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Prof. Beneduci Luigi Compiti di realtà e rubrica valutativa a.s.2018/2019. Compiti di realtà

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Compiti di realtà

Definizione:

“Problemi complessi e aperti posti agli studenti

come mezzo per dimostrare la padronanza di competenze”, mirante ad accertare

“non solo quello che lo studente sa, ma quello che sa fare con quello che sa”

Caratteristiche:

- Consente di manifestare con evidenze osservabili la padronanza della competenza attesa

- Verte su un’elaborazione attiva del sapere, privilegia la dimensione prestazionale del fare

- Sollecita l’impiego di conoscenza, abilità, disposizioni cognitive ed emotive in compiti significativi agganciati a contesti reali (realistici) o a situazioni significative

- Compito auto-motivante in quanto richiede applicazione personale e trasferibilità in contesti di vita autentica con realizzazione di un prodotto

- Coinvolge la dimensione personale ma sollecita anche collaborazione, condivisione, rispetto degli impegni e dei ruoli come nei reali contesti sociali e lavorativi.

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- Espressione di pensiero complesso ed aperto, non-algoritmico, che prevede giudizi sfumati, interpretazioni soggettive e differenti soluzioni basate più sulla valutazione di costi-benefici che sul discrimine giusto-sbagliato

- Compito che prevede l’orchestrazione delle proprie risorse interne (cognitive, affettive, volitive) ma anche l’utilizzo efficace di risorse esterne (materiali, internet, esperti, strumenti tecnologici)

Altre denominazioni:

- Compito autentico enfatizza il carattere reale del prodotto o dell’esperienza - Compito in situazione enfatizza la dimensione dell’apprendimento situazionato

- Compito di prestazione enfatizza la prestazione realizzata con le proprie abilità e conoscenze - Compito esperto enfatizza l’expertise espressa: dimostrazione di professionalità

Oggi sono disponibili su libri di testo o internet compiti di realtà già pronti ma conoscere struttura e regole di elaborazione consente un approccio consapevole e critico del docente per valutarne

potenzialità e limiti e realizzare modifiche ed adattamenti in vista di una progettazione personale

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Elaborazione compito di realtà

1. Precisare il livello della classe di età degli allievi, il tipo di scuola e le caratteristiche della prova (di ingresso, intermedia, di fine anno, di fine ciclo ecc)

2. Selezionare un traguardo di competenza (= competenza da realizzare o verificare) dalle Competenze Europee, Indicazioni nazionali o Linee guida. Lo chiameremo: traguardo focus 3. Chiedersi: “Attraverso l’elaborazione di quale prodotto, lo svolgimento di quale attività, si

manifesta meglio tale competenza negli allievi?”

4. Individuare tra quelli possibili il compito autentico (la realizzazione del prodotto atteso) in cui si ottiene maggiore significatività (è più facile verificare la competenza) e fattività operativa (possibile da realizzare in un tempo dato e con risorse a disposizione)

5. Definire altri traguardi di competenze correlati, disciplinari o trasversali 6. Indicare Conoscenze e Abilità implicate

7. Definire la consegna operativa, facendo attenzione che risulti chiara ed esaustiva per gli alunni, precisando le parti da svolgere individualmente e quelle di gruppo. Si consiglia di prevedere sempre un’attività individuale per una funzione di verifica del compito.

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8. Definire le attività propedeutiche (da svolgere prima ed in preparazione alla prova) e quelle successive. Lo chiameremo il Contesto formativo

9. Definire le fasi di lavoro, le modalità di realizzazione del prodotto, i tempi parziali ed il tempo complessivo (si consiglia di non superare le 2/3 ore)

10. Indicare i vincoli di prodotto: le caratteristiche imprescindibili, necessarie e obbligatorie 11. Definire le risorse a disposizione (disponibili a scuola o consentite allo studente)

Domande di controllo sul rapporto Traguardo di competenza – prodotto atteso:

• Viene recuperato il sapere pregresso?

• Sono sollecitati processi cognitivi complessi?

• Ci si riferisce a contesti significativi e reali?

• Viene stimolato l’interesse dello studente?

• Si offrono differenti percorsi risolutivi?

• Il compito è sfidante per lo studente?

Domande di controllo della consegna È stato indicato:

• Che cosa si deve produrre?

• Per rispondere a quale scopo?

• A chi è rivolto il prodotto?

• Quali vincoli bisogna rispettare?

• Quali risorse si hanno a disposizione?

• In base a quali criteri si valuterà la prova?

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La rubrica valutativa

Va definita una rubrica specifica per la valutazione della competenza/e nel compito di realtà stabilito

1. Individuare le dimensioni o i criteri della competenza focus e il modo in cui si manifestano nel compito autentico (in genere 5)

2. Definire gli indicatori (massimo 2-3 per criterio) che indicano gli aspetti con cui si mostrano oggettivamente la presenza o meno della competenza

3. Definire i livelli della prestazione (in genere 5 livelli) in un ordine ascendente/discendente di adeguatezza, cui si può assegnare un valore nominale (alto, medio, basso, non adeguato)

a. I livelli non vanno definiti da aggettivi/avverbi generici, ma dalla presenza e qualità degli indicatori individuati esprimendoli in termini di evidenze osservabili

b. Si possono fornire pesi diversi ai diversi indicatori, avvalorando o meno tutti i livelli per ciascun criterio

c. Individuazione di esempi di prove già svolte (ancore) che consentano di tarare meglio i livelli e gli indicatori

d. Gli indicatori possono essere impliciti nella discrezione o espliciti e anteposti ai livelli

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4. Se la prova è stata elaborata ex novo o non si ha esperienza della sua reale difficoltà, può essere utile una prima validazione sul campo sottoponendola ad altri alunni di pari grado

5. La rubrica valutativa può essere anche un primo elemento della valutazione che coinvolga altri soggetti: alunni (valutazione tra pari), docenti e genitori o pubblico.

Dopo lo svolgimento si può chiedere al docente di compilare un

Report di sperimentazione

per validare e condividere informazioni circa i seguenti aspetti della prova e della rubrica:

Validità: è congruente il traguardo di competenza/le competenze correlate e la prestazione richiesta?

Attendibilità: la prova offre punti di riferimento utili alla valutazione e alla espressione del giudizio?

Sostenibilità: la prova è realizzabile nei limiti temporali prefissi e con le risorse disponibili?

Adeguatezza: la prova è adeguata al livello scolare e di apprendimento degli alunni cui è proposta?

Trasferibilità: è possibile replicare la prova in contesti classe differenti?

Si possono inoltre commentare svolgimento e risultati, sottolineare criticità e proporre modifiche

Fonte: M. Castoldi, Compiti autentici, Torino, Utet, 2018

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