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冨 Lo sviluppo delle abilità di riassumere

Nel documento Le lingue di Babele (pagine 176-182)

Lo sviluppo delle abilità di trasformazione di testi

7.1 冨 Lo sviluppo delle abilità di riassumere

Riassumere non è (soltanto) un’abilità linguistica quanto primariamen-te un’abilità cognitiva che si basa su un primariamen-testo linguistico e lo trasforma in un secondo testo linguistico più breve, ordinato sequenzialmente, senza discorso diretto: i testi sono la fonte e l’esito, ma l’attività centra-le è cognitiva e si basa, a livello di centra-lettura analitica, su tre azioni:

a. individuazione dei nuclei informativi, composti da un elemento car-dine e da una serie di informazioni accessorie su quell’argomento; b. divisione dei nuclei informativi tra essenziali, senza i quali il testo

fi-nale non ha più lo stesso significato globale del testo di partenza, e accessori – questi ultimi gerarchizzati in rango di importanza; c. ricostruzione della sequenza intrinseca (logica, temporale ecc.) dei

nuclei informativi essenziali, indipendentemente dall’ordine in cui compaiono nel testo di partenza;

e solo dopo questa attività cognitiva giunge la fase linguistica che nella tradizione didattica si definisce «riassumere», cioè

d. stesura di un testo strutturato secondo la sequenza «c», in cui siano presenti tutti i nuclei essenziali ed eventualmente alcuni dei nuclei accessori più rilevanti, a seconda della valutazione personale di chi svolge il riassunto.

Come si vede, mentre i processi cognitivi sono molto chiari, l’azione linguistica è più vaga e lascia un ampio margine di decisione autonoma. Per fare del riassunto un’attività produttiva sul piano dell’educazione linguistica occorre declinare questa abilità di trasformazione in una se-rie di attività didattiche che ne facciano emergere i nodi di fondo.

Attività 82: la contrazione di un testo, in qualsiasi lingua studiata

È un’attività propedeutica al riassunto e può essere svolta anche a li-velli abbastanza bassi di competenza in una lingua non nativa: essa mira a far distinguere a livello di frase e di breve periodo l’essenzia-le rispetto all’accessorio e si realizza cancellando con una matita l’essenzia-le parole, le subordinate ed eventualmente anche sezioni più ampie, senza procedere alla stesura di un riassunto ma limitandosi a ridurre le dimensioni del testo, aggiungendo semplicemente quegli elementi di raccordo sintattico che possono essere necessari una volta elimi-nati parole o frasi.

È un’attività destinata a studenti molto giovani, in quanto l’abi-lità di riassumere si imposta alle elementari, lavorando primaria-mente sull’italiano, e si consolida nella scuola media, dove si può lavorare anche sulle lingue straniere. Per dare una dimensione ludi-ca, con quel minimo di sfida che risulta proficua con studenti giova-ni, si può partire da un testo scritto in word, di cui quindi si conosce facilmente il numero di parole, e di chiedere di eliminarne almeno il 20% lavorando da soli, poi un altro 20% lavorando in coppia in mo-do da far interagire due strategie, e poi chiedenmo-do a gruppetti, ad esempio due coppie, di eliminare quant’altro è possibile in una sor-ta di gara.

Il confronto tra le varie proposte offre una buona occasione di di-scussione sull’individuazione delle informazioni essenziali rispetto a quelle accessorie.

Per il suo ricorrere alla cancellatura fisica, visibile, che traduce in tratto di matita una valutazione astratta di importanza informativa, questa attività aiuta gli studenti in cui prevale l’intelligenza visiva.

Attività 83: la selezione delle informazioni, in qualsiasi lingua studiata

È una variante in positivo dell’Attività 81: laddove nella contrazione si taglia, qui si mette in rilevo, usando un evidenziatore per le mazioni essenziali e una sottolineatura di un altro colore per le infor-mazione di rango secondario, lasciando intatte le sezioni totalmente accessorie.

Rispetto all’Attività 81 costituisce tuttavia un passo in avanti, in quanto chiede un’analisi non più in termini sì/no, cioè permane o esce dal testo, ma in termini più articolati: l’essenziale viene deter-minato immediatamente e viene evidenziato, e lo stesso dicasi con il totalmente accessorio che viene trascurato, ma si crea una fascia in-termedia di informazioni interessanti ma non essenziali.

Svolta questa attività in maniera autonoma e discussa poi con la classe l’individuazione delle tre fasce, un passo successivo è quello di eliminare circa metà della fascia intermedia, allargando l’eviden-ziazione a tutto quel che deve rimanere in un riassunto.

Anche se in questo caso, come nell’Attività 81, non è necessario procedere alla stesura e ci si può limitare alla risistemazione sintatti-ca resa necessaria dai tagli – revisione che comunque è interessante sul piano dello sviluppo della competenza linguistica e che può co-stituire un buon spunto di lavoro nelle lingue straniere.

Per il suo ricorrere alla cancellatura fisica, visibile, che traduce in colori una valutazione astratta di importanza informativa, questa atti-vità aiuta gli studenti in cui prevale l’intelligenza visiva.

Attività 84: la stesura del riassunto in ItaL1

Le Attività 82-83 non prevedono la stesura di un riassunto vero e proprio e operano sul versante cognitivo, anche se la risistemazione sintattica conclusiva rappresenta un esercizio utile. Questa terza at-tività, che costituisce un’evoluzione utile dopo aver svolto alcune attività dei primi due tipi, presuppone sia l’attività cognitiva, per cui si identificano e gerarchizzano le informazioni sulla base del loro ruolo nel testo, sia l’attività linguistica, di cui si devono chiarire le regole:

– le informazioni che vengono conservate per il riassunto vanno col-locate in ordine temporale (prima, durante, dopo), logico (tesi, an-titesi, sintesi), causale (causa, effetto) ecc., anche se nel testo di partenza – come avviene soprattutto in testi narrativi – ci sono fla-shback, anticipazioni, percorsi temporali paralleli: questa «rego-la» del riassunto va spiegata agli studenti riflettendo sulla finalità del saper riassumere, che è la base delle abilità di studio e rappre-senta il percorso di memorizzazione alternativo all’apprendere

mnemonico: chi riassume si appropria dei contenuti essenziali fa-cendoli propri, ma per poterli acquisire i contenuti devono avere un ordine che poi si possa logicamente, temporalmente, causal-mente ripercorrere;

– il discorso diretto, per le stesse ragioni di memorizzazione viste sopra, viene ridotto alla sua essenza e quindi a discorso indiretto. Nella tradizione italiana si chiede «un riassunto», in molte tradi-zioni straniere si chiede «un riassunto di x parole»: la differenza ope-ra sul piano cognitivo, di geope-rarchizzazione delle informazioni, ma non su quello linguistico.

Attività 85: la stesura del riassunto in ItaL2 e lingue straniere

Mentre nell’Attività 84 si crea un testo nuovo e il fatto che gli stu-denti siano di madrelingua garantisce la conoscenza di iperonimi (permettono di sintetizzare una serie, ad esempio, di cani, gatti e altri animali domestici in un breve «gli animali»), quelle forme verbali necessarie per passare dal discorso diretto a quello indiretto, e così via, nelle lingue straniere e in itaL2 di fatto il riassunto rischia di coincidere con una contrazione del testo originale, trasformandosi in un esercizio di ricopiatura selettiva.

Ammesso che inizialmente questo processo sia inevitabile, far sten-dere qualche riassunto/contrazione può essere utile per procesten-dere poi a una correzione collettiva in cui l’insegnante mostra come si poteva scrivere un testo nuovo che non fosse una semplice contrazione del te-sto base. In altre parole, il contributo del riassunto in lingue di cui non si ha piena padronanza sta nella fase di correzione piuttosto che in quella di esecuzione: se non c’è tempo o possibilità di lavorare a lungo alla correzione collettiva, si può fare a meno di svolgere riassunti.

Attività 86: la stesura del riassunto di testi in lingue classiche

Nello studio delle lingue classiche prevale l’abilità ricettiva, la lettu-ra, rispetto a quella produttiva, la scrittura: si scrive in latino e greco solo quando si traduce qualche frase o breve testo. Il riassunto in lin-gua classica, che ha le stesse caratteristiche di quello visto

nell’Atti-vità 85, può costituire un’occasione per svolgere attinell’Atti-vità scritta in cui

l’attenzione non sia concentrata sul tradurre: anche in questo caso, il valore dell’attività sta nella sua correzione e discussione collettiva, altrimenti si riduce a un esercizio di copiatura con qualche integra-zione morfosintattica.

La stesura di riassunti in italiano di testi in lingua classica è in realtà una prova di comprensione.

Attività 87: la riflessione sulla riassumibilità

Nella percezione degli studenti tutti i testi sono riassumibili (quindi ogni testo può essere studiato, memorizzato, riassumendolo) e quindi può essere opportuno procedere a tentativi di riassunto su testi che non accettano un riassunto:

– testi regolativi, ad esempio un articolo di legge, un regolamento di classe: togliere un elemento – se il testo è ben costruito – si-gnifica snaturare il testo. Un ottimo testo di partenza può essere costituito dai tre articoli del Diritto di Famiglia che gli studenti hanno sentito recitare frettolosamente a ogni matrimonio cui han-no partecipato e che regolahan-no la vita coniugale: hanhan-no l’immedia-ta possibilità di valul’immedia-tare cosa cambia in una famiglia al l’immedia-taglio di una sola parola;

– testi che descrivono relazioni logiche o matematiche: «in un trian-golo rettantrian-golo, il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente

Nel documento Le lingue di Babele (pagine 176-182)