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Molti affermano che un problema con una sostanza possa solo peggiorare Beh, è logico È scontato Le sostanze ti cambiano la vita in peggio Logicamente.

Nel documento Quale dipendenza? Dipende (pagine 136-138)

Per finire…

Appendice 1. Interviste agli utenti del SerT dell’Asuits di Trieste Trieste

3- Molti affermano che un problema con una sostanza possa solo peggiorare Beh, è logico È scontato Le sostanze ti cambiano la vita in peggio Logicamente.

Perché non sei lucido, non puoi fare le cose come le fanno le persone lucide e normali. E quindi fai uno schifo. E pensati che non ho mai preso psicofarmaci! Almeno quelli… quelli sì che ti mandano in mona. Una volta volevo farmeli prescrivere perché mi ero messa in testa che ero depressa, e così ero andata dal medico ma lui mi aveva detto che non era una ‘vera depressione’ la mia, era uno stato d’animo per via delle cose che vivevo.

4- Molti dichiarano che, in definitiva, il dipendente è responsabile di curarsi e correggersi da solo…

Da solo? Proprio solo? No, no. Io da sola non ci posso stare. Infatti stavo valutando di tornare con mio marito, solo che è un problema se lui non si prende le sue responsabilità. Cioè: se lui non è pronto a collaborare come si deve e cambiare, io sarò costretta ad andare a stare per conto mio. Però magari capisce… Devo

pensarci molto bene a che cosa fare e soprattutto devo chiedere a lui cosa ne pensa.

e quanto ti senti responsabile di curarti…

Di smettere di bere? Tanto. Solo che come fai con una persona vicino che ti succhia tutte le energie? È impossibile.

5- Come potresti descrivere la tua esperienza quando il desiderio di consumare diventa irresistibile…

Che domanda è? Vado a comprarmi da bere, no? (ride di gusto)

Ecco il punto! Ma prima di essere arrivata a comprarti da bere...quali sono le tue sensazioni? Che cosa provi?

Mah… no. Non era così. Ti spiego: io lavoravo 13 ore al giorno e avevo paura di non farcela. E poi tornavo a casa e c’era mio marito. Io bevevo per resistere. In genere bevevo prima di averne così tanta voglia. Capisci?

Capisco perfettamente. Il tuo era un ‘bere a titolo preventivo’… Eh, più o meno così.

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6- L’idea di dipendenza rimanda alla perdita del controllo del comportamento sull’uso di una sostanza. In che modo questa mancanza di controllo si è espressa nella tua personale esperienza.

No, no. Questo no. Nel caso mio non era per niente così. Io bevevo per restarci sotto controllo, altro che perderlo! (ride). Vedo gli altri, anche quelli che sono ricoverati qui, so che cosa intendi ma per me non era così. Sapevo esattamente cosa facevo e lo facevo perché volevo. Sempre il minimo indispensabile per sopravvivere.

18) - Donna, 51 anni- inizia a bere quattro anni e mezzo fa, a 45 anni, per via di una forte lombalgia (lavora come OSS con anziani disabili) che la costringe a letto e la fa entrare in un intenso periodo depressivo. In questi mesi scopre che mischiare l’alcol e i potenti antidolorifici che le avevano prescritto la aiuta far sparire

completamente il dolore e a migliorare l’umore. Pian piano aumenta le dosi e da allora è seguita dai servizi, con alti e bassi. Ha già fatto tre ricoveri. Ora è di nuovo ricoverata da due mesi in alcologia.

1- Molte persone dipendenti dichiarano di usare la sostanza per diverse ragioni: per far fronte alle difficoltà della vita, per ridurre la loro depressione, per evadere da

situazioni familiari negative…

(annuisce) Premetto che si comincia sempre perché almeno un po’ piace, si beve a tavola, una situazione conviviale, di compagnia ecc. Quindi il bere ‘normale’ c’è sempre stato, poi però io ho fatto il salto di qualità (ride). Già avevo una certa infarinatura che mi era stata data dai miei, che a volte esageravano, quando litigavano: scendeva l’alcol e volavano i piatti. Nel mio caso però per il problema della depressione. Passano i giorni, succede qualcosa, qualunque cosa, anche stupida, e per me la cosa più veloce per rimediare è la sostanza: in questo caso l’alcol. C’è sempre questa depressione che mi frulla dentro e appena sono in difficoltà, invece che chiedere aiuto, bevo. Sì, ok, ci sono dei problemi ma tutti ce li abbiamo. Possibile che non riesco a fare nient’altro? Non riesco proprio ad avere il controllo necessario per fare qualunque altra cosa…

Quindi mi stai dicendo che è una questione di mancanza di controllo…

Sì, sì, nel mio caso sì. Io purtroppo ho un bere compulsivo. Mi parte la scintilla “Sto male! Sto Male!” e parto a bere. È capitato qualche volta che sia riuscita a fermarmi prima, magari chiamo le amiche del gruppo per chiedere una mano, ma la maggior parte delle volte no. E poi quando si beve…lo sai com’è? Bevi un bicchiere e pensi “Non mi ha fatto niente”, allora ne prendi un altro e così via…come una pallina di neve che scende dalla montagna e diventa una valanga.

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2- Nella tua esperienza, quali stimoli facilitavano la perdita del controllo

Ma anche stupidaggini. Che però mi ricordavano come ho iniziato, cioè bloccata a casa da sola. Anche l’altra volta, che mi sono spaccata un piede, sono rimasta ferma con il gesso a casa da sola. Ho tenuto duro per un po’, ma poi mi facevo mandare a casa la spesa e con la spesa ho iniziato a ordinare anche l’alcol. Facile, no? Mi aiutavo con quello. Poi però la situazione mi sfugge di mano. E inizia a farmi più male che bene. Anche l’ultima volta che sono arrivata qui avevo una situazione di alcolismo parecchio forte e non riuscivo più a dormire. Stavo sveglia giorno e notte e bevevo, bevevo, bevevo e basta. Ero stanchissima.

Ed eri consapevole di questa perdita di controllo?

Sì e no. Alla fine, quando stavo troppo male sì. Ma altrimenti no. E anche lo fossi stata il desiderio era troppo forte per poter smettere.

3- Mi potresti proprio questa esperienza? Quando il desiderio di bere diventa

Nel documento Quale dipendenza? Dipende (pagine 136-138)

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