1 Teorema di ricorsione
Teorema 1 Siano a ∈ A, g : A × N → A, allora esiste ed `e unica
f : N → A tale che:
( f (0) = a
f (n + 1) = g(f (n), n) Dim:
La dimostrazione ` e divisa in due parti:
Esistenza Utilizziamo le “approssimazioni finite” (AF).
Definizione 1 φ ` e una approssimazione finita (AF) se ` e una funzione che ha per dominio un numero naturale N e
∀n n + 1 ∈ dom φ ⇒ φ(n + 1) = g(φ(n), n) Ad esempio
• φ = {(0, a)} `e un’approssimazione finita con dominio 1
• φ = {(0, a), (1, g(a, 0))} ` e un’approssimazione finita con dominio 2
• se A = N, g(x, n) = nx (la ricorsione del fattoriale) φ = {(0, 1), (1, 1), (2, 2), (3, 6), . . . } Prendiamo ora
F = {φ ∈ P(N × A) | φ `e una AF}
che esiste per lo schema di assiomi di separazione. Allora valgono 1. Se φ, ψ ∈ F e se u ∈ (dom φ) ∩ (dom ψ) allora φ(n) = ψ(n) 2. ∀n ∈ N ∃φ ∈ F : dom φ = n + 1 = {0, 1, . . . , n}
Osserviamo che se valgono (1) e (2) allora f := [
φ∈F
φ ` e la funzione cercata, quindi otteniamo l’esistenza (da (1) segue che f ` e una funzione ben definita, da (2) segue che dom f = N e per la costruzione delle AF segue facilmente che f (n + 1) = g(f (n), n)). Dimostriamo le propriet` a enunciate sopra
1. Per induzione su n
• n = 0 ∈ dom φ ∩ dom ψ e φ(0) = ψ(0)
• n + 1 ∈ dom φ ∩ dom ψ e
φ(n + 1) = g(φ(n), n) = g(ψ(n), n) = ψ(n + 1) 2. Per induzione su n
• n = 0: φ = {(0, a)} ` e una AF con dom φ = {0} = 1 = n + 1
• n → n + 1 per l’ipotesi induttiva esiste una AF φ tale che dom φ = n + 1. Prendiamo allora ˜ φ := φ ∪ {(n + 1, g(φ(n), n)}. Questa ` e chiaramente una AF con dominio n + 2.
Unicit` a Siano f 1 , f 2 : N → A che sodisfano le propriet`a volute. Procediamo per induzione e proviamo che f 1 (n) = f 2 (n) per tutti gli n.
• n = 0 ` E ovvio vedere che f 1 (0) = a = f 2 (0)
• n → n + 1 Per l’ipotesi induttiva f 1 (n) = f 2 (n). Quindi f 1 (n + 1) = g(f 1 (n), n) = g(f 2 (n), n) = f 2 (n + 1) CVD
Teorema 2 Ricorsione numerabile “forte” Siano a ∈ A, G : SF (A) × N → A.
Allora esiste unica
f : N → A tale che
( f (0) = a
f (n) = G(f |n , n) Dove f |n = hf (0), . . . , f (n − 1)i.
La dimostrazione di questo risultato ` e lasciata per esercizio.
2 Teorema di Cantor-Bernstein
Teorema 3 Dati due insiemi A, B, se esistono f : A → B, g : B → A iniettive allora esiste h : A → B biunivoca
Dim:
Poich` e f : A → B ` e iniettiva, posto A 0 = f [A] = Im f si ha che f : A → A 0 ` e bigettiva. Analogamente per g, B posto B 0 = g[B], g : B → B 0 ` e biunivoca. Ma allora
g ◦ f : A → g[A 0 ] = g[f [A]]
` e biunivoca. Quindi abbiamo che
• |A| = |g[A 0 ]|
• |B| = |B 0 |
• g[A 0 ] ⊆ B 0 ⊆ A
Quindi ci basta dimostare il seguente lemma
Lemma 1 Siano X, Y, Z tre insiemi tali che X ⊇ Y ⊇ Z e che |X| = |Z| allora
|X| = |Y |.
Noi sappiamo che c’` e una bigezione f : X → Z e vorremmo definire h : X → Y . Definiamo
( E 0 = X\Y
E n+1 = f [E n ] e E := [
n∈N
+E n A questo punto possiamo infine definire
h(x) =
( x se x ∈ Y \E
f (x) altrimenti, cio` e se x ∈ (X\Y ) ∪ E Dimostriamo che h ` e biunivoca.
• g suriettiva:
1. y 6∈ E ⇒ h(y) = f (y) = y
2. y ∈ E ⇒ ∃n ≥ 1 y ∈ E n = f [E n−1 ] ⇒
⇒ ∃x ∈ E n−1 f (x) = y ⇒ h(x) = f (x) = y
• g iniettiva: siano x 1 , x 2 ∈ X tali che f (x 1 ) = f (x 2 ) 1. x 1 , x 2 ∈ (X\Y ) ∪ E
h(x 1 ) = h(x 2 ) ⇒ f (x 1 ) = f (x 2 ) ⇒ x 1 = x 2 per l’iniettivit` a di f .
2. x 1 , x 2 ∈ Y \E
h(x 1 ) = h(x 2 ) ⇒ x 1 = x 2
per la definizione di h
3. x 1 ∈ (X\Y ) ∪ E, x 2 ∈ Y \E ma questo ` e assurdo perch` e in questo caso f (x 1 ) ∈ f [(X\Y ) ∪ E] = E mentre f (x 2 ) ∈ f [Y \E] = Y \E CVD
Esercizio 1 Dimostrare che esistono gli insiemi E n utilizzando il teorema di ricorsione.
3 Buoni ordinamenti
Definizione 2 Un insieme totalmente ordinato (A, <) si dice bene ordinato se ogni suo sottoinsieme non vuoto ha minimo
Osservazione 1 Sia A bene ordinato allora per ogni elemento x non massimo definiamo
x + 1 := min{y ∈ A | y > x}
Osservazione 2 Ogni insieme ben ordinato A ha un minimo, indicato con 0 A
Ricordiamo l’assioma della scelta: Assioma della scelta (AC)
Sia F una famiglia non vuota di insiemi non vuoti. Allora esiste una “funzione di scelta”
f : F → [
X∈F
X tale che ∀X ∈ F f (X) ∈ X
Proposizione 1 (A, <) ` e un insieme bene ordinato ⇔ non esistono catene dis- cendenti, cio` e successioni ha n | n ∈ N tali che ∀n ∈ N a n+1 < a n
(⇒) Per assurdo sia ha n | n ∈ N una catena discendente. Allora l’insieme {a n | n ∈ N} ⊆ A non ha minimo, assurdo.
(⇐) (Usando l’AC) Lasciamo per esercizio di dimostrare che se A non ` e bene ordinato, allora esiste una catena discendente.
Osservazione 3 Ogni segmento iniziale (proprio) S ⊂ A di un insieme bene ordinato ` e della forma:
S = A a := {x ∈ A | x < a}segmento iniziale generato da a ∈ A Infatti basta prendere a = min{x ∈ A | x 6∈ S}.
Proposizione 2 Siano A, B insiemi ben ordinati
1. Sia φ : A → A che preserva l’ordine (cio` e ∀a, b ∈ A a < b ⇒ φ(a) < φ(b)).
Allora ∀a ∈ A φ(a) ≥ a 2. Per ogni a ∈ A, A a 6∼ = A
3. L’unico automorfismo φ : A → A ` e l’identit` a
4. Se A ∼ = B allora esiste un unico isomorfismo φ : A → B 5. Per ogni b, b 0 ∈ B se B b ∼ = B b
0allora b = b 0
Dim:
1. Per assurdo sia
Γ := {a ∈ A | φ(a) < a} 6= ∅ Allora, poich` e A ` e ben ordinato, esiste ξ := min Γ. Quindi
φ(ξ) < ξ ⇒ φ(φ(ξ)) < φ(ξ) ⇒ φ(ξ) ∈ Γ
Ma questo ` e assurdo perch` e ξ ` e il minimo elemento di Γ e φ(ξ) < ξ.
2. Per assurdo esista a ∈ A tale che A a ∼ = A. Ma allora esiste φ : A → A a
isomorfismo, cio` e la funzione φ : A → A preserva l’ordine, perci` o φ(a) ≥ a.
Ma φ(a) ∈ A a ⇒ φ(a) < a, assurdo.
Le dimostrazioni dei punti 3,4,5 sono lasciate per esercizio.
Teorema 4 (Tricotomia dei buoni ordini) Siano A, B insiemi ben ordinati. Al- lora vale esattamente uno dei casi seguenti
1. A ∼ = B
2. ∃b ∈ B A ∼ = B b
3. ∃a ∈ A A a ∼ = B Dim:
Consideriamo Γ := {(a, b) ∈ A × B | A a ∼ = B b }. Γ non ` e vuoto ad esempio perch` e (0 A , 0 B ) ∈ Γ. L’idea ` e quella di descrivere il “grafico” della funzione che sar` a l’isomorfismo tra A e B.
• Γ ` e una funzione.
(a, b), (a, b 0 ) ∈ Γ ⇒ A a ∼ = B b , A a ∼ = B b
0⇒ B b ∼ = B b 0 ⇒ b = b 0
• Γ preserva l’ordine.
Siano a 0 < a Allora A a ∼ = B Γ(a) e A a
0∼ = B Γ(a
0) . Quindi esiste ψ : A a → B Γ(a) isomorfismo. Allora ψ |A
0a
: A a
0→ B ψ(a
0) ` e ancora un’isomorfismo.
Cio` e B Γ(a
0) ∼ = A 0 a ∼ = B ψ(a
0) , quindi
Γ(a 0 ) = ψ(a 0 ) ∈ B Γ(a) ⇒ Γ(a 0 ) < Γ(a)
Notiamo che dal fatto che Γ preserva l’ordine segue immediatamente che Γ ` e iniettiva.
• dom Γ ` e un segmento iniziale di A.
Infatti se a 0 < a ∈ dom Γ ne segue che esiste ψ : A a → B Γ(a) , ma allora anche ψ |A
a0
: A a
0→ B ψ(a
0) ` e un isomorfismo, e a 0 ∈ dom Γ
• Im Γ `e un segmento iniziale di B.
Come sopra
• dom Γ e Im Γ non possono essere entrambi segmenti iniziali propri.
Infatti se per assurdo dom Γ = A a e Im Γ = B b allora Γ sarebbe un’isomorfismo tra A a e B b , cio` e (a, b) ∈ Γ e quindi a ∈ dom Γ = A a , assurdo.
Quindi dalle tre possibilit` a rimaste (al massimo uno tra dom Γ e Im Γ pu` o essere un segmento iniziale proprio) abbiamo i tre casi della tesi. CVD.
Definizione 3 Come notazione per il tipo d’ordine abbiamo che
• ot(A) = ot(B) significa A ∼ = B
• ot(A) < ot(B) significa A ∼ = B b per un opportuno b ∈ B.
Corollario 1 Per ogni A, B, C insiemi ben ordinati
1. ot(A) < ot(B) ∧ ot(B) < ot(C) ⇒ ot(A) < ot(B)
2. ot(A) = ot(B) ∨ ot(A) < ot(B) ∨ ot(A) > ot(B) 3. ot(A) 6< ot(A)
Osservazione 4 Abbiamo qui un “ordine totale” ma come per le classi d’equipotenza anche qui le collezioni d’oggetti sono troppo grandi per essere insiemi.
Osservazione 5 Sia A un insieme bene ordinato
• X ⊆ A ⇒ ot(X) ≤ ot(A)
• X ⊂ A 6⇒ ot(X) < ot(A) Infatti come controesempio basta prendere il sottoinsieme X di ω costituito dai numeri pari, in cui ot(X) = ot(ω) Esercizio 2 1. Due ordini totali sullo stesso insieme finito sono isomorfi
(per induzione)
2. Ogni ordine totale su un insieme finito ` e un buon ordine, cio` e se (A, <) ` e un insieme totalmente ordinato e |A| = n finito allora (A, <) ∼ = (n, ∈).
3. Sia (A, <) un insieme ben ordinato infinito. Allora
(A, <) ∼ = ω ⇔ ∀X ⊆ A infinto ` e privo di massimo Esempio 1 Prendiamo ω e ω + 1 := ω ∪ {ω}S. Allora
|ω| = |ω + 1| tuttavia (ω, ∈) 6∼ = (ω + 1, ∈)
perch` e ω ` e un segmento iniziale di ω + 1. Inoltre ω + 1 ` e infinito e ha max, mentre ogni sottoinsieme infinito di ω non ha max.
3.1 Operazioni sugli insiemi ordinati
Definizione 4 Siano A, B due insiemi totalmente ordinati. Definiamo A ⊕ B := ((A × {0}) ∪ (B × {1}), <)
dove
(a, 0) < (a 0 , 0) ⇔ a < A a 0 (b, 1) < (b 0 , 1) ⇔ b < B b 0 (a, 0) < (b, 1) ⇔ ∀a ∈ A, b ∈ B
Osservazione 6 Se A, B 6= ∅ allora A ⊕ B 6= B ⊕ A. Inoltre ot(A ⊕ B) >
ot(B). Ma pu` o capitare che ot(A ⊕ B) = ot(B). Per esempio 1 ⊕ ω = ω, ma ot(ω ⊕ 1) > ot(ω). Tuttavia vale che A ⊕ (B ⊕ C) ∼ = (A ⊕ B) ⊕ C.
Definizione 5 Siano A, B due insiemi totalmente ordinati. Definiamo A ⊗ B := (A × B. <)
dove (a, b) < (a 0 , b 0 ) ⇔ b < B b 0 ∨ (b = b 0 ∧ a < A a 0 ) (ordinamento lessicografico)
Esempio 2 • Se |A| ∼ = |B| ∼ = ω abbiamo che
A ⊕ B = 0 A , 1 A , . . . , 0 B , 1 B , . . .
A ⊗ B = (0 A , 0 B ), (1 A , 0 B ), . . . , (0 A , 1 B ), (1 A , 1 B ), . . . , . . .
• Notiamo che, ad esempio ω ⊗ 3 6∼ = 3 ⊗ ω. Infatti
ω ⊗ 3 = (0, 0), (1, 0), . . . , (0, 1), (1, 1), . . . , (0, 2), (1, 2), . . . 3 ⊗ ω = (0, 0), (1, 0), (2, 0), (0, 1), (1, 1), (2, 1), (0, 2), . . . Esercizio 3 Siano A, B, C insiemi bene ordinati
• (A ⊗ B) ⊗ C ∼ = A ⊗ (B ⊗ C)
• ot(A) < ot(B) ⇒ ∃C A ⊕ C ∼ = B (insieme differenza)
• Leggi di cancellazione:
A ⊕ B ∼ = A ⊕ C ⇒ B ∼ = C A ⊗ B ∼ = A ⊗ C ⇒ B ∼ = C
• Non vale invece
A ⊗ B ∼ = C ⊗ B 6⇒ A ∼ = C
Proposizione 3 Sia F una famiglia non vuota di insiemi ben ordinati, allora esiste ( ˜ F , <) ∈ F che ha tipo d’ordine minimo.
Dim:
Fissiamo (F, <) ∈ F . Se ∀F 0 ∈ F ot(F ) ≤ ot(F 0 ), abbiamo che F 0 ` e minimo.
Altrimenti Γ := {a ∈ F | ∃F 0 ∈ F F 0 ∼ = F a } ` e non vuoto. Prendiamo quindi a = min Γ, ˜ F ∈ Γ ˜ F ∼ = F a . ` E ovvio che ˜ F ha tipo d’ordine minimo. CVD Esercizio 4 (Cantor) Ogni insieme totalmente ordinato numerabile ` e isomorfo a un sottoinsieme di Q
Esercizio 5 A quale sottoinsieme di Q `e isomorfo N ⊕ N?
E N ⊕ · · · ⊕ N
| {z }
k volte
? E N ⊗ N? E N ⊗ · · · ⊗ N
| {z }
k volte
?
3.2 Esponenziali di buoni ordini
Definizione 6 Siano A, B insiemi totalmente ordinati. L’insieme B A := {f | f : A → B ∧ f ` e definitivamente uguale a min Im f } si pu` o dotare di un ordine se A ` e bene ordinato: ( ordine della minima differenza)
∀f, g ∈ B A f < g ⇔ f (a) < g(a) dove a = min{x ∈ A | f (x) 6= g(x)}
Esercizio 6 Se A ` e un insieme bene ordinato B A ` e un insieme totalmente
ordinato. Inoltre, se B ` e bene ordinato, anche B A ` e bene ordinato.
4 Ordinali
Nel caso dei cardinali finiti ω forma una classe di rappresentanti canonici. Inoltre si ha che gli ordinamenti totali su di un insieme finito sono isomorfi. Lo scopo ora ` e introdurre una speciale classe di insiemi bene ordinati tale che per ogni insieme ben ordinato esiste ed ` e unico un ordinale che gli ` e isomorfo (ovvero un unico rappresentante canonico per ogni possibile tipo di buon ordine).
Definizione 7 Un insieme A si dice ordinale se 1. (A, ∈) ` e un insieme bene ordinato
2. a 0 ∈ a ∈ A ⇒ a 0 ∈ A (A ` e un insieme transitivo) 2’. a ∈ A ⇒ A a = a
Esercizio 7 • Ogni A ∈ ω soddisfa la (1)
• Ogni A ∈ ω infinito ` e tale che (A, ∈) ∼ = (ω, ∈)
• (2)⇔(2’)
Proposizione 4 Sia α un ordinale
1. Se x ∈ α non ` e il massimo, allora ˆ x ∈ α 1 2. α 6∈ α
3. ˆ α ` e un ordinale
4. Se β ∈ α, allora β ` e un ordinale 5. Se α, β sono ordinali allora
α ∈ β ⇔ α ` e un segmento iniziale proprio di β ⇔ α ⊂ β 6. Se α, β sono ordinali e α ∼ = β allora α = β
7. Se α, β sono ordinali, vale una e una sola:
α = β ∨ α ∈ β ∨ β ∈ α Dim:
1. Poich` e α ` e transitivo abbiamo che x, {x} ⊆ α perci` o anche la loro unione
`
e un sottoinsieme di α. Inoltre deve essere un sottoinsieme proprio perch` e se fosse ˆ x = α ⇒ x = max ˆ x = max α assurdo. Quindi x ⊂ α ⇒ x ∈ α 2. Se fosse α ∈ α, visto che (α, ∈) ` e ben ordinato, in particolare ` e ordinato e
perci` o ∀x ∈ α x 6∈ x ⇒ α 6∈ α, assurdo.
1
Ricordiamo che per ogni insieme x, ˆ x := x ∪ {x}
3. Notiamo che ˆ α ` e transitivo. Infatti se x ∈ y ∈ ˆ α allora ci sono due casi:
y ∈ α ⇒ (x ∈ y ∈ α) ⇒ x ∈ α ⇒ x ∈ ˆ α y = α ⇒ (x ∈ y = α) ⇒ x ∈ α ⇒ x ∈ ˆ α
Inoltre ˆ α ` e banalmente ordinato da ∈ con α come elemento massimo.
4. • β ` e transitivo
Siano x ∈ y ∈ β, ma allora x ∈ y ∈ β ∈ α ⇒ x, y, β ∈ α, e quindi poich` e (α, ∈) ` e un ordinamento x ∈ y ∈ β ⇒ x ∈ β.
• β ∈ α ⇒ β ⊂ α e quindi ` e ordinato perch` e sottoinsieme di un insieme bene ordinato.
5. Per la transitivit` a di β, α ∈ β ⇒ α ⊂ β e inoltre poich` e α ` e transitivo ` e un segmento iniziale. Inoltre ` e un segmento iniziale proprio perch` e α ∈ β ma β 6∈ β.
Resta da vedere solo α ⊂ β ⇒ α ∈ β. Sia quindi α ⊂ β. Posto γ = min(β\α) allora γ = β γ perci` o
x ∈ β γ ⇒ x ∈ β ∧ x < γ ⇒ x ∈ α per la definizione di γ, e quindi γ ⊆ α
x ∈ α ⇒ x ∈ β e inoltre x < γ ⇒ x ∈ γ
perch` e se fosse γ < x ∈ α per la transitivit` a di α avremmo γ ∈ α assurdo.
Quindi γ ⊇ α ⇒ α = γ ∈ β.
6. Sia ψ : α → β isomorfismo. Basta mostrare che ∀x ∈ α ψ(x) = x. Se cos`ı non fosse, prendiamo ξ = min{x ∈ α | ψ(x) 6= x}. Allora avremmo un isomorfismo ψ |α
ξ: α ξ → β ψ(ξ) , cio` e un isomorfismo ϕ : ξ → ψ(ξ) in cui ϕ(x) = x per tutti gli x ∈ ξ, cio` e ξ = ψ(ξ), contro l’ipotesi ξ 6= ψ(ξ).
7. Esercizio CVD
Esercizio 8 1. X insieme di ordinali ` e un ordinale se e solo se ` e transitivo 2. X insieme di ordinali, S
x∈X x ` e un ordinale e sup X = S
x∈X x 3. X insieme di ordinali, T
x∈X x ` e un ordinale e min X = T
x∈X x
4. Se α ` e un ordinale allora α + 1 := α ∪ {α} ` e un ordinale ed ` e il pi` u piccolo tra gli ordinali maggiori di α.
Teorema 5 Per ogni insieme ben ordinato (A, <) esiste un unico ordinale α
tale che (A, <) ∼ = (α, ∈).
Dim:
Unicit` a: Se (A, <) ∼ = (α, ∈) e (A, <) ∼ = (β, ∈) segue che α ∼ = β ⇒ α = β per la proposizione precedente.
Esistenza: Sia X := {x ∈ A | esiste un ordinale β tale che A x ∼ = β}. X ` e non vuoto poich` e A 0
A∼ = ∅. Notiamo che X ` e un segmento iniziale di A. Infatti sia y < x ∈ X. Allora esiste φ : A x → α, α ordinale. Ma allora φ |A
y: A y → α φ(y) = φ(y) ` e un isomorfismo da A y a un ordinale, quindi y ∈ X. Quindi
∀x ∈ X esiste ed `e unico un ordinale β (x) tale che A x ∼ = β (x) . Quindi esiste una funzione θ che manda x → β (x) .
N.B.: L’esistenza di θ non ` e garantita dagli assiomi dati finora. Infatti servirebbe che {β (x) | x ∈ X} fosse un insieme. L’esistenza di questo insieme ` e garantita dall’assioma di rimpiazzamento.
Notiamo che Im θ ` e un insieme transitivo di ordinali, e quindi un ordinale.
Infatti se α ∈ β (x) ∈ Im θ esiste un ϕ : β (x) → A x e, restringendo, ϕ |β
(x)α