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DI INGEGNERIA SANITARIA

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ANNO IV, N. 3 ToRI;-.;o, I° Febbraio rgo8.

f\1 \/I~lrl\ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

DI INGEGNERIA SANITARIA

È riser·vala la proprie/lÌ lelleraria ed arlislica degli arlicoli c di- segni pubblica/i nella RI\'IST.-1. DI h GEGNERIA SANITARIA.

M EMORIE 0 1\IG INALI

IL :\TU0\"0 ISTITUTO

OSTETRICO GINECOLOGICO DI ~IILA:\0

Sorge, l'Istituto ostetrico-ginecologico di perfe- zionamento di Milano, in fregio alla Yia Commenda sopra un terreno esteso per 14.000 metri quadrati e già coltiYato ad ortaglie. Fu l'ingegnere Enrico Brotti che ne diede il disegno sui dati forniti dal Prof. Luigi ~Iangiagalli e l'Ing. Riccardo Ada- moli ne ... n~sse le opere, invero alacri poi che esse ebbero inizio nel marzo del 1904 e nel

settembre rgo6 l'Istituto potè essere i- naugurato. E tanto più il tempo tra- scorso da queJI 'epoca a quella inaugu. rale sembrerà breve, OYe l'opera gran- diosa, il cui Yalore supera un milione di lire, Yenga considerata non sol0 nell'aspetto esteriore, nella pan·enza prima, ma nella finezza dei dettagli, nello studio di particolarità, nella cura di elementi minimi in sè, ma d'alta importanza per lo scopo cui tendono.

E la cura e lo studio per i dettagli, per gli elementi minimi, per l'armonia del- le singole parti fecero sì che quest'I- stituto, il quale col numeroso intreccio di fili e ditubature piccole e medie e grandi, recanti suono, luce, gas, a- cqua, ,-apore, che è fornito da tre cal- daie, solleva a meraviglia e tecnici e profani; tosto aperto funzionasse con regolarità degna di considerazione.

Opera non facile, poi che l'Istituto,

autonomo per la maggior parte dei sen·izi, riYeste la triplice I']Ualità di luogo di cura, di studio per i mediri, di insegnamento per le allieYe leYatrici; ed esso alberga oltre a duecento ammalate, diciotto me-

dici, sette leYatrici, dodici ispettrici, quaranta al- lieve, quarantacinque persone di serYizio: e· la sa- piente disposizione tra infermerie, sen·izì e singoli alloggi apparirà eYidente nella descrizione minuta che mi accingo a fare.

Consta l'Istituto, di un corpo principale e di un padiglione per l'isolamento comunicante con quello solo per Yia sotterranea.

Corpo principale. - Il corpo principale fron- teggia con un suo lato la via Commenda.

Ad esso si accede per un cortile piuttosto grande con aiuole, fra !e quali è posto il monumento ad E- doardo Porro e separato dalla strada per una cancel- lata.

Ripete la forma di un tridente (Yedi pianta to- pografìca) : dal ramo più lungo, nel mezzo ed agli

e~trem i, perpendicolarmente, si partono tre d ira-

Stanza degli Autoclavi

mazirmi, una delle quali, è quella che precisamen- te forma il rorpo frontale che corrisponde a -la Yia Commenda. Tra queste singole parti son posti cor- tili pure coltivati ad aiuole.

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Rl\"JST:\ DI I::\IGEG:\ERT:\ SA:\IT:\RL\

Gli edifici sono a due piani, compreso quello terreno, che troYasi sopralzato di circa un metro e mezzo sul li\·ello di sistemazione dei cortili ; tran- ne la diramazione frontale, acl un cerzo piano per l'alloggio delle infermiere.

Sotto il punto di \·ista funzionale, amministra- tiYo e didattico l'istituto consta di due cli\·isioni: la ginrcologica e l'ostetrica. La diramazione di mezzo, che contiene ambienti acl uso promiscuo, quali la direzione, il museo, la biblioteca, l'archi\·io, gli uf- fici, la sezione pensionanti ecc. diYicle precisamente il corpo principale in due metà corrispondenti alle diYisioni sopra dette ; la ginecologica Yerso la Yia Commenda, quella ostetrica oppostamente.

Divisione ginecologica. -- La cliYisione gineco·- logica comprende oltre le sale per le ammalate ed i locali per le operazioni, l'anfiteatro clinico e l'in- ternato per i medici.

Le infermerie in numero di noYe, come quelle di tutto l'istituto, recano i nomi acl onore degli illu- stri ~Iaestri che insegnarono nella Scuola ostetri- ca milanese. Di queste infermerie tre, (Giambat- tista ~Ionteggia, letti n. 14 ; Bernardino ".\foscati, letti n. IO ; Pietro ".\J oscati, letti n. q ) sono al pian terreno ; le ::t l tre (Pietro Lazzati ; letti n. IO ; Felice Billi, letti n. q, Giacomo Gianni letti n. 10 e Pao- lo As ali n i, letti r 5, ::\i cola ".\ [origi letti n. 5) sono tutte .al piano superiore.

LP infermerie Yennero calcolate in ragione di -1-5 mc. per ammalata. Ogni inff'rmeria immette nei cor- ridoi di disimpegno, dei quali, per ciascun piano, sono muniti tanto il ramo più lungo, quanto i tre secondarì. Quasi tutte hanno annessa una piccola stanza dove son posti Jayabi fissi al muro : una cu- cinetta a gas; il bagno. I n oltre ciascuna infermeria ha latrine, ri\·estite di lastre di marmo e pron·iste di sen·izio d'acqua a scarico automatico: gli appa- recchi hanno il sifone per la chiusura idraulica, poi- chè gli edifid ono allacciati alla rete di fognatura della città : !'<~equa è fornita dalla condotta comu- nale in pressione: per la pulizia furono posti rubi- netti per lanci d'acqua: in ogni gruppo di latrine poi è disposto un apparecchio a grande apertura con regolo d'acqua e sifone per la laYatura degli speciali oggetti d'uso delle ammalate.

Hanno tutte le infermerie ampie finestre, per le quali la luce entra copiosa, sfiatatoi messi sopra e sotto esse assicurano e regolano la rinnoYazione

dell'aria.

La suppellettile, oltre ai letti a rete metallica pron·isti di due materassi e di due cuscini, sì gli uni che gli altri in lana ed in crine animale, è tutta in ferro e Yerniciata a smalto di colore azzurro chiaro, consta per ogni infermeria di due o quattro armadi, di due taYoli (uno nelle infermerie più pic- cole) ; dei quali uno a superficie di Yetro, l'altro a

superficie zi ncata, e sen·e quest'ultimo per collocar- Yi oggetti (soluzioni, ecc.) a temperatura superiore a quella dell'ambiente e di parecchie sedie anch'esse in ferro con sedile fisso di legno.

Fra ogni letto è messo uno sti petto che sen·e per due ammalat(; Yicin·e, a superficie pure in \·etro e fatto in modo che facilmente si presti bene alla Yigi- lanza di quanto in esso le ammalate pongono, ed alla pulizia.

Di queste infermerie due (:\Iorigi ed .\ssalini) sen·ono esclusiYamente per la degenza delle ope-

rate.

:\'ella infermeria << ".\Jorigi )) son poste le laparo- tomizzate nei primi giorni clall'inten·ento, quando la cura e la Yigilanza debbono essen:~ massime ; indi sono trasportate in quella << ~-\ssalini n. Questa ha lateralmente un corridoio, cliYiso dall'infermeria da

:;~m p i P \·et ratf' : serYe da ricreazione per le operate che già abbandonano il letto ; e così s'ottiene che non Yengano distu rbatc quelle tu ttaYia degenti.

La diYisione ginecologica comprende, come è on ·io, l'ambiente laparotomico ; di più una sala di OJJerazione eli minor conto : si l'una che l'altro tro- Yansi al secondo piano, sul ramo dell'edifizio che fronteggia la Yia Commenda. Detta sala cl'opera- zion<" possiede un arma menta rio proprio, un letto smontabilc, cinque laYabi a pedale e la suppellettile in ferro necessaria.

L'ambiente laparotomico è così composto: una cainera di preparazione c di narcosi dell'ammalata (sita questa Yerso l'interno) ; una camera per lo stru- mentario ; una di sterilizzazione per l'operatore e gli assistenti ; una per gli apparecchi di sterilizza- zione ; una per disinfezione dei medici perfezic- nancli ammessi acl assistere l'atto operatiYo: infine la sala di Japarotomia. In tutto l'ambiente laparoto- mico, come pure nella stanza di piccole operazioni, il paYimento è a graniglia con marmette unite ad i n castro marginale : ciò con se n te un a i m permeabi- lità ass Iuta. Il sistema brevettato è della Ditta Via- nini di Roma. Ciascun locale possiede un chiusino di scarico a tenuta d'acqua.

:'\ella stanza di preparazione l'ammalata fa il ba- gno ed a ciò che la pulizia riesca più completa. dopo l'immersione e la saponatura, sopra il bagno si ab- bassa una griglia eli legno, sulla quale si distende l'ammalata e con getto a pioggia d'acqua, la cui temperatura è regolata da appositi rubinetti, si de- terge a corre n te con ti n ua completamente la cute (wdi bagno uguale nella fotografia della stanza di preparazione ostetrica).

Terminata la toeletta di disinfezione, nella stan- za stessa. l'ammalata occupa un apposito lf'ttO ; ne

più f> condotta nelle sale comuni, ad eYitare, che

meno sorwgliata, annulli l'opera eli disinfezione su essa praticata,

JU\-~ST:\ D! 1:\GEGNERL\ SA:\ITAH.l.-1. 35

Di qui la donna parte già in narcosi. Nella stan-- za stessa, oltre un laYabo a muro, è posto un arma- dietto con i soccorsi medici più urgenti che si ri-

St~nza P"r il B~gno

chiedt>ssero durante l'inten·ento laparotomico o su- bito dopo.

La stanza dello tru me n tar io è fornita eli un grande armadio in ferro e Yetro, per gli strumenti più di un taYolo in ferro per la pr pa-

razione dei gruppi di strumenti neces- sari ail'inten·ento.

Succede a questa stanza quella di disinfezione dell'operatore e degli as- sistenti.

I n essa son posti noYe ]ayabi; dei quali tre più grandi occupano un'in- tera parete : questi che serYono per l'operatore e per. i due assistenti di- retti, hanno il getto a pioggia a pres- sione per facilitare con ciò la steri- lizzazione delle mani: il getto e la formazione della miscela dell'acqua calda c fredda per l'opportuna tem · peratura sono reg lati dal moYimen~

to di un pedale. C n congegno moYi~

bile col ginocchio regola lo scarico.

Gli altri sei 13\·abi 0\·olari di forma, dimensioni più piccole, occupano l'op- posta parete.

Il loro getto è unico; la miscela trn acqua calcia cci a<qua fredda Yiene re-

golata con duplice pedale; lo scarico, come negli altri è regolato" col ginocchio.

La suppellettilP di questa stanza, tutta In ferro, tranne un piccolo taYolo ed alcuni supporti per ca- tini, Yien tolta dagli autoclaYi poco prima dell'inter-

\·ento: si che dopo la laYatura delle mani quanto Yicne in contatto dell'operatore e degli assistenti è rigorosamentf' sterile.

La stanza degli autoclaYi, alquanto più ampia clelia precedente, contiene oltre quattro di questi, di cui uno per l'acqua ; un apparecchio comune per la bollitura degli strumenti, una sterilizzatrice per i catini e aicuni fornelli a gas per 'la bollitura, degli oggetti per i quali si preferisce tale metodo di steri- lizzazione. L'autoclaYe per l'acqua, capace di 50 litri è, mediante supporti, infisso nel muro all'altez- za di circa un metro e mezzo; è a doppia parete , nell'intercapedine scorre il Yapore a pressione di due atmosfere.

Con ciò si ottiene rapidamente la temperatura anche di 12dell'acqua, che Yi è immessa mediante tubatura collegata con quella dell'acqua potabile. Il riscaldamento può farsi anche a gas ; e sotto l'au- tocla\·e perciò y'è l'apposito fornello. E' da aggiun- gere che il gas può essere regolato da un termore- golatore; sì che OYe l'acqua sia già sterilizzata, la si porta ad una temperatura opportuna ed a questa la si mantiene. All'apparecchio è unito il relatiYO termometro e manometro. l: n tubo che parte dal- l'apparecchio c che perfora il muro conduce diretta- mente nella stanza d'operazione l'acqua sterilizzata, che può anche essere presa direttamente dall'appa- recchio mediante appcsito robinetto.

Stabulario

Gli altri tre autoclaYÌ sen·ono per gli oggetti : uno piccol0, ed uno medio sono Yerticali; il mag- giore è orizzontale. In essi il materiale per J'inter- Yento laparotomico è disposto sì che \·enga aperto prima, quello degli oggetti eli prima necessità (Ye- sti delle infermiere, ecc.), poi il secondo, indi il ter·- zo 1 el qualP son posti oggetti che direttamente Yan- no nel campo operatorio; la preparazione i m media-

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fU\"IST.\ DI 1:\GEG:\E!U.\ S:\:\!T.-\1\L\

ta dell'ambiente operatorio perciò è rapida e gueglt oggetti c quel materiale che più si teme si inguini- no si tolgono dalle sterilizzatrici al momento del- l' uso.

I due autoclaYi Yerticali (il più piccolo della ditta

?.Iangini, l'altro della .-\dnet) nulla offrono degno di attenzione speciale; attenzione meritata im·ecc da quello orizzontale (ditta Schaerer); i suoi diame- tri corrispondono a cm. 50 x 8o. E' a doppio ri\·esti--

gono risultati sicuri anche con yapore a bassa pres- sione. --- ogni modo dalle proYe eseguite risulta la sterilizzélZione garantita e rapidissima, infatti do- po 5 minuti in genere anche nelle parti più interne dei tessuti cta steriìizzare la temperatura è di T20

gradi.

I tessuti stessi si ottengono poi, a sterilizzazione terminata, perfettamente asciutti, prima tenendo sempre calda l'intercapedine ed aprendo il rubinet-

PIA:\TA DEL Pl.-\~0 TERRE:\0.

1. Ingresso al convitto delle allieve interne ed alla scuola ostetrica - 2. Atrio relativo - Parlatorio per le allie,·e interne - Aula per le lezioni della scuola ostetrica - Refettorio per le le,·atrici - 6. Refettorio per le allieve interne- Antilatrina e lavabi - 8. Latrim - Ambienti per la visitn e l'accettazione delle ammalate - 10. Ingresso per le ammalate - 11. Atrio relativo- 12. Ambiente per i portieri - 13. Ingresso di servizio - 14. Atrio relativo - 15 16. Alloggio del 2° aiuto - 16·15. Alloggio del 1° aiuto - 17. Corridoio maggiore di disimpegno - 18. (~el ramo più lungo a sinistra) Sala G. B. Monteggia, per ammalate di forme ginecologi.:he - 18. (ì\'el ramo più lungo a destra) Sala Bernardino Moscati, per ammalate di forme ginecologi.:he - 18. (All'estremo della diramazione di destra) Sala Pietro Mosc:J.ti, per :1.mmalate di forme ginecologiche - 19. Stanze per i medici interni; tranne quelle site ai due estremi destinate ad alloggio di due secondi :1.ssistenti - 20. Ingresso ed :mio principale per i frequentatori delle lezioni ec.:. - 21. Anfiteatro clinico - 22. An t isaia della direzione - 2 3. Direzione - 24 Archivio e arma- mento storico - 25. Museo dei preparati secchi - 26 Biblioteca - 27. Corridoio ed ingresso ai laboratori - 28. Laboratorio (stanza per ricerche microscopiche) - 29-30. Laboratorio (ambiente per app:1.recchi d'uso comune, stufe, soffieria, distillatore, ecc.) 31· Laboratorio (stanz:J. per i termostnti) - 32· Laboratorio (Stanza per ricer.:he di chimica) - 3 3. L:1.boratorio (ambiente per il direttore) - 34· Convitto allieYe (dormitori e corridoio) - 35-36. Stanza e salotto della levatrice maestra - 37· ConYitto allieve (lavabi e bagno) - 38. Levatrice seconda assistente -- 39· Archivio dell:1. scuola di ostetricia - 40. Convitto allieve (dormitorio) - 41. Uscit:J. per i cortili interni - 42·-B· Alloggio della suor:1. ispettrice superior:1..

mento e con doppia Yah-ola di sicurezza e manome- tro. Il vapore, che in media è inYiato a due atmosfe- re di pressione, riscalda prima l'intercapedine, indi entra ·nella camera centrale; in questa la pressione raggiunge tosto quella dei tubi di conduttura del Yapore. ·Ottenuto colla chiusura del rubinetto di scarico che il Yapore penetri, in ogni latehra dai tes- suti messi a sterilizzare, il rubinetto stesso Yiene aperto e la sterilizzazione prosegue a corrente con- tinua di yapore, con la quale, come noto, si otten-

to di uscita del Yapore della camera interna; poi determinando in questa un'aspirazione fatta me- diante apposito rubinetto che immette in un tubo comunicante con il tubo di scarico del Yapore : pres- s'a poco l'aspirazione si fa come nelle pompe aspi- ranti ad acqua corrente.

La sterilizzatrice dei catini è rotonda, delle di- mensioni di .)O x 45, funziona tanto a Yapore, me- diante un serpentino girante entro essa, quanto a gas. :\Ii riserbo altroYe più opp~rtunamente di de-

RI\'JSTA DI Iì\'GEGNERH S.-\:.11TARIA 37

scrin:re con minuzie i sistemi di sterilizzazione a- dottati. Qui mi basti dire ch'essi sono quanto mai scrupolosi.

La stanza delle laparotomie ampia, ha una parete quasi completamente sostituita da un a doppia Yetra- ta: inoltre la luce scende copiosa da un grande lu- cernario. Il pavimento è uguale a quello di tutto l'ambiente laparotomico : e larghe pietre composte come le piastrelle del paYimento e cementate nell'i- dentico modo coprono le pareti fino a circa due metri di altezza. La pulizia del paYimento e delle pareti viene fatta con un lancio d'acqua deriYante dalla conduttura dell'acqua potabile, lo spoh·era- mento mediante un apparecchio « . tom » mosso ad energia elettrica.

L'aria per il riscaldamento è presa dall'esterno, passa in una camera ai decantazione, indi è filtrata attraYerso filtri fatti da strati di cotone greggio.

L'apparecchio d'illuminazione è posto fuori del- la stanza laparotomica, nel corridoio, e costituito da una potente lampada elettrica i cui raggi pas- sano a traYerso un'apertura circolare che perfora il muro tra il corridoio e la stanza : un apparecéhio ad iride, applicato all'apertura stessa, regola il fa- scio di luce che Ya a battere in uno specchio sorretto da un sostegno mobile sopra rotelle. Lo specchio pure mobile sul sostegno riflette il fascio di luce so- pra il campo operatorio. Il Yantaggio di simile me- todo u Illuminazione è eYidente per sè: non solo si ottiene che la Luce non disturbi l'operatore: ma eziandio e\·ita l'inconYeniente dei comuni apparec- chi di illuminazione fissi nell'ambiente i quali sono diffìrili a spolwrare e a ripulire.

Tale sistema di illuminazione è pure tn uso pre~­

so la clinica ginecologica di Tubinga.

Il mobiglio è ridotto al minimo. Tre taYoli ret- tangolari di laYa smaltata con telaio in fcrru; un se dile circolare, due irrigatori, due porta catini: il letto operatorio. Quest'ultimo, costruito sul model- lo del dott. De-Quen·ain, è probabilmente il primo introdotto in Italia; all'estero è in uso presso clini- che di grido, ad esempio quella di Berna del Ko- cher: ed in altre della Germania, della Francia, del Belgio, dell'Olanda. L'altezza del taYolo è re~Yolata

per mezzo di una pompa ad olio mossa da

p~da le .

Con molta semplicità e prestezza si può girare il letto da qualunque parte: l'ammalato può esser mes- so nei Yarì atteggiamenti e nelle \·arie posizioni ri- chieste dall'interwnto. Ed a chi presiede alla nar- cosi è sottratta la Yista, con Yantaggio eYidente, del campo·operatorio per mezzo di un sostegno sul gua-

le si applica uno schermo.

La stanza successiYa a guf'lla laparotomica è de- stinata alla di~infezione dei medici ill\·itati ad assi- stere all'inten·ento, ma non p~rtecipanti diretta- mente ad esso.

hi sono due armadi ed un taYolo tutto in ferro per quanto occorre ai medici stessi . . -\1 muro sono

'

infissi otto laYabi; due a pedale come quelli già de- scritti, ed a questi è unito un apparecchio, pure a pedale, che re;Q" la un getto di sublimato proYenien- te da un botticino posto sopra il la\·abo. Gli altri sei laYabi, a grandi dimensioni, sono a rubinetti, che possono esser regolati col gomito. Il catino dei lm·abi stesso, si rm·escia automaticamente quando è ripieno d'acqua e l'acqua è raccolta da una yasca sottostante ed imme sa nel tubo di scarico.

Nella di\·isione ginecologica al piano terreno, troYansi l<> camere per l'internato dei medici e di due medici secondi assistenti e l'anfiteatro clinico.

Quelle in numero di IO sono di dimensioni modeste, ma posseggono le comodità necessarie. In ciascu- na è un laY::Jbo infisso al muro con l'acqua potabi- le, la conduttura del Yapore per riscaldare l'acqua, la luce elettrica, il riscaldamento a termosifone ed il campanello per Ja chiamata all'assistenza ai par- ti. Il paYimento è in legno: la suppellettile è suffi- centc. 1ell'internato dei medici hanno alloggio, in camere dello stesso tipo, ùue medici secondi assi- stenti. ai quali spetta direttamente l'incarico del

St:mza di Stt!rilizzazione per l'opernto.-e t! gli assistenti.

buon ordine, della regolarità e della disciplina. I medici interni hanno un'entrata apposita, la pri- ma che s'incontra entrando entrando da Yia Com- menda nel ramo principale.

_-\Ila grande aula, o meglio all'anfiteatro clinico, si accede per l'entrata maggiore, aperta sul cortile che fiancheggia la Yia Commenda. Precede un grande atrio costruito senza SO\'erchio lusso, ma con eleganza : quattro colon ne ne fan no il so- stegno.

L'anfiteatro è a banchi fissi a semicerchio tn set gradinate; diYiso da scale d'accesso in tre settori: altre scale d'accesso sono posteriormente e da essP.

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RlqSL\ DI 1NGEG:\ERIA S:\:\IT,\RL\

si immette nella porta d'uscita che corrisponde ad un cortjletto interno.

La cattedra è in armonia di stile coi banchi; clie- tro essa sono tre laYagne scorreYoli e dei sostegni in le'!no per affiggere ta,·ole: uno schermo bianco che Yiene disteso oYe occorra, serYe per le proie- zioni fatte con un epidiascopio Zeiss. Esso rispon- d ottimamente tanto per figure macroscopiche non trasparenti e per diapositiYe. quanto per immagin;

di preparati microscopici.

Accanto all'anfiteatro e con es ·o direttamente co-

Lavanderia.

municante, troYasi una camera, destinata a racco- gliert> quanto deYe serYire ad illustrare la lezione.

);"elia m et;\ rlell' istituto che corrisponde alla di- ,·isione ginecologica, ma in Yicinanza della diYi- sione ostetrica, sono gli alloggi del primo e del se- condo aiuto. Ciascun d'essi è costituito da un pic- colo Yestibolo, dalla stanza da studio, da quella da letto, e da un camerino con laYabo. L'alloggio è dotato di riscaldamento a termosifone; acqua potabile; ,-apore; luce elettrica, campanello di chiamata e risposta con il portinaio, telefono. I mobili sono eleganti.

Tra la cli,·isione ostetrica e la ginecologica è la portineria ccn l'ambiente di accettazione. Questo è composto da una sala di aspetto, da uno stanzi- no con laYabi, una piccola stanza per spogliatoio; una stanza da bagno e di sterilizzazione degli stru- menti, la camera da Yisita. Essa possiede un let- tino snoda!Jile; taYoli, armadi i, tutti in ferro, un piccolo armamentario, una cassetta metallica per sterilizzazione della 'medicazione: quanto occorre insomma per un soccorso di massima urgenza.

Divisione ostet-rica. - La Di,·isione ostetrica al pian terreno offre il convitto delle allieve le- Yatrici interne. le quali, com'è noto, oltre al fruire di un più copioso materiale d'istruzione, termina- no il corso biennale di tirocinio circa due mesi pri- ma delle altre ; e la scuola: al primo piano le sale di cura per le ammalate e i dormitori per le gra- Yide.

II com·itto ricoyera quaranta allie,·e, distribuite in tre ampi e Yentilati dormitori. I letti a rete me- tallica come quelli delle ammalate, portano due

materassi; uno di lana, l'altro di cri- ne animale; ed uno eli lana l'altro di crine sono i due guanciali. Ogni al- Jìeya possiede un piccolo armadietto in ferro per la custodia degli oggetti personali. Fra i dormitori sono poste piccole stanze con la•:abi, tutti muni- ti del Yapore per ottenere l'acqua cal- da, ed una stanza per il bagno. Un giardino di dimensioni modeste serYc per la ricreazione. Tutta questa par- te del com·itto è posta nell'afa occi- dentale, dcYe ha il suo alloggio la le- Yatrice m<.!cst;·a, alloggir, formato da camera da letto; anche CjUi ,,'è acqua potabile Yapore, illu;ninazione elettri- ca, telefono. La leYatrice maestra i- noltre ha il proprio ufficio - archi- vio delle allieYe -- in Yicinanza delle sue ca:nere.

Questo ramo dell'istituto infine al- berg-a la ispettrice suora superiora, pu- re in possesso di due camere, con te- lefono, I uce ed acqua potabile; ed un a leYatrice se- conda assto;tente che coadiuYa la leYatrice maestra ne!le mansioni di disciplina e di insegnamento del- le allieYe.

A Ile allieYe interne, dali 'Istituto mediante il pagamento di 75 lire mensili, è fornito oltre l'al- loggio, anche il Yitto. Han no perciò il loro refet- torio disposto nel ramo principale poco più oltre l'ambiente della accettazione. La sala del refetto- rio è ampia, sì che le allieYe interne possono tutte 1:on temporaneamente sedere ad un un i co taYolo disposto a ferro di ca,·allo. Il cibo viene diretta- mente dalla cucina, posta nei sotterranei, median- te apposito montapiatti. Accanto a questo refet- torio, un altro più piccolo ne esiste, con relatiYa cucinetta a gas, per la leYatrice maestra, la le- Yatrice prima assiste n te e le tre leYatrici seconde assistenti ; le quali assieme a due leYatrici volon- tarie formano il personale sanitario femminile : queste due ultime prendono il Yitto, pure fornito con I 'alloggio dali 'istituto, nel refettorio delle al- lieYe e cooperano, assieme ad una ispettrice, a

lUnSTA DI I0:GEG~ERIA SA:iiTARIA 39

mantenere il buon ordine e la disciplina fra le al- lieve durante la refezione.

La descrizione della di,·isione ostetrica per quan- to concerne la scuola d'ostetricia è terminata, o,·e si faccia memoria di una stanza per parlatoio e del- l'aula delle allieYe, poste entra m be nel ramo pri nei- pale. La prima è adibita a colloqui delle allieYe in- terne coi parenti che Yengono a Yisitarle e possiede le suppellettile necessaria. L'aula a m p l issi ma, ric- ca d'aria e di luce, possiede banchi come quelli co- munemente in uso nelle scuole, disposti in fila uno dietro l'altro, e la cattedra. In quest'aula comune- mente ascoltano le lezioni poco meno di duecento allieYe leYatrici, chè tale è il numero solito delle al- lie,·e del biennio di questa scuola di ostetricia.

Le ricoYerate della di Yisione ostetrica abitano il primo piano, nel quale troYasi Pambiente destinato al parto. Le graYide sono accolte, se sane, in due dormitori analoghi a quelli delle allieve Jeyatrici ; di giorno passano in una camera pur essa ampia, che contiene gli arredi per il laYoro (macchine da cuci- re, taYolo da sartoria, ecc.): se ammalate in una ap- posita infermeria sul tipo di quelle ginecologiche (sala Francesco Agudio ; letti 16).

L'amhiente del parto è disposto nel ramo mag- giore : si compone della sala dei parti, della camera degli autoclaYi, come quella descritta per l'ambiente laparotomico ; della stanza per il bagno, pur esso uguale a quello di cui feci cenno per l'ambiente la- parotomico e della stanza per l'armamentario oste- trico attiYo ; nella quale è anche disposto un arma- clio coi medicinali più urgenti.

La sala dei parti è amplissima : la sua suppellet·- tile è costituita da un taYolo, da un supporto per recipienti di soluzioni antisettiche, da due armadi in ferro, da un piccolo carrello per aYYicinare ad ogni letto quanto occorre (strumenti, medicazione ecc.) da un a Yaschetta per il. bagno dei neonati. I n essa come in tutto l'ambiente del parto sono dispo- sti Ja,:abi di Yari tipi e di Yarie dimensioni.

Detto ambiente del parto possiede un corridoio proprio di disimpegno ; si che :,i passa dall'una al- l'altre delle sale che lo compongono senza che oc- corra transitare per il corridoio comune.

A parto aYYenuto le puerpere se sane Yengono condotte nella sala ad esse adibita (sala Edoardo Porro letti n. r8): iYi accanto a ciascun letto è po- sto un lettino per il bambino, sì che la madre può sorYegl iarlo d i rettamente, senza tener lo, con perico- lo, a letto con sè: se ammalate, nella sala puerpere ammalate (sala Domenico Chiara letti n. 12) nella quale però non Yengono poste quelle con infezione

puerperale ..

Ancora debbo ricordare che nella di,·isione oste- trica, accanto alla sala del parto, troYasi una stanza d'operazione, sul tipo di quella piccola sala d'ape·-

raztone che esiste nella diYisione ginecologica ; ed accanto alla sala delle puerpere sane troYasi una stanza destinata acl incubatrice : in essa la .tempera- tura è ma n te n uta costante; e l'umidità Yiene re g-e- lata media n te un piccolo getto di Yapore che si ;u.J far uscire dal termosifone : con ciò, meglio che nel- le scatole incubatrici, si raggiungono ottime condi- zioni per lo SYiluppo dei bambini prematuri . .ì\ella stanza stessa sono collocati gli oggetti e gli stru- menti necessari (bagni, bilancia) in modo che 1

bambini non siano tolti neppure momentanea~ente dell'ambiente a loro adatto.

Presso che nel mPzzo tra la diYisione ostetrica e la ginecologica, troYasi la camera per radioscopia, per terapia ed esami elettrici e per cistoscopia, a·- redata coi più moderni apparecchi forniti dalla dit- ta Balzarini.

L'ala di mezzo come già accennai diYide Yirtual- mente la diYisione ostetrica dalla di,·isione gine- cologica.

In essa al primo piano sono gli uffici (economato, cassa. registro, sala del consiglio) ; l'alloggio del .medico primo assistente, formato da due camere, ar-

redate press'a poco come quelle degli aiuti e pure munito di telefono interno ; il padiglione per la se- zione paganti ed iYi l'alloggio della Je,·atrice prima assiste n te in un a camera, pu ;· essa bene arredata, compreso il telefono.

La sezione paganti comprende tre camere di pri- ma classe e quattro di second:'L Le prime portano un solo letto ; sono mu!1itc ciascuna di acqua pota- bile e Yapore : la suppellettile è tutta in ferro, co- struita con eleganza. Le camere di seconda classe sono a due Ietti, tranne una che ne contiene quattro ; iYi pure i mobili s no quasi tutti in ferro. Le am- malate pensionanti hanno un salottino di ritro,·o ed una sala da pranzo.

Sempre nel l 'ala di mezzo, ma al piano terreno, troYasi la direzione, l'archiYio, il museo dei prepa- rati a secco, la biblioteca, il bagno per i medici in- terni, la camera oscura per fotografie, il laboratorio.

La direzione ha un'antisala e una sala : in questa ultima son degni di ricordo spe -iale i decreti, ema- nati dalla Repubblica italiana. da Napoleone, dal- l' Austria, i quali segnano le Yicende della. Scuola ostetrica milanese ricca di gloria. Ed i,·i ancora so- no disposti, dono del D. Decio, un medaglione del Prof. Bernardino ~Joscati i ritratti dei prof. Pietro

~Ioscati, ~Ionteggia, Assalini, Lazzati, Billi, Chiara Porro, che resero illustre la scuola stessa.

Il museo dei preparati a secco, sito di contrappo- sto alla direzione, raccoglie la ricca collezione di

peh·i. Dr. R. CosT.\.

(Contimta).

(5)

40 RIYISTA DI 1.:\GEG.:\ER!A SA.:\!TAIUA

STAZIO:\ l CE:\TR.\LI DI DISTRIBCZIO:\E D[ FREDDO

Il\ :-L\lERICA

Riportiamo dal Génie Civil ~ . .:j., 28° anno, una interessantissima relazione dell'Ing. De Lm·erdo sulla distribuzione centrale di freddo. ~Iolte citt,'t dell'America Yengono così ad essere dotate per mezzo di poderosi impianti di luce, energia, calo- re, e freddo.

Principali yantaggi per gli utenti di que t'ultima e più moderna distribuzione sono : risparmio della spesa d'impianto di macchine frigorifere, rispar- mio di locali e di personale son·egliante, sicurezza

del buon funzionamento. Agenti speciali incari- cati dalle compagnie controllano e regolano modi- ficando l'immissione dell'agente frigorifero, la tem- peratura interna delle camere.

Vi sono due metodi per fornire il freddo a do-

DispositiYO per abbassare ta temperatura dell'acqua potabile nelle case. - B Serpentino rt'frigerante nel serbatoio. - C Filtro per l'a qua. - D Pompa per b distribuzione dell'acqua. - E Condotta di distribuzione acqua. - F Rubinetti di presa d'acqua fredda. - G Condotta di ritorno della distribuzione.

m ici l io, i l primo consiste nel canalizzare attra\"er- so la città il gas liquido sotto pressione, !asciarlo

espandere nel refrigerante d eli 'abbonato e ripren- dere questo gaz nell'officina centrale per compri-

merlo e liquefarlo nuoYamente; nel secondo meto- do i nYece l'espansione del gaz aYviene n eli' offici- na stessa, raffredda una soluzione incongelabile di

Pianta di un pozzo di visita della canalizznione dd freddo nel·

l'incontro di due condotte principali.

cloruro di calcio che Yiene poi distribuita per la città.

11 primo sistema porta una canalizzazione com- plicata comprendente: r .0 na tubatura d'andata nella quale passa l'ammoniaca sotto pressione; (le pareti di questi tubi sono molto spesse ed il diame- tro di 30-35 mm.) dalla quale tubatura principale per mezzo di prese si fa giungere il liquido in ser- pentini o,·e l'ammoniaca si espande e raffredda l'ambiente dell'abbonato. 2.0 Una tubatura di ri- torno che riporta alla stazione centrale il gas e- spanso. 3.0 Di un'ultima tubatura detta a Yuoto nell'interno della quale, una pompa posta nella fabbrica mantiene costantemente il n10to.

Questa tubatura comunica coi serpentini di o- gni installazione ed in ogni apertura di controllo colle altre due tubc:tture, climoclochè se an·enisse un guasto nelle linee d'andata o di ritorno, la se- zione interessata Yiene isolata e posta in comunica- zione colla linea a Yuoto che aspira il conten'uto del tronco danneggiato. Sono così e,·itate le perdi-- te del freddo e le emanazioni ammoniacali. Tutte CJUeste tubature sono contenute in condotte di ter- ra cotta. Pozzi di Yisita come per la fognatura so- no posti all'incrocio delle strade.

Nella tubatura d'andata la temperatura dell'am- moniaca non sorpassa i 25 gradi centigradi cui corrisponde una tensione di Yapore di circa Kg. 9· La canalizzazione del liquido incongelabile ri- chiede solo 2 tubature però malgrado la marggior semplicità porta una spesa d'impianto molto forte per la necessità di adoperare molte pompe per la distribuzione e perchè bisogna proteggere la tu- batura dalle enormi perdite eli freddo che si produ- cono per irradiazione.

Rl\'ISTA DI 1.:\GEGNERIA SA.:\ITAR!A .p

1\I. Starz dà come esempio un 'impianto ad es- pansione diretta che serYe per camere refrigeranti del Yolume eli metri cubi 30 a I roo con una media eli metri cubi qo OYe il raffreddamento eli roo metri cubi richiederebbe in Luglio od Agosto 90.000 fri- gorie per 24 ore, il che verrebbe a fare un fabbi- sogno eli 18o.ooo frigorie per mefro cubo all'anno oppure di 158.ooo frigorie per metro quadrato eli superficie refrigerante e per anno. In media le sta- zioni ce n trai i esiste n ti nelle città del!' America clan- no rooo frigorie per metro cubo al giorno nei mesi più caldi.

:\el settore principale eli Filaclellìa il liquido in- congelabile che passa nei tubi eli andata ha la tem.

peratura eli - cf, 4 in quella eli ritorno eli - 6°, 7 Bellissimi stabilimenti per la distribuzione del freddo si trm·ano a Saint-Louis, a Boston, Kor- folk, Filadelfia, I<ansas City etc.

Le officine eli Saint-Louis sono composte di due grandi fabbricati dei quali uno è occupato pura- mente dalle macchine, mentre l'altro è un enorme

fredda locali per ro.ooo metri cubi, la tubatura ha la lunghezza eli circa 3.500 m.

li prezzo d'abbonamento Yaria a seconda delle città e dei locali da li re r a r. 25 per ro.ooo frigorie oppure da lire T3 a 26-t per metro cubo e per anno.

A. ~I.

QUESTIONI

TECNICO-Sf\/'HTf\RIE DEL GIORN O

PEP GLI ABITA.TI RURALI

Il Consiglio Sanitario, nella sua Seduta delli 28 ultimo febbraio, clelibera,-a le condizioni minime eli abitabilità cui clon anno rispondere le abitazioni rurali della ProYincia eli Torino e eletta le relatiYe norme di massima, le quali Yerranno poi sYolte ed esplicate dalle .\mministrazioni Comunali nei pro-

pri reg lamenti locali introclucendoYi quelle ag- giunte che possano apparire più opportune nell,;t

specialità dei singoli casi, traencl(J -• norma dalle condizioni e dalle esi-

genze locali.

Con questi pron·eclimenti si spe- ra eli assicurare, per ,-ia di una conti- nua e,·o!uzione, un costante e pro- gressi ,.o m igl ioramen to delle. abita- zioni rurali, che per la massima parte ora si troYano in condizioni cleplore-

\'Oiissime.

Ecco le norme stabilite:

]\"orme di massima per l'abitabilità dei fab'nicati rurali.

A. - Case rmali. -

§

L - Della vlgl- lan:::a S1tlle costru:::io11i e abitabilità delle case rmali.

\'eduta generale della St:tzioae Centrale d..,]]a produzione fred,ìo di Saint-Louis (Stati Uniti).

ART. 1. - - Sono soggette àlle pre- scrizioni eli queste norme fe costru- zioni alle quali si è riconosciuto il ca- rattere eli rurale e che si troYino al- l'infuori dei piani regolatori dei sin- goli comuni.

magazzino frigot:ifero di circa JO.ooo metri cubi.

Le macchine danno 900.000 frigorie all'ora, altre eli riserYa ne possono produrre 6oo.ooo. Il sistema è ad espansione diretta. La socieUt conta 70 abbo- nati con 200 camere frigorifere.

e

na delle prin-

cipali utilizzazioni del freddo consiste nel raffred- damento dell'acqua potabile. La città eli Boston possiede pure un doppio impianto di distribuzione di freclèlo ad espansione diretta ed a circolazione di liquido. Il deposito frigorifero è eli 155-000 me- tri cubi e fornisce il freddo a 6oo locali piccoli e g;·andi. Così pure a Filaclellìa la compagnia raf ..

ART. 2. - Chiunque intenda costrurre una casa rurale o ricostrurre le attuali cle,·e ottenere prima l'appro,·azione del Sindaco su parere fayoreyoJe dell'ufficiale Sanitario, presentando all'uopo una pianta schematica della casa nella quale sieno pure rappresentati t modi di proYenienza dell'acqua per uso potabile e eli allontanamento dei rifiuti dome- stici.

.\Ila pianta della casa cle,·ono pure anelare unite le indicazioni piLt importanti circa il terreno scelto per la costruzione.

.-\RT. 3· -- Qualunque nuoYa abitazione rurale

(6)

-P RI\'lSTA Dl 1::\GEG~ERIA SA:\lTARIA

dey'essere possibilmente costrutta sulla zona più eJc,·ata del podf're su un terreno asciutto e con falda acqua profonda.

0Ye non sia possibile una tale condizione il sot- tosuolo dela casa don à essere munito di un buon drenaggio.

ART. 4· ·- Il piano di co truzione delle case de,·'essere ele,·ato di almeno m. 0,30 sul piano della circostante campagna e di I m. almeno sul più alto li,·ello cui possano giungere i corsi d'ac- qua che si troYano nelle adiacenze delle case ..

ART. -- I cortili e le aie, gli orti ed i giardini annessi alla casa rurale deYono essere sempre pron·eduti di sufficiente scolo, cosicchè non si H'- rificbino mai impaludamenti.

f\RT. 6. - In qualunque nuo,·a abitazione ru- rale il pa ,-i me n t o dei l oca l i desti nati al!' abitazione e quello delle stalle dey'essere posto più in alto del liYello massimo delle acque del sottosuolo e nei luoghi sottoposti ad innondazioni deYe almeno su- perare di m. 0,30 il liYello delle piene ordinarie.

ART. 7· - E' proibito di addossare i muri peri- metrali della casa acl eleyazion i del suolo, terrapieni e simili, ma devono essere tenuti discosti almeno m. J ,50 dal ciglio inferiore della scarpa naturale del terreno o del muro di sostegno, formando ca- nali di drenaggio per l'allonUtnamento delle acque meteoriche o di infiltrazione.

ART. 8. - Il paYimento e le fondazioni eli tutti i locali destinati all'abitazione ed alle stalle deYono essere protetti dall'umidità del suolo con materiali idrofughi, o con drenaggi o con opportune inter- capedini secondo i casi.

l locali di abitazione de,·ono essere cantinati od 1n mancanza di cantine sottostanti aYere almeno un H'Spaio con un metro di Yuoto, reso asciutto.

RT. 9· -- I muri, le coperture, ed i pa,·imenti deYono essere costrutti con materiali poco igro- scopici.

Per il rinterro dei paYimenti è proibi~o di ser- Yirsi eli qualunque materiale inquinato o sudicio.

Il paYimento delle stanze sarà ri,·estito eli adatto materiale non permeabile, ben connesso e di fa- cile pulitura.

Arn. 10. - - Ogni ambiente abitato deY'essere munito eli almeno una finestra con telaio a Yetri ed impo te ben connesse e che prenda aria e luce di- rettamente dall'esterno.

Per ogni camera la superficie illuminante delle finestre de,·e ragguagliare in complesso almeno I/IO della superficie del paYimento, sah·o che nei comuni eli motagna (o l tre m. 1000) i n cui tale ragguagl in può essere eli almeno 1/12.

ART. l T. - Le camere da letto deYono aYere di- mensioni tali da risultarne una capacità non infe-

riore a 30 mc. ed un altezza almeno eli m. 2,80 mi- surata all'impostatura del soffitto.

Pei comuni di montagna come sopra, la capacità può ridursi a mc. 25 e l'altezza a m. 2,50.

\RT. 12. - Ogni stanza di abitazione situata immediatamente sotto il tetto deYe a\·ere un contro soffitto.

ART. 13. - Ogni focolare de,·e aYere un appo- sita canna per il fumo protratta di almeno un metro fino al disopra del tetto e terminata con un fumaiuolo.

Il focolare della cucina e quelli destinati ad altre operazioni domestiche od agricole de,·ono essere muniti di apposita cappa.

ART. 14· - Tutte le acque meteoriche con appo- siti canali deYono essere regolarmente allontanate

dalle adiacenze della casa.

§. 2. - Dei particolari c degli annessi delle case rurali.

ART. I5. -- Ogni casa per abitazione deY'essere pron·ista di acqua potabile in quantità sufficiente al numero delle persone che la abitano , a c rriu- dizio del'ufficiale sanitario.

Per le case che potessero e sere proYYiste di ac- qua condotta si intende obbligatorio l'uso di detta acqua, OYe se ne riconosca la necessità dall'uffi- ciale sanitario per difetto delle altre acque di cui possono provYedersi dette case.

ART. r6. - I pozzi di acqua per uso di beYanda e domestico deYono essere scaYati, per quanto pos- sibile, lontani da qualunque causa di inquina- mento da parte del terreno circostante, tenuto conto sopratutto della direzione del mo,·imento della fal- da liquida sotterranea.

I pozzi deYono distare almeno ro metri dai pozzi neri o dai depositi eli letame o eli altre immondizie.

La loro apertura dey'essere contornata da uno spazio di suolo libero ed impermeabile con pen- denza Yerso il di fuori.

.:-\ RT. 17. - I pozzi deYono essere costrutti con

buona m u ratu ra, ri Yesti ti i n tcrnamen te di uno stra- to eli cemento per impedire infiltrazioni eli acque inquinate, superficiali o profonde, dal suolo Circo- stante.

1\ RT. 18. L'attingimento dell'acqua de,·e sempre farsi mediante tromba idraulica eccetto che si tratti eli casa abitata dalla sola famiglia del proprietario nel qual caso l'attingimento potrà farsi anche mediante il sccchio, ma questo don à

essere fisso alla catena. 1

ART. 19. - Quando l'attingimento dell'acqua si fa con tromba idraulica i pozzi doYranno essere chiusi alla loro bocca.

ART. 20. -·- T pozzi cJe,·ono essere frequentemente ripuliti.

RIVISTA DI 1:\GEGì\ERL\ SA:\ITARIA

- n

ART. 21. - Qye riesca malageYole od impossi- bile proYYedersi diYersamente eli acqua per uso po- tabile e domestico è permesso l'uso delle cisterne.

Le pareti delle cisterne e dei loro condotti eli ali- mentazione deYono essere fatte eli materiale asso- lutamente impermeabile.

Le cisterne cleYono essere provYiste di pozzuolo e di filtro a sabbia che saranno com·enientemente mantenuti.

Si donà escludere dalle cisterne la prima acqua pim·ana, con appositi mezzi automatici.

L'estrazione dell'acqua dalle cisterne deYe far!':i mediante tromba idraulica.

.-\.RT. 22. - Le latrine de..-ono a,·ere il pa,·imento impermeabile ed essere proYYiste eli un a finestra aprentesi all'aria libera e eli ampiezza sufficient~

per ottenere una buona Yentiliazione.

Le latri ne non deYono ma i i m m etere di rettamen- te nella cucina od in una camera di abitazione.

Le latrine e gli acquai cle,·ono essere muniti di sifone oppure di altra chiusura atta ad eYitare qual- siasi esalazione.

Le canne di scarico delle latrine e degli acquai devono essere impermeabili, ben connesse nei giun- ti in modo da impedire qualsiasi filtrazione od esa- lazione.

ART. 23. - Le materie fecali de,·ono essere con- dotte nei pozzi neri o nei bottini mobili e le acque domestiche o al pozzo nero od in apposito serba- toio ben chiuso oppure al letamaio.

.--\.RT. 24. - I pozzi nf'ri saranno eli capacità pro-- porzionata alla loro destinazione ; costrutti con canna di muratura di mattoni forti dello spessore non inferiore a 38 cm. cementati a calce idraulica, con massicciata sul fondo di muratura greggia eli spessore di 45 cm. almeno e con Yolto superiore eli 25 cm, con intonaco di cemento su tutta la su- perftcie interna.

La forma dei pozzi neri donà essere eli pianta o rettangolare con incurYatura nei risYolti o cir- colare oppure el ittica ed i n ogni caso col fondo a bacino.

I pozzi neri cleYono essere assolutamente im- permeabili ed m·e~e la profondità non maggiore eli m. 6 dal suolo.

Le bocche dei pozzi neri clonanno essere co- strutte in modo che non permettano esalazioni e per cui ne sia facile la Yuotatura.

I pozzi neri saranno situati i n modo che la m i- n ima distanza tra le loro pareti esterne e quelle parimenti esterne dei pozzi d'acqua Yi,·a sia eli m. IO.

ART. 25. - I pozzi neri dovranno sempre essere collocati in luoghi non coperti.

. \RT. 26. - Le norme prescritte pei pozzi neri

all'art. 24 donanno essere adottate, per quanto sarà possibile, anche per quelli esistenti accorren- done la riforma o riparazione; oYe ciò non fosse possibile si seguiranno le norme che econclo i casi Yerranno prescritte dal Sindaco su relazione del- l'ufficiale sanitario.

ART. 27. - I bottini mobili deYono essere eli fa- cile trasporto e formati di legno resistente e sta- gionato oppure eli metallo e suscettibili di perfetta chiusura.

I bottini mobili deYono essere collocati o in un casotto apposito o in luogo non coperto con paYi- mento impermeabile e pareti ben cementate oppure in un locale apposito di facile accesso, pure con pa- Yimento impermeabile e pareti ben cementate e mu- nito di canna ventilatrice che si prolungherà fin oltre il tetto.

ART. 28. - Le stalle e gli ovili cleYono essere aerati e tenuti puliti: così i porcili ed i pollai.

Tutti poi ele,·ono, possibilmente, esser tenuti di- stinti dai locali eli abitazione dell'uomo.

Quando facciano colla casa un sol corpo non de,·ono es~ere posti i n comunicazione con essa ma essere separati dal resto della casa con muri diYi- sorl e con un soffitto in muratura.

Si consigliano eli preferenza l greppie in ce- mento.

ART. 29. - Il letame de...-'essere raccolto in muc- chi od in fosse.

I mucchi sono permessi soltanto in aperta cam- pagna ed in giacitura tale da eYitare il pericolo di inquinamento dei pozzi, clPgli acquedotti, dei ser- batoi d'acqua potabile.

Le fosse cleYono essere collocate a conveniente distanza dall'abitazione (almeno IO m.) con foncl0 impermeabile e fossetta raccoglitrice del liquido, con sponde in muratura e possibilmente coperte da tetto in tegole o in paglia od in altro materiale a- datto.

.ART. 30. - Le pareti diYisorie, i paYimenti ed solai di tutti i locali nei quali si compiono ope- razioni o manipolazioni agricole, dalle quali può ,-enire alterazioni dell'aria delle abitazioni (p. es. le tinaie, i locali per la confezione dei formaggi ecc.) quando questi locali formano corpo con esse, cle- Yono essere impermeabili e laYabili.

"\RT. 3r. - E' Yietato l'uso, a scopo di abita- zione, di ambienti sotterranei, grotte, pagliai e si- mili.

§ 3· B. - Ricoveri di montagna.

ART. 32. - I ricm·eri eli montagna sono costru- zioni formate con muri eli pietrame e tetto di lastre di pietra, le quali serYono per ritirare di notte il be- stiame che pascola sull'alta montagna ed il perso- nale di custodia che Yi è addetto .

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