ANNO XIII. - . 2t. ToruNo, r5 Novembre 1917.
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RIVIS T A
INGEGNERIA SANITARIA
e di EDILIZIA MODERNA
E riseru;1ta la proprietà letteraria ed artistica deuli articoli e dei disegui pubblicati uella RIVISTA DI INGEGNERIA bSANITARIA E DI EDILIZIA MoDERNA. - Gli originali, pubblicati o 11011 pubblicati noti vengono restituiti agli Autori. '
MEMORIE ORIGINALI
UN OSPEDALE MILITARE DI GUERRA
ING. GIULIO MARCOVIGI
(Continuazione; vedi Numero precedente).
LOCALI ANNESSI. Al P.\DIGLTONI.
I locali per la direzione, l'amministrazione, i maga::;zini, ecc. dell'ospedale che, come si è già accennato descrivendo la planimetria generale, si
bagno con quatlro doccie ed una bagno per gli ufficiali ed, infine, del la biancheria pulita.
tinozza, del deposito per
Mentre negli ospedali comuni, in tempo di pace, l'accettazione e quindi la distribuzione dei malati nei reparti, è fatta sempre, salvo i casi d'urgenza, per un limitato numero di indiYidui, negli ospe- dali militari, per necessità di guerra, l'arrivo dei ma- lati o dei feriti avviene in qualunque ora del giorno o della notte e quasi sempre per un numero rile- nmte di-individui.
Come si comprende, la difficoltà per ben proget- tare un locale adatto all'uopo, sta· nel commisu- rare le dimensioni del locale stesso alle necessità
Fig. I 2. - Pros?c:tto dd la baracca Ji accettazionè e pulizia d~i malati.
sono ricavati da quattro fabbricati esistenti nel cor- tile colonico, che il Genio ~Iilitarc acquistò col fondo, non presentano nulla di particolare che
,-alga la pena di essere riportato.
r. - Locale di accettazione e pulizia degli am- malati. - Degna di nota è la baracca dì accettazione
e s,·estizione (fig. 12 e 13), che travasi all'inizio del porticato che riunisce fra loro i cinque padiglipni a croce e i sen·izi generali. Essa consta di otto stanze, e cioè: di una saletta di arriYo, di un ufficio di registrazione, di un locale per le caldaie che ser- vono per il riscaldamento del padiglione e per la preparazione dell'acqua calda dei bagni, di una sala per la svestizione, con lavabi e dodici pedi- IU\·i, di una stanza per la biancheria sudicia, di un
del caso, e ciò per la mancanza di dati sicun m proposito. La baracca, così come è stata ideata, funziona razionalmente; tuttavia il dirigente del- l'o'6pedale, maggiore dott. Carlo Bosi, ci avverte, che dato il numero grande degli ammalati in arrivo che talvolta si verifica, sàrebbe necessario che spe- cialmente la sala di sYestizione venisse ampliata ed aumentato il numero delle doccie.
2. - Padiglione delle operazioni. - E' collegato col corpo centrale della prima croce per mezzo di un corridoio (fig. 6), ed è costituito da quattro stanze in comunicazione fra loro, e cioè : da un ve- stibolo, dalla stanza per toeletta dei chirurgi, da quella per la narcosi e preparazione dell'ammalato ed, infine, dalla camera operatoria.
I/k RIVIStA DI INGEGNERIA SANiTARiA
Il servizio radiologico è disposto in uno dei lo- cali esistenti nel corpo centrale dell'annesso padi- glione.
Anche qui
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costruzione è fatta col solito si- stema delle baracche, soltanto in questo caso s1I 5), che si è collocato nel centro dell'ospedale per
comodit~t d'esercizio, consta di Yari locali, e cioè : della cucina propriamente detta (m. 8,oo x m.ro,oo), che è in comunicazione diretta col deposito di car- bone, oogli acquai e con la dispensa del locale per
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"-~·~~, Fig. I 3· - Icnografia della baracca di
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accettazione e pulizia degli ammalati.
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~è avuto cura di eseguire i lavori di finimento colla maggiore diligenza, adottando altresì i mezzi mi·
gliori per rendere possibile l'asepsi.
l!a camera operatoria (m. 6,so x m. s.oo) è illu- minata da due grandi finestroni muniti di tel~i In ferro e vetro, e da un doppio lucernaio che assi- cura l'illuminazione dall'alto. Tutta la parete, per l'altezza di due metri, è ricoperta da mattonelle di ceramica Ginorr, e gli usci di comunicazione
la sterilizzazione ·del latte o, come si suoi dire, la cucina del latte, della guardarob<~J, cogli annessi, ed, i n fine, della farmacia con laboratorio, magaz·
zini, ecc. Quest'ultima parte di fabbricato è stata divisa in due piani per ricavare dei depositi e una stanza per il farmacista di guardia.
Tutti i detti servizi comunicano direttamente coll'atrio di distribuzione, come è chiaramente in-
dicavo nella fig. I5.
Eig. 14. - Prospetto del padiglione dei servi_zi generali.
col vestibolo e i due locali sono in legno rivestiti con lastre di « Eternit ,, verniciate a smalto.
La caq_1era operatoria si è situata all'inizio del- l'ospedale per due ragioni : per rendere più breye il trasporto degli ammalati gravi da operarsi, e per essere più lontani dalla linea ferroviaria che passa lungo l'estremo limite opposto dello stabilimento.
3· - Padiglione de·i se·rvizi generali. - Il fabbri- cato dei servizi generali principali (figure 14 e
4· - Camera morluaria, appaTecchio di disin- fezione e di distTUzione dei T~jì.uti. - La camera mortuaria consiste di tre locali : il deposito ·dei ca- daveri, la camera per le autopsie ed il magazzino per i feretri.
Vicino a questa sorge il fabbricato dove travasi il forno per la distruzione dei bendaggi, resti, ecc., l'apparecchio di disinfezione ed, infine, il deposito della biancheria sudicia, dove viene raccolta detta
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biancheria per poi essere trasportata alla lavan- deria dell'ospedale principale (fig. r6).
rate, un locale per lavabi mediante il quale si ac- cede alle latrine ed agli orinatoi. Questo fabbricato
Fig. I 5. - Icnografia dei servizi generali.
5· - Caserma della tn~,p,pa di San-ità. - Accen- neremo, in ultimo, alla Caserma per i soldati di Sanità (fìg. r7, 18 e 19), capace di ro8 uomini di
fu costruito in muratura comune di mattoni e, per il resto, similmente agli altri edifici dell'ospedale.
Fig. I6. - Camera mortuaria e forno d'incenerimento.
truppa e 6 graduati (I). Essa ha due dormitori sim- metrici rispetto all'ingresso, e quattro stanze sepa-
(1) Per il servizio e l'assistenza degli ammalati si dovrebbe calcolare un soldato per ogni otto o dieoi letti ; ma questa oifll'a è' alquanto imprecisa, perchè dipende da ragioni di indole tecnico.amminisl!rativa, per oui conviene stabilirla caso per caso, d'accordo colle Autor·ità sanita!'ie militari.
SMALTIMENTO DELLE ACQUE DI RIFIUTO.
Per quanto riguarda la fognatura si è procedutJ distinguendo le acque meteori.che dalle acque lu-
(V. Ing. G. MARCO\'TGI, Cenni sulla requisizione de~ lo- cali occorrenti alla spedalizzazione dei militari in tempo di guerra, Rivista._ di Ingegneria. Sanita.ria., N. 18, 19,. Anno 1915)-
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ride, non ritenendo opportuno adottare il sistema unitario (r) per ragioni di diverso ordine: econo- mico, tecnico ed igienico ed anche per le impel- lenti necessità della guerra, che consigliarono di procedere nel più breve termine possibile al com- pletamento dell'ospedale.
e di acqua mantenendosi facilmente pulito ed asciutto.
Dopo aver quindi constatato il regolare funziona- mE'nto dei cavi colatizi esistenti, si sono disposti i baraccamenti in guisa da non variare la razionale sistemazione dei campi (fig. 20), onde le acque plu-
Fig. 17. - Prospetto della Caserma·!ler la truppa di Sanità.
Qui le acque freatiche sono molto iJrofonde; una decina di metri circa. Il terreno, sotto uno strato umifero ·dello spessore di circa m. 0,35, è composto di argilla compatta dello spessore variabile da tre a sei metri. Un fondo simile è adatto per erigervi edifizi -osserva il Pagliani nel suo Trattato- (2) e, convenientemente inclinato, come nel nostro caso, non permette infiltrazioni di materiali inquinati
,-iali defluiscano liberamente nei fossi già-disposti per lo scolo del fondo.
Per lo ,smaltimento delle acque luride, invece, si è costruito una fognatura apposita per convo- gliarle nel Canale Kavile, che scorre circa 300 me- tri dalla zona ospedaliera, al di là della strada co- munale di BeYerara. InterrogJto ir, proposito, al momento opportuno, l'"Cffi·ciale Sanitario dellé\
Fig. r8. - Icnografia ddb Caserma per la truppa di Sanità.
(1) Non st comprende pet·chè si persista a chiamare tout rì l'égout il sistema unitario, quando da tutti è risa- puto che, secondo ci .è stato tramandato da Tito Livio, fu ai tempi .dell'antica· Roma, di Furio Camillo, che, per la prima volta, si permise l'immissione dei liquidi di rifiuto c!elle C<l.se nella fognatura cittadina che' serviva. allo smal- timento delle acque di pioggia del1:1. città (ea est causa ut veteres cloacae primo pe·r publicwn ducl-ae mmc privata passùn subeant tecta. Livio, I, c. 55).
· (2). V. L. PAGLIANI, Op. citnt:1.
Città, prof. Bellei, questi, fra l'altro, cr scriveva:
<<Trattandosi delle acque di rifiuto di un ospe-
<< dale, che possono trasportare con sè germi pato-
<< geni diversissimi e che finiscono in un corso di
<< acqua, .sarebbe desiderabile che. venissero sotto- (( poste ad un preventivo tni.ttamenro chimico eh~
<< le rendesse innocue; ma nel caso speciale l'igie-
<< nista non può pret~nderlo. Il Canale Navile, che ((è il collettore principale della fognatura citta-'
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<< di n a, porta ,·erso il basso bolognese acque luride
<< di ogni specie, comprese quelle provenienti da
<< ospedali. Per questa ragione, la nuova immis-
<< sione in di,pendenza dell'Ospedale ::\lilitare, non
<< può cambiare in alcun modo b facies bacterica
<< delle acque che esso conduce e non renderà in
<< nessuna maniera maggiore il pericolo che tali
<< acque rappresentano per la salute pubblica n.
Per questa fognatura furono, a tempo debito, presentati alla Direzione del Genio ::\lilitare due
fig. 19. - Dormitorio nella Caserma per la truppa di Sanità.
progetti : l'uno a circolazione continua, agente cioè per semplice gravità, in modo da condurre 1e
QUESTIONI
TECNICO-SilNIT/lRIE DEL GIORNO
SOPRALA \ ORO E STRAPAZZO FISICO La Commissione nominata dal Ministero delle munizioni in Inghilterra collo scopo di indagare sulla salute degli operai addetti al lavoro delle munizioni, ba pubblicato una relazione sulla pro-
duzione, sulla perdita di tempo, sulle malattie, ecc.
degli operai.
Fig. 20. - Sistemazione dei terreno.
acque brute direttamente al canale, l'altro con fosse settiche disposte Yicine all'immissione-delle acque stesse.
La differenza sostanziale fra i due progetti con- sisteva principalmente nell'inserzione, 111 ogm ramo che si stacca dai baraccamenti, di una fossa settica. La Direzione del Genio Militare prescelse quest'ultimo tipo di fognatura, nel quale la sezione interna dei condotti e la loro pendenza è minore che non nel primo progetto, colla quasi assoluta certezza di non a vere ristagni, perT~lè le materie so- lide vengono per azione microbica completamente fluidifioate.
(Contintw).
Particolare attenzione fu rivolta negli studi _pre- cedenti alle esigenze igieniche dell'operaio e del- l'ambiente che lo circonda, poco ne fu rivolta ilwece al problema della fatica nel lavoro industriale 1n rapporto alla produzione, alle ore di lavoro ed al metodo di retribuzione.
La Commissione a tal uopo interpellò persone competenti in materi'it e ritenute in grado di espri- mere un giudizio autorevole in merito all'impor·
tante problema della salute e della produttivitù dell'operaio. Salvo qualche eccezione, costoro fu-
rono i111capaci di rispondere alle inchieste della Commissione, la quale quindi non può. che rilevare la. deplorevole lacuna sulla· raccolta :sistematica -d~
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dati per la soluzione dei problemi industriali. La fatica si manifesta in generale con una diminu- nuente capacità al lavoro manuale; essa non è do- vuta soltanto ad un rilassamento muscolare, seb- bene i sintomi si sogliono ricercare nei muscoli.
La fatica è piuttosto un fenomeno u nervoso H,
poichè il sistema nervoso si esaurisce prima del muscolare; di modo che nella fatica è erroneo ascoltare la sensazione del proprio corpo. Le gra- dazioni della fatica si riconoscono nellél diminuita capacità nel lavoro che generò tale fatica, e questo fatto si verifica prima di scoprire nel nostro corpo le . sensazioni relative.
Nella fatica nervosa può accadere quindi di av- vertire una diminuzione nella u'lpacità al lavoro, senza rintracciare sintomo di debolezza nell'orga- nismo.
Fu provato che la fatica non danneggia sola- mente :l'atti;yità dell'individuo nel periodo della sua manifestazione, ma danneggia anche la ·ca- pacità al lavoro eseguito nel periodo successivo ad un eventuale riposo. .
Molti problemi interessanti aspettano una solu- zione. Qual'è l'effetto che deriva dalla monotonia del lav6.ro rispetto al dispendio di fatica? E a tale proposito ci si chiede se l 'operaio del passato sen- tisse pure il peso della fatica, egli che pur portava a termine il proprio lavoro sapendo di trovarvi in-
teresse, sebbene fosse soggetto alla uniformità del medesimo. L'operaio che eseguisce un lavoro lento ha dunque un privile_gio fisiologico in quella spe'cie di automatismo in cui consuma le lunghe ore di -la- voro?
E' stato provato che un importante sintomo della fatica dei centri nervosi si riscontra nella
mancanza di coordinazione e nell'assoluta inca- pacità alla concentraz.ione dell'individuo. Si cr~de
inoltre che tanto l'abitudine quanto l'eserci?io siano importanti fattori dell'aumento della capa- cità al lavoro che viene effettuato con sforzo mi- nore. Ma anche questo non è sempre esatto.
<<Si notò che vari operai novizi, dopo solo sei m-esi di tirocinio, nonostante la loro inesperienza, prod1tssero non 5000 articoli come si preved e~·a,
ma raggiunsero la cifra di IJ.OOO per settimana.
lnvece altri operai già lungamente assuefatti allo stesso lavoro non raggiunsero tale cifra, sebbene eguali fossero le condizioni meccaniche. E poichè in tutti es-isteva un medesimo sentimento patriot- tico, l'inferiorità degli ultimi è da sp·iegarsi con gli
effetti della cons11etudine e del ritmo uniforme di tale lavoro n,
La fatica eccessiva danneggia le condizioni ge- nerali della salute e si manifesta con esaurimento.
Quest'esaurimento, che è effetto di molto lavoro
senza distrazione, differisce da quello che· suole manifestarsi nei lavori cerebrali o nell'abuso di esercizi atletici.
Quest'ultimo si manifesta con disturbi digestivi e processi metabolici c.:'lusati dal tentati\·o di appe- santire il sistema con una ipernutrizione e di n- durre la quantità di fluido nel dietetico.
L'esaurimento industriale proviene invece da un lavoro indefesso, senza tregua, senza riposo setti- manale. Ed è accompagnato, ciò che sembrerà un paradosso, non solo da uno stato di letargia e di indifferenza, ma anche da un'aumentata eccitabi- lità ed irrequietezza. In questa cc>:::dizione si tro- vano tanto coloro che lavorano col cervello come quelli che compiono un lavoro manuale e mono- tono.
Il desiderio di mutamento e lo stato di eccita- zione, esiste prima che si· raggiunga lo stato di rilassatezza e di -esaurimento e (secondo un'osser- vazione della Commissione) il lavoro che non la- scia all'operaio la possibilità di spendere tutto il denaro guadagnato, diminuisce l'incentivo di gua- dagnarne altro.
Pur troppo non è qui possibile diffondersi oltre sulle considerazioni della relazione che offre, senza dubbio, un ampio e interessante materiale di stu- dio nei riguardi del!' industria, della statistica ·e della medicina.
Per doncludere riportiamo un 'osservazione re- lativa ad altro problema d'attualità:
u Questa categoria d'operai diventa eccessiva- mente assetata ·e la traspirazione del corpo è dav- vero im.pressionante. Q1ti si fa rnolto uso di birra.
Pochi sono gli astemii. Allorchè pe·r ordine S1tPe- rio·re le osterie furono chiuse, si notò ·un rilevante benessere fisico nella massa degli operai. Nessuna bevanda però fu sostituita alla birra; perchè quelle usate in commercio provocarono eruzioni ipoder- miche e foruncoli H.
(The Hospital, 16 giugno rgr7).
1\ECENSIONI
nati sulla resistenza di alcu11i legnami cla costruzione trat- tati con c·reosoto.
Lo scorso anno il Servizio forestale del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Un i ti, in cooperazione colla Illi11ois Central Railway e con alcune ditte specialiste per la pre- servazione del legname, fece eseguire una serie di espe- rienze allo scopo di stabilire in qual modo il trattamento commerciale cQu creosoto influisce sulla resistenza di tavoloni delle stesse dimensioni e qualità trattati con creo- soto c non trattati.
legnami sperimenta~i furono: lobolly pine (Pinus Taeda), longleaf p-ine ( Pinus palustris) e Dou.gla.s fir (Pseu-
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dotsuga Douglasi). I trattamenti preservativi cui essi fu- rono sottoposti consisterono :
a) in trattan1ento con vapor d'acqua sotto pressione e successivo assorbimento del catrame a pressione r!dotta (tutti e tre i legni); ,
b) in bollitura del legname nel creosoto.
Si detenninarono le p~oprietà fisiche dei tavoloni prima e òopo il trattamento. I risultat~ furono i seguenti :
J J Piuus Ta.eda per impregnazione con oreosoto nel vuoto subl un evidente indebolimento, probabilmente non supe- riOI·e al 17
%
della sua resistenza. La resistenza delle fibre alla compressione e la resistenza alla flessione mostrano una dirninuz,:one maggiore di quella subita dalla resistenza alla trazione. L'indebolimento è maggiore per i tavoloni completamente seccati all'aria prima del trattamento, an- zichè per quelli seccati soltanto parzialmente. I tavoloni.trattati o no, mostravano una resistenza maggiore di circa il 30 per cento, quando erano stati completamente seccati all'aria, anzichè quando lo erano stati soltanto parzial- mente.
li hmts palustris, tantò completamente quanto parzial- mente seccato all'aria, non sembrò subire per effetto del trattamento forti cambiamenti di resistenza. Il coefficiente di rottura non cambiò sensibilmente; si ebbe una leggiera diminuZ.:one nelle resistenza alla trazione e nella resistenza alla flessione.
La Pseu.dotsuga Douglasi mostrò, per trattamento ad ebollizione, un forte indebolimento del coefficiente di rot- tura, e cioè, in media del 33
%
nelle grosse tavole non sta- gionate e del 39%
in quelle· stagionate. Anche la tensione delle fibre al limite di elasticità sembrò essere ridotta, seb- bene un po' meno.Nel legname verde di questa specie non pare che il tr:lt- tamento provochi diminuzione della resistenza alla flessione; esso, invece, ~·rovoca una forte diminuzione di resistenza alla flessione nei tavoloni stagionati.
Il processo di impregnazione a presS'ione ridotta dimi- nuisce considerevolmente il coefficiente di rottura e la ten- sione delle fibre al limite di elasticità (rispettivamen~e del 35 e del 36
% )
e di alquanto la resistenza alla flessio,1.~.Gli autori concludono che : il legno può essere molto indebolito dai trattamenti preset·vativi; il creosoto in sè not~ sembra indebolire il legname, un processo preservativo che danneggia seriamente un legname può avt=re poco o punto effetto sulla resistenza· di un altro; lo stesso tratta- mento fatto subire al legname eli una data specie può avere effeuo d'fTerente sui differenti pezzi di questa specie, di- pendendo es o dalla forma, dalle dimensioni e dalle con- dizioni del legname al momento del trattamento.
(Dali 'l ngeg11e·ria F errov:·m·ia ).
Sull'i11jhtenza. della composizione e del modo di fabbrica- zione del ca/restrw;zo sulla. sua. resistenza. - (Circular of file B1t;eau of Sta.lldards, n. 58. TgT6).
Per controllare la qualità di un calcestruzzo si usa, ge- neralmente, limitarsi all'esan1e del oomento con cui è for- mato; ma l'influenza degli altri componenti e del modo di fabbricazione è tale che collo stesso cemento e colla stessa composizione di sabbia e di ghiaia si possono avere cal- cestruzz.i la cui ;resi5tenza varia entro limiti· disparatissimi.
Tali variazioni sono state oggetto di una serie di prove del Bureau of Standards degli Stati Un i ti sotto la direzione
·cieli 'ing. J. vVig che ne ha d ferito in una delle apprezzate
Circula.rs di quell'ufficio. .
Le prove di resister.za del calcestruzzo alla compressione ed ali~ trazione sono state estese a 2000 campioni di età
diverse e contenenti nella l01·o composizione 240 specie di sabbie, di breccia, di ghiaia, di scorie, ecc.
Sono stati impiegati il cemento Portland con sabbie e ghiaie provenienti di diverse regioni del Middle-Ovest da cui si ·forniscono in generale i costi-uttori an1ericani. l blocchetti di prova avevano la f01·ma o di cilindri di 20
cm. di diametro e 40 cm. di altezza o degli ordinari bloc- chètti cubici adottati per le prove del ·cemento. .
La dosatura delle miscele, in volwne, era in generale del tipo 1 :2 :4 o del tipo r :3 :6 e queste proporà;oni erano però trasformate in peso per assicw·are un più sicuro apprezz:~
mento dopo l'asciugamento.
. La consistenza delle miscele comprendeva sei distinte categorie passanti dallo stato secco a quello fluido. Si sfor- mavano i blocchetti dopo 24 ore e le provette di saggio ve- nivano inumidite tre volte al giorno con acqua mantenut:~
a circa 21° centigradi.
Pmve analoghe sono state fatte anche su blocchi di calce- struzzo fonnati in mattoni forati come quelli di cemento e di argilla.
Le principali conclusioni di questo studio sono le se- guenti.
Non si può garantire per alcun calcestruzzo di composi- zione determinata una : t·esistenza fissa alla compressione a meno di avere esaminato separatamente le caratteristi- che dei materiali che entrano nella s-ua composizione.
Hanno una gr2nde influenza ·sulla resistenza le partico- lari cure che si adottano nella fabbricazione del calcestruzzo, e l,a quantità d'acqua impiegata per formare la miscela.
Un eccesso d'acqua può avere un effetto disastroso. L'espo- sizione al sole, al vento, ali 'aria secca riducono notevol- m~nte la resistenza del calcestruzzo in conseguenza della notevole e rapida perdita di umidità che esso subisce.
on si può stabUire a priori che alcun tipo di sabbia o di ghiaia sia superiore ad altri, potendo diversi tipi di uguale natura e di uguale provenienza contenere parti com- ponenti di valore assai differente.
Per quanto non si possa stabilire una relazione definitiva tra l'aumento di densità della miscela e l'aumento della re- sistenza si può considerare una maggiore densità come un buon indice di resistenza in miscele fatte con le stesse ghiaie, e con uguale proporzione di cemento nella massa tot~le. L 'aumento della proporzione ·di cemento nella mi- scela non implica di necessità· un aumento di resistenza
Riassumendo, la resistenza di un calcestruzzo di determi- nata composizione, fabbricato e stagionato in condizioni definite, non può essere rigorosamente conosciuta che per mezzo di prove dirette.
I risultati illustrati nello studio citato dimostrano che la resistenz'a alla compressione della maggior parte dei calcestruzzi quali vengono abitualmente fabbricati, può aumentare del 25
%
ed anche più per effetto della cura particolare con cui vengono scelti i materiali e con cui viene fatta la manipolazione della miscela.(Ila TI Ceme11to).
GEYEH: L'estinzione degli mcendi nelle regioni petrolifere. - (Scie11tific American St,pplement, febbraio 1917)·
Nelle regioni petrolifere o ricche di pozzi di gaz natu- rale, annual111ente si perdono somme considerevoli in causa degli incendi; gli alberi, il suolo, le cosrtuzioni : tutto e impregnato di petrolio e l'incen<f.o è pronto a scoppiare alla menoma scintilla. Negli Sta~i Uniti, nella regione di Mid-Continent d'Oklahoma e di Kansas, in una settimana si è visto bruciare un volunie tale di gaz naturale che sa-