• Non ci sono risultati.

Q = Q A + Q C L = L F + L S = 1 + Q C

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Q = Q A + Q C L = L F + L S = 1 + Q C"

Copied!
15
0
0

Testo completo

(1)

✰ Trasformazioni cicliche

Sono trasformazioni in cui lo stato iniziale coincide con quello finale: per il primo principio

Q = L

. Se durante il ciclo viene prodotto lavoro (

L > 0

), assorbendo calore da sorgenti esterne, il ciclo `e detto termico (macchina termica). Se invece durante un ciclo viene richiesto un lavoro esterno (

L < 0

) estraendo calore dal sistema, il ciclo `e detto frigorifero (macchina frigorifera).

Il ciclo `e costituito da varie trasformazioni e possiamo scrivere il calore complessivo scambiato come

Q = Q

A

+ Q

C

dove

Q

A

> 0

rappresenta la somma dei calori assorbiti e

Q

C

< 0

la somma dei calori ceduti. Analogamente il lavoro

L = L

F

+ L

S

in cui

L

F

> 0

`e la somma dei lavori compiuti e

L

S

< 0

`e la somma dei lavori subiti dal sistema.

Per un ciclo termico si definisce rendimento la quantit`a

η = L

Q

A

= Q

A

+ Q

C

Q

A

= 1 + Q

C

Q

A

= 1 − |Q

C

| Q

A

il rendimento `e quindi la percentuale di calore assorbito che viene trasfor- mata in lavoro.

(2)

Dato che l’energia si conserva, se si somministra alla macchina termica una certa quantit`a di energia termica,

Q

A, in linea di principio si potrebbe ottenere un lavoro che al massimo `e pari a

Q

A. In realt`a il rendimento `e sempre minore di 1, quindi non tutta l’energia termica data al sistema pu`o essere convertita in lavoro. Si ha cio`e:

0 ≤ η < 1

cio`e

L < Q

A

, |Q

C

| ≤ Q

A

, Q

C

6= 0

In un ciclo termico solo una frazione

< 1

del calore assorbito viene trasfor- mata in lavoro, c’`e sempre del calore ceduto.

Questo `e ben evidente se si disegna il ciclo nel piano

(S, T )

. Un ciclo termico (

Q > 0

) `e percorso in verso orario.

Il lavoro totale `e dato dall’area racchiusa dal ciclo mentre il calore assorbito `e dato dall’area totale sottesa dalla curva

A → B

, quindi

η

che `e il rap- porto tra queste due aree `e sempre

η < 1

.

(3)

✰ Ciclo di Carnot

E costituito da quattro trasformazioni reversibili:`

1) trasformazione

AB

: espansione isoterma reversibile 2) trasformazione

BC

: espansione adiabatica reversibile 3) trasformazione

CD

: compressione isoterma reversibile 4) trasformazione

DA

: compressione adiabatica reversibile

(4)

Nello stato

A

il gas `e in equilibrio a contatto termico con una sorgente di calore a temperatura

T

2. Nell’espansione isoterma

AB

il gas fa una serie di trasformazioni infinitesime in ciascuna di esse il gas si espande di

dV

raffreddandosi di

dT

e quindi deve assorbire calore dalla sorgente per rimanere alla temperatura

T

2. Come risultato il gas passando da

A

a

B

assorbe il calore

Q

A pari al lavoro

L

AB fatto dal gas nell’espansione isoterma

Q

A

= L

AB

= nRT

2

ln V

B

V

A

> 0

perch`e

V

B

> V

A

Nella trasformazione

BC

il gas `e isolato da qualsiasi sorgente di calore e espandendosi diminuisce la sua temperatura: il gas passa dallo stato

B(p

B

, V

B

, T

2

)

allo stato

C(p

C

, V

C

, T

1

)

con

T

1

< T

2 e

T

2

V

Bγ−1

= T

1

V

Cγ−1 trasformazione adiabatica

(∗)

Il lavoro fatto dal gas `e

L

BC

= −∆E

int

= nc

V

(T

2

− T

1

)

.

Nella trasformazione

CD

il gas `e a contatto termico con una sorgente di calore alla temperatura

T

1: diminuendo di volume deve cedere calore per rimanere a temperatura constante. Il calore totale ceduto `e

Q

C

= L

CD

= nRT

1

ln V

D

V

C

< 0

perch`e

V

D

< V

C

(5)

Nella trasformazione

DA

il gas `e isolato termicamente e ritorna allo stato iniziale con

T

2

V

Aγ−1

= T

1

V

Dγ−1 trasformazione adiabatica

(∗)

Il lavoro del gas `e

L

DA

= −∆E

int

= nc

V

(T

1

− T

2

) = −L

BC (si assume

γ

costante). Sommando tutti i contributi

Q = Q

A

+ Q

C

= L = L

AB

+ L

BC

+ L

CD

+ L

DA

= L

AB

+ L

CD Il rendimento del ciclo `e

η = 1 + Q

C

Q

A

= 1 + nRT

1

ln(V

D

/V

C

)

nRT

2

ln(V

B

/V

A

) = 1 − T

1

ln(V

C

/V

D

) T

2

ln(V

B

/V

A

)

Usando le relazioni (*) e (**) si ha

V

B

/V

A

= V

C

/V

D e quindi

η = 1 − T

1

T

2 rendimento ciclo Carnot

Il rendimento del ciclo dipende solo dalla temperatura delle sorgenti con cui il gas scambia calore. Poich`e

T

1

< T

2, si ha

0 < η < 1

. Inoltre

Q

A

> |Q

C

|

e il gas assorbe complessivamente calore (

Q > 0

) e produce lavoro

L = Q

A

+ Q

C

< Q

A: il calore assorbito non si trasforma totalmente in lavoro, una parte viene ceduta restando sotto forma di calore scambiato.

(6)

Si pu`o vedere che

η < 1

anche dal calcolo della variazione di entropia.

Complessivamente nel ciclo

∆S = 0

, perch`e l’entropia `e una variabile di stato, quindi

0 = ∆S

AB

+ ∆S

CD (nelle trasformazioni adiabatiche

∆S = 0

):

0 = Q

A

T

2

+ Q

C

T

1

→ Q

A

T

2

= |Q

C

| T

1

→ Q

A

> |Q

C

| , (T

1

< T

2

)

Nel piano

(S, T )

un ciclo di Carnot `e rappresentato da un rettangolo:

l’espansione isoterma alla temperatura

T

2 `e rappresentata dalla linea oriz- zontale

T = T

2; l’espansione adiabatica dalla linea verticale

S = S

2; la compressione isoterma dalla linea orizzontale

T = T

1; la compressione adi- abatica dalla linea verticale

S = S

1

S

1

S

2

S T

T

2

T

1

Q

A

= T

2

(S

2

− S

1

) Q

C

= T

1

(S

1

− S

2

)

L = Q

A

+ Q

C

= (T

2

− T

1

)(S

2

− S

1

) η = L

Q

A

= 1 − T

1

T

2

(7)

Anche se il primo principio della termodinamica non pone limiti alle trasfor- mazioni di energia da una forma all’altra, la trasformazione del calore in lavoro `e limitata (mentre `e possibile trasformare tutto il lavoro in calore, per esempio sfruttando l’attrito). Questo fatto `e una espressione del sec- ondo principio della termodinamica: non esiste un ciclo di trasformazioni che dia come unico risultato l’acquisizione di calore da una sorgente ter- mica e la sua totale trasformazione in lavoro (enunciato di Kelvin).

✰ Cicli firgoriferi

In un ciclo frigorifero il sistema complessivamente assorbe lavoro e cede calore

Q = L < 0

. Nel caso pi`u semplice il sistema assorbe il calore

Q

0 dalla sorgente fredda e cede calore

Q

C a una sorgente calda: risulta sempre

|Q

C

| > Q

0. Quindi

L = Q

0

+ Q

C

= Q

0

− |Q

C

| < 0

: occorre sempre compiere un lavoro sul sistema. Si definisce efficienza di un ciclo frigorifero il rapporto

ξ = Q

0

|L| = Q

0

|Q

0

+ Q

C

|

Un ciclo di Carnot percorso in verso inverso costituisce un esempio di ciclo frigorifero.

(8)

Il gas assorbe il calore

Q

0

= nRT

1

ln(V

C

/V

D

)

dalla sorgente alla temperatura

T

1 (fredda) e cede il calore

Q

C

= nRT

2

ln(V

A

/V

B

)

alla sorgente alla temperatura

T

2 (calda).

L’efficienza `e (si usi

V

B

/V

A

= V

C

/V

D):

ξ = Q

0

|Q

0

+ Q

C

|

= nRT

1

ln(V

C

/V

D

)

nRT

2

ln(V

B

/V

A

) − nRT

1

ln(V

C

/V

D

)

= T

1

T

2

− T

1

Oppure, nel piano

(S, T )

un ciclo di Carnot frigorifero `e rappresentato dal rettangolo precedente percorso in verso opposto:

S1 S2 S T

T2

T1

il calore assorbito dalla sorgente fredda (

T

1)

`

e

Q

0

= T

1

(S

2

− S

1

)

,

il calore ceduto alla sorgente calda `e

Q

C

= T

2

(S

1

− S

2

)

,

quindi

ξ = Q

0

|L| = T

1

T

2

− T

1

(9)

In un ciclo frigorifero di Carnot tanto pi`u le due temperature a cui lavora il ciclo sono vicine tanto maggiore `e l’efficienza del ciclo. Inoltre

|Q

C

| = T

2

T

1

Q

0

> Q

0

il calore ceduto dal sistema alla sorgente calda `e sempre maggiore (in modulo) di quello assorbito, cio`e sottratto alla sorgente fredda e quindi il processo avviene sempre in presenza di lavoro fatto sul sistema:

Q

0

− |Q

C

| = |L| < 0

Questo fatto `e una espressione del secondo principio della termodinamica:

non esiste un ciclo di trasformazioni che dia come unico risultato il trasfe- rimento di calore da una data sorgente termica a un’altra sorgente termica a temperatura maggiore (enunciato di Clausius).

L’esperienza ci fa notare che certi fenomeni avvengono spontaneamente solo in una data direzione: es. passaggio di calore dal corpo pi`u caldo a quello pi`u freddo, l’espansione libera, ecc. Questi processi si dicono irreversibili, cio`e avvengono spontaneamente solo in una data direzione (anche se il processo che va nella direzione contraria non sarebbe proibito dalla conservazione dell’energia). Vedremo che per stabilire in quale di- rezione si svolgono questi processi bisogna studiare l’entropia.

(10)

Confrontiamo una trasformazione reversibile con una irreversibile che avven- gono tra gli stessi stati A e B con, ad esempio,

T

A

= T

B e il gas che viene compresso. Nella trasformazione reversibile in ogni istante la forza me- dia che le particelle esercitano sul pistone `e uguale alla forza che bisogna applicare al pistone per farlo scendere

L

estrev

= −L

intrev

= −

Z B

A

pdV = −nRT ln V

B

V

A

> 0 , (V

B

< V

A

)

Fest

Nella trasformazione irreversibile all’inizio il sistema `e in equilibrio poi si abbassa veloce- mente il pistone: le particelle del gas hanno rispetto al pistone una velocit`a maggiore che nel caso reversibile. Di conseguenza la

p

VA VB

A

B

V

forza media che le particelle esercitano sul pi- stone sar`a maggiore che nel caso reversibile.

Quindi per far scendere il pistone occorre ap- plicare una

F ~

est maggiore rispetto a quella che si applica nel caso reversibile, e per arrivare allo stesso stato finale bisogna fare un lavoro maggiore:

L

estirr

> L

estrev

(11)

Se il gas si espande: nella trasformazione reversibile

L

estrev

= −L

intrev

= −nRT ln V

B

V

A

< 0 , (V

B

> V

A

)

Nella trasformazione irreversibile, all’inizio il sistema `e in equilibrio poi si allontana velocemente il pistone: le particelle del gas hanno rispetto al pistone una velocit`a minore che nel caso reversibile di conseguenza la forza

Fest

media che le particelle esercitano sul pistone sar`a minore che nel caso reversibile. Quindi per far scendere il pistone occorre applicare una

F ~

est minore rispetto a quella che si applica nel caso reversibile, e per arrivare allo stesso stato finale

p

VA VB

A

B

V

bisogna fare un lavoro minore:

|L

estirr

| < |L

estrev

|

per`o nell’espansione il lavoro esterno `e nega- tivo quindi si ha ancora

L

estirr

> L

estrev

(12)

Nelle due trasformazioni (reversibile e irreversibile) la variazione dell’energia interna `e la stessa (

E

int `e una variabile di stato), quindi

∆E

int AB

=

(

Q

rev

+ L

estrev

Q

irr

+ L

estirr

L

estirr

> L

estrev

⇒ Q

irr

< Q

rev

Confrontiamo un ciclo di Carnot (termico) con un ciclo in cui l’espansione isoterma reversibile

A → B

`e sostituita da una trasformazione irreversibile.

p

V A

B

C

D T2

T1

Sia la trasformazione reversibile che quella irreversibile avvengono alla temperatura

T

2

Z B A

δQ

irr

T <

Z B A

δQ

rev

T ≡ ∆S

AB

la variazione dell’entropia `e sempre maggiore della somma (o integrale) dei calori scambiati irreversibilmente divisi per la temperatura a cui vengono scambiati. Pi`u in generale si ha

∆S

AB

Z B

A

δQ

T

disuguaglianza di Clausius

dove il segno uguale vale solo se la trasformazione `e reversibile.

(13)

Un’importante conseguenza della disuguaglianza di Clausius `e che per un sistema `e isolato (non scambia n´e calore n´e lavoro con l’esterno)

∆S

AB

Z B

A

δQ

T = 0

dove il segno uguale vale solo se la trasformazione `e reversibile: in una trasformazione di un sistema isolato l’entropia aumenta o, se la trasfor- mazione `e reversibile, rimane costante. L’entropia `e perci`o un indicatore dell’evoluzione temporale dei sistemi isolati: in particolare nell’espansione libera di un sistema isolato l’entropia aumenta.

La disuguaglianza di Clausius si generalizza al caso di una trasformazione ciclica:

0 = ∆S

ciclo

=

I

δQ

rev

T >

I

δQ

irr

T

dove l’integrale indica la somma algebrica di tutti i calori scambiati nel ciclo, divisi per la temperatura a cui avviene lo scambio. Quindi in generale si ha

I

δQ

T ≤ 0

dove l’uguale vale solo se il ciclo `e fatto di trasformazioni reversibili.

(14)

Confrontiamo il rendimento di una macchina di Carnot con quello di una

p

V A

B

C

D T2

T1

macchina in cui le due isoterme sono sostitu- ite da due trasformazioni irreversibili (le due macchine lavorano alle stesse temperature).

η

rev

= 1 − |Q

revC

|

Q

revA

= 1 − T

1

T

2

(T

2

> T

1

) η

irr

= 1 − |Q

irrC

|

Q

irrA

Per la disuguaglianza di Clausius

Q

irrA

T

2

+ Q

irrC

T

1

< 0 → Q

irrA

T

2

< |Q

irrC

|

T

1

→ T

1

T

2

< |Q

irrC

| Q

irrA Quindi

η

irr

< η

rev

una macchina termica di Carnot reale ha un rendimento inferiore della corrispondente macchina di Carnot operante tra le medesime temperature.

(15)

Terorema di Carnot:

① il rendimento di una macchina di Carnot reversibile `e maggiore del rendi- mento di qualsiasi altra macchina, sia reversibile che irreversibile

② il rendimento di un ciclo di Carnot reversibile `e sempre

η = 1 − T

1

/T

2, anche se la macchina lavora con un fluido che non `e un gas perfetto

③ la definizione della variabile di stato entropia, che abbiamo dato per il gas perfetto, `e valida per un sistema qualsiasi

∆S

AB

=

Z B

A

δQ

rev

T

Non dimostriamo il teorema ma vediamo che ③ `e diretta conseguenza di ②. Se in una macchina di Carnot reversibile si ha

η = 1 −

TT1

2 indipendentemente dal gas utilizzato, allora dalla definizione

η = 1 −

|QQC|

A si ha

|Q

C

| Q

A

= T

1

T

2

→ |Q

C

| T

1

= Q

A

T

2

→ Q

C

T

1

+ Q

A

T

2

= 0

questo significa che in un ciclo reversibile, la somma dei calori scambiati diviso la temperatura a cui avviene lo scambio `e zero

I

δQ

rev

T = 0 ⇔ δQ

rev

T = dS

si ritrova quindi la definizione di entropia data per il gas perfetto.

Riferimenti

Documenti correlati

ereditate

- se valgono convessità delle preferenze e ottimo interno, la tangenza è necessaria e sufficiente per ottimo, - se vale solo convessità potremmo avere un ottimo di frontiera

Intro durre i concetti di sup er cie integrale, direzioni caratteristiche e. curve caratteristiche p er le equazioni quasi-lineari del

Compito di Istituzioni di Fisica Matematica 3 Luglio 2018. (usare fogli diversi per

Trovare il valore ottimale della costante C j per ciascuna variabile

Compito di Istituzioni di Fisica Matematica 26 Gennaio 2016. (usare fogli diversi per

[r]

Se C ` e la matrice associata al cambiamente di base dalla base canonica a questa nuova base, allora CAC −1 ` e una matrice diagonale con sulla diagonale n, 0, 0,... Quale pu` o