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一,從前本國皇帝所降上論,較現在所降之論情節間有未符

之處,是以申明欽遵現在上論辦理。 (意署謹白)

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Ordinamento di una scuola italiana, SB, 4 maggio 1876

L’Italia, in Europa, quanto al suo territorio confina con Austria, Francia e Svizzera. È il cosiddetto Regno Da Qin di cui si parla nello Hanshu. 108 In passato vi era un collegio

fondato da [Matteo] Ripa, il nome del Collegio era [Collegio] Cinese. Vi si studiavano la lingua e la scrittura cinese. Il 20 settembre 1869 si decise di ampliarlo per includere [lo studio di] tutti gli aspetti del continente asiatico, per cui cambiò nuovamente nome in [Real] Collegio Asiatico. Attualmente il Re d’Italia ha nuovamente pianificato di espanderne gli insegnamenti, quindi ha [emesso] un sommario degli studi in dodici punti. Da quanto riportiamo qui a sinistra109 si può vedere che le nazioni occidentali non intendono avere una

visione ristretta, ma danno importanza all’approfondimento di questioni estere. Questo è il sommario:

[1] In questa nazione, a Napoli, è stata fondata una scuola chiamata [Collegio] Asiatico. All’interno della scuola gli allievi si dividono in tre sezioni: nella prima sezione ci sono cinque allievi che studiano la pratica missionaria,110 i quali studieranno per soddisfare

[l’intento] del fondatore di poter diventare missionari;111 nella seconda sezione ci sono dieci

allievi che studiano all’interno [del collegio] esenti da retta; nella terza sezione ci sono dieci allievi che studiano all’interno [del collegio] e devono pagare una retta. Per quanto riguarda il numero degli allievi delle tre sezioni, probabilmente aumenterà in base alle decisioni prese dal direttore a seconda dalla situazione interna del collegio.

[2] Gli allievi del collegio hanno compiuto i quindici anni e frequentano anch’essi i corsi della seconda e terza sezione, secondo quanto stabilito dal fondatore.112

[3] Nella seconda sezione possono studiare non solo studenti asiatici, ma anche gli africani possono studiarvi.113

[4] Possono frequentare la terza sezione sia asiatici e che africani dai natali europei.114

[5] Quanto alla seconda e terza sezione, possono essere ammessi gli allievi che hanno

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107 “Yidali xuetang guitiao” 意大利學堂規條 (Ordinamento di una scuola italiana), SB, n. 1233, 4

maggio 1876, p. 2.

108 Questo è il nome assegnato all’Impero romano nella descrizione che se ne fa nello Hanshu 漢書

(Storia della Dinastia Han [anteriore]) di Ban Gu (32-92 d.C.). Facendo ricorso all’appellativo di ‘Grandi Qin’ i cinesi riconoscevano di essere entrati in contatto con un regno di pari livello, ma con una dimensione più estesa. Bertuccioli, Masini 2014: 6.

109 La stampa seguiva il formato tradizionale di scrittura verticale da destra a sinistra.

110 “Chierici” nel testo originale del decreto che aggiunge “conforme all’intento del fondatore”. “Leggi e

decreti”, ibidem.

111 Quest’ultima precisazione (“poter diventare missionari”) si ritrova solo sullo Shenbao ma non sul

North China Daily News.

112 L’articolo 2 del decreto originale esplicita precisamente che gli allievi della prima sezione sono asiatici:

“Sono ammessi alla prima sezione solo i giovani nati in Asia e di parenti asiatici, che compiuti i quindici anni di età e parte degli studi comuni alle altre due, intendono allo scopo prefisso dal fondatore”. Ibidem.

113 Il testo originale specifica in realtà “di nazione asiatica nati in Africa”. Tale concetto, tradotto dal

NCDN con “Asiatic race born in Africa”. Ibidem.

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minimo nove anni e massimo quindici115, purché non abbiano dimenticato la lingua del

proprio paese.

[6] Per gli allievi della seconda e terza sezione, i libri di studio e le regole di vitto sono uguali per tutti. Inoltre gli allievi della prima sezione, possono anche accedere agli insegnamenti della seconda e della terza.

[7] Le lezioni si insegnano obbligatoriamente in italiano, inoltre [si insegnano] la lingua della propria nazione, il latino, l’inglese, il francese e le altre lingue; sono insegnati anche disegno e altri importanti princìpi relativi alle conoscenze delle altre nazioni e al commercio, come gli studi relativi alle conoscenze di Asia e Africa, che sono obbligatori e gratuiti.116 Se si studiano le altre lingue o arti pratiche, si deve pagare un extra.

[8] [Sia] agli allievi italiani che di altre nazionalità è a tutti permesso di studiare nella seconda e terza sezione, ma è necessario pagare una retta, il cui ammontare verrà stabilito a posteriori.

[9] Gli allievi della prima e della seconda sezione devono essere figli di genitori di credo cattolico; se sono della terza sezione non importa il loro credo religioso, chiunque è ammesso a studiare nella scuola.

[10] Il direttore che sovrintende agli affari importanti del collegio gestisce [anche] i corsi della seconda e della terza sezione, quindi ci sono due vicedirettori che lo assistono in queste questioni. Per quanto riguarda le entrate e le uscite di denaro, c’è anche un contabile interno al collegio che se ne occupa. Dei due vicedirettori assunti, il primo deve essere scelto tra il clero,117 mentre il secondo e il contabile sono decisi dallo stato.

[11] Le altre regole di ogni sezione della scuola, ad esempio sul contabile e sulle rette dei corsi della terza sezione, sulle rette che devono pagare gli allievi provenienti da altri luoghi che entrano nella scuola, sull’ammontare del salario dei vicedirettori e del contabile, sono tutte stabilite dallo stato. Poiché le regole interne alla scuola al momento non sono [ancora] state stabilite, lo stato, intendendo rendere noti in anticipo agli allievi i particolari, ha quindi pubblicato prima le informazioni generali per pubblica conoscenza.

[12] [Qualora] tra le disposizioni prese del re precedente e quelle del re attuale ci siano dei punti di difformità, in tal caso si dichiara che saranno trattati rispettando le disposizioni attuali.

(Rilasciato dalla Rappresentanza italiana)

Da quanto risulta, la Rappresentanza italiana in Cina servì da tramite per la diffusione di questo decreto in materia di riorganizzazione del Real Collegio Asiatico, visto che anche il North China Daily News pubblicò un simile resoconto molto più stringato rispetto a quello dello Shenbao e in soli undici punti (viene omesso il dodicesimo), senza menzionare le motivazioni della pubblicazione, né formulare introduzione alcuna all’elenco di regole dell’istituto, ma menzionando come fonte la !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

115 Quattordici nel testo originale. Ibidem.

116 In questo punto, in linea con la condotta dettata dal governo monarchico che voleva il collegio come

un ente di formazione anche per le generazioni laiche ai fini dell’espansione verso l’estero, il decreto recita in realtà “tutte quelle dottrine che dispongono ai commerci e alle esplorazioni scientifiche in Asia e in Africa”. Ibidem.

104 Gazzetta Ufficiale.118

Poiché la traduzione pubblicata sul quotidiano inglese risulta però più fedele all’originale italiano e non riporta le stesse divergenze e aggiunte presenti sullo Shenbao, è possibile escludere che ne sia stata la fonte. Al contrario si potrebbe ipotizzare che la stessa legazione abbia provveduto a inviarne una traduzione cinese.

In effetti, quanto apparso sulle pagine dello Shenbao è senz’altro frutto di una rielaborazione del decreto originale che è possibile ritrovare sulla Gazzetta Ufficiale, con l’inserimento di una nota introduttiva e diverse precisazioni e dettagli che sono stati segnalati in nota alla traduzione. Non è chiaro, però, se le aggiunte siano frutto della redazione o risalenti direttamente alla nota della legazione, ma il commento iniziale sull’ampiezza di vedute degli scopi dell’istruzione nelle nazioni occidentali (“da quanto riportiamo qui a sinistra si può vedere che le nazioni occidentali non intendono avere una visione ristretta, ma danno importanza all’approfondimento di questioni estere”), percepibile tramite l’esempio diretto del collegio dei cinesi, fa pensare a un possibile intervento dell’autore dell’articolo. Un simile apprezzamento aiuta anche a collocare la trattazione nell’ambito del dibattito pubblico sull’utilità dei modelli occidentali in ambito culturale propugnata frequentemente dalla redazione dello Shenbao.

Parte dei dettami del nuovo decreto coincidono comunque con il nucleo iniziale delle regole previste dalle Regulae et Constitutiones del Collegio, il quale si proponeva di “abilitare al sacerdozio ed all’apostolico ministero i giovani nazionali delle missioni straniere, e d’una congregazione di ecclesiastici europei che intendano all’istruzione di questi giovani”119

. Più precisamente doveva trattarsi di giovani di età compresa tra i nove e i quattordici anni, come riferisce anche la Gazzetta Ufficiale, a differenza dello

Shenbao che riporta l’età massima di quindici anni.

Sempre sullo stesso tema è stato possibile ritrovare un secondo dettagliato contributo, ovvero un resoconto sulla storia del Collegio di Ripa che include un dettagliato rapporto sui fatti che videro protagonista il Ministro cinese Xue Fucheng 薛福成 (1838- 1890), in visita in Italia nel 1891. Il testo è citato integralmente, come si dice in testa all’articolo, da una pubblicazione sino-occidentale di Guangzhou non meglio precisata, che in seguito alla ricerca tramite database dei periodici tardo-Qing risulta essere il

Zhong-wai dashi bao 中 外 大 事 報 (Notizie importanti dalla Cina e dall’estero).

Esistono alcune differenze rispetto al testo originale, principalmente stilistiche, che !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

118 “The Royal Asiatic College of Naples”, NCDN, vol. XVII, n. 3646, 13 aprile 1876, p. 343.

119 Regole e costituzioni della Congregazione e del Collegio della Sagra Famiglia di Gesù Cristo, pp. 124-

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danno prova ancora una volta della riformulazione compiuta dalla redazione dello

Shenbao. In alcuni casi, quando ritenute particolarmente rilevanti ai fini della ricerca,

tali differenze sono menzionate in nota alla traduzione.

意國中華書院考

,申報,光緒廿六年三月十二日

廣州中西報云:康熙朝意大利國教士馬國賢以善油畫馳名,

居中國京師十有三年,供奉內廷,蒙恩頒賜大緞、馬匹等物。

嗣後返國,並蒙俞允,携帶華生五名,航海西歸就學。雍正

二年行抵拿波里城,捐貲搆造中華書院。規模粗具後,得教

中善士出貲佽助,院業漸豐。定例,留華生二十名,士耳其、

希臘學生各六名。

近年意政府派學政二員,會同教士二人經理書院,院業漸為

侵蝕。院中生徒控之上下各衙門,經政府秉公判斷,而學政

抗不遵行。自繕新例五則,謂“中華書院”宜改名“亞洲學

館”或改為“東方學館”,作為意人學習東方言語之所。祗

以議政院意見不同,尚未遽定。

在院學長華生郭棟臣等數人,曾禀請中國使臣照會意國外務

大臣轉咨議政院首領,查照和約,悉遵舊章辦理等語。嗣後

華人咸謂意國拿破里城中華書院係昔年聖祖仁皇帝遣華人遊

學,特籌巨欵為置院產以供負笈者所需。

近年意皇奪教皇利權,併將書院公產入官,因與再三理論。

後薛庸星使在意時,本擬辦理此事,乃詳詢顚末,始知院現

擴充經久,實由教中資助鉅欵所致。卽在院肄業之華生,專

以天主教為本,其於格致、測算等學,不過兼涉。况意政府

已定議將院產入官,不能再改。然華人環求星使保護者頗殷,

星使遂照會外部,允 為設法清理焉 。

蓋其時意國適行封奪教產之政,中華書院產業旣係教中捐输

自亦在封奪之列。聞之意人云:馬國賢初造書院時,僅集貲

三萬佛郎。自教皇以下,有所輸。院產之大至值二百萬佛郎,

每年入欵約十二萬佛郎,用欵約五萬佛郎。每一華生在院肄

業,歲給一千二百佛郎,皆由教皇所屬官員致書中國各省主

教貲送以成之。

按: 意國先受制於羅馬教皇,旋復挫敗於法,直至法皇被普

兵所俘,教皇失所依恃,意兵遂于一千八百七十年九月大隊

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