CORSO DI FORMAZIONE INCLUSIVITA’ E BES
18/19.11.2020
Prof.ssa Zandonai Celestina
disegno a stampa di Bruegel del 1557
RAFFIGURAZIONE DI UNA CLASSE DEL XVI SECOLO Con didascalia: «È inutile che l’asino vada a scuola, egli è un asino, non sarà mai un cavallo».
1557 “È inutile che l’asino vada a scuola, egli è un asino, non sarà mai un cavallo”
immodificabilità delle condizioni umane
Novecento: Montessori e Don Milani portano in Italia esempi concreti di dimostrando la validità di un modificabilità delle condizioni
umane tramite un intervento integrato sugli individui, sui contesti e sulle relazioni
concezione moderna dell’insegnamento:
Legge 517 del 1977 -Legge 53 del 2003
INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE DIDATTICA
modalità di insegnamento che cercano di sviluppare in ogni individuo disabile e non, in qualsiasi situazione si trovi, il massimo della competenza possibile nel maggior numero di campi possibili.
OBIETTIVO: sviluppo in ciascun allievo di un
personale metodo di studio e capacità di approcciarsi alle conoscenze in modo critico e meta-cognitivo è
fondamentale nella concezione moderna dell’insegnamento.
individualizzazione didattica:
gli obiettivi sono i medesimi per tutti gli alunni della classe (conoscenze, competenze, abilità), si modificano le strategie adottate da ogni persona per il loro raggiungimento in termini di tempi, materiali e in base agli stili cognitivi di apprendimento di ogni singola persona.
personalizzazione didattica:
gli obiettivi possono modificarsi in base alla situazione di funzionamento di ognuno e quindi in funzione delle capacità, degli interessi, delle motivazioni e dalle potenzialità di ogni singola persona.
Legge 28 marzo 2003, n. 53
1. Si propone di "favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla Costituzione" (art. 1).
2. Si introduce la necessità di predisporre un Piano Personalizzato per ogni alunno, che metta in evidenza i punti di forza di ogni studente
Un’indagine qualitativa di Griffin e Pollak (Griffin & Pollak, Student experience of neurodiversity in higher education: insights from the
Brainhe Project, “Dyslexia” 15 p. 23-41, 2009), basata su un campione di ventisette persone che comprendeva studenti ed ex studenti, ha
indagato i livelli di influenza nella comunicazione tra clinici e pazienti.
I partecipanti della ricerca hanno ricevuto una delle due concezioni, relative alla loro condizione neurologica, di seguito riportate:
1. una concezione di “diversità” intesa come una differenza che comprende un insieme di forze e debolezze (percepibile come caratteristica);
2. una concezione di “diversità” intesa come una condizione medica svantaggiosa (percepibile come disturbo).
Nel gruppo che ha ricevuto la prima concezione di diversità, si sono registrate manifestazioni di maggiore ambizione
lavorativa e autostima scolastica superiore, a dimostrazione che una percezione del proprio stato di funzionamento
intesa come caratteristica e non come disturbo favorisce un atteggiamento positivo.
Dislessia, Disortografia e Discalculia= caratteristiche dell’individuo, fondate su una base neurobiologica
CARATTERISTICA
Termine che l’insegnante deve usare in ognuna delle possibili azioni (descrizione del funzionamento nelle diverse aree e organizzazione del piano di aiuti) che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità individuali e, con esso, la Qualità della Vita.
L’uso del termine caratteristica :
1. Favorisce nell’individuo, nella sua famiglia e nella Comunità una rappresentazione non stigmatizzante del funzionamento delle persone con difficoltà di apprendimento.
2. Indirizza verso un approccio pedagogico che valorizza le differenze individuali.
BES BISOGNO
EDUCATIVO SPECIALE
allievo con difficoltà
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.
BES
• Difficoltà certificata: DSA (Disturbo specifico di apprendimento), ADHD (Attention- Deficit/Hyperactivity Disorder sigla per sindrome da deficit di attenzione ed iperattività), H (allievo diversamente abile)
• Difficoltà non certificata: allievi con difficoltà perché di origine non italiana/NAI, per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
“…ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali…rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
Le tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Circolare Ministeriale n. 8, prot. 561, del 6 marzo 2013
“…ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano
adeguata e personalizzata risposta…”
Se non possiamo curare i nostri allievi, possiamo
sempre
“prendercene cura”
Tra il 2,5 e il 3,5 % della popolazione in età evolutiva (per la lingua italiana)
soffre di DSA
Abbassamento del livello Riduzione delle proprie scolastico conseguito potenzialità (educative, (drop-out) sociali, lavorative)
(Consensus Conference, DSA, 2011)
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”
Costituzione della Repubblica Italiana art. 3
Appropriarsi della difficoltà
D. M. 5669 del 12 luglio 2011 “Linee guida per il diritto
allo studio degli alunni e degli
studenti con disturbi specifici di
apprendimento”
LEGGE 8 ottobre
2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifci di apprendimento in ambito scolastico”
DILESSIA DISORTOGRAFIA
DISCALCULIA DISGRAFIA
DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO PERMANGONO IN GENERE PER TUTTA LA VITA
IN ITALIA IL 4%
DELLA POPOLAZIONE
SCOLASTICA
DI NATURA NEUROBIOLOGICA, DETERMINATI DA UNA
VARIAZIONE NEL FUNZIONAMENTO DEI
NEURONI DELLE AREE CEREBRALI CHE SERVONO ALLA LETTURA, ALLA SCRITTURA E AL
CALCOLO
LA DIAGNOSI DEVE ESSERE CONDOTTA DA
SPECIALISTI ESPERTI MEDIANTE SPECIFICI TEST
LA DISLESSIA
difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, l’automatizzazione dell’
identificazione della parola non si sviluppa o si sviluppa in maniera incompleta e con grande difficoltà ( lettura:
lettera per lettera, lettura con frequenti errori per anticipazioni errate ).
Si considera dislessico un alunno che ha una capacità di lettura simile a quella di un lettore di due anni di scolarità inferiore.
In prima media se un soggetto non raggiunge la velocità di
lettura di 2 – 2,5 sillabe al secondo, risulterà molto difficoltosa la sua comprensione perché l’impegno del ragazzo è rivolto esclusivamente alla decodifica del testo stesso.
Nel corso della scolarizzazione il problema della correttezza nella lettura migliora mentre la rapidità rimane molto distante da quella prevista per un buon lettore.
Di solito si sospetta questo disturbo DISLESSIA quando:
- confonde le lettere che appaiono simili graficamente (m/n, b/d/p/q, a/e/o, l/i, f/t, z/s, v/u, h/b)
- confonde le lettere che suonano simili per punto e modo di articolazione, ma che si differenziano per il tempo di inizio della vibrazione delle corde vocali (t/d, f/v, p/b, ecc.)
- inverte le lettere (introno per intorno), ne omette, ne aggiunge
- legge una parola correttamente all’inizio della pagina, ma può leggerla in modi diversi prima di arrivare alla fine del testo
- commette errori di anticipazione, cioè legge la prima o le prime lettere
-.“tira a indovinare” la parola, a volte sbagliandola - salta le righe o le parole
- legge lentamente, a volte sillabando nella scrittura - scambia suoni visivamente simili per forma (m/n, b/d, ecc.) o suono (p/b, v/f, ecc.)
- opera riduzioni di gruppo (pota per porta)
- compie fusioni o separazioni illecite (lape per l’ape) - omette lettere, sillabe o parti di parole o ne aggiunge (tvolo per tavolo)
- compie errori ortografici
- può avere un tratto grafico poco leggibile, con difficoltà soprattutto con il corsivo
- commette numerosi errori in compiti di copiatura da un altro quaderno o dalla lavagna
- può usare in modo non armonico lo spazio sul foglio
Disturbo dislessico molto grave : il soggetto non riesce ad associare un suono alla sua rappresentazione grafica e, se riesce a superare il grafema, la sillaba e la parola
divengono difficoltà insormontabili.
Disturbo dislessico di media entità : Il bambino fa molta fatica a leggere; le parole nuove o molto lunghe
rappresentano per lui una grande difficoltà. Globalizza partendo da una percezione per lui imbarazzante, allora cerca di indovinare, ripete, inventa.
Disturbo lessico lieve : questo tipo di disturbo è
difficilmente individuabile, in quanto mascherato da uno
scarso desiderio di leggere. E’ caratterizzato da una lettura lenta, senza intonazione; il soggetto non rispetta la
punteggiatura e la maggior parte delle volte non comprende il testo.
DISORTOGRAFIA
L’abilità di scrittura evolve lungo un arco di tempo più lungo rispetto all’
acquisizione della lettura. L’abilità di
scrittura si esprime a diversi livelli di
competenza ( dalla scrittura di parole
alla stesura di un testo ) e comporta
un iter di apprendimento graduale. La
disortografia è la difficoltà a scrivere,
rispettando le regole ortografiche.
Si possono classificare gli errori di scrittura in tre categorie : 1. ERRORI FONOLOGICI in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi (suoni) e grafemi (segni) :
- scambio di grafemi (brina per prima);
- omissione o aggiunta di lettere o sillabe (taolo per tavolo );
- inversioni (li per il);
- grafema inesatto ( pese per pesce ).
2. ERRORI NON FONOLOGICI in cui non è rispettata la rappresentazione ortografica ( visiva ) delle parole senza commettere errori nel rapporto tra fonemi e grafemi : - separazioni illegali ( par lo per parlo);
- fusioni illegali ( lacqua per l’ acqua );
- scambio grafema omofono ( squola per scuola );
- omissione o aggiunta di H ( ha casa per a casa ).
3. ALTRI ERRORI :
- omissione o aggiunta di accenti ( perche per perché );
- omissione o aggiunta di doppie ( pala per palla ).
Gli errori di doppie e accenti sono di tipo fonetico in quanto fanno
riferimento a variazioni di intensità
sonora ( accenti ) e di durata ( doppie ).
LA DISGRAFIA
La disgrafia si manifesta come difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e numerici. Essa riguarda esclusivamente il grafismo cioè l’ aspetto formale della scrittura e non le regole
ortografiche e sintattiche.
Per ottenere un’ adeguata scrittura occorrono un perfetto sincronismo della coordinazione occhio-mano e un abile controllo motorio a livello della motricità fine della mano.
Gli effetti di un insufficiente sviluppo psicomotorio si manifestano con:
- tracciato incerto e irregolare nella forma e nella dimensione ( tendenza alla macro o micro grafia );
- discontinuità nei tracciati ( movimenti a scatti e con frequenti interruzioni );
- bruschi cambiamenti di direzione;
- interruzioni e frequenti tentativi di aggiustamento ( autocorrezioni );
- difficoltà di orientamento nello spazio grafico;
- lettere fluttuanti rispetto al rigo;
- spazio inadeguato tra lettere e parole;
- irregolare pressione della mano sul foglio;
- inversioni nella direzionalità del gesto;
- legatura inadeguata tra le lettere;
- mancanza di fluidità del gesto grafico;
- alterazione del ritmo di scrittura;
- eccessiva lentezza;
- lettere o parole illeggibili.
LA DISCALCULIA
La discalculia è una difficoltà specifica nell’esecuzione di compiti numerici ed aritmetici.
Un ragazzo discalculico ha buone competenze generali, ma carenti sono le sue competenze specifiche che lo portano
a commettere, anche ripetutamente, errori “banali”.
Questo perché il calcolo si basa all’ inizio dell’
apprendimento su meccanismi automatici che nel discalculico sono carenti.
La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che ostacola i normali processi di acquisizione
dell’aritmetica.
L’incidenza della discalculia è del 5-6 % sulla popolazione scolastica, e la prevalenza è uguale per maschi e femmine
.
Gli indicatori perché in un ragazzo si possa sospettare una discalculia sono:
- tendenza a calcolare con le dita
¬concomitanza delle difficoltà di lettura e scrittura;
- difficoltà nel conteggio all’ indietro;
- difficoltà ad apprendere le tabelline;
- errori nel posizionare lo zero;
- errori con i segni delle operazioni;
-discrepanza tra le capacità intellettive e un cattivo funzionamento dei processi di base;
- capacità di problem – solving ma con caduta nelle cose semplici.
-errori lessicali ( cinquantasei=46 );
- errori procedurali 60 - 28 = 48
- errori esecutivi ( riporti e prestiti, organizzazione spaziale, sequenza )
ALUNNI CON BES (CON DISABILITA’
L.104/1992)
ALUNNI CON BES (DSA /ADHD con certificazione)
ALUNNI CON BES (senza certificazione)
segnalazione La scuola, la famiglia La scuola, la famiglia La scuola, la famiglia
individuazione Asl, commissione medico –legale,INPS
SERVIZI ASL,
specialisti o strutture accreditate
Gruppo docente- (scuola primaria) CdC (scuola di 1°e
2°grado) Strumenti diagnostici Certificazione con
riferimento all’ICD-10 e diagnosi funzionale
Diagnosi clinica del disturbo ai sensi della legge 170/2010 per i DSA e della CM 1395/2012
Eventuale
segnalazione dei servizi sociali (Enti esterni) o criteri
deliberati nel Coll.Doc
Progettualità educativa PEI PDP PDP
Criteri di valutazione Valutazione coerente con gli obiettivi del Pei art.318 DLgs 297/1994
Valutazione coerente con gli obiettivi del PDP art. legge 170/2010
Valutazione in relazione al PDP
L’osservazione delle prestazioni atipiche
Chi fa cosa
SCUOLA
Osservazione delle specifiche abilità nei domini specifici
HO IL DUBBIO CHE IL MIO ALLIEVO ABBIA UNA
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO
COSA FACCIO?
IL DOCENTE
• MI RIVOLGO SUBITO AI SERVIZI SANITARI? NO, Deve essere la famiglia a contattare i servizi.
NE PARLO CON I COLLEGHI? SI, Perché devo avere una conferma dei miei dubbi e stabilire un percorso da affrontare insieme.
• NE PARLO CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO? SI Perché è lui il responsabile di tutta la scuola
• NE PARLO CON LA FAMIGLIA? SI, è un loro diritto e sono i miei interlocutori più
importanti per aiutare il mio alunno.
Come comportarsi con i genitori?
IL DOCENTE :
•atteggiamento rassicurante
•parlare in generale del rendimento scolastico del loro figlio
•evidenziare prima i punti di forza
•esporre poi le sue difficoltà
•cercare di esprimere il mio dubbio e cioè che le difficoltà
scolastiche potrebbero dipendere da un eventuale DSA in modo tale che non si sentano colpevoli
•spiegare che il loro figlio, quindi, potrebbe possedere un cervello che elabora in modo diverso dal comune modo di apprendere, ma che questa particolarità non gli impedirà di affermasi nella vita
•condividere con loro alcune osservazioni
•cercare di far capire che è importante conoscere l’origine delle difficoltà scolastiche
•consigliare loro di rivolgersi ai centri e ai servizi specializzati sui DSA
SE LA FAMIGLIA NON COLLABORA
spesso la famiglia ha delle forti aspettative per i propri figli che, in caso di dislessia e, per lo
meno all’inizio, sono disattese. È compito
dell’insegnante convincere la famiglia che solo alleandosi si riuscirà a superare il problema.
•
•
COSA PUÒ ACCADERE SE UN BES NON VIENE RICONOSCIUTO?
• frustrazioni conseguenti alle difficoltà di apprendimento
• calo dell’autostima
• aumento di ansia, disturbi del comportamento, instabilità psicomotoria, depressione...
• demotivazione
• Inadeguatezza
• visione di sé negativa
SE LA FAMIGLIA COLLABORA
Sono 3 gli step indispensabili da attivare tempestivamente:
1)Richiedere una valutazione specialistica per i disturbi specifici dell’apprendimento;
2)Se viene diagnosticato un BES, i genitori devono consegnare la certificazione ottenuta alla
Scuola;
3)È fondamentale spiegare al ragazzo in cosa consistono le sue difficoltà e proporgli in maniera positiva e stimolante i suoi “nuovi strumenti di lavoro”
“La diagnosi e’ effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente”.
“[…]
la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate”.
ambito sanitario
La certificazione diagnostica Cosa deve contenere
• Relazione clinica Firma degli operatori, data di redazione e motivo della richiesta
• Valutazione intellettiva cognitiva e neuropsicologica
• Esame neurologico e valutazione psicopatologica
• Valutazione abilità di lettura e scrittura ed eventualmente delle funzioni linguistiche orali
• Valutazione delle abilità logico-matematiche ed eventualmente delle funzioni cognitive non verbali
• Altro: eventuali altri approfondimenti
• Conclusioni diagnostiche (con indicazione dei codici di riferimento secondo ICD-10-2010)
• Indicazioni di intervento (strumenti compensativi e misure dispensative)
Che cos'è il Q.I.?
• È un punteggio che ci dice quanto una prestazione si allontana dalla media. Il
Quoziente intellettivo ha media 100, cioè se
disponessimo le persone su una scala da 1 a 100, gli individui al 50° gradino avrebbero un QI di 100 (5° percentile). Questo vuol dire che con un
punteggio superiore a 100 si avrà una prestazione superiore alla media e al di sotto il contrario.
• si considerano normali QI tra 85 e 115
• si considerano prestazioni da deficit intellettivo punteggio inferiori al 70.
Qi totale
• rappresenta la capacità cognitiva complessiva
• si ottiene da quattro punteggi compositi che descrivono il comportamento del bambino in campi cognitivi meglio distinti.
1)Indice di Comprensione verbale (ICV):
• valuta la capacità del bambino di ascoltare
una domanda, ragionare, dare una risposta ed esprimere i pensieri ad alta voce.
2)Indice di Ragionamento visuo- percettivo (IRP):
• valuta la capacità del ragazzo di esaminare un problema, sfruttare le abilità visuo-motorie e visuo-spaziali, organizzare i pensieri e creare soluzioni.
3)Indice di Memoria di lavoro (IML):
• valuta la capacità del bambino di memorizzare nuove informazioni, immagazzinarle nella
memoria a breve termine, di manipolare tali informazioni per arrivare a dei risultati.
4)Indice di Velocità di elaborazione (IVE):
• valuta la capacità del bambino di focalizzare l’attenzione, la rapidità di analisi, la capacità di discriminazione e la capacità di ordinare
sequenzialmente le informazioni visive.
Risultati:
• Il risultato globale è espresso dal punteggio totale di QI con media = 100 e deviazione standard = 15. Si parla di casi “borderline”
quando il QI è fra 70 e 85 (70<QI< 85).
• Un QI totale = 70 indica un ritardo mentale di grado lieve. Scendendo ulteriormente con il punteggio di QI si hanno il ritardo mentale medio e quello grave.
Per tirare le somme
• i test del QI sono delle prove che cercano di collocare le persone su una scala di
funzionamento intellettivo la cui fascia di prestazione è definita in
rapporto (scostamento) alla media (100).
Nonostante i loro grandi limiti, questi punteggi continuano ad essere usati perché
permettono in parte di stimare il grado in cui una persona sarà capace di far fronte agli
impegni di studio e lavorativi.
le scale Wechsler
• WPPSI-III, la WISC-IV e la WAIS-IV
WISC-IV
• strumento clinico somministrato individualmente
• valuta le capacità: età 6,0anni- 16,11 anni
• Con la WISC-IV si calcola il Quoziente Intellettivo Totale (QIT)
DSM – IV Disturbi dell’apprendimento 315.00 – Disturbo della lettura
315. 01 – Disturbi
nell’apprendimento della matematica
315.02 – Disturbo
dell’espressione scritta
315.04 – Disturbo evolutivo della coordinazione
315.09 – Disturbo
dell’apprendimento non altrimenti specificato 315.31 – Disturbo del linguaggio espressivo o misto recettivo espressivo 315.39 – Disturbo
fonologico
Il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi
Mentali, IV edizione, meglio conosciuto come DSM-IV-TR, redatto da una commissione di esperti nominata dalla A.P.A.
(Associazione Americana degli Psichiatri), classifica così i
Disturbi dell’apprendimento
La certificazione di DSA
DOVE:La Legge 170/2010 indica nel Servizio Pubblico la risorsa cui fare riferimento
• attraverso le UONPIA territoriali
• Enti accreditati
• strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale
• strutture sanitarie private con le modalità previste senza nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale
CHI:
• Equipe multiprofessionale costituita da Neuropsichiatra Infantile, Psicologo e
Logopedista che deve essere presente in ogni ASL, Strutture sanitarie private, accreditate ai sensi della L.R. 51/09 Le suddette figure
professionali devono avere comprovata
esperienza clinica nell’ambito delle diagnosi di DSA;
COME:
• visita specialistica
• valutazione clinica multidisciplinare (intellettiva, cognitiva, abilità di lettura e scrittura, abilità logico-matematiche, psicopatologica e neurologica)
• Altri esami di approfondimento clinico, esami strumentali, visite specialistiche
• d) discussione del caso in équipe e redazione della certificazione
• e) colloquio con i genitori e consegna della certificazione La famiglia consegnerà la certificazione al Pediatra e alla Segreteria del
Dirigente scolastico per l’attivazione dell’intervento specifico.
ITER PER LA FAMIGLIA
1 - Controllare che la relazione diagnostica rispetti certi criteri
• deve contenere i codici ICD- 10 relativi alla diagnosi di DSA
• deve elencare i test utilizzati con i relativi punteggi
• deve indicare le opportune misure di personalizzazione didattica utili alla stesura del piano didattico
personalizzato (PDP)
2 - Recarsi a scuola per consegnare la relazione diagnostica
• Consegnare la relazione diagnostica e richiedere la stesura del PDP.
• Far protocollare la relazione
• Il PDP deve essere
predisposto entro il primo trimestre o entro 90 giorni dalla consegna della
relazione diagnostica.
Il PDP (Piano Didattico Personalizzato)
• Il Piano Didattico Personalizzato dovrebbe essere un documento sempre presente insieme alla diagnosi
• Il PDP viene redatto sia durante il percorso di scuola Primaria che in quello di Secondaria di primo e secondo grado
• A differenza di come avviene nei PEI per studenti con disabilità, il PDP serve a diversificare le metodologie, i tempi, gli strumenti ma NON gli obiettivi.
• La difficoltà per i ragazzi con DSA non è nella capacità cognitiva di
apprendere, ma nell’abilità di saper accedere alla conoscenza attraverso i tradizionali canali
• Il PDP è un contratto tra famiglia, scuola e istituzioni socio-sanitarie,
• Per ciascuna materia devono infatti essere individuati gli strumenti dispensativi e compensativi più efficaci per consentire allo studente il raggiungimento degli obiettivi alla pari dei compagni.
• viene redatto dal consiglio di classe una volta acquisita la diagnosi specialistica e dopo aver ascoltato la famiglia
• deve poi essere verificato due volte l’anno, in sede di scrutinio.
Piano Didattico Personalizzato
dovrà contenere almeno le seguenti voci:
• dati anagrafici dell’alunno;
• tipologia di disturbo;
• attività didattiche individualizzate;
• attività didattiche personalizzate;
• strumenti compensativi utilizzati;
• misure dispensative adottate;
• forme di verifica e valutazione personalizzate
1- La fase dell’osservazione
• da parte i ciascun docente del team o del CdC
• SCUOLA / Alunno – a : vissuti personali, senso di soddisfazione, benessere
• Docente/alunno-a : ascolto, incoraggiamento, valorizzazione dei progressi
• Alunno –a/coetanei: accettazione, disponibilità all’aiuto
• Alunno –a/studio:interesse per le discipline, motivazione, resistenza alle frustrazioni,…
2- La fase della progettazione
• Il coordinatore di classe raccoglie le osservazioni dei colleghi e avvia la fase realizzativa,
individuando nel team o nel CdC i possibili percorsi:
- Aiuto psicologico
- Intervento di recupero disciplinare
- Attivazione di particolari strategie didattiche (cooperative learning,…)
- Uso di specifiche tecnologie, di software
didattici, di strumenti compensativi e misure dispensative
LA FACILITAZIONE
• L’OBIETTIVO NON E’ DIVERSIFICATO.
• SI STIMOLA UN APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO.
• SI RIDUCONO LE DIFFICOLTA’ DERIVANTI DAL CONTESTO O DAGLI STRUMENTI.
• SI LAVORA CON TEMPISTICA PIU’ DISTESA.
• SI ORGANIZZANO SPAZI, MATERIALI (posizione banco e arredi, illuminazione – es. con soggetto autistico).
• SI INTRODUCONO STIMOLI DI VARIA NATURA:
1. colori 2. immagini 3. mappe
4. organizzatori anticipati (strategie metacognitive) 5. autoistruzioni per compiti specifici
LA SEMPLIFICAZIONE
1. L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO IN MERITO A:
COMPRENSIONE ELABORAZIONE RISPOSTA
2. SI MODIFICA IL LESSICO.
3. SI RIDUCE LA COMPLESSITA’ CONCETTUALE.
4. SI EVITANO / SOSTITUISCONO ALCUNE PROCEDURE.
5. SI MODIFICANO I CRITERI DI RISPOSTA E VALUTAZIONE (strumenti compensativi)
STRUMENTI COMPENSATIVI
•strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
•sollevano l’alunno con DSA da una
prestazione resa difficoltosa dal disturbo
•NON facilitano il compito dal punto di vista cognitivo.
ESEMPI:
• Tabelle, formulati, procedure specifiche..sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti
• Calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
• Computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner
• Risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali,)
• Software didattici
• Tavola pitagorica
• Computer con sintetizzatore vocale
• la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
• il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
• i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale
correzione degli errori;
• la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
• altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.
• Dato che al dislessico serve attivare più canali sensoriali insieme e che i DSA sono generalmente bravissimi a usare i mezzi forniti dalla tecnologia, si possono usare in classe degli strumenti compensativi tecnologici:
Il dizionario elettronico
• Il dizionario elettronico contiene tutte le voci tradotte dalla lingua straniera all’italiano e viceversa; funziona come correttore
ortografico, risolve cruciverba e anagrammi, ricerca verbi frasali, funge da calcolatrice e da convertitore. Il dispositivo è utile a casa e per le verifiche in classe. Viene incontro alle
esigenze espresse dai docenti; infatti è un
sistema chiuso: non si collega al web e non si possono caricare altri contenuti.
Il libro digitale e la penna intelligente
• Il libro digitale e la penna intelligente si usano in classe con la LIM e a casa con il PC. La penna
scrive su qualsiasi foglio, trasferisce le note al PC, converte scritture a mano, memorizza disegni, note, musica, …
• È possibile sfogliare le pagine digitali, attivare contributi audio e video, effettuare
autovalutazioni con esercizi interattivi, interagire con le immagini, scaricare materiale
supplementare dal web.
Software
• Molti software sono gratuiti, per esempio alcuni di quelli che si possono usare per fare mappe
mentali, concettuali e schemi (VUE, CMapTools, Freemind) e per la sintesi vocale (Balabolka,
Dspeech, LeggixMe, ReadSpeaker). Tra questi, per esempio, ReadSpeaker (vocalizzazione) è un
servizio online basato su server esterno che
permette la lettura ad alta voce di un testo da siti web. Esistono anche diversi software non gratuiti, come Highlighter, Superquaderno, Supermappe, Carlo II, Carlo Mobile.
misure dispensative
• interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente
difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.
• devono essere sempre valutate sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il
percorso di apprendimento dell’alunno.
ESEMPI:
•Dalla lettura ad alta voce
•Dal prendere appunti
•Dai tempi standard (adeguare il tempo per le consegne delle prove scritte)
•Dal copiare alla lavagna
•Dalla dettatura di testi o appunti
•Da un eccessivo carico di compiti
•Dallo studio mnemonico delle tabelline
BES
Centralità della figura docente
DEVE “riappropriarsi” di competenze educativo- didattiche anche nell’ambito dei BES”
Il docente
Promuove IL Successo scolastico IL Rafforzamento DELL’autostima,
LA motivazione,
IL senso di autoefficacia
CREA UN Clima di classe “inclusivo”
UNA DIDATTICA PER I BES
1. Non presumete che un ragazzo con BES non stia ascoltando (o non abbia ascoltato) se non è in grado di restituire un feedback corretto dal punto di vista verbale, visivo o di performance
2. Formulate sempre le domande in modo chiaro e succinto, supportandole con
strumenti visivi (schemi, diagrammi, tabelle,ecc.); fate lo stesso con le istruzioni o i comandi
3. Per alcuni studenti che leggono lentamente e con fatica, usate tecniche di
“accompagnamento” alla lettura, ad esempio fornite versioni su nastro dei testi in modo da poterli ascoltare prima, durante e dopo la lettura; fate usare la tecnologia (sintesi vocale)
4. Per gli studenti con problemi di memorizzazione e che faticano a prendere appunti, fornite gli appunti o gli schemi delle lezioni già preparati e magari affiancate al
ragazzo con DSA un compagno che possa scrivere gli appunti per lui (ma su sua indicazione e non al posto suo)
5. Supportate l’apprendimento dai libri con documentari, materiali multimediali, film, audiolibri, libri digitali, che possano fornire le medesime competenze
6. Pazientate nell’attendere le risposte, lasciando il tempo necessario all’elaborazione sia della domanda sia della giusta risposta
7. Supportate la comprensione dei testi con immagini specifiche, con grafici e schemi
1. Consentite che la restituzione della comprensione di un testo o di un
apprendimento avvenga attraverso modalità multisensoriali: una registrazione, una presentazione in power point, una tabella, un diagramma, una raccolta di foto, una mappa concettuale, ecc
2. Assegnate meno compiti a casa focalizzando gli aspetti fondamentali di ciascun apprendimento ed eliminando le parti di pura ripetizione; accertatevi sempre che abbiano capito correttamente quali e quanti compiti hanno e per quando devono completarli
3. Assegnate i compiti con fogli già scritti, non pretendete che il ragazzo li copi dalla lavagna, ad esempio (potrebbe non essere in grado né di finire né poi di rileggerli) o che li ricordi a mente
4. Nelle scuole secondarie che hanno dei laboratori, etichettate con attenzione, sia con parole sia con simboli, i materiali, gli strumenti, le macchine ed assicuratevi che tutti i ragazzi (con e senza difficoltà) ne abbiano compreso bene le modalità di utilizzo, i rischi, le regole, le precauzioni. Fornite ai ragazzi con DSA la
possibilità di ore aggiuntive di laboratorio per favorire l’acquisizione delle competenze. In caso di problemi prassici, introducete elementi che possano garantire la sicurezza del ragazzo che li esegue. Se questo non è possibile, sostituite gli esperimenti troppo pericolosi con altri che lo siano meno e che abbiano valenza cognitiva simile.
Predisposizione di prove e griglie di valutazione per BES
• impostare verifiche modificate, con criteri di punteggio adeguati
• valutare il contenuto e non la forma, accettando risposte concise
• considerare le conoscenze e non le carenze
• modificare la percentuale soglia di sufficienza delle prove scritte
• prevedere eventuali prove orali a compenso
• accontentarsi di risultati parziali confidando in un apprendimento per accumulazione nel tempo
• fornire copia delle verifiche per una riflessione consapevole
• attivare tempestivamente attività integrative
• dimostrarsi ottimisti sulle possibilità di recupero
Predisposizione di prove e griglie di valutazione per BES
• Predisporre in lingua italiana la consegna dell’esercizio
• scegliere accuratamente la tipologia degli esercizi da proporre
• ridurne il numero o accordando più tempo
• preferire verifiche strutturate alle domande aperte
• è estremamente importante non spostare le date dei test e non sovrapporli nella stessa giornata a quelli di altre materie
• è consigliabile favorire l’uso del PC e fornire il testo su chiave USB
Predisposizione di prove e griglie di valutazione per BES
• in caso di ripetuti insuccessi, si dovrà ricorrere alla suddivisione del programma disciplinare in più segmenti;
• evitare comunque le fotocopie poco leggibili;
• i font diversi;
• gli esercizi su 2 colonne;
• produzioni scritte non guidate;
Predisposizione di prove e griglie di valutazione per BES
• Programmare le verifiche (tempi – contenuti – procedura)
• Preparare le verifiche con obiettivi e contenuti ben specificati per ciascuna delle competenze che si vuole valutare
• Compensare i compiti scritti con prove orali
• Utilizzare verifiche orali per le materie in cui non sono obbligatorie prove scritte
• Preferire le verifiche in formato multimediale o proposte con caratteri idonei, non scritte a mano
• Non scrivere in corsivo le consegne alla lavagna, meglio le consegne date su un foglio
• Preparare verifiche con scelte multiple e, se necessario, fare leggere le consegne da un lettore /o file audio (anche in sede di esame).
• Strutturare le domande in modo chiaro, evitare la doppia negazione
• Stare attenti a non ridurre i contenuti, se viene ridotto il numero di domande
• Evitare di porre domande nozionistiche (date, nomi specifici ecc.)
• Assegnare compiti preparatori a casa su ciò che verrà fatto nella verifica (provare a dare a casa dei facsimili di verifica)
LA VALUTAZIONE INCIDE
• sugli aspetti psicologici ed emotivi dello studente
• sulla costruzione di una positiva immagine di sé
• sul sentimento di adeguatezza/inadeguatezza
• sul livello di autostima
• sul senso di autoefficacia
• sulle aspettative di successo
• sulla motivazione allo studio
• sul successo scolastico …
Predisposizione di prove e griglie di valutazione per BES
“Le prove di verifica valide sono quelle che
stimolano gli alunni a fornire dimostrazione diretta dell’abilità che si vuole misurare, cioè che chiedono agli alunni di fare, non di dire come si fa”
Dispensati da…
Per quanto concerne le misure dispensative,
oltre a tempi più lunghi per le verifiche scritte o a una quantità minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza della
scrittura e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la prova scritta con una prova orale attinente ai medesimi contenuti.
PER LE LINGUE STRANIERE SONO CONTEMPLATE TRE POSSIBILITÀ :
• 1) In caso di esonero e di conseguente percorso didattico differenziato, lo studente svolgerà delle prove differenziate e avrà un attestato e non un diploma
• 2) In caso di dispensa dalla prova scritta in lingua straniera , lo studente effettuerà la prova orale sostitutiva di quella scritta nella stessa mattina in cui è prevista la prova scritta in lingua straniera, come seconda prova di esame .
• 3) Per gli studenti che hanno seguito un percorso didattico ordinario senza esonero , né dispensa dalle prove scritte in lingua straniera, l’attenzione da parte della commissione, per la predisposizione della prova scritta potrebbe
consistere in:
Misure compensative e dispensative
MISURE COMPENSATIVE:
• Esplicitazione o/esemplificazione della consegna (se necessario).
• Lunghezza del testo da produrre: potrà variare da un minimo di 5 righe al max richiesto
• Consegna con incluse Key-words(parole chiave) come guida alla composizione del testo
• Uso di schemi, mappe concettuali, … sui contenuti studiati (La prova di colloquio avrà carattere
compensativo nel caso in cui l'esito delle prove scritte non sia ritenuto soddisfacente )
MISURE DISPENSATIVE: Non valutare gli errori di spelling e non dare eccessivo peso agli errori morfo-sintattici
E le interrogazioni?
• Accordarsi su tempi e contenuti dell’interrogazione
• Formulare domande esplicite, che contengano termini conosciuti
• Preferire domande a risposta guidata
• Valutare l’acquisizione delle conoscenze e non la forma espositiva
• Fornire tabella con date o altro materiale che possa costituire un “aggancio” per la memoria
• Permettere la lettura della mappa durante l’interrogazione
Importante:
non serve semplificargli il compito
il ragazzo è dotato di un intelligenza nella norma!
• occorre ridurlo di quantità, in modo da alleggerire la fatica che a lui comporta la reiterazione.
• sarà utile evitare l’esercizio reiterativo che impegna quasi esclusivamente i processi automatici di cui il ragazzo è carente