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2. DISCIPLINA DEL TERRITORIO PROVINCIALE

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Academic year: 2022

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presidente

D i c e m b r e 2 0 1 0

P ia n o U rb a n is ti c o P ro v in c ia le P ia n o T e rr it o ri a le d i C o o rd in a m e n to

Assessorato Pianificazione Territoriale

Pianificazione Settoriale e Servizi di Pubblica utilità

Salvatore Cherchi assessore Guido Vacca

dirigente Palmiro Putzulu

Ufficio del Piano

2 . 2 A m b i t i d i p a e s a g g i o d i r i l i e v o s o v r a l o c a l e

2. DISCIPLINA DEL TERRITORIO PROVINCIALE

(2)

Coordinamento generale e tecnico-scientifico Paolo Falqui architetto

Margherita Monni ingegnere Andrea Soriga geografo fisico

Dirigente

Palmiro Putzulu ingegnere

Responsabile del procedimento Sara Mucelli architetto

Ufficio del Piano

Pinello Bullegas ingegnere, Fabio Casule forestale, M.Grissanta Diana agronomo, Ubaldo Diana ragioniere, Sara Mucelli architetto, Marco Murtas geologo, Silvia Musa architetto, Ugo Piras ingegnere, M.Laura Tuveri architetto, Vittorio Uras geologo

Esperti e specialisti di settore Paolo Bagliani ingegnere

Mauro Erriu architetto Silvia Pisu geologo Patrizia Sechi biologo Gianluca Serra forestale Marcella Sodde ingegnere Daniela Tedde ingegnere Valentina Vargiu ingegnere Laura Zanini architetto

Valeria Atzori sociologo Elisa Fenude ingegnere

Carolina Guerra Fuentes sociologo Valentina Lecis naturalista

Maria Grazia Marras agronomo Alessandro Meloni economista Tamara Mura naturalista GianFilippo Serra ingegnere

Sistema informativo del Piano Roberto Ledda ingegnere Giuseppe Manunza ingegnere Cinzia Marcella Orrù operatore GIS

Ulteriori contributi

Gianluca Castangia architetto, Francesca Etzi ingegnere, Giovanni Mandis naturalista, Riccardo Trois naturalista

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AMBITI DI PAESAGGIO DI RILIEVO SOVRALOCALE 1 INDICE

Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale ... 2

Gli Ambiti di paesaggio del PPR ... 2

Gli Ambiti di paesaggio nel PUP/PTC ... 3

Gli Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale ... 4

Ambito di paesaggio n. 5 - Anfiteatro del Sulcis ……… 6

Ambito di paesaggio n. 6 - Carbonia e isole sulcitane ………... 15

Ambito di paesaggio n. 7 - Anello metallifero.………27

Ambito di paesaggio - Sulcis……….. 37

Ambito di paesaggio - Valle del Cixerri……… 47

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AMBITI DI PAESAGGIO DI RILIEVO SOVRALOCALE 2

AMBITI DI PAESAGGIO DI RILIEVO SOVRALOCALE Gli Ambiti di paesaggio del PPR

Gli Ambiti di paesaggio rappresentano nel PPR un dispositivo spaziale di pianificazione attraverso il quale si intende indirizzare, sulla base di un’idea strategica di progetto, le azioni di conservazione, recupero o trasformazione del paesaggio; costituiscono in tal senso il contesto di riferimento di una proposta di progetto di intervento sul paesaggio fondata sul riconoscimento delle specificità paesaggistiche del territorio. Costituiscono grandi settori in cui è suddiviso il territorio regionale, individuati come luoghi entro cui si riconosce una particolare modalità di interazione fra risorse del patrimonio ambientale, naturale, storico- culturale e insediativo.

Il primo stralcio del Piano Paesaggistico Regionale, approvato per l’area costiera, ripartisce il territorio regionale in 27 Ambiti di paesaggio individuati sulla base delle analisi territoriali, delle valenze ambientali, storico-culturali e insediative e caratterizzati dalla presenza di specifici beni paesaggistici individui e d'insieme. Nel primo ambito territoriale omogeneo, l’area costiera, il PPR identifica 3 Ambiti di paesaggio che interessano direttamente la Provincia di Carbonia Iglesias:

- Ambito di paesaggio n. 5 - Anfiteatro del Sulcis - Ambito di paesaggio n. 6 - Carbonia e isole sulcitane - Ambito di paesaggio n. 7 - Anello metallifero

5 7

2 8

5

4 6

6

3 6

Provincia di Carbonia-Iglesias Limiti comunali

PPR - Ambiti Paesaggistici 2 - Nora

3 - Chia 4 - Golfo di Teulada 5 - Anfiteatro del Sulcis 6 - Carbonia e isole sulcitane 7 - bacino metallifero 8 - Arburese

Fig 1 - Gli Ambiti di paesaggio del PPR nella Provincia di Carbonia Iglesias

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AMBITI DI PAESAGGIO DI RILIEVO SOVRALOCALE 3

Le porzioni di territorio provinciale attualmente escluse dalla pianificazione paesaggistica riguardano un settore della Valle del Cixerri, la dorsale montuosa del Terraseo, la piana di Santadi, Nuxis, Narcao e i versanti interni del massiccio orografico del Sulcis. Nel settore nord orientale del territorio provinciale risulta esclusa dal primo ambito omogeneo del PPR il sistema montuoso di Oridda.

La proposta di estensione del PPR alle aree interne del territorio regionale ha identificato nuovi Ambiti di paesaggio, che interessano sia territorio della Provincia di Carbonia Iglesias e sia il territorio della Provincia di Cagliari e della Provincia del Medio Campidano:

- Ambito di paesaggio n. 28 - Sulcis

- Ambito di paesaggio n. 29 - Valle del Cixerri - Ambito di paesaggio n. 35 - Monte Linas

Tuttavia questa parte del PPR, nel momento di redazione della presente proposta di PUP/PTC, non è stata ancora approvata da parte della Giunta Regionale.

La proposta di estensione del PPR all’intero territorio regionale ha consentito inoltre di formulare alcune ipotesi di riorganizzazione degli Ambiti costieri, una delle quali ha riguardato l’Ambito n. 7 - Anello metallifero. La proposta di revisione dell’Ambito prevede infatti l’esclusione di una porzione del territorio comunale di Iglesias, afferente la valle del Cixerri e la dorsale del Terraseo, e il suo accorpamento all’interno del nuovo Ambito di paesaggio denominato Valle del Cixerri.

Gli Ambiti di paesaggio nel PUP/PTC

Il PUP/PTC di Carbonia Iglesias, coerentemente con le indicazioni del PPR, assume gli Ambiti di paesaggio quale dispositivi di indirizzo per la pianificazione paesaggistica alla scala provinciale e comunale.

In particolare il Piano acquisisce gli elementi descrittivi e di indirizzo progettuale contenuti negli Ambiti di paesaggio costieri e negli Ambiti di paesaggio interni, così come identificati nella proposta di estensione del PPR per l’intero territorio regionale:

- Ambito di paesaggio n. 5 Anfiteatro del Sulcis - Ambito di paesaggio n. 6 Carbonia e isole sulcitane - Ambito di paesaggio n. 7 Anello metallifero

- Ambito di paesaggio Sulcis

- Ambito di paesaggio Valle del Cixerri.

Gli Ambiti di paesaggio sono assunti nel PUP/PTC con alcune modifiche proposte nella fase di estensione del PPR all’intero territorio regionale, riguardanti la perimetrazione dell’Ambito costiero n. 7 - Anello metallifero1, in quanto maggiormente coerenti con il contesto paesaggistico del territorio provinciale.

La proposta di PUP/PTC opera inoltre alcune precisazioni locali riguardanti la perimetrazione degli Ambiti di paesaggio, che concernono piccole porzioni di territorio provinciale, inserite in Ambiti appartenenti al territorio di altre amministrazioni provinciali. Tali modifiche riguardano due distinte porzioni di territorio montano localizzate sui rilievi del massiccio del Sulcis, comprese negli Ambiti n. 2 e n. 4, che nella proposta di PUP/PTC vengono inserite all’interno dell’Ambito di paesaggio Sulcis; il sistema orografico di Oridda, esterno all’ambito costiero

1 L’identificazione degli Ambiti di paesaggio interni ha proposto una differente perimetrazione dell’Ambito n. 7 - Anello metallifero, per quanto riguarda il territorio comunale di Iglesias afferente la valle del Cixerri e la dorsale del Terraseo; per tale porzione la proposta di PPR per l’ambito interno ha previsto il suo accorpamento all’interno dell’Ambito di paesaggio Valle del Cixerri.

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AMBITI DI PAESAGGIO DI RILIEVO SOVRALOCALE 4

del PPR, viene invece considerato quale porzione territoriale e riconoscibile dal punto di vista paesaggistico all’interno dell’Ambito di paesaggio n. 7 - Anello metallifero.

Queste proposte e precisazioni di rilievo locale hanno implicazioni marginali ai fini della tutela e valorizzazione paesaggistica del territorio provinciale e vengono assunte considerando le implicazioni riguardanti il complesso sistema di relazioni territoriali che sussistono fra distinti Ambiti di paesaggio e contesti territoriali.

Gli Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale

La normativa paesaggistica affida alla pianificazione provinciale il compito di “precisare gli ambiti paesaggistici di rilievo sovracomunale e promuovere la riqualificazione e la valorizzazione dei paesaggi” (cfr. art. 106, comma 3, punto 11), a tal fine il PUP/PTC risponde secondo il seguente approccio:

- identifica Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale, aree territoriali entro cui si riconoscono caratteri paesaggistici specifici, che costituiscono una sottoarticolazione spaziale degli Ambiti di paesaggio identificati dal PPR;

- approfondisce e sviluppa i quadri analitico descrittivi;

- sviluppa e approfondisce gli indirizzi progettuali di rilievo sovralocale descritti negli Ambiti di paesaggio del PPR, attraverso l’identificazione spaziale delle azioni di progetto

- definisce criteri territoriali di coerenza con il contesto paesaggistico e precisa Strumenti di coordinamento e attuazione degli indirizzi paesaggistici del PPR

- definisce indirizzi progettuali e norme di coordinamento d’uso e procedurale per la pianificazione coordinata fra più comuni armonizzando le strategie progettuali e i criteri di utilizzo dei territori limitrofi (punti 12 e 13 dell’art. 106).

Gli Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale, rappresentano una sottoarticolazione spaziale degli Ambiti del PPR, rappresentativi della struttura paesaggistica degli stessi Ambiti.

Costituiscono porzioni di territorio provinciale entro cui si riconoscono caratteri paesaggistici specifici, descritti all’interno delle singole schede.

L’Ambito di paesaggio di rilievo sovralocale rappresenta un dispositivo di pianificazione che consente di esercitare le funzioni disciplinate dall’art. 106 della normativa paesaggistica.

Gli indirizzi e le strategie progettuali promosse all’interno del PPR, contenuti all’interno delle Schede d’Ambito, richiamano problematiche di rilievo sovralocale per le quali risulta rilevante l’avvio di azioni e strategie di pianificazione e coordinamento intercomunale per le quali la Provincia, e il PUP/PTC, possono svolgere un ruolo significativo.

Nelle pratiche di pianificazione comunale e provinciale gli Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale possono rappresentare inoltre il contesto entro il quale verificare le coerenze reciproche delle scelte di pianificazione di rilievo territoriale, paesaggistico e strategico.

Rappresentano il quadro di riferimento spaziale e di approfondimento della conoscenza e interpretazione delle relazioni paesaggistiche, territoriali e intersettoriali e per l’orientamento progettuale e sviluppo di interventi di riqualificazione e valorizzazione dei paesaggi.

Gli Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale consentono inoltre di definire nuovi indirizzi progettuali e criteri di attenzione, per la riqualificazione e valorizzazione dei paesaggi, calibrati sui relativi livelli di sensibilità territoriale riconosciuti, anche attraverso l’identificazione e seleziona di specifici ambiti spaziali di rilievo sovracomunale (sistemi ambientali, piane agricole, aree di bonifica, infrastrutture, ecc.), che richiedono interventi di gestione e pianificazione coordinata fra più comuni

Gli Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale rappresentano pertanto unità spaziali per l’orientamento strategico di nuovi progetti e per la gestione integrata e unitaria delle risorse

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AMBITI DI PAESAGGIO DI RILIEVO SOVRALOCALE 5

paesaggistiche presenti e consentono di interpretare e precisare gli indirizzi degli Ambiti del PPR di valenza locale o sovralocale.

Per quanto riguarda gli Ambiti di paesaggio Sulcis e Valle del Cixerri, nell’ambito della presente proposta di Piano, sono stati assunti (e acquisiti attraverso una loro revisione) gli indirizzi progettuali contenuti nella proposta preliminare riguardante l’estensione del PPR alle aree interne, quale riferimento generale per l’elaborazione del PUP/PTC.

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 6

Ambito di paesaggio n. 5 - Anfiteatro del Sulcis

Struttura generale dell’Ambito di pesaggio

“La struttura dell'Ambito di paesaggio è definita dalla specificità ambientale del sistema delle piane agricole costiere che dal sistema idrografico del Rio San Milano (San Giovanni Suergiu) si sviluppano a sud fino a lambire i margini dei rilievi granitici che culminano nel promontorio di Punta di Cala Piombo (Sant’Anna Arresi).

Si tratta di un vasto compendio di piane agricole, caratterizzate da un sistema articolato di aree umide litoranee prospicienti la fascia costiera del Golfo di Palmas, sulla quale si struttura una rete insediativa complessa e un dispositivo di drenaggio idraulico e di protezione periferica delle zone umide dall’afflusso idrico. Le zone umide costiere costituiscono un sistema complesso di vasche di evaporazione di produzione saliniera, di cui fanno parte lo Stagno di Santa Caterina e le Saline di Sant’Antioco - che rappresentano il sistema di connessione con i territori insulari di Sant’Antioco e Calasetta - lo Stagno di Mulargia e di Porto Botte e il sistema di spiagge e lagune di Porto Pino-Stagno is Brebeis nel settore meridionale dell’Ambito paesaggistico”.

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 7

Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale

5.1 -Versanti meridionali del rilievo vulcanico di S.Michele Arenas

L’Ambito identifica i versanti di Monte Sirimagus, Punta Su Solu e Pizzo Bianco che costituiscono l’estremità sud-occidentale del rilievo vulcanico culminante più a nord con la vetta di Monte San Michele Arenas. Questo sistema di versante definisce il limite verso nord della porzione settentrionale della piana agricola di Palmas, che attraverso il passaggio della stretta piana del Riu Cruxi Caridda si congiunge alla piana di Carbonia.

Tali domi vulcanici emergono chiaramente dal territorio per la loro singolarità morfologica ma anche per la quasi totale assenza di segni riferiti ad un passato utilizzo di queste pendici riferibile scarsa utilizzabilità dei loro suoli e alla forte acclività. In rapporto e in contrasto con queste dominanti ambientali si dispongono nei territori limitrofi i centri abitati e le attività produttive che colonizzano aree a bassa acclività e dotate di suoli favorevoli per gli usi agricoli.

Dal punto di vista insediativo l’unità fisiografica, si colloca in posizione mediana rispetto ai sistemi insediativi dei Comuni di Carbonia nella parte nord-occidentale, di San Giovanni Suergiu e di Tratalias nella parte meridionale e di Perdaxius nella parte nord-orientale.

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas

L’Ambito identifica l’unità fisiografica costituita dalla piana agricola costiera che si estende dai versanti meridionali del rilievo di San Michele Arenas allo Stagno di Porto Pino, degradando con debole pendenza verso il sistema umido degli Stagni di Santa Caterina, di Mulargia e dal sistema umido di Porto Botte e Baiocco, margine occidentale; a est l’Ambito è limitato dai sistemi orografici dei versanti carbonatici di Masainas e S.Anna Arresi.

La conformazione pianeggiante del territorio, caratterizzata dall’organizzazione della trama agricola e di regolazione idraulica, è marcata dal rilievo di Monte di Palmas, la cui sommità presenta un profilo smussato e dolcemente convesso. Il territorio è attraversato dal tratto terminale del Rio Palmas, non più soggetto a processi di deposizione e di progradazione in seguito alla realizzazione dello sbarramento del lago di Monte Prano, attualmente utilizzato per l’approvvigionamento idrico. I suoli sono diffusamente occupati dalle coltivazioni agrarie e da coperture vegetali resistenti ai fenomeni di idromorfia.

La configurazione dell’insediamento è caratterizzata dalla rete insediativa rurale diffusa dei furriadroxius agricoli e dei medaus pastorali, la cui organizzazione presenta una particolare relazione fra la morfologia dell’abitato e lo spazio produttivo agricolo. I principali centri abitati che fanno parte dell’Ambito sono: il Comune di San Giovanni Suergiu e il Comune di Tratalias nella parte settentrionale, il Comune di Piscinas, il Comune di Giba nella parte orientale, il Comune di Masainas nella parte sud-orientale e il Comune di Sant’Anna Arresi nella parte più settentrionale dell’Ambito.

Tutti questi centri sono dei capisaldi storici localizzati in riferimento ai rilievi vulcanici che definiscono il margine dell’Ambito, e che si sono sviluppati in riferimento alle principali direttrici viarie, mentre gi insediamento turistici sono localizzati prevalentemente in prossimità del sistema umido litoraneo di Porto Pino.

5.3 -Versanti carbonatici di Masainas e Sant’Anna Arresi e falde settentrionali del rilievo di M.Moddizzi

L’Ambito individua il complesso di rilievi e i fianchi orografici incisi nelle formazioni paleozoiche che costituiscono il margine esposto ad ovest e a nord del braccio meridionale del vasto anfiteatro montano del massiccio del Sulcis ai cui piedi si estende il sistema di pianure alluvionali di Palmas.

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 8

La caratterizzazione paesaggistica dell’Ambito è riferita alla dominanza del rilievo nei confronti delle piane che definiscono il margine costiero nonché dalle peculiarità morfologiche dello stesso con un contrasto leggibile tra le pronunciate forme convesse e denudate delle bianche formazioni calcaree e dolomitiche alle morfologie più erose e dalla sommità spianata degli edifici costituiti dalle rocce di natura scistoso-metamorfica.

Dal punto di vista insediativo, pur non essendo presenti al suo interno sistemi insediativi, riveste un ruolo importante in quanto su limitrofi a tale Ambito insistono i sistemi insediativi disposti quasi a formare una corona semi circolare lungo la parte occidentale facenti parte della Piana agricola costiera di Palmas (Ambito 5.2).

5.4 -Sistema delle zone umide di Porto Pino, Porto Botte e S.Caterina

L’Ambito identifica i sistemi umidi litoranei di Porto Pino, Porto Botte e Baiocco, Stagno di Mulargia e di Santa Caterina prospicienti la fascia costiera del Golfo di Palmas e si estende dal litorale sabbioso di P.to Pino alla striscia di terra emersa che separa lo stagno di Santa Caterina dal bacino marino-lagunare di Sant’Antioco, con la propaggine che congiunge l’omonima isola alla costa sulcitana. La striscia di terra emersa svolge la funzione di diaframma permettendo l’isolamento e il mantenimento delle condizioni morfoevolutive del sistema umido. Tale sistema appare fortemente minacciato da contaminazioni di reflui di origine urbana e agricola provenienti dalle aree immediatamente circostanti che limitano significativamente la potenzialità produttiva.

Il complesso stagnale di Porto Pino è costituito da diversi bacini attigui comunicanti tra loro attraverso stretti canali: lo stagno di P.to Pino, lo stagno di Is Brebeis, lo stagno di Maestrale e lo stagno di Foxi. Il litorale sabbioso di P.to Pino si estende per oltre 5 chilometri ed individua un ampio arco di spiaggia con sviluppo longitudinale prevalente NW-SE, che separa lo stagno di P.to Pino dal mare. Nel settore settentrionale e centrale il cordone di retro spiaggia è in continuità con i retrostanti depositi eolici semistabilizzati che svolgono l’importante azione di contenimento delle sabbie che, sospinte dal vento, verrebbero altrimenti disperse entro il bacino idrico e tolte dal circuito sedimentario del sistema spiaggia.

I corpi sabbiosi stabilizzati mostrano evidenti segni di degrado del manto vegetale, con conseguente mobilitazione della sabbia ad opera del vento verso l’entroterra, particolarmente evidente nei settori più interni. Nella spiaggia sommersa è presente una ben conservata prateria di Posidonie che contribuisce al mantenimento degli equilibri sedimentari tra spiaggia emersa e spiaggia sommersa.

Il sistema delle aree umide di Porto Botte e Baiocco comprende l’area occupata dalle acque stagnali e terreni perimetrali che possono essere periodicamente sommersi dalla lama d’acqua superficiale oppure possono essere interessati dall’accumulo di sali residui negli orizzonti superficiali. Il regime idrico dello stagno appare completamente artificiale, controllato dalle esigenze produttive delle Saline di Sant’Antioco, per le quali Porto Botte e Baiocco costituiscono i bacini di prima evaporazione. La spiaggia emersa di Porto Botte- Paristaris è rappresentato dall’avanspiaggia e dal campo dunare retrostante, la parte di spiaggia antistante i corpi dunari si estende al massimo per una trentina di metri fino alla linea di riva, mentre all’interno è delimitata da un cordone dunare sviluppato e in buona parte stabilizzato da una vegetazione arborea e arbustiva. La presenza di strutture, barriere, piattaforme e platee fisse, determinano movimenti artificiali di ingenti quantità di sabbia che costituiscono una alterazione alla naturale diffusione dei sedimenti in tutto sistema di spiaggia.

Il sistema umido costiero dello Stagno di Mulargia, separato dallo Stagno di Santa Caterina dalla foce del rio Palmas, comprende la superficie invasa dalle acque saline dello Stagno stesso e i terreni limitrofi. La morfogenesi della zona umida è strettamente correlata all’interazione tra le dinamiche delle correnti litorali e quelle del sistema deltizio del Rio Palmas. Anche in questo caso l’area stagnale non ha nessuna comunicazione diretta con il

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 9

mare, in seguito agli interventi di regimazione idraulica finalizzati alla realizzazione di un sistema umido che funzionasse come bacino di pre-evaporazione per le saline di Sant’Antioco.

Il sistema umido dello stagno di Santa Caterina è separato dal mare da un esteso cordone sabbioso corrispondente alla “penisola di Corru Longu” e di “Su Caderanu”, attualmente il sistema non ha scambi idrici naturali con il mare a causa degli interventi di regimazione che hanno portato allo sbarramento delle bocche di comunicazione che esistevano lungo il cordone sabbioso e alla costruzione del canale circondariale che contorna tutta l’area umida per riversarsi in mare attraverso una apertura a est, parallelamente alla foce del Rio Palmas e l’altra a ovest, in prossimità dell’istmo di Sant’Antioco.

5.5 -Promontorio di Monte Sarri e Monte sa Perda

L’Ambito identifica l’unità fisiografica costituita dalla dorsale collinare culminante con il Monte Sarri (116 m s.l.m.) a sud e Monte sa Perda (107 m s.l.m.) a nord, che si estende dalla spiaggia di Porto Botte-Paristaris al Promontorio di Porto Pino. Il rilievo è ricoperto in gran parte da vegetazione arbustiva autoctona, prevalentemente a ginepro, e da limitate superfici coltivate a vigneto nei settori esposti a nord-nordest.

Il settore costiero, che si sviluppa per circa 6 chilometri, ha una caratterizzazione prevalentemente rocciosa con fronti degradanti con elevata pendenza verso il mare, con ripe d’erosione e falesie. L’andamento rettilineo della costa è interrotto dalle piccole baie di Cala sa Barracca e Cala su Turcu, situate in corrispondenza dello sbocco di piccoli corsi d’acqua a deflusso pressoché nullo. Il settore posto immediatamente a nord del promontorio di Porto Pino è caratterizzato da un tratto di costa bassa, localmente sabbiosa, esteso circa 1 chilometro, in cui è possibile riconoscere un tratto di spiaggia sommersa, limitato a largo dalla prateria di posidonie ed un settore dunare semistabilizzato.

Nel settore interno si concentrano attività agricole, che favoriscono localmente l’insorgere di processi erosivi con conseguente asportazione e trasporto di materiale detritico verso il settore costiero.

Per quanto riguarda l’aspetto insediativo, nell’estremità sud-occidentale dell’Ambito è localizzata la frazione Porto Pino appartenente al Comune di Sant’Anna Arresi, che rappresenta un importante insediamento turistico sviluppatosi lungo la costa.

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 10

Orientamenti normativi per il coordinamento e l’attuazione degli indirizzi

Coordinamento e attuazione degli indirizzi del PPR

1. Promuovere la gestione integrata del sistema delle zone umide, dei sistemi di spiaggia e dei cordoni dunari litoranei, al fine di garantire forme di conservazione che promuovano utilizzi produttivi e di fruizione compatibili con la qualità paesaggistica e ambientale dell’Ambito.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.4 -Sistema delle zone umide di Porto Pino, Porto Botte e S.Caterina Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’indirizzo è promosso e coordinato nell’ambito del Sistema della tutela e della valorizzazione ambientale e nel Sistema degli insediamenti turistico ricettivi che sviluppano obiettivi, indirizzi e strategie attuative. I Sistemi ed i relativi Campi definiscono criteri e modalità per la interpretazione e attuazione dell’indirizzo alla scala locale nella prospettiva di definire azioni territoriali coordinate alla scala sovralocale.

L’attuazione dell’obiettivo n. 1 è in parte delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR; le componenti geoambientali del PUP/PTC possono costituire un riferimento per la valutazione delle compatibilità ambientali di progetti che implicano trasformazioni territoriali.

2. Attivare la gestione idrica integrata al fine di riequilibrare i differenti usi irrigui e idropotabili, nella prospettiva di un uso durevole delle risorse idriche superficiali e sotterranee, calibrato sulla capacità di rigenerazione ecologica del sistema ambientale.

Ambito di riferimento:

5 - Anfiteatro del Sulcis

Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’obiettivo è promosso e coordinato nell’ambito del Sistema delle infrastrutture idriche, che sviluppa obiettivi, indirizzi e strategie attuative.

3. Conservare o ricostruire da un punto di vista ambientale i margini di transizione, riconosciuti come luoghi in cui si concentra un alto fattore di biodiversità, fra i diversi elementi di paesaggio dell’Ambito, fra insediamenti urbani e il paesaggio rurale, fra i sistemi agricoli e gli elementi d’acqua presenti. Particolare attenzione deve essere riservata alle fasce peristagnali di Porto Pino, ai corpi idrici in generale, agli spazi di transizione tra le colture irrigue e quelle asciutte.

Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’obiettivo n. 3 è delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR.

Gli indirizzi e gli orientamenti progettuali riguardanti aspetti ecosistemici, biodiversità e rete ecologica sono sviluppati nell’ambito del Sistema della tutela e della valorizzazione ambientale e nei Campi correlati che precisano indirizzi e prescrizioni e strategie attuative. Il Sistema della Tutela e della valorizzazione ambientale riconosce la necessità di costruire una rete ecologica provinciale attraverso la connessione fra più areali definiti alla scala locale e sovralocale.

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 11

4. Qualificare la struttura insediativa storica dei centri legati alle emergenze morfologiche dei rilievi vulcanici ad anfiteatro sul golfo di Palmas, rafforzando il sistema dei servizi e dei poli di eccellenza culturale per la fruizione delle risorse paesaggistiche ambientali e storiche dell’Ambito, adottando nel contempo misure di contenimento per la qualificazione delle espansioni urbane, al fine di evitare forme di periferizzazione.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’obiettivo n. 4 è delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR.

Il PUP/PTC, attraverso il Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio e il Sistema dei servizi per l’istruzione superiore ed i relativi Campi, definiscono obiettivi e indirizzi progettuali nonché strategie di intervento e azioni specifiche coerenti e integrate con gli obiettivi delineati dall’indirizzo del PPR. In particolare il Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio definisce alcuni modelli di organizzazione territoriale atti a potenziare ed a rendere più efficaci le azioni locali isolate; il Sistema dei servizi per l’istruzione superiore, favorisce azioni coordinate per la qualificazione dei poli destinati ai servizi.

5. Recuperare la trama storica degli insediamenti diffusi nella piana, conservando il rapporto fra sistema dei medaus, dei furriadroxius, dei boddeus e territorio agricolo, adottando misure di conservazione del paesaggio agrario nelle sue componenti più rilevanti di coltivazione come il vigneto ed elaborando uno specifico quadro di recupero.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas Strumenti di coordinamento e attuazione:

Il PUP/PTC, attraverso il Sistema degli insediamenti turistico ricettivi e Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio definisce obiettivi e indirizzi progettuali nonché strategie di intervento e azioni specifiche coerenti e integrate con gli obiettivi delineati dall’indirizzo del PPR.

L’attuazione dell’obiettivo è delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR. I Piani Urbanistici Comunali individuano i sistemi insediativi storici e le funzioni ad essi attribuiti nel quadro di ipotesi di riconversione o di integrazione funzionale. Come requisiti per l’attuazione si riconosce che l’allestimento di un processo di qualificazione in senso sistemico del sistema insediativo storico, anche finalizzato alla integrazione e ampliamento dell’offerta di servizi e della ricettività richiede un approccio basato sulla concertazione fra gli enti competenti.

Relativamente alle modalità attuative si richiedono adeguate misure di conoscenza, programmazione e progettazione per la proposizione di modelli innovativi finalizzati al recupero del sistema insediativo diffuso, testimonianza di processi di “appropriazione” del territorio nelle diverse epoche storiche. Il progetto del recupero deve riflettere le particolari relazioni territoriali stratificatesi nel tempo, coniugando le esigenze attuali dell’abitare con il sistema di usi ricettivi, residenziali e produttivi che caratterizzano i contesti locali. Inoltre, anche relativamente alla coerenza con le esigenze di gestione della risorsa energetica gli interventi progettuali sul sistema insediativo storico devono prevedere strategie e modelli, anche sperimentali, di risparmio o autosufficienza energetica.

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 12

6. Attrarre e integrare nuove forme di turismo, attraverso l’individuazione di aree in cui privilegiare attività complementari (agriturismo, Bed & Breakfast) alle attività rurali, finalizzate al mantenimento della risorsa storico-culturale dei medaus e furriadroxius e delle baracche carlofortine e del territorio interno dell’isola di Sant’Antioco all’interno di un quadro normativo per il recupero ed il riuso.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas Strumenti di coordinamento e attuazione:

Il Sistema degli insediamenti turistico ricettivi e il relativo Campo del progetto, riguardante nello specifico l’Ambito di paesaggio Anfiteatro del Sulcis, ha identificato obiettivi, strategie e azioni strettamente correlate alla esigenza di “attrarre e integrare nuove forme di turismo” anche attraverso la valorizzazione e il recupero del patrimonio insediativo dei medaus e furriadroxius. Il Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio ha invece definiti indirizzi volti a riconoscere, salvaguardare e recuperare il rapporto fra l’insediamento dei medaus e paesaggio agrario.

Relativamente alle esigenze di recupero e riuso del patrimonio edilizio dei medaus e furriadroxius, si rimanda a “I Manuali del recupero”, redatti a cura della RAS nell’ambito degli allegati operativi al PPR, i cui contenuti rappresentano il principale riferimento per un corretto recupero e valorizzazione dell’edilizia storico tradizionale attento ai caratteri tipologico-costruttivi dell’edilizia tradizionale.

7. Diversificare l’organizzazione della rete dei tracciati viari, individuando e agevolando varie forme di percorrenza (veicolare, pedonale, equestre, ecc.) per la fruizione dei beni paesaggistici storici, culturali e ambientali presenti sul territorio.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’obiettivo n. 7 è delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR o nell’ambito di specifici programmi integrati e iniziative progettuali di valenza intercomunale. Il Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, attraverso i relativi Campi offre la possibilità di attivare progetti territoriali per l’identificazione e la selezione di reti di percorrenza del territorio con elevata valenza storico-culturale e paesaggistica.

8. Conservare e restaurare elementi del paesaggio agrario anche storico, attraverso il mantenimento in efficienza delle reti di canalizzazioni preposte all’irrigazione, indispensabili per il mantenimento delle coltivazioni e dei borghi rurali esistenti.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’obiettivo n. 8 e n. 9 nell’ambito del PUP/PTC è sviluppato nel Sistema della tutela e della valorizzazione ambientale e nei relativi Campi correlati, che sviluppano indirizzi e orientamenti progettuali riguardanti aspetti relativi alla biodiversità e rete ecologica in termini di requisiti e strategie da attuare sia attraverso una specifica contestualizzazione e interpretazione nell’ambito dei PUC in adeguamento al PPR sia attraverso Accordi di pianificazione riguardanti specifici aspetti problematici. Gli aspetti

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 13

più propriamente paesaggistici del sistema agricolo sono invece sviluppati nell’ambito del Sistema del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata e nel relativo Campo.

9. Riqualificare e migliorare la dotazione delle alberature e delle siepi libere, costruendo un sistema interconnesso e collegato sia con le formazioni boschive contigue, sia con i corsi d’acqua.

Ambito paesaggistico di riferimento:

5.2 -Piana agricola costiera di Palmas Strumenti di coordinamento e attuazione:

I riferimenti per il coordinamento e l’attuazione dell’indirizzo n.9 sono analoghi a quanto previsto per l’indirizzo n.8

10. Riqualificare le direttrici di collegamento tra i centri abitati interni all’Ambito, conservando le emergenze ambientali, le emergenze orografiche e i sistemi sabbiosi e costieri (spiaggia, lagune di retro spiaggia, stagni), i corridoi vallivi di raccolta delle acque che delineano l’insieme del paesaggio ad anfiteatro e garantiscono il funzionamento delle relazioni ecologiche fra elementi e fra gli Ambiti interni del massiccio del Sulcis.

Ambito di riferimento:

5 - Anfiteatro del Sulcis

Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’obiettivo n. 10 prevede lo sviluppo di diverse azioni integrate. La riqualificazione delle direttrici di collegamento è rappresentata nel Sistema delle infrastrutture per la mobilità che prevede criteri e strategie per affrontare in modo coordinato gli interventi. Si specifica come requisito per l’attuazione che l’allestimento di un sistema della viabilità finalizzato alla fruizione del territorio deve prevedere criteri organizzativi dell’apparato infrastrutturale tali da orientare in senso paesaggistico i contenuti progettuali degli interventi sulla viabilità.

Gli interventi volti alla conservazione delle emergenze ambientali, orografiche e dei sistemi sabbiosi e costieri sono promossi attraverso il loro recepimento nell’ambito dei PUC in adeguamento al PPR.

Gli indirizzi e gli orientamenti progettuali riguardanti i corridoi vallivi, per gli aspetti relativi alle relazioni ecologiche, sono invece sviluppati nell’ambito del Sistema della tutela e della valorizzazione ambientale e nei Campi correlati che precisano indirizzi e prescrizioni e strategie attuative.

11. Riqualificare le aree comprese tra Punta di Cala Piombo, Porto Pino e la SS. 195 con interventi di bonifica territoriale e ricostituzione degli originali caratteri vegetazionali e paesaggistici.

Ambito di riferimento: Provincia di Cagliari Strumenti di coordinamento e attuazione:

Gli interventi volti alla conservazione delle emergenze ambientali, orografiche e dei sistemi sabbiosi e costieri sono promossi attraverso il loro recepimento nell’ambito dei PUC in adeguamento al PPR.

Gli indirizzi e gli orientamenti progettuali riguardanti i corridoi vallivi, per gli aspetti relativi alle relazioni ecologiche, sono invece sviluppati nell’ambito del Sistema della tutela e della valorizzazione ambientale e nei Campi correlati che precisano indirizzi e prescrizioni e strategie attuative. Come requisiti per l’attuazione si riconosce che

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AMBITO DI PAESAGGIO ANFITEATRO DEL SULCIS 14

l’allestimento di un processo di riqualificazione del sistema ambientale costiero, caratterizzato dalla presenza di areali interessati dalla Rete Ecologica Provinciale e riguardante componenti ambientali comprese fra più comuni, richiede un approccio basato sulla concertazione fra gli enti competenti.

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 15

Ambito di paesaggio n. 6 - Carbonia e isole sulcitane

Struttura generale dell’Ambito di pesaggio

La struttura dell'Ambito di paesaggio è definita dal “mare interno” formato dal sistema insulare del Sulcis, che comprende le Isole di Sant’Antioco e di San Pietro, e dalla fascia costiera antistante che si estende a nord dell’istmo di Sant’Antioco fino alla tonnara di Porto Paglia, oltre il promontorio di Capo Altano (Portoscuso); su questa fascia insiste il nucleo del bacino carbonifero del Sulcis. Si tratta di un Ambito caratterizzato da un ricchissimo insediamento antico e da una sequenza moderna di centri di fondazione.

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 16

Ambiti di paesaggio di rilievo sovralocale

6.1 -Isola di San Pietro

L’Ambito identifica l’unità fisiografica costituita dall’Isola di San Pietro e da numerosi scogli e isole minori, tra cui l’isola Piana.

L’Isola, che presenta un’estensione areale di circa 51 Km2 e uno sviluppo costiero di circa 47 Km, è separata dal litorale sardo da un canale largo circa 7 Km e profondo poche decine di metri sotto l’attuale livello del mare.

I caratteri geologico-morfologici del territorio derivano dall’impostazione vulcanica del rilievo, costituito prevalentemente da litotipi ignimbritici e subordinatamente lavici, di composizione riolitica, quarzolatitica e comenditica, che solo presso i settori centro-orientali e meridionali risulta rimodellato e talora mascherato da coltri detritiche derivanti dai processi superficiali.

I settori interni dell’isola presentano un carattere generalmente collinare, raggiungendo quote non elevate, che culminano con la sommità di Guardia dei Mori, posta a circa 211 metri sul livello medio del mare.

L’assetto morfologico della fascia costiera deriva dalle complesse interazioni tra i processi marino-litorali e i caratteri geologici, che determinano per le coste esposte a nord-ovest e sud-ovest un carattere marcatamente alto e roccioso, mentre lungo il margine litoraneo orientale prevalgono i caratteri di costa bassa e lo sviluppo di apparati costieri riconducibili all’accumulo ed evoluzione sedimentaria di prodotti detritici e di spiaggia.

I caratteri di costa rocciosa nel settore occidentale sono interrotti in corrispondenza dello sbocco del canale Bolau, dove si inserisce la spiaggia di Cala dello Spalmatore, che occupa una profonda insenatura costiera; nel settore centro-orientale invece l’andamento della costa rocciosa è interrotto dalla piana costiera su cui si inseriscono le Saline di Carloforte, un tempo destinate alla attività produttiva saliniera e che attualmente rappresentano una zona umida di rilevante importanza non solo quale importante habitat avifaunistico ed ecologico-naturalistico, ma anche come sede di rilevanti attività produttive legate alla gambero-coltura. Nel settore meridionale, compreso tra P.ta Girin e P.ta delle Colonne si localizzano le piccole zone umide stagnali dello Stagno di Vivagna, in buona parte colmata, e il settore della Bonifica dei Pescetti, che occupa lo spazio in passato sede di un area umida di considerevole estensione, i cui originali caratteri geomorfologici ed ecologico-naturalistici sono stati sostanzialmente compromessi a causa di interventi di colmata e di bonifica effettuati nel tentativo di ricavare terreni da adibire ad utilizzo agricolo.

All’interno dell’Ambito è presente solo il sistema insediativo storico del Comune di Carloforte, sviluppatosi nel tratto di costa orientale dell’isola che si affaccia sul Canale di San Pietro.

nel resto dell’isola sono presenti forme di edificato diffuso, che interessa vaste aree costiere e interne dell’isola quali ad esempio le barracche carlofortine, che sono una proiezione rurale nel territorio delle comunità urbane esistenti, attualmente oggetto di riconversione per l’offerta di servizi turistico-ricettivi, oltre alle importanti testimonianze di insediamenti e infrastrutture connesse alla pratica tradizionale della pesca, che costituiscono un importante patrimonio storico-architettonico delle tonnare dismesse.

6.2 -Settore costiero di Capo Altano - Nuraxi Figus

L’Ambito individua il settore compreso tra il tratto di costa alta rocciosa che si delinea tra la Tonnara di Porto Paglia e il promontorio di Punta Niedda, e il territorio interno delimitato dagli elementi geologici e morfologici che definiscono la “Fossa di Cortoghiana”, comprendendo gli espandimenti vulcanici dei di Nuraxi Figus-Seruci, che verso il settore occidentale terminano con gli espandimenti vulcanici tabulari smembrati in placche diversamente ribassate.

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 17

Porto Paglia segna il limite meridionale della spiaggia di Funtanamare tramite una falesia impostata su depositi eolici cementati che si estende fino alla sbocco del Rio Sa Canna, ove si localizza una piccola spiaggia, raggiungendo l’altezza di circa 25 m sul livello del mare.

Un’imponente falesia rocciosa delinea il tratto compreso tra Bucca de Flumini e Punta Niedda la cui altezza raggiunge i 50 m sul livello del mare mentre il settore di Guroneddu, interposto tra i due precedenti, è rappresentato da versanti acclivi, mascherati dalle estese coperture di sabbie eoliche quaternarie, che degradano rapidamente verso mare. Il settore costiero roccioso si chiude con l’estremità rocciosa di Punta Niedda che chiude a nord la piccola baia di Porto Paleddu.

Il settore retrolitorale di Capo Altano individua un’area di transizione, in riferimento ai processi di trasfomazione attuati dalle limitrofe attività produttive, tra la zona industriale e la costa rocciosa dove prevalgono i processi di evoluzione guidati dalle dinamiche litorali.

Comprende un ambito racchiuso tra i rilievi ignimbritici di Monte Dolorosu e Concali de su Graboni, delimitando una superficie leggermente concavo-depressa occupata dalle coperture sabbiose di origine eolica, deposte talvolta secondo morfologie dunari poco evolute, che si interdigitano ai depositi provenienti dalla alterazione dei rilievi vulcanici circostanti. La depressione ha origine tettonica e trova la sua continuità strutturale verso sud, nella piana costiera di Portoscuso e della zona industriale.

Una peculiarità di questo Ambito risiede nella diffusa attività estrattiva dei giacimenti di carbone che ha conosciuto la sua massima produzione in fasi distinte: negli anni compresi tra il 1938 e il 1940 e tra la fine degli ’40 e la metà degli anni ’50. Le coltivazioni hanno interessato i livelli di carbone compresi all’interno del cosidetto “Produttivo” portando all’estrazione di ingenti volumi di materiale e alla crezione di vuoti nel sottosuolo a profondità progressive e variabili da poche decine metri fino 200-300 m dalla superficie. Tale attività produttiva nel tempo ha dato luogo a fenomeni, sia diffusi che localizzati, di subsidenze delle superfici topografiche coinvolgendo talvolta manufatti e infrastrutture.

6.3 -Area insediativa e industriale di Portoscuso-Portovesme

L’Ambito identifica il settore costiero occupato dall’area urbana di Portoscuso e dal polo industriale di Portovesme (CNISI), con gli annessi insediamenti produttivi, gli impianti di trattamento delle materie prime e di smaltimento dei materiali di risulta, l’area portuale.

Si tratta di una piana costiera bonificata da ampie zone paludose e stagnali (palude di Sa Foxi, stagno di Su Stangioni e di Su Mari Segau), alcune delle quali connesse idraulicamente tra loro e con l’attuale laguna di Boi Cerbus. Il settore costiero ha subito negli ultimi 50 anni importanti trasformazioni per la realizzazione delle opere collegate direttamente alle attività industriali. Le opere di bonifica e di regimazione idraulica realizzate nell’area hanno alterato l’assetto geomorfolgico della laguna e la sua tendenza evolutiva, tra cui la più significativa riguarda certamente la deviazione del Rio Paringianu e della sua foce.

Le principali alterazioni delle dinamiche geomorfologiche derivanti dagli interventi realizzati nell’area industriale riguardano la linea di riva, che ha subito notevoli variazioni a seguito della realizzazione del porto e delle opere di difesa dall’erosione marina, realizzate a protezione del bacino di discarica dei fanghi rossi provenienti dalla lavorazione della bauxite.

Anche la canalizzazione degli alvei naturali con rivestimenti in calcestruzzo contribuisce in modo sostanziale alla diminuzione della ricarica degli acquiferi costieri, alle variazioni di portata solida e liquida degli immissari nella laguna, con effetti negativi sulle sue caratteristiche chimico-fisiche e sulla tendenza evolutiva.

All’interno dell’Ambito è presente nella parte settentrionale il sistema insediativo del Comune di Portoscuso localizzato nel tratto di costa compreso tra Portopaglietto e Portovesme, mentre nella parte meridionale è localizzato l’ampio polo industriale di Portovesme (CNISI), e gli impianti di trattamento delle materie prime e di smaltimento dei materiali di risulta.

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 18

6.4 -Piana di Carbonia

L’Ambito individua il settore che dai sistemi orografici di versante sulle vulcaniti tra Bacu Abis a nord e Carbonia a est si estendono verso la costa individuando i settori di piana detritica alluvionale fino ai limiti dell’area industriale di Portovesme, comprendendo il tratto costiero che si sviluppa tra lo sbocco a mare del Canale di Paringianu, che costituisce la parte terminale del Rio Flumentepido ed è tributario della laguna di Boi Cerbus, e il sistema sabbioso compreso tra P.ta S’arena e Punta Trettu.

Nel settore interno si individua una superficie sub pianeggiante costituita dai tufi piroclastici di Paringianu e la piana tettonico alluvionale di terra Niedda, caratterizzata dalla presenza falde sotterrane, probabilmente freatiche, degli acquiferi alluvionali, la cui complessa idrodinamica e potenzialità andrebbero opportunamente valutate, tenendo conto della loro vulnerabilità anche per le interazioni che esistono con i sistemi lagunari e stagnali della fascia costiera. I materiali detritici che colmano la depressione sono rappresentati prevalentemente da depositi alluvionali pleistocenici e coperture eluvio-colluviali, sui cui i processi di pedogenesi hanno permesso la formazione di profondi suoli sabbioso-argillosi. Il territorio è attraversato da un modesto corso d’acqua, il Rio de Terra Niedda, che prima di confluire nel Canale di Paringianu prende il nome di Rio Murtas, la cui alterazione ostacolerebbe i deflussi necessari al tributario principale della laguna di Boi Cerbus.

L’Ambito si chiude con la stretta fascia sabbiosa che termina a sud con la freccia litoranea di Punta Trettu. La dinamica della corrente di deriva litorale, il cui flusso di energia in questo settore e diretto da nord a sud, è la principale responsabile delle distribuzione dei detriti sabbiosi longitudinalmente alla costa, la cui minima alterazione ha una immediata ripercussione sul bilancio sedimentario di questo ambito. Punta Trettu segna un allungamento sabbioso di cui la parte terminale, non essendo stabilizzata dalla vegetazione, risulta maggiormente mobile in funzione delle condizioni meteomarine, tendendo a confinare, con la restante costa sulcitana e di Sant’Antioco, un settore di mare in evoluzione verso condizioni tipiche dei sistemi lagunari.

È ricompreso nell’Ambito anche il sistema insediativo del Comune di Carbonia e i processi insediativi che storicamente hanno caratterizzato l’ambito territoriale del Sulcis-Iglesiente, principalmente riconducibili alle attività minerarie di estrazione dei giacimenti e delle mineralizzazioni piombo-zinco-argentifere e baritiche, facenti parte della fascia marginale del bacino lignitifero di Carbonia, che nella parte più settentrionale interessa anche il sistema insediativo del Comune di Cortoghiana per estendersi fino all'insediamento minerario di fondazione di Bacu Abis.

6.5 -Sistema umido marino costiero di Boi Cerbus e S. Antioco

L’Ambito identifica il sistema umido marino costiero compreso tra la freccia litoranea sabbiosa di Punta s’Aliga e Porto Ponte Romano, striscia di terra emersa che mantiene separati lo stagno di Santa Caterina dal bacino marino-lagunare; l’Ambito comprende la laguna di Boi Cerbus e l’insenatura marino-lagunare di Sant’Antioco.

La laguna di Boi Cerbus rappresenta l’evoluzione morfogenetica di una insenatura di mare racchiusa dalla freccia litoranea di Punta s’Aliga, cui compete la sua conservazione caratterizzata dai corpi sabbiosi deposti in forme dunari. Il degrado della vegetazione e l’alterazione dell’energia del moto ondoso e delle correnti, conducono alla regressione della lingua sabbiosa, con conseguenze sfavorevoli per la sopravvivenza delle laguna stessa.

Il ricambio idrico della laguna risulta di particolare importanza per contrastare l’inquinamento presente nella laguna, che deriva soprattutto dalle percolazioni dal bacino dei fanghi rossi, da scarichi industriali e da fanghi contaminati stoccati nell’area industriale.

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 19

L’insenatura marino-lagunare di Sant’Antioco racchiude un bacino marino di circa 18 km2 circoscritto dalla costa nord-orientale dell’isola di Sant’Antioco e da quella sulcitana tra Punta Trettu e Santa Caterina. II bacino in esame evidenzia delle spiccate tendenze morfoevolutive verso un sistema lagunare, processo che è stato accentuato dalla realizzazione dell’istmo di Sant’Antioco, che ha determinato una sostanziale riduzione della sezione della bocca di comunicazione con il Golfo di Palmas. Il mantenimento e la sopravvivenza di questo bacino viene sostenuta dalla capacità di ricambio idrico con il mare aperto grazie ai flussi di marea e le correnti litorali che, se venissero in qualche modo contrastate, ad esempio tramite l’occlusione delle bocche di comunicazione o con la modificazione anche minima dei canali di drenaggio, porterebbero il bacino marino-lagunare verso condizioni ipertrofiche e di rapido interrimento.

6.6 -Piane costiere di Calasetta e S. Antioco

L’Ambito individua un arco costiero in cui sono compresi i due sistemi insediativi di Sant’Antioco e di Calasetta: il primo caratterizzato da piane agricole costiere mentre il secondo da superfici subpianeggianti interposte tra i rilievi riolitici e ignimbritici dell’entroterra e la linea di costa del promontorio

Percorrendo tutto l’arco costiero dalla parte occidente verso quella orientale si incontra inizialmente il promontorio di Calasetta che si spinge fino all’omonimo sistema insediativo lungo la costa, caratterizzato da superfici discontinue, interrotte dagli affioramenti ignimbritici che tuttavia tendono a estinguersi verso la linea di costa e che lasciano spazio ai sistemi di spiaggia di Punta Maggiore-Sottotorre (Spiaggia Grande), di Sa Salina.

Il settore costiero marino-sommerso compreso tra Punta Dritta e Punta di Manca, strettamente in relazione con il sistema umido dello stagno Cirdu segnano il passaggio alla parte orientale dell’Ambito, che è inoltre evidenziato anche dal cambio di destinazione d’uso dei suoli a carattere prettamente agricolo con colture a tutto campo e vigneti che si spingono fino al sistema insediativo di Sant’Antioco.

La parte antistante il sistema insediativo di Sant’Antioco comprende il sistema marino circoscritto dalla costa nord-orientale dell’isola di Sant’Antioco e da quella sulcitana tra Punta Trettu e Santa Caterina.

L’Ambito abbraccia inoltre lo Stagno di Punta de S’Aliga (laguna di Is Pruinis); una laguna naturale che occupa una superficie di circa 70 ha con una profondità media di circa 40 cm, le cui composizione salmastra delle acque è favorita dall’assenza di deflussi continentali tramite immissari diretti e dall’ingressione periodica delle acque marine tramite bocche di comunicazione.

6.7 -Sistema orografico costiero di S.Antioco

L’Ambito identifica il vasto settore dell’Isola di Sant’Antioco che dal lungo tratto costiero compreso tra la costa alta rocciosa di Maladroxia a est al Punta Maggiore nel settore occidentale si sviluppa verso l’interno individuando i sistemi orografici i cui caratteri geologico-morfologici derivano principalmente dall’impostazione vulcanica del rilievo, con le cupole andesitico-basaltiche a sud, i rilievi piroclastico andesitici nel settore centrale e le cupole riolitiche a nord. Solo nel settore di Maladroxia il substrato non è costituito dai litotipi vulcanici in quanto si individuano gli affioramenti residuali di coperture calcaree e dolomitiche Mesozoiche che un tempo si estendevano in maniera più continua nella parte sud- occidentale della Sardegna. Tali coperture carbonatiche sono state oggetto di interesse estrattivo, per la produzione di materiali di cava e di prodotti derivati dal calcare e dalla dolomia, inducendo estese trasformazioni nella morfologia del rilievo e condizionando il territorio circostante con gli effetti derivanti dall’attività estrattiva. La depressione interna ai

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 20

rilievi carbonatici mesozoici costituisce parte del bacino di raccolta delle acque meteoriche che confluiscono nel Rio Maladroxia.

L’assetto morfologico della fascia costiera deriva dalle complesse interazioni tra i processi marino-litorali e i caratteri geologici, che hanno determinato la formazione di lunghi tratti di costa alta a falesia, interrotta da strette insenature sabbiose prevalentemente nel settore occidentale e meridionale

Si individuano tre tratti distinti, il settore di costa alta rocciosa di Maladroxia, impostata sui litotipi carbonatici, quello meridionale di costa bassa tra capo Sperne e Punta Cannai e il lungo tratto di costa alta rocciosa tra Punta maggiore e capo Sperone.

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 21

Orientamenti normativi per il coordinamento e l’attuazione degli indirizzi

Coordinamento e attuazione degli indirizzi del PPR

Il progetto d’Ambito assume come elemento generatore del paesaggio il “mare interno”

identificato dal sistema insulare del Sulcis e dalla fascia costiera, in riferimento al quale è strutturata la stratificazione dell’insediamento, dai presidi antichi alla sequenza dei centri di fondazione moderna.

L'orientamento progettuale è volto ad evidenziare il valore storico della sequenza dei paesaggi delle città di fondazione, in una visione unitaria di itinerario della cultura urbana regionale, capace di integrarsi con la matrice geografica.

1. Riqualificare il sistema insediativo delle città costiere di Carloforte, Calasetta, Sant’Antioco e Portoscuso, conservando il carattere compatto dell’insediamento sullo sfondo del paesaggio, al fine di non alterare i tradizionali equilibri fra i modelli insediativi locali (concentrato nei centri urbani e diffuso nel territorio) anche al fine della valorizzazione del potenziale di ricettività residenziale e turistica.

Ambito paesaggistico di riferimento:

6.1 -Isola di San Pietro

6.3 -Area insediativa e industriale di Portoscuso-Portovesme 6.6 -Piane costiere di Calasetta e S. Antioco

6.7 -Sistema orografico costiero di S.Antioco Strumenti di coordinamento e attuazione:

Il PUP/PTC, attraverso il Sistema degli insediamenti turistico ricettivi e Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio definisce obiettivi e indirizzi progettuali nonché strategie di intervento e azioni specifiche coerenti e integrate con gli obiettivi delineati dall’indirizzo del PPR.

L’attuazione dell’obiettivo è delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR. I Piani Urbanistici Comunali individuano i sistemi insediativi storici e le funzioni ad essi attribuiti nel quadro di ipotesi di riconversione o di integrazione funzionale. Come requisiti per l’attuazione si riconosce che l’allestimento di un processo di qualificazione in senso sistemico del sistema insediativo storico, anche finalizzato alla integrazione e ampliamento dell’offerta di servizi e della ricettività richiede un approccio basato sulla concertazione fra gli enti competenti.

Relativamente alle modalità attuative si richiedono adeguate misure di conoscenza, programmazione e progettazione per la proposizione di modelli innovativi finalizzati al recupero del sistema insediativo diffuso, testimonianza di processi di “appropriazione” del territorio nelle diverse epoche storiche. Il progetto del recupero deve riflettere le particolari relazioni territoriali stratificatesi nel tempo, coniugando le esigenze attuali dell’abitare con il sistema di usi ricettivi, residenziali e produttivi che caratterizzano i contesti locali. Inoltre, anche relativamente alla coerenza con le esigenze di gestione della risorsa energetica gli interventi progettuali sul sistema insediativo storico devono prevedere strategie e modelli, anche sperimentali, di risparmio o autosufficienza energetica.

2. Riqualificare le infrastrutture e i servizi portuali di Carloforte, Calasetta, Sant’Antioco e Portoscuso, che presidiano il mare interno, in una prospettiva di rafforzamento della rete

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AMBITO DI PAESAGGIO CARBONIA E ISOLE SULCITANE 22

di comunicazione fra gli scali marittimi e il territorio interno di riferimento, anche attraverso la riqualificazione delle infrastrutture legate alla mobilità.

Ambito paesaggistico di riferimento:

6.1 -Isola di San Pietro

6.3 -Area insediativa e industriale di Portoscuso-Portovesme 6.6 -Piane costiere di Calasetta e S. Antioco

6.7 -Sistema orografico costiero di S.Antioco Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’indirizzo è precisata nel Sistema delle infrastrutture per la mobilità, che data la specificità del territorio individua uno specifico Campo della portualità.

3. Conservare e riqualificare il sistema di manufatti di archeologia industriale delle tonnare, costitutivo per l’identità economica, sociale e culturale dell’ambito insulare del Sulcis.

Ambito paesaggistico di riferimento:

6 - Carbonia e isole sulcitane

Strumenti di coordinamento e attuazione:

Il PUP/PTC, attraverso il Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, i sistemi afferenti ai servizi ed i relativi Campi, definiscono obiettivi e indirizzi progettuali nonché strategie di intervento e azioni specifiche coerenti e integrate con gli obiettivi delineati dall’indirizzo del PPR. In particolare il Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio definisce alcuni modelli di organizzazione territoriale atti a potenziare ed a rendere più efficaci le azioni locali isolate.

L’attuazione dell’obiettivo è delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR. I Piani Urbanistici Comunali individuano i luoghi aventi valenza strategica ai fini della valorizzazione dei paesaggi e delle relazioni. Come requisiti per la attuazione, si specifica che l’allestimento di un processo di qualificazione in senso sistemico dei centri urbani finalizzato alla integrazione e ampliamento dell’offerta di servizi richiede un approccio basato sulla concertazione fra gli enti competenti.

4. Riqualificare il paesaggio costiero del mare interno tra l'arcipelago e la terraferma, riequlibrando il rapporto tra attività industriali, attività della pesca tradizionale e fruizione turistica, in una prospettiva di conservazione e gestione integrata dell'Ambito, anche in riferimento all'”Area marina di reperimento dell'isola di San Pietro”.

Ambito paesaggistico di riferimento:

6 - Carbonia e isole sulcitane

Strumenti di coordinamento e attuazione:

L’attuazione dell’indirizzo è promosso e coordinato nell’ambito del Sistema della tutela e della valorizzazione ambientale e nel Sistema degli insediamenti turistico ricettivi che sviluppano obiettivi, indirizzi e strategie attuative. I Sistemi ed i relativi Campi definiscono criteri e modalità per la interpretazione e attuazione dell’indirizzo alla scala locale nella prospettiva di definire azioni territoriali coordinate alla scala sovralocale.

L’attuazione dell’indirizzo è in parte delegata alla specificazione e contestualizzazione alla scala locale nell’ambito degli Piani Urbanistici Comunali adeguati alla normativa del PPR; le componenti geoambientali del PUP/PTC possono costituire un riferimento per la

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