Introduzione
Il concetto di antenna a microstriscia risale attorno al 1953 quando vennero fatti i primi studi in USA da parte di Deschamps e in Francia da Gutton e Baissinot; questi primi studi
vennero effettuati in ambienti militari, infatti le prime applicazioni vennero pensate per antenne posizionate su missili e aerei.
Solamente dopo il lavoro sviluppato da Munson, inerente ad un’antenna montata su un missile iniziò lo sviluppo di industrie mirate alla fabbricazione di antenne a microstriscia.
Da quel momento iniziò lo sviluppo di modelli matematici relativi all’analisi dei radiatori a microstriscia.
Le prime metodologie di analisi riconducevano l’analisi di patch rettangolari alimentati al centro allo studio attraverso l’analogia con le linee di trasmissione. Negli anni successivi, vennero poi sviluppate altre tecniche di analisi, tra cui la tecnica di espansione modale (modello della cavità) e tecniche numeriche basate sul metodo dei momenti o il metodo degli elementi finiti.
E’ dal 1978 che le antenne patch a microstriscia sono divenute più ampiamente conosciute e usate in differenti sistemi di comunicazione, infatti risale all’ottobre 1979 il primo meeting internazionale riguardante i materiali per le antenne a microstriscia, le tecniche di progetto e i modelli di analisi teorica; venne tenuto alla New Mexico State University (NMSU) e fu sponsorizzato dall’ufficio ricerca dell’ US Army e dal Laboratorio di Scienze Fisiche del NMSU.
Una struttura a microstriscia, nella sua forma più semplice consiste in un sandwich di due strati conduttivi paralleli separati da un singolo substrato dielettrico; il conduttore in basso funziona come piano di massa, mentre quello di sopra può essere un semplice patch rettangolare/circolare o un dipolo.
L’utilizzo delle antenne a microstriscia stampate su un substrato di materiale dielettrico connesso a massa, negli ultimi 20 anni è molto progredito, tali antenne hanno infatti molti vantaggi, tra cui: il peso molto ridotto, l’occupazione di un piccolo volume, la possibilità di integrazione con circuiti operanti a radiofrequenza.
Sebbene il patch a microstriscia sia un’eccellente tipologia di antenna, in molte applicazioni, rispetto al dipolo a microstriscia ha degli svantaggi in termini di larghezza di banda
ottenibile; con il dipolo infatti, si può ottenere una banda maggiore.
Questo lavoro di tesi, sviluppato in gran parte presso la CAEN S.p.A. azienda di elettronica
situata a Viareggio (LU), si prefigge di analizzare, progettare e verificare attraverso prove
A.Giovannetti – Tesi di Laurea:” Analisi, progettazione e verifica operativa…”
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