IV
(Informazioni)
INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA
CORTE DEI CONTI
CONTI ANNUALI DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA PER L’ESERCIZIO 2015 (2016/C 317/02)
INDICE
Pagina
Certificazione dei conti . . . 3
Relazione del revisore indipendente . . . 4
Rendiconti finanziari e note esplicative . . . 5-14 Bilancio finanziario . . . 5
Conto economico . . . 6
Tabella dei flussi di cassa . . . 7
Prospetto delle variazioni dell’attivo netto . . . 7
Politiche contabili e note ai rendiconti finanziari . . . 8-14 1. Informazioni generali . . . 8
2. Base giuridica e norme contabili . . . 8-9 3. Note al bilancio finanziario . . . 10-12 4. Note al conto economico . . . 12-13 5. Altre importanti informazioni . . . 13-14 Informazioni di bilancio per l’esercizio finanziario 2015 . . . 15-16 A Calcolo del risultato di bilancio . . . 15
B Riconciliazione del risultato economico con il risultato di bilancio . . . 16 Relazione di certificazione indipendente . . . 17-18
CERTIFICAZIONE DEI CONTI
Certificazione per i conti annuali 2015 della Corte dei conti europea
I conti annuali della Corte dei conti europea per l’esercizio 2015 sono stati redatti conformemente alle disposizioni del titolo IX della parte prima del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea, alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione, nonché ai princìpi e metodi contabili adottati dal sottoscritto.
Il sottoscritto è responsabile della preparazione e della presentazione dei conti annuali della Corte dei conti europea, ai sensi dell’articolo 68 del regolamento finanziario.
Il sottoscritto ha ottenuto dall’ordinatore, che ne ha certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie alla compilazione di conti che mostrino l’attivo e il passivo della Corte dei conti europea e l’esecuzione del bilancio.
Con la presente, il sottoscritto, sulla base di tali informazioni e dei controlli che ha ritenuto necessario effettuare per approvare i conti, attesta di avere ragionevole certezza che i suddetti conti forniscono un’immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa della Corte dei conti europea.
Lussemburgo, 19 maggio 2016
Isidoro RODRÍGUEZ DE LAS PARRAS Contabile della Corte dei conti europea
RELAZIONE DI AUDIT
Alla Direzione della Corte dei conti europea
Abbiamo effettuato l’audit degli stati finanziari allegati della Corte dei conti europea, che comprendono il bilancio finanziario al 31 dicembre 2015, il conto economico, la tabella dei flussi di cassa ed il prospetto delle variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, nonché una sintesi delle politiche contabili significative e altre informazioni esplicative, e che figurano nelle pagine da 5 a 16.
Responsabilità della direzione per i rendiconti finanziari
Secondo quanto disposto dal regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 26 ottobre 2012 (di seguito «regolamento finanziario»); e secondo quanto disposto dal regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario, la direzione è responsabile della preparazione e della fedele presentazione dei rendiconti finanziari, nonché di qualunque controllo interno da essa ritenuto necessario alla preparazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti, siano esse dovute a frode o a errore.
Responsabilità del «Réviseur d’entreprises agréé»
Spetta al revisore, basandosi sull’audit espletato, formulare un giudizio su detti rendiconti finanziari. Abbiamo effettuato la nostra revisione secondo i princìpi internazionali di audit adottati per il Lussemburgo dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier. In base a questi ultimi, è nostro dovere conformarci alle norme di etica professionale e programmare ed eseguire l’audit in modo da ottenere la ragionevole certezza che i rendiconti finanziari non contengano inesattezze rilevanti.
Un audit implica l’attuazione di procedure intese a raccogliere elementi probatori inerenti agli importi e alle informazioni contenute nei rendiconti finanziari. Le procedure scelte, compresa la valutazione del rischio che i conti annuali contengano inesattezze rilevanti, dovute a frode o errore, dipendono dal giudizio professionale del Réviseur d’entreprises agréé.
Nell’effettuare tali valutazioni del rischio, il Réviseur d’entreprises agréé esamina il controllo interno operante nell’entità, relativo alla redazione e alla fedele presentazione dei conti annuali, al fine di definire procedure di audit adeguate alle circostanze e non per esprimere un giudizio sull’efficacia di tale controllo. L’audit comporta altresì la valutazione dell’adeguatezza delle politiche contabili adottate e della ragionevolezza delle stime contabili elaborate dalla direzione, nonché la valutazione della presentazione complessiva dei rendiconti finanziari.
Riteniamo che gli elementi probatori raccolti costituiscano una base sufficiente e appropriata per formulare il nostro giudizio di audit.
Giudizio
A nostro giudizio, i rendiconti finanziari forniscono un’immagine fedele e veritiera della situazione finanziaria della Corte dei conti europea al 31 dicembre 2015, nonché del risultato economico, dei flussi di cassa e delle variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 26 ottobre 2012 (il «regolamento finanziario») ed al regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario.
Lussemburgo, 19 maggio 2016
PricewaterhouseCoopers, Société coopérative Nella persona di
Rima ADAS
RENDICONTI FINANZIARI E NOTE ESPLICATIVE (1)
Bilancio finanziario
(euro) Nota 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 Attività non correnti
Attività immateriali 3.1. 5 021 023 4 842 801
Immobili, impianti e macchinari 3.2. 83 145 082 88 591 910
Crediti — —
88 166 105 93 434 711 Attività correnti
Crediti 3.3. 604 313 757 924
Tesoreria ed equivalenti di tesoreria 3.4. 7 215 048 10 183 273
7 819 361 10 941 197
Totale attività 95 985 466 104 375 908
Passività correnti
Accantonamenti 3.5. 50 000 27 250
Debiti 3.6. 6 982 008 7 028 142
7 032 008 7 055 392
Totale passività 7 032 008 7 055 392
Attivo netto 88 953 458 97 320 516
Avanzo/disavanzo accumulato 97 320 516 30 745 317
Risultato economico dell’esercizio (8 367 058) 66 575 199
Attivo netto 88 953 458 97 320 516
(1) Le note in allegato costituiscono parte integrante dei presenti rendiconti finanziari.
Conto economico
(euro)
Nota 2015 2014
Fondi trasferiti dalla Commissione ad altre istitu- zioni
4.1. 106 700 000 114 500 000
Proventi da operazioni amministrative 4.2. 19 326 442 19 464 086
Altri proventi di gestione 4.3. 90 141 25 213
Totale proventi di gestione 4.4. 126 116 583 133 989 299
Spese per il personale 4.5. (106 959 858) (104 431 815)
Spese relative a immobilizzazioni 4.6. (6 957 504) (6 543 584)
Altre spese amministrative 4.7. (20 519 950) (18 552 871)
Spese operative 4.8. (31 295) (23 621)
Totale spese di gestione (134 468 607) (129 551 891) Avanzo/(disavanzo) da attività di gestione (8 352 024) 4 437 408
Entrate derivanti da operazioni finanziarie 4.9. 14 4 947
Spese relative a operazioni finanziarie 4.10. (15 048) (20 049)
Movimenti nelle passività derivanti dalle pensioni (- spese, + entrate)
4.11. — 62 152 893
Avanzo/(disavanzo) da attività non connesse alla gestione
4.12. (15 034) 62 137 791
Risultato economico dell’esercizio (8 367 058) 66 575 199
Tabella dei flussi di cassa
(euro)
2015 2014
Risultato economico dell’esercizio (8 367 058) 66 575 199
Attività di gestione — Aggiustamenti
Ammortamento 831 765 550 630
Svalutazione 6 120 197 7 122 924
Aumento/(diminuzione) accantonamenti 22 750 (1 199 957)
(Aumento)/diminuzione crediti 153 611 (368 750)
Aumento/(diminuzione) debiti (46 134) (7 252 677)
Flussi di cassa netti da attività di gestione (1 284 869) 65 427 369 Flussi di cassa da attività di investimento
Acquisto di immobili, impianti e macchinari e di beni immateriali (-)
(1 688 898) (1 367 492)
Proventi da immobili, impianti e macchinari e da beni immateriali (+)
5 542 18 520
Flussi di cassa netti da attività di investimento (1 683 356) (1 348 972)
Aumento/(diminuzione) prestazioni per i dipendenti — (66 374 932)
Aumento/(diminuzione) netti tesoreria ed equivalenti di tesoreria
(2 968 225) (2 296 535)
Tesoreria ed equivalenti di tesoreria all’inizio dell’esercizio 10 183 273 12 479 808 Tesoreria ed equivalenti di tesoreria alla fine dell’esercizio 7 215 048 10 183 273
Prospetto delle variazioni dell’attivo netto
(euro)
Attivo netto 2015 2014
Saldo all’inizio dell’esercizio 97 320 516 30 745 317
Risultato economico dell’esercizio (8 367 058) 66 575 199
Saldo alla fine dell’esercizio 88 953 458 97 320 516
Politiche contabili e note ai rendiconti finanziari 1. Informazioni generali
La Corte dei conti europea (di seguito «la Corte»), con sede a Lussemburgo, è stata istituita dal trattato di Bruxelles del 22 luglio 1975 ed è entrata in funzione nell’ottobre 1977.
Missione della Corte dei conti europea
La missione della Corte dei conti europea è di contribuire a migliorare la gestione finanziaria dell’UE, promuovere la trasparenza e l’obbligo di rendere conto, e di fungere da custode indipendente degli interessi finanziari dei cittadini dell’Unione. Il ruolo della Corte quale revisore esterno indipendente dell’UE è di controllare che i fondi UE siano correttamente contabilizzati, riscossi e spesi conformemente alle norme e alla legislazione pertinente e che abbiano perseguito un impiego proficuo delle risorse.
La Corte controlla che il bilancio dell’Unione europea sia stato eseguito in maniera corretta e che i fondi dell’UE siano stati riscossi e spesi in maniera legittima e conformemente ai princìpi della sana gestione finanziaria.
La Corte, istituzione dell’UE cui spetta il controllo delle finanze dell’UE, si impegna ad essere un’organizzazione efficiente, all’avanguardia dell’evoluzione nel campo dell’audit del settore pubblico e dell’amministrazione.
L’esercizio finanziario della Corte ha inizio il 1o gennaio e termina il 31 dicembre.
2. Base giuridica e norme contabili
2.1. Normativa concernente la presentazione dei conti
I rendiconti finanziari della Corte sono compilati conformemente alle disposizioni del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (1), in appresso denominato «regolamento finanziario»; nonché conformemente a quelle del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione (2), recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario.
2.2. Princìpi contabili
I rendiconti finanziari sono preparati sulla base di norme sulla contabilità per competenza, a loro volta basate sugli International Public Sector Accounting Standards (IPSAS). Tali norme contabili dell’UE sono adottate dal contabile della Commissione, previa consultazione delle altre istituzioni.
I princìpi contabili da rispettare all’atto della preparazione dei rendiconti finanziari sono elencati nella norma contabile n. 1 dell’UE («Rendiconti finanziari») e coincidono con quelli descritti nell’IPSAS n. 1, ossia: attendibilità della presentazione, contabilità per competenza, continuità delle attività, coerenza nella presentazione, aggregazione, compensazione e informazioni comparative. Secondo quanto prescrive l’articolo 144 del regolamento finanziario, le caratteristiche qualitative dei rendiconti finanziari sono la pertinenza, l’affidabilità, la comprensibilità e la confrontabilità.
Conformemente ai princìpi IPSAS e ai princìpi contabili generalmente accettati, i rendiconti finanziari includono necessariamente importi basati su stime e ipotesi della direzione a loro volta basate sulle informazioni maggiormente attendibili a disposizione.
2.3. Valuta e base di conversione
I rendiconti finanziari sono presentati in euro, essendo questa la valuta funzionale e di rendicontazione dell’UE.
Le operazioni in valuta estera sono convertite in euro applicando il tasso di cambio vigente alla data dell’operazione.
Le perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla conversione ai tassi di cambio di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono rilevati nel conto economico.
I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio al 31 dicembre.
(1) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
(2) GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1.
2.4. Attività immateriali
Le licenze di software informatico acquistate sono espresse al costo storico, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite dovute a riduzioni durevoli di valore. Le attività sono ammortizzate secondo il metodo a quote costanti, nell’arco di quattro anni. Le attività immateriali sviluppate internamente sono capitalizzate quando vengono soddisfatti i pertinenti criteri delle norme contabili dell’UE. I costi che possono essere capitalizzati comprendono tutti i costi direttamente imputabili necessari per creare, produrre e predisporre il bene affinché possa operare nella maniera voluta dalla direzione della Corte. I costi associati ad attività di ricerca, a costi di sviluppo non capitalizzati e a costi di manutenzione sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti.
2.5. Immobili, impianti e macchinari
Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono espressi al costo storico, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite dovute a riduzioni durevoli di valore. Il costo storico comprende le spese che sono direttamente riconducibili all’acquisizione o alla costruzione del bene.
I costi successivi sono inclusi nel valore contabile del bene o rilevati, se del caso, come attività separata solo qualora sia probabile che i futuri vantaggi economici o i possibili servizi futuri connessi al bene andranno alla Corte e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel conto economico dell’esercizio durante il quale sono stati sostenuti. Poiché la Corte non prende a prestito denaro per finanziare l’acquisto di immobili, impianti e macchinari, non vi sono costi legati all’assunzione di prestiti relativi a tali acquisti.
Le attività soggette a svalutazione sono verificate per riduzione di valore ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È rilevata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il relativo importo recuperabile.
I terreni e le opere d’arte non sono svalutati, in quanto ritenuti avere una vita utile indefinita. Le attività in costruzione non sono svalutate, in quanto non ancora disponibili per l’uso. La svalutazione delle altre attività è calcolata utilizzando il metodo a quote costanti per imputare i relativi costi al loro valore residuo in base alla vita utile stimata, nella fattispecie:
Immobili 25 anni oppure vita utile attesa
Impianti, macchine e attrezzature 4, 8 anni
Mobilio e parco autoveicoli 4, 8, 10 anni
Hardware 4 anni
Impianti fissi e arredi specifici agli immobili in locazione
durata del contratto di locazione
Altri impianti fissi e arredi 4, 6, 8 anni
2.6. Accantonamenti
Gli accantonamenti sono rilevati quando la Corte ha un’obbligazione attuale, giuridica o implicita, nei confronti di terzi a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio.
L’ammontare dell’accantonamento costituisce la migliore stima delle spese previste per adempiere all’obbligazione attuale alla data di chiusura del bilancio.
2.7. Rilevazione delle spese
In base alle norme contabili dell’UE, le operazioni e gli eventi sono rilevati nei rendiconti finanziari nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine del periodo contabile, i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il calcolo dei ratei passivi è operato secondo dettagliate linee direttrici operative e pratiche emanate dal contabile, che mirano ad assicurare che i rendiconti finanziari forniscano un’immagine fedele e veritiera.
3. Note al bilancio finanziario
ATTIVITÀ NON CORRENTI
3.1. Attività immateriali
Movimenti delle immobilizzazioni immateriali nel corso dell’esercizio 2015:
(euro)
Valore conta- bile lordo al 1o gennaio
2015
Aggiunte Cessioni Trasferimento
Valore conta- bile lordo al 31 dicembre
2015
Ammortamen- to e riduzione di valore accu- mulati al 31 di- cembre 2015
Valore contabile netto al 31 di-
cembre 2015
Software 3 213 902 1 009 987 3 443 712 7 667 601 (2 646 578) 5 021 023
Immobilizzazioni immateria- li in via di sviluppo
3 443 712 (3 443 712) — —
Totale 6 657 614 1 009 987 — — 7 667 601 (2 646 578) 5 021 023
Nel 2015, non sono stati rilevati costi associati ad attività di ricerca.
3.2. Immobili, impianti e macchinari
Movimenti relativi a immobili, impianti e macchinari nel corso dell’esercizio 2015:
(euro)
Valore conta- bile lordo al 1o gennaio
2015
Aggiunte Cessioni Trasferimento
Valore conta- bile lordo al 31 dicembre
2015
Svalutazione e riduzione di valore accu- mulati al 31 di-
cembre 2015
Valore contabile netto al 31 di-
cembre 2015
Terreni 776 631 776 631 776 631
Immobili 124 335 198 5 470 124 340 668 (46 453 274) 77 887 394
Impianti e macchinari 834 462 60 063 (8 942) 885 583 (641 813) 243 770
Hardware 3 812 765 375 119 (95 489) 4 092 395 (2 847 133) 1 245 262
Mobilio e autoveicoli 4 724 324 207 304 (49 954) 4 881 674 (2 480 284) 2 401 390
Altri impianti fissi e arredi 2 312 582 31 656 (82 259) 2 261 979 (1 671 344) 590 635
Totale 136 795 962 679 612 (236 644) — 137 238 930 (54 093 848) 83 145 082
ATTIVITÀ CORRENTI
3.3. Crediti
(euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 Crediti correnti dovuti principalmente al trasferimen-
to di diritti a pensione nazionali da parte del personale
3 795 2 577
Crediti vari relativi principalmente a retribuzioni salariali e anticipi per missioni
66 833 180 210
Risconti attivi per locazione di immobili e contratti in materia di tecnologie dell’informazione
533 685 564 853
Crediti nei confronti di entità UE — 10 284
Totale 604 313 757 924
3.4. Tesoreria ed equivalenti di tesoreria
(euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Piccola cassa 1 000 1 000
Conto corrente bancario 180 564 659 601
Conto fiduciario 7 033 484 9 522 672
Totale 7 215 048 10 183 273
Il 27 gennaio 2010, la Corte dei conti europea ha aperto un conto fiduciario presso la Banque et Caisse d’Epargne de l’Etat di Lussemburgo. Detto conto fiduciario ha consentito alla Corte di gestire la dotazione concessa dall’autorità di bilancio per il progetto di costruzione dell’edificio K3. In data 14 marzo 2014, la Corte ha chiesto al Parlamento europeo e al Consiglio l’autorizzazione ad usare la dotazione finanziaria stimata rimanente del progetto K3 (sette milioni di EUR) per la necessaria ed obbligatoria ristrutturazione dell’edificio K2 della Corte. Il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno approvato detta proposta in data 1o aprile 2014. Il 23 marzo 2015, la Corte ha comunicato al Parlamento europeo e al Consiglio che la dotazione finanziaria definitiva rimanente del progetto K3 ammontava a 9,4 milioni di EUR e, dato che il costo stimato per la ristrutturazione dell’edificio K2 era di sette milioni di EUR, in data 12 maggio 2015 sono stati restituiti al bilancio dell’UE 2,4 milioni di EUR.
PASSIVITÀ CORRENTI
3.5. Accantonamenti
Si tratta della stima degli importi che dovranno presumibilmente essere pagati in relazione ad un procedimento legale in corso.
3.6. Debiti
(euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Debiti correnti 61 781 15 571
Debiti vari relativi ai salari e al personale (30 952) (16 315)
Spese da pagare 6 791 296 6 808 292
Debiti nei confronti di entità consolidate dell’UE, principalmente verso il Consiglio europeo e il Parlamento europeo
159 883 220 594
Totale 6 982 008 7 028 142
4. Note al conto economico
4.1. L’importo di cui alla voce «Fondi trasferiti dalla Commissione alle altre istituzioni» corrisponde alle richieste mensili di fondi rivolte dalla Corte alla Commissione, ai fini dell’approvvigionamento del conto bancario della Corte.
4.2. Quanto indicato alla voce «Proventi da operazioni amministrative» comprende, per lo più, le deduzioni di imposte e contributi sociali dalle retribuzioni dei Membri e del personale.
4.3. Gli «Altri proventi di gestione» derivano, ad esempio, dagli utili realizzati in seguito a variazioni dei tassi di cambio.
4.4. I proventi sono stati generati da operazioni commerciali e non commerciali, come indicato nella seguente tabella:
(euro)
2015 2014
Proventi derivanti da operazioni commerciali 90 155 30 160
Proventi derivanti da operazioni non commerciali 126 026 442 133 964 086
Totale entrate 126 116 597 133 994 246
4.5. Le «Spese per il personale» comprendono gli stipendi dei Membri, del personale statutario, degli agenti contrattuali e del personale temporaneo.
4.6. Le «Spese relative a immobilizzazioni» consistono nella svalutazione/ammortamento di beni materiali e immateriali.
4.7. Le componenti più significative delle «Altre spese amministrative» sono state:
— locazione di immobili e oneri connessi
— spese per informatica e telecomunicazioni
— spese per missioni
— spese di pulizia e per i servizi di sicurezza.
4.8. Le «Spese operative» derivano, ad esempio, da perdite registrate in seguito a variazioni nei tassi di cambio.
4.9. Le «Entrate provenienti da operazioni finanziarie» comprendono gli interessi bancari maturati sui conti (corrente e fiduciario) della Corte.
4.10. Le «Spese per operazioni finanziarie» sono le spese bancarie prelevate sui conti (corrente e fiduciario) della Corte.
4.11. Le spese relative alle pensioni dei Membri sono state trasferite nella sezione del bilancio 2015 relativa alla Commissione; di conseguenza, le variazioni relative alle pensioni sono indicate nei conti della Commissione.
4.12. L’eccezionale variazione tra i risultati economici del 2014 e del 2015 è dovuta all’eccezionale eccedenza generata nel 2014 dal trasferimento sui conti della Commissione delle passività derivanti dalle pensioni dei Membri (66 374 932 EUR).
5. Altre importanti informazioni
5.1. Attività potenziali
Le seguenti garanzie bancarie sono state emesse dai fornitori in ottemperanza agli obblighi contrattuali:
(euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Ammodernamento edificio 80 353 2 500
Gestione del progetto edificio K3 110 339 2 299 801
Compagnia di assicurazione 1 361 1 361
Telecomunicazioni 20 000 20 000
Sostegno metodologico EMAS 4 680 4 680
Totale 216 733 2 328 342
5.2. Impegni per finanziamenti futuri
(euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Leasing operativo per immobili 797 500 807 500
Leasing operativo per materiale informatico, auto- veicoli e altre attrezzature
1 350 635 2 914 006
Totale parziale 2 148 135 3 721 506
Impegni relativi agli stanziamenti non ancora utilizzati — RAL (Restant à liquider) — al netto dei ratei per il 2015
7 253 338 4 956 357
Totale 9 401 473 8 677 863
Il RAL (Restant à liquider) rappresenta un elemento della contabilità di bilancio corrispondente al valore degli impegni in sospeso; esso equivale alla differenza tra gli impegni contratti e i pagamenti, dovuta allo scarto temporale tra il momento in cui l’impegno è stato contratto e quello in cui si è proceduto al relativo pagamento.
5.3. I progetti immobiliari della Corte
La Corte ha occupato l’edificio che ospita la propria sede («edificio K1») nel 1988 e ha proceduto all’acquisto a titolo definitivo dell’immobile e del terreno di pertinenza nel 1990. Nel 1999, la Corte ha firmato un accordo- quadro con lo Stato lussemburghese in virtù del quale le veniva conferito il diritto ad utilizzare una seconda particella di terreno per un periodo di 49 anni (rinnovabile una volta) per la costruzione di una estensione («edificio K2»), dietro pagamento di 1 EUR. Per quanto riguarda tuttavia la seconda estensione («edificio K3»), a causa delle diverse modalità di esecuzione del progetto, lo Stato lussemburghese e la Corte hanno dovuto stipulare un nuovo accordo-quadro, in data 22 febbraio 2008.
Lo Stato lussemburghese ha venduto alla Corte i due terreni per le due estensioni sopraccitate («K2» e «K3») al prezzo simbolico di 1 EUR.
Da parte sua la Corte, qualora decida di cedere uno dei detti edifici a una terza parte che non sia un’istituzione o un organismo dell'Unione, dovrà restituire la proprietà del terreno allo Stato lussemburghese per la somma simbolica di 1 EUR; lo Stato lussemburghese potrà inoltre beneficiare dell’opzione di acquisto dell’edificio a un prezzo stabilito da un esperto indipendente. Nel caso in cui lo Stato lussemburghese decida di non esercitare tale opzione, esso cederà all’acquirente dell’edificio il diritto di superficie sul terreno.
5.4. Passività potenziali (1)
Non vi sono passività potenziali.
(1) Norma contabile UE n. 10 (Accantonamenti, passività potenziali e attività potenziali)
INFORMAZIONI DI BILANCIO PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2015
A Calcolo del risultato di bilancio
Il risultato di bilancio per l’esercizio è calcolato sulla base dei dati sull’esecuzione del bilancio.
(euro)
Pagamenti su stanziamenti dell’esercizio 2015 (121 911 131)
Pagamenti effettuati da riporti di stanziamenti di pagamento (7 114 562)
Pagamenti su stanziamenti relativi a entrate con destinazione specifica (40 653)
Ordini di riscossione dell’esercizio, incassati nel corso dell’esercizio 2015 19 410 932
Ordini di riscossione di bilancio emessi prima del 2015 e incassati nell’esercizio 2015 13 574
Aggiustamento relativo a ordini di riscossione degli esercizi precedenti —
Stanziamenti di pagamento riportati al 2015 (9 313 572)
Stanziamenti riportati dagli esercizi precedenti 7 715 416
Aggiustamento relativo al riporto dall’esercizio precedente di stanziamenti disponibili al 31.12 derivanti da entrate con destinazione specifica
56 685
Risultato di bilancio (111 183 311)
Non vi sono stati né supplementi né riduzioni tra il bilancio iniziale e finale.
B Riconciliazione del risultato economico con il risultato di bilancio
(euro)
Risultato economico dell’esercizio (8 367 058)
Aggiustamento per le voci incluse nel risultato economico ma non nel risultato di bilancio (92 312 970) Differenza tra i ratei al termine dell’esercizio precedente e al termine dell’esercizio corrente 891 224 Importo dal conto di collegamento con la Commissione contabilizzato nel conto del
risultato economico
(106 700 000)
Fatture non pagate a fine esercizio ma contabilizzate come spese (classe 6) (824 755) Ammortamento/Svalutazione delle immobilizzazioni materiali e immateriali 7 129 586
Accantonamenti —
Riduzioni di valore —
Ordini di riscossione emanati nel 2015 in classe 7 non ancora incassati (1 038)
Pagamenti effettuati da riporti di stanziamenti di pagamento 7 114 562
Altro 71 103
Differenze di tasso di cambio 6 348
Aggiustamento per le voci incluse nel risultato di bilancio ma non nel risultato economico (10 503 283)
Acquisizioni di attività (pagate nel corso dell’esercizio) (1 860 980)
Ordini di riscossione di bilancio emessi prima del 2015 e incassati nell’esercizio 13 574
Stanziamenti di pagamento riportati al 2015 (9 313 572)
Annullamento di stanziamenti di pagamento riportati dall’esercizio precedente e inutilizzati 600 854 Aggiustamento relativo al riporto dall’esercizio precedente di stanziamenti disponibili al
31.12 derivanti da entrate con destinazione specifica
56 685
Pagamenti per pensioni (si tratta di pagamenti di bilancio contabilizzati però come accantonamenti)
Altro 156
Risultato di bilancio (111 183 311)
RELAZIONE DI CERTIFICAZIONE INDIPENDENTE
Alla Direzione della Corte dei conti europea
Abbiamo verificato che le risorse finanziarie destinate dalla Commissione europea alla Corte dei conti europea (di seguito
«la Corte») siano state utilizzate per le finalità previste e che le procedure di controllo poste in essere dagli ordinatori forniscano le garanzie necessarie ad assicurare la conformità delle operazioni finanziarie alla normativa applicabile per le risorse finanziarie messe a disposizione e utilizzate per il periodo che va dal 1o gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.
La responsabilità della tenuta dei libri e delle scritture contabili, nonché della messa in opera e del mantenimento di controlli adeguati, compete alla direzione della Corte. È responsabilità del revisore formulare un giudizio in base all’audit svolto.
Il nostro esame è stato condotto secondo il principio ISAE 3000 (Assurance Engagements other than Audits or Reviews of Historical Financial Information) facente parte dei princìpi internazionali sugli incarichi di certificazione, così come adottato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier. Tale principio richiede che l’esame venga programmato e svolto in modo tale da fornire la ragionevole garanzia che un eventuale uso improprio delle risorse, che incida in modo rilevante sui libri contabili della Corte, venga rilevato. Il nostro compito consisteva principalmente nell’esaminare, sulla base di verifiche a campione, elementi probatori che comprovassero:
— che le risorse assegnate alla Corte siano state utilizzate per le finalità previste,
— che le procedure di controllo poste in essere forniscano le garanzie necessarie ad assicurare la conformità delle operazioni finanziarie alla normativa applicabile.
I criteri utilizzati nell’audit da noi svolto derivano dalle norme qui elencate:
— regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione (in appresso: «bilancio») e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (in appresso: «regolamento finanziario»);
— regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario (in appresso: «modalità d’applicazione»);
— regolamento interno della Corte dei conti europea dell’11 marzo 2010, in particolare l’articolo 15, e decisione n. 26- 2010 dell’11 marzo 2010, così come modificata dalla Corte il 3 aprile 2014, recante norme di attuazione del regolamento interno della Corte, in particolare l’articolo 38;
— decisione della Corte dei conti europea n. 21/2015 sugli impieghi tipo e i titoli degli impieghi;
— deliberazioni della Corte adottate nella riunione del 17 dicembre 2015;
— decisione n. 53/2015 della Corte dei conti europea, del 17 dicembre 2015, concernente le norme interne per l’esecuzione del proprio bilancio. Tali disposizioni s’iscrivono nel quadro delle procedure stabilite dai Trattati, o dagli accordi stipulati in virtù degli stessi, concernenti il processo operativo inerente all’esecuzione del bilancio.
In particolare, sono state utilizzate come criteri le seguenti norme interne:
— Articolo 7.1 — Firma — «Ciascuna parte coinvolta nella preparazione, nel controllo e nella registrazione delle operazioni di accertamento e riscossione delle entrate o di impegno ed esecuzione dei pagamenti firma e data la propria partecipazione.»,
— Articolo 8 — Progetti immobiliari — «Il presidente presenta al Parlamento europeo e al Consiglio qualsiasi progetto immobiliare che possa avere incidenze finanziarie significative sul bilancio della Corte. Prima dell’approvazione, da parte della Corte, di qualsiasi impegno contrattuale inerente a progetti immobiliari, il servizio responsabile deve presentare un documento esplicativo che attesti la compatibilità del progetto con il quadro finanziario.»,
— Articolo 11, paragrafo 2 — «Prima della firma degli ordini di bonifico, i soggetti autorizzati verificano, segnatamente, che gli ordini di bonifico corrispondano agli ordini di pagamento.»,
— Articolo 17, paragrafo 2 — «La richiesta di bonifico è accompagnata» dalle informazioni di cui all’articolo 17, paragrafo 2,
— Articolo 18, paragrafo 4 — «Il contabile renderà disponibile agli ordinatori, mediante il sistema informatico centrale, una lista di importi da riportare. Gli ordinatori hanno la responsabilità di garantire che, alla fine dell’anno, gli importi riportati siano unicamente quelli per i quali sussista un obbligo giuridico.»,
— Articolo 20, paragrafo 1 — Inventario delle immobilizzazioni — «Un inventario delle immobilizzazioni materiali è tenuto all’interno di una banca dati comune a tutti gli ordinatori, conformemente alle procedure stabilite dal segretario generale previa consultazione del contabile.»,
— Articolo 22, paragrafo 1 — Procedure minime di gestione e di controllo interno — «Le procedure di gestione e controllo interno vengono stabilite dagli ordinatori secondo le norme minime di controllo interno adottate dalla Corte.»
Riteniamo che l’esame da noi svolto fornisca una base ragionevole sulla quale fondare il nostro giudizio.
Basandoci sul lavoro descritto nella presente relazione, non abbiamo rilevato nulla che ci induca a credere che, sotto tutti gli aspetti rilevanti e sulla base dei criteri sopra descritti:
— le risorse assegnate alla Corte non siano state utilizzate per le finalità previste,
— le procedure di controllo poste in essere non forniscano le garanzie necessarie ad assicurare la conformità delle operazioni finanziarie alle norme applicabili.
La presente relazione è stata compilata esclusivamente allo scopo indicato nel primo paragrafo e per informazione della Corte e non deve essere utilizzata per altri scopi o distribuita a terzi, salvo ai fini della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Lussemburgo, 19 maggio 2016
PricewaterhouseCoopers, Société coopérative Réviseur d'entreprises
Nella persona di Rima ADAS