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Come sapere se ho il fermo alla moto

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Come sapere se ho il fermo alla moto

31 Gennaio 2020Redazione

Quando ricevi il blocco del veicolo a causa di un debito non pagato?

Se hai un debito con il Fisco oppure hai violato il Codice della strada rischi di subìre una misura cautelare che ti impedisca di circolare liberamente con il tuo veicolo.

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Supponiamo che tu non abbia pagato l’assicurazione della tua moto. In tal caso, l’agente della riscossione ti bloccherà il mezzo di tua proprietà fin quando non avrai estinto il tuo debito pagando quanto dovuto. Se, per puro caso, vieni sorpreso dalle Forze dell’ordine a bordo della tua moto, rischi di subire anche una sanzione salata. Inoltre, se non provvedi, entro un dato termine, a saldare il debito, il Fisco potrà mettere in vendita il veicolo e prendersi i soldi ricavati dalla vendita.

Ma esattamente come sapere se ho il fermo alla moto? Niente paura, te lo spiego in questo articolo.

Cos’è il fermo amministrativo?

Il fermo amministrativo è un provvedimento che scatta quanto contrai un debito e non provvedi a saldarlo. Si pensi ad esempio, ad una contravvenzione non pagata oppure ad un tributo non versato. In casi come questi, le amministrazioni o gli enti creditori (Comune, Inps, Agenzia delle Entrate, ecc.) si rivolgono all’agente di riscossione affinché venga bloccato il veicolo intestato al debitore, moto o automobile, tramite iscrizione del fermo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA). In questo modo, il veicolo sottoposto al fermo amministrativo non potrà essere utilizzato finché non venga saldato il debito.

Le conseguenze di un fermo amministrativo

Quando il provvedimento del fermo amministrativo viene iscritto al Pra, il mezzo subirà le seguenti limitazioni:

non può circolare fino a quando non sarà estinto il debito. In caso contrario, il proprietario subirà una sanzione amministrativa da 776 euro e 3.111 euro, oltre la confisca del mezzo (cioè il passaggio definitivo del veicolo alla proprietà allo Stato);

non potrà essere radiato dal PRA, né demolito né esportato in un altro Paese;

deve essere custodito in un luogo privato non soggetto a pubblico passaggio, (ad esempio in un garage).

Attenzione: qualora non si riesca a saldare il debito, sappi che l’agente della

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riscossione potrebbe pignorare il mezzo e ordinare la vendita del veicolo. In tal caso, il fermo serve proprio a evitare il deprezzamento del bene e consentire che il veicolo non perda valore. I soldi ricavati dalla vendita serviranno a pagare il creditore.

Come sapere se ho il fermo alla moto?

Qualora tu volessi sapere se la tua moto è sottoposta a un fermo amministrativo, puoi verificare questa circostanza attraverso le seguenti modalità:

online: ti basterà collegarti al sito internet dell’Aci. Qui dovrai riportare alcuni dati, quali la targa, il tipo di veicolo e il codice fiscale dell’intestatario del veicolo e selezionare “Prosegui per la verifica richiesta”;

tramite il Pra, cioè all’ufficio provinciale dell’Aci pagando 6 euro;

rivolgendosi alla delegazione Aci;

tramite studio di consulenza automobilistica (agenzia pratiche auto).

Nel caso tu intenda rivolgerti ad una delegazione Aci oppure ad uno studio di consulenza automobilistica, oltre ai 6 euro dovrai pagare anche il servizio di intermediazione.

Fermo amministrativo: posso vendere la moto?

La moto su cui è stato iscritto il fermo amministrativo può essere venduta a terzi. Anche se difficilmente qualcuno acquisterebbe un veicolo per tenerlo in garage a causa di un debito contratto da qualcun altro. Tuttavia, l’acquirente deve sapere che se acquisterà il veicolo, il fermo si trasferisce al nuovo proprietario, per il quale varranno gli stessi limiti: non potrà circolare o né rottamare la moto acquistata e dovrà custodirla in un luogo privato.

Prima di procedere all’acquisto di un veicolo usato, consiglio comunque di richiedere sempre una visura della targa da quale si può evincere l’esistenza o meno di un fermo amministrativo.

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Il preavviso del fermo amministrativo

Devi sapere che quando non paghi un debito ti viene recapitata a casa una cartella esattoriale. Da questo momento scattano 60 giorni di tempo per:

pagare quanto dovuto;

chiedere una rateizzazione del debito;

contestare la cartella e chiedere la sospensione o l’annullamento del fermo.

Ovviamente, se non fai nulla di tutto ciò la procedura andrà comunque avanti e l’agente di riscossione potrà attivare le procedure del recupero forzoso. Affinché si possa iscrivere il fermo amministrativo nel registro occorre che il debito superi le 800 euro; invece, per i debiti fino a 1.000 euro non è possibile procedere se non è stata inviata, con posta ordinaria, una comunicazione di riepilogo del debito e se da questo invio non sono trascorsi almeno 120 giorni.

L’esecuzione del fermo amministrativo deve comunque essere preceduta dalla notifica al debitore del relativo preavviso sul quale dovranno essere indicati:

l’importo e la natura del debito;

l’anno in cui hai contratto il debito;

il numero della cartella esattoriale e la data in cui ti è stata notificata.

Ricevuto l’avviso, ti vengono concessi altri 30 giorni per effettuare il pagamento, rateizzare, sospendere o far annullare il debito; in caso contrario scatta il fermo del veicolo a te intestato.

Fermo amministrativo sulla moto: si può evitare?

Se hai ricevuto il preavviso di fermo amministrativo sulla tua moto, devi sapere che per evitare che tale misura cautelare venga iscritta nel registro del Pra puoi agire in uno dei modi seguenti:

pagare il debito che ti è stato contestato (sempre se dovuto);

chiedere di rateizzare il debito: in tal caso, dopo aver pagato la prima rata, ti basterà presentare la ricevuta di versamento all’ufficio dell’Agente

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dei Riscossione che ti rilascerà il documento – con cui si acconsente alla sospensione del fermo – da depositare al Pra. Così facendo, il fermo verrà sospeso e cancellato una volta pagata l’ultima rata;

opporsi alla cartella esattoriale o al preavviso di fermo. Sappi che il fermo andrà comunque avanti a meno che il giudice ritenga fondati i motivi di ricorso;

se la moto oggetto del preavviso di fermo è un bene strumentale, in quanto indispensabile per motivi di lavoro (si pensi, ad esempio, a coloro che consegnano il cibo a domicilio), si può fare istanza per ottenere l’annullamento, allegando la documentazione necessaria. Lo stesso vale se il veicolo in questione è destinato all’uso da parte di persona disabile.

Fermo amministrativo: si può fare ricorso?

Contro il fermo amministrativo può presentare ricorso:

alla Commissione Tributaria, in caso di fermo per l’omesso versamento delle imposte;

al giudice di pace se il fermo è stato disposto per il mancato pagamento di contravvenzioni stradali;

al tribunale ordinario sezione lavoro, se si tratta invece di contributi Inps o Inail.

Il ricorso – presentato senza limiti di tempo – deve avere ad oggetto esclusivamente i vizi riguardanti il fermo amministrativo, ad esempio:

non ti è stato notificato il preavviso di fermo;

non ti è stata notificata la cartella esattoriale;

per intervenuta prescrizione del credito dell’esattore prima della notifica del preavviso del fermo.

Qualora l’importo del debito sia inferiore a 50mila euro occorrerà prima procedere alla mediazione tributaria.

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Fermo amministrativo: si può cancellare?

Se hai scoperto di avere un fermo amministrativo e vuoi cancellarlo, come prima cosa devi pagare il debito. Successivamente, devi presentare alla Direzione Provinciale Aci (che gestisce il Pra):

l’originale del provvedimento di revoca del fermo, rilasciato dal concessionario della riscossione, contenente i dati del mezzo, del debitore e l’importo del del debito saldato;

il certificato di proprietà o quello di proprietà digitale (sul retro occorre compilare la nota di richiesta o il foglio complementare);

il modulo NP-3 in alternativa ai certificati di proprietà;

un documento di identità in corso di validità.

Fino allo scorso anno, per la richiesta di cancellazione occorreva pagare un’imposta di bollo pari a 32 euro se si utilizzava uno dei certificati di proprietà oppure 48 euro se si utilizzava il modello NP-3.

Dal 1 gennaio 2020, invece, non si paga più l’imposta di bollo in quanto la legge di Bilancio ha previsto che l’operazione di cancellazione del fermo amministrativo è esente da ogni tributo e diritto.

In caso di accoglimento della richiesta, viene cancellato il fermo amministrativo e viene rilasciato il nuovo Certificato di Proprietà Digitale. Da questo momento in poi, potrai disporre nuovamente della tua moto.

Fermo amministrativo: che succede se l’ente di riscossione ha sbagliato?

Può capitare che il fermo amministrativo sia stato iscritto per errore, ad esempio perché ti è stato attribuito un debito che non hai mai contratto. In questo caso, è lo stesso concessionario della riscossione a richiedere al Pra la cancellazione gratuita dell’iscrizione del fermo amministrativo.

Fermo amministrativo moto per guida

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senza casco

Il Codice della strada prevede espressamente l’obbligo – per il conducente e per i passeggeri – di portare un casco omologato quando si è a bordo di motocicli. In caso di inosservanza della norma, è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 80 euro ad un massimo di 323 euro. È inoltre previsto (oltre la decurtazione di 5 punti sulla patente) il fermo amministrativo sulla moto per un periodo di 60 giorni. Se si è sorpresi alla guida senza casco per due volte nell’arco di due anni, la durata del fermo sale a 90 giorni.

Fermo amministrativo moto: bollo e assicurazione

Se la tua moto è sottoposta al fermo amministrativo, devi sapere che non devi pagare il bollo fino a quando non viene cancellato il fermo. Nel frattempo puoi, comunque, dichiarare la perdita del possesso del veicolo.

Per quanto riguarda l’assicurazione, occorre distinguere:

se il veicolo si trova parcheggiato in un garage oppure in un box privato, allora puoi anche non assicurarlo;

se il veicolo circola sulla pubblica strada e viene coinvolto in un sinistro stradale allora l’assicurazione non è tenuta a risarcirti alcun danno riportato in quanto il veicolo, a causa del fermo, non doveva circolare.

© Riproduzione riservata - La Legge per Tutti Srl

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