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Italia nel titolo e in prima pagina521
in prima pagina
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7. economia e commercio: 158 articoli,
8. invenzioni, tecniche e scienze: 141 articoli (suddivisi nelle sottotematiche di trasporti ferroviari, trasporti navali, trasporti aerei, altre invenzioni, altre scoperte scientifiche),
9. cultura: 88 articoli (suddivisi nelle sottocategorie di arte e archeologia, letteratura, lingua e istruzione, storia),
10. viaggio: 33 articoli, 11. politica: 30 articoli,
12. spettacolo, costume e curiosità: 30 articoli, 13. attualità Asia: 25 articoli,
14. religione: 16 articoli, 15. legge: 13 articoli, 16. geografia: 10 articoli, 17. demografia: 5 articoli.
Volendo sintetizzare graficamente la distribuzioni dei contenuti sull’Italia apparsi sul quotidiano del 1872 al 1911 è possibile quindi ricorrere alla seguente rappresentazione schematica:
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Il database sopra citato, inoltre, sarà incluso in appendice alla tesi per poter essere consultato, ma bisogna tuttavia evidenziare che si tratta di uno strumento che offre a pieno le proprie potenzialità di ricerca e indagine se consultato su supporto elettronico. 3. Selezione dei campioni e analisi comparativa
Quest’ultima classificazione è stata propedeutica alla selezione di alcuni argomenti rappresentativi dell’immagine dell’Italia per cui si è selezionato un campione di testi che è stato tradotto e analizzato alla luce di altre fonti coeve. Tale selezione è stata finalizzata alla raccolta di contenuti che potessero contribuire a delineare l’immagine dell’Italia sotto tre specifici settori, scelti al momento come aspetti più rappresentativi del carattere nazionale e dell’immagine della nazione all’estero, ovvero:
1) la cultura italiana, che include articoli su arte e archeologia, letteratura, lingua e istruzione, storia e personalità storiche;
2) scienza e tecnologie, con un focus sulle tecnologie di telecomunicazioni e trasporti e l’illustrazione di altri casi di invenzioni o tecniche scientifiche a cui l’Italia ha dato il proprio contributo;
3) gli italiani in Cina, sezione che raccoglie notizie sull’operato della comunità italiana, sugli spettacoli, le attività culturali, e anche i casi giudiziari che coinvolsero gli italiani in Cina, oltre a un approfondimento sull’episodio della disputa della Baia di Sanmen.
La ragione per cui altre aree maggiormente rappresentate, come diplomazia, attualità della Cina e dell’Occidente, e affari militari sono state al momento tralasciate si deve, oltre alle tempistiche ristrette e all’elevata quantità di materiali, anche al fatto che si tratta di tematiche già approfonditamente trattate in numerosi studi del settore, o perché si è verificato che tali sezioni includono primariamente brevi resoconti di natura informativa privi di qualsiasi forma di giudizio, stereotipo o idealizzazione.69
Per supportare una simile ricerca è risultato chiaro sin da subito come le sole testimonianze testuali oggetto di studio non fossero sufficienti a costruire il quadro complessivo che rappresentava l’obiettivo di queste ricerca. Di conseguenza, come sostiene anche Natascha Vittingoff,70
è stato necessario procedere a una “lettura intertestuale” al di fuori della sola fonte periodica primaria, lo Shenbao (SB), !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
69 Si tratta primariamente di resoconti sullo spostamento delle flotte navali, sugli incontri diplomatici , su
avvenimenti di attualità (terremoti, epidemie, eruzioni, ecc.) che sono sembrate poco significative per lo scopo della ricerca.
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corredando la ricerca non solo con altre fonti periodiche coeve cinesi ed estere, ma anche con risorse storiche primarie. L’analisi comparativa è stata condotta, quindi, sulla base del confronto con fonti coeve e principalmente alla luce dei seguenti materiali: - fonti periodiche pubblicate in Cina sia in cinese che in lingue occidentali. Nello specifico per questa classe di fonti si è fatto riferimento a:
! il database Wan-Qing qikan quanwen shujuku 晚清期刊全文数据库 (The Late Qing Dynasty Periodical Full-text Database), che include la maggior parte dei periodici apparsi tra il 1833 e il 1911, con un totale di 280.000 estratti da 302 testate;
! il database elettronico Zilin Yanghang Zhong-Yingwen baozhi quanwen
shujuku 字林洋行中英文报纸全文数据库 (The North-China Daily News & Herald Newspapers and Hong Lists Database), che raccoglie i contributi
apparsi sul quotidiano North China Daily News (NCDN) e sul periodico North
China Herald (NCH) tra il 1850 e il 1951, curati dalla maggiore redazione
inglese della Cina moderna;71
- una selezione di fonti periodiche italiane pubblicate all’epoca dello Shenbao tra cui La
stampa, La Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, Nuova antologia, La civiltà cattolica,
scelti per la loro rappresentatività e per la disponibilità in forma digitalizzata;
- varie riviste specialistiche e di settore in lingua inglese disponibili online utilizzate primariamente come fonte per i contenuti tecnico-scientifici dalle redazioni dei periodici cinesi;
- fonti dell’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, raccolte nei due fondi Rappresentanze diplomatiche e consolari d’Italia a Pechino (1870-1952) e
Affari politici Serie P (1891-1916), e le raccolte a cura del Ministero degli Affari Esteri I documenti diplomatici italiani;
- fonti storiografiche e altre fonti monografiche tra cui diari personali, diari di viaggio, saggistica eccetera.
È senz’altro importante citare l’influenza delle fonti periodiche giapponesi, spesso menzionate in apertura degli stessi articoli dello Shenbao come origine delle !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
71 Questi e altri database di periodici cinesi sono consultabili dal sito http://www.cnbksy.com del Quanguo
baokan suoyin 全国报刊索引 (National Index to Chinese Newspapers and Periodicals) costruito dal
Ministero della Cultura cinese sulla base del corpus di periodici della Shanghai Library. Un ulteriore database del settimanale North China Herald è inoltre consultabile attraverso la piattaforma Proquest all’interno del database Historical Newspapers: Chinese Newspapers Collection (1832-1953), contenente ventuno periodici pubblicati in Cina in lingua inglese, all’indirizzo
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informazioni, ma al momento la barriera linguistica ha costretto chi scrive a escludere tali fonti dall’analisi contrastiva.72
La quasi totalità dei testi selezionati è inoltre riportata nella traduzione svolta ad hoc per questo studio, presentando il testo originale seguito dalla traduzione italiana annotata, accompagnata da un commento in cui si illustrano i risultati della ricerca e dell’analisi. L’ordine di presentazione prescelto è stato dettato primariamente dalle tematiche, combinato ove possibile con un ordine cronologico, cercando di far prevalere il filo di connessione tra i vari contributi e di ottenere una lettura scorrevole, nel tentativo di omogeneizzare un corpus di fonti per natura frammentato.
STRUTTURA DELLA TESI
Le tre macroaree tematiche costituiscono il corpo di questo lavoro, che sarà introdotto da un breve excursus storico sullo sviluppo della moderna stampa periodica in Cina.
Nel primo capitolo si introdurrà quindi il contesto socio-culturale in cui si sviluppò la fonte selezionata e si introdurranno brevemente i lineamenti della storia della moderna stampa cinese e il suo processo di evoluzione attraverso la combinazione degli elementi tradizionali della stampa cinese governativa, rappresentata dalle gazzette imperiali, con le caratteristiche del giornalismo di stampo occidentale introdotto dagli stranieri. In tale excursus storico saranno menzionati i maggiori periodici dell’epoca e le dinamiche di reciproca influenza che si instaurarono tra le diverse testate.
Il secondo capitolo entrerà nel vivo della ricerca affrontando la penetrazione della cultura italiana in Cina sotto diversi aspetti, giungendo a conclusioni non sempre identiche per i diversi settori. In ambito artistico e letterario emerge, infatti, una scarsa conoscenza del patrimonio italiano, almeno fino al 1911, mentre il settore dell’arte che più ricevette l’interesse della redazione fu l’archeologia, con lo specifico caso di Pompei, per il quale si riporta anche un confronto con alcune precedenti fonti diaristiche di viaggiatori cinesi che fecero visita al sito campano (v. par. II.1). Si procederà poi presentando alcune informazioni sul sistema scolastico italiano, il livello di scolarizzazione e la diffusione della cultura (pubblicazioni, biblioteche, scuole ecc.), dedicando un approfondimento al tentativo di diffondere la lingua italiana in Cina. Nel !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
72 Da fonti giapponesi proviene ad esempio l’unica descrizione generale dell’Italia, contenente un
resoconto a carattere geografico, economico e amministrativo. “Yiguo diqing” 意國底情 (Situazione generale dell’Italia), SB, n. 9322, 31 marzo 1899, pp. 1-2.
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periodo in cui l’attenzione per le lingue straniere si fece sempre crescente, con la creazione di istituti per lo studio delle lingue, l’italiano appariva ancora come un lingua non sufficientemente importante, poiché legata a una nazione che non aveva ancora affermato il proprio ruolo nel contesto politico internazionale. Questo è il quadro che emerge da alcuni resoconti sulla richiesta di attivazione di un corso di lingua italiana nel 1910, richiesta negata dal governo cinese, ricostruito grazie anche alla documentazione conservata presso l’Archivio Storico Diplomatico del MAE (v. par. II.3)
L’ultima sezione di questo capitolo esplora, infine, le biografie di alcuni importanti personaggi storici apparse sullo Shenbao, tra cui Polo, Ricci e Colombo, seguite da alcune brevi menzioni di Cavour e Mazzini. I ritratti di Polo e Ricci videro anche il contributo dello studioso Gilbert Reid, le cui conferenze sul tema apparvero integralmente sullo Shenbao, mentre la biografia di Colombo si è rivelata una composizione di Wang Tao, contributo a un volume pubblicato a Milano che raccolse scritti da tutto il mondo in occasione del quarto centenario della scoperta dell’America (v. par. II.4).
Il terzo capitolo si concentra sul contributo italiano in ambito tecnico-scientifico e contiene un approfondimento sul tentativo di esportare un telegrafo autografico, antenato del fax, inventato dall’italiano Caselli. Si tratta del primo articolo apparso sullo
Shenbao relativamente all’Italia e l’approfondimento sul percorso che questa geniale
invenzione fece prima di approdare in Cina rappresenta un interessante case study per indagare la circolazione delle notizie e i rapporti commerciali tra le due nazioni (v. par. III.1). Di seguito, sono presentate sia notizie di attualità che resoconti scientifici relativi a telegrafia, posta teleferica, trasporti navali, ferroviari e aerei, per concludere con una sezione che raccoglie notizie su altre invenzioni, di cui alcune poco note, come un organo dalle canne di carta, il barometro di Torricelli, il telescopio di Galilei, l’altoforno di Stassano, ma anche alcuni casi in cui gli inventori vengono identificati come italiani, mentre in realtà risultano appartenere ad altre nazionalità. In chiusura del capitolo si ritrova anche un breve approfondimento sulla partecipazione della Cina all’Esposizione Universale di Milano, che si limitò però al solo settore della pescicoltura (v. par. III.4).
L’ultimo dei capitoli contenutistici si concentra sulle attività degli italiani in Cina, attività che furono di varia natura e di cui si è scelto di esplorare alcuni casi specifici. In apertura è presente un altro approfondimento su un singolo case study che rivela le conseguenze della controversia della richiesta della Baia di Sanmen sull’immagine dell’Italia in Cina negli anni 1899-1900 e l’influenza che l’opinione della comunità
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straniera ebbe su di essa (v. par. IV.1). A seguire sono state raccolte notizie di attualità sull’arrivo in Cina di maghi e prestigiatori, compagnie teatrali, liriche e circensi di provenienza italiana, in cui è interessante notare le strategie di adattamento messe in atto dagli autori per avvicinare il proprio pubblico di lettori alle novità provenienti dall’Occidente. Questi momenti di svago sollevarono a volte anche un acceso dibattito pubblico, come testimonia un articolo che sostiene come il circo non fosse sconosciuto in Cina prima che gli Occidentali lo importassero in epoca tardo-imperiale (v. par. IV.2.2).
Un’ultima raccolta di notizie di attualità riguarda inoltre i casi giudiziari che videro coinvolti cittadini italiani. Dei numerosi casi, di cui molti di natura commerciale, ne sono stati selezionati alcuni più rappresentativi. La maggior parte di queste notizie trova riscontro nella stampa inglese di Shanghai e il giudizio su chi commise il reato all’interno dell’opinione pubblica appare limitato, in quanto tali casi venivano giudicati dalla Corte Mista che afferiva alla Concessione Internazionale. Un caso in particolare, però, mostra ancora una volta la difficoltà della rappresentanza italiana di affermare i propri interessi: si tratta della richiesta (negata) di rappresentare un cittadino cinese, interprete e socio di un avvocato italiano, accusato di vendere illegalmente biglietti della lotteria. Questo caso è anche presente nella documentazione diplomatica del MAE, allegata all’indagine (v. par. IV.3).
A conclusione delle sezioni espositive si è ritenuto importante corredare il lavoro con appendici strumentali che fungano da bussola per orientarsi all’interno del quadro generale dell’immagine dell’Italia sullo Shenbao. Oltre a una presentazione diacronica di tutti gli articoli presentati, si è voluto aggiungere in appendice due liste degli antroponimi e dei toponimi (e nomi di monumenti) individuati durante il lavoro, utili sia nella visione complessiva del lavoro che per eventuali studi di raffronto con altre fonti sull’immagine dell’Italia.
Infine, il database, che ha rappresentato oltre un anno del lavoro dedicato a questa ricerca, e che raccoglie gli oltre duemila articoli apparsi relativamente all’Italia sullo
Shenbao, è stato aggiunto come inserto alla tesi sotto forma di lista ordinata secondo
criterio cronologico, anche se, come si è detto, si tratta si un utile strumento che consente diverse variabili di ricerca se consultato attraverso un apposito software di raccolta e gestione dati.
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ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI FENOMENI CHE EMERGONO DALLA RAPPRESENTAZIONE DELL’ITALIA NELLO SHENBAO
L’indagine presentata in queste pagine ha cercato di fornire alcune prime risposte all’interrogativo su quale fosse l’immagine dell’Italia e degli italiani restituita al pubblico dei lettori cinesi in uno dei maggiori quotidiani della Cina tardo-Qing, cercando, quando possibile, di compiere un confronto con le fonti precedenti o coeve per indagarne l’evoluzione, i mutamenti e le influenze.
Queste riflessioni conclusive, sebbene non definitive, intendono quindi evidenziare per prima cosa come questa indagine rappresenti ancora un passo preliminare nello studio dell’immagine dell’Italia sulla stampa cinese. Nonostante si siano toccati numerosi aspetti e si sia tentato di fornire un quadro poliedrico della natura delle informazioni sull’Italia che raggiungevano i lettori, ognuno degli ambiti analizzati potrebbe rappresentare un oggetto degno di ulteriori approfondimenti, e lo stesso varrebbe per molte delle tematiche al momento escluse da questa indagine.
Durante questo studio si sono potute rivelare alcune caratteristiche nella formazione dell’immagine dell’Italia e delle sue trasformazione, evidenziando in alcuni casi una forte influenza dell’opinione straniera, dai cui organi di stampa provenivano molte delle notizie. La rappresentanza diplomatica italiana, non avendo un proprio organo di stampa, non si dimostrò sempre in grado affermare la propria voce all’interno dell’opinione pubblica e molti sono i casi in cui il suo operato si rivela fallimentare. Rari sono inoltre i casi in cui le informazioni vennero diffuse direttamente da fonti italiane, come era avvenuto in precedenza con le opere gesuitiche in cui si registrò un processo di imbellimento e idealizzazione nel dipingere la propria terra natale.
Si è cercato poi di segnalare l’emergere di molti dei topoi della rappresentazione del carattere nazionale degli italiani evidenziati dagli studi di imagologia letteraria, come i riferimenti all’archeologia e all’eredità classica (Pompei, lingua latina), agli uomini saggi (Polo, Ricci, Colombo) e agli inventori geniali (Caselli, Galilei, Torricelli, Stassano), ma risultano scarsi i riferimenti ad arti e lettere.
In conclusione, si evidenziano alcuni punti focali delle teorie dell’Occidentalismo in cui l’immagine dell’Occidente in Cina venne usata tanto come forma di controllo e affermazione del potere da parte del governo (Sanmen, rifiuto dell’attivazione corso di italiano), quanto dai movimenti più riformatori, di cui lo Shenbao fu forum di espressione, in favore della modernizzazione della Cina e contro le rigide politiche governative (nuove tecnologie, preservazione del patrimonio archeologico,
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Risorgimento italiano).
Non si può affermare che questo studio incarni a pieno l’applicazione delle teorie della microstoria di Gintzburg, che con le sue storie di villaggio ha rivalutato il concetto di cultura popolare,73
ma tali studi hanno ispirato una visione dei fenomeni storici dal basso. Le notizie di cronaca riportate sullo Shenbao hanno rivelato, infatti, come alcuni casi di attualità e di cronaca relativi all’operato dell’Italia in Cina, e alle vicende delle vita di alcuni cittadini italiani in terra cinese, si sono poi dimostrati degli interessanti microepisodi di storie quotidiane simboliche e rappresentative delle più globali tendenze geopolitiche in atto all’epoca e delle relazioni tra Italia e Cina in cui l’Italia non riusciva a emergere come potenza internazionale.
Dall’analisi risultano ancora alcune tendenze abbastanza definite nella rappresentazione di vari aspetti. In una rappresentazione dell’altro in cui questo si presenta in termini di marcata diversità è normale l’emergere di tendenze di adattamento dei nuovi fenomeni al background tradizionale dell’autore e soprattutto dei lettori dei contributi, 74
principalmente in linea con la tendenza di diffusione delle conoscenze adottata dalla redazione con l’obiettivo di raggiungere tutte le fasce di popolazione e scolarizzazione (testa di Buddha di Pompei, tecniche dei maghi con riferimento a Zhuangzi e al buddhismo). È quindi individuabile un doppio binario di rappresentazione attraverso la riproposizione di pregiudizi imposti dalla voce delle potenze straniere, consolidatesi attraverso i giochi della politica e diplomazia internazionale, e una nuova rappresentazione dell’Italia “con caratteristiche cinesi” in cui un tempio pompeiano avrebbe contenuto una raffigurazione del Buddha (v. par. II.1) e un mago italiano avrebbe dominato le vie che portano al Dao (v. par. IV.2.2).
LIMITI DELLA RICERCA E POSSIBILI SVILUPPI
In conclusione si ritiene doveroso sottolineare come questa ricerca possa essere ritenuta solo un primo passo di perlustrazione nel più ampio lavoro che punta a ricostruire le conoscenze e le opinioni sull’Italia circolanti all’interno della stampa cinese tardo-imperiale. Sebbene si tratti del primo lavoro di questo genere su tali fonti – che si aggiunge alla lunga storia di studi sulle fonti monografiche, sulla diaristica, sulle !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
73 Si fa qui riferimento al maggior lavoro rappresentativo della dispiplina della microstoria Il formaggio e
i vermi e al saggio Microhistory: Two or Three Things That I Know about It. Gintzburg 2009; Gintzburg,
Tedeschi, Tedeschi 2003.
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fonti enciclopediche eccetera –, l’universo della stampa periodica al di fuori dello
Shenbao rimane ancora principalmente inesplorato, in quanto in questo studio è stato
possibile compiere solo delle brevi investigazioni comparative che hanno dato modo di risalire sovente alle fonti delle informazioni in altri periodici dell’epoca.
Al di là dell’estensione quasi illimitata delle fonti è inoltre importante evidenziare come l’assenza della firma dell’autore nella gran parte dei contributi apparsi sullo
Shenbao (e nella stampa periodica in genere) nel periodo analizzato abbia reso
impossibile compiere approfondimenti sul background dell’autore e sull’origine delle sue eventuali conoscenze sull’Italia e delle esperienze che possano aver influenzato i suoi giudizi. Parimenti, il fitto sistema di circolazione di informazioni e di continue citazioni tra fonti periodiche e monografiche ha reso a volte difficile risalire con certezza all’origine delle notizie pubblicate. Per questa ragione nel corso della lettura dei risultati di questo studio risulterà chiaro come per alcune delle tematiche sia stato possibile andare a fondo ricostruendo i dettagli delle vicende presentate e risalendo spesso alle fonti (sebbene a volte trattandosi di altre fonti periodiche si tratta ancora una volta di contributi anonimi), mentre sono rimasti tuttora alcuni aspetti lacunosi su cui, anche per i tempi fissati per la ricerca, non è stato possibile gettare luce.
Presentando le sezioni della ricerca è già stato detto che è stato necessario compiere una scelta delle tematiche da approfondire, ritenute significative per i contenuti o per il grado di novità che apportavano al filone di studi compiuto fino a oggi, ma una vasta sezione rimane tutt’ora inesplorata e sarebbe meritevole di ulteriori studi. Oltre a ciò si ritiene che ognuna delle sezioni presentate in questa ricerca possa rappresentare un possibile un oggetto di ricerca a sé, di cui le informazioni contenute sullo Shenbao rappresentano solo una angolazione dell’intero soggetto: basti pensare al breve accenno alla partecipazione della Cina all’Esposizione Universale di Milano nel 1906, che meriterebbe un ulteriore studio sulle fonti italiane e sul materiale pubblicato all’epoca dell’evento milanese, o ancora alla sezione di letteratura italiana comparsa sulla stampa, ancora trascurata agli inizi del XX secolo, su cui si ipotizza un incremento di interesse