ≥ 0 per ogni u ≥ 0 e q.o. ω ∈ Ω. Si mostri che Z `e una submartingala, cio`e

Zt∈ L1, ∀t ≥ 0 , e E(Zt|Fs) ≥ Zs, ∀0 ≤ s ≤ t .

Consideriamo ora la seguente equazione differenziale stocastica, per x ∈ R fissato:

dXt = 1

1 + Xt2 dBt + 1 (1 + Xt2)4 dt X0 = x

. (1)

(b) Si mostri che per l’equazione c’`e esistenza di soluzioni forti e unicit`a per traiettorie.

D’ora in avanti indicheremo con X = {Xt}t≥0 la soluzione dell’equazione (1), con traiettorie continue, definita su Ω. Introduciamo la funzione F (x) = Rx

0 e−2t2dt, per x ∈ R (si noti che F00(x) = −4xF0(x)). Definiamo quindi il processo Y = {Yt}t≥0 ponendo

Yt := F (Xt) + Z t

0

F0(Xu) Xu2du . (2)

(c) Si mostri che Y `e un processo di Itˆo e se ne calcoli il differenziale stocastico.

(d) Si deduca che Y `e una submartingala e si concluda che F (x) ≤ EF (Xt)+Rt

0Xu2e−2Xu2du, per ogni t ≥ 0.

Soluzione 2. (a) Usando la disuguaglianza di Jensen e la propriet`a di isometria dell’inte- grale stocastico, si ottiene

E(|Zt|) ≤ |x| + E



Z t 0

ϕudBu

 + E



Z t 0

ψudu



≤ |x| + v u u tE

"

Z t 0

ϕudBu

2# + E

Z t 0

u| du



= |x| + E

Z t 0

ϕ2udu

 , + E

Z t 0

u| du



< ∞ , ∀t ≥ 0 , poich´e per ipotesi ϕ ∈ M2 e ψ ∈ M1.

Dall’ipotesi ϕ ∈ M2 segue anche che il processo It:=Rt

0ϕudBu `e una martingala (di quadrato integrabile), quindi E(It|Fs) = Is per s ≤ t. Inoltre possiamo scrivere

E

 Z t 0

ψudu

Fs



= Z s

0

ψudu + E

 Z t s

ψudu

Fs



≥ Z s

0

ψudu , per s ≤ t , poich´e Rs

0 ψudu `e Fs–misurabile e Rt

sψudu ≥ 0. La conclusione E(Zt|Fs) ≥ Zs segue.

(b) Entrambe le funzioni g(x) := 1/(1 + x2) e h(x) := 1/(1 + x2)4 sono continue e tendono a zero per x → ±∞. Segue dunque che esse sono limitate: esiste cio`e M ∈ (0, ∞) tale che

|g(x)| ≤ M , |h(x)| ≤ M , ∀x ∈ R (in effetti M = 1) .

(4)

Le derivate prime sono date da g0(x) = − 2x

(1 + x2)2 , h0(x) = − 8x (1 + x2)5 ,

quindi anch’esse sono continue e tendono a zero per x → ±∞, in particolare sono limitate:

esiste cio`e L ∈ (0, ∞) tale che

|g0(x)| ≤ L , |h0(x)| ≤ L , ∀x ∈ R . Per il teorema di Lagrange segue dunque che, per y ≥ x,

|g(y) − g(x)| =

Z y x

g0(z) dz

≤ Z y

x

g0(z) dz ≤

Z y x

L dz = L |y − x| ,

e analogamente per y ≤ x. Lo stesso vale per h, quindi entrambe le funzioni g, h sono globalmente lipschitziane. Sono dunque soddisfatte le condizioni del teorema di esistenza di soluzioni forti e di unicit`a per traiettorie.

(c) Dato che X `e un processo di Itˆo e F `e di classe C2, {F (Xt)}t≥0 `e un processo di Itˆo.

Anche {Rt

0F0(Xu) Xu2du}t≥0`e un processo di Itˆo, poich´e {F0(Xu) Xu2}u≥0∈ M1loc (X ha traiettorie continue e F0 `e continua). Essendo somma di processi di Itˆo, anche Y lo `e.

Applicando la formula di Itˆo e ricordando che F00(x) = −4xF0(x) si ottiene dYt = F0(Xt) dXt + 1

2F00(Xt) dhXit + F0(Xt) Xt2dt

= F0(Xt)

1 + Xt2 dBt + F0(Xt)

 1

(1 + Xt2)4 − 2Xt 1

(1 + Xt2)2 + Xt2

 dt

= exp(−2Xt2)

1 + Xt2 dBt + exp(−2Xt2)



Xt − 1

(1 + Xt2)2

2

dt

= exp(−2Xt2)

1 + Xt2 dBt + exp(−2Xt2)(Xt5+ 2Xt3+ Xt− 1)2 (1 + Xt2)4 dt .

(d) Dalla formula esplicita del differenziale stocastico dYt = ϕtdBt + ψidt ottenuto sopra,

`e chiaro che entrambi i processi {ϕt}t≥0, {ψt}t≥0 sono limitati, perch´e le funzioni reali x 7→ e1+x−2x22 e x 7→ e−2x2(x5+2x(1+x3+x−1)2)4 2 sono limitate (sono continue e tendono a zero per

|x| → ∞). In particolare {ϕt}t≥0 ∈ M2, {ψt}t≥0 ∈ M1, e visto che ψt ≥ 0, segue dal punto (a) che Y `e una submartingala.

Di conseguenza, per ogni t ≥ 0 vale la relazione E(Y0) ≤ E(Yt), che, ricordando la definizione (2) di Y , si pu`o riscrivere come F (x) ≤ EF (Xt) +Rt

0Xu2e−2Xu2du.

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Risoluzione esercizi esercizi

La presenza di un asterisco, di seguito al risultato citato,indica che per quel risultato e' stato fornito a lezione del materiale didattico aggiuntivo (lucidi manoscritti,

La presenza di un asterisco, di seguito al risultato citato,indica che per quel risultato e' stato fornito a lezione del materiale didattico aggiuntivo (lucidi manoscritti,

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(se esistono, se ne calcoli la formula ed il corrispondente