Bilancio
al 31.12.2020
INDICE
Organi di gestione e controllo 5
I 100 consiglieri dalla costituzione 7
Relazione sulla gestione 9
Bilancio e Nota Integrativa 55
Relazione dei Sindaci 193
Relazione della Società di Revisione 199
ORGANI DI GESTIONE E CONTROLLO
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente Vicentini Roberto
Vice Presidente Vicario Bruni Dario
Vice Presidente Maran Guglielmo
Consiglieri Bortolotti Vittorio
Buttazzoni Franco Fabian Massimiliano Meletti Maurizio Pascolo Silvano Sclausero Michela
COMITATO ESECUTIVO
Presidente Pascolo Silvano
Componenti Buttazzoni Franco
Fabian Massimiliano Sclausero Michela
COLLEGIO DEI SINDACI
Presidente del Collegio dei Sindaci Stellin Roberto Componenti del Collegio Sindacale Giamporcaro Mario
Tosatto Alex Sindaci supplenti Cordaro Gianluca
Minardi Roberto
DIREZIONE GENERALE
Direttore Generale Rozzino Sandro Vice Direttore Generale Paron Federico
REVISORE CONTABILE
KPMG S.p.A.
Andolsek Corrado Anese Sandro Baiutti Ivan Bazzo Mario Bolzicco Loris Bomben Angelo Borghello Gianfranco Bortolotti Vittorio Bronzi Fulvio Bruni Dario Busetto Giuseppe Busolini Luciano Buttazzoni Franco Casonato Giuseppe Cinausero Franco Cinelli Giovanna Citron Giuseppe Coppeto Nello Cosulich Sandra Danieli Luca Della Mea Sandro Della Mora Beppino Delonga Gino Di Giusto Antonio Di Maria Giovanni Dissabo Sergio Felli Silvia Ferrante Gianni Filippo Roberto Foraus Paolo Franco Luciano Franz Silvio Giacomini Lorenzo Giovannini Giorgio
Gobbato Egidio Gover Luciano Greatti Giovanni
Gregoris Giovanni Battista Kralj Maximilian
Kravina Antonio Leonardi Gino Leonardi Mario Magnaghi Gabriele Majcen Franco Maran Guglielmo Martino Luigi Miccoli Marisa Micoli Luigi Miconi Antonino Miorini Ugo Mittone Dario Montalbano Biagio Nonino Daniele Obici Amedeo Paravano Niveo Pascolo Silvano Passaro Alvino Patriarca Stefano Pellaschiar Elena Peloso Gaspari Eliodoro Pesamosca Claudio Piemonte Marino Pironti Cesare Pizzioli Primo Poles Florinda Quas Elio Ret Giorgio Ripotez Rita
Rivis Paolo Rossi Luciano Rossini Bruno Rupil Guido Salvagno Sergio Sanapo Luigi Sassetti Paolo Schiff Severino Sclausero Michela Scridel Ennio Semeraro Massimo Sgrazzutti Roberto Sguassero Tarcisio Sinibaldi Mario Smrekar Paolo Spinato Bruno Tassan Giovanni Tessarolo Giorgio Todesco Pierangelo Todesco Arduino Tondo Gioanni Trevisanut Mario Tribuson Libero Tudech Carlo Venudo Gianfranco Verrone Gianni Vicentini Roberto Vidoli Lucio Wolf Maria Luisa Zadro Aldo Zanetti Giovanni Zanzi Giovanni Battista Zuzzi Antonio
I 100 CONSIGLIERI
DALLA COSTITUZIONE
RELAZIONE SULLA
GESTIONE
RELAZIONE SULLA
GESTIONE
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Signori Soci,
in apertura informiamo che il CdA, in data 29 marzo 2021, ha determinato di avvalersi della possibilità di prorogare il termine ultimo per l’approvazione del bilancio 2020, ai sensi di quanto stabilito dal Decreto Milleproroghe (decreto legge 183/2020) che ha posticipato dal 30 aprile al 31 luglio 2021 il termine entro il quale possono essere tenute le assemblee sulla base dell’arti- colo 106 del D.L. “Cura Italia” n. 18 del 17 marzo 2020.
Abbiamo chiuso il bilancio 2019 nel mezzo di una Pandemia senza precedenti, consapevoli che l’esercizio 2020 non sarebbe stato facile soprattutto perché uscivamo da un lockdown difficile per il sistema economico e produttivo nazionale e regionale.
In uno scenario già non favorevole per l’attività dei confidi in generale con la disintermediazione del Fondo di Garanzia ci sia- mo ritrovati a convivere con gli effetti devastanti della diffusione dell’epidemia da Covid-19 con conseguenze ancora oggi dif- ficili da valutare.
Diventa difficile riassumere in una relazione quanto accaduto nel corso di questo ultimo anno e i programmi del nostro Confidi che fin da subito si è attivato a sostegno delle PMI del territorio.
Confidimprese FVG si è adattato a tutti questi cambiamenti con molta flessibilità, riorganizzando la modalità di lavoro con- sentendo a tutto il personale di operare in totale sicurezza in quanto oltre il 60% del personale ha usufruito della modalità di telelavoro e diminuendo ancor più i tempi di evasione delle pratiche avendo previsto da fine marzo a metà maggio 2020 riu- nioni consiliari settimanali che si sono aggiunte alle già settimanali delibere del Comitato Esecutivo. Così è proseguita l’attivi- tà volta ad agevolare l’accesso al credito senza subire interruzioni nemmeno nel periodo del lockdown tutelando la salute dei propri dipendenti e collaboratori e riuscendo ad evadere in tempi brevi le numerose domande di garanzia e di adesione per- venute da Voi Soci.
È indubbio che l’impatto sull’economia dell’attuale Pandemia è stato condizionato da diversi fattori: uno shock dell’offerta do- vuto alla perturbazione delle catene di approvvigionamento, uno shock della domanda determinato da una minore domanda da parte dei consumatori, l’effetto negativo dell’incertezza sui piani di investimento e l’impatto sulla liquidità per le imprese, sia quelle solvibili che meno solvibili. Va detto che stiamo vivendo una crisi senza precedenti che si abbatte sul mondo delle PMI con effetti diversi, in quanto per alcuni settori le conseguenze saranno devastanti mentre alcuni comparti potrebbero addirittu- ra beneficiare di questa Pandemia. Basti pensare che la perdita del prodotto interno lordo italiano è stata per il 2020 del -8.9%.
Il 2020 è stato un coacervo di normative adottate a livello europeo, nazionale e regionale per far fronte alla grave situazione sanitaria ed economica conseguente all’evolversi del Covid-19. Sono stati messi in campo interventi senza precedenti a soste- gno delle famiglie e delle imprese. Il Governo italiano fra i diversi interventi ha esteso la Cassa Integrazione e ha dato un forte sostegno alla liquidità attraverso le moratorie sui debiti e l’intervento notevole sul Fondo di Garanzia e sulla SACE.
Va detto però che i diversi interventi varati dal Governo sono stati concentrati molto sulle Banche e sul Fondo di Garanzia per le PMI incentivando l’uso della garanzia pubblica e sottovalutando i confidi.
Interventi a supporto dell’economia introdotti a livello europeo
Per aiutare l’economia dell’UE e le iniziative dei diversi Stati membri nell’attuale situazione, la Commissione Europea ha dun- que adottato, il 19 marzo 2020, un Quadro di riferimento temporaneo per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’at- tuale emergenza del Covid-19 volto a consentire agli Stati membri di approntare misure di sostegno alle imprese duramente colpite dalla crisi, sfruttando la flessibilità massima prevista dalle norme sugli aiuti di Stato. Il quadro è stato successivamente modificato, integrato e prorogato nella sua operatività.
Il 2 Aprile l’EBA ha pubblicato le linee guida finalizzate a disciplinare la gestione in termini di classificazione e qualità del cre- dito dei prestiti che beneficiano di moratorie concesse per fronteggiare l’emergenza Covid-19. In particolare, per tali tipologie di esposizioni è concessa una maggiore flessibilità nell’ambito della classificazione a deteriorato, in linea con quanto previsto
dalle precedenti Linee Guida EBA sugli NPL. L’EBA ha di fatto confermato quanto dettagliato nella nota di chiarimenti pubbli- cata il 25 marzo, nella quale si specificava che le moratorie concesse in risposta allo shock Covid-19 non comportano un’auto- matica classificazione dell’esposizione a default o a forbearance, né determinano necessariamente un significativo incremento del rischio ai fini della stage allocation IFRS 9.
Interventi a supporto dell’economia introdotti dal Governo italiano
Il Governo è intervenuto a sostegno delle condizioni finanziarie delle famiglie e delle imprese dapprima con il D.L. n. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia), successivamente con il D.L. n. 23 dell’8 aprile 2020 (Decreto Liquidità), il D.L. n. 34 del 19 maggio (De- creto Rilancio) e il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (Decreto Agosto).
Tra i numerosi interventi di sostegno economico alle imprese previsti nei decreti succitati ricordiamo:
- il sostegno alla liquidità;
- la procedura di accesso rapido per le piccole e medie imprese al Fondo di garanzia;
- la sospensione dei pagamenti delle forniture dei servizi come gas ed energia elettrica;
- la sospensione dei termini degli adempimenti societari;
- sostegno alla patrimonializzazione e contributi a fondo perduto;
- sostegno all’export e all’internazionalizzazione;
- la proroga al 2021 delle misure previste dal codice della crisi di impresa.
Il Decreto Liquidità dell’8 aprile ha anticipato la scadenza prevista al 31/12/2020 della Lettera r che consentiva di limitare l’ac- cesso al Fondo Centrale di Garanzia per le pratiche da Euro 25.001 a Euro 175.000 al solo intervento in controgaranzia dei con- fidi sulla base di quanto previsto nell’art. 18 comma 1 lettera R del Dlgs 112/1198 (“Decreto Bassanini”).
Con riguardo al Fondo di garanzia PMI, l’articolo 13 del D.L. n. 23/2020 ha introdotto, fino al 30 giugno 2021, un potenziamento e un’estensione dell’intervento del Fondo, in deroga alla disciplina ordinaria.
Il periodo di operatività della misura è stato prorogato dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021 dalla legge di bilancio 2021 (L.n.
178/2020, art. 1, co. 244). Per le PMI il programma è gestito dal Fondo di Garanzia, la cui operatività è stata estesa anche nei confronti delle imprese con un numero di addetti fino a 499. La quota del finanziamento coperto dalla garanzia pubblica è in- nalzata al 90 per cento e per talune categorie di finanziamenti raggiunge il 100 per cento. Per le grandi imprese la garanzia è fornita tramite la SACE, i cui compiti sono ridefiniti, e per la quasi totalità delle imprese la copertura è anche in questo caso pari al 90 per cento.
In tale quadro assumono particolare rilievo gli interventi a sostegno della liquidità del tessuto economico produttivo, fortemen- te potenziati dal citato D.L. n. 23/2020. Tale ultimo provvedimento ha da un lato modificato e dall’altro implementato le misure straordinarie e transitorie introdotte dal D.L. n. 18/2020. Ciò anche grazie al nuovo quadro regolatorio degli aiuti di Stato, “Sta- te Aid Temporary Framework” della Commissione UE, nel frattempo intervenuto. La Commissione europea, il 14 aprile 2020, ha autorizzato i regimi di aiuti straordinari a sostegno della liquidità delle imprese previsti dal D.L. n. 23/2020.
La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020) ha poi prorogato alcune misure emergenziali al 30 giugno 2021, in ragione dell’esten- sione a tale data del Quadro europeo temporaneo sugli aiuti di Stato.
Le difficoltà originate alle imprese dalla Pandemia e le consistenti novità finanziarie e di garanzia diretta del Fondo di Garanzia, rese operative con i Decreti del 17 marzo e dell’8 aprile 2020, hanno generato complesse dinamiche operative.
Le quasi automatiche proroghe di scadenza e moratorie rate al 30 settembre 2020, poi prorogate al 31 gennaio 2021 dal De- creto Agosto e nuovamente ri-prorogate al 30 giugno 2021 dalla Legge finanziaria 2020, hanno causato nel 2020 un sensibile calo nella presentazione dei rinnovi delle garanzie su affidamenti a breve termine di “ordinaria” liquidità, quali Anticipi su cre- diti e aperture di credito in Conto corrente. Questo calo è comunque stato parzialmente compensato dalla domanda di nuovo credito conseguente alle carenze di liquidità originate dal Covid-19, con garanzia tutta a valere sui fondi speciali del Confidi.
In tema di confidi:
- con il Decreto Rilancio è stato permesso ai confidi vigilati da Banca d’Italia di superare il vincolo della “residualità” esi- stente, consentendo di erogare finanziamenti diretti alle imprese, sotto qualsiasi forma. I confidi vigilati potevano con- cederli in una misura pari ad un massimo del 20% dell’attivo ponderato, oggi, grazie al Decreto Rilancio, è possibile am- pliare l’operatività fino al 49%.
- Il D.L. n. 23/2020 interviene con misure transitorie per la patrimonializzazione, nonché con misure strutturali subordinate all’autorizzazione delle Commissione UE. In base a quanto introdotto in sede di esame parlamentare, ai confidi si ricono- sce - previa autorizzazione UE – di imputare al fondo consortile, al capitale sociale, o ad apposita riserva, i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali costituiti da contributi pubblici, con esclusione di quelli derivanti dalle attribuzioni an- nuali di cui alla L. n. 108/1996, esistenti alla data del 31 dicembre 2019 (articolo13).
Interventi a supporto dell’economia introdotti dalla Regione Friuli Venezia-Giulia e dalle Camere di Commercio regionali
A queste misure nazionali si sono aggiunte le misure attivate dalla Regione FVG e dalle Camere di Commercio regionali.
Infatti, a livello regionale diversi sono stati gli interventi deliberati dalla Regione FVG, che ha emanato alcune delibere in appli- cazione della legge regionale 3/2020 (prime misure urgenti per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19). Nei prov- vedimenti vengono stabiliti i nuovi criteri e le nuove modalità per la concessione dei finanziamenti agevolati e delle garanzie a favore delle imprese danneggiate dalla crisi economica, conseguente all’emergenza da Coronavirus, alla luce delle normative intervenute a livello europeo. Tra le principali novità segnaliamo le delibere della Giunta Regionale che danno la possibilità di utilizzare anche per le esigenze pandemiche risorse già “in casa”, quali i fondi Crisi Popolari Venete e Sistema casa.
La Regione FVG ai sensi della Legge Regionale n. 3 del 12 marzo 2020 e della deliberazione della Giunta regionale del 27 marzo 2020 ha assegnato allo scrivente Confidimprese FVG risorse per un importo pari a Euro 1.738.969 (su 4 milioni per il Sistema re- gionale dei confidi) di cui Euro 1.652.020 destinati alla concessione di garanzie ed Euro 86.949 destinati alla concessione delle contribuzioni integrative a favore delle imprese danneggiate dalla crisi economica conseguente all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Successivamente con la Legge Regionale n.22 del 6 novembre 2020 art. 2 comma 11 la Regione FVG ha concesso la possibilità di utilizzo della totalità di tali risorse assegnate ai confidi per l’abbattimento fino all’80% dell’importo delle com- missioni di garanzia rilasciate a favore delle imprese danneggiate dalla crisi economica da Covid-19 aventi sede legale od ope- rativa nel territorio regionale. Il Confidi ha deciso di usufruire di questa possibilità.
Le stesse Camere di Commercio di Pordenone - Udine e Venezia Giulia hanno promosso due distinti bandi camerali relativi alla concessione e contestuale erogazione di contributi per la richiesta di garanzia al credito straordinario per emergenza Covid-19 per le PMI del territorio regionale.
Lo stesso Confidimprese FVG, come dicevamo in apertura, si è prontamente attivato con tutta una serie di misure volte a fron- teggiare la Pandemia, come ampiamente descritto nella Sezione 4 - Parte A Politiche Contabili della Nota Integrativa a cui si fa rimando.
Qui ricordiamo solo che tra le principali iniziative per contrastare gli effetti economico e sociali derivanti dalla Pandemia da Co- vid-19 Confidimprese FVG ha adottato fin da subito e confermato anche per il 2021 la gratuità della concessione delle morato- rie, l’aumento della percentuale di garanzia concedibile all’80% e interventi con garanzia Confidi al 100% come consentito pre- visto dal Decreto Liquidità. Complessivamente le scelte adottate hanno comportato un risparmio da marzo a dicembre 2020 per le imprese socie di circa 600.000 Euro per commissioni di garanzia.
Confidimprese FVG ha così assunto consapevolmente un rilevante sforzo economico nell’ottica di sostegno mutualistico del tessuto produttivo regionale e a vantaggio dei nostri oltre 14.100 Soci.
La solidità del Confidi, unitamente agli interventi già assunti dalla Regione e dalle CCIAA regionali nel corso del 2020 che ci au- spichiamo possano essere riproposti nel corso del 2021 considerato il procrastinarsi dell’epidemia con ripercussioni notevoli sul- la possibilità delle Pmi di accedere al credito, ci permette di affrontare gli sfidanti impegni propostici dalla delicata situazione economica causata dal coronavirus. La mancanza di contributi regionali ordinari 2020 da parte della Regione FVG ha compor-
tato l’utilizzo da parte del Confidi di parte del Fondo perdite future su garanzie a copertura del Portafoglio garanzie in essere.
Anche quest’anno il Confidi ha prestato la massima attenzione alla gestione del credito deteriorato mantenendo un grado di copertura di oltre il 73%. Questo non solo in aderenza alle chiare richieste di Banca d’Italia, ma ancora di più per garantire so- lidità e futuro al Confidi.
Il Bilancio che viene sottoposto alla Vostra approvazione è stato redatto seguendo i principi contabili internazionali IAS (Inter- national Accounting Standards), che devono essere seguiti dal nostro Confidi, vigilato da Banca d’Italia, in continuità con i cri- teri precedentemente adottati.
Il bilancio dell’esercizio 2020, che il Consiglio di Amministrazione va ora a sottoporre alla Vostra attenzione ed approvazione, evidenzia un risultato negativo di Euro 836.454.Tale risultato d’esercizio è stato influenzato in particolare dalle scontistiche che il Confidi ha messo in atto nel corso dell’anno oltre alla gratuità applicata a tutte le proroghe e moratorie concesse ai sensi del D.L. Cura Italia per sostenere l’attività delle piccole e medie imprese che, come sappiamo, hanno dovuto affrontare note- voli difficoltà in ordine all’accesso al credito.
Diventa quindi ancora più fondamentale il ruolo ricoperto dai confidi nell’era post Covid, in quanto vi sarà sempre più la ne- cessità di sostenere le imprese nella ripartenza economica e in modo veloce e snello. I confidi avranno il compito di diventare complementari e alternativi rispetto al sistema bancario e a quello dei fondi pubblici, decongestionando il Sistema creditizio sostenendo le imprese e supportandole nel rapporto con le Banche.
Per raggiungere questo obiettivo diventa fondamentale sempre di più il sostegno e il coinvolgimento attivo del mondo dei con- fidi da parte soprattutto della Regione e degli Enti Camerali del FVG e la collaborazione delle Associazioni di categoria.
I NUMERI PIÙ SIGNIFICATIVI
Anticipiamo, come sempre, i principali dati dell’esercizio che svilupperemo successivamente con ampio dettaglio.
Anno Soci Garanzie in essere Patrimonio netto Commissioni (1) Risultato netto
2018 13.750 156.754.930 26.147.957 2.986.201 (843.050)
2019 14.000 166.158.129 31.774.658 3.497.951 603.564
2020 14.077 178.089.976 31.377.902 2.594.400 (836.454)
(1) di garanzia e di adesione, comprensive dei risconti passivi.
Nel corso dell’esercizio considerato Confidimprese FVG ha ottenuto una ulteriore espansione della base sociale, registrando un aumento netto di 77 Soci, pari ad un +0,55%.
Il Patrimonio Netto ammonta al 31.12.2020 ad Euro 31.377.902, in lieve diminuzione rispetto al dato 31.12.2019 in conseguenza del risultato netto registrato.
Le Commissioni di adesione e garanzia riconosciute dai Soci e beneficiari della garanzia ammontano, dopo il risconto IAS, ad Euro 2.594.400 con un decremento di Euro 903.551 (-25.83%) rispetto al 2019, di cui per commissioni garanzia Euro 2.528.847 e adesioni Euro 65.554.
L’attività di concessione di garanzia nel corso del 2020 ha registrato un decremento del -16% degli affidamenti garantiti e dell’8% del rischio assunto.
Flusso Affidamenti garantiti nel corso dell’esercizio
Area
2020 2019
N. Finanzia-
menti N. Soci Importo affidato
Rischio concesso
N. Finanzia-
menti N. Soci Importo affidato
Rischio concesso
Pordenone 700 374 40.616.288 25.310.378 986 433 54.702.326 31.449.952
Trieste 463 299 30.847.466 18.158.433 690 396 35.359.230 18.892.715
Udine 1.684 1.042 100.381.578 60.771.063 2.312 1.128 114.691.219 62.476.340
Totale 2.847 1.715 171.845.332 104.239.874 3.988 1.957 204.752.776 112.819.007
Stock Affidamenti garantiti al 31.12
Area
2020 2019
N.Finanzia-
menti N.Soci Importo affidato
Rischio concesso
N.Finanzia-
menti N.Soci Importo affidato
Rischio concesso
Pordenone 1.713 888 82.756.481 46.902.776 1.889 991 85.880.356 45.424.706
Trieste 1.181 725 56.555.506 30.677.511 1.354 809 57.763.363 30.312.013
Udine 4.230 2.341 180.676.074 100.509.689 4.553 2.432 175.361.784 90.421.410 Totale 7124 3954 319.988.061 178.089.976 7.796 4.232 319.005.502 166.158.129
Anche nell’ultimo triennio il Confidi ha cercato di mantenere alto il livello di mutualità accordata nell’erogazione di garanzia, comportamento reso possibile da un patrimonio consistente, accumulato nel passato grazie a risultati di esercizio favorevoli ed ai conferimenti Regionali.
Per mantenere un alto livello di mutualità è assolutamente imprescindibile, a nostro avviso, che la Regione continui a soste- nere i confidi nell’esercizio della loro attività, alla quale è riconosciuta grande rilevanza sociale anche dall’Ente pubblico. La mi- sura dell’intervento Pubblico individua, quindi, il livello di mutualità che il Confidi può sostenere senza depauperare il proprio Patrimonio.
Nella seguente tabella indichiamo i contributi pubblici ricevuti nel 2020:
Contributi pubblici ricevuti nel 2020
Regione FVG covid-19 per abbattimento commissionale 1.738.969
Mise prevenzione usura 269.237
Totale 2.008.206
Va sottolineato che il contributo regionale per Euro 1.738.969 assegnatoci lo scorso mese di aprile non è relativo al contributo ordinario ma, come detto, è relativo all’utilizzo di tali risorse in conto abbattimento commissioni. Infatti, con la Legge Regiona- le n. 22 del 6 novembre scorso la Regione FVG ne ha ampliato l’utilizzo a tutto il 1,7 milione per l’abbattimento commissionale a discrezione di ciascun confidi. Il Confidimprese FVG ha quindi predisposto e reso operativo il prodotto Covid Restart con l’ab- battimento commissionale dell’80% grazie all’utilizzo dei suddetti fondi Regionali.
Ricordiamo che solo il Contributo Regionale ordinario può essere utilizzato a copertura di tutto il Portafoglio garanzie; gli altri - importanti - fondi a destinazione vincolata coprono solo le garanzie specifiche erogate a valere sui medesimi. Pertanto per il 2020, non avendo ricevuto alcun contributo ordinario, il Confidimprese FVG - come già accennato - ha parzialmente utilizzato a copertura del portafoglio garanzie il fondo perdite future su garanzie.
PRINCIPALI VARIAZIONI DI BILANCIO E RETTIFICHE
Il Consiglio di Amministrazione intende quindi relazionarVi in merito alla gestione dell’esercizio 2020 e in relazione alle princi- pali poste che hanno originato la perdita di esercizio di Euro 836.454 rispetto al risultato 2019, da imputarsi principalmente alle variazioni riportate nella seguente tabella.
VOCE 2020 2019 Scostamento
40. Commissioni attive 2.594.400 3.497.951 (903.551)
110. Utile/perdita da cessione riacquisto di attività finanziarie
valutate al FVTPL (300.405) 922.139 (1.222.544)
160. Spese amministrative (4.050.134) (3.725.078) (325.056)
Il Confidimprese FVG fin da subito si è prodigato per il sostegno mutualistico del tessuto produttivo regionale, assumendosi un rilevante sforzo economico nel non chiedere alcuna commissione di garanzia per gli oltre 59 milioni di moratorie e proroghe concesse nel corso del 2020 e per aver applicato fin da subito scontistiche sulle linee Covid-19 del 50% del costo commissio- nale senza beneficiare di alcun contributo.
Rettifiche / riprese di valore / accantonamenti netti
2020 2019 2018
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di crediti di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (su sofferenze escusse e perdite non coperte dal fondo)
99.633 354.212 (368.614)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri a impegni e
garanzie rilasciate (2.347.857) (1.192.385) (2.553.726)
Totali (2.248.224) (838.173) (2.922.340)
Le rettifiche evidenziano rispetto all’esercizio precedente un maggior fabbisogno di Euro 1.410.050 in quanto si è tenuto conto della maggior rischiosità delle imprese a seguito dello shock da Covid-19 anticipando prudenzialmente gli effetti che si avranno una volta che saranno terminate le misure governative messe in atto per fronteggiare la Pandemia.
Per maggiori dettagli sull’argomento si rimanda alla Nota Integrativa.
In chiusura di questa anticipazione ci fa piacere confermare che anche nel corso del 2020 e nei primi mesi del 2021 abbiamo riscontrato buoni rapporti con tutti i portatori di interesse che sono coinvolti nella nostra attività: la Regione Friuli Venezia Giu- lia, le Camere di Commercio e tutte le Istituzioni, le Associazioni di categoria e quelle dei Dottori e Ragionieri commercialisti, e per finire, ma non per ultime, le Banche convenzionate con le quali è comune lo sforzo di conciliare difesa di interessi di parte e condivisione di progetti di finanziamento e garanzia.
Siamo ben consapevoli della enorme rilevanza degli effetti della Pandemia sulle imprese e, di conseguenza, in un certo qual modo, anche sul nostro Confidi per il 2021 considerati gli scenari internazionali e nazionali per il 2021 che andiamo ad esami- nare nel proseguo.
LO SCENARIO MACROECONOMICO
Economia internazionale
Anche se le recenti approvazioni di vaccini hanno alimentato le speranze di un’inversione di tendenza nella Pandemia nel cor- so di quest’anno, nuove ondate e nuove varianti del virus destano preoccupazioni per le prospettive. In un contesto di estre- ma incertezza, l’economia globale dovrebbe crescere del 5,5% nel 2021 e del 4,2% nel 2022. La previsione per il 2021 riflette le aspettative di un rafforzamento dell’attività alimentato dal vaccino nel corso dell’anno e un ulteriore sostegno politico in al- cune grandi economie.
La ripresa della crescita prevista per il 2021 segue il crollo del 2020, che ha avuto un forte impatto negativo su donne, giovani, poveri, lavoratori informali e coloro che lavorano in settori ad alta intensità di contatto. La contrazione della crescita globale per il 2020 è stimata a -3,5%, riflettendo uno slancio nella seconda metà del 2020 che consentirebbe di compensare parzial- mente il calo del primo semestre.
Si prevede che la forza della ripresa varierà significativamente da paese a paese, a seconda dell’accesso agli interventi medi- ci, dell’efficacia del sostegno politico, dell’esposizione alle ricadute transfrontaliere e delle caratteristiche strutturali all’ingres- so della crisi.
Le azioni di politica economica e monetaria dovrebbero garantire un sostegno efficace fino a quando la ripresa non sarà sal- damente avviata, con un’enfasi sull’avanzamento degli imperativi chiave di aumentare la produzione potenziale, assicurare una crescita partecipativa che benefici tutti, e accelerare la transizione verso una minore dipendenza dal carbonio. Come no- tato nel World Economic Outlook (WEO) dell’ottobre 2020, una spinta agli investimenti verdi accoppiata a prezzi del carbonio inizialmente moderati ma in costante aumento produrrebbe le necessarie riduzioni delle emissioni, sostenendo al contempo la ripresa dalla recessione pandemica.
Una forte cooperazione multilaterale è necessaria per portare la Pandemia sotto controllo ovunque. Tali sforzi includono ac- celerare l’accesso ai vaccini per tutti i paesi, assicurando la distribuzione universale degli stessi e facilitando l’accesso alle te- rapie a prezzi accessibili per tutti. Molti paesi, in particolare le economie in via di sviluppo a basso reddito, sono entrati nella crisi con un debito elevato che è destinato ad aumentare ulteriormente durante la Pandemia. La comunità globale dovrà con- tinuare a lavorare a stretto contatto per assicurare un accesso adeguato alla liquidità internazionale per questi paesi. Dove il debito sovrano è insostenibile, i paesi idonei dovrebbero lavorare con i creditori per ristrutturare il loro debito secondo il qua- dro comune concordato dal G20.
Gli ultimi dati disponibili relativi a novembre 2020 segnalano che gli scambi internazionali sono cresciuti del +2,1% su base mensile (+1,5% su base annua). Sempre a novembre, il tasso di variazione medio sui 12 mesi del commercio mondiale è risul- tato pari al -5,4%.
La produzione industriale, sempre a novembre 2020, ha mostrato una variazione del +0,1% rispetto allo stesso mese del 2019.
Il tasso di variazione medio mensile degli ultimi 12 mesi è risultato pari al -4,2%.
Nel quarto trimestre del 2020 il PIL cinese è cresciuto del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, in accelerazione rispetto al trimestre precedente (+4,9%).
Sul fronte dei prezzi, con la rilevazione di dicembre 2020 si registra un +0,2% su base annuale (-0,5% nel mese precedente).
Nel quarto trimestre del 2020 il PIL statunitense ha registrato una variazione del -2,5% rispetto allo stesso trimestre dell’an- no precedente. L’inflazione al consumo a dicembre 2020 ha registrato una variazione annuale pari a circa il +1,3%, in lieve au- mento rispetto al mese precedente (+1,2%).
Area Euro e Italia
Nel quarto trimestre del 2020 il PIL dell’area dell’Euro ha registrato una discesa pari al -0,7% rispetto al trimestre precedente e pari al -5,1% se confrontato con lo stesso trimestre dell’anno precedente. All’interno dell’area, nello stesso trimestre, la Fran- cia ha registrato una variazione tendenziale pari a -5%. Il dato della Germania era pari a -3,9% (-4% nel trimestre precedente).
A novembre 2020 la produzione industriale nell’area dell’Euro è in calo del -0,7% rispetto a dodici mesi prima. I dati relativi ai principali paesi dell’area dell’Euro, disponibili per il mese di dicembre 2020, indicano che la produzione congiunturale è in lieve calo: in Francia si è registrata una flessione, rispetto a dodici mesi prima, pari al -3%; in Germania la produzione è in calo del -0,7% rispetto a dodici mesi prima. A novembre, i nuovi ordinativi manifatturieri nell’area dell’Euro sono scesi del -4% in termini tendenziali; positivo invece il dato della Germania, +6,8%, per la quale è disponibile anche il dato di dicembre, che è anch’es- so positivo: +6,4%.
Le vendite al dettaglio nell’area dell’Euro, a dicembre 2020, sono aumentate del +0,3% in termini tendenziali e del +2% su ba- se congiunturale. Nello stesso mese in Germania si è registrato un calo delle vendite a livello tendenziale del -1,1% (+8,1% nel mese precedente); mentre in Francia sono salite del +8,9% (-12% nel mese precedente).
L’indice di fiducia delle imprese, a gennaio 2021, nell’area dell’Euro ha registrato un valore pari a -5,9, in Germania è pari a -1,9 e in Francia è pari a -12,1. L’indice di fiducia dei consumatori, nello stesso mese, nell’area dell’Euro era pari a -15,5, in Germania a -14 e in Francia a -14,5.
A dicembre 2020, nell’area dell’Euro il tasso di disoccupazione è pari all’8,3%. Il tasso di occupazione nel terzo trimestre 2020 è salito al 66,8%, rispetto al 67,9% di un anno prima.
L’inflazione nell’area dell’Euro, a dicembre 2020, è pari al -0,3%, rispetto al +1,3% di dodici mesi prima; anche la componente
“core”, depurata dalle componenti più volatili, è positiva e pari a +0,4%, in calo rispetto al +1,4% di un anno prima.
Nel quarto trimestre del 2020 il prodotto interno lordo è sceso del -6,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, ovvero agricoltura, silvicoltura e pesca, industria e servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.
A dicembre 2020 l’indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario risulta in calo del -2% in termini ten- denziali; si registra un calo anche in termini congiunturali del -0,2%. Gli indici dei singoli comparti hanno registrato le seguenti variazioni tendenziali: i beni energetici -0,5%; i beni di consumo -7,8%; i beni intermedi +3,7% e i beni strumentali -1,6%.
I nuovi ordinativi manifatturieri, a novembre 2020, sono saliti del +5,3% in termini tendenziali. Le vendite al dettaglio a dicem- bre sono diminuite a livello tendenziale del -7,9%.
Gli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese permangono su valori molto negativi anche nel mese di gennaio. L’indice di fiducia dei consumatori è passato da -15,9 rispetto al -12 di un anno prima; negativa anche la fiducia delle imprese che è pas- sata da -10,2 rispetto al -5,2 di un anno prima.
Il tasso di disoccupazione, a dicembre 2020, è diminuito al 9%, rispetto al 9,6% di dodici mesi prima. Sempre a dicembre, la di- soccupazione giovanile, nella fascia di età 15-24 anni, è salita al 29,7%, rispetto al 28,4% di un anno prima. Il tasso di occupa- zione è lievemente diminuito rispetto al mese precedente al 58%, rispetto al 58,9% di un anno prima.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo, a dicembre 2020, è salito pur mantenendosi in zona negativa e si è attestato al -0,2%; anche la componente “core” (al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici) è risalita attestandosi allo 0,4%.
POLITICA MONETARIA E MERCATI FINANZIARI
La Politica Monetaria
La Federal Reserve, nella riunione di gennaio 2021, ha confermato la propria politica monetaria. I tassi sono quindi rimasti in- variati tra lo 0 e lo 0,25%. La banca centrale statunitense ha confermato che manterrà i tassi di interesse a questi livelli fino a quando l’economia non avrà raggiunto la piena occupazione e il tasso di inflazione non si stabilizzerà al 2% nel lungo termi- ne. Inoltre, la FED continuerà ad aumentare gli acquisti di titoli di Stato ad un ritmo di almeno 80 miliardi di dollari al mese.
Il 21 gennaio 2021 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha confermato i tassi di interesse: il saggio di riferimento resta fermo a zero mentre quello sui depositi è negativo e pari a -0,5%.
Il Consiglio direttivo proseguirà gli acquisti nell’ambito del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di Euro. Esso condurrà gli acqui- sti netti di attività nell’ambito del PEPP almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Il Consiglio direttivo ha inoltre deciso che gli acquisti netti nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di Euro.
La BCE intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento del- la BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomoda- mento monetario.
Infine, il Consiglio direttivo continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. In parti- colare, la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT-III) resta per le banche una fonte di finanziamento interessante, a sostegno del credito bancario alle imprese e alle famiglie.
I Mercati finanziari
Il tasso benchmark sulla scadenza a 10 anni è risultato, nella media di dicembre, pari allo 0,93% negli USA, allo -0,57% in Ger- mania e allo 0,54% in Italia (sempre in Italia era l’1,29% dodici mesi prima). Lo spread tra il rendimento sul decennale dei titoli di Stato italiani e tedeschi è risultato pari, dunque, a 112 punti base.
I financial bond, sulla base delle indicazioni fornite dall’indice Merrill Lynch, hanno mostrato nella media di dicembre un rendi- mento pari allo 0,37% nell’area dell’Euro (0,43% nel mese precedente) e al 1,59% negli Stati Uniti (1,68% nel mese precedente).
Nel mese di novembre 2020 le emissioni lorde di titoli di Stato sono ammontate a 37,9 miliardi di Euro (29,5 miliardi nello stes- so mese dell’anno precedente; 529 miliardi nei primi 11 mesi del 2020 che si confrontano con 401,5 miliardi nello stesso perio- do del 2019), mentre le emissioni nette si sono attestate a -9,6 miliardi (+3,3 miliardi nello stesso mese dell’anno precedente;
+157,1 miliardi nei primi 11 mesi del 2020 che si confrontano con 71,6 miliardi nello stesso periodo del 2019).
Le emissioni lorde di corporate bonds sono risultate pari a 7,6 miliardi di Euro (27,6 miliardi nello stesso mese dell’anno pre- cedente; 84,9 miliardi nei primi 11 mesi del 2020 che si confrontano con 110,4 miliardi nello stesso periodo del 2019), mentre le emissioni nette sono ammontate a -2,7 miliardi (21 miliardi nello stesso mese dello scorso anno; -3,5 miliardi nei primi 11 mesi del 2020 che si confrontano con 19,4 miliardi nello stesso periodo del 2019).
Le emissioni lorde di obbligazioni bancarie sono ammontate a 3,5 miliardi di Euro (4,1 miliardi nello stesso mese dell’anno pre- cedente; 65,2 miliardi nei primi 11 mesi del 2020 che si confrontano con 84,9 miliardi nello stesso periodo del 2019), mentre le emissioni nette sono risultate pari a -97 milioni (0,8 miliardi lo stesso mese dell’anno precedente; -17,8 miliardi nei primi 11 mesi del 2020 che si confrontano con 3,1 miliardi nello stesso periodo del 2019).
Nel mese di dicembre 2020 il Dow Jones Euro Stoxx (indice dei 100 principali titoli dell’area dell’Euro per capitalizzazione) è sce- so del -5,1% su base annua, il Nikkei 225 (indice di riferimento per il Giappone) è salito del +13,3% sempre su base annua e lo Standard & Poor’s 500 (indice di riferimento per gli Stati Uniti) è salito del +16,3%.
In Europa il Cac40 (l’indice francese) è sceso, su base annua, del -6,4%; il Ftse100 della Borsa di Londra è sceso del -12,2%, il Dax30 (l’indice tedesco) è salito del +1,8% e il Ftse Mib (l’indice della Borsa di Milano) è sceso del -6%.
I principali mercati della New Economy hanno registrato, nel 2020, una crescita. Il TecDax (l’indice tecnologico tedesco) è salito del +3,6%, il CAC Tech (indice tecnologico francese) è salito del +16,4% e il Nasdaq è salito del +43,7%.
A dicembre, con riferimento specifico all’Italia, la capitalizzazione complessiva del mercato azionario era pari a 554 miliardi di Euro, in calo di 76 miliardi rispetto ad un anno prima. La capitalizzazione del settore bancario italiano a dicembre è scesa a 76,4 miliardi, con un calo di -24 miliardi rispetto a 12 mesi prima.
IL SISTEMA BANCARIO
(1)La raccolta bancaria
Secondo le prime stime del SI-ABI a dicembre 2020 la raccolta da clientela del totale delle banche operanti in Italia – rappre- sentata dai depositi a clientela residente (depositi in c/c, depositi con durata prestabilita al netto di quelli connessi con opera- zioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine; i depositi sono al netto delle operazioni con controparti centrali) e dalle obbligazioni (al netto di quelle riacquistate da banche) – era pari a 1.955 miliardi di Euro in cre- scita del 7,8% rispetto ad un anno prima.
In dettaglio, i depositi da clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita al netto di quelli con- nessi con operazioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso, pronti contro termine al netto delle operazioni con controparti centrali) hanno registrato, a dicembre 2020, una variazione tendenziale pari a +10,3%, con un aumento in valo- re assoluto su base annua di oltre 162 miliardi di Euro, portando l’ammontare dei depositi a 1.737 miliardi.
La variazione annua delle obbligazioni è stata negativa e pari al -8,6% (-9,7% il mese precedente). L’ammontare delle obbliga- zioni è risultato pari a circa 218 miliardi di Euro.
Con l’avvio della crisi sanitaria, nei principali paesi europei si è andato accentuando il trend di crescita dei depositi bancari. Se- condo i dati ufficiali della BCE, infatti, tra fine febbraio e fine novembre 2020 la dinamica dei depositi ha evidenziato una acce- lerazione particolarmente significativa: in Francia si è passati da variazioni su base annuale del 7,4% ad incrementi del 14,3%, in Germania da +3,3 a +6,0% e in Italia da +6,9 a +7,0%; nel complesso dell’area dell’Euro da +4,6 a +8,5%.
L’analisi della dinamica dei depositi per settore detentore (famiglie e imprese) mostra che il trend rialzista è dovuto in via pre- valente alle imprese. Nel dettaglio, a novembre 2020: in Francia i depositi delle imprese sono cresciuti del 25,9% su base an- nuale (+9,7% per le famiglie); in Germania del 14,7% (+5,6% famiglie); in Italia del 19,2% (+6,4% per le famiglie). Infine, per l’in- sieme dei Paesi dell’area dell’Euro i depositi delle imprese sono cresciuti del 18,2% mentre quelli delle famiglie del 7,7%.
A novembre 2020 sono risultati in calo i depositi dall’estero: in dettaglio, quelli delle banche operanti in Italia risultavano pari a circa 321 miliardi di Euro, -4,2% rispetto ad un anno prima. La quota dei depositi dall’estero sul totale della raccolta era pari al 12,4% (13,2% un anno prima). Il flusso netto di provvista dall’estero nel periodo compreso fra novembre 2019 e novembre 2020 è stato negativo per circa 14,1 miliardi di Euro.
A novembre 2020 la raccolta netta dall’estero (depositi dall’estero meno prestiti sull’estero) è stata pari a circa 72,9 miliardi di Euro (-26,7% la variazione tendenziale). Sul totale degli impieghi sull’interno è risultata pari al 4,1% (5,6% un anno prima), men- tre i prestiti sull’estero – sempre alla stessa data - sono ammontati a circa 248 miliardi di Euro. Il rapporto prestiti sull’estero/
depositi dall’estero è risultato pari al 77,3% (70,3% un anno prima).
Secondo le prime stime del SI-ABI il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende il rendimento dello stock di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in Euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie) si è col- locato a dicembre 2020 a 0,50% (0,50% anche il mese precedente). In particolare, il tasso sui depositi in Euro applicato alle famiglie e società non finanziarie è risultato pari a 0,33% (0,33% anche il mese precedente), quello delle obbligazioni all’1,93%
(1,93% a novembre 2020) e quello sui pronti contro termine allo 0,88% (0,92% il mese precedente).
Sul mercato secondario dei titoli di Stato, il Rendistato, cioè il dato relativo al campione dei titoli con vita residua superiore all’anno scambiati alla Borsa valori italiana (M.O.T.), si è collocato, a dicembre 2020, al minimo storico pari allo 0,25%, 7 punti base in meno rispetto al mese precedente e inferiore al valore di un anno prima (0,90%).
Nel mese di novembre 2020 il rendimento lordo sul mercato secondario dei CCT è risultato pari a 0,02% (0,16% il mese prece- dente; 0,48% a novembre 2019). Con riferimento ai BTP, il rendimento medio è risultato pari a 0,75% (1,30% un anno prima).
Il rendimento medio lordo annualizzato dei BOT, infine, è passato nel periodo novembre 2019 – novembre 2020 da -0,22% a -0,50%.
1 Fonte: ABI Monthly Outlook
Gli impieghi
Sulla base di prime stime del SI-ABI il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al net- to dei pronti contro termine con controparti centrali) a dicembre 2020 si è collocato a 1.721 miliardi di Euro, con una variazione annua – calcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni) – pari a +3,9% (+3,6% il mese precedente).
I prestiti a residenti in Italia al settore privato sono risultati, a dicembre 2020, pari a 1.462 miliardi di Euro in aumento del 4,3%
rispetto ad un anno prima.
I prestiti a famiglie e società non finanziarie sono pari, nello stesso mese, a 1.324 miliardi di Euro. Sulla base di stime fondate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, la variazione annua dei finanziamenti a famiglie e imprese, calcolata includendo i presti- ti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transa- zioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni), è risultata pari al +5,5%, in accelerazione rispetto alla dinamica del mese precedente (+5,3%).
Secondo i dati ufficiali di Banca d’Italia, a novembre 2020 la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a +8,1% (+7,4% nel mese precedente, -5,9% a novembre 2013, il picco negativo).
Il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del +2,2% (+2,1% nel mese precedente; -1,5% a novembre 2013). La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata in lieve aumento rispetto al mese precedente per la componente dei mutui per l’acqui- sto di abitazioni (+2,2% la variazione annua; +2,1% nel mese precedente), e in diminuzione per quella del credito al consumo (-0,4% a/a vs +0,2% il mese precedente).
Nel terzo trimestre del 2020 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è scesa al 71,5% dal 75,2% del pe- riodo precedente. Il rapporto fra l’entità del prestito (relativo al flusso) e il valore dell’immobile è invece risultato stabile e pari al 77%. L’analisi della distribuzione del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come a novembre 2020 le attività manifatturiere, quella dell’estrazione di minerali ed i servizi rappresentino una quota del 58,5% sul totale (la quota delle sole attività manifatturiere è del 27,5%). I finanziamenti al commercio ed attività di alloggio e ristorazione incidono sul totale per circa il 21,8%, il comparto delle costruzioni il 10,1% mentre quello dell’agricoltura il 5,3%. Le attività residuali rappre- sentano circa il 4,3%.
Secondo quanto emerge dall’ultima indagine trimestrale sul credito bancario (Bank Lending Survey – ottobre 2020), “nel terzo trimestre del 2020 i criteri di erogazione dei prestiti alle imprese sono rimasti invariati riflettendo una sostanziale stabilità dei fattori sottostanti. Le politiche di offerta applicate ai prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno invece registrato un moderato irrigidimento in linea con il peggioramento delle prospettive economiche generali e con un calo della tolleranza al rischio. Le banche hanno lievemente allentato i termini e le condizioni generali applicati sui finanziamenti alle imprese, mentre quelli sui mutui alle famiglie sono rimasti stabili. Per il trimestre in corso gli intermediari prevedono che le politiche di offerta resteranno invariate per le imprese e registreranno un nuovo contenuto irrigidimento per le famiglie. È proseguito l’aumento della domanda di prestiti da parte delle imprese che continua a riflettere le ingenti esigenze di liquidità connesse con la si- tuazione di Pandemia. È tornata ad aumentare la domanda di mutui delle famiglie per effetto del supporto proveniente dal- la riduzione del livello generale dei tassi di interesse. Per il trimestre in corso le banche si attendono un ulteriore, seppur più contenuto, incremento della richiesta di fondi da parte delle imprese; la domanda di mutui da parte delle famiglie rimarrebbe sostanzialmente invariata”.
Dalle segnalazioni del SI-ABI si rileva che a dicembre 2020 il tasso sui prestiti in Euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – era pari a 1,27% (1,27% anche nel mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui l’89,1% erano mutui a tasso fisso (91,3% il mese precedente). Il tasso medio sui nuovi prestiti in Euro alle società non finanziarie è sceso all’1,30% dall’1,33% del mese precedente (5,48% a fine 2007).
Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato invece pari al 2,28% (2,30% il mese precedente; 6,16% a fine 2007).
L’evoluzione dei tassi
Il differenziale fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie è risultato a di- cembre 2020 pari a 178 punti base.
Il margine sui prestiti concessi alle imprese dalle banche nei principali paesi europei (calcolato come differenza tra i tassi di interesse sui nuovi prestiti e un tasso medio ponderato di nuovi depositi delle famiglie e società non finanziarie) è risultato, a dicembre 2020, pari a 82 punti base in Italia, un valore inferiore ai 167 pb della Germania, ai 114 della Francia e ai 153 della Spagna. Per il comparto delle famiglie si è registrato un margine di 68 pb, in Italia, un valore inferiore ai 150 della Germania, i 113 della Francia e i 149 della Spagna.
Il differenziale fra tasso medio dell’attivo fruttifero denominato in Euro nei confronti di famiglie e società non finanziarie e il tasso medio sulla raccolta in Euro da clientela (rappresentata da famiglie e società non finanziarie), a dicembre 2020 si è po- sizionato a 1,14 punti percentuali in Italia.
Questo differenziale è la risultante del tasso medio dell’attivo fruttifero pari a 1,64% e del costo medio della raccolta da clien- tela pari a 0,50%.
Gli ultimi dati disponibili relativi ai tassi di interesse applicati nell’area dell’Euro, indicano che il tasso sui nuovi crediti bancari di importo fino ad un milione di Euro concessi alle società non finanziarie era pari all’1,78% a dicembre 2020, contro l’1,84% a dicembre 2019, un valore che si raffronta con l’1,85% rilevato in Italia (1,85% a dicembre 2019).
I tassi applicati sulle nuove operazioni di prestito di ammontare superiore ad un milione di Euro erogati alle società non finan- ziarie sono risultati, a dicembre, pari all’1,30% nella media dell’area dell’Euro (1,27% un anno prima), mentre in Italia era pari all’1,16% (0,86% nel mese precedente; 1,06% un anno prima). Sempre a dicembre il tasso sui conti correnti attivi e prestiti rota- tivi alle famiglie si è posizionato al 4,99% nell’area dell’Euro (5,58% un anno prima) e al 3,31% in Italia (4,03% un anno prima).
IL CONFIDI
Confidimprese FVG nasce nel 1979 per volontà di un gruppo di imprenditori artigiani con l’intento di agevolare lo sviluppo delle imprese all’accesso al credito e ad oggi ha tre sedi dislocate sul territorio regionale. La sede principale è ubicata a Udine, men- tre le altre due sedi operative sono ubicate a Pordenone e a Trieste. Da tempo oramai ha adottato un modello di governance di tipo “tradizionale” finalizzato ad assicurare l’equilibrata composizione degli organi, la chiara distinzione dei ruoli e delle re- sponsabilità, l’efficacia del sistema dei controlli interni, il presidio di tutti i rischi aziendali e l’adeguatezza dei flussi informativi.
Ricordiamo che la riforma del Titolo V del T.U.B. in materia di intermediazione finanziaria, entrata in vigore a seguito del De- creto del Ministro delle Economie e delle Finanze n.53 del 2 Aprile 2015 e della Circolare della Banca d’Italia n.288 del 3 Aprile 2015, ha modificato i requisiti per l’iscrizione all’Albo dei confidi vigilati da Banca d’Italia, innalzando la soglia dimensionale da 75 a 150 milioni di Euro e ha ridefinito la classificazione dei confidi, con una netta separazione tra:
• confidi maggiori: iscritti all’Albo degli intermediari finanziari ex art. 106 del T.U.B., che esercitano in via prevalente l’attività di garanzia collettiva dei fidi e possono in via residuale concedere altre forme di finanziamento o garantire l’emissione di stru- menti di debito da parte delle PMI socie, nei limiti stabiliti. Questa categoria di confidi è sottoposta alla vigilanza ispettiva, informativa e regolamentare di Banca d’Italia.
• confidi minori: ex art. 112 T.U.B., che esercitano in via esclusiva l’attività di garanzia collettiva dei fidi. Per i confidi minori è stato introdotto un sistema di vigilanza meno stringente rispetto ai confidi maggiori - in termini di controlli, adempimenti regolamentari e informativi - ed affidando la supervisione degli operatori ad un Organismo all’uopo costituito. Il 10 febbraio 2020 l’Organismo confidi minori (Ocm) ha avviato la gestione dell’elenco dei confidi di cui all’art.112 TUB. A conclusione del periodo transitorio, dall’11 febbraio 2021, la Banca d’Italia ha cessato pertanto la tenuta della richiamata sezione e i confidi ancora iscritti, quelli che non hanno richiesto l’iscrizione al nuovo elenco tenuto dall’Ocm, vengono conseguentemente can- cellati d’ufficio.
Da novembre 2009 il Confidi, rispondendo ad un obbligo di legge, è iscritto nell’Albo degli Intermediari finanziari ex art. 107 del Testo Unico Bancario al n. 19504; quinto Confidi ad iscriversi.
A far data dal 16.09.2016 Confidimprese FVG è stato iscritto dalla Banca d’Italia nel nuovo elenco ex art. 106 T.U.B., quello dei confidi che erogano garanzie “pesanti” equiparabili in tutto a quelle concesse dalle Banche.
Dal 2016 il Sistema dei confidi nazionali è stato oggetto di una profonda ristrutturazione dovuta alle numerose fusioni pas- sando dai 70 confidi vigilati ai 33 attivi di oggi. Diversi confidi hanno intrapreso, anche se ancora lentamente, un processo di diversificazione dei prodotti relativi, in particolare, allo sviluppo dell’attività piccolo credito piuttosto che alla sottoscrizione di minibond.
Nell’ambito del contesto competitivo di riferimento, Confidimprese FVG detiene un posizionamento elevato in termini di capi- talizzazione e qualità del portafoglio posizionandosi all’11° posto fra i confidi più significativi e confrontabili per prossimità ter- ritoriale e/o modello di business.
Nel corso degli anni la Società ha continuato a perseguire obiettivi di rafforzamento operativo attraverso tre diverse e impor- tanti fusioni. La prima nel 2008 con l’incorporazione dell’ex Consorzio garanzia fidi fra imprese artigiane della Provincia di Por- denone, la seconda nel 2015 con la fusione per incorporazione del Confidi artigiani e PMI Trieste e l’ultima nel 2019 con la fu- sione dell’incorporato ex Congafi Industria di Trieste.
Nel tempo e costantemente vengono avviate e pianificate specifiche attività formative per supportarne l’evoluzione operativa e accrescere la professionalità del personale e degli amministratori del Confidi in particolare su tematiche chiave per i confidi quali l’antiriciclaggio, privacy, monitoraggio del credito, solo per citarne alcune.
Negli ultimi anni Confidimprese FVG è intervenuto in merito alla necessità di digitalizzazione e dematerializzazione dei processi del Confidi, implementando un passaggio importante nell’eliminazione degli sprechi. Processi efficienti sono sinonimo di com- petitività sul mercato e lo spostamento verso il paperless porta importanti risparmi di tempo e risorse. La dematerializzazione, unitamente ai processi di digitalizzazione, ha investito tutta la sfera della riorganizzazione e semplificazione delle attività e dei processi aziendali. Il Confidi ha potuto presentare al Fondo FIAF di Fedart Fidi la domanda di contributo per le spese sostenute per tali attività di dematerializzazione per imponibili 58.209 Euro, importo che verrà liquidato nel 2021.
Nell’ultimo semestre 2020 il Confidi ha riavviato e portato a conclusione a febbraio 2021, con il supporto di un primario Advi- sor nazionale, la stesura del nuovo piano strategico 2021-2023, come vedremo in dettaglio nel proseguo della relazione sulla gestione.
Nel corso degli anni e ancor più in un periodo così complesso sono state mantenute le collaborazioni già in essere con la Regio- ne e le altre Istituzioni nonché anche con gli altri confidi regionali; collaborazioni volte a raggiungere un dialogo sempre mag- giore con l’intento di essere partner attivi nel sistema economico regionale e braccio operativo della Regione FVG.
In tema di Compliance il Confidi è sempre molto attento alle normative in vigore adeguando le proprie policy interne e aggior- nando periodicamente la struttura con corsi formativi specifici.
Il Confidi ha costantemente effettuato la valutazione dell’adeguatezza e dell’effettività dei presidi in essere a mitigazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, provvedendo quindi all’aggiornamento di regolamenti e procedure per renderli conformi:
• alle disposizioni normative vigenti contenute nei decreti legislativi n. 231/2007 e n. 109/2007, così come modificati dal decre- to legislativo n. 90/2017 del 25 maggio 2017 e dal decreto legislativo n. 125/2019 del 04 ottobre 2019;
• al Provvedimento della Banca d’Italia del 26 marzo 2019 recante “Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e con- trolli interni volti a prevenire l’utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo”;
• al Provvedimento della Banca d’Italia del 30 luglio 2019 recante “Disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”.
Ad inizio 2021 sono stati svolti anche corsi formativi, tenuti da società esterna, in materia.
Inoltre nel 2020 forte è stato l’approfondimento compliance effettuato dal Confidi a seguito delle normative emanate a livello europeo e nazionale riguardanti l’emergenza economica, conseguente a quella sanitaria da Covid-19; in particolare visto il tipo di operatività del Confidi numerosi sono stati gli approfondimenti effettuati in materia di Aiuti di Stato (e loro cumulabilità), anche grazie a qualificate consulenze esterne.
Anche nel corso del 2020 il Confidi si è avvalso e continuerà ad avvalersi, considerata la complessità della materia e la conti- nua evoluzione normativa, della consulenza affidata ad un esperto in materia di Aiuti di Stato in generale e Regolamenti De Minimis in particolare.
Per quanto riguarda la Responsabilità amministrativa degli Enti, il Confidimprese FVG ha adottato dal 2011 il modello di Orga- nizzazione Gestione e Controllo per la prevenzione della commissione dei reati di cui al D. Lgs 231/2001, la cui adeguatezza ed aggiornamento sono presidiate dall’Organismo di Vigilanza attraverso periodiche attività di verifica.
La ricerca annuale effettuata da Fedart Fidi evidenzia che i finanziamenti garantiti si riducono del 18% e le garanzie erogate restano stabili: ciò significa che si contrae l’operatività del sistema e aumentano la copertura e i rischi a carico dei confidi. Il si- stema, per quanto inevitabilmente subisca le conseguenze dell’intervento della garanzia pubblica a copertura totale o presso- ché totale dei finanziamenti con il quadro temporaneo, ha comunque preservato uno spazio di mercato per la controgaranzia nell’accesso al Fondo di Garanzia. Venendo al comparto artigiano si registrano +0,7 miliardi di Euro (+2,2%) nel primo semestre 2020 dunque con gli interventi straordinari del Governo ci sono i primi segnali di crescita. Emerge come le regole temporanee del Fondo di Garanzia nel 2020 hanno peggiorato ancora l’accesso alla garanzia pubblica per le micro e piccole imprese e la disintermediazione dei confidi.
In un contesto così straordinario e difficile per le imprese, il Confidimprese FVG, ha chiuso il 2020 in ribasso rispetto all’anno precedente (-7,60% di rischio concesso contro il +10,27% del 2019) conseguenza della profonda crisi pandemica che stiamo vi- vendo e dell’utilizzo diretto da parte delle banche del Fondo Centrale di Garanzia, aspetto che limita fortemente il nostro ruolo e ne riduce l’azione di intermediazione togliendo così un sostegno vitale alle imprese, nonché delle proroghe e moratorie per 60 milioni di euro che hanno generato evidenti minori nuove erogazioni di garanzia.
Nel corso del 2020 il Confidimprese FVG ha continuato a intraprendere operazioni di transazione con alcuni Istituti bancari fi- nalizzate alla riduzione del Portafoglio di partite deteriorate, anche se non sono originate dalla necessità di incassare (dalle sofferenze di cassa) o ridurre il potenziale dovuto (per i deteriorati) in conseguenza di insufficiente o scarsa patrimonializzazio- ne, considerato che al contrario il Confidi gode di una solidissima situazione patrimoniale. Nel corso del 2020 si sono concluse diverse transazioni con BNL, Cerved Credit Management e AMCO, come vedremo nel dettaglio nella sezione relativa.
LA GESTIONE
Come già detto in precedenza, nello scenario pandemico così complesso e straordinario il Confidi ha registrato un -7,60% di portafoglio garanzie concesse, dato comunque positivo rispetto al calo registrato a livello del Sistema nazionale dei confidi.
I tassi contrattati per le imprese Socie restano sempre tra i migliori ottenibili da piccole e micro imprese nella nostra regione.
Anche nel 2020, nonostante i bassi costi di raccolta del risparmio da parte delle banche, permane alto il livello generale dei tassi a carico delle molte imprese che riscontrano rating bancari non brillanti.
Abbiamo riscontrato conferma dei benefici sui tassi a carico dei Soci derivanti dalla nostra garanzia a prima richiesta, parifi- cata a quella degli altri Intermediari Finanziari e delle banche; confermiamo, però, che la forbice dei tassi tra confidi vigilati e non vigilati resta inadeguata.
SOCI
Nel corso del 2020 sono state presentate 585 domande di adesione; di queste, 575, pari al 98,29%, sono state accolte - nel pie- no rispetto del principio della “cooperativa aperta” - poiché riscontravano i requisiti richiesti e quattro domande (0,68%) sono state respinte perché non li possedevano; quattro sono state ritirate dal presentante prima della delibera del CDA. Due do- mande risultavano rinviate al 31.12.2020 per supplemento di istruttoria, secondo lo schema riportato.
Adesioni per anno
2020 2019 2018
n. % n. % n. %
Associate 575 98,29 420 99,29 514 98,85
Respinte 4 0,68 1 0,24 2 0,38
Ritirate 4 0,68 1 0,24 2 0,38
Rinviate 2 0,34 1 0,24 2 0,38
Domande 585 100,00 423 100,00 520 100,00
Le ditte che hanno perduto i requisiti e sono state escluse ammontano a 498.
Esclusioni e recessi per anno
2020 2019 2018
498 372 243
In conseguenza delle variazioni intervenute nel corso del 2020, i Soci sono passati da 14.000 al 31.12.2019 a 14.077 al 31.12.2020 (14.000 + 575 adesioni – 498 cancellazioni = 14.077).
Soci per anno
Quasi tutte le Aree registrano aumenti Soci nell’anno considerato.
Area Anno Differenza 20/19
2020 2019 2018 n° %
Pordenone 3.504 3.519 3.533 -15 -0,43%
Trieste 2.089 2.050 1.814 39 1,90%
Udine 8.484 8.431 8.403 53 0,63%
Totale 14.077 14.000 13.750 77 0,55%
Tabella e Grafico percentuale Soci Artigiani Confidi su totale Albo imprese artigiane al 31.12.2020.
AIA FVG 2020
n° %
Artigiani Soci Confidi 9.847 35,72
Artigiani no Soci Confidi 17.720 64,28
TOTALE 27.567 100,00
La percentuale di imprese artigiane iscritte agli Albi artigiani provinciali delle CCIAA socie del Confidi presenta un 36%, interes- sante, ma senz’altro migliorabile. Uno dei primari obiettivi del Confidi è quello di operare per aumentare questa percentuale, posto che gli Albi camerali offrono ampi spazi di crescita.
Tabella variazioni Albi imprese Artigiane al 31.12.2020
Attive Iscritte Cessate Variazioni
UDINE 13.518 682 852 -170
PORDENONE 7.218 403 453 -50
TRIESTE 4.453 331 257 74
GORIZIA 2.378 160 196 -36
Totale 27.567 1.576 1.758 -182
Fonte: Unioncamere
Anche nel 2020 si è registrato un calo delle imprese iscritte agli Albi Artigiani regionali.
GARANZIE
Le tabelle seguenti illustrano l’operatività di concessione di garanzia nel corso del 2020.
GARANZIE DELIBERATE NEL CORSO DEL 2020
Affidamenti per AREA
AREA Affidato 2020 Rischio 2020 Rischio 2019 variaz. % rischio
Pordenone 40.616.288 25.310.378 31.449.952 -19,52
Trieste 30.847.466 18.158.433 18.892.715 -3,89
Udine 100.381.578 60.771.063 62.476.340 -2,73
Totale 171.845.332 104.239.874 112.819.007 -7,60
Affidamenti garantiti nel 2020 per BANCA
Banche Affidamenti
garantiti 2020
Incidenza Affidamenti garantiti 2019
Variaz. % affida-
menti 2019 su 2018 Rischio 2020
%
Banche di Credito Coop. 76.425.064 44,47% 62.167.403 22,93% 47.488.515
Banca di Cividale 29.397.301 17,11% 34.152.396 -13,92% 18.801.900
Intesa San Paolo 28.312.200 16,48% 42.095.501 -32,74% 16.590.873
Banca Pop. FriulAdria 13.169.739 7,66% 22.236.140 -40,77% 7.550.372
Monte dei Paschi 9.312.500 5,42% 17.679.700 -47,33% 6.038.850
Unicredit 8.721.227 5,08% 21.058.599 -58,59% 4.917.964
MedioCredito FVG 4.848.600 2,82% 2.050.000 136,52% 2.042.300
VolksBank 873.500 0,51% 527.500 65,59% 376.750
BNL (con Art.cassa) 450.200 0,26% 1.743.000 -74,17% 240.100
Deutsche Bank 180.000 0,10% 201.000 -10,45% 114.750
Ubi Banca 90.000 0,05% 335.000 -73,13% 45.000
Banca Sella 65.000 0,04% 506.537 -87,17% 32.500
Totale 171.845.332 100,00% 204.752.776 -16,07% 104.239.874 (1)
(1) Il rischio assunto nel 2020 è inferiore del 7,6% rispetto a quello del 2019.
Si annotano le buone performances delle Banche di Credito Cooperativo seguite da Civibank e Banca Intesa.
Affidamenti garantiti nel 2020 per BCC
BCC Affidamenti garantiti
al 31.12.2020 Incidenza % Affidamenti garantiti al 31.12.2019
Variaz. % 2020 su 2019
Banca Ter 18.454.000 24,15% 13.959.000 32,20%
PrimaCassa 17.902.390 23,42% 11.116.500 61,04%
Friulovest Banca 12.443.153 16,28% 11.427.134 8,89%
Cassa Rurale del FVG 7.567.000 9,90% 6.958.000 8,75%
BCC Udine 6.200.831 8,11% 3.995.769 55,18%
BCC Pordenonese 3.817.000 4,99% 4.537.000 -15,87%
BCC CrediFriuli 3.294.190 4,31% 3.979.500 -17,22%
BCC Staranzano Villesse 2.666.000 3,49% 2.409.000 10,67%
ZKB 2.275.500 2,98% 1.105.500 105,83%
BCC Prealpi San Biagio 910.000 1,19% 165.000 451,52%
BCC della Marca 895.000 1,17% 1.515.000 -40,92%
BCC San Biagio 0 0,00% 1.000.000 -100,00%
Totale BCC 76.425.064 100,00% 62.167.403 22,93%
Si annotano le buone performances di Banca Ter, PrimaCassa e Friulovest.
Affidamenti garantiti nel 2020 per DURATA
Durata Affidamenti
garantiti nel 2020
Affidamenti
garantiti nel 2019 Inc. % Variaz. % Rischio 2020
Breve Termine 103.022.550 157.652.538 60,0% -34,65% 61.827.025
Medio/lungo Termine 68.822.782 47.100.238 40,0% 46,12% 42.412.849
Totale 171.845.332 204.752.776 100,0% -16,07% 104.239.874
Come si evince dalla tabella, l’incidenza del medio/lungo termine resta molto inferiore al breve, per effetto anche delle misure governative adottate per far fronte alla Pandemia e alle ancora minori operazioni di investimento effettuate.
Affidamenti garantiti nel 2020 per ORGANO DELIBERANTE
Organo deliberante n.
sedute
n.
Finanz.
n.
pratiche
Incidenza % pratiche
Affidamenti garantiti
Incidenza
% Rischio
Direttore Area PN 40 156 108 5,5% 2.550.136 1,5% 1.335.968
Direttore Area TS 51 148 135 6,8% 2.663.774 1,6% 1.356.187
Direttore Area UD 60 489 397 20,0% 8.559.850 5,0% 4.452.495
Direttore Generale 72 776 540 27,3% 29.204.383 17,0% 17.212.661
Comitato Esecutivo 48 970 617 31,1% 77.927.489 45,3% 50.679.212
Consiglio di Amministrazione 24 308 184 9,3% 50.939.700 29,6% 29.203.352
Totale 295 2.847 1.981 100,0% 171.845.332 100,0% 104.239.874
Nel corso del 2020 il Confidi ha garantito 2.847 nuove linee di credito.
Anche nel 2020 ha dimostrato essere congruo il meccanismo di deleghe di concessione di garanzia in vigore. Gli Organi colle- giali - Consiglio di Amministrazione e Comitato Esecutivo - hanno deliberato il 74,9% delle garanzie concesse per il 40,4% del numero pratiche; nel mentre gli Organi monocratici - Direttore Generale, Direttori di Area di Pordenone, Trieste ed Udine – han- no deliberato il 25,1% dell’importo garantito per il 59,6% del numero pratiche. Con questo metodo si raggiunge l’obiettivo di alleggerire il lavoro degli Organi collegiali superiori, consentendo loro di concentrarsi sulle pratiche di maggior rilievo. Nel corso del 2020 vi è stato un aumento del numero di garanzie concesse dagli organi collegiali in quanto vi è stato un minor fraziona- mento del rischio con pratiche di importo maggiore.
Anche nel corso del 2020, le garanzie sono sempre state accordate dagli organi delegati entro i limiti deliberati dal Consiglio di Amministrazione.
Rischio assunto
COMPETENZA IMPORTO DI RISCHIO PER SINGOLA PRATICA
da Euro a Euro
Direttore di Area 1 20.000
Direttore Generale 20.001 50.000
Comitato Esecutivo 50.001 300.000
CDA 300.001 550.000