CAPITOLO 1: La famiglia e la donna in epoca post-maoista
1.2. Il XXI secolo al femminile
1.2.4. La donna in epoca contemporanea: la nüqiangren 女强人
Nel 2014, in Cina le donne impiegate erano il 64% della popolazione femminile.59 In epoca post- maoista, il cambiamento della struttura industriale e gli investimenti nell’istruzione femminile, come appurato, contribuirono alla nascita di impieghi lavorativi per le giovani donne di città. L’industria in Cina, a partire dall’epoca delle riforme, ha spostato la propria attenzione dal settore primario al settore terziario. Lo studioso Zhou ha classificato lo sviluppo del settore terziario cinese in due fasi: la prima va dal 1978 al 1991, fase in cui la velocità dello sviluppo fu rapidissima ma i settori in cui furono creati nuovi lavori appartenevano a servizi di basso livello, quali il commercio, la ristorazione e l’industria ospedaliera. La seconda fase va dal 1992 al 2006, in cui la velocità dello sviluppo è diminuita ma la struttura del settore terziario si è diversificata con la crescita di industrie ad alti livelli, quali finanza, assicurazione, telecomunicazioni e tecnologia che richiedevano un livello di qualificazione alto e, quindi, una certa professionalità. Le giovani donne della generazione di figli unici, a differenza della generazione delle madri la cui educazione era
57 BAUER J., WANG FENG, RILEY N.E., ZHAO XIAOHUA, Gender Inequality in Urban China: Education and Employment,
in «Modern China» 18.3, 1992, pp. 355-359.
58 BAILEY P.J., Women and Gender in Twentieth-Century China, Palgrave MacMillan, New York, 2012, pp. 149. 59
LIU JIEYU, Gender, Sexuality and Power in Chinese Companies: Beauties at Work, Palgrave MacMillan, Londra, 2017, pp. 11.
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stata segnata dalla Rivoluzione Culturale maoista, hanno beneficiato degli investimenti dei loro genitori in ambito scolastico. Pertanto le iscrizioni delle giovani donne all'università sono aumentate a un livello senza precedenti. La riforma del mercato, il capitalismo globale, l'istruzione e una meritocrazia guidata dallo stato hanno contribuito a facilitare l'emergere di professionisti urbani in Cina. Nonostante le differenze di genere sempre presenti, le donne costituiscono il 52% dei professionisti e dei tecnici sui posti di lavoro nel nuovo millennio. Inoltre, hanno raggiunto una significativa mobilità professionale rispetto alla generazione precedente.60
Se il termine “lavoratrice” era usato agli inizi degli anni ’80 con orgoglio dalle donne urbane per distinguersi dalle casalinghe e riconoscere la loro condizione emancipata, ora, invece, ha perso il suo fascino. Le giovani lavoratrici di città, infatti, aspirano a diventare "le bellezze tra i colletti bianchi" (“white-collar beauties”).61 Innanzitutto, l’espressione “colletto bianco” si riferisce alla categoria di professionisti con un alto livello di educazione: è un termine generale utilizzato per distinguere le persone che non sono impiegate in lavori manuali e che percepiscono uno stipendio mensile fisso.62 Secondo il motore di ricerca Baidu Baike, nel 2014, i colletti bianchi in Cina condividevano le seguenti caratteristiche: età compresa tra i 25 e i 40 anni; la maggior parte figli unici con idee individualiste, alta remunerazione e qualità della vita; forte desiderio materialistico e ambizione economica; desiderio di sviluppo della carriera; ansia e pressione derivanti dal lavoro. Ancora, secondo Baike, nel 2012 il termine "le bellezze tra i colletti bianchi” era nato per indicare le professioniste che vestivano in modo elegante, avevano una certa competenza e responsabilità in ufficio, erano fisicamente attraenti e intelligenti. È evidente che il primo elemento che si cela dietro a questa espressione, è l’identificazione nell’idea di giovinezza, intelligenza e bellezza che si oppone alla figura della donna mascolina di epoca maoista. Altro elemento che caratterizza questo gruppo è il desiderio di essere donne libere, neoliberali, ambiziose: peculiarità che si sposano perfettamente con i valori della competizione e dell’efficienza promossi dall’economia di mercato. Ciò, ovviamente, pone in contrapposizione la figura della donna single e in carriera a quella della
60 Ibid., pp.13-14. 6161
LIU JIEYU, Gender, Sexuality and Power in Chinese Companies: Beauties at Work, Palgrave MacMillan, Londra, 2017, pp.16.
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TRECCANI, colletto bianco/blu (ingl. white collars/blue collars), Dizionario di Economia e Finanza (2012) http://www.treccani.it/enciclopedia/colletto-bianco-blu_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)/.
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madre e moglie di famiglia.63 Il modello femminile non plus ultra appartenente a questa categoria di professioniste e a cui le donne aspirano, è rappresentato dalla nüqiangren 女强人, la cosiddetta “powerful woman”64 o “donna che porta i pantaloni”65, vale a dire la donna in carriera indipendente di successo e sposata. Se questa figura femminile è ammirata dalle giovani donne, d’altra parte, è fortemente discriminata e criticata dai media e dal governo: nel 1991 in un articolo sulla rivista redatta dalla All-China Women’s Federation, Women of China, fu dichiarato che le
nüqiangren erano poco femminili e non adatte a essere delle mogli.66 La volontà di sottolineare l’inadeguatezza nelle vesti di moglie virtuosa deriva da un ritorno a principi tradizionali quali quello della “sposa assennata e buona madre”67 (xian qi liang mu 贤妻良母) i cui doveri erano “prendersi cura del marito e istruire i figli” (xiang fu jiao zi 相夫教子). Anche il principio secondo cui “l’uomo gestisce la sfera pubblica (esterna), la donna gestisce la sfera familiare (interna)” (nan zhu wai, nü
zhu nei 男主外,女主内) era tornato in voga, invocando il ritorno della separazione dei generi
esistente in epoca pre-maoista. Questa ideologia di genere trovava la propria espressione nel dibattito sulle “donne (che) tornano a casa” (funü huijia 妇女回家), ossia nella sfera domestica, in quanto l’impegno femminile nel mondo del lavoro veniva considerato come un allontanamento dalla famiglia. Pertanto, le nüqiangren sono considerate tutt’oggi “il genere sociale che determina il fallimento”68 poiché la loro professionalità impeccabile supera e oscura il ruolo che le donne dovrebbero ricoprire in famiglia secondo la tradizione. Questa tensione tra il successo in casa e il successo sul posto di lavoro è particolarmente evidente tra le donne contemporanee della classe media urbana.69
Tra le peculiarità principali della donna cinese contemporanea si è osservata la presenza di una forte spinta ambiziosa, di realizzazione personale che ha comportato implicitamente lo
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LIU JIEYU, Gender, Sexuality and Power in Chinese Companies: Beauties at Work, Palgrave MacMillan, Londra, 2017, pp.16-18.
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LIANG DERUN 梁德润, ZHENG JIANDE 郑建德, Zhongda Chinese-English Dictionary 中大汉英词典, The Chinese University Press, Hong Kong, 2003, pp. 560.
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CASACCHIA G., BAI YUKUN 白玉崑, Dizionario cinese-italiano, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia, 2013, pp. 1111.
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BAILEY P.J., Women and Gender in Twentieth-Century China, Palgrave MacMillan, New York, 2012, pp. 149.
67 CASACCHIA G., BAI YUKUN 白玉崑, Dizionario cinese-italiano, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia, 2013, pp. 1603. 68“ “failing social gender” (失败的社会性别)” in DAVIS D., FRIEDMAN L., Wives, Husbands and Lovers: Marriage and
Sexuality in Hong Kong, Taiwan and Urban China, Stanford University Press, Stanford, 2014, pp. 127.
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spostamento del fulcro degli obiettivi: dalla dimensione tradizionale che vede il successo nella gestione della famiglia, a quella moderna, caratterizzata dalla conquista di un’occupazione prestigiosa nel mondo lavorativo. È evidente come la donna è riuscita nel corso degli ultimi trentasette anni a definire uno spazio in cui potersi collocare nel mondo moderno, caratterizzato da valori nuovi, quali competizione ed efficienza.