(1) Sia k ≥ 1 un intero. Studiare in funzione di k ≥ 1 intero positivo l’ esistenza delle derivate parziali e direzionali, la continuit` a e la differenziabilit` a della funzione
f (x, y) =
(
x2yk+y5x6+y4
se (x, y) 6= (0, 0) 0 se (x, y) = (0, 0)
[ Continua se e solo se k ≥ 3, differenziabile se e solo se k ≥ 4, con f
x(0, 0) = 0, f
y(0, 0) = 1. ]
(2) Studiare in funzione di k ≥ 1 intero positivo la continuit` a e la differenziabilit` a in (0, 0) della funzione
f (x, y) =
(
x3+y2(x+y2)xk+yk
se x
k+ y
k6= 0 0 se x
k+ y
k6= 0
[ Continua e differenziabile solo se k = 2, , con f
x(0, 0) = 1, f
y(0, 0) = 0. ]
(3) Sia f : R
2→ R una funzione per la quale esiste una costante C > 0 tale che |f (x, y)| ≤ C (x
2+ y
2).
Dimostrare che in tal caso f (0, 0) = 0, esistono le derivate par- ziali in (0, 0) e sono nulle, e la funzione ` e differenziabile in (0, 0).
Per quali γ > 0 otteniamo le stesse conclusioni se supponiamo che |f (x, y)| ≤ C (x
2+ y
2)
γ2= k(x, y)k
γ?
(4) Data la funzione f (x, y) =
(
x3y−xy3x2+y2
se (x, y) 6= (0, 0) 0 se (x, y) = (0, 0)
calcolare le derivate parziali f
x(x, y), f
y(x, y) in ogni punto e verificare che ` e di classe C
1.
Calcolare le derivate parziali seconde f
x y(0, 0), f
y x(0, 0).
Dire se la funzione ` e due volte differenziabile in (0, 0).
[
f
x(x, y) =
(
(3x2y−y3)(x2+y2)−2x(x3y−xy3)(x2+y2)2
=
x4y+4x(x2+y2y23)−y2 5se (x, y) 6= (0, 0)
0 se (x, y) = (0, 0)
f
y(x, y) =
(
(x3−3xy2)(x2+y2)−2y(x3y−xy3)(x2+y2)2
=
x5−4x(x2+y3y22−xy)2 4se (x, y) 6= (0, 0)
0 se (x, y) = (0, 0)
f
xy(0, 0) = −1, mentre f
yx(0, 0) = 1. Per il teorema di Schwarz la funzione non ` e due volte differenziabile in (0, 0). ]
(5) Data la funzione di due variabili f (x, y) = x
3+ y
3−
152y
2− 48x + 18 y trovare i punti critici di f , specificando se si tratta di punto di minimo, massimo o sella.
[ I punti critici sono P
1= (4, 3), P
2= (−4, 3), P
3= (4, 2), P
4= (−4, 2). Il punto P
1` e un punto di minimo locale stretto,
1
2
il punto P
4` e un punto di massimo locale stretto, i punti P
2e P
3sono punti di sella. ]
(6) Data la funzione di due variabili f (x, y) = x
3+ 3x
2+ 2λxy + y
2trovare il valore di λ tale che il punto (
23, −
43) sia un punto critico di f . Per tale valore trovare eventuali altri punti critici di f , e per ogni punto critico specificare se si tratta di punto di minimo, massimo o sella.
[ λ = 2. Per tale valore i punti critici sono P
1= (0, 0), punto di sella, e P
2= (
23, −
43), punto di minimo relativo (stretto). ] (7) Data la funzione di due variabili f (x, y) =
x8+
xy+ y trovare i
punti critici di f , specificando se si tratta di punto di minimo, massimo o sella.
[ Unico punto critico, di minimo, ` e il punto (4, 2). ] (8) Data la funzione di tre variabili f (x, y, z) = x
4+ x
3+ y
2+ z
2trovare i punti critici di f , specificando se si tratta di punto di minimo, massimo o sella.
[ I punti critici sono P
1= (−
34, 0, 0) e P
2= (0, 0, 0). P
1` e punto di minimo relativo (stretto), P
2di sella. ]
(9) Data la funzione di tre variabili f (x, y, z) = z
2−x
2+2xy− √ 2y
2z trovare i punti critici di f , specificando se si tratta di punto di minimo, massimo o sella.
[ Punti critici P
0= (0, 0, 0) e P
1,2= (±1, ±1,
√12), tutti di sella. ]
(10) Data la funzione di tre variabili f (x, y, z) = −2x
2− xy − 2y
2+ 5x + 5y − z
2+ 2z individuare i punti critici di f , specificando se si tratta di punti di minimo, massimo o sella.
[ L’ unico punto critico ` e il punto (1, 1, 1), ed ` e un punto di massimo relativo (stretto). ]
(11) Data la funzione di due variabili f (x, y) = xy trovare i punti critici di f e specificare se si tratta di punto di minimo, massimo o sella. Trovare poi il massimo e il minimo assoluti di f sull’
insieme B = {(x, y) ∈ R
2: x
2+ y
2≤ 1}.
[ L’ unico punto critico in tutto R
2` e P = (0, 0), che ` e un punto di sella.
Per il Teorema di Weierstrass, essendo B compatto e f continua,
esistono punti di massimo e minimo assoluto di f in B, e sono
sulla frontiera, immagine della funzione α(t) = (cos(t), sin(t)),
0 ≤ t ≤ 2π. Studiando la funzione composta f ◦ α(t) =
3
cos(t) sin(t) in [0, 2π] . . . i punti (±
√12
, ±
√12
), sono punti di mas- simo assoluto per f su B con valore
12, mentre il minimo ` e −
12, assunto nei punti (∓
√12
, ±
√12
). ] (12) Funzioni omogenee
Un cono in R
N` e un insieme A ⊆ R
Ntale che se x ∈ A allora t x ∈ A per ogni t > 0, un cono aperto ` e un aperto A di R
Nche sia un cono.
Se A ` e un cono e α ∈ R una funzione f : A → R `e detta (positivamente) omogenea di grado α se
f (tx) = t
αf (x) per ogni x ∈ A, per ogni t > 0 .
Ad esempio f (x) = kxk
p` e una funzione omogenea di grado p ∈ R, ogni forma quadratica `e omogenea di grado 2, f (x, y) =
x
y
` e omogenea di grado 0 sul cono [y 6= 0].
Dimostrare seguendo la traccia il
Teorema di Eulero Sia f : A → R una funzione differenziabile sul cono aperto A ⊆ R
N. Allora f ` e omogenea di grado α ∈ R se e solo se vale l’ identit` a di Eulero
∇f (x) · x = α f (x) ∀ x ∈ A.
[ Per x
0∈ A consideriamo la funzione g(t) =
f (txtα0).
Derivando t 7→ f (tx
0) con la regola della catena si ottiene g
0(t) =
tα∇f (tx0)·x0−αtα−1f (tx0)
t2α
=
tα+11[ ∇f (tx
0) · (tx
0) − αf (tx
0) ].
Se f ` e omogenea di grado α , ` e g(t) = f (x) = c per ogni t > 0 e quindi 0 = g
0(t) per ogni t > 0 e ponendo t = 1 . . .
Se invece vale l’ identit` a precedente per ogni x ∈ A, in par- ticolare nei punti x = tx
0allora g
0t) = 0, g(t) = c = g(1) per ogni t > 0 . . . ]
(13) Siano f (t) =
f
1(t)
. . . f
m(t)
, g(t) =
g
1(t)
. . . g
m(t)
: [a, b] → R
mdue funzioni di una variabile derivabili a valori vettoriali, e conside- riamo la funzione scalare α(t) = f (t) · g(t).
(a) Verificare che vale la formula per la derivata del prodotto scalare: α
0(t) = (f · g)
0(t) = f
0(t) · g(t) + f (t) · g
0(t)
[ E una semplice verifica, basta calcolare per componenti ` f
0(t) =
f
10(t)
. . . f
m0(t)
, g
0(t) =
g
10(t)
. . . g
m0(t)
. . . ]
(b) Verificare che se f (t) : [a, b] → R
m` e una funzione derivabile
e kf (t)k = cost , allora f (t) · f
0(t) = 0 ∀ t ∈ [a, b], cio` e i
vettori valore f (t) e derivato f
0(t) sono tra loro ortogonali.
4
[ Applicare la 1) al caso g = f , essendo α(t) = kf (t)k
2= f (t) · f (t) = cost la derivata di α(t) ` e identicamente nulla . . . ]
(14) Siano f (t) =
f
1(t) f
2(t) f
3(t)
, g(t) =
g
1(t) g
2(t) g
3(t)
: [a, b] → R
3due funzioni di una variabile derivabili a valori in R
3, e indicando con × il prodotto vettoriale consideriamo la funzione a valori in R
3α(t) = f (t) × g(t) =
f
2(t)g
3(t) − f
3(t)g
2(t) f
3(t)g
1(t) − f
1(t)g
3(t) f
1(t)g
2(t) − f
2(t)g
1(t)
. Verificare che vale la formula per la derivata del prodotto vettoriale
α
0(t) = (f × g)
0(t) = f
0(t) × g(t) + f (t) × g
0(t)
[ E una noiosa ma semplice verifica, basta calcolare per ` componenti f
0(t) =
f
10(t)
. . . f
m0(t)
, g
0(t) =
g
10(t)
. . . g
m0(t)
. . . ]
(15) Sia f (t) =
f
1(t)
. . . f
m(t)
: [a, b] → R
muna funzione continua di una
variabile a valori vettoriali e R
ba
f (t) dt =
R
ba
f
1(t) dt . . . R
ba
f
m(t) dt
.
(a) Se z ∈ R
Nverificare che R
ba
z · f (t) dt = z · R
b af (t) dt (b) Dimostrare che vale la disuguaglianza
k R
ba
f (t) dtk ≤ R
ba
kf (t)k dt [ Sia z = R
ba
f (t) e consideriamo la funzione β(t) = z · f (t).
Applicando la disuguaglianza di Cauchy-Schwarz si ha che k R
ba
f (t) dtk
2= z· R
ba
f (t) dt = R
ba
z·f (t) dt ≤ R
ba
kzkkf (t)k dt = kzk R
ba
kf (t)k dt = k R
ba
f (t) dtk R
ba
kf (t)k dt.
Se R
ba
f (t) 6= 0, dividendo per kzk = k R
ba
f (t) dtk > 0 si ha la tesi, se invece R
ba