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∀ x. ∀ y. ¬ R ( x,y )1 R ( x,y )1 ⊥¬ R ( x,x ) ¬ R ( x,x ) R irriflessiva R ( x,y ) ∧ R ( y,x ) R ( x,y ) ∧ R ( y,x )) → R ( x,x ) R transitiva( 1 R ( x,y )] R ( y,x ) 1 [ R ( x,y )] R ( x,y ) → R ( y,x ) R simmetrica ∀ x. ∀ y. ¬ R ( x,y )Laseguente`equind

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Academic year: 2022

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COMPITO di LOGICA MATEMATICA 10 luglio 2009

Nome: Matricola:

Esercizio 1

Formalizzare, nel linguaggio del primo ordine, la seguente proposizione matematica e fornirne una prova in deduzione naturale: “Se R `e una relazione irriflessiva, simmetrica e transitiva allora R `e la relazione vuota”.

Soluzione.

Una relazione R `e:

irriflessiva se e solo se ∀x.¬R(x, x)

simmetrica se e solo se ∀x.∀y.R(x, y) → R(y, x)

transitiva se e solo se ∀x.∀y.∀z.(R(x, y) ∧ R(y, z)) → R(x, z) vuota se e solo se ∀x.∀y.¬R(x, y)

La seguente `e quindi una prova in deduzione naturale intuizionista del fatto che le prime tre implicano la quarta:

[R(x, y)]1

[R(x, y)]1

R simmetrica R(x, y) → R(y, x) R(y, x)

R(x, y) ∧ R(y, x)

R transitiva

(R(x, y) ∧ R(y, x)) → R(x, x) R(x, x)

R irriflessiva

¬R(x, x)

¬R(x, y) 1

∀x.∀y.¬R(x, y)

1

(2)

Esercizio 2

Si determini quali tra le seguenti proposizioni sono valide intuizionisticamente, quali solo classicamente e quali non sono valide neppure classicamente, fornendo quando necessario un opportuno controesempio.

1. ((A → B) → A) → A

2. ((∀x.L(x, e) ∨ ¬L(x, a)) ∧ ∃x.L(x, a)) → L(a, e)

3. (∀x.C(x) → A(x)) → (∀x.[∃y.C(y) ∧ T (x, y)] → [∃y.A(y) ∧ T (x, y)]) Soluzione.

Per quanto riguarda la prima si tratta di una proposizione valida classicamente ma non intuizionisticamente. Infatti la seguente `e una sua prova classica:

[(A → B) → A]2

[A]1 [¬A]c

⊥ B A → B 1

A [¬A]c

⊥ A c

((A → B) → A) → A 2

mentre si pu`o costruire un controesempio intuizionista considerando l’algebra di Heyting di tre elementi linearmente ordinati 0 < a < 1 e valutando A in a e B in 0. Infatti, in questo modo si ottiene che

V (((A → B) → A) → A) = ((a → 0) → a) → a = (0 → a) → a = 1 → a = a 6= 1 La seconda invece non vale neppure classicamente visto che la si pu`o falsificare in una struttura classica su un dominio D = {a, e} di due elementi interpretando la costante a in a, la costante e in e e il predicato L nella funzione L definita ponendo L(a, a) = 0, L(a, e) = 0, L(e, a) = 1, L(e, e) = 1.

Infine la terza proposizione vale anche intuizionisticamente come mostra la seguente derivazione:

[∃y.C(y) ∧ T (x, y)]2

[C(y) ∧ T (x, y)]1 C(y)

∀x.C(x) → A(x) C(y) → A(y) A(y)

[C(y) ∧ T (x, y)]1 T (x, y) A(y) ∧ T (x, y)

∃y.A(y) ∧ T (x, y)

∃y.A(y) ∧ T (x, y) 1

[∃y.C(y) ∧ T (x, y)] → [∃y.A(y) ∧ T (x, y)] 2

∀x.[∃y.C(y) ∧ T (x, y)] → [∃y.A(y) ∧ T (x, y)]

2

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Esercizio 3

Sia H un’algebra di Heyting e si ricordi che un filtro F di H si dice massimale se x 6∈ F implica che ↑ (F ∪ {x}) = H.

Dimostrare che, per un qualunque sottoinsieme non vuoto X di H tale che per ogni scelta di x1, . . . , xn ∈ X si abbia che x1 ∧ . . . ∧ xn 6= 0, ↑ X `e un filtro massimale se e solo se, per ogni z ∈ H, esistono x1, . . . , xn ∈ X tali che x1∧ . . . ∧ xn≤ z o x1∧ . . . ∧ xn ≤ νz.

Soluzione.

L’esercizio ci chiede di dimostrare due implicazioni; cominciamo quindi dimostrando che se ↑ X `e un filtro massimale allora, per ogni z ∈ H, esistono x1, . . . , xn ∈ X tali che x1∧ . . . ∧ xn≤ z o x1∧ . . . ∧ xn≤ νz.

Sia allora z un generico elemento di H e ragioniamo per casi:

• z ∈↑ X. Allora per definizione di ↑ X sappiamo che esistono x1, . . . , xn ∈ X tali che x1∧ . . . ∧ xn ≤ z.

• z 6∈↑ X. Allora, in virt`u dell’ipotesi che ↑ X sia un filtro massimale possiamo dedurre che esiste y ∈↑ X tale che y ∧ z ≤ 0, cio`e che y ≤ νz; ma allora esistono x1, . . . , xn ∈ X tali che x1∧ . . . ∧ xn≤ y ≤ νz

Vediamo adesso come dimostrare che se, per ogni z ∈ H, esistono x1, . . . , xn∈ X tali che x1∧ . . . ∧ xn≤ z o x1∧ . . . ∧ xn≤ νz allora ↑ X `e un filtro massimale.

Abbiamo gi`a visto varie volte che, nelle ipotesi dell’esercizio, ↑ X `e un filtro; ci basta quindi solo verificare che sia massimale. Supponiamo allora che z sia un elemento di H che non appartiene a ↑ X; allora devono esistere x1, . . . , xn∈ X tali che x1∧ . . . ∧ xn ≤ νz (non pu`o infatti succedere che esistano x1, . . . , xm ∈ X tali che x1∧. . .∧xm ≤ z altrimenti z starebbe in ↑ X). Ma allora x1∧ . . . ∧ xn∧ z ≤ νz ∧ z = 0 e quindi ↑ (X ∪ {z}) = H ma ↑ (X ∪ {z}) ⊆↑ (↑ X ∪ {z}) visto che X ⊆↑ X.

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