Tagete 3-2008
THE PRACTICES THAT IN CARDIOLOGY GENERATE MORE LITIGATIONS
AREE A MAGGIOR RISCHIO
PER IL CARDIOLOGO CLINICO PER IL CARDIOLOGO CLINICO
Paolo Giani
U.O. Cardiologia
E’ noto il rischio specifico in Cardiologia? oto sc o spec co Ca d o og a
• I dati sono molto parziali e insufficienti (medici Società
• I dati sono molto parziali e insufficienti (medici, Società Scientifiche, Ordini, Compagnie di Assicurazione)
C i di O i di i i di l l
• Creazione di un Osservatorio di casistica medico-legale per definire il profilo di rischio connesso all’attività
cardiologica cardiologica
• La banca dati potrebbe essere usata come strumento di fo ma ione/info ma ione e come cont ollo della
formazione/informazione e come controllo della fondatezza delle richieste di risarcimento
De Servi S, D’Agostino P Ital Heart J Suppl 2003; 4(12): 978
Analisi medico-legale dell’errore g
Errore di:
•
diagnosi
• prognosi
• scelta terapeutica
• scelta terapeutica
• esecuzione della terapia
• omissione
La valutazione del dolore toracico a a uta o e de do o e to ac co
• Il numero dei pazienti che si presentano in P.S.
è in costante aumento (reale aumento della prevalenza o maggiore sensibilizzazione della popolazione?)
popolazione?)
• Rilevanza della diagnosi precoce: outcome
t di d t
tempo-dipendente
• Importanza della mancata diagnosi: circa il 2%
dei pazienti che poi risultano affetti da IMA viene
dimesso e la mortalità in questo gruppo è elevata
Frequenza di non ospedalizzazione in pazienti che si presentano con dolore toracico
presentano con dolore toracico
Tutti IMA Angina
instabile instabile
n Pazienti 1855 889 966
n. Pazienti 1855 889 966
non ricoverati 2.2% (41) 2.1% (19) 2.3% (22)
Pope J H, Aufderheide T P N Engl J Med 2000; 342: 1163
Fattori associati con mancato ricovero
(1855 pazienti)
Odds ratio p
Dispnea 2 7 (1 1-6 5) 0 02
Dispnea 2.7 (1.1 6.5) 0.02
S. maschile ≥ 55 a. 3.7 (0.8-16.2) 0.08 S. femminile < 55 a. 6.7 (1.4-32.5) 0.02 S. femminile ≥ 55 a. 1.9 (0.4-9.1) 0.40
Razza non bianca 2.2 (1.1-4.3) 0.03
ECG normale 3.3 (1.7-6.3) < 0.001
Pope J H, Aufderheide T P N Engl J Med 2000; 342: 1163
ECG normale 3.3 (1.7 6.3) < 0.001
Mortalità a 30 giorni in pazienti con ischemia acuta
(analisi aggiustata in rapporto al rischio)
IMA Angina instabile
ricoveratiNon Ricoverati Risk ratio Non
ricoverati Ricoverati Risk ratio
n. casi 19 680 20 704
M t lità 10 5 9 7 1 1 (0 3 5 0 2 1 2 4 (0 3
Mortalità
osservata 10.5 9.7 1.1 (0.3-
4.1) 5.0 2.1 2.4 (0.3-
16.9)
Mortalità 5.5 9.8 0.6(0.1- 3.0 2.2 1.4 (0.1-
Mortalità Predetta
5.5 9.8 0.6(0.1
3.7) 3.0 2.2 1.4 (0.1
17.4)
Rapporto 1.9 1.0 1.9(0.7- 1.7 1.0 1.7(0.2-
Pope J H, Aufderheide T P N Engl J Med 2000; 342: 1163
5.2) 17.0)
Un esempio italiano: DEA S.Camillo R
Roma primo semestre 2000
Motivo di accesso Pazienti afferiti Ricoverati Motivo di accesso Pazienti afferiti Ricoverati
Dolore toracico 2334 (5.1%)( ) 980 (41.9%)*( )
Altri motivi 43476 (94.9%) 9725 (22.4%)*
Totale 45810 (100%) 10705 (23.4%)*
*
P t l l t t l d i i ti ff ti il ti i di t*
Percentuale sul totale dei pazienti afferenti per il motivo indicatoSalvini P, Parma A Ital Heart J Suppl 2001; 2(6): 659
DEA S.Camillo Roma
Distribuzione dei pazienti secondo la diagnosi in PS
Diagnosi Pazienti afferiti Ricoverati
Infarto miocardico
acuto 147 (6.3%)* 141 (96%)*
Angina 234 (10%)* 211 (90.2%)*
Altre diagnosi card. 71 (3.1%)* 70 (98.6%)
D l i 1882 (80 6%)* 558 (29 6%)*
Dolore toracico ECG n. s.
1882 (80.6%)* 558 (29.6%)*
*
Percentuale sul totale dei pazienti afferenti con la diagnosi indicataSalvini P, Parma A Ital Heart J Suppl 2001; 2(6): 659
DEA S.Camillo Roma
Dist ib ione dei pa ienti secondo la sede del dolo e Distribuzione dei pazienti secondo la sede del dolore
toracico con ECG n. s.
Sede Pazienti afferiti Ricoverati Sede Pazienti afferiti Ricoverati
Precordiale 187 (9.9%)( ) 125 (66.8%)*( )
Epigastrico 460 (24.4%) 104 (22.6%)*
Toracico atipico 1235 (65.6%) 329 (26.6%)*
*
P t l l t t l d i i ti ff ti il i t i di t*
Percentuale sul totale dei pazienti afferenti con il sintomo indicatoSalvini P, Parma A Ital Heart J Suppl 2001; 2(6): 659
DEA S.Camillo Roma - Distribuzione dei pazienti secondo la diagnosi in PS e alla dimissione pazienti secondo la diagnosi in PS e alla dimissione
P l i Di i i PS Di i fi l
Patologie Diagnosi in PS Diagnosi finale
Infarto miocardico 141 (14 4%) 218 (22 2%) Infarto miocardico 141 (14.4%) 218 (22.2%)
+ 77
Angina 211 (21 6%) 225 (22 9%)
Angina 211 (21.6%) 225 (22.9%)
+ 14
Altre diagnosi card. 70 (7.1%) 103 (10.6%) Altre diagnosi card. 70 (7.1%) 103 (10.6%)
+ 33
Altre diagnosi non g _ 258 (26.3%)
card. _ ( )
Dolore tor. ECG n.s 558 (56.9%) 176 (18%) - 382
Salvini P, Parma A Ital Heart J Suppl 2001; 2(6): 659
Esiste realmente un problema di costo?
• Valutazione dei costi (ricovero vs Chest Pain Unit) in 338 pazienti con dolore toracico aspecifico
• Chest Pain Unit ipotizzata: 12 ore 2 ECG 4 prelievi di
• Chest Pain Unit ipotizzata: 12 ore, 2 ECG, 4 prelievi di markers cardiospecifici, ecocardiogramma, prova da sforzo
• costo reale per paziente ricoverato (DRG 143): € 2244/52
• costo calcolato per paziente in Chest Pain Unit: € 716/33costo calcolato per paziente in Chest Pain Unit: € 716/33
Mauri F, Mafrici A et al Ital Heart J Suppl 2002; 3 (5): 518
Modello “Hub & Spoke”
(mozzo e raggi di una ruota)
( gg )
Id di i d ll’ i t ll t
Idea dinamica dell’assistenza collegata
ai gradi di complessità per cui, quando
una determinata soglia di complessità
viene superata, si trasferisce la sede p ,
dell’assistenza da unità operative più
semplici (Spoke) ad unità di riferimento
semplici (Spoke) ad unità di riferimento
più complesse (Hub).
“HUB and SPOKE”
“HUB and SPOKE”
S S S
S
S S
HUB
S HUB
S S S
S/
S/H H
S S
S S
S/
S/H H S S
S S//H H S
S
S
S
STEMI: Indicatori di Aumentato Rischio
• >75 anni
P d M d
• Precedente IM eterosede
• Precedente CABG
• PAS <100 mmHg
• FC >100 b/min
• IMA anteriore/esteso
(↑ST >4 derivazioni)• TIMI risk score >5
Federazione Italiana di Cardiologia Federazione Italiana di Cardiologia Federazione Italiana di Cardiologia Federazione Italiana di Cardiologia Ital Heart J Suppl 2002; 3:1127
Ital Heart J Suppl 2002; 3:1127--1164 1164
PCI vs lysis: is timing (almost) everything?
PCI vs lysis: is timing (almost) everything?
15 15
absoluteabsolute
23 RCTs 23 RCTs
10 10
riskdifference in death (%) risk
difference in death (%)
N=7419
N=7419 for every 10 min delay to PCI: 1% reduction in for every 10 min delay to PCI: 1% reduction in
in death (%) in death (%)
mortality difference mortality difference
5 5
favors PCI favors PCI
0 0
a o s C a o s C
favors fibrinolysis
favors fibrinolysis
-5
-5 0 0 20 20 40 40 60 60 80 80 100 100
fibrinolysis fibrinolysis
P=0.006 P=0.006
20
20 40 40 60 60 80 80 100 100 0
0
PCI-related time delay (min) PCI-related time delay (min)
Nallamothu and Bates, 2003 Nallamothu and Bates, 2003
Modello di assistenza preospedaliera al paziente con infarto miocardico acuto al paziente con infarto miocardico acuto
Dolore toracico Dolore toracico
>20 min 118-TM ECG ST sopra o BBS
C id t b li i NO
Permane ST sopra dopo TNG s.l.
Alto rischio Considerare trombolisi
preospedaliera
NO
Invio alla UTIC più vicina SI
Lab di emodinamica SI
PTCA facilitata
Lab. di emodinamica con programma di
PTCA primaria immediatamente (<60 min) raggiungibile NO
SI
ALTO RISCHIO FC >100 bpm e PA <100 mmHg Edema polmonare
Sh k di
Allerta telefonico del laboratorio di
(<60 min) raggiungibile
SI Shock cardiogeno
ST sopra > 4 deriv.
TIMI risk score >5 Re-IMA eterosede IMA dopo CABG
Allerta telefonico del laboratorio di emodinamica ed invio per PTCA primaria
IMA dopo CABG
Documento di Consenso ANMCO-SIC, 2002
Come trasferire i suggerimenti delle gg Società Scientifiche alla realtà
territoriale?
territoriale?
l d ll’ f
• La rete per la gestione dell’infarto acuto rappresenta una opportunità straordinaria
• Bisogna però tenere conto di tutti gli elementi: profilo di rischio, tempo di
elementi: profilo di rischio, tempo di
insorgenza dei sintomi e tempo di trasporto
All’i f d ff l
• All’infartuato devono essere offerte tutte le possibilità terapeutiche: fibrinolisi (anche
d li ) PTCA PTCA di l i
preospedaliera), PTCA, PTCA di salvataggio
La gestione dell’IMA nella realtà territoriale g
• Come ottimizzare il difficile rapporto tra la miglior cura possibile e i ritardi più o meno evitabili?
• Fino a che punto ed in quali tempi è giustificato
• Fino a che punto ed in quali tempi è giustificato non somministrare terapie nell’ottica di un
trasferimento?
trasferimento?
• I dati della letteratura, favorevoli alle reti, si
applicano davvero a tutte le realtà e chi controlla che sia così?
GUSTO III: errori di dosaggio GUSTO III: errori di dosaggio
Mortalità a 24 ore
10 12
Mortalità a 24 ore
8 10
%
p < 0.001 p < 0.001
Dose corretta
4
%
6 co ettaDose
6.4
5 3
0 2
Dose sbagliata
2.7 1.3
5.3
0
r-PA t-PA
N = 9195 737 N = 3540 1294
Goodman S et al American College of Cardiology Meeting Marzo 2001
GUSTO III: errori di dosaggio GUSTO III: errori di dosaggio
Mortalità a 30 giorni
12
p = 0.003 p < 0.001
%
Dose corretta 8
10
10.7
11.4
p p
%
co ettaDose
2.7
4 6
7.0
5 3 Dose
sbagliata
0 2
5.3
N = 9195 737 N = 3540 1294
0
r-PA t-PA
Goodman S et al American College of Cardiology Meeting Marzo 2001
La morte improvvisa: un incubo anche per il cardiologo
cardiologo
• Solo il 10% dei soggetti che muoiono improvvisamente fuori dall’ospedale hanno un profilo di rischio alto
• La maggior parte dei test usati per gg p p
stabilire il profilo, da soli o in combinazione hanno una bassa accuratezza predittiva
iti i l t i di tti
positiva in alcune categorie di soggetti
• La pressione delle Autorità Regolatorie per limitare i costi può influenzare
particolarmente la scelta di apparecchiature ad alto costo (AICD)
ad alto costo (AICD)
Wellens H J J J Am Coll Cardiol 2004; 44: 1155
Sudden Cardiac Deaths Incidence and Total Events
and Total Events
I id (%/Y ) T t l E t (#/Y )
Overall Incidence in Adult Population
Incidence (%/Year) Total Events (#/Year)
p High Coronary Risk Sub-Group Any Prior
Any Prior
Coronary Event EF < 30%
Heart Failure SCD-HeFT
Out-of-Hospital
Cardiac Arrest Survivors Convalescent Phase
AVID - CASH
Convalescent Phase VT/VF After MI
30 20 10 5
2 1
0 0 100 200 300
MADIT-MUSTT
Myerburg RJ. Circulation. 1992;85(suppl I):I-2 – I-10.
(%) (x 1000)
Prevenzione della morte improvvisa: il difficile rapporto costo/beneficio
rapporto costo/beneficio
• La possibilità di predire, anche in categorie a rischio, quali soggetti andranno incontro all’evento e quali no è limitata
L it i i i l A t ità R l t i
• La situazione economica spinge le Autorità Regolatorie a suggerire di affinare le analisi in modo da limitare l’uso di apparecchiature costose
apparecchiature costose
• Fino a che punto l’attenersi alle evidenze ed ai
suggerimenti delle Società Scientifiche tutela il cardiologo di fronte al verificarsi di un evento catastrofico?
Risultati di costo
Risultati di costo--efficacia dell’ICD per efficacia dell’ICD per pazienti post
pazienti post--MI ad alto rischio MI ad alto rischio pazienti post
pazienti post MI ad alto rischio MI ad alto rischio
$100 000
$80.000
$100.000
Pazienti MADIT1 Terapia costosa
Altre terapie Conclusioni
$60.000
$44,300
$57,300
• La terapia con ICD è efficace in Terapia poco
costo -efficace
$20.000
$40.000
$16 900
$22,800
$28,400
$44,300
termini di costi per pazienti post- MI ad alto
rischio.
costo -efficace
Terapia costo- efficace
$0
$20.000 $16,900 Terapia costo-
efficace
8 anni ICD
ICD transvenoso
Captopril post-MI EF < 0,402
Candidato per trapianto
cardiaco o bypass coronarico2
Dialisi peritoneale3
1 Mushlin A. Circulation. 1998;97:2129-35.
2 Kupersmith J. Progress in Cardiovascular Diseases. 1995;37:307-46.
3 Kupperman M. Circulation. 1990;81:91-100.
coronarico
Alcuni problemi connessi alle aritmie di
i i ti
origine genetica
• Penetranza variabile (silent carriers)
• Possibilità di identificare situazioni a particolare
i hi ( t i i i i i i t i di
rischio (nuoto, suoni improvvisi, somministrazione di farmaci che allungano il QT)
• Connessione diretta tra un atto medico (ad es.
somministrazione di un farmaco) ed evento
Il cardiologo e la biologia molecolare
•
Sviluppo rapido di conoscenze con ricadute
•
Sviluppo rapido di conoscenze con ricadute probabilmente disuguali
• Disponibilità limitata di metodiche
diagnostiche complesse
Possibilità di prevenire la morte improvvisa
di t di i ti
mediante diagnosi genetica
• Identificazione di difetti genetici in individui
affetti (possibilità di stratificazione del rischio e di
t i ifi h )
terapie gene-specifiche)
• Diagnosi genetica in famigliari apparentemente g g g pp sani
• Diagnosi prenatale
Malignità “occasionale” di aritmie benigne
l b d d l
Il peggior incubo dei cardiologi
• 101 pazienti senza
di ti i
cardiopatia organica
• 16 casi di FV e/o
hi di i l
tachicardia ventricolare polimorfa
b l à d bl
• possibilità di ablazione
Noda T, Shimizu W et al J Am Coll Cardiol 2005; 46: 1288
FV iniziata da BEV originanti dal tratto di efflusso del VD g
Noda T, Shimizu W et al J Am Coll Cardiol 2005; 46: 1288
La prova ergometrica da sforzo La prova ergometrica da sforzo
1158 prove da sforzo in Ambulatori cardiologici della Toscana e dell’Umbria
Classe I Classe II Classe III
n. (%) 450
(38.9%) 608
(52.5%) 100
(8.6%)
Orsini E, Mazzuoli F et al Ital Heart J Suppl 2002; 3 (6): 624
La prova ergometrica da sforzo La prova ergometrica da sforzo
90
% 100
Esami utili
60 70 80
62.4
50 8
Esami utili
Esami
30 40 50
36.5
50.8
26.6 23
Esami patologici
0 10 20 30
13
23
0
Classe I Classe II Classe III
Orsini E, Mazzuoli F et al Ital Heart J Suppl 2002; 3 (6): 624
Rischi connessi al test da sforzo Rischi connessi al test da sforzo
• In casistiche non selezionate: mortalità < 0.01%, morbilità < 0.05% (1)
• Entro 4 settimane post-IMA: mortalità 0.03%, re-IMA o arresto cardiaco 0 09% (2)
arresto cardiaco 0.09% (2)
1) Stuart R J Ellestadt MH Chest 1980; 77: 94 1) Stuart R J, Ellestadt MH Chest 1980; 77: 94
2) Hamm L F, Crow R S et al Am J Cardiol 1989; 63: 1193
La prova ergometrica da forzo
Appropriatezza di alcune indicazioni comuni Appropriatezza di alcune indicazioni comuni
Ri di i t i d i l i i I
• Ricomparsa di sintomi dopo rivascolarizzazione: I
• Pazienti con angina instabile a basso rischio, entro 8-Pazienti con angina instabile a basso rischio, entro 8 12 ore se non più sintomatici: IB
P i ti i i t bil i hi di t
• Pazienti con angina instabile a rischio medio, entro 2-3 giorni se asintomatici IB
• Monitoraggio periodico di pazienti asintomatici ad alto rischio: IIB
• Monitoraggio periodico di pazienti asintomatici a basso rischio: III
ACC/AHA 2002 Guidelines Update for exercise testing: summary article Circulation 2002; 106: 1883
Il cardiologo e le linee-guida
• Questionario inviato nel 1996 a 174 cardiologi clinici
• Questionario inviato nel 1996 a 174 cardiologi clinici in New South Wales dopo la pubblicazione delle linee guida per il management della malattie coronariche guida per il management della malattie coronariche
• Pur approvando ed accogliendo le linee guida il 52%
“d’ d ” “ l t t d’ d ” l f tt
era “d’accordo” o “completamente d’accordo” sul fatto che le linee-guida sarebbe state male interpretate in caso di controversia
caso di controversia
Shah S, Ward J E et al Australian and New Zealand Journal of Medicine 1999; 29 (5): 678
Linee guida vs protocolli
• Le linee guida non sono direttive vincolanti ma solo loLe linee guida non sono direttive vincolanti ma solo lo strumento per l’esplicitazione delle alternative possibili (Ministero della Salute – Piano Nazionale Linee Guida) (Ministero della Salute – Piano Nazionale Linee Guida)
• I protocolli vanno invece intesi come regolamenti comportamentali, predefiniti e concordati
LaPalisse avrebbe suggerito LaPalisse avrebbe suggerito
•
Protocolli formalizzati e motivati Protocolli formalizzati e motivati
• Appropriatezza delle procedure
• Percorsi predisposti e condivisi (es.: Chest Pain Unit)
Pain Unit)
• Registrazione chiara nei documenti clinici di g
quanto è stato fatto/non fatto e delle ragioni
del comportamento
Huikuri H V, Castellanos A et al N Engl J Med 2001; 345: 1473