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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.15 (1888) n.761, 2 dicembre

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE INTERESSI PRIV A TI

Anno XV - Voi. XII

Domenica 2 Dicembre 1388

N. 761

IL

(LETTERE PARLAMENTARI) Roma, 30 Sono appena distribuiti i docum enti finanziari, che la legge impone di presentare entro il 30 Novem­ bre O siam o anzi già fuori legg e, perchè nel giorno della loro presentazione i docum enti dovrebbero es­ sere stam pali e quindi distribuiti ai deputati, m entre ieri l’altro, quando l’on. M agliani fece la presenta­ zione, il solo Presidente della Com missione del B i­ lancio ebbe un volum e del Conto consuntivo e una copia del Bilancio di assestam ento ; g li altri com­ m issari e tutti i deputati non ebbero n u lla, e do­ vettero contentarsi di quel sunto ufficiale, passato dal M inistero ai giorn ali e che pare fatto apposita­ mente perchè nessuno vi possa capire. Non parliam o poi dei B ilanci di Previsione, dei quali fino a sta­ m ani era distribuito soltanto quello di Grazia e Giu­ stizia. Forse oggi verrà distribuito quello d ell’ Interno; non tutti di certo.

Poiché i docum enti finanziari sono di così fresca data, vale la pena di farne un esam e rapidissim o, spassionato e preciso, pur trascurando quasi sem ­ pre, nelle cifre, la indicazione delle centinaia e dei centesim i, che nuoce più che non giovi alla ch ia­ rezza delle dim ostrazioni. Esam iniam o prim a il Conto Consuntivo di fronte alle ultim e previsioni della legge di assestam ento 1 8 8 7 - 8 8 , per passare poi a l­ l’assestam ento 1 8 8 8 -8 9 .

Nel consuntivo J887—88 lo sbilancio fra entrate e spese effettive, cioè il vero sbilancio norm ale di competenza è di L . 7 2 ,9 2 8 ,0 0 0 . Però nel m o vi­ mento dei capitali, rappresentante in realtà m aggior accensione di debiti e consumo di patrim onio, ci sa­ rebbe un avanzo di L . 1 3 ,7 7 7 ,0 0 0 ; totale della differenza p a s siv a , L. 3 7 ,1 5 1 ,0 0 0 eh’ è quello che fu detto nel sunto ufficiale pubblicato dai giorn ali.

L a passività del Conto del Tesoro, che alla chiu­ su ra del precedente esercizio, era di L. 18 9 ,0 0 0 ,0 0 0 , è salita a L . 2 6 3 ,9 6 9 ,0 0 0 ; se però si tiene conto che i residui d’ incerta esazione da L. 2 7 ,0 0 0 ,0 0 0 appariscono ridotti a L . 5 ,7 7 6 ,0 0 0 , il peggioram ento reale della situazione del Tesoro si rid u ce a L i­ re 5 2 ,2 9 3 ,0 0 0 .

Il fondo di Cassa che alla chiusura dell esercizio nrecedente era di L ire 2 3 3,8 2 9,0 0 0 è ridotto a L . 2 1 0 ,4 7 9 ,0 0 0 . E qui devesi notare che nel 1 8 8 7 -8 8 la Cassa ha profittato per ben 2 7 ,7 1 0 ,0 0 0 di lire di riscossioni fatte con l’em issione di titoli per la categoria

delle costruzioni ferro viarie, al di là dei pagam enti effettuati per la stessa categoria di spese, tanto in conto competenza quanto in conto dei residui.

Risultati parziali da rilev arsi, anche come sintomo delle condizioni del bilancio e delle condizioni eco ­ nom iche del paese, sono i seguenti :

Entrate ordinarie, com inciando dagli aum en ti: Le ferrovie hanno doto in più su lle previsioni allo Stato per la partecipazione che vi ha, lire + 1 ,1 4 7 ,0 0 0 ;

La ricchezza mobile, nella parte riscossa per ruoli, ha dato -f- L. 1 ,5 2 3 ,0 0 0 ;

Le successioni -+- L . 3 ,1 0 1 ,0 0 0 ;

La tassa di registro -f- L. 3 ,4 1 3 ,0 0 0 ; specialm ente per effetto del condono di pene sopra le tasse della legge 14 luglio 1887 ;

La tassa di bollo -f- L . 4 ,9 2 5 ,0 0 0 ; Le tasse ipotecarie -f- L . 1 ,6 0 7 ,0 0 0 ;

Le tasse sul movimento ferroviario -f- L . 7 9 3 ,0 0 0 ; Le Dogane -f- L. 2 1 7 ,9 6 0 . E qui nella spesa Do­ gane vi è una economia di L. 5 3 2,0 0 0 per ritardati or­ ganici e di L . 9 7 7 ,0 0 0 su lle spese G uardie di finanza.

Le dim inuzioni più notevoli sono :

Le tasse fabbricazione sullo spirito, b irra, polveri pcc _ t, l i ISO 0 0 0 4

I Tabacchi — L. 9 ,4 3 2 ,0 0 0 . Però anche qui è da osservarsi che nella spesa corrispondente v i è una dim inuzione di L . 3 ,3 3 6 ,0 0 0 ;

II Lotto, nelle riscossioni — L , 5 5 2 ,0 0 0 ; ma la spesa per vincite ecc. ecc. da una economia di L . 3 ,5 6 4 ,0 0 0 .

Considerando in complesso le entrate ordinarie, abbiamo di fronte alle previsioni un a dim inuzione di L, 1 ,1 8 7 ,3 0 0 . — La spesa ordinaria di contro, ha una economia di L. 2 0 ,7 9 6 ,2 0 0 . N ella economia di spese ordinarie i soli M inisteri delle Finanze e T e­ soro entrano per L . 1 7 ,9 8 2 ,0 0 0 .

A chi interessa segu ire le spese fatte per M assaua, nel conto 1 8 8 7 -8 8 trova di spesa ordinaria per l’A frica : G uerra L. 1 4 ,1 7 3 ,0 0 0 ; M arina, L .4 ,8 0 7 ,0 0 0 ; e di spesa strao rd in aria: G uerra L. 2 2 ,4 1 8 ,0 0 0 ; M arina L . 1 ,0 0 0 ,0 0 0 . Totale, fra spese ordinarie e straordinarie assegnate al conto di M assaua, L i­ re 4 2 ,3 9 9 ,3 8 9 . In questa cifra entra tutta la spesa della spedizione. Col bilancio di assestam ento di quest’anno si rim ane presso a poco n ei 14 m ilioni.

E poiché parliam o di G uerra e M arina riassu ­ miamo le spese totali ordinarie e strao rdin arie :

Spese ordinarie straordinarie

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786 L’ E C O N O M I S T A 2 dicembre 1888 Il bilancio di assestamento 1888-89 in confronto

della previsione, manifesta uno sbilancio norm ale, cioè fra entrate e spese effettive di — L . 5 5 ,8 7 3 ,0 0 0 . — La seconda categoria, cioè il movimento capitali, porta un avanzo di -f- L. 5 ,5 2 1 ,0 0 0 . Quindi il disavanzo netto — L . 4 8 ,3 5 4 ,0 0 0 , a cui il M inistro M aglioni intende di provvedere chiedendo facoltà di una m ag­ giore em issione di Buoni del Tesoro ordinari.

Le previsioni dell’ assestamento per gli aum enti sarebbero :

F abbricati L. -f- 5 0 0,0 0 0 ;

Ricchezza mobile (riscossa per ruo li) L. -f- 4,20,0,000 ; Registro0"! ' 20o’()Oo) 9 ueste previsl0nl „ R | - ~7nbinntdi aum ento sono B o l l o ... -f-3,o30,000> 1 ’ (in base alla legge, ,

la ssa in surrogazione 1.,-,. , , 0 0 o R egistro e Bollo . + 9 0 0 ,OOo)12 luS l,° 18 88 ’ La Tassa fabbricazione clic era stata preveduta in L. -t- 1 1 ,3 3 0 ,0 0 0 per virtù della L egge 12 luglio 1888 (anzi prim a la prevedevano in 13 m ilioni di aum ento) non fa sperare altrim enti un tale introito e si prevede invece olficialm ente sul totale del capitolo uua d im i­ nuzione di L . 9 ,3 5 0 ,0 0 0 . Però tutti gli intendenti della m ateria dicono che la dim inuzione sarà anche m aggiore amm ettendo che sieno abbastanza giuste le altre previsioni, fra le quali sono da notarsi in dim i­ nuzione: le Dogane L . — 1 1 ,0 0 0 ,0 0 0 ; i Tabacchi L. — 4 ,8 0 0 ,0 0 0 ; il Sale L. — 1 ,0 0 0 ,0 0 0 . Contro P aum en to , portato dalla legge sui sali fini ( di 2 m ilioni) si porta n ell’insiem e la previsione di questa

dim inuzione di un m ilione.

Nel conto del Tesoro è previsto un peggioramento di L. 4 8 ,3 5 4 ,0 0 0 chiudendo con uno sbilancio di L. 3 1 8 ,1 0 0 ,0 0 0 . Al 3 0 giugno 1889 il debito di Buoni del Tesoro si presum e nel fa cifra di L. 2 9 0,0 0 0,0 0 0, cioè 2 8 ,9 7 0 ,0 0 0 più che al 50 giugno 1 8 8 8 ; e il conto di anticipazioni statutarie delle Banche da zero, ch’ era al 3 0 giugno 1888, si presum e chiudere con 15 m ilioni.

Il conto di cassa però m igliorerebbe, secondo le previsioni m inisteriali, di L. 2 7 ,8 5 5 ,0 0 0 , chiudendo con la cifra di L. 2 3 8 ,5 3 3,0 0 0. — Anche qui è da osservare che si presum e nella categoria delle costruzioni ferro viarie un divario fra gli incassi ed i pagam enti effettivi a benefizio della Cassa di L. 5 ,7 7 3 ,0 0 0 .

Per la g u erra e m arina il bilancio di assesta­ mento 1 8 8 8 -8 9 porge queste cifre:

Spesa ordinaria Spesa straordinaria Totale Guerra. 247,814,000 62,750,000 Marina. 94,529,000 26,259,000 310.504.000120.789.000 L. 342,343,000 89,009,000 431,353,000

P rim a di lasciare questo bilancio di assestamento alle critiche e discussioni di altri più competenti, giova rilev are che la Commissione del bilàncio, an ­ che se am m ettesse di coprire il disavanzo con mezzi di T esoreria, non potrebbe m ai non tenere la stessa form ula adottata per l’assestamento dell’anno scorso. P er la qual fo 'tn u la, dando facoltà al Ministro di procurarsi la somma per coprire il disavanzo con em issione di Buoni del T esoro, si deliberava che 1’em issione di tali titoli fosne autorizzata e regolata con legge speciale, e che ì el Conto consuntivo non potesse iscriversi tra i residui attivi se non che

quella parte di detta somma che il Governo fosse stato autorizzato ad em ettere con legge sp eciale.

Ora verrebbe in acconcio di fare un cenno par­ ticolareggiato dei Bilanci di P revisione 1889 9 0 ; m a, come è noto: fino ad oggi non erano distribuiti tutti. Mancando le cifre riassu n tive non è il caso di occuparsene.

Stasera, contro il consueto ed im provvisam ente ha luogo un Consiglio di M inistri. — È facile im ­ m aginarsi di che si tratti.

Voi sapete che il Ministro M agliani aveva divisato di presentare insiem e al conto consuntivo, alla legge di assestam ento e al bilancio di previsione, i pro­ getti di nuove spese m ilitari e di nuovi provvedi­ m enti finanziari (ristabilim ento dei due decim i sulla fondiaria, rialzo del sale a 55 cen tesim i). A un tratto gli ultim i due progetti, quantunque annunziali dal Presidente della C am era, non vennero presentati; e si seppe che ciò accadeva perchè i M inistri non si trovavano d’accordo sulla procedura da seg u ire, cioè su ll’ invio dei progetti agli uffici, alla Cam era coffe tre letture, alla Commissione del bilancio. Ma in realtà la questione era ed è, fino a questo momento, assai più grave. L’on. M agliani vuole che spese straor­ dinarie m ilitari e provvedim enti finanziari siano un progetto solo, perchè la Camera voti facilm ente e il pub­ blico creda che i provvedim enti finanziarhsono neces­ saria conseguenza delle spese m ilitari straordinarie. Il Governo e per esso l’on. CriSpi sa che nella Com­ m issione del bilancio ci sarebbe una seria opposi­ zione contro il cum ulo dei due progetti, e perciò ne ha fatta sos pendere la presentazione, onde pren­ dere tempo a risolvere. Consultato f on. Luzzatti, P residente della Com missione del bilancio, questi ha fatto sapere che la Commissione chiederebbe quasi certam ente la divisione dei progetti, per potere esa­ m inare la situazione finanziaria ; e da a ltri della Com missione si è rilevato che, compiuto cotesto esa­ me, non sarebbe diffìcile l’ approvazione non solo d elle spese m ilitari ma anche dei nuovi aggravi. L ’ on. M agliani però non vuole questo esam e della situazione finanziaria, e preferirebbe tentare gli Uffici (dove invece i nuovi aggravi correrebbero natural­ m ente m aggior pericolo) e m agari una C om m issione speciale da nom inarsi dalla Presidenza (senza contare che il Presidente B iancheri non accetterebbe di esau ­ torare la Com m issione del B ilancio).

Frattanto qualche Ministro e forse lo stesso onore­ vole Crispí ha osservato che se la divisione è necessaria, è m eglio non farsela, non che imporro, neanche sug­ g erire, ed è anzi utile am m ettere pei prim i che i provvedim enti finanziari so io da considerarsi in d i­ pendentem ente dalle spese straordinarie m ilitari, come appunto l’ on. Saracco nei recenti Consigli voleva che si considerasse il disavanzo indipendentem ente dalle attuali dom ande dei M inistri della Guerra e della M arina. Ciononostante i’on. M agliani insiste, od almeno insisteva sino a poche ore sono, nel volere il cum ulo dei progetti. Quindi la questione si è fatta acuta ; e da ciò il Consiglio dei M inistri che si sta adnnando.

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2 dicembre 1888 L’ E C O N O M I S T A 787 Com m issari del Bilancio che non vorranno nè lasciarsi

esautorare, nè perm ettere che si com pia I* enor­ m ità di cum ulare le nuove spese m ilitari straordi­ narie col ristabilim ento di aggravi che erano stati, aboliti.

A questa notevole lettera del nostro egregio cor­ rispondente, la quale ci perm ette di pubblicare per i prim i notizie im portanti sui documenti presentati alla Cam era dall’ on. M agliani, facciamo seguire la ripro­ duzione delle illustrazioni ai documenti stessi com u­ nicati alla stam pa dal M inistero :

Nella tornata del 28 novembre, entro i termini stabiliti dalì’art. 27 della legge di contabilità l’ono­ revole Ministro delle Finanze ha presentato alla Ca­ mera già stampati i documenti finanziari che la detta legge gli prescrive, cioè :

il rendiconto consuntivo dell’esercizio 1887-88; il disegno di assestamento del bilancio 1888-89 ; gli stati di previsione per l’esercizio 1889-90 ; Fanno corredo a questi documenti altri documenti accessori tra cui la consueta relazione generale, che riassume ed illustra i resultati dei tre esercizi pre­ detti, e quella delia Corte dei Conti sull’ esercizio 1887-88 la quale conchiude con una dichiarazione’di perfetta regolarità o di piena concordanza colle pro­ prie scritture.

I risultati riassuntivi di quei documenti sono i seguenti :

Rendiconto generate per l ’esercizio' 1887-88.

Coll’assestamento del bilancio prevedevasi un de­ ficit di L. 73,535,436. 81 a cuoprire il quale il Go­ verno venne autorizzato a chiedere la emissione di una somma corrispondente di buoni del tesoro.

Nel corso dell’esercizio avvennero fatti che da una parto peggiorarono la situazione, ma dall’altra parte la migliorarono sensibilmente.

La situazione fu peggiorata :

1° perchè il Parlamento dopo la legge portante l’ assestamento del bilancio votò altri crediti per L. 2,713,298.30 di cui 2,281,215 si riferiscono a strade nazionali e provinciali ;

2“ perchè a’ crediti per la spedizione afifricana occorse un supplemento di L. 4,110,000 contemplati nello speciale progetto di legge ;

3° perchè le tasse di fabbricazione sugli alcools e sullo polveri produssero la minore somma di L. 11,826,532.24 ;

4° perchè l’entrata dei tabacchi fu inferiore del previsto per L. 9,432,456.58: ma se si calcola la minore spesa in L. 3,636,138.85 e ì’ aumento dello stok in L. 4,516,093.92, la differenza sulla previsione si limita a L. 1,280,223.81.

La situazione del rendiconto fu poi megliorata pei fatti seguenti :

1. ° Dagli altri cespiti dell’entrata si ottenne un aumento di oltre 19 milioni, che compensò quasi la to­ talità della perdita lorda verificatasi ne’titoli su ricor­ dati. Sono degni di nota l’aumento di L. 13,482,563.15 per le tasse sugli affari, e quello di L. 2,524,818.80 per maggiori prodotti di traffico e di tasse ferroviarie.

2. » Sulle spese si ebbe una diminuzione di

Lire 30,439,076.19 colla quale si supplisce a L. 8,205,641.14 di eccedenze, restando coù l’econo­ mia netta di L. 22,233,435. 05.

Concorsero a siffatte diminuzioni :

il Ministero del Tesoro per L. 13,794,260.14, il Ministero delle Finanze per L. 10,305,305.32, il Mi­ nistero di Grazia e Giustizia per L. 22,754.94, il Ministero degli Affari Esteri per L. 255,035.81, il Ministero dell'Istruzione Pubblica per L. 548,165.19, Il Ministero deH’Interno per L. 1,345,421.27, il Mini­

stero dei Lavori Pubblici per L. 1,465,878.65, il Mi­ nistero della Guerra per L. 1,659,872.83, il Ministero della Marina per L. 454,757.70, il Ministero di Agri­ coltura industria e commercio per L. 587,624.34.

Le eccedenze delle spese sarebbero state ben lievi se non fosse occorso il surricordato supplemento di L. 4,110,000 per la spedizione affricana, cui sono da aggiungere altre L. 1,866,428.59 per maggiori spese verificatesi su ta’uni Capitoli del bilancio del Mini­ stero della guerra, compensate però quasi totalmente da economie ottenute su altri capitoli. Le rimanenti eccedenze in Lire 2,229,212.55 riguardano per L. 1,036,082.02 spese d’ordine ed obbligatorie, che sono coperte nella maggior parte dagli avanzi del fondo di riserva in L. 629,540.95. Resta quindi sol­ tanto la somma di ,L. 1,193,130.53 imputabili ad al­ cuni capitoli de’ servizi pubblici ed alle spese di am­ ministrazione, largamente compensate da. economie su capitoli diversi.

Per questi fatti il deficit previsto nella somma di L. 73,535,436.81 è disceso a L. 57,151,120.47 dopo aver supplito a tutte le maggiori spese che non erano state previste nella legge d’ assestamento.

Inoltre la gestione de’ residui, per ricuperi di al­ cune attività credute non esigibili e per cancella­ zione di passività chiaritesi inesistenti, si è chiusa con un vantaggio di L. 4,857,477.46. — Quindi il carico finanziario risultante al tesoro per effetto del­ l’esercizio 1887-88 si residua a L. 52,293,643.01.

Nonostante questo deficit, il servizio di cassa lia proceduto senz’uopo di ricorrere a quei mezzi straor­ dinari, dei quali il Governo aveva avuto.facoltà di valersi. Gl’incassi per entrata di bilancio rilevarono a L. 1,931,964,302.87 e i pagamenti a L. 1,941,137,853.79, e la differenza di L. 9,173,550.92 derivò dallo aver sospesa la vendita di titoli di credito (obbligazioni ecclesiastiche e ferroviarie) che pur facevano parte della previsione di cassa.

Assestamento del bilancio per l ’esercizio 1888-89

La legge 30 giugno p. p. N. 5484, che approvò il bilancio di previsione pel corrente esercizio, stabiliva il disavanzo nella somma di L. 36,984,322,62 che per altro avrebbe dovuto diminuire di 19 milioni, in vista degli aumenti di alcuni tributi approvati dal Parla­ mento con legge de’ 12 luglio 1888.

Ma a peggiorare queste previsioni sopraggiunsero i fatti seguenti :

In primo luogo il Parlamento, dopo il bilancio di previsione, autorizzò delle nuove e maggiori spese per L. 3,600,000.

È sorto in seguito al bisogno di accrescere le as­ segnazioni per le spese militari di oltre L. 6,800,000 sia pel riordinamento degli irregolari d’Africa, sia per fornire alla Marina militare i mezzi sufficienti a supplire alle cresciute spese di manutenzione del nostro naviglio.

Le attuali condizioni commerciali ed economiche determinarono poi tale un andamento delle nostre principali imposte di consumo da consigliare una minore previsione di entrate di L. 26,150,000, e cioè: L. 9,350,000 sulle tasse di fabbricazione, L. 11,000,000 sulle dogane; e L. 5,800,000 sui tabacchi e sui sali,

In seguito a tutto ciò il disegno di assestamento del bilancio pel corrente esercizio verrebbe oggi a presentare un deficit di competenza in L. 48,354,908.12. Ottemperando al disposto della legge di contabi­ lità, 1’ on. Ministro chiede al Parlamento la facoltà di provvedere al presunto deficit, mediante maggiore emissione di buoni del Tesoro, la quale probabil­ mente non sarà necessaria.

Ma si può fin d’ ora ritenere che, come avvenne pel decorso esercizio, non occorra valersi di tale facoltà.

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788 L’ E C O N O M I S T A 2 dicembre 1888

in conto entrate e spese di bilancio, porterebbero a queste ultime risultanze.

Incassi.... . . . L . 2,022,033,200.11 P a g a m e n ti... » 1,985,714,824.56 ossia si presume una eccedenza

di incassi p e r ... L. 16,318,375.55

Bilancio di previsione pel prossimo esercizio 1889-90

Il bilancio 1889-90 non presenta che poche tracce delle straordinarie variazioni cui va soggetto l’eser­ cizio presente.

L'entrata, pel completamento degli effetti di prov­ vedimenti finanziai'! approvati nel luglio decorso, avrà un aumento di circa 5 milioni. La graduale ripresa dei dazi doganali, delle tasse di fabbricazione e dei tabacchi, unita al normale incremento degli altri cespiti fa prevedere un maggior prodotto di più che 30 milioni, oltre quelle altre entrate a cui corrispondono equivalenti spese,.. le quali ascendono a quasi 8 milioni.

Gli aumenti dell’ entrata, in confronto alle previ- sisioni e riduzioni proposte coll’ assestamento del bilancio 1888-89, si riassumono come appresso :

Ferrovie, poste, telegrafi e servizi

diversi... h . 4,500,000 Imposte dirette . . . . . . . » 3,500,000 Tasse sugli affari compresi gli ef­

fetti di provvedimenti finanziari votati

colla legge 12 luglio 1888 . . . . » 7,000,000 Tasse di fabbricazione, dogane, ta­

bacchi e sali compresi gli effetti come

s o p ra ... » -20,000,000 Nelle spese ordinarie s’introdussero non lievi eco­ nomie che servirono a cuoprirec gli aumenti ordinari dello spese di riscossione e dello incremento dei ser­ vizi. — Quindi tutto l’aumento delle spese ordinarie è riferibile alle cause seguenti :

l.° Per completare, gli organici dé’ Ministeri della guerra e della ma­

rina si stanzia una. maggiore somma di L. 18,300,000 . 2.° Per interessi passivi ed annua­

lità derivate dall’assestamento della gestione ferroviaria e dalle nuove co­

struzioni occorrono a l t r e ...» 14,000,000 3. ° Per integrare i fondi di ri­ serva si assegnano . . . ^ 3,300,000

4. ° Per le spese oramai obbliga­ torie del nuovo catasto e dell' orga­

nico del Genio Civile ...» 3,000,000 L. 38^600,000 Una notevolissima diminuzione di 60 milioni sì ve­ rifica invece nella parte straordinaria del bilancio, stante la estinzione de’crediti eccezionali accordati nell’esercizio corrente ai Ministeri della Guerra, della '.Marina e de’Lavori Pubblici, il perchè viene quasi a sparire il disavanzo dell’ esercizio precedente, ridu­ cendosi nella parte effettiva del bilancio a solo L. 1,800,000.

Resta tuttavia a provvedere ad 8 milioni per am­ mortamento di debiti redimibili ed alle spese fuori bi­ lancio non ancora approvate che si preveggono nella somma di 6 a 7 milioni, sicché lo scoperto del Te­ soro non oltrepasserà in tutto i 16 o 17 milioni.

LA BANCA D’INGHILTERRA

e la s itu a z io n e m o n e t a r ia in te r n a z io n a le

Le ultim e vicende del mercato monetario inter­ nazionale hanno nuovam ente messo in luce le diffi­ coltà che la Banca d ’Inghilterra incontra da qualche

tempo allorquando vuol dare un determ inato indirizzo al m ercato monetario inglese. Quantunque esam i­ nando in passato la situazione m onetaria vi abbiamo più volte accennato non ci pare opera vana di ch ia­ rire ora più largam ente questo punto che ha grande im portanza nelle relazioni tra il grande Istituto bri­ tannico e il m ercato inglese.

Bisogna anzitutto riconoscere che le difficoltà a cui accennavam o più sopra un tempo non esiste­ vano. Ogni qualvolta l’incasso dim ostrava la tendenza a scem are e i cam bi coll’ estero a toccare il punto in cui l’ esportazione dell’ oro diviene vantaggiosa i direttori d all’ Istituto inglese ricorrevano a ll’ au ­ mento dello sconto e non esitavano a portarlo a un saggio anche assai elevato, all’8 e anche al 40 o|0. In altri term ini il saggio dello sconto veniva aum en­ tato finché si dim ostrava efficace ad ottenere da un lato che i capitali esteri affluissero a Londra, at­ tratti dal lucro eccezionale, d all’altro che l’esporta­ zione di oro fosse assolutam ente svantaggiosa. Questa politica di sconto fu possibile e raggiunse il suo ef­ fetto parecchie volte, sia perchè la Banca aveva in fatto la direzione d el mercato m onetario, sia perchè essa non ebbe reluttanza a portare il saggio minim o officiale al punto in cui l ’ aum ento diveniva effi­ cace, qualunque esso fosse.

Negli ultim i anni questo stato di cose si è a l­ quanto modificato. Il mercato m onetario è formato da tre distinti gruppi di trafficanti di danaro o dea­ ler s ; la Banca d’ Inghilterra, le Banche private c quelle a capitali riu n iti, ossia per azioni (private and jo in t stock banks) e infine i bill-brokers o agenti in term ediari che trovano il danaro a quelli che vogliono scontare e le cam biali a quelli che intendono investire il danaro. Ora la Banca di I n ­ gh ilterra sta al som m o, sia per la sua forza pro­ pria e i mezzi di cui dispone, sia per le relazioni che ha con lo Stato; di più essa è sem pre la Banca del banchiere e tiene la riserva m onetaria ultim a del paese. Ma oggi la sua posizione per altri riguard i non è più quella di un tempo. I concorrenti presi insiem e contano pur essi e possono agire, se vogliono, in senso opposto a quello seguito dalla Banca d’ In­ g h ilterra. Per convincersene basta riflettere che al 31 dicem bre 1887 le sole Banche per azioni ave­ vano 67 milioni di sterline in depositi, m entre la Banca d’ Inghilterra ne teneva per 27 m ilioni, senza tener conto della grande differenza nel capitale e negli altri elem enti attivi e passivi.

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2 dicembre 1888 L’ E C O N O M I S T A 789 dando oro che venne esportato nella Repubblica

A rgentina o in altri paesi.

Questo stato di cose che si riassum eva nella no­ tabile differenza tra il saggio minimo officiale dello sconto al 5 Ojo e i saggi di sconto praticati sul mercato libero intorno al 3 0|0 non poteva durare a lungo o per farlo cessare la Banca d’ Inghilterra aveva due vie da seguire. 0 alzare nuovam ente il suo sconto o sottrarre al mercato libero tanto d a­ naro quanto era necessario per poterlo rim o rch iare. Il primo spcdiente applicato con una certa m ode­ razione non avrebbe dato risultati sensibili e attuato invece rigorosam ente avrebbe portato grave disturbo all industria e al com m ercio, proprio in un momento in cui d m iglioram ento com m erciale per estensione e durata dà le m igliori prom esse. Di più v’ha con­ siderato che presentem ente per ragioni politiche e d’altra natura le Banche degli altri paesi che ten­ gono un considerevole stock d’oro non sono disposte a cederne in larga m isura.

La Banca di F ran cia, quella im periale di G er­ m ania, le Banche del B elgio, d ell’ O landa, insomma tutti i m aggiori Istituti di em issione, chi con un prem io su ll’ oro, chi con altri sotterfugi cercouo di esim ersi dal cam biare i propri biglietti in oro per somme rilevan ti. L ’aum ento del saggio dello sconto officiale inglese molto probabilm ente avrebbe avuto scarsi effetti e provocato grandi e seri disturbi. Ciò non scema il valore del principio di scienza e di arte bancaria, ma distolse certam ente i direttori della Banca d’Inghilterra dal ricorrere ad esso. R e ­ stava il secondo espediente o la Banca finalm ente si è risoluta a servirsene. Essa tiene norm alm ente un ingente stock di consolidato, che per agevolare la recente conversione del debito inglese attuata dal sig. Goschen è stato in qnesti tempi anche ac ­ cresciuto.

La Banca poteva venderne una parie o chiedere una somma in anticipazione. Per non deprim ere i corsi del consolidato ha preferito quest’ ultim o mezzo che era anche il m iglio re, considerato ch’essa aveva circa due settim ane or sono quattro m ilioni e mezzo di sterline in consolidato in più del periodo c o rr i­ spondente dell’anno scorso. Avendo pertanto rarefatto l’oro sul mercato libero lo sconto com inciò gradata- m ente a salire fino a toccare 4 1|2 0|0 sino cioè a m ettersi quasi al livello di quello officiale. È a questo punto che diventa 'possibile per la Banca di rin v i­ gorire le sue riserve perchè l’elevatezza dello sconto sul mercato libero rende meno aspri e sfavorevoli i cam bi, toglie l’incentivo agli arb itraggi e all’ espor tazione dell’oro, ma anzi da im pulso a ll’affluire del danaro alla B anca sia d all’interno che dall’estero.

Ciò posto, q u ali sono le probabilità che la Banca d’Inghilterra raggiunga il suo intento di rinforzare l’incasso tenendo il saggio dello sconto libero al l i ­ vello o quasi del proprio. È necessario por m ente alla situazione finanziaria internazionale la quale è piuttosto im brogliata. V i sono g li Stati d ell’A m erica m eridionale, e specialm ente ìa R epubblica A rgentina, nonché la Colonia del Capo, 1’ India, la G erm ania, il Portogallo, T E gitto che qual più qual meno do­ m andano oro a ll’In gh ilterra; per contro piccole somme sono im portate, specie dall’A ustralia. La ragione di queste richieste d’oro in Inghilterra sta negli affari conchiusi e che si stanno per esaurire, m entre altri se ne conchiudono ora che porteranno per conse­ guenza nuovi m ovim enti di moneta m etallica. L a­

sciando stare i prestiti conchiusi dalla Repubblica A rgentina, alla quale forse si è aperto un credito eccessivo e altre em issioni di m inore im portanza vi sono ora alle viste : un nuovo prestito russo, la con­ versione dei debiti ungherese, turco, egiziano, nuovi prestiti da parte della G erm ania, d ella F ran cia ed emissioni varie dell’Italia e altrove. T uttavia queste operazioni finanziarie dell’ Europa o di paesi in mano degli europei hanno m inore im portanza; m entre, gli im pegni assunti dai grup pi bancari verso l’A rgentina hanno necessitato e richiederanno forse ancora invi! considerevoli di danaro, che per il momento non ritornerà in Europa. Il prestito russo di un mezzo m iliardo susciterà dom ande di oro a P arig i, A m ster­ dam , Berlino e indirettam ente a Londra sicché, come dicevam o anche in fin precedente articolo su questo argom ento, tutto dipenderà dalli’ uso che la R epub­ blica A rgentina e la Russia faranno dei cred iti ad essi aperti dai banchieri.

Ad ogni modo è facile com prendere che è inte­ resse degli stessi governi m utuatari di contribuire a m igliorare la situazione m onetaria g en erale, sicché in questo mese avrem o probabilm ente una sosta. Intanto la Banca d’ Inghilterra potrà rinforzare a l­ quanto la suo riserva, sia sottraendo danaro al m er­ cato libero con la vendita del consolidato o con chiedere anticipazioni su esso, sia alzando il prezzo al quale com pra oro, o facilitando 1’ am m issione di alcune monete d’oro che oggi non accetta. Però non è il caso di concepire grande fiducia che il m ig lio ­ ram ento sia di molta im portanza. La fine d’ anno assai prossim a e il cum ulo d’ affari finanziari da esaurire non consentono che si possa tornare presto a uno stato analogo a quello del prim o sem estre di quest’anno. Si è proceduto con non poca spen­ sieratezza e ora si vede che la liquidazione è labo­ riosa, spesso pericolosa, senza dire che la condizione di continuo allarm e politico in cui si trova l’Europa rende ciascun paese sem pre meno disposto a pri­ varsi di q u el mezzo potente in gu erra e in pace che è il danaro. Non resta che da au g u rare che ciascuno sia conscio della responsabilità che g li incom be.

RIVISTA DI COSE FERROVIARIE

// terzo esercizio deila MediterraneaProdotti delie

ferrovie italiane nel mese di luglio 1888.

Il terzo esercizio della Mediterranea. — L'Eco­

nomista pubblicherà integralm ente la relazione del Consiglio d’A m m inistrazione d i questa Società all' As­ sem blea G enerale degli azionisti che ebbe luogo a Milano il 24 scorso m ese. Ci lim iterem o qui ad alcuni appunti.

Il risultato finanziario d ell’anno 1 8 8 7 -8 8 si com ­ pendia nelle cifre seguen ti :

Prodotti lordi da rip artirsi col Governo L . 119,123,131 Quota dei prodotti stessi spettante alla

S o c ie tà ... » 7 8 ,8 5 6 ,3 7 2 Correspettivo per 1’ uso del m ateriale

mobile e proventi d iversi . . » 8 ,6 9 1 ,1 8 6 Spese per l’esecizio della rete . . » 7 6 ,6 1 9 ,3 7 5 Spese g e n e ra li, di fondazione, im ­

poste , ecc...» 2 ,3 9 5 ,3 8 4 Utile netto per la S o c ie tà , compreso

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790 V E C O N O M I S T A 2 dicembre 1888 li dividendo assegnato alle azioni fu di L. 2 9 , pari

al 5 ,8 0 per cento, m entre n ell’anno precedente era stato di L. 27,50 ossia de! 5 1/2.

Tuttavia, anziché com piacersi di questo aum entato profitto, la relazione si dilunga a spiegare come e perchè i risultati non siano stati m igliori. E, a vero dire, la ragione di questo (die a primo aspetto può sem brare strano, sta nella evidente sproporzione fra l’aum ento di prodotto lordo avutosi in confronto del- T anno precedente, e il m aggior utile netto rim asto alla Società. La relazione espone le cause del fatto, e lo ascrive principalm ente ai considerevoli ribassi di tariffe ac c o rd ati, m anifestando il proposito di non andar più oltre in tali facilitazioni e invocare d’ora innanzi 1’ applicazione dell’ art. 41 del Capitolato, il quale riserva al Governo il diritto di ordinare rid u ­ zioni di tariffe , ma stabilisce che quando la ridu ­ zione non sia stata concordata coll’esercente, si debba tener conto separato dei prodotti ottenuti colla nuova tariffa ribassata, accreditando a ll’ esercente la diffe­ renza o m aggior prodotto che si avrebbe avuto col­ l’ applicazione delle tariffe che erano prim a in vigore. Questo proponimento recherà una mediocre soddi­ sfazione alla innum erevole schiera dei sollecitatori di tariffe: certo è però che la Società è nel suo d i­ ritto, poiché l’ articolo 44 del Capitolato ebbe pre­ cisam ente per ¡scopo di conciliare la im m utabilità della proporzione nel riparto dei prodotti fra le due parti interessate, proprietario ed esercente della fer­ rovia, coi bisogni m utevolissim i del com m ercio, i quali possono consigliare variazioni nelle tariffe con­ trattualm ente stabilite.

La relazione constata che i lavori di com pleta­ mento e m iglioria delle linee in esercizio, quelli cioè cui debbono p ro v v ed erci fondi detti dell’allegeto B, progredirono in modo più soddisfacente che negli esercizi anteriori. Conferma però quello che già si sap e v a, l’ insufficienza cioè di quei fo n d i, po ich é, m entre gli 84 milioni spettanti alla M editerranea sul- l’ allegato B sono già im pegnati per L. 77,5 0 0 ,0 0 0 (a tanto ammontano le approvazioni avute dal G o­ verno), la Società fece proposte per 18 m ilioni in più, e rim angono ancora tanti altri lavori di asso­ luta necessità, da rendere indispensabile un nuovo credito di 102 m ilioni da ripartirsi in sei anni dopo i quattro entro cui dovrebbero essere spesi i fonili dell’allegato B. A uguriam o, non alla Società soltanto, ma al paese che, pressato com’è da tanti bisogni, il Governo trovi modo di aprire questo nuovo credito per saldare una buona volta il debito del passato rendendo davvero le linee capaci di servire con re ­ golarità il traffico sem pre crescente.

Anche il m ateriale rotabile è andato aum entando in m isura abbastanza sensibile. Infatti le locomotive, da 9 2 0 al I o luglio 18 85 erano 10 90 al 50 g iu ­ gno 1 8 88 , e quest’ aum ento si ebbe per oo nel primo esercizio 1 8 8 5 -8 6 ), per 51 nel secondo (1 8 8 6 -8 7 ), per 6 4 nel terzo (1 8 8 7 -8 8 ) : le carrozze, salite da 2,5 9 3 a 5,059 crebbero rispettivam ente di 1 27, 1 1 1 e 2 0 6 : i bagagliai, da 523 a 7 4 3, aum entarono di 23, 30 e 1 6 5 : finalm ente i carri da 15,037 che erano al I o luglio 1880, raggiungevano il num ero di 19,403 al 50 giugno u. s., e dei nuovi e n tra ­ rono in servizio 202 nel primo anno, 814 nel se ­ condo, 53 50 in quest’u ltim o .'È vero che anche qui la relazione si affretta a prevenire im pressioni so­ verchiam ente ottim iste, avvertendo che l’aum ento del m ateriale avviene sem pre dopo che i bisogni sono

stati segnalati, quando già altri m aggiori si m anife­ stano, e che se si vuole trovarsi in grado di far fronte ad ogni occorrenza, conviene che il Governo si de­ cida a fornire in anticipazione i mezzi necessari a l­ l’ordinazione del nuovo m ateriale.

L’ utile netto avuto dalla Società n ell’esercizio delle linee fu di L . 2 ,3 9 0 ,4 2 9 per la reto principale e di L. 2 ,2 3 7 ,1 9 6 p er le due reti riu n ite, giacché la se­ condaria invece di beneficio , diede una perdita di L. 15 3,2 3 5. Questa perdita era stata di L. 1 1 9,0 0 0 n ell’anno -1886-87. Ma l ’esercizio della rete secon­ daria recò onere considerevolm ente m aggiore allo Stato. Questo infatti sopra un prodotto di L .2 ,7 1 0 ,8 2 7 , dovette dare :

il 50 per cento alla Società . . . L . 1 ,3 5 5 ,4 1 3 alla stessa il correspettivo fisso di L .5 0 0 0

. al c h ilo m e tr o ... » 1 ,8 2 1 ,8 6 0 il 10 0/0 ai fondi di previdenza . . » 27 1,0 8 2 cioè in t o t a le ... L . 3 ,4 8 8 ,3 5 5 che detratte dal prodotto lordo suddetto, lasciano una passività di L. 7 3 7 ,5 2 8 . Ecco dunque provato a n ­ cora una volta che le linee com plem entari costrutte per effetto della legge 29 luglio 1879 e successive, si risolvono in una perdita ann ua, così per lo Stato come per la Società esercente, perdita che andrà aum eniando coll’aum entare delle linee m edesim e. E senza dubbio è lontano il giorno in cui tutte queste linee, raggiungendo il prodotto di quin dicim ila lire per ogni chilom etro di lunghezza virtuale , passe­ ranno, in forza dell’art. 74 del Capitolato, alla rete p rin c ip ale , sgravando così il Governo del m aggior compenso ora corrisposto pel loro esercizio. Vediam o infatti che tra le lin ee secondarie i m aggiori prodotti chilom etrici sono dati dalla C hivasso-C asale con L. 8,111 ; dalla G allarate-Laveno con L. 7 ,5 8 7 , dalla T orre A nnunziata-C ancello con L. 6 ,9 7 7 ; dalla Ro- m agnan o-V arailo con L. 6 ,9 6 5 , e da questi m assim i si scende fino a L. 1,949, per la M o retta-S alu zzo , a L. 1 ,8 7 2 per la Castellam are-G ragnano e a L. 1,6 6 6 per la C ajnn ello-Isern ia.

Il quadro dei prodotti nei cen tri principali dà il primo posto a M ilano, che da L. 9 ,1 7 9 ,7 4 1 in cas­ sate nel 1 8 8 6 -8 7 , sali a L ire 1 0 ,3 2 8 ,5 0 0 , il se­ condo a Genova con L ire 9 ,9 6 6 .7 7 5 , il terzo a Torino con L ire 9 ,8 7 0 ,5 5 8 , il quarto a Roma con L. 8 ,8 0 8 ,5 1 8 , il quinto a Napoli con L . 5 ,5 5 2 ,1 0 8 . A ggiungendo per M ilan o , Roma e N apoli, stazioni comuni colla A driatica, gli introiti effettuati per conto di questa Società, quali si desumono d all’ ultim o reso­ conto (riferentesi però a ll’anno solare 1887 anziché al periodo dal 1° luglio 1887 al 50 giugno 1888 come quello della M editerranea) troviam o per le sud­ dette tre città le seguenti cifre com plessive di prodotti:

Prodotto

Mediterranea AdriaticaProdotto Totale

M ilano . . . 1 0 ,3 2 8 ,5 0 0 5 ,7 1 0 ,3 9 3 1 6 ,0 4 1 ,8 9 5 Rom a. . . . 8 ,8 0 8 ,5 1 8 6 ,0 9 4 ,5 9 7 1 4 ,9 0 2 ,9 1 5 Napoli . . . 5 ,3 5 2 ,1 0 8 2 ,2 4 9 ,0 1 2 7 ,8 0 1 ,1 2 0 Anche presi insiem e i prodotti delle due grandi Società ferroviarie rim an e quindi prim a M ilano, poi Roma, seguono in ordine decrescente Genova, To­ rino e Napoli.

Prodotti delle ferrovie italiane nel mese di lu­

glio 1888. — Dal solito bollettino m inisteriale sui

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2 dicembre 1888 L’ E C O N O M I S T A 791 i dati seguenti riguardanti il mese di luglio, l.a lu n ­

ghezza assoluta delle nostre ferrovie alla fine di lu­ glio era di chilom etri 1 2 ,1 7 5 contro 1 1 ,6 6 9 che si trovavano in esercizio nel corrispondente mese del 1 8 8 7 , la lunghezza media esercitata fu di c h i­ lom etri 12,04.3 contro 1 1,582. Durante il mese venne aperta all’esercizio la linea Cineto-Rom ano-Sulm ona della lunghezza di chilom etri 116 sulle Rete A dria­ tica, nonché il tronco Suzzara-Serm id.e d i chilom . 49 su lla linea F errara-Suzzara e la linea Modena-Vignola di chilom etri 2 6 , compresa nelle ferrovie diverse.

I prodotti lordi approssim ativi raggiunsero in luglio la cifra di L. 1 9 ,8 3 6 ,7 1 5 in confronto di L. 1 9 ,3 5 2 ,5 2 2 ottenute nel corrispondente m ese del 1 8 8 7 , e sono così rip artiti :

Luglio 1888 Luglio 1887

Viaggiatori. . . . L. Bagagli...» Merci a grande veloc.» Merci a pie. vel. acCel.» Merci a piccola vei. » Prodotti fuori traffico »

8,406,206 8,411,023 348,222 360,713 1,413,024 1,405,001 . 583,612 493,329 8,964,561 8,532,172 121,090 150,284 Totale . . . L. 19,836,715 19,352,522 La quota di prodotto delle diverse reti poi è la se-guente :

Rete Luglio 1888 Luglio 1887

Mediterranea... . . L . 9,662,476 9,680,989

Adriatica... 8,527.160 8,227,398

Sicula... 589,881 501,560

Veneta... 81,000 85, 508

SardeSComp- Realeae)Soc. ferr. secondar.» 146,08318,436 141,486

Ferrovie diverse.. . . 611,679 715,581

T otale.... . L. 19,836,715 19,352,522 Come si vede la rete A driatica è quella che pre­ senta un m aggior aum ento (L. 299,762) sul co rri­ spondente m ese del 1 8 8 7 ; la M editerranea presenta una dim inuzione di L. 1 8 ,5 1 5 ; le V enete presentano pure una dim inuzione di L . 4 ,5 0 8 ; le altre sono tutte in aumento.

Infine il prodotto chilom etrico delle d iverse reti, confrontato col luglio 1887, è il seguente :

Adriatica... . Sicula ... Venete...

H S S i S r .

Ferrovie diverse. . . Luglio 1888 Luglio 1887 .L . 2 ,1 01 2,123 1,768 1,736 877 747 578 610 355 344 ■ie » 152 634 673

con una m edia generale di L . 1 ,6 7 4 nel luglio anno corrente, contro L. 1,6 7 0 avutesi nel luglio dello scorso anno.

R ivista (Economica

Gli studi s u ll’ intervento economico dei poteri pub­ b lici a lla Esposizione universale del 1889 a Parigi. - Per la Statistica delle Società cooperative ita ­

liane. - La nuova legge agraria per l ’ Irlanda. - I l

commercio dei vini nel porto d’Amburgo.

F ra i gruppi che formeranno l’ Esposizione u n i­ versale del 1 8 89 ve ne sarà uno particolarm ente interessante destinato alla econom ia sociale. Ma in p ar­ ticolare sarà veram ente caratteristica la sezione XV I

destinata all' Intervention économique des pouvoìr publics che recentem ente è stata istituita dal M in i­ stro del com m ercio per com pletare appunto l’espo­ sizione di economia sociale.

Il presidente sig. Leon Donnat in una circolare si esprim e in questo modo su gli scopi della nuova sezione :

Le quin dici prim e sezioni hanno per intento di mettere in rilievo le istituzioni create dagli im pren­ ditori di industrie 0 dagli operai e gli espositori sono principalm ente associazioni 0 privati.

L ’ Esposizione di econom ia sociale non sarebbe completa se non m ettesse in luce le soluzioni elio sono state date a certi problemi discussi ogni giorno con insistenza nelle assem blee politiche e nella stam pa. U om ini politici non esitano a dich iarare che i poteri pubblici hanno il dovere di intervenire allo scopo di attenuare o far scom parire con le g g i, con regolam enti, col mezzo di risorse fiscali le ine­ guaglianze econom iche, essi sperano che si giungerà m ediante riform e compiute d all’autorità a trasform are bruscam ente le condizioni sociali. V i sono perfino di quelli che respingendo la libera concorrenza come un principio pericoloso fondano sopra un insiem e d i s e r ­ vigi diretti dallo Stato 0 dal comune l’organizzazione industriale e agricola del paese.

Da qualunque aspetto si consideri la cosa è chiaro che è indispensabile di ricercare i fatti e di farli conoscere con esattezza. Conviene parim ente di met­ tere in luce se i procedim enti che si raccom andano come una innovazione propria del nostro tempo non hanno il loro corrispondente in epoche antiche , in modo da poter dedurre dai resultati costatati in passato delle indicazioni sicure por l’av v en ire.

Le istituzioni intorno alle quali saranno esposti documenti nella sedicesim a sezione non saranno quelle dovute a ll’ iniziativa di stabilim enti privati, ma quelle che sono state create dagli Stati 0 dalle varie circoscrizioni am m inistrative d’ uno stesso Stato. Ciascuna di esse dovrebbe m ostrare con testi stam ­ pati, con docum enti m an o scritti, con quadri sta ti­ stici, grafiche, leggi e regolam enti em anati dai po­ teri pubblici le istituzioni fondate 0 sovvenzionato da esso allo scopo di com pletare l’ iniziativa privata, di regolarla di sostituirsi ad essa, come pure i risultati ottenuti con l’aiuto di quelle istituzioni e di quelle leggi.

Ècco l'indicazione som m aria della m ateria che do­ vrebbe far parte di questa X V Ia sezione, dedicata a ll’intervento dei poteri pubblici :

Opere, istituzioni e stabilim enti di Stato, aventi per obbietto il m iglioram ento fisico, intellettuale e m orale degli individui ; intervento dei poteri pubblici nel contratto di perm uta e in quello di lavoro.

Regolam entazione della durata e del modo di la­ voro per parte dello Stato e delle m unicipalità.

Fissazione d’ un salario minim o per gli operai ; serie di prezzi per i lavori delle città.

Tarifazione del prezzo di certe m e rci; calm iere sul pane, su lla c arn e ; m u lin i, panatterie e m acellerie m unicipali, bagni pubblici.

M agazzini m unicipali per le m aterie prim e e por gli strum enti delle associazioni operaie.

Lavori pubblici considerati come annessi d ell’as­ sistenza pubblica.

Intraprese m unicipali pel trasporto in comune dei viaggiatori, per l’ illum inazione delle città col gas 0

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792 L’ E C O N O M I S T A 2 dicembre 1888 Costruzione ed esercizio da parte dello Stato delle

ferrovie e dei canali.

Uffici di collocamento con o senza monopolio, borse di lavoro.

Banche di credito nazionale o m unicipale per gli operai o le associazioni operaie.

Anticipazioni o sovvenzioni consentite dalle città - o dallo Stato alle società cooperative o corporative di produzione.

Responsabilità dei padroni in caso di infortuni, assicurazioni facoltative od obbligatorie contro gli infortuni.

Costruzione di case economiche fatte dai m uni­ cipi o con il loro intervento.

Influenza delle leggi che regolano la trasm issione della proprietà ; legge detta homestead, per la pro­ tezione del focolare domestico.

Igiene pubblica officiale; laboratori m unicipali, re ­ gim e fiscale o legale delle bevande spiritose nei suoi rapporti con la libertà del lavoro.

Intervento dei poteri pubblici nei conflitti tra pa­ droni e operai, sovvenzioni accordale dai comuni agli scioperanti.

Intervento dei poteri pubblici per favorire o re­ stringere I’ em igrazione o l’ im m igrazione, tassa di soggiorno prelevata su gli operai stranieri ; n atu ra­ lizzazione.

Concorrenza com m erciale fatta ai m ercanti seden­ tari dai m ercanti girovaghi.

Come si vede vi è qui largo campo per m ettere in luce le conseguenze varie che dai num erosi in­ terventi del pubblico potere derivano. Noi racco­ m andiam o vivam ente agli studiosi di inviare a P a­ rig i i docum enti che riguardano i vari argom enti surriportati, avvertendo che possono d irigerli o al presidente della Sezione sig. Leon Donnat, consi­ gliere m unicipale, rue Chardin 11, o al sig. A rthur Raffalovich, Avenue Hoche 19, a P arigi.

— Nel congresso di Bologna l’on. L uigi Luzzatti, presidente della Commissione di scienze sociali a ll’e ­ sposizione di P arigi, distribuì il lavoro fra parecchi studiosi che assunsero l’ im pegno di presentare un quadro esatto dell’ Italia economica e previdente.

Alcuni relatori hanno bisogno del concorso dei sodalizi per poter u ltim are tale studio che deve es­ sere presentato ai prim i di gen n aio ; epperò fanno invito alle società cooperative di m an d are;

a) un breve cenno storico della loro vita ; l ) lo statuto o un sunto dello stesso; c) l’ ultim o b ilan cio ;

d) le osservazioni che contribuiscono a far r i­ levare la fisionom ia sp eciale di ciascun istituto.

Queste relazioni dovranno essere m andate nel più breve term ine possibile, e ad ogni modo per il IO dicem bre p., alla sede d ella Federazione delle, coo­ perative italiane, via Crocefìsso n. 1 3 , Milano, con questa avvertenza :

Società di consumo: al prof. Ugo Rabbeno. Società di produzione : a C arlo Rom ussi. Società edificatrice di case: al Deputato R. P avesi. Partecipazione agli utili: alflavv. Pietro M anfredi. Società di previdenza ferroviaria: a G. P es- sina.

Istituti di infortuni sul lavoro: a Ugo Pisa e prof. Gobbi.

È da au gu rarsi che le varie società rispondano unanim em ente all’invito che è loro rivolto, affinchè sia possibile di avere quanto prim a una statistica

com pleta delle società cooperative d ell’Italia come si posseggono già per altri paesi.

— La questione agraria irlandese è tornata in discussione alla Cam era dei Comuni dopo parecchio tempo che non era stato tenuto parola. E questo a proposito della così detta legge di Lord Ashbourne che in vigore già da alcuni anni si tratterebbe ora di estendere nella sua applicazione.

Ecco il m eccanism o della legge. Quando i fitta - voli di un fondo manifestano l’ intenzione di profittare di ciò che si chiam a l’atto di Lord Ashbourne e che ì proprietari vi acconsentono, si procede alla valutazione officiale del valore di quella terra. Lo Stato rim ette al proprietario dei titoli portanti inte­ resse per quattro quinti del valore del suo dominio. L ’ultim o quinto non gli sarà pagato fino a che l’affitta volo non avrà soddisfatto intieram ente i pro­ pri im pegni con lo Stato, i q u ali consistono nel versare annualm ente al tesoro nazionale per un pe­ riodo di quarantanove anni,; una determ inata som m a, che è la risultante del prezzo d’affitto (il quale na­ turalm ente dim inuisce di anno in anno in rapporto diretto dei pagam enti fatti in conto capitale) e del­ l’annualità di am m ortam ento del prezzo di acquisto.

Il provvedim ento è di vantaggio al proprietario, che ha facilitato il modo di alienare estese proprietà, le q u ali, nella m aggior parte dei casi, rappresentano per lui un reddito molto aleatorio e, sem pre lo danno molto m eschino; è di vantaggio, al contadino, che può per questa via diventare a sua volta pro­ prietario, condizione che, in caso diverso, non avrebbe mai raggiu n to ; è di vantaggio, finalm ente, a ll’ eco­ nomia nazionale, perchè la costituzione della piccola proprietà e la creazione di una classe di contadini proprietari gioveranno allo sviluppo d e ll’agricoltura e gioveranno al generale benessere sociale.

Sul principio fondam entale della legge nessun dis­ senso si manifestò nei Comuni e non avrebbe po­ tuto essere altrim enti, perchè, come abbiamo già notato più su, la legge attuale è la riproduzione in molto p iù modeste 'proporzioni del gigantesco bill, presentato nel 1 8 86 dal sig. Gladstone, per il ri­ scatto delle terre irlandesi.

Ciò non vuole tuttavia dire che là legge non sia com battuta, per ragioni essenzialm ente politiche, dai w h ig s, e dai parnellisti e conviene riconoscere che taluni tra gli argom enti da essi prodotti contro il disegno m inisteriale hanno colpito giusto.

Sta bene — diceva per esem pio il sig. M orley e rincalzava il P arn ell — che la legge in m assim a sia provvida e sia opportuna, ma essa sarà pratica- mente inefficace se prim a non sarà risoluta la q u e ­ stione degli arre trati, che così gravem ente prem e sui filiam oli irlandesi.

Come supporre che il fittavolo, che è debitore di quattro o cinque annate e che trovasi, per conse­ guenza, sotto la m inaccia dell 'evizione, possa trat­ tare alla pari con il proprietario e non debba in ­ vece subirne la legge ?

Inoltre, cotesta questione degli arretrati concor­ rerà ad alterare il prezzo della terra, perchè giusta­ m ente il proprietario vorrà com pensarsi del suo cre­ dito verso l’affittavolo con un m aggiore prezzo sulla te rra ; indi conflitto perm anente del proprietario con lo Stato, che avrà invece tutto l’ interesse onde le terre non siano valutate al di là del loro giusto valore.

(9)

2 dicembre 1888 L’ E C O N O M I S T A 793 approvata dai Comuni se non altro per m antenere

in astratto la possibilità che il fittaiolo irlandese possa divenire proprietario della terra che coltiva.

— Ora che si lotta sui varii m ercati per esten­ dere la vendita del vino italiano, ci pare utile rica­ vare alcune notizie su ll’argom ento da un rapporto recentem ente diretto al proprio governo dal console francese ad Am burgo. Esse presentano anche per il nostro paese un cerio interesse.

Recentem ente, scrive il detto console, si sviluppò assai ad Am burgo il com m ercio dei v in i; nel 1887 l’importazione in quella piazza toccò la cifra, non m ai prima ra g g iu n ta , di ettolitri 3 0 7 ,5 0 7 (per m k. 2 4 ,2 7 4 ,0 0 0 ). S u ll’anno precedente il 1887 segnò un aum ento di ettol-. 3 9 ,5 2 1 .

Come sem pre, la Francia tiene il primo posto in questo com m ercio con ettol. 15 8,3 5 9 nel 1 8 8 7 , con­ tro 124,455 nel 18 86 . La Spagna è rim asta da et­ tol. 3 8,683, contro 5 9 ,5 6 8 n ell’anno precedente. S i svilupparono invece le im portazioni portoghesi, es­ sendo passate da ettol. 2 9 ,0 0 0 a 3 7 ,4 4 4 .

Non progredirono le importazioni italian e. Il con­ trario è a d ire (sebbene si tratti di piccole cifre) del com m ercio dei vini greci e delle C an arie e di quelli tedeschi ed ungheresi.

L a m aggior parte dei vin i im portati ad Amburgo è destinata alla riesportazione. Difatli ne! passato anno in detta piazza ne furono esportate tonn. 3 0 ,0 0 0 .

P rin cip ali clienti sono gli StatiJU uiti, l’ A rgentina, l’ U ruguay, il Chili ed il B rasile, dove il consumo dei vini è in aum ento costante.

Il Giappone e il Capo promettano pure di diven­ tare shocchi im portanti.

In Europa la m aggiore esportazione di vini da Am­ burgo è fatta per conto d ell’Inghilterra, con cifre molto notevoli : poi vengono D anim arca e Scandin avia.

LA SITUAZIONE DEL TESORO

alla fine (lei 1° quadrimestre delTesercizio 1888-89

Il conto del Tesoro alla fine di ottobre cioè a dire alla fine dei prim i quattro m esi d ell’esercizio 1 8 8 8 -8 9 dava i seguenti resultati :

A t t i v o : Fondi di Cassa alla chiusura del­

l’esercizio 1887-88... L. 226,220,800.62 Incassi dal 1° luglio 1888 al 31

ottobre p. p, (Entrata ordin.) ¡> 485,570,088.15 Idem (Entrata straordinaria,).. » 129,038,191.15 Per debiti e crediti di Tesoreria » 536,124,031.23 Totale. L. 1,376,953,111. 15 P a s s i v o :

Pagamenti dal 1° luglio 1888 a tutto ottobre p. p... L. Per debiti e crediti di Tesoreria » Fondi di Cassa al 31 otto­

bre 1888 ... »

497,839,873. 04 564,577,032. 78 314,536,205. 33 Totale. L. 1,376,953,111.15

La situazione dei debiti e crediti di Tesoreria è indicata dal seguente prospetto:

30 giugno 1888 31 ottobre 1888 D ifferenza

Conto di cassa L. 22G, 220, 800. 62 314,536,205.33 + 88,315,404-71 Situaz. dei cre­

diti del Tesoro 79,941,594.90 179,391,922. 30 -h 99,456,327.40

Tot. dell’attivo L. 306,162,395. 52 493,928,127.63 + 187,705,732. 11 Situaz. dei debiti

di Tesoreria.. 475,109, 988.16 546,107,314.01 — 70,997,325.85

Differ. attiva L.

» passiva » 168,947,592.64 52,179,186, 38

116.768,406. 2G

Gli incassi nel 1° quadrim estre del 18 87 cioè luglio- ottobre ascesero a L . 6 1 4 ,6 0 8 ,2 7 9 .5 0 (entrata ordi­ naria e straordinaria) contro L. 6 5 3 ,5 4 0 ,5 7 1 .4 9 nel prim o quadrim estre dell’ esercizio precedente, S i è avuto così nei prim i 4 m esi dell’ esercizio in corso una dim inuzione n ell’ entrata di L . 5 8 ,9 5 2 ,2 9 2 .1 9 .

Nello stesso periodo di tempo i pagam enti, cioè la sp e sa , ammontarono a L . 4 9 7 ,8 3 9 ,8 7 3 ,0 4 con­ tro 5 5 6 ,7 4 0 ,0 6 5 .7 3 n ell’esercizio precedente, e quindi nel primo quadrim estre dell' esercizio 1 8 8 8 -8 9 una m inore spesa di L. 5 8 ,9 0 0 ,1 9 2 .6 9 .

Il seguente specchietto contiene le cifre degli in ­ cassi fatti nel primo quadrim estre dell’esercizio finan­ ziario 1 8 8 8 -8 9 in confronto con q u elli del periodo corrispondente d ell’anno precedente.

Entrata ordinaria

Rendite patrim . dello S ta to .. L. Imposta fo n d iaria... Imposta sui redditi di riecli.mob. Tasse in amministrazione del Ministero delle Finanze. .. ... Tassa sul prodotto del movim. a

gr, e piccola veloc. sulle ferr. D iritti delle Legazioni e deiCon-solati a ll’estero... Tassa sulla fabbricazione degli spiriti, b irra , ecc... Dogane e diritti m a rittim i... Dazi intern i di consumo... Tabacchi... S a li ... Multe e pene pecuniarie... L o tto ... Poste... Telegrafi... ... Servizi d iv e rs i... Rimb. e conc. nelle spese... E ntrate d iverse... P artite di g i r o ... T o tale... . L.

Entrata straordinaria

E ntrate e ffe ttiv e ... Movimento di c ap itali... Oostruz. di strade f e r r a t e ... Residui a ttiv i... T o tale.. . .L . Incassi nel luglio- ottobre 1 8 8 8 D ifferenza col periodo luglio-ottobre 1887 31,543,382.90 5 9 ,011,689.97 51,5 5 0 ,5 0 6 .16 + 8 ,376,461.24 1,549,340.06 264,098.79 66, 258, 919. 96 — 919,566.13 6.2 14 ,5 6 8 .2 6 -4- 175, 226.00 117,803.43 — 181,4 7 1.8 8 7,025,040. 08 88,565 19 1.3 4 26,713,559.97 6 1,6 5 6 ,18 8 .7 1 19 ,113 ,2 6 2 .4 2 2,9 0 7 .16 23,858,574.17 14,892, 983.79 4,906,674.79 4, 895,482.67 7, 953, 102,30 2,450.945. 89 28, 839, 304.18 — 3,003,036.36 — 6,578.402.68 368,698.56 — 1,1 17 .3 4 0 .8 4 -4- 1,0 06,668.00 -4- 231.53 — 8 ,0 6 8 ,117 .3 2 794,913.97 875,290.40 -4- 401,392-35 286,108.99 915,654.37 -4- 2, 276,463. 50 485,570,088.15 — 5,428,383.82 5 ,6 3 1,9 2 1.1 3 601,866.82 104, 804,403.20 — 4.512 ,9 0 4 .3 4 -4- 1,203,969.37 — 32,018,345.22 167,698.66 614,608. 279.30 — 38,932,292.19

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794 L’ E C O N O M I S T A . 2 dicembre 1888 Ecco adesso il prospetto delle spese.

Pagamenti D ifferenza

Pagamenti nel luglio-ott. col luglio-ottob.

1888 1887

Ministero del T esoro.. L. 109.110,006.04 — 8,560,103.24

Id. delle finanze .. 56,244.672. 58 — 6 ,330,781.49

Id. di graz. e giust. 11,258,572.16 4 - 330, 963. 82

Id. degli affari est. 3,19 5 ,0 2 1.5 8 4 - 62,007.30

Id. d e ll’istruz.pub. 13,491. 798.41 4 - 381,878 21

Id. d ell’ interno . .. 22,888,924.47 4 - 546.522 91

Id. dei lavori pubi). 108,267,798.32 — 45, 223. 878. 57

Id. della guerra. .. 114,10 1.3 2 4 .6 5 4 - 7 ,8 2 1,3 19 .9 2

Id. della m arina .. 12.069,229. 82 4 - 12,475,089.96

Id. di agric. indus.

e commercio. 5,871,006.53 403, 211. 51

Totale...L. 497,839,873. 04 — 38,900,192. 69

Nel prim o quadrim estre dell’esercizio 1 8 8 8 -8 9 la spesa dim inuì di L . 3 8 ,9 0 0 ,1 9 2 .6 9 .

Confrontando finalm ente l’entrata e la spesa si trova che nel 1° quadrim estre 1887 i pagam enti furono infe­ riori agli incassi per l’importo di L. 1 1 6,7 6 8,4 0 6.2 6.

IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA NEL 1887

Il Provveditore del M onte dei Paschi di Siena ci ha cortesem ente favorito la sua relazione sulla ge­ stione del 1887. Prim a di passare alla esposizione delle cifre prem etterem o che da quel rendiconto re ­ sulta chiaram ente che il Monte dei Paschi continua nel progressivo sviluppo delle sue operazioni, e que­ sto fatto, senza bisogno di altre dim ostrazioni, prova che l’ Istituto è guidato con prudenza e ponderatezza.

La ristrettezza dello spazio non perm ettendoci di riassum erla tutta quanta nei suoi particolari, lim ite­ rem o il nostro riassunto ai resultati generali e com ­ plessivi.

F ra le partite più importanti prim eggiano i de­ positi e questo fatto dimostra che Ja fiducia non viene m ai meno a questo Istituto. È vero che nel 1887 rim asero presso a poco stazionàri, ma non poteva essere a meno se si rifletta che tanto i pos­ sidenti di fondi ru stici, quanto g li agricoltori non poterono fare nell’ anno scorso risparm i a motivo della com pleta atonia nel mercato di quasi tutte le derrate ag rarie.

I depositi di contanti (a scadenza e a,vista) in corso al 31 dicem bre 1887 ascendevano a N. 2 0 ,9 3 0 per un capitale di L. 3 7 ,6 1 6 ,0 1 0 . 70 le quali cifre confrontate con quelle resultanti al 31 dicem bre 1886 danno un aum ento di 146 nel num ero delle partite accese, e un aum ento di L . 6 7 ,0 7 9 .8 7 nel capitale.

II credito medio in capitale di ogni singolo depo­ sitante era al 31 dicem bre 1887 di L . 2 ,7 6 2 .8 7 contro 2 ,7 7 0 .3 5 nel 1886.

1 versamenti nel 1887 ammontarono a N. 14,125 per l’importo di L. 1 0 ,9 1 6 ,1 3 9 .7 8 con una differenza in meno sul 1886 di 5 0 0 nel num ero dei v ersa­ m enti, e di L . 4 4 4,9 2 5.1 6 nel loro importo.

I rimborsi nello stesso anno ascesero a N. 8 ,5 4 0 per la somma di L . 1 0 ,8 4 6 ,9 4 9 .5 2 e queste cifre confrontate coi resultati del 1886 danno una d im i­ nuzione di 3 2 8 nel num ero dei rim borsi e un a u ­ mento di L . 1 ,2 7 1 ,9 0 9 .1 8 nel valore.

La m edia di ogni versam ento nel 1887 fu di L. 772.81 contro 7 7 6 .7 6 nel 1 8 8 6 e la m edia di

ogni rimborso di L ire 1 2 7 0 .1 5 contro 1 ,0 7 9 .7 3 nel 1886.

I depositi in valo re al 1° gennaio 1887 ascende­ vano alla somma di L . 1 2 ,0 2 7 ,2 0 7 .8 4 e nel corso dell’anno se ne riceverono per L . 2 ,0 7 5 ,3 8 5 . 5 8 : ma durante il 1887 le restituzioni essendo ascese a L . 6 ,2 8 5 ,2 8 4 .3 9 , la somma dei depositi in valori si residuava alla fine dell’ anno a L. 7 ,2 7 7 ,3 0 9 .0 3 le quali dividevansi come appresso:

Obbligazioni fondiarie nominali. . L. 4,689,500.00

Id. ferroviarie » . . » 527,020.00

Id. comunali » . . » 176,850.00

Consolidato italiano » . . » 1,479,513.33

Libretti cassa di risparmio » , . » 20,970.67

Titoli diversi » . . » 383,455.03

Totale . . L. 7,277,309.03 I mutui ipotecari e privati con lungo am m orta­ mento presentano anche essi poca differenza di fronte al 1886. Nel 1887 ne figurano in num ero di 2,112 per l’importo di L . 5 6 ,4 7 1 ,3 0 0 .5 8 m entre nel 1886 erano 2,0 8 3 per la somma di L . 5 6 ,3 3 4 ,4 5 0 .4 5 . Di quelli esistenti nel 1887 per L . 5 6 ,8 0 9 ,5 6 5 .4 6 erano stati contratti dal Monte dei Paschi secondo il diritto Comune, e per L. 1 9 ,6 6 1 ,7 3 4 .5 2 dal Credito fondiario contratti, secondo la legge speciale.

La m edia generale di ciascun mutuo fu di L . 2 7 ,0 4 4 .9 0 nel 1886, di L. 2 6 ,2 6 4 .8 2 nel 1887.

I m utui ipotecari stip ulati nella sezione del Cre­ dito fondiario non comprendono i 17 m utui per l’importo di L. 6 3 7 ,0 0 0 , per i quali al 31 dicem ­ bre 1887 il mutuo era giunto al solo contratto con­ dizionato, restando a stipularsi quello definitivo.

L’ Istituto nel 1887 comprò dai m utuatari 1 4 09 cartelle 5 0/o al prezzo di L. 500.11 ciascuna, e ne vendè 1 5 5 0 a L . 5 0 1 .6 6 . Le cartelle 4 1/2 per cento com prate a 4 9 2 .8 6 ammontarono a N. 28 76 e le vendute a 698 al prezzo di L. 4 95. 40.

Le cartelle fondiarie dell’ Istituto in circolazione è rappresentato dalle seguenti cifre :

Cartelle fondiarie 5 Ojo

1886 1887 Al 1° gennaio erano in circolazione . . Emesse nell’anno . . N. 38,738 » 1,307 N.» 38,521 465 Totale. . N. 40,045 N. 38,986

Tolte dalla circolaz. . » 1,524 » 2,023

Rimanenza al 31 dicem. _N. 38,521 N. 36,963

L e cartelle 4 1|2 per cento com inciarono a fun­ zionare nel 1887 e se ne em isero 3429 ma alla fine d ell’anno essendone state estratte 5 ne rim ane­ vano 5 4 2 4 . Cum ulando insiem e cartelle 5 e 4 1|2 per cento si avevano alla fine del 18 87 N. 4 0 ,3 8 7 car­ tellefon diarie per l’importo nom inale di L . 2 0 ,1 9 3 ,5 0 0 . I mutui ed enti morali ebbero liev issim o aum ento, e il loro stato di attività alla fine dei due anni era il seguente :

1886 . 1887

Monte dei Paschi . L. 2,137,004.12 1,984,995.27

Cassa di risparmio . » 2,871,325.29 3,108,799.33

Totale. . L. 5,008,329.41 5,093,794.60

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