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CAPITOLO 3: Il fenomeno delle shengnü 剩女 o Donne Avanzate

3.2. Un’analisi della figura della shengnü in blog e forum

3.2.1. La voce femminile nei blog

Il primo blog preso in analisi200 è scritto da una donna che non si definisce una shengnü ma ha deciso di trattare di questo argomento poiché di grande attualità. In un primo momento, definisce i motivi oggettivi che hanno consentito la nascita del fenomeno sociale. Questi vanno ricercati nello sviluppo e nella maggiore tolleranza201 (baorong 包容) della società che hanno concesso agli individui la possibilità di liberarsi dalla concezione del matrimonio tradizionale e, di conseguenza, hanno permesso alla donna cinese contemporanea di prendere coscienza di se stessa, di rendersi più autonoma e consapevole dei propri bisogni. Continua affermando che ogni shengnü ha, tuttavia, delle motivazioni personali. A questo punto, presenta quattro donne, quattro conoscenti che rientrano in questa categoria. La prima donna è WEI, trentaduenne, manager aziendale che spera di trovare l’uomo della sua vita. La blogger spiega che gli standard di quest’amica nella ricerca del partner perfetto sono troppo alti rispetto alla media, in quanto si basano su qualità psicologiche poco reali. Pertanto, la ricerca sembra risultare un vuoto a perdere. La seconda donna è LING, trentenne che fino ai 25 anni si è divertita dandosi a una vita edonistica. Al compimento dei 25 anni, ha capito che avrebbe dovuto iniziare a cercare un uomo. La spinta è giunta dalla famiglia: tutte le sue sorelle, sia maggiori che minori, erano già sposate. Il suo standard di ricerca si

200

Qiantan shengnüxianxiang 浅 谈 “ 剩 女 ” 现 象 , BLOG.JS0573.COM

http://blog.js0573.com/u/mxq855502/file/54931.htm, 18 marzo 2009.

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basa sulla situazione economica dell’uomo. Anche in questo caso, LING, come WEI, non ha ancora trovato l’uomo giusto. La terza donna è XIAO, proprietaria di un negozio di abbigliamento. La

blogger, attraverso un’informazione, fa capire al lettore la tipologia di donna in questione: il nome

del suo account sulla piattaforma QQ è “non voglio implorare pietà a bassi livelli, preferisco piuttosto ammuffire nobilmente” (ningyuan gaogui de famei, ye bu yuanyi beiwei de qilian 宁愿高 贵的发霉,也不愿意卑微的乞怜). L’ultima donna presentata dalla scrittrice è la figlia di alcuni amici: un’avvocatessa con ottima remunerazione, in possesso di un appartamento e un’automobile, ma ancora single. In seguito a questa carrellata di shengnü, la blogger esprime il proprio parere sul fenomeno, dando consigli personali sia alle donne in questione, sia alle loro famiglie. Alle donne in surplus consiglia: “bisogna solo scegliere quello giusto, non il più prezioso!” (“zhi xuan dui de, bu xuan gui de!” “只选对的,不选贵的!”), aggiunge di non dover avere fretta in quanto l’aspetto più importante nella ricerca dell’uomo è la valutazione della persona che si ha di fronte. Ai genitori delle ragazze, invece, consiglia di amare di più le figlie, cercando di comprenderle piuttosto che giudicarle. I commenti a questo intervento sono due: nel primo, da una parte, viene sottolineata l’importanza per una donna di conseguire gli obiettivi a livello accademico, quindi, vengono supportate le ragazze che prima di prendere marito conseguono il titolo di laurea; dall’altra, viene evidenziato il fattore dell’età: con l’avanzare di questa, potrebbe risultare complicato avere dei figli. Nel secondo commento, invece, viene espressa l’importanza della realizzazione della serenità e della felicità personale.

La blogger esprime concetti avanguardistici (considerando la data di pubblicazione dell’intervento) in modo semplice e fruibile a un’utenza poco ricercata, quale quella di un blog. Le condizioni oggettive descritte, secondo cui sarebbe nato e si sarebbe sviluppato il fenomeno, sono reali, e si percepisce una certa presa di posizione favorevole nei confronti dell’emancipazione femminile. Con la carrellata di shengnü presentata, la blogger pone il lettore davanti a due tipologie di donne in surplus: le prime due sembrano essere intenzionate a voler trovare un compagno sulla scia dell’influenza della tradizione e della famiglia; mentre le ultime due sembrano non sentirne il bisogno. In quest’ultimo caso, si ha la presentazione di due donne in surplus propriamente definite come donne indipendenti e di successo che scelgono di condurre una vita da single. Dai consigli della scrittrice alle shengnü e alle loro famiglie, è evidente che sostiene fortemente l’emancipazione femminile, quindi, la liberazione espressa attraverso la figura di queste donne stigmatizzate. Il primo commento all’intervento mostra la tensione di una buona

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fetta della popolazione tra la tradizione e la modernità: la concezione dell’età da matrimonio come traccia del retaggio culturale nel passaggio all’epoca moderna. Il secondo commento, al contrario, manifesta il consenso verso la liberazione dai dogmi tradizionali ponendo come punto focale la felicità dell’individuo.

Il secondo blog preso in analisi202 è scritto da una ventinovenne che si definisce in surplus e decide pertanto, di condividere con i lettori la propria esperienza. Afferma che il motivo per cui è condannata a rientrare nella categoria delle shengnü è rappresentato dalle numerose delusioni d’amore che l’hanno condotta a non credere più in questo sentimento. Si definisce non interessata alla ricerca di un partner anche se la sua famiglia continua a giudicarla per questo. In particolar modo, la madre l’accusa di aver fatto perdere la dignità alla famiglia a causa di questa sua presa di posizione nei confronti del genere maschile. Una frase ricorrente che riferisce a se stessa è: “non sono adatta al matrimonio” (“buyi jiaqu” “不宜嫁娶”). I commenti all’intervento sono tutti mirati al sostegno morale di questa ragazza. In uno di questi, in particolare, un’altra donna di 23 anni racconta la propria esperienza di delusioni amorose che l’hanno condotta alle stesse conclusioni della blogger.

Da questo intervento emerge una motivazione molto più pratica e meno mirata all’emancipazione della condizione femminile: si tratta di aver perso la fede e la speranza nella ricerca dell’amore. Di conseguenza, la donna non sembra essere consapevole della propria condizione, della propria autonomia e indipendenza: non è single per scelta ma perché costretta dalle esperienze avute. La donna è single per paura di soffrire.