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CONVEGNO NAZIONALE CICLO RIFIUTI

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Academic year: 2022

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CONVEGNO NAZIONALE CICLO RIFIUTI

Introduzione di Mauro Zanini

(2)

VERSO L'ECONOMIA CIRCOLARE

2021 anno della svolta per l'Italia del riciclo con l'avvio della transizione dall'economia

“lineare” alla economia “circolare “, con

criteri di “produzione e consumo “ più

sostenibili. Stabiliti principi “omogenei “

per calcolare gli indicatori dell'economia

circolare.

(3)

INVESTIMENTI PER IL PAESE

Grande aspettative per sfruttare le ingenti risorse di lungo periodo del RECOVERY

FUND 2021-2027 unitamente al pacchetto Nex Generation di stimolo per la ripresa

post pandemica. 1.800 mld di cui 209 per

l'Italia più ecologica, digitale e resiliente.

(4)

OBIETTIVO O.N.U. 2030

Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile da aggiornare e

approvare entro maggio per

raggiungere obbiettivi O.N.U. 2030 sul clima dal 40% al 55% taglio

emissioni nocive.

(5)

MINISTERO TRANSIZIONE ECOLOGICA

Trasformazione Ministero

Ambiente in Ministero Transizione

ecologica con passaggio delle due

Direzioni Energia dal MISE al MITE

cosi come in Francia e Spagna .

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RICICLARE NUOVE SFIDE

Economia Circolare Ciclo Rifiuti: nuovi obbiettivi europei riciclaggio rifiuti urbani 55% entro il

2025, 60% entro il 2030 e 65% entro il 2035 e conferimento in discarica max del 10 % rifiuti Italia nel 2018 secondo dati Eurostat riciclaggio rifiuti urbani 50,8% in 7 °posizione in E.U.

Responsabilità dei produttori e definizione di rifiuto.

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RIFIUTI PRODOTTI

Produzione Nazionale Rifiuti Urbani 2019 - 30,1 Milioni di Tonnellate –

0,3% sul 2018, dal 2006-2010 sopra i

32 milioni, 2011-2012 calo a seguito

recessione, dal 2016-2019 stabile sui

30 milioni annui.

(8)

RIFIUTI PROCAPITE

Produzione Pro-capite Rifiuti 2019 Fonte Isspra, 499 kg media naz., 492 media U.E. (27). Rifiuti trattati per abitante: Italia 455 kg e 484 kg

media U.E. e di questi: Italia 32% Riciclaggio a

fronte del 31% U.E., Italia 20% Recupero energia a fronte del 27% U.E. Italia 23% compostaggio e digestione anaerobica a fronte del 17% in U.E.

incenerimento 1% in Italia e in U.E., discarica 24% Italia uguale in U.E..

(9)

DIFFERENZIATA

Raccolta Differenziata in Italia: 61,3% pari a 306 kg x abitante media nazionale con un più 3,1% sul 2018 pari a 18,5 milioni di

tonnellate di rifiuti, con il 69,6% nel nord,

58,1% Centro e 50,6% sud. Grandi passi in

avanti.

(10)

SPESA ANNUA

Fatturato annuo servizio rifiuti: 10,5 MLD è quanto pagano complessivamente in un

anno le utenze domestiche e non

domestiche dei circa 8.000 comuni Italiani che trova conferma nei bilanci e nelle

certificazione dei consuntivi stessi dei

comuni.

(11)

GOVERNANCE MULTILIVELLO

Servizio Rifiuti: con la Legge n°205 del 27 dic.2017 è stato definito una nuovo modello di governo del ciclo dei rifiuti. Arera con competenze sulla qualità e standard e metodo tariffario del servizio rifiuti, il

Ministero della transizione ecologica sulle linee di indirizzo,

programmatiche e obbiettivi da perseguire, regioni e o provincie con compiti di definizione dei piani regionali rifiuti e di delimitazione degli ambiti territoriali. Egato - Enti di Governo d'ambito Territoriale sui

rifiuti, (ora operativi solo in 10 regioni su 20 ) con compiti di

organizzazione del servizio di gestione Rifiuti Urbani in modo efficiente e superando la eccessiva frammentazione della gestione ancora troppo parcellizzata. Comuni che hanno la titolarità nel definire i piani

finanziari, i regolamenti e le tariffe e ancora in molto casi hanno la gestione stessa del servizio, in economia, che sempre più dovranno perseguire obbiettivi di trasparenza e perseguire omogeneità nelle condizioni di fornitura e certezza nella copertura del servizio.

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OPERATORI

Servizio rifiuti: con 6350 operatori attivi nel

comparto di questi oltre 5000 sono comuni. Sul totale i ¾ fanno solo una attività nel ciclo

integrato a volte la sola riscossione, mentre chi fa tutto il ciclo è solo il 2,4% degli operatori

gestori (152). Un comparto con 95.000 dipendenti e sempre più in crescita.

(13)

LA LUNGA TRASFORMAZIONE DEL TRIBUTO/TARIFFA RIFIUTI

Dalla TARSU 1993, alla TIA 1, TIA 2 alla TARES infine alla TARI e TARI PUNTUALE un lungo

percorso circa trentennale spesso accidentato, che sta portando ad affinare la applicazione nel pagamento della tassa con principio europeo “ chi più inquina più paga “ e “paga per quello che butti “ passando da un sistema economico lineare ad uno circolare .

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MTR ARERA PRIMO BILANCIO

(AD UN ANNO DELLA SUA ENTRATA IN VIGORE)

Regolazione Arera: con MTR Delibera 443/2019/ R/Rif e

integrato con Delibera 238/2020 si sta dando applicazione al

nuovo “metodo tariffario Rifiuti”, con obbiettivi ambiziosi e dopo lunga consultazione si propone: trasparenza e certezza dei costi per i piani finanziari, certezza del perimetro attività coperte con la TARI e su un approccio graduale e asimmetrico volto ad

accompagnare progressivamente le varie realtà gestionali al miglioramento del livello dei servizi nonché una graduale convergenza verso standard minimi di qualità contrattuale e

tecnica su tutto il territorio nazionale, nonché obbligo di dotarsi di una carta dei servizi e prevedendo meccanismi di ristoro in

(15)

AVVIATA LA CONSULTAZIONE SUGLI STANDARD DI QUALITÀ

Proprio in questi giorni è aperta la consultazione con il Documento di Arera n° 72/2021/R/Rif del 23/02/2021 con tutte le parti sociali, interessate per la regolazione della qualità contrattuale e

tecnica del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati aprendo una “pagina importante“

pur in un quadro diverso cosi come è stato avviato nel servizio idrico.

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TARI PUNTUALE: PAGARE PER QUANTO SI PRODUCE

TARI Puntuale applicata in 872 comuni a livello

nazionale secondo Rapporto ISSPRA 2020 pari al 10,8%

dei comuni per lo più nei comuni del nord est, in tre diverse declinazioni e sperimentazione: TARI Tributo Puntuale applicata nel 17% dei casi, Tari Puntuale

Corrispettiva nel 70% e Tari Puntuale Corretta nel 13%.

In Veneto viene applicata nel 39 % della popolazione, nel Trentino 85%, Lombardia 11%, E.R. 34 %, FVG

17,7%, Toscana 9,2%, nel resto di Italia quasi assente nella sua applicazione .

Riferimenti

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