Prof. Francesco Ragusa
Università degli Studi di Milano
Elettromagnetismo
Trasformazioni di Lorentz
Contrazione di Lorentz e dilatazione dei tempi Invarianza della carica. Trasformazione di E
Campo elettrico di una carica in moto rettilineo uniforme
Lezione n. 27 – 22.03.2021
Question time …
• Domanda sulla diapositiva relativa alla determinazione della formula per l'energia potenziale di un dipolo magnetico in un campo magnetico B uniforme
• Nella diapositiva si calcola il lavoro fatto dal momento meccanico
• La domanda è: l'energia potenziale è +dW o –dW ?
• La domanda è motivata dal fatto che in altri casi abbiamo definito dU = +dW con il segno + mentre nella diapositiva 94 si usa –dW
• L'ambiguità sta nel fatto che nella diapositiva 94 si calcola il lavoro per ruotare il dipolo da 0 a θ e non il contrario
• Come si sceglie il verso giusto e quindi il segno giusto ?
• Perché l'energia potenziale sia definita in modo utile deve essere compatibile con la conservazione dell'energia
• Concettualmente: Il lavoro della forza esterna è uguale all'energia potenziale
• Detto meglio: il lavoro fatto dalla forza esterna per passare dalla posizione iniziale A alla posizione finale B è uguale alla variazione di energia potenziale
94820
Question time …
• Nella diapositiva 94
• Posizione iniziale θ = 0
• Posizione finale θ
• L'energia potenziale è definita a meno di una costante
• Sono importanti le variazioni
• Definiamo U(0) = −mB
• Messaggio importante, sempre valido
• Lavoro esterno da A a B uguale alla variazione di energia U(B) – U(A)
τext e dθ
paralleli
Espresso in funzione del τ del campo
Trasformazioni di Lorentz
• Consideriamo due sistemi di riferimento inerziali S e S'
• Nel sistema S un evento è descritto dalle coordinate ( x, y, z, t )
• Nel sistema S' lo stesso evento è descritto dalle coordinate ( x', y', z', t' )
• Innanzitutto la relazione fra i due gruppi di coordinate deve essere lineare
• Se non fosse lineare lo spazio non sarebbe omogeneo
• Ad esempio la lunghezza di un segmento dipenderebbe dalla sua posizione
• La trasformazione è pertanto
• Nel caso in considerazione gli assi x e x' coincidono sempre
• Un punto sull’asse x ( y = 0 e z = 0 ) si trasforma nel punto con y' = 0 , z' = 0
• y' e z' non possono dipendere da x o da t
• Il piano z = 0 si trasforma nel piano z' = 0
• Analogamente il piano y = 0 o y' = 0 x
y
z z'
y'
O O' x' S S'
Trasformazioni di Lorentz
• I coefficienti a22 e a33 possono essere determinati utilizzando il principio di relatività
• Consideriamo la prima equazione
• Supponiamo che nel sistema S ci sia un’asta lunga 1 m posta parallela all’asse y nel punto x = 0 e z = 0
• Nel sistema S' l’osservatore vede l’asta lunga L' = a22 u1 = a22
• Portiamo adesso l’asta in S'
• L’osservatore in S' adesso misura l’asta (a riposo) e ottiene 1 m
• Per l’osservatore in S la legge di trasformazione è
• Per S pertanto l’asta è lunga L = 1/a22 u1 =1/a22
• Per il primo postulato di Einstein le due condizioni devono essere equivalenti
• Altrimenti si potrebbero distinguere i due sistemi
• Le due lunghezze devono essere le stesse L = L' o a22 = 1/a22
• Pertanto
e analogamente
x y
z
O S
z'
y'
O' x' S'
Trasformazioni di Lorentz
• Veniamo adesso alle altre due equazioni
• Visto nel sistema S l’origine O' di S' si muove di moto rettilineo uniforme
• Dato l’orientamento degli assi il punto O' è dato da
• Nel sistema S' l’origine è a riposo ed è data da
• Ricordiamo che per la coordinata x' si ha
• Imponiamo la corrispondenza x = vt o x' = 0
• Questa relazione deve essere valida per arbitrari y,z. Pertanto
• Per la trasformazione del tempo
• Per l’isotropia dello spazio non può dipendere da y o da z
• In caso contrario orologi disposti a y o a y (simmetricamente rispetto all’asse x) misurerebbero tempi diversi
x y
z
O S
z'
y'
O' x' S'
Trasformazioni di Lorentz
• La nostra trasformazione si è pertanto ridotta a
• Dobbiamo trovare i 3 coefficienti a11, a41, a44
• Per trovarli utilizziamo il secondo postulato di Einstein
• La velocità della luce ha lo stesso valore in tutti i sistemi di riferimento
• Un segnale luminoso emesso dall’origine si propaga come un’onda sferica
• Al tempo t il fronte dell’onda ha un raggio dato da
• Nel sistema S' il fronte sarà ancora sferico
• Sostituiamo in questa equazione le coordinate trasformate
• Raccogliamo i coefficienti
Trasformazioni di Lorentz
• Questa equazione deve essere identica a
• Per il principio di identità dei polinomi
• È un sistema di 3 equazioni e 3 incognite
• Si può verificare che la soluzione è
• In conclusione la legge di trasformazione ( Trasformazione di Lorentz) è y Osservazione
y La trasformazione lascia invariata la quantità
Trasformazioni di Lorentz
• Se si invertono le equazioni
• Come ci saremmo potuti aspettare con ragionamenti fisici, sulla base del primo postulato le equazioni devono essere formalmente identiche
• L’unica differenza possibile è il cambiamento v o v
• Un’altra osservazione è che per velocità piccole rispetto alla velocità della luce
• Per velocità piccole rispetto alla velocità della luce ritroviamo le trasformazioni di Galileo
Contrazione di Lorentz
• Veniamo alle conseguenze delle trasformazioni di Lorentz
• Consideriamo un sistema S' in moto con velocità v rispetto al sistema S
• Consideriamo una barra di lunghezza Lo a riposo nel sistema S'
• La barra ovviamente si muove con velocità v rispetto a S
• La lunghezza della barra in S' è la differenza delle coordinate degli estremi della barra misurate allo stesso istante
• Nel sistema S le coordinate della barra sono x1 e x2 e sono legate alle coordinate in S' dalla Trasformazione di Lorentz
• La lunghezza Lo è pertanto
• In S la lunghezza della barra è
• Nel sistema S la barra è più corta !!
• NB: t1 = t2 non sono i tempi corrispondenti a
x y
O S
y'
O' x' S'
Lo: lunghezza propria Contrazione di Lorentz
v
Dilatazione del tempo
• Consideriamo un sistema S' in moto con velocità v rispetto al sistema S
• Consideriamo un orologio a riposo nel sistema S' e posto in x'1
• L’orologio si muove con velocità v rispetto a S
• Un intervallo di tempo 't' misurato dall’orologio in S' (fermo in x'1) è dato da
• Nel sistema S le due misure dell’orologio t1 e t2 sono legate a quelle fatte nel sistema S' dalla trasformazione di Lorentz
• L’intervallo di tempo 't misurato in S è pertanto
• Nel sistema S l’intervallo di tempo è più lungo
• Visto in S l’orologio “batte il tempo più lentamente” !
• Visto da S ogni fenomeno di S' dura più a lungo
• Ad esempio la vita media di una particella instabile
x y
O S
y'
O' x' S'
v
Dilatazione del tempo
• Per capire meglio il significato della dilatazione del tempo confrontiamo le letture di un orologio
• Letture fatte da un osservatore fermo rispetto all’orologio
• Letture fatte da un osservatore che vede l’orologio in movimento
• Nella diapositiva precedente abbiamo utilizzato la trasformazione di Lorentz per concludere che l’osservatore S vede scorrere il tempo più velocemente di quanto vede S'
• Per comprendere meglio questo sorprendente fenomeno costruiamo un orologio e esaminiamone il funzionamento nei due casi
v
Dilatazione del tempo
• L’orologio consiste di una sorgente di impulsi luminosi e di uno specchio
• L’impulso luminoso è emesso in basso
• Viaggia fino allo specchio dove è riflesso
• Quando ritorna nella parte in basso fa partire un altro impulso
• Il periodo dell’orologio è 2T'
• L’osservatore S vede l’orologio in movimento
• In un semiperiodo l’orologio si sposta di vT
• Il semiperiodo è adesso dato dall’equazione
• Il tempo di S scorre più velocemente
L
L
vT
Invarianza relativistica della carica
• Iniziamo una serie di ragionamenti e di studi che ci porteranno a comprendere come la forza magnetica sia un fenomeno intimamente connesso con la forza elettrica e con la relatività ristretta
• Iniziamo con la misura della carica elettrica quando la particella carica è in movimento
• Possiamo misurare una carica q utilizzando una carica nota Q e la legge di Coulomb
• Questa procedura va benissimo quando le cariche sono a riposo
• Se le cariche sono in movimento la forza può dipendere da altri fattori
• Può dipendere dal modulo della velocità e dalla sua direzione
• Esaminiamo due casi
• È un fatto sperimentale di fondamentale importanza che la legge di Gauss vale anche per le cariche in movimento
• Significa che sebbene il valore del campo E
in ogni punto della superficie può essere differente rispetto al suo valore quando
v = 0 tuttavia il flusso totale attraverso St è invariato
la carica misurata potrebbe essere diversa
Invarianza relativistica della carica
• Il significato di St (dipendente dal tempo) è il seguente
• Il campo elettrico generato da q è misurato in tutti i punti della superficie allo stesso tempo t
• Un altro fatto di fondamentale importanza è che il valore della carica elettrica all'interno della superficie non dipende dalla velocità con cui si muove la carica
• Una situazione completamente differente da quanto succede per la massa
• La massa dipende dalla velocità con cui esse si muovono
• La carica è sempre la stessa
• Si pensi ad esempio ad un conduttore
• La carica totale (ioni + elettroni) è nulla
• Se si scalda il conduttore la velocità delle particelle aumenta
• Aumenta di più per gli elettroni che per gli ioni
• Se la carica dipendesse dalla velocità il conduttore non sarebbe più neutro
Contrazione di Lorentz
• Ricordiamo quanto abbiamo appena visto riguardo la contrazione di Lorentz
• Consideriamo un sistema di riferimento fermo S
• Consideriamo un sistema inerziale S′ che si muove con velocità v lungo la direzione x
• Nel sistema S′ c'è una barra solidale con il sistema
• La barra è a riposo in S′ e la sua lunghezza è L0
• La barra è parallela all'asse x
• Nel sistema S la barra ha una lunghezza differente
• Si è scoperto che la lunghezza della barra nel sistema S è inferiore
• Con le usuali definizioni
• È di fondamentale importanza l'osservazione che lungo le direzioni perpendicolari alla velocità v le lunghezze sono invariate
x y
O S
y'
O' x' S'
v
Contrazione di Lorentz
Densità di carica
• Consideriamo un piano di carica con densità superficiale σ
• Consideriamo un rettangolo di lati a e b: S = ab
• La carica all'interno del rettangolo è q = σS
• Supponiamo adesso che il piano si muova con una velocità v parallela al lato a del rettangolo
• Il lato a subisce una contrazione di Lorentz
• La superficie del rettangolo subisce la stessa contrazione
• La carica dentro il rettangolo in moto è
• Vista nel sistema S la densità di carica del piano in movimento è aumentata ma la carica è un invariante
Trasformazione di Lorentz del campo E
• Possiamo adesso ricavare le trasformazioni di Lorentz del campo elettrico
• Da un sistema inerziale S ad un sistema S′
che si muove con velocità v verso sinistra
• Utilizzeremo il campo di un sistema particolare
• Il campo elettrico fra due piani infiniti di carica
• Il risultato vale per qualsiasi campo elettrico
• Indipendentemente dalle particolarità delle sorgenti del campo
• Se le proprietà del campo dipendessero da come
è stato generato sarebbe un concetto di nessuna utilità
• I piani di densità ±σ sono a riposo in S
• Sappiamo che in S il campo elettrico è perpendicolare ai piani e vale
• Il campo elettrico non dipende dalla distanza dal piano
• Consideriamo adesso uno dei piani visto in S′
• In S′ il piano si muove con velocità v
• Esiste una direzione privilegiata
• Il campo potrebbe avere la forma in figura
• Vedremo che in realtà le linee sono perpendicolari
x z
O S
z'
O' x' S'
v
Trasformazione di Lorentz del campo E
• Anche se linee di campo non fossero perpendicolari il campo fra i due strati avrebbe la forma che conosciamo
• Sappiamo che la legge di Gauss vale in tutti i sistemi inerziali
• Anche in S′ il campo elettrico è determinato dalla densità di carica σ′
• Inoltre abbiamo visto che l'invarianza relativistica della carica richiede che
• Abbiamo pertanto
• Pertanto la trasformazione di un campo elettrico perpendicolare alla velocità relativa dei due sistemi di riferimento è
Trasformazione di Lorentz del campo E
• Si può seguire una procedura analoga per la componente del campo elettrico parallela alla velocità relativa fra i due sistemi
• Consideriamo due piani infiniti di carica
• La densità di carica è σ nel sistema S
• Le dimensioni trasversali non cambiano in S′
• La densità di carica è σ′ = σ anche in S′
• In questo caso la simmetria del problema impone che le linee di campo siano lungo l'asse x′
• Possiamo applicare la legge di Gauss
• La distanza fra i piani in S′ è ridotta del fattore γ
• Tuttavia il valore del campo E ricavato con la legge di Gauss non dipende dalla distanza fra i piani
• Otteniamo pertanto
• Mettiamo insieme i due risultati
• E|| è la componente di E parallela alla velocità relativa
• E⊥ è la componente di E perpendicolare alla velocità relativa
x z
O S
z'
O' x' S'
v
Trasformazione di Lorentz del campo E
• Abbiamo pertanto ottenuto le trasformazioni di Lorentz per il campo elettrico
• Vale la pena sottolineare che in S stiamo considerando
un campo elettrostatico E e che B = 0 (le cariche sono a riposo in S)
• Nonostante siano state ottenute per un sistema particolare (due piani infiniti di carica) esse valgono qualunque sia la configurazione delle sorgenti
• Notiamo inoltre che non dipendono dal segno di v
• Questo ci permette di comprendere che la possibile forma ipotizzata per le linee di campo nel sistema S′ non è possibile
• Il campo trasformato deve essere lo stesso per ±v
• Per rendere più semplice ricordarsi le formule:
• Il sistema S è quello in cui le sorgenti sono a riposo
• Il sistema S′ è quello in cui le sorgenti si muovono con velocità v
x z
O S
z'
O' x' S'
v
NO SI
La componente del campo elettrico perpendicolare alla velocità è
Campo E di una carica in movimento
• Consideriamo il campo elettrico di una carica Q a riposo
• Consideriamo in dettaglio il campo nel piano x−z
• Le componenti del campo sono
• Calcoliamo il campo E′ in un sistema S′ che si muove con velocita −v
• In S′ la carica Q si muove con velocità +v
• Assumiamo che le origini di S e S′
coincidano per t = 0
• Le trasformazioni di Lorentz per le coordinate sono
• Possono essere facilmente invertite con β → −β e scambio delle coordinate con apice e senza
campo radiale
Campo E di una carica in movimento
• Possiamo adesso calcolare il campo elettrico nel sistema S′
• In questo sistema abbiamo una carica Q che si muove di moto rettilineo uniforme con velocità +v
• Calcoliamo le componenti per t = t′ = 0, quando, in S′, la carica Q passa per l'origine
• Al punto r = (x,y,z) corrisponde il punto r′ = (x′,y′,z′)
• Le due componenti del campo sono
• Notiamo innanzitutto che
y I vettori E′ e r′ formano lo stesso angolo con x′
y Il campo elettrico è ancora radiale
y La componente E′ moltiplicata per γ, la componente x′ divisa per γ
È stato corretto disegnare E′
allineato a r′
Campo E di una carica in movimento
• Riflettiamo su questo risultato
• Ad una prima superficiale analisi la cosa può apparire sorprendente
• La carica Q è passata per l'origine al tempo t′ = 0
• In qualsiasi punto dello spazio, per quanto distante dell'origine, al tempo t′ = 0 il campo elettrico punta verso l'origine
• In qualsiasi punto dello spazio-tempo il campo elettrico "sa"
che la carica è passata per l'origine al tempo t′ = 0
• Appare come una trasmissione istantanea dell'informazione!
• L'apparente paradosso si risolve notando che stiamo osservando in S′ un sistema fisico che in S è statico
• In S il campo è lo stesso da t = −∞ a t = +∞
• Il campo E può essere previsto in qualsiasi punto dello spazio-tempo
• Anche in S′ il campo E′ è prevedibile in ogni punto dello spazio-tempo
• Da t′ = −∞ a t′ = +∞
• In S′ il campo in un punto generico r′ al tempo t′ = 0 è determinato dalla storia passata della carica
È lo stesso sistema fisico visto in due sistemi inerziali differenti
Campo E di una carica in movimento
• Calcoliamo il modulo del campo elettrico
Campo E di una carica in movimento
• Riepilogando
• Osserviamo che
• Otteniamo in definitiva
• Valori notevoli
Campo E di una carica in movimento
• Utilizzando l'espressione trovata si può dare una rappresentazione del campo con le
linee di campo
• Il campo è più intenso per θ′ = π/2
• Il campo ha la simmetria "avanti/indietro" già notata
• Il campo è radiale ma non ha simmetria sferica
• Questo campo ha delle particolarità interessanti
• Non è un campo conservativo
• Consideriamo la circuitazione lungo il cammino in figura
• Lungo i tratti circolari il contributo è nullo
• Il campo è radiale, perpendicolare al cammino
• Lungo i tratti radiali il campo ha intensità diversa
• Angoli differenti
• La circuitazione è diversa da zero
Sarà molto interessate