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PIANO DEGLI SPOSTAMENTI CASA-LAVORO

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Academic year: 2022

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PIANO DEGLI SPOSTAMENTI CASA-LAVORO

DICEMBRE 2021

DATA PROT. n. ORGANO

22/12/2021 12 DGFF

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piano degli spostamenti casa-lavoro

Inail

Mobility manager ing. Domenico Ioffredi Gruppo di progetto:

Domenico Ioffredi1, Valter Mugnaini1, Roberta Grimaldi2, Elena Gerardi2, Roberto Del Negro2,Lucia Caputi2, Sabina Mirmina2, Alessandro Muoio2, Antonella Fratoni3,

Valentina Celsi4, Marina De Marco5, Paola Gazza6, Isola Letteria7, Silvia Mochi8, Simone Baluci9, Ignazio De Iudicibus9, Francesca Patriarca9, Alberto Marocchino9, Gabriele Viozzi9, Federica Monte9, Anna Presciuttini9, Claudia Trabalzini9, Mauro Barbera9, Fabio Zitarosa9

1 Inail, Consulenza per l’innovazione tecnologica

2 Inail, Direzione centrale per l’organizzazione digitale

3 Inail, Direzione centrale acquisti

4 Inail, Direzione centrale pianificazione e comunicazione

5 Inail, Direzione centrale prevenzione

6 Inail, Direzione centrale risorse umane

7 Inail, Direzione regionale Lazio

8 Inail, Consulenza statistico attuariale

9 Collaboratore esterno

per informazioni Inail-Mobility manager

Via del Santuario Regina degli Apostoli 33, 00145 Roma mobilitymanager@inail.it

www.inail.it

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Indice

1 INTRODUZIONE ... 4

1.1 Il contesto politico internazionale ... 4

1.2 Obiettivi e strategia di Inail ... 5

1.3 Il contesto normativo di riferimento ... 9

1.4 Ruolo e funzioni del mobility manager ... 13

1.5 Storytelling ... 16

2 PARTE INFORMATIVA E DI ANALISI ... 20

2.1 Analisi delle condizioni strutturali dell’Azienda ... 20

2.2 Metodologia di analisi ... 25

2.3 Schede informative unità locali su condizioni strutturali aziendali, offerta di trasporto e spostamenti casa-lavoro... 27

2.3.1 Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris, 1, 10121 ... 28

2.3.2 Lombardia, Milano - Via Mazzini, 7, 20123 ... 34

2.3.3 Liguria, Genova – Via D’Annunzio, 76, 16121 ... 40

2.3.4 Emilia-Romagna, Bologna - Galleria 2 Agosto 1980, 5/A e Via Gramsci, 4, 40121 ... 46

2.3.5 Toscana, Firenze – Via delle porte nuove, 61, 50144 ... 52

2.3.6 Lazio, Roma - Piazzale Giulio Pastore, 6, 00144 ... 58

2.3.7 Lazio, Roma - Via S. Gradi, 55 e Via R. Ferruzzi, 38/40, 00143 ... 66

2.3.8 Lazio, Roma - Via del Santuario Regina degli Apostoli, 33, 00145 ... 74

2.3.9 Lazio, Roma – Via Nomentana, 74, 00161 ... 82

2.3.10 Campania, Napoli - Via Nuova Poggioreale, 80143 ... 90

2.3.11 Puglia, Bari - Corso Trieste, 70126 ... 96

2.3.12 Calabria, Catanzaro - Via Vittorio Veneto, 60 e 38, 88100 ... 102

2.3.13 Sicilia, Palermo - Viale del Fante, 58/D, 90146 ... 108

2.3.14 Sardegna, Cagliari – Via Sidney Sonnino, 96, 09127 ... 114

3 PARTE PROGETTUALE ... 120

3.1 Progettazione delle misure ... 120

3.1.1 Descrizione delle misure da implementare ... 134

3.1.2 Definizione dei benefici conseguibili con l’attuazione delle misure ... 140

3.2 Programma di implementazione ... 161

4 PROGRAMMA DI MONITORAGGIO ... 164

4.1 Monitoraggio direzionale ... 164

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4.2 Monitoraggio operativo ... 165

4.3 Risorse per la gestione della mobilità dei dipendenti ... 167

4.4 Monitoraggio del piano degli spostamenti casa-lavoro (30.8.21) ... 168

5 ALLEGATI ... 170

Allegato 1 – Questionario ricognizione Sedi ... 170

Allegato 2 – Questionario ricognizione Dipendenti ... 174

Allegato 3 – Banca dati COPERT – fattori inquinanti ... 189

Allegato 4 – Distribuzione dipendenti per CAP di residenza ... 194

Allegato 5 – Criteri utilizzati per la valorizzazione delle misure proposte ... 211

Allegato 6 – Benefici ambientali ... 214

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1 INTRODUZIONE

1.1 Il contesto politico internazionale

L’attenzione alla sostenibilità e l’adozione di comportamenti virtuosi a tutela dell’ambiente rappresentano oggi tematiche centrali nel dibattito politico che interessano tutta la società e che trovano tra i principali attori Amministrazioni pubbliche, Enti locali, imprese e naturalmente cittadini.

I continui lockdown che il mondo intero si è trovato a dover affrontare per fronteggiare la pandemia da Covid-19 hanno indotto una forte accelerazione alle riflessioni sulle opportunità di cambiamento derivanti da una crisi sanitaria senza precedenti. Le città e le amministrazioni locali hanno mostrato una forte resilienza di fronte alla crisi pandemica, mettendo in campo risposte creative che hanno visto uno slancio verso iniziative tese ad aumentare la mobilità attiva e il ricorso alla mobilità a basse o zero emissioni.

La stessa Unione Europea dedica grande attenzione alla promozione dello sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini. La tabella di marcia per raggiungere l’obiettivo improcrastinabile della neutralità climatica entro il 2050 è tracciata dal Green Deal, un ambizioso piano di azione attraverso cui la Commissione intende convertire le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori politici, rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti.

Il piano d'azione, in cui la mobilità sostenibile nelle sue diverse declinazioni riveste un ruolo cruciale, è volto a:

• promuovere l'uso efficiente delle risorse passando a un'economia pulita e circolare;

• ripristinare la biodiversità e ridurre l'inquinamento.

Proprio la mobilità sostenibile è, inoltre, uno dei tasselli base del “Recovery plan”, che mette al centro la rivoluzione green, la mobilità e le infrastrutture. Tre sono le strade da percorrere secondo quanto riportato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza:

digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

Lo scorso 30 e 31 ottobre, peraltro, si è tenuto a Roma il vertice che ha segnato la chiusura del G20 a presidenza italiana. Il summit è stata l’occasione per discutere dei

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problemi globali che necessitano di urgenti misure multilaterali, quali la pandemia e la crisi climatica. Il documento finale che i leader hanno adottato è la Dichiarazione di Roma, nella quale vengono più volte nominati gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda Onu 2030 e dove viene “riaffermato l’impegno per una risposta globale per accelerare i progressi nell'attuazione degli SDGs e per sostenere una ripresa sostenibile, inclusiva e resiliente in tutto il mondo, in grado di promuovere l'equità e l’inclusione”.

Sempre con riferimento al tema della crisi climatica, il 13 novembre scorso si è conclusa la 26esima Conferenza sul cambiamento climatico, la Cop26 di Glasgow, che ha tenuto impegnati oltre 190 Paesi del mondo nelle attività di negoziazione sulle misure di contrasto al riscaldamento globale. Il vertice annuale sul cambiamento climatico si è concluso con l’adozione della Carta del clima di Glasgow nella quale ciascun Paese si è impegnato a presentare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni entro il 2030, che siano allineati con il raggiungimento di un sistema a zero emissioni nette entro la metà del secolo.

Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, ciascun Paese dovrà:

• accelerare il processo di decarbonizzazione;

• ridurre la deforestazione;

• accelerare la transizione verso i veicoli elettrici;

• incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

Individuare iniziative volte a soddisfare il bisogno di mobilità, in ottica sostenibile, non è solo una necessità che le organizzazioni si trovano in agenda, ma anche una grande opportunità. E attualmente sono disponibili tutti gli elementi per poter intraprendere in maniera brillante la strada verso la mobilità sostenibile, per il “bene comune” di tutto il Paese.

1.2 Obiettivi e strategia di Inail

L’Inail, quale ente volto, altresì, a svolgere compiti di sostegno al miglioramento dei livelli quali/quantitativi di salute e sicurezza sul lavoro favorendo attività di prevenzione degli infortuni, nonché di ricerca, non può non cogliere l’opportunità offerta dall’attuale contesto politico e normativo, che impone l’obbligo alle Pubbliche Amministrazioni di

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adottare un piano degli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti, per proporre, mediante l’adozione del presente piano, soluzioni fattive in tema di mobilità sostenibile, supportando l’azione politica con azioni concrete che guidino e favoriscano l’adozione da parte di tutti i propri dipendenti di stili, abitudini quotidiane e modalità di percezione della città e dell’ambiente orientati e alla sostenibilità.

Negli ultimi anni l’Inail ha avviato un percorso di rinnovamento che ha permesso di garantire l’erogazione dei servizi anche con la quasi totalità dei dipendenti in lavoro agile. L’obiettivo è stato raggiunto mediante l’adeguamento delle infrastrutture e la realizzazione di un piano di change management, per accompagnare i dipendenti verso un nuovo modo di lavorare orientato alla collaborazione, al lavoro per obiettivi, alla comunicazione veloce e trasversale e all’utilizzo efficace di strumenti digitali innovativi.

Grazie all’esperienza maturata a partire dal 2018, durante il periodo di pandemia l’Istituto ha potuto gestire in modalità lavoro agile gran parte dei propri dipendenti già dagli inizi dell’emergenza Covid-19, garantendo la continuità operativa e mantenendo un’elevata efficienza nell’erogazione dei servizi. In tale contesto l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha deciso di assegnare all’Inail lo “Smart Working Award 2021” nella categoria Pubblica Amministrazione. Tale riconoscimento è destinato ad aziende e organizzazioni che si sono distinte per capacità di innovare, con l’obiettivo di dare visibilità alle iniziative di maggior successo e generare un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza.

Il tema della mobilità sostenibile e dell’utilizzo di modalità di trasporto alternative alla vettura privata, soprattutto se utilizzata per il trasporto del solo conducente, peraltro,

VALORI

ASSICURAZIONE E PROTEZIONE RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO PREVENZIONE E SICUREZZA CULTURA DELLA

SICUREZZA CULTURA DELLA

SOSTENIBILITÀ

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE COMPORTAMENTI VIRTUOSI RESPONSABILITÀ SOCIALE

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coinvolge in maniera diretta l’Inail, non soltanto in quanto Pubblica Amministrazione che in risposta al dettato normativo è tenuta ad adottare un piano degli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti, ma soprattutto, in quanto ente assistenziale che tutela i lavoratori che subiscono anche un infortunio durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro.

Sebbene le statistiche sugli infortuni in itinere abbiano fatto registrare nel corso del 2020 un netto calo rispetto al quadriennio precedente, come diretta conseguenza delle misure adottate per fronteggiare la pandemia da Covid-19 (quali lockdown, lavoro agile e chiusura forzata di molte attività commerciali), che hanno di fatto ridotto gli spostamenti dei lavoratori e decongestionato il traffico cittadino, il tema della sicurezza stradale è sempre in primo piano e impone alle aziende di non abbassare la guardia.

Si riporta, nella tabella seguente, l’analisi delle denunce di infortunio pervenute all’Inail per anno e modalità di accadimento:

Denunce di infortunio per modalità di accadimento e anno di accadimento

Modalità di accadimento 2016 2017 2018 2019 2020

In occasione di lavoro 542.556 544.165 0,30%

541.699 -0,45%

539.087 -0,48%

505.736 -6,19%

Senza mezzo di trasporto 521.722 523.081 0,26%

521.081 -0,38%

519.988 -0,21%

492.702 -5,25%

Con mezzo di trasporto 20.834 21.084 1,2%

20.618 -2,21%

19.099 -7,37%

13.034 -31,76%

In itinere 98.525 102.768

4,31%

103.676 0,88%

105.906 2,15%

65.462 -38,19%

Senza mezzo di trasporto 26.097 30.134 15,47%

29.416 -2,38%

32.003 8,79%

20.286 -36,61%

Con mezzo di trasporto 72.428 72.634 0,28%

74.260 2,24%

73.903 0,48%

45.176 -38,87%

TOTALE 641.081 646.933

0,91%

645.375 -0,24%

644.993 -0.06%

571.198 -11,44%

FONTE: Rapporto annuale – Luglio 2021

La diminuzione dell’impatto ambientale dell’Istituto in termini di riduzione dell’incidenza dei fattori climalteranti può essere realizzata solo attraverso la definizione di una adeguata strategia di azione che preveda l’individuazione di soluzioni di breve, medio e lungo periodo e il coinvolgimento attivo di tutto l’Inail dalla governance al management.

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Le linee strategiche definite riguardano la promozione di soluzioni e iniziative volte a incrementare il ricorso a modalità di trasporto sostenibili che siano in linea con i valori fondanti dell’Inail dei propri dipendenti negli spostamenti casa-lavoro.

Attraverso la redazione di uno specifico piano di comunicazione e di formazione Inail intende condividere le soluzioni proposte con i dipendenti e allo stesso tempo cercare di sensibilizzare le persone sui temi della sostenibilità per sviluppare una coscienza sociale comune.

Il piano delineato sarà dinamico e in continuo miglioramento, consentendo così di raggiungere obiettivi sempre più sfidanti.

Per il futuro, anche alla luce delle recenti indicazioni del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (FAQ pubblicate il 6 dicembre 2021 sul portale del Ministero), si prevede di realizzare piani specifici per ogni singola unità locale, valutando altresì, in coerenza con il disposto dell’articolo 3, comma 3 del decreto interministeriale 12 maggio 2021, n.179, il coinvolgimento di Sedi per le quali, non ricorrendo i presupposti previsti dall’art. 3, comma 1 del medesimo decreto interministeriale, non sussiste l’obbligo ma la mera facoltà di procedere all’adozione del piano.

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Il piano di azione per la realizzazione della strategia parte, dunque, dalla realizzazione del piano spostamento casa-lavoro (PSCL). Il documento, attraverso una puntuale attività di analisi della situazione attuale e di valutazione dei rischi che possono insorgere dall’utilizzo di un mezzo di trasporto piuttosto che un altro, deve permettere di individuare le soluzioni migliori in termini di costi/benefici e di condivisione.

1.3 Il contesto normativo di riferimento

La tematica della mobilità sostenibile e, in particolare la figura del mobility manager, è stata oggetto di regolamentazione nel corso del tempo mediante emanazione di norme che ne hanno definito e specificato sia gli obiettivi che gli ambiti di applicazione.

La regolamentazione prende avvio con il decreto ministeriale 27 marzo 1998

“Mobilità sostenibile delle aree urbane”, con il quale, oltre a introdursi la figura del

“responsabile della mobilità aziendale”, in seguito denominato mobility manager, sono definite le strategie e gli interventi che si intendono applicare in tema di mobilità sostenibile attraverso la redazione del ”PSCL”.

Con il successivo decreto ministeriale 20 dicembre 2000 “Incentivazione programmi proposti dai mobility manager aziendali” viene introdotta una figura aggiuntiva alla precedente, ossia la figura del mobility manager d’area, come elemento di raccordo tra le funzioni del mobility manager aziendale, le strutture comunali e le aziende di trasporto.

Di particolare interesse è la Prassi di riferimento UNI 2018, n.35, elaborata dal Tavolo UNI: “Profili professionali della mobilità aziendale” che, tra l’altro, ben definisce

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i ruoli e i profili professionali (attività-responsabilità, conoscenze, abilità, competenze) delle figure del mobility manager, fleet manager, travel manager, corporate mobility manager.

A partire dal 2020, in risposta alle necessità dettate dal contenimento della pandemia da Covid-19 in tema di rilancio dell’economia, sono stati emanati diversi decreti finalizzati ad imprimere una forte accelerazione al cambiamento verso un sistema di mobilità sostenibile.

Il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. “Decreto Rilancio” “Misure per incentivare la mobilità sostenibile”), convertito con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.77, prevede, all’art. 229, comma 4, che le pubbliche amministrazioni

“…con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale nominando, a tal fine, un mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile”.

Inoltre, attribuisce al mobility manager funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile.

Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, c.d.

“Decreto Rilancio”,

• Obbligo di adozione PSCL per Imprese e PA, entro il 31 dicembre.

• Attività continuativa di pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali.

Decreto ministeriale del 20 dicembre 2000,

“Incentivazione programmi proposti dai mobility manager aziendali”

• Introduzione del Mobility Manager di area come raccordo tra i Mobility Manager aziendali,

Decreto

Interministeriale n. 179 del 12 maggio 2021

“Modalità attuative delle disposizioni relative alla figura del mobility manager”.

• Finalità, benefici strumenti e figure specialistiche Decreto ministeriale 27

marzo 1998, “Mobilità sostenibile nelle aree urbane”

• l’obbligo nomina mobility manager aziendale

• individuazione strategie e interventi in materia di mobilità

• redazione del PSCL

Decreto

Interdirettoriale n. 209 del 4 agosto 2021

• Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)”

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Con il decreto interministeriale 12 maggio 2021, n. 179, recante “Modalità attuative delle disposizioni relative alla figura del mobility manager” si attribuiscono alla figura del mobility manager la gestione della domanda di mobilità e la promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente attraverso il PSCL.

All’art. 2, comma1, lettera c), si definisce piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) lo strumento di pianificazione degli spostamenti sistematici casa-lavoro del personale dipendente di una singola unità locale lavorativa che presenti le caratteristiche di ubicazione e numerosità dei dipendenti previste dal citato art. 229, comma 4 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.

L’art. 3 del decreto interministeriale 12 maggio 2021 n.179, dopo aver delineato al comma 1, in coerenza con l’art. 229 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, l’ambito di applicazione oggettivo dell’obbligo di adozione del piano degli spostamenti casa- lavoro (PSCL), precisa, al successivo comma 2, che, al fine della verifica della soglia dei 100 dipendenti, in ogni singola unità locale ai sensi del comma 1, si considerano come dipendenti le persone che, seppur dipendenti di altre imprese e pubbliche amministrazioni, operano stabilmente, ovvero con presenza quotidiana continuativa, presso la medesima unità locale in virtù di contratti di appalto di servizi o di forme quali distacco, comando o altro.

È comunque possibile procedere facoltativamente all’adozione del PSCL anche per le pubbliche amministrazioni che non vi sono tenute ai sensi del citato art. 229 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34.

All’art. 3, comma 4, del decreto interministeriale 12 maggio 2021 n.179 si precisa che il piano deve:

• essere finalizzato alla riduzione del traffico veicolare privato, individuando le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, sulla base dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, delle loro esigenze di mobilità e dello stato dell’offerta di trasporto presente nel territorio interessato.

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• definire i benefici conseguibili con l’attuazione delle misure in esso previste, valutando i vantaggi sia per i dipendenti coinvolti, in termini di tempi di spostamento, costi di trasporto e comfort di trasporto, sia per l’impresa o la Pubblica Amministrazione che lo adotta, in termini economici e di produttività, nonché per la collettività, in termini ambientali, sociali ed economici”.

Per quanto riguarda i contenuti del piano, le Linee guida per la redazione e l’implementazione del PSCL sono state definite dal decreto direttoriale del Ministero della transizione ecologica e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili 4 agosto 2021, n. 209, che contiene le indicazioni operative e metodologiche sulle procedure da seguire e da implementare affinché l’analisi del contesto, sia all’interno che all’esterno della realtà aziendale di riferimento, permetta di pianificare e realizzare le misure ritenute effettivamente necessarie al fine di consentire una riduzione strutturale e permanente della mobilità sistematica casa-lavoro.

Da ultimo, le “Linee guida in materia di condotta delle pubbliche amministrazioni per l’applicazione della disciplina in materia di obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde Covid-19 da parte del personale”, adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2021, in coincidenza con la cessazione del lavoro agile come una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa nella Pubblica Amministrazione, prevedono, al punto 1.6 dell’allegato 1 (Possibili misure in materia di flessibilità degli orari di ingresso e di uscita), l’obbligo di elaborare i piani di spostamento casa-lavoro “…tenendo conto delle disposizioni relative all’ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro…”.

In questa prospettiva di agevolazione degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente anche con modalità sostenibili, è ancora più importante il ruolo del mobility manager nella elaborazione di un piano che tenga conto anche delle disposizioni previste in tema di ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro.

Anche i comuni, tramite i propri mobility manager d'area, saranno chiamati allo svolgimento di un'azione di raccordo costante e continuativo con i mobility manager aziendali in tema di verifica complessiva e coordinata dell'implementazione dei PSCL e

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nell’identificazione e nella promozione di azioni di miglioramento complessivo dell'offerta di mobilità sul territorio di riferimento.

Infine, anche sulla base delle informazioni acquisite nelle fasi di programmazione e di verifica dell'implementazione dei PSCL, le regioni e gli enti locali competenti ai sensi del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, dovranno emanare apposite disposizioni finalizzate ad adeguare tempestivamente i piani di trasporto pubblico locale alle nuove fasce di flessibilità delle pubbliche amministrazioni.

Il piano degli spostamenti casa-lavoro adottato dalle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 3, comma 1 del decreto ministeriale 12 maggio 2021, n.179, deve, ai sensi dell’art. 4 dello stesso decreto, essere trasmesso al Comune territorialmente competente entro quindici giorni dall’adozione. In seguito, il comune e il mobility manager d’area potranno individuare eventuali modifiche al PSCL adottato.

Al fine di ottemperare a quanto previsto dall’articolo 6 comma 3 lettera c) del decreto interministeriale 12 maggio 2021, n.179 è necessario inviare al mobility manager di area, oltre al PSCL, anche i dati relativi agli spostamenti dei dipendenti correlati dai rispettivi orari di ingresso/uscita. Tali dati sono necessari per la programmazione più efficace ed efficiente dei servizi pubblici di trasporto comunali e regionali, secondo quanto previsto dalla norma.

1.4 Ruolo e funzioni del mobility manager

Il succitato decreto interministeriale 12 maggio 2021, n.179, ha definito puntualmente ruolo e funzioni del mobility manager.

L’art. 2 definisce due diverse tipologie di figure:

• mobility manager aziendale

mobility manager d’area

Le due figure definite dalla normativa sono nominate da soggetti diversi e hanno funzioni differenti anche se complementari.

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Il mobility manager aziendale è una figura specializzata nel governo della domanda di mobilità e nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente ed è nominato dall’azienda o dalla Pubblica Amministrazione per lo svolgimento delle funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile. Nel caso di pubbliche amministrazioni deve essere nominato all’interno del personale in ruolo tra soggetti in possesso di un’elevata e riconosciuta competenza professionale e/o comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell’ambiente.

Le principali funzioni attribuite al mobility manager aziendale (art.6) sono:

a) promozione della realizzazione di interventi per l’organizzazione e la gestione della domanda di mobilità del personale dipendente attraverso l’elaborazione del PSCL.

La finalità è quella di consentire la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane;

b) supporto all’adozione del PSCL;

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c) adeguamento del PSCL anche sulla base delle indicazioni ricevute dal Comune territorialmente competente, elaborate con il supporto del mobility manager d’area;

d) verifica dell’attuazione del PSCL, anche ai fini di un suo eventuale aggiornamento, attraverso il monitoraggio degli spostamenti dei dipendenti e la valutazione, mediante indagini specifiche, del loro livello di soddisfazione;

e) cura dei rapporti con enti pubblici e privati direttamente coinvolti nella gestione degli spostamenti del personale dipendente;

f) attivazione di iniziative di informazione, divulgazione e sensibilizzazione sul tema della mobilità sostenibile;

g) promozione di azioni di formazione e indirizzo in collaborazione con il mobility manager d’area finalizzate a incentivare l’uso della mobilità ciclo-pedonale, dei servizi di trasporto pubblico e dei servizi a esso complementari e integrativi anche a carattere innovativo;

h) supporto al mobility manager d’area nella promozione di interventi sul territorio utili a favorire l'intermodalità, lo sviluppo in sicurezza di itinerari ciclabili e pedonali, l’efficienza e l’efficacia dei servizi di trasporto pubblico, lo sviluppo di servizi di mobilità condivisa e di servizi di infomobilità.

Il mobility manager d’area è una figura specializzata nel supporto al Comune territorialmente competente, presso il quale è nominato, nella definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile, nonché nello svolgimento di attività di raccordo tra i mobility manager aziendali. I mobility manager d’area sono, pertanto, nominati dai comuni con il fine di coordinare i mobility manager aziendali con compiti legati alla mobilità sostenibile di supporto ai comuni stessi.

Le principali funzioni attribuite al mobility manager d’area (art.6) sono:

a) attività di raccordo tra i mobility manager aziendali del territorio di riferimento, al fine dello sviluppo di best practices e moduli collaborativi, anche mediante convocazione di riunioni, una tantum o con cadenze periodiche, e organizzazione di incontri e seminari, comunque denominati, e svolgimento di ogni altra attività utile al miglioramento delle pratiche di redazione dei PSCL;

b) supporto al Comune di riferimento nella definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile;

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c) acquisizione dei dati relativi all’origine/destinazione e agli orari di ingresso e uscita dei dipendenti e degli studenti forniti dai mobility manager aziendali e scolastici e trasferimento dei dati in argomento agli enti programmatori dei servizi pubblici di trasporto comunali e regionali.

1.5 Storytelling

In questo contesto di continua evoluzione degli orientamenti politico-sociali e normativi a carattere internazionale e nazionale, oltreché di evoluzione tecnologica, l’Istituto ha iniziato ad avviare una serie di attività necessarie per la trasformazione degli obiettivi e delle linee strategiche in azioni concrete in termini di sostenibilità nella sua accezione complessiva.

Nel corso del 2021, anche al fine di cogliere l’opportunità di finanziamento offerta dal Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili), l’Istituto ha provveduto alla redazione del PSCL con particolare riferimento a due Sedi di Roma, in coerenza con le Linee guida emanate nello stesso mese di agosto. Per la produzione del documento, sono state svolte le attività di ricognizione tramite questionario, di analisi, di individuazione e pianificazione delle misure per la mobilità pervenendo a una stima della riduzione dei climalteranti in funzione dell’attuazione delle misure previste.

Il PSCL di agosto costituisce il punto di partenza del presente lavoro, esteso alle Sedi rientranti nel perimetro definito dalla norma, e rappresenta un passo in avanti verso una sempre maggiore attenzione dell’Ente alle tematiche della diminuzione del traffico veicolare e della sostenibilità ambientale.

Da sottolineare, comunque, come l’Istituto già da tempo [cfr lettera Direzione centrale prestazioni-Inail 7 novembre 2011, n. 8476 “Infortunio in itinere - utilizzo del mezzo privato (bicicletta)”] abbia considerato “la sempre maggiore attenzione a livello ambientale e sociale orientata a favore di una mobilità sostenibile che annovera tra le sue forme l’uso della bicicletta […]” orientando anche le politiche assicurative a favore della mobilità sostenibile, seppure limitando l’indennizzabilità dell’infortunio in itinere avvenuto in bicicletta alla sola ipotesi in cui l’evento lesivo si fosse verificato su pista ciclabile o zona interdetta al traffico.

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In seguito, il legislatore, con il collegato ambientale alla legge di stabilità 2016, ha sancito espressamente che, a prescindere dal tratto stradale in cui l’evento si verifica, l’infortunio in itinere occorso a bordo di un velocipede deve essere, al ricorrere di tutti i presupposti stabiliti dalla legge per la generalità degli infortuni in itinere, sempre ammesso all’indennizzo.

Norma immediatamente recepita dall’Istituto con la circolare 25 marzo 2016, n.14

“Linee guida per la trattazione dei casi di infortuni in itinere. Utilizzo del velocipede.”

con cui l’azione di evoluzione dell’Istituto verso l’utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibili è evidenziata dalla equiparazione del trattamento dell’infortunio in itinere se occorso in caso di utilizzo di mezzi alternativi quali la bicicletta.

Data l’importanza che la materia ricopre in ambito strategico e operativo, l’Inail sta definendo (anche avvalendosi dell’istituito gruppo di progetto multidisciplinare) un nuovo modello gestionale sia per meglio soddisfare tutte le richieste normative, sia per affrontare più adeguatamente il tema legato alla “funzione mobilità” prevedendo di istituire una struttura stabile e interdisciplinare con un nucleo centrale di competenza specifica e di individuare mobility manager territoriali che svolgeranno le funzioni di mobility manager aziendale con riferimento alle unità locali di competenza interagendo direttamente con i mobility manager d’area dei comuni di riferimento.

La nuova struttura, denominata nello schema sottostante come “Centro di competenza-mobility management)”, di supporto al corporate mobility manager (figura prevista nella Prassi di riferimento 2018, Uni, n.35 e ai mobility manager territoriali, dovrà essere costituita da “…figure con adeguata professionalità, anche di tipo multidisciplinare, nonché rappresentanti del direttivo aziendale e dei dipendenti” come auspicato dalla normativa vigente.

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In particolare, gli obiettivi e le attività che la nuova struttura si troverà ad affrontare, coinvolgendo diversi attori, si riferiscono a vari temi, tra cui:

• miglioramento della qualità dell’aria e dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare;

• sensibilizzazione, formazione e coinvolgimento dei dipendenti verso una mobilità sostenibile con l’effetto di ridurre il traffico veicolare e l’inquinamento cittadino aumentando, nel contempo, il benessere individuale e sociale;

• collaborazione alla realizzazione di piani di azione mirati all’ottimizzazione degli spostamenti casa-lavoro indirizzati alla decongestione del traffico in collaborazione con i mobility manager d’area e, in generale, con gli Enti nazionali preposti;

• costante aggiornamento sulle normative riguardo i temi della mobilità e dell’inquinamento in generale, oltre che sulle azioni e iniziative intraprese da altre realtà pubbliche e private con le quali eventualmente stipulare accordi e protocolli;

• comunicazione interna ed esterna, nel rispetto della brand identity dell’Istituto;

• definizione di standard e linee di indirizzo comuni per la redazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro e per le misure da mettere in campo in ottica di mobilità sostenibile;

MODELLO ORGANIZZATIVO

FASE DI AVVIO FASE DI CONSOLIDAMENTO

GRUPPO DI PROGETTO

MULTIDISCIPLINARE CORPORATE

MOBILITY MANAGER CENTRO DI COMPETENZA

PER IL MOBILITY MANAGER RESPONSABILI TERRITORIALI DELLA MOBILITÀ CENTRO DI COMPETENZA

MOBILITY MANAGEMENT

MOBILITY MANAGER TERRITORIALI CORPORATE

MOBILITY MANAGER GRUPPO DI PROGETTO

MULTIDISCIPLINARE

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• supporto al corporate mobility manager; coordinamento, supervisione e raccordo delle figure legate alla mobilità: travel manager, fleet manager, mobility manager territoriali;

• implementazione di una base dati comune, integrata con le banche dati aziendali, a disposizione delle varie figure coinvolte che consenta, tra l’altro, di disporre di una visione d’insieme delle informazioni di interesse;

individuazione di strumenti hardware e software di supporto alle varie attività e alle misure intraprese per il miglioramento della mobilità;

• monitoraggio delle azioni e delle iniziative intraprese sui temi della mobilità sostenibile;

• gestione e l’ottimizzazione dei costi legati alla mobilità sia del singolo sia dell’Ente.

Per quanto riguarda il coinvolgimento del personale dipendente sulle tematiche di sostenibilità ambientale, Inail si è già attivato per promuovere specifici percorsi formativi. Nell’ultimo quadrimestre dell’anno si sono tenuti diversi incontri formativi dedicati alla mobilità sostenibile, tra i quali:

“Urban mobility conference” del 16/9/2021, rivolto al personale coinvolto sul tema della mobilità;

Tavola rotonda “La mobilità smart nella ripartenza del paese” del 22/09/2021 rivolto al mobility manager;

• Webinar “Il mobility manager: tra obbligo di legge e opportunità” del 11/12/2021 rivolto al mobility manager;

• Corso di formazione specialistico “mobility manager pro” dal 18/10/21 al 22/12/21 (80 ore) rivolto al mobility manager;

• Webinar “Digital Mobility Lab” del 12/11/2021 rivolto al personale coinvolto sul tema della mobilità;

Corso di formazione “Mobility Management” dal 29/11/21 al 30/11/21 organizzato dalla Consulenza per l’innovazione tecnologica, rivolto ai professionisti Cit e al gruppo di progetto per la mobilità sostenibile.

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2 PARTE INFORMATIVA E DI ANALISI

2.1 Analisi delle condizioni strutturali dell’Azienda

L’Inail, Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, è un Ente pubblico non economico che gestisce l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Il modello organizzativo adottato dall’Istituto per perseguire le proprie finalità prevede un’articolazione territoriale su più livelli:

• Direzione generale (e Direzioni e Strutture centrali);

• Strutture territoriali (Direzioni regionali, Direzioni provinciali, Sedi regionali, Direzioni territoriali, Sedi locali e Agenzie);

In particolare, alla Direzione generale fanno capo le diverse Direzioni centrali, Strutture e Segreterie di supporto, con sede in Roma.

Le 21 Strutture regionali sono responsabili del governo del territorio di competenza e assicurano, per il tramite delle Direzioni territoriali, l’erogazione dei servizi istituzionali. Il presidio dell’intero territorio nazionale è, infatti, garantito da 78 Direzioni territoriali che si articolano in 186 Sedi locali e 42 Agenzie1 dislocate in 179 comuni.

L’organizzazione interna delle diverse strutture territoriali cambia in funzione della loro tipologia. Le Direzioni regionali si distinguono sulla base della dimensione e del grado di complessità in cinque tipologie (A, B, C, D, E). Le Sedi locali sono, invece, suddivise in tre tipologie (A, B, C) in base ai carichi di lavoro, al bacino di utenza e alle caratteristiche del territorio.

Le Sedi Inail oggetto dell’analisi del presente documento sono state definite mediante un’attività di analisi delle informazioni contenute nelle banche dati aziendali, finalizzata a individuare, come previsto dall’art. 229, comma 4, del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, le unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.

1 Fonte: Piano della Performance 2021-2023 adottato con delibera del CdA 23 marzo 2021, n. 83.

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In considerazione della forte attenzione dell’Istituto alla tematica della mobilità sostenibile, per l’individuazione delle unità locali da includere nell’analisi del presente Piano, sono stati altresì adottati, in aggiunta a quelli previsti dalla citata normativa, gli ulteriori criteri che di seguito si riportano:

le Sedi adiacenti, situate nello stesso Comune a una distanza non superiore ai 300 metri, sono state considerate come singola “unità locale”, in considerazione del fatto che generano flussi di traffico nelle medesime aree urbane (per esempio nel comune di Catanzaro sono state rilevate due Sedi che distano soltanto 200 metri l’una dall’altra, per le quali la somma dei dipendenti raggiunge le 100 unità);

• le unità di personale che, seppur formalmente assegnate a una determinata Sede, operano stabilmente, con presenza quotidiana continuativa, presso una Sede diversa in virtù di un’assegnazione a una squadra, ai fini della verifica della soglia dei 100 dipendenti, sono state considerate come dipendenti della Sede in cui si recano stabilmente.

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Si riporta di seguito la rappresentazione cartografica della distribuzione delle Sedi Inail sul territorio nazionale con evidenza in rosso delle unità locali selezionate ai fini dell’analisi del PSCL.

In applicazione dei criteri sopra esposti, sono state individuate 14 unità locali, il cui numero complessivo di dipendenti è almeno di 100 unità. Di queste, 4 sono situate nella Capitale e le restanti 10 nelle città di Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Catanzaro, Palermo e Cagliari, come sintetizzato nella tabella seguente:

UNITA’ LOCALI

REGIONE COMUNE INDIRIZZO

INCIDENZA % DIPENDENTI SINGOLA

UNITA’ LOCALE SUL TOTALE DIPENDENTI

COINVOLTI NELLA RILEVAZIONE Piemonte Torino Corso Galileo Ferraris, 1 5%

Lombardia Milano Via Mazzini, 7 5%

Liguria Genova Via G. D’Annunzio, 76 5%

Sedi non selezionate nel campione Sedi del campione

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UNITA’ LOCALI

REGIONE COMUNE INDIRIZZO

INCIDENZA % DIPENDENTI SINGOLA

UNITA’ LOCALE SUL TOTALE DIPENDENTI

COINVOLTI NELLA RILEVAZIONE Emilia

Romagna Bologna Galleria 2 Agosto 1980, 5/A

Via Gramsci, 4 6%

Toscana Firenze Via delle Porte Nuove, 61 6%

Lazio Roma Piazzale Giulio Pastore,6 23%

Lazio Roma Via Roberto Ferruzzi, 38/40

Via Stefano Gradi, 55 10%

Lazio Roma Via del Santuario Regina degli Apostoli, 33 7%

Lazio Roma Via Nomentana, 74 5%

Campania Napoli Via Nuova Poggioreale (Ang. San Lazzaro) 9%

Puglia Bari Corso Trieste, 29 6%

Calabria Catanzaro Via Vittorio Veneto, 38 Via Vittorio Veneto, 60 4%

Sicilia Palermo Viale del Fante, 58/D 5%

Sardegna Cagliari Via Sydney Sonnino, 96 4%

TOTALE DIPENDENTI 2.846

Le 14 unità locali oggetto di analisi sono ubicate in 11 Comuni e impiegano un totale di 2.846 dipendenti, pari a circa un terzo dei dipendenti dell’Istituto. Nell’immagine che segue sono rappresentate la distribuzione percentuale dei dipendenti per età e genere e la collocazione delle unità locali prese in esame sul territorio nazionale, con evidenza della numerosità di dipendenti per ciascuna unità. La maggiore concentrazione di personale dipendente insiste sulle 4 unità locali situate nel Comune di Roma, che accoglie 1.307 dei 2.846 dipendenti coinvolti nelle analisi del presente piano, pari a circa il 46% del campione selezionato.

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In considerazione della forte attenzione verso le tematiche ambientali e dell’impegno a farsi promotore di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile, l’Istituto riconosce fin d’ora la necessità di sottoporre il presente Piano a un’azione di integrazione e di miglioramento continuo, prevedendo, come già accennato, la possibilità di inserire nel PSCL, già a partire dal prossimo anno, Sedi con un numero di dipendenti significativo anche se inferiore a 100.

Distribuzione dipendenti per età e genere Distribuzione dipendenti per genere Distribuzione delle Sedi Inail sul

territorio nazionale

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2.2 Metodologia di analisi

Come previsto dalle linee guida per la redazione del piano degli spostamenti casa- lavoro, per ciascuna unità locale oggetto di analisi sono stati elaborati appositi piani degli spostamenti casa-lavoro (cfr. par. 2.3 e seguenti), in cui sono stati rappresentati, mediante dashboard sintetiche, i risultati delle analisi condotte dal gruppo di progetto e sintetizzate di seguito.

Analisi delle condizioni organizzative e strutturali e analisi dell’offerta di trasporto → tali analisi sono state elaborate attraverso le informazioni raccolte sul territorio mediante la compilazione di un modulo di ricognizione (per il cui dettaglio si rimanda all’Allegato 1), appositamente predisposto e trasmesso dal mobility manager, in accordo con le Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro definite dal citato decreto direttoriale del Ministero della transizione ecologica e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili 4 agosto 2021, n. 209, integrate anche con analisi Analisi Geographic Information System (GIS) con particolare riferimento all’offerta di trasporto.

Tali analisi hanno consentito di rappresentare, per ciascuna unità locale, le seguenti informazioni:

− numero totale personale dipendente, con evidenza della percentuale dei dipendenti in lavoro agile e distribuzione percentuale dei dipendenti per età e genere;

− orario di apertura/chiusura dell’unità locale per ciascun giorno della settimana;

− percentuale di affluenza (ingressi/uscite) per fascia oraria;

− presenza dipendenti in Sede per ciascun giorno della settimana;

− risorse, servizi e dotazioni aziendali;

− dettaglio dell’offerta di trasporto nei pressi dell’unità locale, in termini di:

presenza di nodi di interscambio; stazioni ferroviarie; fermate metro/bus/filobus/tram; presenza di servizi di sharing e loro tipologia;

presenza di piste ciclabili / ciclopedonali; presenza e tipologia aree di sosta;

presenza di aree pedonali / ZTL.

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Con riferimento alla tipologia contrattuale, risulta non significativo il dato relativo al numero dei dipendenti con contratto part-time. I dipendenti appartenenti al campione selezionato risultano assunti con contratto a tempo pieno per il 98% e con contratto part time per il rimanente 2%.

Analisi Geographic information system (GIS) → tali analisi sono state elaborate attraverso i dati sulla residenza dei dipendenti messi a disposizione dalle banche dati aziendali, opportunamente anonimizzati e normalizzati, al fine di rappresentare e misurare, mediante le mappe di Microsoft Azure, le seguenti informazioni:

− rappresentazione cartografica della distribuzione dei dipendenti sul territorio nazionale per residenza;

− distribuzione della densità del personale nell’area urbana (distanza residenza- Sede);

− distanza media percorsa in auto, a piedi, in bici, tra l’indirizzo di residenza e quello della sede di lavoro.

Analisi delle modalità abituali di spostamento casa-lavoro e analisi della propensione al cambiamento negli spostamenti casa-lavoro → tali analisi, attraverso le risultanze del questionario sottoposto ai dipendenti delle 14 unità locali oggetto di analisi, hanno consentito di rappresentare le seguenti informazioni:

− frequenza spostamento casa-lavoro;

− distanza media e durata media del tragitto casa-lavoro;

− mezzi di trasposto utilizzati e motivazioni della scelta;

− propensione al cambiamento negli spostamenti casa-lavoro.

Si precisa che, a completamento delle dashboard, per la sola città di Roma e per ognuna delle Sedi considerate, sono previste ulteriori due schede di riepilogo secondo il format espressamente richiesto dal mobility manager d’area di Roma Capitale.

Si riporta di seguito una tabella riepilogativa della percentuale di compilazione dei questionari sottoposti, su base volontaria, ai dipendenti del campione.

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UNITA’ LOCALI

REGIONE COMUNE INDIRIZZO IMMOBILE % COMPILAZIONE QUESTIONARIO Piemonte Torino Corso Galileo Ferraris, 1 48%

Lombardia Milano Via Mazzini, 7 35%

Liguria Genova Via G. D’Annunzio, 76 32%

Emilia-

Romagna Bologna Galleria 2 Agosto 1980, 5/A

Via Gramsci, 4 35%

Toscana Firenze Via delle Porte Nuove, 61 36%

Lazio Roma Piazzale Giulio Pastore,6 40%

Lazio Roma Via Roberto Ferruzzi, 38/40

Via Stefano Gradi, 55 52%

Lazio Roma Via del Santuario Regina degli Apostoli, 33 42%

Lazio Roma Via Nomentana, 74 31%

Campania Napoli Via Nuova Poggioreale (Ang. San Lazzaro) 23%

Puglia Bari Corso Trieste, 29 47%

Calabria Catanzaro Via Vittorio Veneto, 38

Via Vittorio Veneto, 60 33%

Sicilia Palermo Viale del Fante, 58/D 31%

Sardegna Cagliari Via Sydney Sonnino, 96 22%

TOTALE 38%

2.3 Schede informative unità locali su condizioni strutturali aziendali, offerta di trasporto e spostamenti casa-lavoro

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Dipendenti

2.3.1 Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris, 1, 10121

Orari: lunedì 07:30–18:30 martedì 07:30–18:30 mercoledì 07:30–18:30 giovedì 07:30–18:30 venerdì 07:30–18:30 sabato Chiuso

domenica Chiuso

Affluenza orari ingressi e uscite

Servizi di trasporto per i dipendenti

Navette aziendali 

Automobili aziendali 

Moto/biciclette/monopattini aziendali 

Car sharing aziendale

Piattaforma di car-pooling aziendale

Incentivi e buoni mobilità dipendenti

Per abbonamenti al TPL 

Per servizi di sharing mobility

Per l’uso della bicicletta (bike to work)

Aree di sosta riservate ai dipendenti

Numero posti auto totale 22

Per disabili 2

Numero posti moto totali 4

Numero posti bici 8

Zona deposito monopattini 

Spogliatoio con presenza di docce 

Mensa aziendale 

Strumenti di comunicaz. aziendale ✓

52,8% 32,5% 8,6% 1,8% 0,2% 0,6% 1,0% 1,9% 0,6%

2,0% 6,8% 11,2% 33,5% 28,8% 12,1% 5,5% 0,1% 0,0%

Risorse, servizi e dotazioni aziendali

75

Ingressi

Uscite

Analisi delle condizioni strutturali

Distribuzione dipendenti per età e genere

Genere: Femminile Maschile

% media giornaliera dipendenti in presenza

17,8% 21,9% 21,6% 21,6% 17,1%

0%

10%

20%

30%

56

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Offerta di trasporto nei pressi della sede aziendale (distanza max 500 metri)

Nodi di interscambio

Sono presenti nodi di interscambio in prossimità dell’Istituto

Stazioni ferroviarie

Stazione Torino Porta Nuova: 1,5 km

Stazioni metro

Linea Gialla - Fermata XVIII dicembre: 650 m

Fermate bus/filobus/tram

Linea Bus 5, 19, 29, 51, 52, 56, 59, 67, 72 Linee tram 4, 13, 15

Zona servita dal servizio sharing

Presenza di numerosi operatori attivi che offrono servizi di car sharing, bike sharing, scooter sharing e monopattini sharing

Piste ciclabili / ciclopedonali

Sono presenti piste ciclabili in prossimità dell’Istituto, collegate al resto della città

Aree di sosta

Sono presenti aree di sosta a pagamento in prossimità dell’Istituto.

Area pedonale / ZTL

Non presenti aree pedonali e zone a traffico limitato nelle vicinanze dell’Istituto

Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris, 1, 10121

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Residenza dei dipendenti assegnati alla sede

Distanze di percorrenza per la sede

Il grafico a sinistra illustra le distanze medie percorse dai dipendenti della sede suddivise per modalità di trasporto (auto, a piedi e bicicletta) ottenute attraverso calcoli sui percorsi minimi per modalità di spostamento utilizzando le mappe di Microsoft Azure.

Auto A piedi Bicicletta

Dalla rappresentazione cartografica si evince che la residenza dei dipendenti assegnati alla sede vede una forte concentrazione all’interno del comune di Torino ed una concentrazione marginale nei comuni limitrofi.

Sono stati esclusi dall’analisi cartografica i 6 dipendenti residenti in regioni diverse dal Piemonte.

Analisi Geographic Information System (GIS)

Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris, 1, 10121

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Analisi delle modalità abituali di spostamento casa-lavoro

Come si evince dal grafico, lo spostamento casa-lavoro-casa viene effettuato almeno tre volte a settimana dall’96% dei dipendenti. Infatti, risulta marginale la percentuale di coloro che lavorano esclusivamente in modalità di lavoro agile.

La distanza media del tragitto casa-lavoro non supera i 24 chilometri per l’87% dei rispondenti al questionario e quasi l’85% dei dipendenti raggiunge il luogo di lavoro in meno di un’ora.

Frequenza spostamento casa-lavoro Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris 1, 10121

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Scelta del mezzo di trasporto Il 56% dei dipendenti utilizza la propria auto/moto per recarsi a lavoro. Per tragitti molto brevi, emerge una forte propensione all’utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibile. In particolare, entro la distanza di 2 km il luogo di lavoro viene raggiunto prevalentemente a piedi mentre ad una distanza compresa fra i 3 e i 6 km, vi è una forte propensione all’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico. È prossima allo zero, la propensione all’utilizzo di mezzi in sharing e monopattini. Inoltre, il 7% dei rispondenti utilizza la propria auto/moto in modalità combinata con mezzi di trasporto pubblico. Infine, si evidenzia che le auto/moto utilizzate per il tragitto casa-lavoro-casa, seppur appartenenti alle nuove categorie (Euro 6,5,4), sono per il 76% veicoli a benzina/diesel

Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris 1, 10121

Fra le motivazioni che incidono sulla scelta del mezzo di trasporto utilizzato ritroviamo la distanza/durata del viaggio (65%), traffico/parcheggio (59%), il servizio pubblico non efficiente (47%) e sicurezza (47%).

Utilizzo combinato auto/moto

93%

7%

Solo auto/moto Combinato con mezzi pubblici

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Distanza/Durata del viaggio Traffico/Parcheggio Servizio pubblico non efficiente Sicurezza Comfort Motivi economici Altro (figli, scuola, commissioni)

Molissimo/Molto Abbastanza Per niente/Poco

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Analisi della propensione al cambiamento negli spostamenti casa-lavoro

Le modalità di trasporto che i dipendenti sarebbero disposti ad utilizzare qualora venissero attivate politiche di sostenibilità, sono la navetta aziendale (59%), i mezzi di trasporto pubblico (53%) e l’auto elettrica (50%). Al contrario, le misure che non scaturiscono molto interesse sono quelle relative allo sharing.

È stato chiesto di valutare alcune iniziative al fine di analizzare la propensione al cambiamento all’utilizzo di modalità alternative maggiormente sostenibili. Come evidenziato dal grafico sottostante, si evince che c’è un forte interesse al considerare il tempo di spostamento o parte di esso come “orario di lavoro" (72%), a stipulare convenzioni per il trasporto pubblico e/o per il parcheggio in zona di scambio (66%) e prevedere navette aziendali a copertura del percorso casa lavoro (60%).

Piemonte, Torino - Corso Galileo Ferraris 1, 10121

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Navetta aziendale Mezzi di trasporto pubblico Auto elettrica Spostamenti a piedi Bicicletta a pedalata assistita Bicicletta Pooling Car sharing Bike sharing Monopattino sharing Scooter sharing Moto elettrica

Molto/Moltissimo Abbastanza Per niente/Poco

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Considerare il tempo di spostamento o parte di esso come "orario di lavoro"

Stipulare convenzioni per il trasporto e/o per il parcheggio in zona di scambio Prevedere navette aziendali a copertura del percorso casa lavoro Prevedere una maggiore copertura/sicurezza di piste ciclabili presso la sede di lavoro Installare colonnine per la ricarica delle auto e/o moto elettriche presso la sede di lavoro

Prevedere benefit e/o parcheggi riservati per chi condivide l'auto (car pooling) Stipulare convenzioni con società di sharing Prevedere spogliatoi e parcheggi (con possibilità di ricarica) per l'utilizzo di biciclette e monopattini Implementare App che supporti la scelta della modalità di trasporto più economica ed efficiente

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