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1 RAPIDITA’ E CONGRUITA’ NEL RISARCIMENTO DELLE GRANDI MENOMAZIONI di Giovanni Cannavò

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Academic year: 2022

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RAPIDITA’ E CONGRUITA’ NEL RISARCIMENTO DELLE GRANDI MENOMAZIONI

di

Giovanni Cannavò*

Nell’aprire questo congresso voglio ricordare il titolo “il prezzo dell’uomo” titolo suggestivo, ed aggiungerei anche provocatorio in quanto indiscutibile che la vita non ha prezzo.

Ma esso vuole, ed evidentemente c'è riuscito, richiamare l'attenzione su un aspetto del lavoro di medici e giuristi: la quantificazione ed il risarcimento delle macro-invalidità.

La nostra attività si misura quotidianamente con le piccole menomazioni e pur anche con danni aleatori e dubbi; con meno frequenza, fortunatamente dobbiamo confrontarci con le grandi invalidità e quando accade esse ci lasciano quasi sempre margine per la riflessione.

Come ben sappiamo tutti nell'approccio con l'infortunato-paziente la medicina legale si differenzia in maniera sostanziale dalla medicina clinica. La fase diagnostica e terapeutica ha praticamente esaurito il suo iter ed il medico-legale, che sia di parte assicuratrice o per l'infortunato, è chiamato ad esprimere un parere che avrà un risvolto economico, mentre nessuna incidenza avrà ormai sulla salute del danneggiato.

Manca dunque quel dato essenziale dell'interesse del paziente alla sincerità, manca lo sforzo a far capire al medico la realtà sul proprio stato di salute non traendo spesso alcun vantaggio dal corretto inquadramento della realtà, essendo semmai utile indurre in inganno, per eccesso, il proprio interlocutore.

Credo che nessuno dei medici presenti in sala rimpianga di non avere fatto il clinico, ma confesso che, perlomeno a me, manca il non avere un rapporto sincero ed umanamente valido con il paziente; il sentirmi ripetere, come accade in particolare nei traumi lievi sempre la “stessa musica”, anche quando questa è palesemente stonata e stressante dal punto di vista psichico, lo trovo umanamente avvilente.

Ciò non accade mai quando l'infortunato ha subito una grave invalidità. In questi casi il compito del medico-legale è facilitato perché tanto maggiore è il danno, tanto più agevole è la sua quantificazione: res ipsa loquitur.

Ciò che muta in modo radicale è l'aspetto umano che è sempre di estrema correttezza e si stabilisce quel livello ottimale di comunicazione fatto di sincerità, comprensione, disponibilità, proprio del rapporto medico-paziente.

Ed il medico-legale che talvolta può rappresentare il primo scoglio nell'iter risarcitorio dell'infortunato non rappresenta mai in queste occasioni un ostacolo e l'incontro professionale è in genere per entrambi una esperienza positiva.

Ben diverso invece è spesso il rimanente iter che il danneggiato deve compiere per giungere ad un risarcimento quanto più equo possibile.

Premesso che il danno alla persona non è risarcibile per definizione non essendo possibile la reintegrazione specifica, ma pur dovendo monetizzare il danno subito, non essendovi altre forme accettabili di risarcimento, bisogna essere quanto meno tempestivi e giusti.

Dovrebbe essere un imperativo morale prima ancora che un valore giuridico.

Lo stato di invalidità si instaura repentinamente e quanto più è grave tanto più determina una condizione di bisogno e di prostazione psicologica.

* Medico Legale

Collana Medico Giuridica IL PREZZO DELL'UOMO

ed. Acomep, 1995

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Gli iter lunghi, complessi e defatiganti per essere risarciti non dovrebbero appartenere ad un paese civile.

Tornando alla questione del "prezzo dell'uomo" siamo ben consapevoli che il problema del grande invalido per la sua complessità non è solo assicurativo e non si può risolvere soltanto con l'elargizione di una cifra, per quanto grande questa possa essere, ma diventa anche e soprattutto un problema sociale.

Non vogliamo qui perderci in tematiche che ci porterebbero lontano ma per restare aderenti allo spirito dei nostri congressi vogliamo fare delle proposte concrete.

Esiste un evidente sproporzione tra quanto viene liquidato nei piccoli danni rispetto ai grandi.

Ed essendo tutti consapevoli che le risorse non sono illimitate bisogna senz'altro avere più rigore di giudizio nella valutazione delle conseguenze delle lesioni di lievi entità che molto spesso non determinano alcuna reale conseguenza fisica. Nonostante ciò finiscono con avere costi che, seppur modesti, diventano una vera emorragia di risorse per l'altissimo e spesso immotivato numero di richieste.

Per contro, a mio parere, le usuali proposte economiche nelle macro-invalidità, sono troppo spesso insufficienti soprattutto se rapportate al costo delle micro-menomazioni.

Sono perfettamente d’accordo con chi sostiene che sia arduo trovare formule risarcitorie soddisfacenti per le macro-menomazioni adattabili a tutte le situazioni e ritengo che il criterio migliore sia quello equitativo che tenga conto della realtà di ogni singolo caso.

L'altro aspetto cui ho già accennato è la repentinità dell'insorgenza della menomazione ed il forzato, radicale cambiamento in peggio della propria vita.

Periodi lunghi mesi ed a volte anni per avere anche un parziale anticipo su quanto dovuto possono mettere in seria difficoltà chi traeva sostentamento dalla propria integrità fisica e non ha altre risorse cui attingere per far fronte al mutato scenario della propria vita.

Una proposta fattibile potrebbe essere quella di obbligare le Compagnie di Assicurazione, accertata la responsabilità del sinistro, a dare dei congrui anticipi in tempi brevissimi, anche di giorni, per permettere al danneggiato di affrontare sia il "danno emergente" delle spese mediche e non, da sostenere, sia di attutire i danni derivanti dal "lucro cessante".

In pratica senza nessun onere aggiuntivo si permetterebbe all'invalido di affrontare con maggior serenità le difficoltà della sua nuova ed imprevista condizione e non ultimo si favorirebbero verosimilmente anche più chance per un maggiore recupero psicofisico.

Mi limito a questi brevi note di riflessione perché il programma dei lavori è particolarmente denso e sono certo che questo congresso sarà particolarmente ricco di stimoli, di proposte e che potrà avere un seguito costruttivo e concreto.

Probabilmente questo incontro ci permetterà di superare i già buoni risultati ottenenuti negli anni scorsi.

Questo congresso registra la presenza di molte persone che ci seguono per la prima volta oltre a quella di relatori e di partecipanti che partecipano alle nostre iniziative fin dall'inizio. Crediamo di non aver deluso le aspettative che si possono attendere da queste attività, e contiamo di non tradire le attese dei nuovi.

Nel breve periodo di 2 anni, dal primo, timido convegno di Volterra del 1992 a carattere più regionale che nazionale, con circa cento intervenuti, siamo passati ad oltre cinquecento presenze ed un taglio internazionale.

All'iniziativa congressuale abbiamo affiancato una rivista che ha registrato una buona accoglienza tra gli addetti ai lavori; abbiamo costituito l'associazione "M. Gioia", realizzazione

Collana Medico Giuridica IL PREZZO DELL'UOMO

ed. Acomep, 1995

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pratica di quel principio della multidisciplinarietà e dell'incontro delle diverse professionalità che gravitano nel mondo medico-giuridico; abbiamo indetto quest'anno per la prima volta una borsa di studio per un giovane neolaureato in giurisprudenza o medicina; essa ha riscosso un notevole interesse e domani sera premieremo un validissimo giovane che ha presentato un ottimo lavoro;

abbiamo pubblicato un volumetto sul "Nesso Causale nell'Infortunistica Stradale" che potrebbe essere il primo di una nuova collana medico-giuridica.

Fin da oggi vi proponiamo il tema del congresso del prossimo anno: "Le frontiere del danno risarcibile", intendendo con esso esplorare ed approfondire le tematiche relative a quegli aspetti di risarcimento del "danno limite": il danno psicologico, sessuale, estetico, il risarcimento da morte ed altri temi di rilievo.

Probabilmente il successo delle nostre iniziative è dovuto all'aver intuito che un mondo composito, di diversa formazione culturale, si confrontava ogni giorno con gli stessi problemi e non comunicava. Medici-legali, avvocati, assicuratori, periti tecnici, magistrati, tutti a lavorare sullo stesso problema, apparentemente molto vicini, ma profondamente lontani nella sostanza.

Abbiamo provato ad avvicinare questo universo e forse ci stiamo riuscendo perché in questa sala sono presenti tutte le professionalità che ho appena citato.

Abbiamo fatto molto, ma sarà poco se non vi sarà la vostra partecipazione, il vostro interesse, il vostro stimolo a far meglio e l'aiuto delle vostre idee e delle vostre proposte.

Collana Medico Giuridica IL PREZZO DELL'UOMO

ed. Acomep, 1995

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