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SPECIFICITÀ DELLE LESIONI TRAUMATICHE ODONTOIATRICHE IN AMBITO SPORTIVO

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SPECIFICITÀ DELLE LESIONI TRAUMATICHE ODONTOIATRICHE IN AMBITO SPORTIVO

Prof. Carlo Tranquilli* - Dr. Diego Maria La Vecchia**

Prof. Roberto Di Giorgio*** - Dr.ssa Daniela Agostini****

Introduzione

Nell’arco degli ultimi anni gli eventi traumatici a carico del distretto oro-maxillo- facciale occorsi durante la pratica di attività sportive, agonistiche e amatoriali, hanno assunto un interesse rilevante per via della loro frequenza. In alcune regioni geografiche la frequenza di questa tipologia di trauma è di circa il 30% e la distribuzione per fasce d’età consente di focalizzare nel periodo compreso tra 8 e 28 anni o tra 10 e 30, a seconda degli studi, la popolazione maggiormente colpita. Per quanto riguarda la prevalenza in relazione al sesso, il rapporto tra maschi e femmine è, attualmente ed in media, di 2,5:1 (M:F=2,5:1), pur evidenziandosi rispetto al passato un incrementato numero di casi tra i soggetti di sesso femminile.

Questo trend, di crescita della frequenza della tipologia di trauma, di abbassamento della fascia d’età interessata e di incremento dell’incidenza nelle donne, è dovuto ad una serie di fattori: diffusione crescente della pratica di sport a rischio di traumi oro-maxillo- facciale, diminuzione dell’età media dei praticanti di questo tipo di sport, maggior partecipazione di soggetti di sesso femminile nell’ambito della pratica sportiva, miglioramento dei mezzi diagnostici di supporto (diagnosi di lesioni minori, destinate un tempo a restare misconosciute).

Per quanto riguarda le tipologie di traumi riscontrabili e le relative classificazioni, vista la varietà e la potenziale gravità degli stessi, rimandiamo i lettori ad un approfondimento bibliografico autonomo2. Ciò che in questa sede ci interessa effettuare è

* Istituto Nazionale di Medicina dello Sport – CONI – Responsabile Medico Nazionale di Calcio Under 21

** Prof. a.c. di Materiali Dentari, CLID, Università di Roma “La Sapienza”, Sezione Regione Molise, ASL 2 Pentria, Isernia

***Prof. Ass. di Malattie Odontostomatologiche, CLID, Università di Roma “La Sapienza”

**** Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport, Università de L’Aquila

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innanzitutto un’analisi della letteratura scientifica disponibile su questo argomento;

partendo da queste osservazioni di base, cercheremo poi di sviscerare ed approfondire quali siano le attuali possibilità di prevenzione di questo tipo di lesioni e quali i più idonei mezzi protettivi.

Review della letteratura

A causa dell’indisponibilità di una banca dati centrale circa i danni oro-maxillo- facciali sport-correlati, i dati che seguono, inerenti l’incidenza, la distribuzione e la lesività di questa tipologia di traumi, sono il frutto di una rilettura organica della letteratura disponibile. I risultati di questa review sono stati organizzati in tabelle e sono relativi soprattutto all’ultimo decennio; in questo periodo infatti, si è evidenziato un importante incremento numerico di questa tipologia di danno, in rapporto di proporzionalità diretta con l’aumentato numero dei praticanti discipline sportive.

La Tabella 1, riporta alcuni dei più recenti studi pubblicati circa il rapporto tra la pratica sportiva ed i traumi del massiccio facciale. Ci sembra doveroso sottolineare come tutti gli articoli citati in questa tabella riportino la percentuale di traumi a carico del distretto oro-maxillo-facciale rispetto al numero totale dei traumi occorsi durante la pratica sportiva. E’ interessante, inoltre, notare come gli studi scientifici riportino dei dati numerici che in alcuni casi possono risultare estremamente differenti ed in contrasto tra loro, in relazione con una differente metodologia di studio, non omogeneità dei gruppi oggetto dell’indagine (ad es., numero dei soggetti, età, sport praticato e frequenza, sesso, ecc.), differente distribuzione geografica del campione (ad es., in Australia dove il rugby è sport nazionale e praticato fin dall’infanzia, l’incidenza percentuale di lesioni in corso di allenamenti o partite di rugby sarà più elevata che in qualsiasi altro sport, ecc.).

Tabella 1. Studi sull’incidenza dei traumi del distretto oro-maxillo-facciale.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Levin et al (2003)25 27% traumi dentali sport-correlati Gassner et al (2003)13 31% traumi orali

Ferrari et al (2002)11 28,8% traumi

Tuli et al (2002)43 31,3% traumi dento-facciali

Gabris et al (2001)12 29% lesioni odontoiatriche sport-correlate

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Takigawa et al (2001)39 17,9% traumi sport-correlati Uchida et al (2001)44 10% traumi sport-correlati

Marcenes et al (2000)28 19,2% traumi dentali sport-correlati

Basket

La pratica sportiva della pallacanestro è ad alto rischio di traumi oro-maxillo-facciali, tanto che negli USA, dove tale sport è particolarmente diffuso e praticato, è segnalato annualmente un importantissimo numero di soggetti riferiti a strutture sanitarie pubbliche o private per questo tipo di lesioni. Negli ultimi anni si è ravvisato un incremento nel numero dei soggetti di sesso femminile, per via dell’aumentata partecipazione alle attività.

L’incidenza dei traumi nel basket, Tabella 2, supera quella di sport teoricamente “più violenti”, quali il football o l’hockey, visto che la pallacanestro non prevede l’impiego di alcun mezzo di protezione, se non volontario.

Tabella 2. Traumi oro-maxillo-facciali nel basket.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Levin et al (2003)25 7% traumi dentali basket-correlati

Cornwell et al (2003)9 23% traumi oro-facciali; 36,4% studi che riportano traumi LaBella et al (2002)22 0,67‰ traumi (senza paradenti); 0,12‰ traumi (con

paradenti)

Nakanishi et al (1999)32 2,3% studi che riportano traumi dentali Kvittem et al (1998)20 54,7% ragazzi, 56,3% ragazze

Berg et al (1998)4 85,4% allenatori dei ragazzi, 78,4% allenatori delle ragazze

Kumamoto et al (1997)19 33 casi di avulsione dentaria Diab and Mourino (1997)10 19% traumi riferiti dai genitori

Baseball e softball

Questi sport, di origine anglosassone, sono il primo la versione maschile ed il secondo quella femminile della stessa disciplina. L’incidenza di lesioni è piuttosto elevata, Tabella 3, in relazione a potenziali scontri di gioco con altri atleti, impatti con la palla in volo od la rimbalzo. I giocatori nel ruolo di pitcher rischiano inoltre impatti con la mazza del battitore, per via della posizione che occupano sul campo. Il softball presenta una

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minore lesività per via della minore velocità del gioco, correlata alla minore pesantezza della palla e delle mazze. Gli autori sono concordi nel suggerire l’impiego di un casco protettivo e di un paradenti, in modo analogo a ciò che accade nel football.

Tabella 3. Traumi oro-maxillo-facciali nel baseball e nel softball.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Mueller et al (2001)30 21,3% traumi dentali causati dalla palla Kanoh et al (1999)17 22% traumi (baseball); 7% traumi (softball) Nakanishi et al (1999)32 25,2% traumi (baseball); 5,3% traumi (softball) Sakamoto (1999)37 traumi nelle scuole superiori

Iida et al (1998)16 37% traumi (baseball)

Berg et al (1998)4 75,6% ragazzi (baseball); 73,6% ragazze (softball) Diab and Mourino (1997)10 17% traumi baseball-correlati

Tanaka et al (1996)41 12,7% trauma baseball-correlati

Calcio

Il crescente numero di praticanti distribuiti in tutte le fasce d’età, di cui alcuni senza un’idonea preparazione fisica, ha fatto crescere il numero dei traumi dentali. La Tabella 4 mostra come l’incidenza percentuale di traumi correlati alla pratica calcistica sia simile per ciò che riguarda uomini e donne. Anche in questo caso, gli studiosi suggeriscono l’impiego routinario di paradenti individuali.

Tabella 4. Traumi oro-maxillo-facciali nel calcio.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Levin et al (2003)25 6,0% trami dentali sport-correlati Tuli et al (2002)43 8,0% traumi dento-facciali

Kanoh et al (1999)17 18% traumi Nakanishi et al (1999)32 13% traumi Iida et al (1998)16 10,3% traumi

Kvittem et al (1998)20 25,6% ragazzi 27,3% ragazze

Berg et al (1998)4 68,3% allenatori dei ragazzi; 63,2% allenatori delle ragazze

Yamada et al (1998)45 32,3% scolari giapponesi

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Hockey su ghiaccio, hochey su prato e lacrosse (sport professionistico canadese, molto simile all’hockey, ma con una racchetta concava al posto della mazza)

La Tabella 5 riporta gli studi circa le discipline sportive su esposte, le quali già da tempo sono state regolamentate, con l’introduzione dell’obbligatorietà d’impiego di strumenti di protezione individuale, quali un casco con visiera ed un paradenti. L’incidenza residua di lesioni, è probabilmente dovuta al cattivo o mancato impiego da parte di qualche atleta di questi mezzi preventivi, nonché dal fatto che vengono praticati utilizzando una mazza rigida ed un disco o una palla rigida e velocissima.

Tabella 5. Traumi oro-maxillo-facciali nell’hockey su ghiaccio, nell’hockey su prato e nel lacrosse.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Lahti et al (2002)23 50% incisivi centrali superiori Nakanishi et al (1999)32 1,5% traumi odontoiatrici

Benson et al (1999)3 Indidenza di traumi dentali 9,9 superiore con visiera Akemoto et al (1995)1 1,6% traumi dentali

Kujala et al (1995)18 7,1% traumi (hockey su ghiaccio)

Soporowski et al (1994)38 12,7% hockey su ghiaccio / lacrosse / hockey su prato Lee-Knight et al (1992)24 1,3% traumi (hockey su prato)

Morrow et al (1991)29 2,9% atleti universitari maschi

Ciclismo

Il ciclismo, Tabella 6, è uno degli sport che presenta la più alta percentuale di traumi maxillo-facciali. Il rischio di danno orale diviene rilevante qualora il ciclista sia coinvolto in un incidente: l’impiego di un casco protettivo e di un paradenti durante la pratica del ciclismo può ridurre sensibilmente l’incidenza di lesioni. La gravità delle lesioni è chiaramente correlata alla velocità del ciclista al momento dell’impatto.

Tabella 6. Traumi oro-maxillo-facciali nel ciclismo.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Levin et al (2003)25 6,0% traumi dentali sport-correlati Iida and Matsuya (2002)15 26% fratture facciali ciclismo-correlate

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Tuli et al (2002)43 18,7% traumi dento-facciali (mountain bike 4,9%) Gabris et al (2001)12 13% traumi in incidenti ciclistici

Blinkhorn (2000)5 30% traumi dentali ciclismo-correlati Marcenes et al (2000)28 19,2% traumi dentali sport-correlati

Linn et al (1998)26 incidenza di traumi dentali 9,9 superiore con il casco Lombardi et al (1998)27 9% traumi con necessità di ospedalizzazione

Rugby e football

A partire dagli agli cinquanta l’incidenza dei traumi maxillo-facciali nei praticanti il football ha subito una decisa riduzione fino ai valori di oggi, mentre quella degli atleti del rugby è rimasta pressoché invariata, come mostrato in Tabella 7. Ciò è stato il frutto dell’introduzione per i giocatori professionisti di football dell’obbligatorietà d’uso dei mezzi di protezione individuali. Questa obbligatorietà non è prevista nel rugby, anche se una certa sensibilità al problema ha portato all’impiego volontario dei mouth-guard da parte di alcuni atleti. Resta irrisolto e quindi ancora statisticamente rilevante, nel football, il problema della concussione degli elementi dentari superiori dei quarterback, giocatori più esposti ad impatti frontali all’altezza del viso, con direzione del vettore di forza principale dal basso verso l’alto.

Table 7. Traumi oro-maxillo-facciali nel rugby e nel football.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Muller-Bolla et al (2003) 25,97% traumi del terzo inferiore o del terzo medio della faccia

Carson et al (1999)7 prevalenza Maschi:Femmine=2:1 Kanoh et al (1999)17 28% traumi orali

Nakanishi et al (1999)32 19,1% traumi dentali

Yamada et al (1998)45 56,5% studenti di scuole superiori giapponesi Iida et al (1998)16 17,8% atleti traumatizzati

Chapman and Nasser (1996)8 13-15% traumi sport-correlati Jolly et al (1996)21 25-31% traumi sport-correlati

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Sci alpino

La pratica dello sci alpino, Tabella 8, presenta un potenziale di lesività molto elevato, provocato in genere da cadute ad alta velocità, scontri con altri sciatori od impatti con la propria attrezzatura. La tipologia di danno può essere molto varia e comprendere lesioni a carico tanto dei tessuti molli quanto di quelli scheletrici e dentali. E’ interessante notare la marcatissima differenza d’incidenza percentuale tra gli studi condotti in Austria e quelli realizzati in Giappone; la causa di queste differenze è da attribuirsi sia alla sproporzione tra il numero dei praticanti delle discipline invernali tra i due paesi, sia dalla presenza e dal rigido rispetto delle norme preventive presente in Giappone.

Tabella 8. Traumi oro-maxillo-facciali nello sci alpino.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Tuli et al (2002)43 31,8% trumi dento-facciali

Gassner et al (2000)14 41,6% traumi a carico dei denti; 2% di tutti i traumi Kanoh et al (1999)17 12% traumi dentali

Nakanishi et al (1999)32 11,5% lesioni Iida et al (1998)16 5,5% lesioni dentali Tanaka et al (1996)41 22,5% traumi dentali Akemoto et al (1995)1 16% traumi orali

Tanaka et al (1992)40 23,6% fratture traumatiche

Localizzazione delle lesioni

La Tabella 9 mostra come la letteratura sia concorde nel ritenere il gruppo frontale superiore, e gli incisivi centrali in particolare, come gli elementi dentari maggiormente coinvolti in traumatismi da sport. Non ci sono, peraltro, in questo caso, differenze rilevanti correlate alla tipologia di sport praticato né alla localizzazione geografica dell’indagine.

Tabella 9. Elementi dentari più frequentemente lesionati durante la pratica sportiva.

Autori Incidenza percentuale di traumi

Gabris et al (2001)12 85,87% incisivi centrali superiori Lombardi et al (1998)27 87% incisivi superiori permanenti

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Borsen and Holm (1997)6 75% incisivi superiori

Petti and Tarsitani (1996)35 62% incisivi centrali superiori Petti et al (1996)36 74,6% incisivi centrali superiori Teo et al (1995)42 64,8% incisivi superiori

Nysether (1987)34 45% incisivi centrali superiori Nicholas (1980)33 72,4% incisivi centrali superiori

Considerazioni conclusive

Alla luce di quanto fin qui esposto ci sembra opportuno affermare con forza che, pur nell’impossibilità di evitare gli impatti responsabili dei traumi, si possa e si debba certamente agire mettendo in essere tutti quegli accorgimenti che sono in grado di ridurre la lesività dell’impatto stesso. In quest’ottica il mouth-guard, o paradenti, si è dimostrato uno strumento efficace di prevenzione di tutti i traumi del distrutto oro-maxillo-facciale, sia a carico dei tessuti duri che dei tessuti molli. E’ importante sottolineare, a conferma dell’importanza dell’utilizzo del paradenti individuale, che alcuni sport “teoricamente”

pericolosi (football, boxe, wrestling, arti marziali, ecc.) presentano un’incidenza di lesioni oro-maxillo-facciali relativamente bassa, in quanto prevedono obbligatoriamente l’utilizzo di mezzi individuali di protezione orale.

Diviene, a questo punto, di rilevante importanza nonché doverosa la presa di coscienza di tutti i soggetti a qualche titolo interessati, dai medici sportivi agli odontoiatri, dai medici di base ai pediatri, dai colleghi di tutte le branche mediche e chirurgiche potenzialmente coinvolti ai genitori, dagli allenatori ai preparatori atletici, del loro ruolo, affinché stimolino e motivino l’atleta, specie se giovane, all’impiego di questi semplici strumenti di protezione individuale. La realizzazione di una campagna preventiva ed educativa ininterrotta di questo tipo, oltre che dare un indubbio beneficio ai giovani atleti, non potrà che produrre anche una diminuzione significativa del costo sociale di questi infortuni.

In conclusione ci sembra auspicabile un intervento forte del legislatore volto a regolamentare in modo inequivocabile l’impiego di tutti quegli strumenti di prevenzione che, facendo tesoro dell’esperienze di paesi che ci hanno in questo preceduto, si sono dimostrati utili nell’evitare od attenuare la lesività di un trauma sport-correlato.

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