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0, l’equazione differenziale y(t

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Academic year: 2021

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SEGNALI E SISTEMI

Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a. 2005-2006) Homework assignment #2 – Testo e Soluzione

Esercizio 1 Risolvere, per t > 0, l’equazione differenziale y(t) − y(t) = u(t), con condizioni iniziali y(0) = 3 e y(0) = 1.

Svolgimento. La soluzione di questo problema di Cauchy “ai valori iniziali” `e y(t) = y(t)+yf(t), dove la risposta libera y(t) `e la soluzione dell’equazione omogenea

y(t) − y(t) = 0,

soddisfacente le condizioni iniziali assegnate y(0) = y(0) = 3 e y(0) = y(0) = 1, mentre la risposta forzata yf(t) `e la soluzione dell’equazione non omogenea data, con condizioni iniziali nulle yf(0) = 0 e yf(0) = 0. D’altra parte, la risposta forzata si pu`o calcolare esplicitamente come yf = h ∗ u, cio`e come convoluzione del segnale d’ingresso dato x = u con la risposta impulsiva causale h = h+, soluzione dell’equazione differenziale

h(t) − h(t) = δ(t), con condizioni iniziali h(0) = 0, h(0) = 0.

Considerando, dunque, l’equazione caratteristica s2 − 1 = 0, troviamo le radici p1 = 1, p2 =−1, i modi φ1(t) = ep1t = et, φ2(t) = ep2t = e−t e un’espressione esplicita per la generica risposta libera: y(t) = c1φ1(t)+c2φ2(t) = c1et+c2e−t. Imponendo allora le condizioni prescritte in t = 0:

y(0) = c1φ1(0) + c2φ2(0) = c1+ c2 = y(0) = 3, y(0) = c1φ1(0) + c2φ2(0) = c1− c2 = y(0) = 1, ricaviamo univocamente c1 = 2 e c2 = 1, da cui la soluzione

y(t) = 2et+ e−t, t ∈ R.

Per quanto riguarda la risposta impulsiva causale h(t) associata all’equazione differenziale, abbiamo gi`a osservato a lezione che, per t > 0, h(t) risolve l’equazione differenziale omogenea ed `e quindi combinazione lineare dei modi. Inoltre, essendo n = 2 > 0 = m, non ci sono componenti impulsive in t = 0 e quindi

h(t) = [d1φ1(t) + d2φ2(t)] u(t) = [d1et+ d2e−t] u(t), t ∈ R,

dove i coefficienti d1 e d2 si trovano per “bilanciamento degli impulsi”. Calcoliamo dunque:

h(t) = [d1et− d2e−t] u(t) + [d1+ d2] δ(t),

h(t) = [d1et+ d2e−t] u(t) + [d1 − d2] δ(t) + [d1+ d2] δ(t),

dove abbiamo usato l’accortezza di sostituire termini del tipo f (t) δ(t) con f (0) δ(t) prima delle derivazioni successive, per non dover manipolare termini del tipo f (t) δ(1)(t). Ora, eguagliando i due ultimi membri dell’equazione

h(t) − h(t) = [d1 − d2] δ(t) + [d1 + d2] δ(t) = δ(t),

(2)

otteniamo le n = 2 equazioni lineari nei coefficienti incogniti d1− d2 = 1, d1+ d2 = 0, da cui d1 =−d2 = 12 e quindi

h(t) = [d1et+ d2e−t] u(t) = 12[et− e−t] u(t), t ∈ R.

Perci`o, possiamo calcolare per t > 0:

yf(t) =

 t

0 h(τ )u(t−τ ) dτ =

 t

0 h(τ ) dτ =

 t

0

12[eτ−e−τ] dτ = 12[et−1+e−t−1] = 12[et+ e−t]−1, ottenendo infine la soluzione richiesta:

y(t) = y(t) + yf(t) = 2et+ e−t+12[et+ e−t]− 1 = 52et+ 32e−t− 1, t > 0.

Esercizio 2 Calcolare la trasformata di Fourier dei segnali a tempo continuo:

a. x1(t) = −∞t y(s) ds − [e−2tcos 2t] u(t), dove y(t) = rect(2t), impiegando la trasformata Y (jω) di y(t);

b. x2(t) = rect(t−12 )− (t − 2)3e−(t−2)u(t − 2).

Svolgimento. a. Poich´e la trasformata di y(t) `e nota come Y (jω) = 2 sen ω

ω , usando la propriet`a di integrazione troviamo la trasformata del primo addendo x11(t) =−∞t y(s) ds:

X11(jω) = 1

jωY (jω) + πY (0)δ(ω) = 2 sen ω

2 + 2πδ(ω).

Per trovare la trasformata del secondo addendo x12(t) = [e−2tcos 2t] u(t) = 12[ej2t+e−j2t]e−2tu(t), usiamo invece la propriet`a di traslazione in frequenza, ad esempio partendo dalla trasformata

2+jω1 di e−2tu(t). Risulta allora

X12(jω) = 1 2

 1

2 + j(ω − 2)+ 1 2 + j(ω + 2)



= 2 + jω 8− ω2+ j4ω. Otteniamo dunque:

X(jω) = 2 sen ω

2 + 2 + jω

8− ω2+ j4ω + 2πδ(ω).

b. Dalle trasformate X21(jω) = 2 sen ω

ω di x21(t) = rect(2t) e X22(jω) = 3!

(1 + jω)4 di x22(t) = t3e−tu(t), applicando la propriet`a di traslazione nel tempo otteniamo

X2(jω) = e−jωX21(jω) − e−j2ωX22(jω) = 1− e−j2ω

6e−j2ω (1 + jω)4.

Esercizio 3 Determinare i segnali a tempo continuo che corrispondono a ciascuna delle seguenti trasformate:

a. X1(jω) = cos(2ω) + δ(ω − 1) + δ(ω + 1);

b. X2(jω) = e−4|ω|.

(3)

Svolgimento. a. Per antitrasformare il primo addendo X11(jω) = cos 2ω = 12[ej2ω + e−j2ω], si pu`o usare la propriet`a di traslazione nel tempo, dato che la costante 1 `e la trasformata dell’impulso δ(t). Perci`o, x11(t) = 12[δ(t + 2) + δ(t − 2)]. Oppure, si pu`o ricorrere alla dualit`a, sapendo che la trasformata di cos 2t `e π[δ(ω − 2) + δ(ω + 2)]: basta infatti cambiare ω in −t, dividere per 2π e ricordare che l’impulso δ `e un segnale pari.

In conclusione, si ottiene

x1(t) = 12[δ(t + 2) + δ(t − 2)] + π1 cos t.

b. Calcolando direttamente risulta x2(t) = 1

 +∞

−∞ X2(jω)ejωtdω = 1

 0

−∞eejωtdω + 1

 +∞

0 e−4ωejωt

= 1

 1

4 + jω + 1 4− jω



=

π4

16 + ω2.

Anche in questo caso si poteva ricorrere alla propriet`a di dualit`a, avendo calcolato a lezione la trasformata di e−a|t|, con a > 0, che risulta pari a a22a2. Ponendo a = 4, cambiando ω in −t e dividendo per 2π, si ottiene naturalmente la stessa espressione per il segnale x2(t).

Esercizio 4 Si consideri un sistema LTI BIBO-stabile, con risposta in frequenza H(jω) = 1

3 + jω. Applicando l’ingresso x(t), si ottiene l’uscita

y(t) = e−3tu(t) − e−4tu(t).

Determinare x(t).

Svolgimento. L’uscita y = h ∗ x ha trasformata di Fourier Y (jω) = 3+jω1 4+jω1 = (3+jω)(4+jω)1 . Per il teorema di convoluzione, `e anche Y (jω) = H(jω)X(jω). Quindi,

X(jω) = Y (jω)

H(jω) = 1 4 + jω, da cui si ottiene, tabelle alla mano, x(t) = e−4tu(t).

Esercizio 5 Calcolare:

a. la trasformata di Fourier del segnale a tempo discreto x1(n) = 1

3|n−1|; b. il segnale a tempo discreto corrispondente alla trasformata:

X2(e) = rect

θ π



, −π ≤ θ < π.

Svolgimento. a. Risulta dal calcolo diretto X1(e) =

+∞

n=−∞x(n)e−jθn=

0 n=−∞

(13)−(n−1)e−jθn+

+∞

n=1

(13)n−1e−jθn

= 13

+∞

m=0

(13)mejθm+ e−jθ

+∞

m=0

(13)me−jθm =

13

1 13e + e−jθ 1 13e−jθ

= 4e−jθ 5− 3 cos θ.

(4)

Notare che x1(n) = ¯x1(n−1), con ¯x1(n) = 3−|n|, la cui trasformata ¯X1(e) = 4

5− 3 cos θ `e stata calcolata a lezione. Possiamo dunque verificare che, in accordo con la propriet`a di traslazione nel tempo, X1(e) = e−jθX¯1(e).

b. La funzione X2(e) `e la risposta in frequenza di un filtro passa-basso ideale con pul- sazione (normalizzata) di taglio θc = π2, cui corrisponde la risposta impulsiva

x2(n) = 1

 π

−πX2(e)ejθndθ = 1

 π 2

π2 ejθndθ = sen π2n πn =

0, n pari,

(−1)n−12

πn , n dispari.

Notare come il campione x2(n) coincida con il coefficiente di Fourier a−n = andel segnale “onda quadra” simmetrica repT[rect2Tt

1] nel caso che T = 4T1, in accordo con la propriet`a di dualit`a tra serie di Fourier (a tempo continuo) e trasformata di Fourier a tempo discreto.

Esercizio 6 Il segnale y = x1 ∗ x2 `e generato dalla convoluzione dei segnali x1(t) = 2sen 2t πt e x2(t) = sen 5t

πt . Si specifichi il campo di valori del periodo T che permettono la ricostruzione esatta del segnale y(t) a partire dai campioni y(nT ) per mezzo di un filtro passa-basso ideale.

Svolgimento. Dalle tabelle si ricavano le trasformate

X1(jω) = 2 rect(ω4), X2(jω) = rect(10ω) e, per il teorema di convoluzione,

Y (jω) = X1(jω)X2(jω) = 2 rect(ω4) =

2, |ω| < 2, 0, |ω| > 2.

Pertanto, la pulsazione di banda del segnale y(t) `e ωM = 2πB = 2. `E allora possibile ricostruire esattamente il segnale y(t) a partire dai suoi campioni y(nT ), n ∈ Z, per mezzo di un filtro passa-basso ideale se e solo se il periodo di campionamento T = ωs ωπM = 2B1 = π2.

Nota. La condizione necessaria e sufficiente del teorema del campionamento che abbiamo usato `e nella forma di una disuguaglianza non stretta per il periodo T . Cos`ı `e sempre quando il segnale da campionare presenta alla pulsazione ±ωM un’armonica di ampiezza (e potenza) nulla o infinitesima. Diverso `e il caso considerato a lezione del segnale y(t) = cos(ωMt + ϕ), per il quale `e necessario (oltrech´e sufficiente) che T < 2B1 , mostrando lo spettro Y (jω) una componente impulsiva in ω = ±ωM.

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